ITPI20110143A1 - Agenti terapeutici in grado di ridurre la produzione cellulare di acido lattico e composizioni farmaceutiche che comprendono tali composti - Google Patents
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Description
Descrizione dell'invenzione industriale dal titolo: "AGENTI TERAPEUTICI IN GRADO DI RIDURRE LA PRODUZIONE CELLULARE DI ACIDO LATTICO E COMPOSIZIONI FARMACEUTICHE CHE COMPRENDONO TALI COMPOSTI"
DESCRIZIONE
Ambito dell'invenzione
La presente invenzione riguarda composti in grado di inibire la produzione di lattato (acido lattico) coinvolta nell 'angiogenesi dei tessuti cancerosi, nonché nel processo metabolico glicolitico delle cellule tumorali, delle cellule del sistema immunitario in patologie asmatiche, delle cellule vascolari nell'ipertensione polmonare, e nel processo attraverso il quale i protozoi parassiti che provocano la malaria ottengono la maggior parte dell'energia loro necessaria.
Descrizione della tecnica nota
Quasi un secolo fa, Otto Warburg per la prima volta descrisse l'importanza della relazione esistente fra le patologie cancerose e l'alterazione del metabolismo cellulare [Warburg, 0. The metabolism of tumors in thè body. J. Gen. Physiol. 1927, 8, 519-530; Warburg, 0. On thè origin of cancer cells. Science 1956, 123, 309-314], indicando nella glicolisi la principale via metabolica del metabolismo anaerobico del glucosio nelle cellule tumorali [Koppenol, W. H.; Bounds, P. L.; Dang, C. V. Nat. Rev. Cancer 2011, 11, 325]. Tali cellule sono infatti più "affamate" di nutrienti rispetto alle cellule normali, allo scopo di mantenere i loro elevati livelli di proliferazione. Il cosiddetto Effetto Warburg, che si manifesta nella maggior parte dei fenotipi tumorali invasivi, consiste in uno spostamento metabolico dalla fosforilazione ossidativa (OXPHOS) verso un aumentata glicolisi anaerobica. Questo cambiamento è accompagnato da: 1) un più elevato consumo di glucosio, a causa della bassa efficienza nella produzione energetica mediante la glicolisi anaerobica; 2) un'aumentata acidosi extracellulare , a causa della grande produzione di acido lattico e di altre specie acide. Questo cambiamento metabolico assicura un'adeguata produzione energetica a partire dal glucosio e, di conseguenza, un'elevata vitalità anche in assenza di livelli sufficienti di ossigeno nelle regioni ipossigenate dei tessuti cancerosi [Cairns, R. A.; Harris, I. S.; Mak, T. W. Nat. Rev. Cancer 2011, 11, 85], che risultano particolarmente invasive e tendono facilmente a formare metastasi.
Inoltre, i tumori ipossici mostrano una resistenza elevata nei confronti dei trattamenti terapeutici tradizionali quali radioterapia e chemioterapia. La resistenza dei tumori ipossici alla radioterapia è riconducibile principalmente alla scarsa tendenza a formare radicali citotossici ossigeno-dipendenti a seguito della irradiazione. Per quanto concerne, invece, la resistenza ai trattamenti chemioterapici questa è da imputare essenzialmente al limitato apporto di sangue ed alla bassa velocità di proliferazione, mentre la maggior parte dei trattamenti chemioterapici attualmente impiegati hanno come obbiettivo cellule a rapida divisione.
Per il trattamento dei tumori ipossici sono state, pertanto, ricercate strade alternative a quelle tradizionali. In particolare, per il trattamento dei tumori ipossici sono attualmente allo studio composti in grado di interferire con i principali meccanismi utilizzati dalle cellule tumorali per la loro crescita e moltiplicazione.
Un gruppo di profarmaci studiato sfrutta, ad esempio, l'ambiente riducente dei tumori ipossici per la loro attivazione [Brown, J. M.; Wilson, W. R. Nat. Rev. Cancer 2004, 4, 437-447; Patterson, A. V. et al., Clin. Cancer Res. 2007, 13, 3922-3932; Duan, J. -X. et al., J. Med. Chem. 2008, 51, 2412-2420]. Un profarmaco di questo tipo è la tirapazamina . Questa è una benzotriazina in grado di rilasciare radicali citotossici quando viene attivata in ambiente ipossico. Questo profarmaco presenta, tuttavia, una ridotta capacità di penetrazione nella massa tumorale. Altri profarmaci di questo tipo sono stati impiegati per il trattamento dei tumori ipossici, ma con risultati non completamente soddisfacenti.
Una caratteristica particolarmente interessante delle cellule tumorali è che esse presentano una elevata attività glicolitica, superiore anche di 200 volte, a quella riscontrata nelle cellule sane [Gatenby, R. A.; Gillies, R. J. Nat. Rev. Cancer 2004, 4, 891-899; Vander Heiden, M. G.; Cantley, L. C.; Thompson, C. B. Science 2009, 324, 1029-1033] . Ciò è dovuto da un lato all'elevato consumo locale di ossigeno che genera concretamente una carenza di ossigeno con conseguente innalzamento dei livelli di glicolisi, e dall'altro alla presenza in quantità maggiori di una particolare forma di esochinasi legata ai mitocondri, che genera un aumento dell'attività glicolitica senza che l'ossigeno sia necessariamente consumato (Effetto Warburg ).
Come noto, la glicolisi è un processo metabolico mediante il quale una molecola di glucosio viene scissa in due molecole di piruvato al fine di generare molecole a più alta energia, e precisamente due molecole di ATP e due molecole di NADH, ossia nicotinammide adenina dinucleotide ridotto .
La glicolisi comprende dieci reazioni che avvengono nel citoplasma delle cellule e che sono catalizzate da specifici enzimi, tra i quali l'enzima esochinasi, l'enzima fosfoglucosio isomerasi, l'enzima aldolasi e l'enzima piruvato chinasi. Il processo è complessivamente di tipo catabolico, in quanto molecole complesse ed energetiche vengono trasformate in molecole semplici e meno energetiche, con conseguente accumulo di energia.
La glicolisi può avvenire sia in condizioni aerobiche, ossia in presenza di ossigeno, che in condizioni anaerobiche, ossia in assenza di ossigeno. In entrambi i casi, una mole di glucosio genera due moli di ATP, 2 moli di NADH e due moli di piruvato.
In presenza di ossigeno, le molecole di piruvato prodotte dalla glicolisi vengono trasportate all'interno della matrice mitocondriale dove vengono decarbossilate e quindi immesse nel ciclo di Krebs, o ciclo degli acidi tricarbossilici , e quindi degradate ad anidride carbonica, acqua ed energia attraverso la fosforilazione ossidativa.
In condizioni anaerobiche, invece, le molecole di acido piruvico ottenute vengono ridotte ad acido lattico, o lattato. Questa reazione è catalizzata dall'enzima lattato deidrogenasi (LDH).
La maggior parte dei fenotipi tumorali invasivi, inclusi quelli ematologici come, per esempio, le leucemie, mostrano un netto cambiamento metabolico dalla fosforilazione ossidativa alla glicolisi anaerobica. Questo assicura alle cellule tumorali un sufficiente apporto di energia e di nutrienti anabolici a partire dal glucosio anche in condizioni anaerobiche.
Il particolare metabolismo delle cellule tumorali ha spinto verso un approccio terapeutico innovativo contro il cancro che prevede la ricerca di molecole in grado di inibire possibilmente in maniera selettiva un determinato enzima tra quelli coinvolti nelle reazioni della glicolisi [Kroemer, G.; Pouyssegur, J. Cancer Celi 2008, 13, 472-482]. Inibire una delle reazioni coinvolte nel meccanismo della glicolisi consentirebbe, infatti, di arrestare il processo attraverso il quale le cellule tumorali recuperano l'energia necessaria alla loro diffusione e sopravvivenza [Porporato, P. E.; Dhup, S.; Dadhich, R. K.; Copetti, T.; Sonveaux, P. Front. Pharmacol . 2011, 2, 49; Scatena, R.; Bottoni, P.; Pontoglio, A.; Mastrototaro, L.; Giardina, B. Expert Opin. Investlg. Drugs 2008, 17, 1533-1545; Sheng, H.; Niu, B.; Sun, H. Curr. Med. Chem. 2009, 16, 1561-1587; Sattler, U. G. A.; Hirschhaeuser, F.; Mueller-Klieser, W. F. Curr. Med. Chem. 2010, 17, 96-108; Tennant, D. A.; Duràn, R. V.; Gottlieb, E. Nat. Rev. Cancer 2010, 10, 267-277] .
Una molecola ampiamente studiata in quanto ritenuta in grado di interferire con la glicolisi delle cellule tumorali è la lonidamina, un inibitore dell'enzima esochinasi (HK) [Price, G. S.; Page, R. L.; Riviere, J. E.; Cline, J. M.; Thrall, D. E. Cancer Chemother. Pharmacol.
1996, 38, 129-135.]. In particolare, l'enzima esochinasi catalizza la reazione di fosforilazione del glucosio intracellulare a glucosio-6-fosfato con consumo di una molecola di ATP. Questo è il primo passaggio della glicolisi ed uno dei tre passaggi fondamentali dell'intero pathway, dal momento che la molecola di glucosio fosforilato, oltre a non poter più uscire dalla membrana cellulare, si destabilizza, diventando più propensa a proseguire la via catabolica. Tuttavia, la lonidamina ha effetti collaterali non trascurabili in particolare in termini di tossicità pancreatica e tossicità epatica.
Un altro inibitore dell'enzima esochinasi (HK) ampiamente studiato è il 2-deossiglucosio (2-DG). Tuttavia, gli studi fino ad oggi condotti hanno dimostrato una scarsa efficacia per il trattamento dei tumori ipossici [Maher, J. C.; Wangpaichitr , M.; Savaraj, N.; Kurtoglu, M.; Lampidis, T. J. Mol. Cancer Ther. 2007, 6, 732-741].
Un ulteriore inibitore dell'HK è il 3-bromopiruvato, ma fino ad ora non sono disponibili dati clinici relativi all'uso di questo composto [Ko, Y. H.; Smith, B. L.; Wang, Y.; et al. Biochem. Biophys. Res. Commun. 2004, 324, 269-275] .
Un'altra sostanza studiata per la sua capacità di interferire con il processo glicolitico è il dicloroacetato (DCA) in grado di inibire l'enzima della piruvato deidrogenasi chinasi (PDK) altro enzima coinvolto nella glicolisi, attualmente in fase di sperimentazione clinica [Bonnet, S.; Archer, S. L.; Allalunis-Turner, J.; et al. Cancer Celi 2007, 11, 37-51].
La lattato deidrogenasi (LDH) è uno degli enzimi-chiave coinvolti nel peculiare metabolismo glucidico delle cellule cancerose. Come sopra anticipato, questo enzima catalizza la reazione di riduzione del piruvato a lattato, utilizzando come cofattore il NADH che viene ossidato a NAD<+>.
Negli esseri umani l'enzima lattato deidrogenasi (LDH) è un enzima tetramerico che può esistere in 5 differenti isoforme (hLDHl-5) la maggior parte delle quali localizzata nel citosol. Questo enzima è composto da due tipi di subunità monomeriche e precisamente la LDH-A (o LDH-M, dei muscoli) e la LDH-B (o LDH-H, del cuore) la cui combinazione dà origine alle seguenti 5 isoforme tetrameriche: hLDHl : LDH-B4, ÙLDH2: LDH-AB3, hLDH3: LDH-A2B2, ÙLDH4 : LDH-A3B e hLDH5: LDH-A4. Tra questi, l'enzima hLDHl è quello più largamente diffuso nel cuore, mentre l'hLDH5 è presente prevalentemente nel fegato e nei muscoli scheletrici .
Nei tumori ipossici altamente invasivi, 1'isoforma hLDH5 dell'enzima, composto esclusivamente dalle subunità LDH-A, risulta essere sovraespresso ed è chiaramente associato al fattore indotto dall'ipossia HIF-Ια. Pertanto, i livelli dell'enzima hLDH5 nel siero e nel plasma sono utilizzati come marcatori tumorali. Questi livelli non sono esclusivamente correlati a danni cellulari non specifici, ma possono essere provocati anche da una sovra-espressione indotta da fenotipi tumorali maligni.
Un'amplificazione di questo gene, misurata come aumentata produzione della subunità LDH-A, è stata trovata in diverse linee tumorali insieme ad una sovrapproduzione del trasportatore di glucosio GLUT1 a seguito di una deprivazione indotta di ossigeno [Sorensen, B. S. et al., Radiother. Oncol. 2007, 83, 362-366]. Inoltre la sovraespressione di LDH-A (e della sua forma tetramerica pienamente funzionale, hLDH5) è stata rilevata in molte forme cancerose invasive e ipossiche [Koukorakis, M. I. et al., Clln. Experim. Metast. 2005, 22, 25-30; Koukorakis, M. I. et al., Cancer Sci. 2006, 97, 1056-1060] ed è stata trovata una stretta correlazione fra questo fenomeno e l'intervento del fattore HIF-Ια [Kolev, Y.; Uetake, H.; Takagi, Y.; Sugihara, K. Ann. Surg. Oncol. 2008, 15, 2336-2344] .
La produzione di acido lattico in tessuti tumorali innesca un meccanismo definito di "shuttle" del lattato che prevede uno scambio di tale metabolita fra alcune cellule tumorali (soprattutto quelle ipossiche) , che lo producono mediante la glicolisi, e altre cellule del tumore, comprese le cellule endoteliali, le quali vanno poi a promuovere il fenomeno dell'angiogenesi [Sonveaux, P. et al. J. Clln.
Invest. 2008, 118, 3930-3942; Draoui, N. ; Feron, 0. Dis. Model. Mech. 2011, 4, 727-732; Hirschhaeuser, F.; Sattler, U. G. A.; Mueller-Klieser, W. Cancer Res. 2011, 71, 6921-6925] .
Alla luce di tutto ciò, risulterà evidente come una riduzione della produzione di acido lattico nei tessuti cancerosi è prevedibile che vada ad interferire in modo sinergico con molti pathways biochimici che sostengono la sopravvivenza e la proliferazione delle cellule tumorali, quali, per esempio, la produzione energetica, la formazione di anaboliti e 1'angiogenesi.
Attualmente 1'LDH-A/hLDH5 è considerato come uno dei più promettenti nuovi bersagli molecolari per terapie antitumorali, poiché la sua repressione genica mediante shRNA in cellule di tumore al seno invasivo (Neu4145) ha portato ad un sensibile decremento dell'invasività e della crescita tumorale [Fantin, V. R.; St-Pierre, J.; Leder, P. Cancer Celi. 2006, 9, 425-434].
Previsioni relative all'assenza di eventuali effetti tossici correlati ad una inibizione selettiva dell'LDH-A/ÙLDH5 possono derivare dall'osservazione che alcuni individui che presentano una carenza ereditaria del gene per l'LDH-A, mostrano dei danni muscolari (miopatia) soltanto dopo un intenso sforzo anaerobico, mentre non presentano alcun sintomo particolare in condizioni ordinarie [Ranno, T.; Sudo, K.; Maekawa, M. et al., Clin. Chini. Acta 1988, 173, 89-98; B. J. Lee, L. Zand, N. J. Manek, L. L. Hsiao, D. Babovic-Vuksanovic, M. E. Wylam, Q. Qian, Arthritis Care Res. 2011, 63, 1782-1786].
Storicamente, l'inibizione dell'LDH è stata riportata per composti tipo derivati dell'acido piruvico [Cooper, A. J. L., US 4950602 (1990)], salicilati [Cheshire, R. M.; Park, M. V. Int. J. Biochem. 1977, 8, 637-643], alcuni derivati ciclopropilici [Maclnnes, I.; Nonhebel, D. C.; Orszulik, S. T.; Suckling, C. J. ; Wrigglesworth, R. J. Chem. Soc., Perkin Trans. 11983, 2771-2776], o addirittura il 17-p-estradiolo [Spellman, C. M.; Fottrell, P. F. FEBS Lett. 1972, 21, 186-188].
Alcuni esempi di casi in cui l'inibizione dell'LDH ha prodotto un effetto antitumorale in linee cellulari o in tumori sono stati riportati nei confronti di: cellule di linfoma umano P493 e relativi xenografts murini [Le, A. et al. Proc. Nati. Acad. Sci. U.S.A. 2010, 107, 2037-2042]; cellule di carcinoma epatocellulare HepG2 and PLC/PRF/5 [Fiume, L. et al. Pharmacology 2010, 86 (3), 157-162]; cellule di glioblastoma GS-2 e di tumori al seno MDA-MB-231 e relativi xenografts murini [Ward, C. S. et al. Cancer Res . 2010, 70(4), 1296-1305; Mazzio, E.; Soliman, K. W02006017494] ; cellule di tumore al seno MDA-MD-435 resistenti al taxolo [Zhou, M. et al. Molecular Cancer 2010, 9, 33]; modelli murini di linfoma di Dalton [Koiri, R. K. et al. Invest. New Drugs 2009, 27, 503-516; Pathak, C.; Vinayak, M. Mol. Biol. Rep. 2005, 32, 191-196]; linee cellulari di tumori umani MCF (seno), KB (cavo orale), KB-VIN (cavo orale resistente alla vincristine) , SK-MEL-2 (melanoma), U87-MG (glioma), HCT-8 (colon), IA9 (ovarico), A549 (adenocarcinoma alveolari e PC-3 (prostata) [Mishra, L. et al. Indian J. Exp . Biol. 2004, 42 (7), 660-666]; cellule di glioma U87MG and AI72, coltura di cellule tumorali di glioma primario "HTZ" [Baumann, F. et al. Neuro-Oncology 2009, 11(4), 368-380]; cellule di cancro renale (HLRCC) e di adenocarcinoma alveolare (A549) [Xie, H. et al. Mol. Cancer Ther. 2009, 8(3), 626-635]; fibroblasti c-Myc-transf ormati Ratla, cellule linfoblastoidi umane c-Myc-transformate, e cellule di linfoma di Burkitt [Shim, H. et al. Proc. Nati. Acad. Sci.
U.S.A. 1997, 94, 6658-6663; Dang, C.; Shim, H. W09836774]; cellule di linfoma di Burkitt EB2 [Willsmore, R. L.; Waring, A. J. IRCS Medicai Science: Library Compendium 1981, 9(11), 1003-1004]; cellule di adenocarcinoma al colon HT29 e di glioma maligno U118MG [Goerlach, A. et al. Int. J. Oncol. 1995, 7(4), 831-839]; linee cellulari di glioma umano HS683, U373, U87 and U138, e di glioma di ratto C6, SW-13 (ghiandola surrenale) , MCF-7 (seno), T47-D (seno), HeLa (cervice uterina), SK-MEL-3 (melanoma), Colo 201 (colon) and BRW (linea cellulare derivante da un paziente affetto da tumore primitivo neuroectodermico) [Coyle, T. et al. J. Neuro-Oncol. 1994, 19 (1), 25-35].
Inoltre la produzione di lattato mediante la glicolisi all'interno dei linfociti T nelle vie aeree svolge un ruolo chiave nello sviluppo delle patologie asmatiche. Infatti è stato mostrato che il processo glicolitico è aumentato nell'asma e che l'inibizione della glicolisi ostacola l'attivazione dei linfociti T e lo sviluppo di asma [Ostroukhova, M.; Goplen, N.; Karim, Z.; Michalec, L.; Guo, L.; Liang, Q.; Alam, R. Am. J. Physiol.-Lung Celi. Mol . Physiol., in stampa, pubblicato on-line l'il Novembre 2011; doi: 10.1152/ajplung. 00221.2011 ]. Oltre a ciò è stato anche riportato che lo spostamento metabolico verso la glicolisi potrebbe essere la causa della resistenza all'apoptosi e dell'aumentata proliferazione delle cellule vascolari, che caratterizzano l'ipertensione polmonare [Tuder, R. M.; Davis, L. A.; Graham, B. B. Am. J. Respir. Crit. Care Med., in stampa, pubblicato on-line il 10 Novembre 2011; doi: 10 .1164/rccm.201108-1536PP] . Pertanto una riduzione della glicolisi mediante inibizione della produzione di lattato può risultare terapeuticamente vantaggiosa anche per il trattamento di questa patologia.
Infine, un ulteriore impiego medico di inibitori della produzione di lattato può essere trovato nel campo degli agenti antimalarici, perché i protozoi parassiti che provocano la malaria, durante una fase del ciclo di infezione, utilizzano la fermentazione lattica per ottenere la maggior parte della loro energia. Sono pertanto allo studio composti in grado di attaccare i parassiti della malaria, e quindi fermare l'infezione, attraverso l'inibizione dell'enzima lattato deidrogenasi espresso da tali parassiti, che presenta un elevato livello di omologia rispetto alle isoforme umane [Turgut-Balik, D., et al., Biotechnol . Lett. 2004, 26, 1051-1055]. Infatti molti degli inibitori dell'LDH finora sviluppati erano stati originariamente progettati allo scopo di produrre nuovi agenti anti-malarici [Granchi, C.; Bertini, S.; Macchia, M.; Minutolo, F. Curr. Med. Chem. 2010, 17, 672-697].
Un'altra possibile applicazione degli inibitori dell'LDH è per il trattamento della metaplasia tissutale e dell'ossificazione eterotopica nell'artrof ibrosi idiopatica dopo un intervento di artroplastica totale del ginocchio [Freeman, T. A., et al. Flbrogenesls Tissue Repair. 2010, 3, 17].
Inoltre inibitori dell'LDH possono essere usati in preparazioni cosmetiche, poiché sono in grado di stimolare la proliferazione dei cheratociti e la biosintesi di collagene nella pelle [Bartolone, J. B., et al. US5595730 (1997)].
Composti in grado di inibire l'isoforma C dell'LDH possono anche essere utilizzati come contraccettivi maschili [Odet F, et al. Biol. Reprod. 2008, 79(1), 26-34; Yu Y, et al. Blochem. Pharmacol. 2001, 62, 81-89].
Alcuni dei più efficienti inibitori dell'isoforma ÙLDH5 finora riportati sono costituiti dal derivato naftalen-1-carbossilico FX-11 [Le, A.; Cooper, C. R.; Gouw, A. M.; Dinavahi, R.; Maitra, A.; Deck, L. M.; Royer, R. E.; Vander Jagt, D. L.; Semenza, G. L.; Dang, C. V. Proc. Nati. Acad. Sci. U.S.A., 2010, 107, 2037-2042], da un acido fenilbutirrico contenente una porzione che mima l'adenosina del NADH [Moorhouse, A. D.; Spiteri, C.; Sharma, P.; Zloh, M.; Moses, J. E. Chem. Commun. 2011, 47, 230-232], e da un polifenolo naturale, la galloflavina [Manerba, M.; Vettraino, M.; Fiume, L.; Di Stefano, G.; Sartini, A.; Giacomini, E.; Buonfiglio, R.; Roberti, M.; Recanatini, M. ChemMedChem 2011, in stampa, doi: 10.1002/cmdc.201100471] .
Alcuni derivati lV-idrossiindol-2-carbossilici (NHI) sono stati precedentemente scoperti presso l'Università di Pisa [Granchi, C.; Roy, S.; Giacomelli, C.; Macchia, M.; Tuccinardi, T.; Martinelli, A.; Lanza, M.; Betti, L.; Giannaccini, G.; Lucacchini, A.; Funel, N.; Leon, L. G.; Giovannetti, E.; Peters, G. J.; Palchaudhuri, R.; Calvaresi, E. C.; Hergenrother, P. J.; Minutolo, F. J. Med. Chem. 2011, 54, 1599-1612; Granchi, C.; Roy, S.; Del Fiandra, C.; Tuccinardi, T.; Lanza, M.; Betti, L.; Giannaccini, G.; Lucacchini, A.; Martinelli, A.; Macchia, M.; Minutolo, F. Med. Chem. Commun. 2011, 2, 638-643; Granchi, C.; Roy, S.; De Simone, A.; Salvetti, I.; Tuccinardi, T.; Martinelli, A.; Macchia, M.; Lanza, M.; Betti, L.; Giannaccini, G.; Lucacchini, A.; Giovannetti, E.; Sciarrillo, R.; Peters, G. J.; Minutolo, F. Eur. J. Med. Chem. 2011, 46, 5398-5407; Granchi, C.; Roy, S.; Mottinelli, M.; Nardini, E.; Campinoti, F.; Tuccinardi, T.; Lanza, M.; Betti, L.; Giannaccini, G.; Lucacchini, A.; Martinelli, A.; Macchia, M.; Minutolo, F. Bioorg. Med. Chem. Lett. 2011, 21, 7331-7336].
WO2011054525, a nome del presente titolare, descrive N-idrossiindol-2-carbossilici (NHI) come nuovi inibitori dell'enzima lattato deidrogenasi (LDH). Alcuni di questi derivati NHI hanno mostrato delle efficaci attività inibitorie sull'hLDH5 di tipo competitivo sia nei confronti del cofattore (NADH) che del substrato (piruvato), con dei valori delle 3⁄4 nel range 1-100 μΜ. Ora abbiamo scoperto che composti di formula generale (I), descritti sotto, sono inibitori di LDH estremamente potenti e sono utili in terapia per il trattamento di malattie proliferative, preferibilmente cancro, patologie asmatiche, ipertensione polmonare e malaria.
Sintesi dell'invenzione
È quindi scopo della presente invenzione fornire composti per il trattamento di patologie tumorali mediante un'inibizione del metabolismo glicolitico, o del processo di angiogenesi delle cellule tumorali, in particolare nei confronti di patologie cancerose quali linfoma, carcinoma epatocellulare, tumore del pancreas, tumore del cervello, tumore del seno, tumore del polmone, tumore del colon, tumore della cervice uterina, tumore della prostata, tumore del rene, osteosarcoma, tumore nasofaringeo, tumore del cavo orale, melanoma, carcinoma ovarico, che non abbia effetti collaterali rilevanti per i pazienti in cura.
È un ulteriore scopo della presente invenzione fornire composti per il trattamento delle patologie asmatiche che non abbia effetti collaterali rilevanti per i pazienti in cura.
È un altro scopo della presente invenzione fornire composti per il trattamento dell'ipertensione polmonare che non abbia effetti collaterali rilevanti per i pazienti in cura.
È uno scopo addizionale della presente invenzione fornire composti per il trattamento dell'artrof ibrosi idiopatica e della malaria che non abbia effetti collaterali rilevanti per i pazienti in cura.
E' ulteriore scopo della presente invenzione una composizione farmaceutica che abbia i medesimi vantaggi.
Questi ed altri scopi sono ottentuti dai nuovi composti, o da loro stereoisomeri , tautomeri, idrati, solvati, o sali farmaceuticamente accettabili, per uso medico, in cui detti composti hanno formula (I):
dove :
R<1>è scelto tra: H o C1-C4alchile;
R<2>è scelto tra: H o CH3;
R<3>, R<4>, R<3>', R<4>' e R<5>sono indipendentemente scelti tra: H, Cl, o OCF3;
R<6>è scelto tra: H o C6H5;
R<7>è scelto tra: H o
dove Q è scelto tra: H o CH3C(0);
con l'esclusione dei composti in cui:
- R<1>, R<2>, R<3>, R<4>, R<3>', R<4>', R<5>, R<6>, e R<7>= H;
- R<1>, R<2>, R<3>, R<4>, R<3>', R<4>', R<5>, e R<7>= H; R<6>= C6H5;
- R<1>, R<2>, R<3>, R<4>, R<3>', R<4>', R<6>, e R<7>= H; R<5>= Cl;
- R<1>, R<3>, R<4>, R<3>', R<4>', R<5>, R<6>e R<7>= H; R<2>= CH3;
- R<1>, R<3>, R<4>, R<3>', R<4>', R<6>, e R<7>= H; R<2>= CH3; R<5>= Cl; - R<1>, R<2>, R<3>', R<4>', R<4>, R<6>, e R<7>= H; R<3>, R<5>= Cl.
Vantaggiosamente, almeno uno tra R<1>ed R<7>è diverso da idrogeno .
In particolare, R<1>può essere scelto tra: H o C1-C4alchile ;
R<2>può essere scelto tra: H o CH3;
R<3>, R<4>, R<3'>, R<4'>e R<5>possono essere indipendentemente scelti tra: H, Cl, o OCF3;
R<6>può essere scelto tra: H o C6H5;
R<7>può essere scelto tra: H, o
dove Q è scelto tra: H o CH3C(0);
con l'esclusione dei composti in cui:
R<1>, R<2>, R<3>, R<4>, R<3'>, R<4'>, R<5>, R<6>e R<7>= H;
R<1>, R<2>, R<3>, R<4>, R<3'>, R<4'>, R<5>, e R<7>= H; R<6>= C6H5;
R<1>, R<2>, R<3>, R<4>, R<3'>, R<4'>, R<6>, e R<7>= H; R<5>= Cl;
R<1>, R<3>, R<4>, R<3'>, R<4'>, R<5>, R<6>e R<7>= H; R<2>= CH3;
R<1>, R<3>, R<4>, R<3'>, R<4'>, R<6>, e R<7>= H; R<2>= CH3; R<5>= Cl;
R<1>, R<2>, R<4>, R<3'>, R<4'>, R<6>, e R<7>= H; R<3>, R<5>= Cl;
R<1>= CH3; R<2>, R<3>, R<4>, R<3'>, R<4'>, R<5>, R<6>e R<7>= H;
R<1>= CH3; R<2>, R<3>, R<4>, R<3'>, R<4'>, R<5>, e R<7>= H; R<6>= C6H5; R<1>= CH3; R<2>, R<3>, R<4>, R<3'>, R<4'>, R<6>, e R<7>= H; R<5>= Cl;
R<1>= CH3; R<3>, R<4>, R<3'>, R<4'>, R<5>, R<6>e R<7>= H; R<2>= CH3;
R<1>= CH3; R<3>, R<4>, R<3'>, R<4'>, R<6>, e R<7>= H; R<2>= CH3; R<5>= Cl;
R<1>= CH3; R<2>, R<4>, R<3'>, R<4'>, R<6>, e R<7>= H; R<3>, R<5>= Cl.
In particolare, almeno uno tra R<1>ed R<7>può essere diverso da idrogeno, con l'esclusione dei composti in cui:
R<1>= CH3; R<2>, R<3>, R<4>, R<3'>, R<4'>, R<5>, R<6>e R<7>= H;
R<1>= CH3; R<2>, R<3>, R<4>, R<3'>, R<4'>, R<5>, e R<7>= H; R<6>= C6H5; R<1>= CH3; R<2>, R<3>, R<4>, R<3'>, R<4'>, R<6>, e R<7>= H; R<5>= Cl;
R<1>= CH3; R<3>, R<4>, R<3'>, R<4'>, R<5>, R<6>e R<7>= H; R<2>= CH3;
R<1>= CH3; R<3>, R<4>, R<3'>, R<4'>, R<6>, e R<7>= H; R<2>= CH3; R<5>= Cl;
R<1>= CH3; R<2>, R<4>, R<3'>, R<4'>, R<6>, e R<7>= H; R<3>, R<5>= Cl; o un loro stereoisomero, tautomero, idrato, solvato o sale farmaceuticamente accettabile.
I composti di formula (I) come sopra descritti possono essere impiegati per il trattamento di patologie tumorali mediante un'inibizione del metabolismo glicolitico, o del processo di angiogenesi delle cellule tumorali, in particolare nei confronti di patologie cancerose quali linfoma, carcinoma epatocellulare, tumore del pancreas, tumore del cervello, tumore del seno, tumore del polmone, tumore del colon, tumore della cervice uterina, tumore della prostata, tumore del rene, osteosarcoma, tumore nasofaringeo, tumore del cavo orale, melanoma, carcinoma ovarico.
I composti di formula (I) possono essere altresì impiegati per il trattamento delle patologie asmatiche, oppure per il trattamento dell'ipertensione polmonare.
Sempre secondo quanto previsto dall'invenzione, i composti di formula (I) possono essere impiegati per il trattamento della malaria.
Inoltre, i composti di formula (I) possono essere impiegati per il trattamento dell'artrofibrosi idiopatica.
In particolare, i composti di di formula (I) come sopra descritti possono essere utilizzati per realizzare farmaci per il trattamento delle suddette patologie.
Secondo un altro aspetto dell'invenzione una composizione farmaceutica comprende un composto di formula generale (I) come definito precedentemente e eccipienti e/o diluenti farmaceuticamente accettabili.
Vantaggiosamente, i composti di formula (I) sono selezionati dalla seguente lista (Lista "A"):
- etile l-idrossi-6-fenil-4-(trifluorometil)-1H-indol-2-carbossilato (Esempio 1);
acido 6-fenil-1-(β-D-glucopiranosil)ossi-4-(trifluorometil)-lfi-indol-2-carbossilico (Esempio 2);
metile 6-fenil-1-(β-D-glucopiranosil)ossi-4-(trifluorometil)-lfi-indol-2-carbossilato (Esempio 3);
- acido 6-fenil-1-(β-ϋ-2,3,4,6-tetra-0-acetilglucopiranosil)ossi-4- (trifluorometil)-1H-indol-2-carbossilico (Esempio 4);
metile 6-fenil-1-(β-ϋ-2,3,4,6-tetra-0-acetilglucopiranosil)ossi-4- (trifluorometil)-1fiindol-2-carbossilato (Esempio 5);
etile 6-fenil-1-(β-D-glucopiranosil)ossi-4-(trifluorometil)-lfi-indol-2-carbossilato (Esempio 6);
etile 6-fenil-1-(β-ϋ-2,3,4,6-tetra-O-acetilglucopiranosil)ossi-4- (trifluorometil)-1H-indol-2-carbossilato (Esempio 7);
etile 6-(2,4-diclorofenil)-l-idrossi-4-(trifluorometil)-lfi-indol-2-carbossilato (Esempio 9);
- metile 6-(2,4-diclorofenil)-1-(β-D-glucopiranosil)ossi-4- (trifluorometil)-lfi-indol-2-carbossilato (Esempio 10);
metile 6-(2,4-diclorofenil)-1-(β-ϋ-2,3,4,6-tetra-O-acetilglucopiranosil)ossi-4- (trifluorometil)-1H-indol-2-carbossilato (Esempio 11);
etile 6-(2,4-diclorofenil)-1-(β-D-glucopiranosil)ossi-4- (trifluorometil)-lfi-indol-2-carbossilato (Esempio 12);
etile 6-(2,4-diclorofenil)-1-(β-ϋ-2,3,4,6-tetra-O-acetilglucopiranosil)ossi-4- (trifluorometil)-1H-indol-2-carbossilato (Esempio 13);
metile l-idrossi-4-(trifluorometil)-6-(4-(trifluorometossi)fenil)-lfi-indol-2-carbossilato (Esempio 18);
metile l-idrossi-4-(trifluorometil)-6-(3-(trifluorometossi)fenil)-lfi-indol-2-carbossilato (Esempio 19);
- metile 6-(2,4-diclorofenil)-l-idrossi-3-metil-4-(trifluorometil)-lfi-indol-2-carbossilato (Esempio 20);
metile 6-(3,4-diclorofenil)-l-idrossi-4-(trifluorometil)-lfi-indol-2-carbossilato (Esempio 21);
butile l-idrossi-6-fenil-4-(trifluorometil)-1H-indol-2-carbossilato (Esempio 22);
isopropile l-idrossi-6-fenil-4-(trifluorometil)-1H-indol-2-carbossilato (Esempio 23);
- acido l-idrossi-4-(trifluorometil)-6-(4-(trifluorometossi)fenil)-lfi-indol-2-carbossilico (Esempio 24);
acido l-idrossi-4-(trifluorometil)-6-(3-(trifluorometossi)fenil)-lfi-indol-2-carbossilico (Esempio 25);
acido 6-(2,4-diclorofenil)-l-idrossi-3-metil-4-(trifluorometil)-lfi-indol-2-carbossilico (Esempio 26);
acido 6-(3,4-diclorofenil)-l-idrossi-4-(trifluorometil)-lfi-indol-2-carbossilico (Esempio 27).
Formano ulteriore oggetto della presente invenzione i composti per uso medico selezionati dalla seguente lista (Lista "B "):
- etile l-idrossi-6-fenil-4-(trifluorometil)-1H-indol-2-carbossilato (Esempio 1);
acido 6-fenil-1-(β-D-glucopiranosil)ossi-4-(trifluorometil)-lfi-indol-2-carbossilico (Esempio 2);
metile 6-fenil-1-(β-D-glucopiranosil)ossi-4-(trifluorometil)-lfi-indol-2-carbossilato (Esempio 3);
- acido 6-fenil-1-(β-ϋ-2,3,4,6-tetra-0-acetilglucopiranosil)ossi-4- (trifluorometil)-1H-indol-2-carbossilico (Esempio 4);
metile 6-fenil-1-(β-ϋ-2,3,4,6-tetra-0-acetilglucopiranosil)ossi-4- (trifluorometil)-1fiindol-2-carbossilato (Esempio 5);
etile 6-fenil-1-(β-D-glucopiranosil)ossi-4-(trifluorometil)-lfi-indol-2-carbossilato (Esempio 6);
etile 6-fenil-1-(β-ϋ-2,3,4,6-tetra-O-acetilglucopiranosil)ossi-4- (trifluorometil)-1H-indol-2-carbossilato (Esempio 7);
metile 6-(2,4-diclorofenil)-l-idrossi-4-(trifluorometil)-lfi-indol-2-carbossilato (Esempio 8);
- etile 6-(2,4-diclorofenil)-l-idrossi-4-(trifluorometil)-lfi-indol-2-carbossilato (Esempio 9);
metile 6-(2,4-diclorofenil)-1-(β-D-glucopiranosil)ossi-4- (trifluorometil)-lfi-indol-2-carbossilato (Esempio 10);
metile 6-(2,4-diclorofenil)-1-(β-ϋ-2,3,4,6-tetra-O-acetilglucopiranosil)ossi-4- (trifluorometil)-1H-indol-2-carbossilato (Esempio 11);
etile 6-(2,4-diclorofenil)-1-(β-D-glucopiranosil)ossi-4- (trifluorometil)-lfi-indol-2-carbossilato (Esempio 12);
etile 6-(2,4-diclorofenil)-1-(β-ϋ-2,3,4,6-tetra-O-acetilglucopiranosil)ossi-4- (trifluorometil)-1Hindol-2-carbossilato (Esempio 13);
metile l-idrossi-6,7-difenil-4-(trifluorometil)-1H-indol-2-carbossilato (Esempio 14);
metile 6-(4-clorofenil)-l-idrossi-4-(trifluorometil)-lfi-indol-2-carbossilato (Esempio 15);
metile l-idrossi-6-fenil-3-metil-4-(trifluorometil)-lfi-indol-2-carbossilato (Esempio 16);
- metile 1-idrossi-6-(4-clorofenil)-3-metil-4-(trifluorometil)-lfi-indol-2-carbossilato (Esempio 17);
metile l-idrossi-4-(trifluorometil)-6-(4-(trifluorometossi)fenil)-lfi-indol-2-carbossilato (Esempio 18);
metile l-idrossi-4-(trifluorometil)-6-(3-(trifluorometossi)fenil)-lfi-indol-2-carbossilato (Esempio 19);
metile 6-(2,4-diclorofenil)-l-idrossi-3-metil-4-(trifluorometil)-lfi-indol-2-carbossilato (Esempio 20);
metile 6-(3,4-diclorofenil)-l-idrossi-4-(trifluorometil)-lfi-indol-2-carbossilato (Esempio 21);
- bufile l-idrossi-6-fenil-4-(trifluorometil)-1H-indol-2-carbossilato (Esempio 22);
isopropile l-idrossi-6-fenil-4-(trifluorometil)-1H-indol-2-carbossilato (Esempio 23);
acido l-idrossi-4-(trifluorometil)-6-fi-(trifluorometossi)fenil)-lfi-indol-2-carbossilico (Esempio 24);
acido l-idrossi-4-(trifluorometil)-6-(3-(trifluorometossi)fenil)-lfi-indol-2-carbossilico (Esempio 25);
acido 6-(2,4-diclorofenil)-l-idrossi-3-metil-4-(trifluorometil)-lfi-indol-2-carbossilico (Esempio 26);
- acido 6-(3,4-diclorofenil)-l-idrossi-4-(trifluorometil)-lfi-indol-2-carbossilico (Esempio 27).
Sali farmaceuticamente accettabili includono, ma non si limitano a, sali d'ammonio, sali di metalli alcalini, in particolare sali di sodio e potassio, sali di metalli alcalino-terrosi, in particolare sali di calcio e magnesio, e sali di basi organiche quali dicicloesilammina, morfolina, tiomorfolina, piperidina, pirrolidina, sali di mono-, di- e tri-alchilammine a catena corta, quali etil-, t-butil-, dietil-, diisopropil-, trietil-, tributil- o dimetilpropilammina, o sali di mono-, di- o tri-idrossialchilammine a catena corta, quali mono-, di- o tri-idrossietilammina.
Altri sali farmaceuticamente accetttabili sono considerati i sali interni, altresì noti come zwitterioni, in cui la molecola contiene sia regioni caricate positivamente, che regioni portanti carica negativa.
Per persone esperte nel campo della chimica organica o farmaceutica risulterà evidente che molti composti organici possono formare complessi con i solventi in cui vengono fatti reagire, o da cui vengono precipitati, o cristallizzati. Questi complessi sono definiti come "solvati". Per esempio un complesso con l'acqua è definito "idrato".
Alla luce dell'attività biologica dei composti di formula (I) nel ridurre la produzione cellulare di lattato, mediante un'inibizione della glicolisi, in particolare a livello dell'attività dell'enzima LDH, un composto incluso nella presente invenzione può essere utilizzato per la cura di malattie in cui una riduzione della produzione di lattato risulti benefica. Queste condizioni patologiche possono essere selezionate dalla lista dei vari tipi di cancro, con particolare riferimento al linfoma, carcinoma epatocellulare, tumore del pancreas, tumore del cervello, tumore del seno, tumore del polmone, tumore del colon, tumore della cervice uterina, tumore della prostata, tumore del rene, osteosarcoma, tumore nasofaringeo, tumore del cavo orale, melanoma e carcinoma ovarico. Inoltre queste patologie possono includere asma, ipertensione polmonare, malaria e artrofibrosi idiopatica.
Le composizioni farmaceutiche della presente invenzione includono supporti e/o eccipienti farmaceuticamente accettabili e/o sostanze ausiliarie farmaceuticamente accettabili. Le preparazioni farmaceutiche possono essere somministrate per via orale, per esempio in forma di compresse, compresse rivestite, confetti, capsule di gelatina dure o molli, soluzioni, emulsioni o sospensioni. La somministrazione può altresì essere effettuata per via rettale, per esempio in forma di suppositori, per via topica, per esempio in forma di aerosol, oppure per via parenterale, per esempio in forma di soluzioni iniettabili.
I composti inclusi nella presente invenzione possono essere processati con supporti e/o eccipienti farmaceuticamente inerti, inorganici o organici, per la produzione delle preparazioni farmaceutiche. Lattosio, amido di mais o loro derivati, talco, acido stearico o suoi sali e simili possono essere usati, per esempio, come supporti e/o eccipienti per la produzione di compresse, compresse rivestite, confetti, capsule dure di gelatina. Supporti e/o eccipienti per capsule molli di gelatina sono costituiti, per esempio, da oli vegetali, cere, grassi, polioli liquidi e semi-solidi e simili. A seconda della natura del composto attivo, talvolta nessun supporto e/o eccipiente può essere necessario nel caso delle capsule molli di gelatina. Supporti e/o eccipienti per la produzione di soluzioni e sciroppi sono, per esempio, acqua, polioli, glicerolo, olio vegetale e simili. Supporti e/o eccipienti per la produzione di suppositori sono, per esempio, oli naturali o induriti, cere, grassi, polioli liquidi o semi-liquidi o polioli liquidi e simili.
Le preparazioni farmaceutiche possono, inoltre, contenere sostanze ausiliarie farmaceuticamente accettabili come conservanti, solubilizzanti, stabilizzanti, agenti umettanti, emulsionanti, dolcificanti, coloranti, aromi, sali per variare la pressione osmotica, tamponi, agenti mascheranti o antiossidanti. Tali preparazioni possono anche contenere altre sostanze aventi valore terapeutico.
Medicamenti contenenti uno o più composti dell'invenzione e supporti e/o eccipienti terapeuticamente inerti costituiscono sono inclusi nell'oggetto della presente invenzione, così come un processo per la loro produzione che include preparati contenenti uno o più composti dell'invenzione e, se desiderato, uno o più sostanze aventi valore terapeutico in forme galeniche di somministrazione insieme ad uno o più supporti e/o eccipienti terapeuticamente inerti.
Il dosaggio può variare all'interno di ampi limiti e, naturalmente, dovrà essere regolato sulla base delle necessità individuali in ciascun caso particolare. Nel caso della somministrazione orale il dosaggio per adulti può variare da circa 0.01 mg a circa 1000 mg al giorno di un composto dell'invenzione. Il dosaggio giornaliero può essere somministrato come singola dose o in dosi suddivise e, in aggiunta, il limite superiore del dosaggio indicato può anche essere superato, qualora si rivelasse indicato.
In alcuni aspetti, tali preparazioni farmaceutiche, in particolare quelle per la cura del cancro, possono essere somministrate in combinazione con altri agenti farmaceuticamente attivi. L'espressione "in combinazione", come utilizzata nel presente documento, si riferisce ad agenti che sono somministrati simultaneamente ad un paziente. Andrà considerato che due o più agenti sono somministrati "in combinazione" ogniqualvolta un paziente è esposto simultaneamente ad entrambi (o a più) gli agenti farmaceuticamente attivi. Ciascuno dei due o più agenti possono essere somministrati secondo modalità e programmi differenti; non è necessario che dosi individuali dei diversi agenti siano somministrate contemporaneamente, oppure nella stessa composizione farmaceutica. Piuttosto, fintanto che i due o più agenti rimangono nell'organismo del paziente, essi sono da considerare come somministrati "in combinazione".
In alcuni aspetti, i composti della presente invenzione utilizzati in composizioni farmaceutiche possono essere marcati, in modo da renderli adatti ad essere utilizzati come agenti diagnostici.
In particolare, la marcatura può essere eseguita mediante l'introduzione di:
un radionuclide;
un fluoroforo;
un elemento ferromagnetico;
- un atomo iper-polarizzato (per esempio un<13>C iperpolarizzato per tecniche di risonanza magnetica nucleare o NMR);
una combinazione dei casi sopra menzionati.
In aggiunta, alcuni degli atomi stessi che compongono il composto della presente invenzione possono essere utilizzati come marcanti in combinazione con le opportune tecnologie di diagnostica, come per esempio l'isotopo naturale più abbondante del fluoro (<19>F) nel caso dell' utilizzo di tecniche di risonanza magnetica nucleare (NMR).
Termini non specificatamente definiti nel presente documento dovrebbero essere interpretati con significati che verrebbero loro dati da persone esperte nel campo di competenza dell'oggetto della presente invenzione. Tuttavia, come indicato di seguito nel testo e nelle rivendicazioni, a meno che non sia specificato il contrario, i seguenti termini hanno il significato indicato qui di seguito.
Il termine "C1-C4alchile" qui utilizzato indica catene sature di idrocarburi, sia lineari che ramificate. Esempi di gruppi alchilici includono: metile, etile, npropile, iso-propile, n-butile, tert- butile, iso- butile, sec-butile.
Ogniqualvolta è presente un centro chirale nella struttura chimica, s'intende che tutti gli stereoisomeri associati a quel centro chirale sono compresi dalla struttura .
Inoltre, la presente invenzione include tutti gli isomeri ottici, per esempio miscele raceme, miscele diastereoisomeriche, e tutti i corrispondenti enantiomeri, diastereoisomeri , e tautomeri.
E sempi
Gli Esempi 1-27 qui di seguito costituiscono esempi non limitanti che rientrano nell'ambito della presente invenzione come descritto dalla formula generale (I).
Esempi 1-27: secondo la formula generale (I)
4 CH3H H H H C6H5H
5 CH3H H H C1 H H
6 CH3CH3H H H H H
7 CH3CH3H H C1 H H
8 CH3H H H CF30 H H
9 CH3H H CF30 H H H
0 CH3CH3C1 H C1 H H
1 CH3H H C1 C1 H H
2 (CH2)3CH3H H H H H H
3 CH(CH3)2H H H H H H
4 H H H H CF30 H H
5 H H H CF30 H H H
6 H CH3C1 H C1 H H
7 H H H C1 C1 H H
I nomi IUPAC degli esempi sopra riportati sono elencati di seguito:
etile l-idrossi-6-fenil-4- (trifluorometil) -lfi-indol-2-carbossilato (Esempio 1);
acido 6-fenil-l- (β-d-glucopiranosil )ossi-4-(trifluorometil) -lH-indol-2-carbossilico (Esempio 2);
metile 6-fenil-l- (β-d-glucopiranosil )ossi-4-(trifluorometil) -lH-indol-2-carbossilato (Esempio 3);
acido 6-fenil-l- (β-d^ ,3,4,6-tetra-0-acetilglucopiranosil )ossi-4- (trifluorometil) -lH-indol-2-carbossilico (Esempio 4);
metile 6-fenil-l- (β—d—2,3,4,6-tetra-0-acetilglucopiranosil )ossi-4- (trifluorometil) -lH-indol-2-carbossilato (Esempio 5);
etile 6-fenil-l-(β-d-glucopiranosil)ossi-4-(trifluorometil)-lH-indol-2-carbossilato (Esempio 6);
etile 6-fenil-l-(p-d-2,3,4,6-tetra-0-acetilglucopiranosil)ossi-4- (trifluorometil)-lH-indol-2-carbossilato (Esempio 7);
metile 6-(2,4-diclorofenil)-l-idrossi-4-(trifluorometil)-lH-indol-2-carbossilato (Esempio 8);
etile 6-(2,4-diclorofenil)-l-idrossi-4-(trifluorometil)-lH-indol-2-carbossilato (Esempio 9);
metile 6-(2,4-diclorofenil)-1-(β-dglucopiranosil)ossi-4- (trifluorometil)-lH-indol-2-carbossilato (Esempio 10);
metile 6-(2,4-diclorofenil)-1-(β—d—2,3,4,6-tetra-O-acetilglucopiranosil)ossi-4- (trifluorometil)-lH-indol-2-carbossilato (Esempio 11);
etile 6-(2,4-diclorofenil)-1-(β-d-glucopiranosil)ossi-4-(trifluorometil)-lH-indol-2-carbossilato (Esempio 12);
etile 6-(2,4-diclorofenil)-1-(β—d—2,3,4,6-tetra-O-acetilglucopiranosil)ossi-4- (trifluorometil)-lH-indol-2-carbossilato (Esempio 13);
metile l-idrossi-6,7-difenil-4-(trifluorometil)-1H-indol-2-carbossilato (Esempio 14);
metile 6-(4-clorofenil)-l-idrossi-4-(trifluorometil)-lH-indol-2-carbossilato (Esempio 15);
metile l-idrossi-6-fenil-3-metil-4-(trifluorometil)-lH-indol-2-carbossilato (Esempio 16);
metile l-idrossi-6-(4-clorofenil)-3-metil-4-(trifluorometil)-lH-indol-2-carbossilato (Esempio 17); metile l-idrossi-4-(trifluorometil)-6-(4-(trifluorometossi)fenil)-lH-indol-2-carbossilato (Esempio 18);
metile l-idrossi-4-(trifluorometil)-6-(3-(trifluorometossi)fenil)-lH-indol-2-carbossilato (Esempio 19);
metile 6-(2,4-diclorofenil)-l-idrossi-3-metil-4-(trifluorometil)-lH-indol-2-carbossilato (Esempio 20);
metile 6-(3,4-diclorofenil)-l-idrossi-4-(trifluorometil)-lH-indol-2-carbossilato (Esempio 21);
bufile l-idrossi-6-fenil-4-(trifluorometil)-lH-indol-2-carbossilato (Esempio 22);
isopropile l-idrossi-6-fenil-4-(trifluorometil)-1H-indol-2-carbossilato (Esempio 23);
acido l-idrossi-4-(trifluorometil)-6-(4-(trifluorometossi)fenil)-lH-indol-2-carbossilico (Esempio 24);
acido l-idrossi-4-(trifluorometil)-6-(3-(trifluorometossi)fenil)-lH-indol-2-carbossilico (Esempio 25);
acido 6-(2,4-diclorofenil)-l-idrossi-3-metil-4-(trifluorometil)-lH-indol-2-carbossilico (Esempio 26);
acido 6-(3,4-diclorofenil)-l-idrossi-4-(trifluorometil)-lH-indol-2-carbossilico (Esempio 27).
I composti inclusi nella presente invenzione possono essere preparati secondo le procedure riportate negli schemi seguenti, specifici per ciascuna serie di esempi.
Esperti del settore capiranno, comunque, immediatamente che variazioni note delle condizioni e dei processi delle seguenti procedure preparative possono essere utilizzate per preparare questi composti.
Nelle procedure descritte di seguito tutte le temperature sono in gradi Celsius.
Le seguenti abbreviazioni, reagenti, espressioni o apparecchiature, che sono utilizzate nella seguente descrizione sono spiegate come segue: 20-25 °C (temperatura ambiente, T. amb.), equivalenti molari (eq.), tetrabutilammonio bromuro (TBAB), microonde (MW), soluzione acquosa (aq.), 1,2-dimetossietano (DME), diclorometano (DCM), cloroformio (CHCI3), etil acetato (EtOAc), tetraidrofurano (THF), metanolo (MeOH), dietiletere (Et20), dimetilsolfossido (DMSO), sodio idruro (NaH), dimetile ossalato ("(COOMe) 2"), cloruro stannoso (SnCÌ2), ammonio cloruro (NH4CI), zinco metallico in polvere (Zn), trietilsilano (EtaSiH), litio idrossido (LiOH), acido cloridrico (HC1), acido acetico (AcOH), sodio bicarbonato (NaHCOa), concentrazione normale (N), concentrazione molare (M), dimetil formammide (DMF), millimoli (mmol), millilitri (mL), microlitri (pL), nanometri (nm), Angstrom (A), cromatografia su strato sottile (TLC), risonanza magnetica nucleare (NMR), spettrometria di massa ad impatto elettronico (EI/MS), spettrometria di massa abbinata alla gas cromatografia (GC/MS), mezzo di Dulbecco modificato secondo Eagle o "Dulbecco's Modified Eagle's Medium" (DMEM), siero fetale bovino (FBS), soluzione di 5000 unità/mL di sale sodico di penicillin G e di 5000 pg/mL di streptomicina base in soluzione salina allo 0.85% (Pen-strep), tertbutildimetilclorosilano (TBDMCS), N-metil-N-{tertbutildimetilsilil)trifluoroacetammide (MTBSTFA), pclorofenilalanina (CPA), gas cromatografia (GC), sulforodamina B (SRB).
Gli esempi 1-27 sono stati preparati come evidenziato nella procedura generale illustrata negli Schemi 1 e 2 e secondo i relativi metodi descritti di seguito a titolo puramente rappresentativo.
Esempi 24-27.
Schema 1 . Sintesi dei derivati N-idrossiindol-2-carbossilici non coniugati.
Esempio 2 Esempio 4 Schema 2. Sintesi dei derivati lV-idrossiindol-2-carbossilici gluco-coniugati .
Procedure di preparazione di esempi rappresentativi
(per i dati di caratterizzazione dei prodotti finali, si veda la sezione successiva "Dati di caratterizzazione di tutti gli esempi")
Esempio 5. Il metile l-idrossi-6-fenil-4- (trifluorometil)-lfi-indol-2-carbossilato [Granchi, C., et al. J. Med. Chem.
2011, 54, 1599-1612] (386 mg, 1.15 mmol) è stato aggiunto ad una sospensione di potassio carbonato anidro (952 mg, 6.90 mmol) in acetone anidro (8 mL) sotto atmosfera inerte e la risultante sospensione è stata trattata con 2,3,4,6-tetra-O-acetil-p-D-glucopiranosil bromuro (945 mg, 2.30 mmol) . Dopo 24 ore di agitazione al riparo dalla luce, il solvente è stato rimosso sotto vuoto ed il residuo è stato estratto con EtOAc. La fase organica risultante, lavata con salamoia e seccata su solfato di sodio anidro, ha fornito dopo evaporazione sotto vuoto un residuo solido che è stato ricristallizzato da una miscela di n-esano e di EtOAc, per dare 598 mg (0.900 mmol, resa del 78%) di cristalli bianchi costituiti da metile 6-fenil-l- (β-D-2,3,4,6-tetra-O-acetilglucopiranosil )ossi-4-(trifluorometil)-lfi-indol-2-carbossilato puro (Esempio 5).
Esempio 3. Il composto 5 (400 mg, 0.602 mmol) è stato sciolto sotto atmosfera inerte in metanolo anidro (25 mL) e, dopo blando riscaldamento per velocizzarne la dissoluzione, la miscela è stata raffreddata a 0 °C e trattata alla stessa temperatura con una soluzione al 30% di sodio metossido in metanolo (0.25 mL). La soluzione risultante è stata tenuta sotto agitazione per circa 3 ore a temperatura ambiente e, comunque, dopo aver verificato mediante analisi TLC la scomparsa del composto di partenza. La miscela di reazione è stata quindi trattata con resina acida Amberlite™ IR 120 H, fino a neutralizzazione del pH della miscela stessa. La sospensione risultante è stata filtrata per rimuovere la resina, che è stata ulteriormente estratta con MeOH, ed il filtrato è stato concentrato sotto vuoto per ottenere un solido bianco (293 mg, 0.590 mmol, resa del 98%) costituito da metile 6-fenil-l-(β-D-glucopiranosil)ossi-4-(trifluorometil)-lfi-indol-2-carbossilato puro (Esempio 3).
Esempio 2. Il composto 3 (62 mg, 0.12 mmol) è stato sciolto sotto atmosfera inerte in una miscela 1:1 (volume/volume) di THF / MeOH. Alla soluzione risultante è stata aggiunta, goccia a goccia, una soluzione acquosa precedentemente degassata 2N di litio idrossido (0.4 mL) sotto flusso costante di azoto. Dopo aver verificato mediante analisi TLC la scomparsa del composto di partenza, la miscela di reazione è stata trattata con resina acida Amberlite™ IR 120 H, fino a netta acidificazione (a circa pH 2) della miscela stessa. La sospensione risultante è stata filtrata per rimuovere la resina, che è stata ulteriormente estratta con MeOH, ed il filtrato è stato concentrato sotto vuoto per ottenere un solido bianco (54 mg, 0.11 mmol, resa del 92%) costituito da acido 6-fenil-1-(β-D-glucopiranosil)ossi-4-(trifluorometil)-lfi-indol-2-carbossilico puro (Esempio 2).
Esempio 4. Il composto 2 (50 mg, 0.10 mmol) è stato sciolto sotto atmosfera inerte in piridina (0.8 mL) ed è stato trattato con anidride acetica (0.4 mL) goccia a goccia. La miscela di reazione è stata lasciata sotto agitazione a temperatura ambiente al riparo dalla luce per 24 ore. La miscela è stata poi sottoposta a cicli di coevaporazione sotto vuoto con toluene, per rimuovere la piridina e l'anidride acetica. Il residuo è stato deposto su una lastra di TLC preparativa ed è stato eluito con una miscela 95:5 di DCM/MeOH. Tale procedura di purificazione ha fornito un solido bianco (25 mg, 0.038 mmol, resa del 37%) costituito da acido 6-fenil-1-(β-ϋ-2,3,4,6-tetra-O-acetilglucopiranosil )ossi-4-(trifluorometil)-lfi-indol-2-carbossilico puro (Esempio 4).
Esempio 9. Nel primo passaggio [procedure simili sono state precedentemente descritte per composti analoghi, si veda: (a) Miyaura, N.; Suzuki, A. Chem. Rev. 1995, 95, 2457-2483; (b) Suzuki, A. J. Organomet. Chem. 1999, 576, 147-168; e riferimenti ivi inclusi] una soluzione contenente palladio(II) acetato (10 mg, 0.045 mmol) e trifenilfosfina (59.0 mg, 0.225 mmol) in etanolo assoluto (3.5 mL) e toluene anidro (3.5 mL) è stata tenuta in agitazione sotto atmosfera inerte a temperatura ambiente per 10 minuto. Successivamente sono stati aggiunti, nell'ordine, il 5-iodo-2-metil-l-nitro-3-(trifluorometil)benzene (497 mg, 1.50 mmol), 3.5 mL di una soluzione acquosa 2M di sodio carbonato, e l'acido 2,4-diclorofenilboronico (720 mg, 3.77 mmol). La miscela risultante è stata scaldata a 100 °C in fiala chiusa sotto atmosfera inerte per 24 ore, o comunque dopo aver verificato mediante analisi TLC la scomparsa del composto di partenza in difetto stechiometrico (lo iodoarile). Dopo raffreddamento a temperatura ambiente, la miscela è stata diluita con acqua ed estratta più volte con EtOAc. Le fasi organiche riunite sono state seccate su sodio solfato anidro e concentrate sotto vuoto. Il residuo grezzo è stato purificato mediante colonna cromatografica flash, eluendo con n-esano, per dare 475 mg (1.36 mmol, resa del 90%) dell'intermedio "A" corrispondente [Schema 1, R<3>e R<5>= Cl; R<4>e R<6>= H;<4>H NMR (CDC13): δ (ppm) 2.62 (q, 3H, J = 1.5 Hz), 7.29 (d, IH, J = 8.2 Hz), 7.38 (dd, IH, J = 8.2, 2.0 Hz), 7.55 (d, IH, J = 2.0 Hz), 7.92 (d, IH, J = 1.8 Hz), 7.98 (d, IH, J = 1.8 Hz)].
Nel passaggio successivo [procedura simile precedentemente descritta per composti analoghi in: Dong, W.; Jimenez, L. S. J. Org. Chem. 1999, 64, 2520-2523] è stato disperso del potassio tert-butossido (469 mg, 4.18 mmol) in Et20 anidro (7 mL) a 0 °C sotto atmosfera inerte, poi è stato aggiunto del metanolo anidro (circa 0.5 mL) fino a completa dissoluzione del soluto. Successivamente è stato aggiunto il dimetil ossalato (494 mg, 4.18 mmol) e la miscela è stata tenuta sotto agitazione a 0 °C per altri 15 minuti.
Infine, una soluzione contenente l'intermedio "A" del passaggio precedente (1.22 g, 3.48 mmol) in Et20 anidro (4.5 mL) è stata aggiunta lentamente alla stessa temperatura. La sospensione rossiccia risultante è stata poi tenuta in agitazione per altre 24 ore. Durante questa fase si ha la formazione dell'enolato di potassio "B" [Schema 1, R<3>e R<5>= Ci; R<4>e R<6>= H] che per la maggior parte precipita dall'ambiente di reazione; tuttavia esso non viene isolato, ma viene utilizzato direttamente nei passaggi successivi.
A seguito di diluizione della miscela di reazione contenente l'intermedio "B" con EtOAc ed una soluzione acquosa IN di HC1, seguita dalla separazione delle fasi e da lavaggio (salamoia), essiccamento (solfato di sodio anidro) e concentrazione sotto vuoto della fase organica, si è ottenuto un grezzo di reazione che è stato purificato mediante colonna cromatografica flash, eluendo con una miscela 9:1 di n-esano/EtOAc, per dare 687 mg (1.58 mmol, resa del 45%) dell'intermedio "C" corrispondente [Schema 1, R<3>e R<5>= Ci; R<4>e R<6>= H;<4>H NMR (CDC13): δ (ppm) 3.98 (s, 3H), 4.74 (s, 2H), 7.33 (d, IH, J = 8.4 Hz), 7.41 (dd, IH, J = 8.2, 2.0 Hz), 7.57 (d, IH, J = 1.8 Hz), 8.06 (d, IH, J = 1.6 Hz), 8.33 (d, IH, J = 1.8 Hz)].
Nell'ultimo passaggio [procedura simile precedentemente descritta per composti analoghi in: Nicolaou, K. C.; Estrada, A. A.; Freestone, G. C.; Lee, S. H.; Alvarez-Mico, X. Tetrahedron 2007, 63, 6088-6114], l'intermedio "C" ottenuto come descritto sopra (680 mg, 1.56 mmol) è stato sciolto in DME anidro (1.5 mL) e la soluzione risultante è stata aggiunta goccia a goccia ad un'altra soluzione raffreddata a 0 °C contenente cloruro stannoso (662 mg, 3.49 mmol) in DME anidra (1.5 mL) in presenza di setacci molecolari 4A, precedentemente attivati in stufa a 130 °C per 18 ore e raffreddati in essiccatore contenente cloruro di calcio anidro. La risultante miscela viene tenuta in agitazione sotto atmosfera inerte a T. amb. per 20 ore, o comunque fino a quando si sia verificato mediante analisi TLC la scomparsa quasi totale del composto di partenza. Quindi la reazione è stata diluita con acqua ed estratta ripetutamente con EtOAc. Le fasi organiche riunite sono state seccate su solfato di sodio anidro e concentrate sottovuoto, per fornire un residuo grezzo che è stato purificato mediante colonna cromatografica flash, eluendo con una miscela 8:2 di nesano/EtOAc, per dare 431 mg (1.07 mmol, resa del 68%) del metile 6-(2,4-diclorofenil)-l-idrossi-4-(trifluorometil)-lfi-indol-2-carbossilato puro (Esempio 8). Tale composto (330 mg, 0.816 mmol) è stato sciolto in etanolo assoluto (20 mL) contenente una piccola quantità (7 gocce) di acido solforico concentrato. La miscela risultante è stata scaldata a riflusso in un pallone con refrigerante per 48 ore, o comunque fino a quando si sia verificato mediante analisi TLC la scomparsa del composto di partenza. La maggior parte del solvente viene quindi rimossa sotto vuoto, ed il residuo viene ripreso con EtOAc. La fase organica così ottenuta è stata lavata con salamoia, seccata su solfato di sodio anidro e concentrata sotto vuoto. Il residuo grezzo è stato poi purificato mediante colonna cromatografica flash, eluendo con una miscela 85:15 di n-esano/EtOAc, per dare 295 mg (0.705 mmol, resa dell'86%) dell' etile 6-(2,4-diclorofenil)-l-idrossi-4-(trifluorometil)-lfi-indol-2-carbossilato puro (Esempio 9).
Esempio 14. Nel primo passaggio [procedura simile precedentemente descritta per composti analoghi in: Leadbeater, N. E.; Marco, M. Org. Lett. 2002, 4, 29732976] il derivato commerciale 3,4-dicloro-2-nitro-6-(trifluorometil)toluene (274 mg, 1.00 mmol) è stato posto in una fiala chiusa sotto atmosfera inerte in un reattore a microonde insieme ad acido fenilboronico (366 mg, 3.00 mmol), sodio carbonato (636 mg, 6.00 mmol), palladio(II) acetato (2.5 mg, 0.01 mmol), tetrabutilammonio bromuro (660 mg, 2.00 mmol) ed acqua (3.0 mL). La miscela è stata sottoposta ad irraggiamento di microonde sotto agitazione alla temperatura di 175 °C per 10 minuti. Dopo diluizione con acqua ed estrazione ripetuta con EtOAc, le fasi organiche riunite sono state seccate su solfato di sodio anidro e concentrate sotto vuoto per fornire un residuo grezzo, che è stato poi purificato mediante colonna cromatografica flash, eluendo con una miscela 95:5 di nesano/EtOAc, per dare 296 mg (0.828 mmol, resa dell'83%) dell'intermedio "A" corrispondente [Schema 1, R<3>-R<5>= H; R<6>= C6H5; 3⁄4 NMR (CDC13): δ (ppm) 2.47 (q, 3H, J = 1.5 Hz), 7.01-7.11 (m, 5H), 7.16-7.28 (m, 5H), 7.82 (s, IH)].
Nel passaggio successivo [procedura simile precedentemente descritta per composti analoghi in: Nicolaou, K. C.; Estrada, A. A.; Freestone, G. C.; Lee, S. H.; Alvarez-Mico, X. Tetrahedron 2007, 63, 6088-6114] una sospensione oleosa al 60% di sodio idruro (130 mg, 3.25 mmol) in 5 mL di DMF anidra raffreddata a -15 °C sotto azoto viene trattata, goccia a goccia, con una soluzione contenente l'intermedio "A" (290 mg, 0.812 mmol) e dimetil ossalato (479 mg, 4.06 mmol) ottenuto come descritto sopra in 5 mL di DMF anidra. Terminata l'aggiunta, la miscela viene tenuta per 10 minuti alla stessa temperatura e poi lasciata andare lentamente a temperatura ambiente. Dopo un certo periodo di tempo, variabile a seconda del substrato, si osserva lo sviluppo di colorazioni intense che variano dal rosso ciliegia al viola-bluastro. La miscela viene lasciata sotto agitazione a T. amb. per 18 ore. Una volta verificata la scomparsa del precursore nitroarilico mediante TLC, la miscela di reazione viene versata lentamente in acqua e ghiaccio; la fase acquosa viene acidificata con HC1 IN ed estratta più volte con EtOAc. Le fasi organiche riunite vengono lavate con NaHC03 al 6%, con salamoia, ed infine seccate su solfato di sodio anidro. L'evaporazione del solvente organico ha fornito un residuo grezzo, che è stato poi purificato mediante colonna cromatografica flash, eluendo con una miscela 8:2 di n-esano/EtOAc, per dare 342 mg (0.771 mmol, resa del 95%) dell'intermedio "C" corrispondente [Schema 1, R<3>-R<5>= H; R<6>= C6H5; 3⁄4 NMR (CDC13): δ (ppm) 3.95 (s, 3H), 4.42 (s, 2H), 7.05-7.09 (m, 5H), 7.21-7.25 (m, 5H), 7.91 (s, IH)].
Nel passaggio successivo [procedura simile precedentemente descritta per composti analoghi in: Nicolaou, K. C.; Estrada, A. A.; Freestone, G. C.; Lee, S. H.; Alvarez-Mico, X. Tetrahedron 2007, 63, 6088-6114] una sospensione di polvere di zinco (82.0 mg, 1.25 mmol) e iodio molecolare (16.0 mg, 0.0625 mmol) in THF anidro (1 mL) è stata tenuta in agitazione vigorosa sotto atmosfera inerte a riflusso per circa 3 ore. Dopo raffreddamento a T. amb., sempre sotto atmosfera inerte, è stata aggiunta una soluzione acquosa IN di cloruro d'ammonio (2.0 mL) ed un'altra contenente l'intermedio "C" (ili mg, 0.270 mmol) ottenuto come descritto sopra in THF (1 mL) . La sospensione risultante è stata tenuta sotto agitazione a 40 °C per 2 ore, o comunque fino a quando si sia verificato mediante analisi TLC la scomparsa del composto di partenza. La miscela di reazione è stata estratta ripetutamente con EtOAc e le fasi organiche riunite sono state lavate con salamoia, seccate su solfato di sodio anidro e concentrate. Il residuo così ottenuto è stato trattato con acido acetico glaciale e sottoposto nuovamente a concentrazione sotto vuoto. Il grezzo risultante è stato purificato mediante colonna cromatografica flash, eluendo con una miscela 8:2 di nesano/EtOAc, per dare 36.6 mg (0.0891 mmol, resa del 33%) del metile l-idrossi-6,7-difenil-4-(trifluorometil) - 1H-indol-2-carbossilato (Esempio 14).
Esempio 20. A partire dall'intermedio enolato "B", ottenuto come descritto nella procedura per l'Esempio 9 [Schema 1, R<3>e R<5>= Ci; R<4>e R<6>= H], si è proseguito mediante raccolta dell'intermedio "B" precipitato come sale rossiccio dalla miscela di reazione. Tale intermedio (160 mg, 0.337 mmol) è stato direttamente utilizzato nel passaggio successivo senza ulteriore purificazione o caratterizzazione, mediante immediata dissoluzione in THF anidro (15 mL). La soluzione così ottenuta è stata raffreddata sotto atmosfera inerte a 0 °C e trattata con dimetilmetilenammonio cloruro (95 mg, 1.01 mmol) [procedura simile precedentemente descritta per composti analoghi in: Nicolaou, K. C.; Estrada, A. A.; Freestone, G. C.; Lee, S. H.; Alvarez-Mico, X. Tetrahedron 2007, 63, 6088-6114] . La miscela è stata tenuta in agitazione a T. amb. per altre 18 ore, poi è stata trattata con una soluzione acquosa satura di ammonio cloruro ed estratta ripetutamente con EtOAc. Le fasi organiche riunite vengono lavate con acqua, seccate su solfato di sodio anidro e concentrate sotto vuoto per fornire un residuo grezzo, che è stato poi purificato mediante colonna cromatografica flash, eluendo con una miscela 8:2 di n-esano/EtOAc, per dare 55 mg (0.12 mmol, resa del 36%) dell'intermedio "D" corrispondente [Schema 1, R<3>e R<5>= Ci; R<4>= H;<1>H NMR (CDCla): δ (ppm) 3.94 (s, 3H), 6.22 (s, IH), 6.85 (s, IH), 7.35 (d, IH, J = 8.2 Hz), 7.42 (dd, IH, J = 8.2, 2.0 Hz), 7.59 (d, IH, J = 1.9 Hz), 8.09 (d, IH, J = 1.8 Hz), 8.35 (d, IH, J = 1.8 Hz)].
Nel passaggio successivo [procedura simile precedentemente descritta per composti analoghi in: Dong, W.; Jimenez, L. S. J. Org. Chem. 1999, 64, 2520-2523] il trietilsilano (0.1 mL, 0.6 mmol) e l'intermedio "D" ottenuto come descritto sopra (54 mg, 0.12 mmol) sono stati aggiunti sotto atmosfera inerte a T. amb . ad una soluzione contenente cloruro stannoso diidrato (68 mg, 0.30 mmol) in DME anidra (1 mL) in presenza di setacci molecolari 4A, precedentemente attivati in stufa a 130 °C per 18 ore e raffreddati in essiccatore contenente cloruro di calcio anidro. La miscela risultante è stata leggermente scaldata (a 40 °C) per 3 ore sotto agitazione e, successivamente, è stata diluita con acqua ed estratta ripetutamente con EtOAc. Le fasi organiche riunite vengono lavate con salamoia, seccate su solfato di sodio anidro e concentrate sotto vuoto per fornire un residuo grezzo, che è stato poi deposto su una lastra di TLC preparativa ed è stato eluito con una miscela 9:1 di n-esano/EtOAc. Tale procedura di purificazione ha fornito un solido bianco (19 mg, 0.045 mmol, resa del 38%) costituito da metile 6—(2,4— diclorofenil)-l-idrossi-3-metil-4- (trifluorometil)-1H-indol-2-carbossilato (Esempio 20).
Esempio 26. Il composto metile 6-(2,4-diclorofenil)-1-idrossi-3-metil-4- (trifluorometil)-lfi-indol-2-carbossilato descritto nell'Esempio 20 (15 mg, 0.036 mmol), ottenuto come descritto nella precedente sezione, è stato sciolto in una miscela 1:1 di THF e metanolo (1 mL totale) ed è stata trattata con 0.2 mL di una soluzione acquosa 2N di litio idrossido. La reazione è stata tenuta sotto agitazione a T. amb. al riparo dalla luce per 4 ore, o comunque fino a quando si sia verificato mediante analisi TLC la scomparsa del composto di partenza. La miscela è stata concentrata sotto vuoto per rimuovere i solventi organici. Il residuo acquoso alcalino è stato lavato con Et20 e poi acidificato con una soluzione acquosa IN di HC1. La miscela acquosa acida risultante è stata estratta ripetutamente con EtOAc. Le fasi organiche riunite sono state seccate su solfato di sodio anidro e concentrate sotto vuoto per dare un solido bianco (14 mg, 0.035 mmol, resa del 97%) costituito da acido 6-(2,4-diclorofenil)-1-idrossi-3-metil-4- (trifluorometil)-lfi-indol-2-carbossilico (Esempio 26).
Dati di caratterizzazione degli Esempi 1-27
Si riportano di seguito i dati di caratterizzazione dei composti finali indicati negli Esempi 1-27.
Esempio 1. 3⁄4 NMR (CDC13): δ 1.48 (t, 3H, J = 7.1 Hz), 4.50 (q, 2H, J = 7.1 Hz), 7.20 (bs, IH), 7.36-7.55 (m, 3H), 7.65-7.73 (m, 3H), 7.92 (bs, IH), 10.71 (bs "scambiabile", IH).<13>C NMR (CDC13): δ 14.43, 62.34, 102.07, 111.30, 116.24, 119.09 (q, J = 5.5 Hz), 122.72, 124.16 (q, J = 33.0 Hz), 124.54 (q, J = 272.8 Hz), 127.54 (2C), 128.05, 129.14 (2C), 133.93, 138.41, 140.27, 164.14. MS (EI, 70 eV) m/z: 349 (M<+>, 87%), 333 (M<+>-0, 33%), 321 (M<+>-C2H4, 86%), 305 (M<+>-0 -C2H4, 40%), 259 (M<+>-COOC2H5 -OH, 100%), 190 (M<+>-COOC2H5 -OH -CF3, 71%).
Esempio 2. 3⁄4 NMR (CD3OD): δ 3.35-3.68 (m, 4H), 3.76-3.86 (m, 2H), 5.25(d, IH, J = 7.7 Hz), 7.22 (qd, IH, J = 1.8, 0.9 Hz), 7.34-7.54(m, 3H), 7.74-7.80 (m, 3H), 8.35 (bs, IH).<13>C NMR (CD3OD): δ 62.40, 70.69, 73.76, 78.13, 78.44, 106.85, 109.94, 115.02, 118.42 (q, J = 1.8 Hz), 120.02 (q, J = 4.6 Hz), 124.33 (q, J = 33.0 Hz), 125.81 (q, J = 271.3 Hz), 128.39 (2C), 128.95, 130.06 (2C), 130.32, 139.84, 140.00, 141.15, 163.06. MS (ESI, neqative) m/z : 482 (M -H<+>). [a] = 67.23 (c = 0.98, MeOH).
Esempio 3. 3⁄4 NMR (CD3OD): δ 3.48-3.66 (m, 4H), 3.76-3.82 (m, 2H), 3.98 (s, 3H), 5.22 (d, IH, J = 7.7 Hz), 7.23 (qd, IH, J = 1.7, 1.0 Hz), 7.34-7.56 (m, 3H), 7.72-7.82 (m, 3H) , 8.33 (bs, IH).<13>C NMR (CD3OD): δ 52.95, 62.40, 70.81, 73.74, 78.01, 78.39, 106.78, 109.69, 115.02, 118.50 (q, J = 1.2 Hz), 120.13 (q, J = 4.6 Hz), 124.35 (q, J = 32.0 Hz), 128.39 (2C), 125.90 (q, J = 270.1 Hz), 128.99, 130.08 (2C), 130.20, 139.80, 140.15, 141.12, 162.00. MS (ESI, positive) m/z : 497 (M<+>). [a] = 62.88 (c = 0.56, MeOH).
Esempio 4. 3⁄4 NMR (CD3OD): δ 1.71 (s, 3H), 2.00 (s, 3H), 2.03 (s, 3H), 2.15 (s,3H), 3.88-4.02 (m, 2H), 4.24-4.35 (m, IH), 5.16-5.53 (m, 3H), 5.73 (d, IH, J = 8.1 Hz), 7.21 (qd, IH, J = 1.8, 0.9 Hz), 7.35-7.55 (m, 3H), 7.65-7.76 (m, 3H), 8.16 (bs, IH).<13>C NMR (CD3OD): δ 20.32, 20.54 (2C), 20.87, 62.82, 69.41, 71.20, 73.02, 73.82, 106.57, 107.39, 115.33, 118.61 (q, J = 1.4 Hz), 120.18 (q, J = 5.5 Hz), 124.25 (q, J = 33.0 Hz), 125.76 (q, J = 271.9 Hz), 128.32 (2C), 129.02, 130.14 (2C), 131.06, 140.02, 140.84, 141.30, 161.85, 171.10, 171.40 (2C), 171.90. MS (ESI, neqative) m/z : 650 (M -H<+>). [a] = 39.94 (c = 0.53, MeOH).
Esempio 5. 3⁄4 NMR (CDC13): δ 1.75 (s, 3H), 2.03 (s, 3H), 2.06 (s, 3H), 2.19 (s, 3H), 3.75 (ddd, IH, J = 9.8, 4.3, 2.3 Hz), 3.94 (s, 3H), 3.96 (dd, IH, J = 12.3, 2.2 Hz), 4.31 (dd, IH, J = 12.5, 4.2 Hz), 5.18-5.50 (m, 3H), 5.57-5.63 (m, IH), 7.30 (qd, IH, J = 1.6, 0.9 Hz), 7.38-7.52 (m, 3H), 7.59-7.66 (m, 2H), 7.73 (bs, IH), 8.09 (bs, IH).
<13>C NMR (CDC13): δ 20.35, 20.75, 20.79, 20.99, 52.20, 61.50, 68.15, 69.80, 72.08, 72.61, 105.38, 107.77, 114.41, 117.72 (q, J = 1.8 Hz), 119.92 (q, J = 4.6 Hz), 123.67 (q, J = 33.9 Hz), 124.33 (q, J = 271.9 Hz), 127.45 (2C), 128.11, 128.84, 129.13 (2C), 139.29, 140.22 (2C), 159.94, 169.49, 169.82, 170.04, 170.46. MS (ESI, neqative) m/z: 664 (M -H<+>). [α] = 44.92 (c = 1.01, CHC13).
Esempio 6. 3⁄4 NMR (CD3OD): δ 1.44 (t, 3H, J = 7.1 Hz), 3.48-3.67 (m, 4H), 3.76-3.81 (m, 2H), 4.45 (q, 2H, J = 7.1 Hz), 5.23 (d, IH, J = 7.5 Hz), 7.20 (qd, IH, J = 1.6, 0.7 Hz), 7.34-7.55 (m, 3H), 7.73-7.81 (m, 3H), 8.33 (bs, IH).
<13>C NMR (DMSO-d5): δ 12.10, 60.84, 61.17, 69.34, 72.13, 76.06, 76.97, 103.61, 107.78, 113.37, 116.54, 118.51 (q, J = 4.0 Hz), 121.85 (q, J = 32.0 Hz), 124.12 (q, J = 271.9 Hz), 127.05 (2C), 127.88, 128.94 (2C), 130.18, 136.93, 137.41, 138.88, 159.04. MS (ESI, positive) m/z: 512.2 (M H<+>), 534.1 (M Na<+>). [a] = 58.99 (c = 0.556, MeOH).
Esempio 7. 3⁄4 NMR (CDC13): δ 1.44 (t, 3H, J = 7.1 Hz), 1.75 (s, 3H), 2.03 (s, 3H), 2.05 (s, 3H), 2.18 (s, 3H), 3.75 (ddd, IH, J = 9.7, 4.3, 2.2 Hz), 3.96 (dd, IH, J = 12.3, 2.4 Hz), 4.31 (dd, IH, J = 12.5, 4.3 Hz), 4.39 (q, 2H, J = 7.1 Hz), 5.18-5.49 (m, 3H), 5.59-5.65 (m, IH), 7.27-7.29 (m, IH), 7.36-7.52 (m, 3H), 7.60-7.66 (m, 2H), 7.72 (bs, IH), 8.09 (bs, IH).<13>C NMR (CDC13): δ 14.54, 20.33, 20.73 (2C), 20.93, 61.32, 61.57, 68.26, 69.90, 72.15, 72.68, 105.40, 107.55, 114.43, 117.78, 119.89 (q, J = 4.6 Hz), 123.66 (q, J = 33.0 Hz), 124.40 (q, J = 271.9 Hz), 127.45 (2C), 128.09, 129.11 (2C), 129.38, 139.21, 140.23, 140.27, 159.55, 169.46, 169.78, 170.00, 170.40.
[a] = 51.75 (c = 0.572, CHC13).
Esempio 8. 3⁄4 NMR (CDC13): δ 4.04 (s, 3H), 7.23 (bs, IH), 7.34-7.36 (m, 2H), 7.50 (bs, IH), 7.54 {pseudo-t, IH, J = 1.2 Hz), 7.78 (bs, IH), 10.52 (bs "scambiabile", IH).<1>H NMR (acetone-d&): δ 3.95 (s, 3H), 7.19 (qd, IH, J = 1.7, 1.0 Hz), 7.53 (dd, IH, J = 8.2, 2.0 Hz), 7.59 (bs, IH), 7.60 (d, IH, J = 8.2 Hz), 7.68 (d, IH, J = 2.0 Hz), 7.89 (bs, IH), 10.91 (bs "scambiabile", IH).<13>C NMR (CDC13): δ 52.92, 102.34, 114.21, 116.49, 120.82 (q, J = 5.5 Hz), 122.92, 123.61 (q, J = 33.0 Hz), 124.30 (q, J = 272.8 Hz), 127.49, 130.07, 132.35, 133.24, 133.55, 134.61, 135.12, 138.03, 164.25. MS (EI, 70 eV) m/z: 403 (M<+>, 53%), 389 (M<+>-CH2, 100%), 373 (M<+>-0 -CH2, 13%), 327 (M<+>-COOCH3 -OH, 62%), 292 (M<+>-COOCH3 -OH -Cl, 53%), 258 (M<+>-COOCH3 -OH -CF3, 13%).
Esempio 9. 3⁄4 NMR (CDC13): δ 1.48 (t, 3H, J 7.1 Hz), 4.51 (q, 2H, J = 7.1 Hz), 7.22 (qd, IH, J = 2.0, 0.9 Hz), 7.34-7.36 (m, 2H), 7.50 (bs, IH), 7.54 {pseudo-1, IH, J = 1.2 Hz), 7.77 (bs, IH), 10.71 (bs "scambiabile", IH).<13>C NMR (CDCI3): δ 14.41, 62.45, 102.00, 114.18, 116.44, 120.75 (q, J = 5.5 Hz), 122.99, 123.56 (q, J = 32.0 Hz), 124.35 (q, J = 271.9 Hz), 127.49, 130.07, 132.35, 133.06, 133.57, 134.57, 134.99, 138.08, 164.05. MS (EI, 70 eV) m/z: 417 (M<+>, 12%), 401 (M<+>-0, 46%), 389 (M<+>-C2H4, 33%), 373 (M<+>-0 -C2H4, 52%), 258 (M<+>-COOC2H5 -OH -CF3, 100%).
Esempio 10. 3⁄4 NMR (CD3OD): δ 3.44-3.68 (m, 4H), 3.71-3.78 (m, 2H), 3.98 (s, 3H), 5.22 (d, IH, J = 7.5 Hz), 7.26 (qd, IH, J = 1.6, 0.9 Hz), 7.45 (dd, IH, J = 8.2, 2.0 Hz), 7.52 (d, IH, J = 0.4 Hz), 7.56-7.59 (m, IH), 7.63 (dd, IH, J = 1.6, 0.4 Hz), 8.12 (bs, IH).<13>C NMR (DMSO-d5): δ 52.16, 60.82, 69.33, 72.02, 76.12, 77.01, 103.50, 107.86, 116.40, 116.69, 120.67, 120.99 (q, J = 32.7 Hz), 123.97 (q, J = 270.0 Hz), 127.56, 129.09, 129.92, 132.34, 132.89, 133.35, 134.29, 136.10, 137.37, 159.35. [a] = 57.50 (c = 0.45, acetone).
Esempio 11. 3⁄4 NMR (CDC13): δ 1.75 (s, 3H), 2.02 (s, 3H), 2.04 (s, 3H), 2.17 (s, 3H), 3.73 (ddd, IH, J = 9.9, 3.8, 2.2 Hz), 3.94 (s, 3H), 3.96 (dd, IH, J = 12.6, 2.4 Hz), 4.23 (dd, IH, J = 12.5, 4.0 Hz), 5.14-5.48 (m, 3H), 5.59 (d, IH, J = 7.9 Hz), 7.30-7.35 (m, 3H), 7.52-7.54 (m, 2H), 7.88 (bs, IH).<13>C NMR (CDC13): δ 20.24, 20.66 (2C), 20.86, 52.18, 61.59, 68.33, 69.97, 72.32, 72.72, 105.38, 107.75, 117.07, 118.18, 121.72 (q, J = 4.6 Hz), 123.28 (q, J = 33.0 Hz), 124.27 (q, J = 270.1 Hz), 127.49, 129.42, 129.96, 132.24, 133.66, 134.73, 136.10, 138.25, 139.47, 159.86, 169.35, 169.64, 169.93, 170.20. [a] = 23.80 (c = 1.06, CHCI3).
Esempio 12. 3⁄4 NMR (CD3OD): δ 1.45 (t, 3H, J = 7.1 Hz), 3.45-3.82 (m, 6H), 4.46 (q, 2H, J = 7.1 Hz), 5.23 (d, IH, J = 7.2 Hz), 7.24 (qd, IH, J = 2.0, 0.9 Hz), 7.42-7.64 (m, 4H), 8.11 (bs, IH).<13>C NMR (DMSO-d5): δ 13.85, 60.88, 61.21, 69.44, 72.06, 76.10, 77.03, 103.34, 107.64, 116.30, 116.70, 120.66, 120.99 (q, J = 33.9 Hz), 124.30 (q, J = 267.0 Hz), 127.58, 129.10, 130.32, 132.36, 132.91, 133.36, 134.24, 135.97, 137.37, 158.93. MS (ESI, positive) m/z: 580.1 (M H<+>), 602.1 (M Na<+>). [a] = 45.22 (c = 0.544, MeOH).
Esempio 13. 3⁄4 NMR (CDC13): δ 1.44 (t, 3H, J = 7.1 Hz), 1.75 (s, 3H), 2.02 (s, 3H), 2.04 (s, 3H), 2.16 (s, 3H), 3.73 (ddd, IH, J = 10.0, 3.9, 2.0 Hz), 3.96 (dd, IH, J = 12.4, 2.3 Hz), 4.23 (dd, IH, J = 12.5, 3.9 Hz), 4.40 (q, 2H, J = 7.1 Hz), 5.15-5.47 (m, 3H), 5.61 (d, IH, J = 8.1 Hz), 7.29 (qd, IH, J = 1.8, 1.1 Hz), 7.30-7.38 (m, 2H), 7.51-7.54 (m, 2H), 7.88 (bs, IH).<13>C NMR (CDC13): δ 14.52, 20.30, 20.73 (2C), 20.92, 61.43, 61.50, 68.20, 69.86, 72.17, 72.59, 105.31, 107.46, 117.07, 118.11 (q, J = 1.8 Hz), 121.63 (q, J = 4.6 Hz), 123.12 (q, J = 33.0 Hz), 124.26 (q, J = 269.2 Hz), 127.45, 129.76, 129.91, 132.24, 133.60, 134.64, 135.92, 138.21, 139.45, 159.46, 169.40, 169.75, 169.98, 170.27. [α] = 23.54 (c = 0.542, CHC13).
Esempio 14. 3⁄4 NMR (CDC13): δ 4.00 (s, 3H), 7.08-7.33 (m, UH), 7.54 (bs, IH), 10.26 (bs "scambiabile", IH).<13>C NMR (CDCI3): δ 52.87, 102.62, 117.29, 121.75, 122.05 (q, J = 5.2 Hz), 122.62 (q, J = 32.0 Hz), 125.68 (q, J = 266.4 Hz), 126.83, 127.23 (2C), 127.36, 127.85 (2C), 130.20 (2C), 131.09 (2C), 132.04, 136.01, 138.80, 140.31, 164.21. MS (EI, 70 eV) m/z: 411 (M<+>, 18%), 397 (M<+>-CH2, 11%), 395 (M<+>-0, 10%), 335 (M<+>-COOCH3 -OH, 99%), 266 (M<+>-COOCH3 -OH -CF3, 100%).
Esempio 15. 3⁄4 NMR (CDC13): δ 4.04 (s, 3H), 7.21 (qd, IH, J = 1.6, 1.1 Hz), 7.46 (ΑΑ'ΧΧ', 2H, JAX= 8.8 Hz, JAA'/XX= 2.2 Hz), 7.62 (ΑΑ'ΧΧ', 2H, JAX= 8.8 Hz, JAA'/XX= 2.2 Hz), 7.66 (bs, IH), 7.89 (bs, IH), 10.55 (bs "scambiabile", IH).<13>C NMR (CDCI3): δ 52.89, 102.36, 111.23, 118.75 (q, J = 5.5 Hz), 122.75, 124.36 (q, J = 271.9 Hz), 124.37 (q, J = 33.0 Hz), 125.18, 128.71 (2C), 129.31 (2C), 133.93, 134.32, 137.14, 138.63, 164.27. MS (EI, 70 eV) m/z: 369 (M<+>, 92%), 355 (M<+>-CH2, 94%), 294 (M<+>-0 -COOCH3, 100%), 293 (M<+>-COOCH3 -OH, 45%), 258 (M<+>-COOCH3 -OH -Cl, 61%), 224 (M<+>-COOCH3 -OH -CF3, 10%).
Esempio 16. 3⁄4 NMR (CDC13): δ 2.66 (bs, 3H), 4.06 (s, 3H), 7.37-7.54 (m, 3H), 7.62-7.75 (m, 3H), 7.91 (bs, IH), 10.68 (bs "scambiabile", IH). MS (EI, 70 eV) m/z: 349 (M<+>, 65%), 335 (M<+>-CH2, 62%), 333 (M<+>-0, 76%), 319 (M<+>-0 -CH2, 79%), 273 (M<+>-COOCH3 -OH, 100%), 204 (M<+>-COOCH3 -OH -CF3, 33%).
Esempio 17. 3⁄4 NMR (CDC13): δ 2.66 (bs, 3H), 4.07 (s, 3H), 7.45 (ΑΑ'ΧΧ', 2H, JAX= 8.4 Hz, JAA'/XX= 2.3 Hz), 7.61 (ΑΑ'ΧΧ', 2H, JAX= 8.6 Hz, JAA'/XX= 2.3 HZ), 7.69 (bs, IH), 7.87 (bs, IH), 10.74 (bs "scambiabile", IH).<13>C NMR (CDC13): δ 10.90, 52.85, 111.43, 115.45, 116.33, 118.96 (q, J = 6.4 Hz), 121.12, 123.97 (q, J = 33.0 Hz), 124.22 (q, J = 271.9 Hz), 128.60 (2C), 129.27 (2C), 131.00, 134.19, 136.41, 138.45, 165.52. MS (EI, 70 eV) m/z: 383 (M<+>, 52%), 369 (M<+>-CH2, 66%), 367 (M<+>-0, 23%), 353 (M<+>-0 -CH2, 79%), 307 (M<+>-COOCH3 -OH, 100%), 272 (M<+>-COOCH3 -OH —C1, 20%), 238 (M<+>-COOCHs -OH -CF3, 16%).
Esempio 18. 3⁄4 NMR (CDC13): δ 4.04 (s, 3H), 7.21 (qd, 1H, J = 1.6, 0.9 Hz), 7.30-7.38 (m, 2H), 7.66 (bs, IH), 7.69 (ΑΑ'ΧΧ', 2H, JAX= 8.8 Hz, Jw/xx= 1.9 Hz), 7.89 (bs, IH), 10.56 (bs "scambiabile", IH).<13>C NMR (CDC13): δ 52.94, 102.29, 111.45, 116.38, 118.82 (q, J = 5.5 Hz), 120.61 (q, J = 255.6 Hz), 121.57 (2C), 122.70, 124.38 (q, J = 33.0 Hz), 124.45 (q, J = 270 Hz), 128.89 (2C), 133.81, 136.92, 138.90, 149.23, 164.29. MS (EI, 70 eV) m/z: 419 (M<+>, 19%), 405 (M<+>-CH2, 38%), 389 (M<+>-0 -CH2, 11%), 343 (M<+>-COOCH3 -OH, 100%), 274 (M<+>-COOCH3 -OH -CF3, 49%).
Esempio 19. 3⁄4 NMR (CDC13): δ 4.05 (s, 3H), 7.22 (qd, IH, J = 1.6, 0.9 Hz), 7.27-7.31 (m, IH), 7.47-7.68 (m, 4H), 7.91 (bs, IH), 10.57 (bs "scambiabile", IH).<13>C NMR (CDCI3): δ 52.89, 102.43, 111.61, 116.69, 118.78 (q, J = 5.5 Hz), 120.11, 120.26, 120.72 (q, J = 257.3 Hz), 123.08, 124.37 (q, J = 271.9 Hz), 124.54 (q, J = 33.0 Hz), 125.87, 130.49, 133.97, 136.81, 142.36, 150.07, 164.23. MS (EI, 70 eV) m/z: 419 (M<+>, 76%), 405 (M<+>-CH2, 99%), 389 (M<+>-O -CH2, 26%), 343 (M<+>-COOCH3 -OH, 100%), 274 (M<+>-COOCH3 -OH -CF3, 36%).
Esempio 20. 3⁄4 NMR (CDC13): δ 2.68 (q, 3H, J = 1.3 Hz), 4.08 (s, 3H), 7.33-7.37 (m, 2H), 7.51-7.55 (m, 2H), 7.78 (bs, IH), 10.70 (bs "scambiabile", IH).<13>C NMR (CDC13): δ 11.46 (q, J = 5.0 Hz), 52.89, 114.52, 115.43, 116.47, 121.11 (q, J = 6.4 Hz), 121.26, 123.24 (q, J = 33.0 Hz), 124.16 (q, J = 271.9 Hz), 127.47, 130.04, 132.29, 133.51, 133.86, 134.50, 134.59, 137.94, 165.47. MS (EI, 70 eV) m/z: 417 (M<+>, 46%), 403 (M<+>-CH2, 99%), 387 (M<+>-0 -CH2, 21%), 341 (M<+>-COOCH3 -OH, 100%), 306 (M<+>-COOH -OH -Cl, 56%), 272 (M<+>-COOCH3 -OH -CF3, 23%).
Esempio 21. 3⁄4 NMR (CDC13): δ 4.05 (s, 3H), 7.21 (qd, 1H, J = 1.6, 0.9 Hz), 7.50 (dd, IH, J = 8.4, 2.0 Hz), 7.57 (d, IH, J = 8.4 Hz), 7.63 (bs, IH), 7.76 (d, IH, J = 1.8 Hz), 7.88 (bs, 1H), 10.59 (bs "scambiabile", IH).<13>C NMR (CDCI3): δ 53.00, 102.23, 111.39, 116.56, 118.44 (q, J = 5.5 Hz), 122.84, 124.21 (q, J = 270 Hz), 124.52 (q, J = 33.0 Hz), 126.65, 129.24, 131.04, 132.35, 133.31, 133.64, 135.75, 140.12, 164.27. MS (EI, 70 eV) m/z: 403 (M<+>, 83%), 389 (M<+>-CH2, 100%), 387 (M<+>-O, 22%), 373 (M<+>-O -CH2, 21%), 327 (M<+>-COOCH3 -OH, 90%), 292 (M<+>-COOCH3 -OH -Cl, 72%), 257 (M<+>-COOCH3 -OH -CF3, 24%).
Esempio 22. 3⁄4 NMR (CDC13): δ 1.02 (t, 3H, J = 7.2 Hz), 1.51 (sextet, 2H, J = 7.3 Hz), 1.83 (quintet, 2H, J = 7.1 Hz), 4.48 (t, 2H, J = 6.7 Hz) 7.18 (bs, IH), 7.36-7.55 (m, 3H), 7.65-7.72 (m, 3H), 7.92 (bs, 1H), 10.74 (bs "scambiabile", IH).<13>C NMR (CDC13): δ 13.85, 19.37, 30.88, 66.14, 102.03, 111.30, 116.27, 119.10 (q, J = 4.6 Hz), 122.81, 124.16 (q, J = 33.0 Hz), 124.57 (q, J = 271.9 Hz), 127.52 (2C), 128.05, 129.13 (2C), 134.01, 138.41, 140.27, 164.20. MS (EI, 70 eV) m/z: 377 (M<+>, 37%), 361 (M<+>-O, 21%), 321 (M<+>-C4H8, 100%), 305 (M<+>-O -C4H8, 37%), 259 (M<+>-COOC4H9 -OH, 56%), 190 (M<+>-COOC4H9 -OH -CF3, 40%).
Esempio 23. 3⁄4 NMR (CDC13): δ 1.45 (d, 6H, J = 6.4 Hz), 5.37 (heptet, IH, J = 6.3 Hz), 7.17 (bs, IH), 7.39-7.54 (m, 3H), 7.66-7.73 (m, 3H), 7.92 (bs, 1H), 10.88 (bs "scambiabile", IH).<13>C NMR (CDC13): δ 22.04 (2C), 70.55, 101.70, 111.21, 116.04, 118.94 (q, J = 4.6 Hz), 122.83, 123.96 (q, J = 33.0 Hz), 124.49 (q, J = 271.9 Hz), 127.47 (2C), 127.98, 129.09 (2C), 133.72, 138.14, 140.18, 163.78. MS (EI, 70 eV) m/z: 363 (M<+>, 23%), 347 (M<+>-0, 13%), 321 (M<+>-C3H6, 100%), 305 (M<+>-0 -C3H6, 31%), 259 (M<+>-COOC3H7 -OH, 52%), 190 (M<+>-COOC3H7 -OH -CF3, 42%).
Esempio 24.<1>H NMR (acetone~d6): δ 7.14 (qd, IH, J = 1.8, 0.7 Hz), 7.44-7.52 (m, 2H), 7.78 (bs, IH), 7.95 (ΑΑ'ΧΧ', 2H, JAX = 8.9 Hz, JAA'/XX = 2.4 Hz), 8.06 (bs, IH).<13>C NMR (acetone-d^): δ 102.20, 112.56, 117.35, 118.82 (q, J = 5.0 Hz), 121.42 (q, J = 255.4 Hz), 122.34 (2C), 123.81 (q, J = 33.0 Hz), 125.56 (q, J = 271.0 Hz), 129.13, 129.91 (2C), 136.38, 136.54, 140.09, 149.60, 162.49. MS (EI, 70 eV) m/z: 405 (M<+>, 30%), 389 (M<+>-0, 100%), 343 (M<+>-COOH -OH, 61%), 274 (M<+>-COOH -OH -CF3, 35%).
Esempio 25.<1>H NMR (acetone-d&): δ 7.20 (bs, IH), 7.36-7.48 (m, IH), 7.68 (t, IH, J = 8.0 Hz), 7.78-7.92 (m, 3H), 8.13 (bs, IH).<13>C NMR (acetone-d^): δ 103.55, 112.91, 117.77, 119.05 (q, J = 4.6 Hz), 120.84, 121.01, 121.43 (q, J = 250 Hz), 124.83 (q, J = 33.0 Hz), 125.53 (q, J = 271.9 Hz), 127.14, 129.11, 131.70, 136.83, 137.48, 143.24, 150.60, 161.45. MS (EI, 70 eV) m/z: 405 (M<+>, 14%), 389 (M<+>-0, 100%), 343 (M<+>-COOH -OH, 41%), 274 (M<+>-COOH -OH -CF3, 15%).
Esempio 26.<1>H NMR (acetone-d&): δ 2.68 (q, 3H, J = 1.7 Hz), 7.52 (dd, IH, J = 8.2, 2.0 Hz), 7.59 (bs, 1H), 7.60 (d, IH, J = 7.9 Hz), 7.67 (d, IH, J = 1.8 Hz), 7.87 (bs, IH).<13>C NMR (acetone-d5): δ 11.49 (q, J = 5.4 Hz), 114.27, 115.64, 117.82, 121.09 (q, J = 6.5 Hz), 122.78 (q, J = 32.0 Hz), 125.32 (q, J = 271.0 Hz), 127.22, 128.46, 130.31, 133.74, 133.90, 134.34, 134.74, 136.39, 139.03, 163.47. MS (EI, 70 eV) m/z: 403 (M<+>, 41%), 387 (M<+>-O, 100%), 341 (M<+>-COOH -OH, 49%), 306 (M<+>-COOH -OH -Cl, 26%).
Esempio 27. 3⁄4 NMR (acetone-d6): δ 7.16 (bs, IH), 7.69 (d, IH, J = 8.4 Hz), 7.80 (bs, IH), 7.81 (dd, IH, J = 8.4, 2.2 Hz), 8.04 (d, IH, J = 2.0 Hz), 8.10 (bs, IH).<13>C NMR (acetone-d^): δ 102.64, 112.76, 117.68, 118.57 (q, J = 5.4 Hz), 123.93 (q, J = 32.0 Hz), 125.47 (q, J = 271.0 Hz), 128.07, 129.24, 129.99, 131.84, 132.08, 133.30, 135.36, 136.76, 141.37, 162.16. MS (EI, 70 eV) m/z: 389 (M<+>, 65%), 373 (M<+>-0, 100%), 327 (M<+>-COOH -OH, 74%), 292 (M<+>-COOH -OH -Cl, 60%), 257 (M<+>-COOH -OH -CF3, 22%).
I composti descritti neqli Esempi 1-27 sono stati valutati nei sequenti saqqi bioloqici.
Determinazione della produzione cellulare di lattato Cellule di carcinoma cervicale HeLa a confluenza (ATCC), posizionate in una piastra a 96 pozetti, sono state trattate con i composti descritti neqli esempi 1-23, oppure con il veicolo di controllo (preparato in DMEM, senza rosso fenolo né qlutammina, contenente un 10% di FBS dializzata, un 1% di Pen-strep; la concentrazione finale di DMSO in tutti i pozzetti è stata dell'1%) per 8 ore a 37 °C in un'atmosfera composta per il 95% da aria e per il restante 5% da C02. Pozzetti in duplicato sono stati preparati per ciascun trattamento. Dopo le 8 ore di trattamento, il mezzo di coltura è stato raccolto e centrifuqato per rimuovere le cellule morte. Un volume di 100 microlitri del sovranatante è stato aqqiunto a 2 microlitri di una soluzione 50 mM di p-clorofenilalanina (CPA, usata come standard interno per l'analisi GC/MS). I campioni sono stati concentrati, derivatizzati utilizzando come aqenti derivatizzanti il MTBSTFA contenente un 1% di TBDMCS (Thermo Scientific), e infine analizzati mediante GC/MS (Agilent 6890N GC/5973 MS equipaggiato con colonna capillare Agilent DB-5, 30M x 320μΜ x 0.25μΜ). I composti sono stati identificati usando banche-dati e software, come per esempio AMDIS ("Automated Mass Spectral Deconvolution and Identification System"). L'area d'integrazione del lattato ottenuta con ciascun campione è stata divisa per l'area d'integrazione del CPA nello stesso campione per ottenere i valori dei rapporti lattato/standard interno. I valori medi di questi rapporti sono stati ottenuti da esperimenti eseguiti in duplicato e la percentuale (%) della produzione di lattato rispetto ai campioni di controllo non trattati sono stati calcolati per ciascun esperimento indipendente, mediante il calcolo dei rapporti della produzione di lattato fra i campioni trattati ed i campioni di controllo non trattati. A questo punto i valori medi che rappresentano la percentuale media di produzione di lattato rispetto ai campioni di controllo è stata ottenuta da esperimenti eseguiti in triplicato.
Determinazione della citotossicità nei confronti di cellule cancerose
Cellule a confluenza di linee cellulari ottenute dalla ATCC (American Type Culture Collection) di carcinoma cervicale HeLa, di carcinoma mammario MCF-7, di carcinoma polmonare a cellule non-piccole (NSCLC) A549, H1299 e H226, e di carcinoma ovarico IGROV-1, sono state fatte crescere in mezzo di coltura RPMI (Roswell-Park-Memorial-Institute) 1640 integrato con un 10% di FBS e con un 1% di Pen-strep, e sono state aggiunte in piastre a 96 pozzetti, ad una densità di 5000 cellule per pozzetto. Ai pozzetti sono state aggiunte soluzioni dei composti in DMSO a concentrazioni finali comprese fra 31.6ηΜ-200μΜ (concentrazione finale di DMSO pari all'1% in tutti i pozzetti; ciascun esperimento alla medesima concentrazione è stato ripetuto in triplicato). Le piastre sono state incubate a 37 °C in atmosfera composta dal 95% di aria e dal 5% di C02per 72 ore. Il mezzo di coltura è stato poi rimosso e le cellule sono state fissate mediante aggiunta di 50pL di una soluzione al 10% di acido tricloroacetico in acqua a 4°C in ciascun pozzetto. Le piastre sono state incubate a 4 °C per almeno un'ora, dopodiché è stato eseguito il saggio colorimetrico della sulforodamina B (SRB) per stabilire l'entità della biomassa restante in ciascun pozzetto come descritto in metodologie precedentemente sviluppate [Vichai, V.; Kirtikara, K. Nat. Protoc. 2006, 1, 1112-6]. Brevemente, le piastre sono state lavate più volte con acqua e seccate prima dell'aggiunta di 50 pL di una soluzione colorante di sulforodamina B (composta dallo 0.057% peso/peso di sulforodamina B in acido acetico all'1%) a ciascun pozzetto. Dopo 30 minuti d'incubazione, il colorante non legato è stato rimosso mediante lavaggio per sei volte di ciascuna piastra con acido acetico all'1%. Successivamente 200 microlitri di una soluzione 10 mM tampone Tris a pH 10.5 è stata aggiunta a ciascun pozzetto seccato, in modo da ri-solubilizzare il colorante che era stato legato alla biomassa. Dopo un periodo d'incubazione di 30 minuti è stata letta l'assorbanza di ciascun pozzetto alla lunghezza d'onda di 510 nm in un lettore di micropiastre. Le cellule trattate con solo veicolo composto da una soluzione all'1% di DMSO (veicolo) sono state usate come il controllo del 100% di cellule vive nella biomassa e i pozzetti incubati esclusivamente con il veicolo da solo (senza cellule) sono stati utilizzati per determinare la linea di base (0%) di biomassa viva. I valori di IC50 sono stati calcolati utilizzando il software SoftMax Pro (Molecular Devices, Sunnyvale, CA).
Saggi biologici: determinazione dei parametri d'inibizione enzimatica dell'isoforma 5 (LDH5, LDH-A) e di quella 1 (LDH1, LDH-B) della lattato deidrogenasi umana.
I composti descritti negli esempi sono stati valutati in saggi di cinetica enzimatica per valutarne le proprietà inibitorie nei confronti di due isoforme umane della lattato deidrogenasi, la hLDH5 contenente esclusivamente subunità LDH-A (LEEBIO - USA), e la hLDHl contenente invece soltanto subunità LDH-B (SigmaAldrich, USA), allo scopo di verificare anche i livelli di selettività di tali composti.
La reazione della lattato deidrogenasi è stata condotta seguendo la direzione "forward" (piruvato —> lattato) ed i parametri cinetici per il substrato (piruvato) ed il cofattore (NADH) sono stati misurati utilizzando una misura spettrofotometrica alla lunghezza d'onda di 340 nm per monitorare, alla temperatura di 37 °C, la velocità di conversione di NADH in NAD<+>e, quindi, la velocità della progressione della reazione. Tali saggi sono stati condotti in celle contenenti 1 mL di soluzione composta da tutti i reagenti sciolti in tampone fosfato (NaH2P04e Na2HP04)a pH 7.4.
I parametri cinetici per 1'isoforma hLDHl nei confronti del piruvato sono stati calcolati misurando la velocità iniziale della reazione utilizzando un intervallo di concentrazioni di piruvato compreso fra 25 μΜ e 1.0 mM insieme ad una concentrazione fissa di NADH pari a 200 μΜ. Invece i parametri cinetici per la stessa isoforma, ma nei confronti del NADH, sono stati calcolati misurando la velocità iniziale della reazione utilizzando un intervallo di concentrazioni di NADH compreso fra 12.5 μΜ e 200 μΜ insieme ad una concentrazione fissa di piruvato pari a 1.0 mM. Tutti questi saggi sono stati condotti con 0.005 Unità/mL di hLDHl.
I parametri cinetici per 1'isoforma ÙLDH5 nei confronti del piruvato sono stati calcolati misurando la velocità iniziale della reazione utilizzando un intervallo di concentrazioni di piruvato compreso fra 25 μΜ e 1.0 mM insieme ad una concentrazione fissa di NADH pari a 200 μΜ. Invece i parametri cinetici per la stessa isoforma, ma nei confronti del NADH, sono stati calcolati misurando la velocità iniziale della reazione utilizzando un intervallo di concentrazioni di NADH compreso fra 12.5 μΜ e 200 μΜ insieme ad una concentrazione fissa di piruvato pari a 200 μΜ. Tutti questi saggi sono stati condotti con 0.005 Unità/mL di ÙLDH5.
I dati risultanti di cinetica enzimatica (le costanti di Michaelis-Menten) sono stati determinati mediante un'analisi di regressione non-lineare. I valori di Ki per ciascun composto attivo sono stati ottenuti utilizzando il calcolo dei doppi reciproci (Lineweaver-Burk).
I composti riportati negli Esempi 1-27 mostrano uno o più dei seguenti aspetti:
un'attività inibitoria nei confronti della produzione di acido lattico da parte di cellule tumorali, per esempio, ma non limitatamente al caso di, cellule HeLa, con produzione cellulare di acido lattico ridotta a valori compresi fra il 2% ed il 50% rispetto alle cellule non trattate (controllo), a seguito di trattamento con concentrazioni comprese fra 50 e 200 μΜ di composto;
un'attività inibitoria nei confronti della proliferazione di cellule tumorali, per esempio, ma non limitatamente al caso di, cellule HeLa, A549, MCF-7, H1299, H226, IGROV-1, con valori di IC50compresi fra 1 e 100 μΜ
- un'attività inibitoria nei confronti dell'isoforma hLDH5 competitiva rispetto al cofattore NADH nel range di Κ±compreso fra 1 e 10000 μΜ
un'attività inibitoria nei confronti dell'isoforma hLDH5 competitiva rispetto al substrato piruvato nel range di Κ±compreso fra 1 e 10000 μΜ
un'attività inibitoria nei confronti dell'isoforma hLDHl competitiva rispetto al cofattore NADH nel range di Κ±compreso fra 1 e 10000 μΜ
Breve descrizione dei disegni
I risultati che confermano le attività biologiche di esempi rappresentativi, ma non limitanti, di composti, secondo l'invenzione, sono riportati nei disegni annessi in cui:
In figura 1 sono illustrati i risultati di uno studio comparativo condotto relativamente alla produzione di lattato in cellule cancerose HeLa ottenuta in presenza di esempi rappresentativi della presente invenzione (Esempi n. 1, 3, 8, 10), mediante misure GC; controllo [solo veicolo] normalizzato al 100% (non mostrato in figura); e di composti di riferimento: 2-desossiglucosio (2-DeoxGlu), 3-bromopiruvato (3-BrPyr) e n-FLY-21 [WO2011054525];
In figura 2 sono illustrati i risultati di uno studio comparativo sull'effetto citotossico (IC50, μΜ) ottenuto su linee cellulari tumorali selezionate (HeLa, A549, MCF-7, H1299, H226 e IGROV-1), utilizzando un composto di riferimento: n-FLY-21 descritto in WO2011054525 ed esempi rappresentativi della presente invenzione (Esempio n. 1, 3, 8, 10), mediante saggio SRB.
Descrizione di una forma realizzativa preferita
A titolo di esempio, cellule HeLa di tumore della cervice uterina sono state incubate per 8 ore in presenza di concentrazioni variabili (50-200 μΜ) dei composti oggetto della presente invenzione. Poi è stata determinata la quantità di acido lattico prodotto dalle suddette cellule, mediante derivatizzazione del'acido lattico con N-metil-N- (tert-butildimetilsilil)trifluoroacetammide (MTBSTFA) in presenza dell' 1% di tertbutildimetilclorosilano (TBDMCS) e sua analisi mediante gas-cromatografia, utilizzando come standard interno la L-(p-clorofenil)alanina.
La produzione basale di acido lattico è stata determinata incubando le cellule con il solo veicolo ed è stata normalizzata al 100%. Come riferimenti, sono stati utilizzati due noti inibitori della glicolisi, a livello dell'enzima esochinasi, come il 2-deossiglucosio (2-DeoxGlu) [Bachelard, H. S.; Clark, A. G.; Thompson, M. F.; Biochem. J. 1971, 123, 707-715] ed il 3-bromopiruvato (3-BrPyr) [Kim, W.; Yoon, J. -H.; Jeong, J. -M.; Cheon, G. -J.; Lee, T. -S.; Yang, J. -I.; Park, S. -C.; Lee, H. -S. Mol. Cancer Ther. 2007, 6, 2554-2562]. Inoltre è stato usato come riferimento anche un inibitore dell'LDH, il composto n-FLY-21, oggetto di una precedente copertura brevettuale [Minutolo, F.; Macchia, M.; Granchi, C.; Roy, S.; Giannaccini, G.; Lucacchini, A.; WO2011054525].
I risultati più significativi sono riassunti nella Figura 1, in cui si vede come gli esempi dei composti oggetto della presente invenzione siano in grado di ridurre in modo efficace la produzione cellulare di lattato nelle cellule HeLa trattate con concentrazioni che variano da 50 a 200 μΜ, in modo paragonabile o superiore al trattamento con 3-BrPyr alla concentrazione di 200 μΜ, oppure con 2-DeoxGlu alla concentrazione di 10 mM (millimolare) .
Inoltre, alcuni esempi rappresentativi sono stati sottoposti a saggi colorimetrici con sulforodamina B (SRB) per verificarne la citotossicità nei confronti di alcune linee cellulari tumorali selezionate, come HeLa (cervice uterina), A549 (polmone), MCF-7 (seno), H1299 (polmone), H226 (polmone) e IGROV-1 (ovarico).
I risultati, riportati in Figura 2, confrontati con il composto n-FLY-21 [Minutolo, F.; Macchia, M.; Granchi, C.; Roy, S.; Giannaccini, G.; Lucacchini, A.; WO2011054525] usato come riferimento, mostrano che gli esempi dei composti oggetto della presente invenzione sono in grado di esercitare un effetto citotossico nei confronti delle linee cellulari utilizzate con dei valori di IC50 che variano nell'intervallo fra 7.2 e 44.3 μΜ.
La descrizione di cui sopra di una forma realizzativa specifica è in grado di mostrare l'invenzione dal punto di vista concettuale in modo che altri, utilizzando la tecnica nota, potranno modificare e/o adattare in varie applicazioni tale forma realizzativa specifica senza ulteriori ricerche e senza allontanarsi dal concetto inventivo, e, quindi, si intende che tali adattamenti e modifiche saranno considerabili come equivalenti della forma realizzativa specifica. I mezzi e i materiali per realizzare le varie funzioni descritte potranno essere di varia natura senza per questo uscire dall'ambito dell'invenzione. Si intende che le espressioni o la terminologia utilizzate hanno copo puramente descrittivo e per questo non limitat .
Claims (13)
- RIVENDICAZIONI 1. Composto per uso medico, o stereoisomeri , tautomeri, idrati, solvati, o sali farmaceuticamente accettabili di detto composto caratterizzato dal fatto di avere formula generale (I):dove : R<1>è scelto dal gruppo costituito da: H, o C1-C4alchile ; R<2>è scelto dal gruppo costituito da: H, o CH3; R<3>, R<4>, R<3,>, R<4,>e R<5>sono indipendentemente scelti dal gruppo costituito da: H, Ci, o 0CF3; R<6>è scelto dal gruppo costituito da: H, o C6H5; R<7>è scelto dal gruppo costituito da: H, odove Q è scelto dal gruppo costituito da: HCH3C (0); con l'esclusione dei composti di formula generale (I) m cui- R<1>, R<2>, R<3'>, R<3⁄4>R<4>, R<6>, e R H; R<3>, R<5>C1.
- 2. Composto per uso medico, secondo la rivendicazione 1, o stereoisomeri , tautomeri, idrati, solvati, o sali farmaceuticamente accettabili di detto composto, in cui almeno uno tra R<1>ed R<7>è diverso da idrogeno.
- 3. Composto per uso medico secondo la rivendicazione 1 caratterizzato dal fatto di essere scelto dal gruppo costituito da: etile l-idrossi-6-fenil-4- (trifluorometil) -1H-indol-2-carbossilato (Esempio 1); acido 6-fenil-1- (β-D-glucopiranosil)ossi-4-(trifluorometil) -lfi-indol-2-carbossilico (Esempio 2); metile 6-f enil-1- (β-D-glucopiranosil)ossi-4-(trifluorometil) -lfi-indol-2-carbossilato (Esempio 3); acido 6-fenil-1- (β-ϋ-2,3,4,6-tetra-O-acetilglucopiranosil )ossi-4- (trifluorometil)-1H-indol-2-carbossilico (Esempio 4); - metile 6-f enil-1- (β-ϋ-2,3,4,6-tetra-O-acetilglucopiranosil )ossi-4- (trifluorometil)-1H-indol-2-carbossilato (Esempio 5); etile 6-fenil-1- (β-D-glucopiranosil)ossi-4-(trifluorometil) -lfi-indol-2-carbossilato (Esempio 6); etile 6-fenil-1- (β-ϋ-2,3,4,6-tetra-O-acetilglucopiranosil )ossi-4- (trifluorometil)-1H-indol-2-carbossilato (Esempio 7); metile 6- (2,4-diclorofenil)-l-idrossi-4-(trifluorometil) -lfi-indol-2-carbossilato (Esempio 8); etile 6-(2,4-diclorofenil)-l-idrossi-4-(trifluorometil)-lfi-indol-2-carbossilato (Esempio 9); metile 6-(2,4-diclorofenil)-1-(β-D-glucopiranosil)ossi-4- (trifluorometil)-lfi-indol-2-carbossilato (Esempio 10); metile 6-(2,4-diclorofenil)-1-(β-ϋ-2,3,4,6-tetra-O-acetilglucopiranosil)ossi-4- (trifluorometil)-1H-indol-2-carbossilato (Esempio 11); - etile 6-(2,4-diclorofenil)-1-(β-D-glucopiranosil)ossi-4- (trifluorometil)-lfi-indol-2-carbossilato (Esempio 12); etile 6-(2,4-diclorofenil)-1-(β-ϋ-2,3,4,6-tetra-O-acetilglucopiranosil)ossi-4- (trifluorometil)-1H-indol-2-carbossilato (Esempio 13); metile l-idrossi-6,7-difenil-4-(trifluorometil)-1H-indol-2-carbossilato (Esempio 14); metile 6-(4-clorofenil)-l-idrossi-4-(trifluorometil)-lfi-indol-2-carbossilato (Esempio 15); metile l-idrossi-6-fenil-3-metil-4-(trifluorometil)-lfi-indol-2-carbossilato (Esempio 16); metile 1-idrossi-6-(4-clorofenil)-3-metil-4-(trifluorometil)-lfi-indol-2-carbossilato (Esempio 17); metile l-idrossi-4-(trifluorometil)-6-(4-(trifluorometossi)fenil)-lfi-indol-2-carbossilato (Esempio 18); - metile l-idrossi-4-(trifluorometil)-6-(3-(trifluorometossi)fenil)-lfi-indol-2-carbossilato (Esempio 19); metile 6- (2,4-diclorofenil)-l-idrossi-3-metil-4-(trifluorometil) -lfi-indol-2-carbossilato (Esempio 20); metile 6- (3,4-diclorofenil)-l-idrossi-4-(trifluorometil) -lfi-indol-2-carbossilato (Esempio 21); butile l-idrossi-6-fenil-4- (trifluorometil) -1H-indol-2-carbossilato (Esempio 22); isopropile l-idrossi-6-fenil-4- (trifluorometil) —1Ziindo1—2—carbossi1ato (Esempio 23); acido l-idrossi-4- (trifluorometil)-6- (4-(trifluorometossi) fenil)-lfi-indol-2-carbossilico (Esempio 24); acido l-idrossi-4- (trifluorometil)-6- (3-(trifluorometossi) fenil)-lfi-indol-2-carbossilico (Esempio 25); acido 6- (2,4-diclorofenil)-l-idrossi-3-metil-4-(trifluorometil) -lfi-indol-2-carbossilico (Esempio 26); acido 6- (3,4-diclorofenil)-l-idrossi-4-(trifluorometil) -lfi-indol-2-carbossilico (Esempio 27).
- 4. Composto di formula generale (I)o stereoisomero, tautomero, idrato, solvato o sale farmaceuticamente accettabile di detto composto, dove : R<1>è scelto dal gruppo costituito da: H o C1-C4alchile; R<2>è scelto dal gruppo costituito da: H o CH3; R<3>, R<4>, R<3>', R<4>' e R<5>sono indipendentemente scelti dal gruppo costituito da: H, Ci, o OCF3; R<6>è scelto dal gruppo costituito da: H, o C6H5; R7 è scelto dal gruppo costituito da: H, odove Q è scelto dal gruppo costituito da: H o CH3C(0); con l'esclusione dei composti in cui: R<1>, R<2>, R<3>, R<4>, R<3>', R<4>', R<5>, R<6>e R<7>= H; R<1>, R<2>, R<3>, R<4>, R<3>', R<4>', R<5>, e R<7>= H; R<6>= C6H5; R<1>, R<2>, R<3>, R<4>, R<3>', R<4>', R<6>, e R<7>= H; R<5>= Ci; R<1>, R<3>, R<4>, R<3>', R<4>', R<5>, R<6>e R<7>= H; R<2>= CH3; R<1>, R<3>, R<4>, R<3>', R<4>', R<6>, e R<7>= H; R<2>= CH3; R<5>= Ci; R<1>, R<2>, R<4>, R<3>', R<4>', R<6>, e R<7>= H; R<3>, R<5>= Ci; R<1>= CH3; R<2>, R<3>, R<4>, R<3>', R<4>', R<5>, R<6>e R<7>= H; R<1>= CH3; R<2>, R<3>, R<4>, R<3>', R<4>', R<5>, e R<7>= H; R<6>= C6H5; R<1>= CH3; R<2>, R<3>, R<4>, R<3>', R<4>', R<6>, e R<7>= H; R<5>= Ci; R<1>= CH3; R<3>, R<4>, R<3>', R<4>', R<5>, R<6>e R<7>= H; R<2>= CH3; R<1>= CH3; R<3>, R<4>, R<3>', R<4>', R<6>, e R<7>= H; R<2>= CH3; R<5>= Ci; R<1>= CH3; R<2>, R<4>, R<3>', R<4>', R<6>, e R<7>= H; R<3>, R<5>= Ci.
- 5. Composto secondo la rivendicazione 4, o stereoisomeri , tautomeri, idrati, solvati, o sali farmaceuticamente accettabili di detto composto in cui almeno uno tra R<1>ed R<7>è diverso da idrogeno.
- 6. Composto secondo la rivendicazione 4 scelto dal gruppo costituito da: etile l-idrossi-6-fenil-4- (trifluorometil) -1H-indol-2-carbossilato (Esempio 1); acido 6-fenil-l- (β-D-glucopiranosil)ossi-4-(trifluorometil) -lfi-indol-2-carbossilico (Esempio 2); metile 6-fenil-l- (β-D-glucopiranosil )ossi-4-(trifluorometil) -lfi-indol-2-carbossilato (Esempio 3); acido 6-fenil-l- (β—D—2,3,4,6-tetra-O-acetilglucopiranosil )ossi-4- (trifluorometil)-1H-indol-2-carbossilico (Esempio 4); metile 6-fenil-l- (β—D—2,3,4,6-tetra-O-acetilglucopiranosil )ossi-4- (trifluorometil)-1H-indol-2-carbossilato (Esempio 5); etile 6-fenil-l- (β-D-glucopiranosil)ossi-4-(trifluorometil) -lfi-indol-2-carbossilato (Esempio 6); etile 6-fenil-l- (β—D—2,3,4,6-tetra-O-acetilglucopiranosil )ossi-4- (trifluorometil)-1H-indol-2-carbossilato (Esempio 7); etile 6- (2,4-diclorofenil)-l-idrossi-4-(trifluorometil) -lfi-indol-2-carbossilato (Esempio 9); metile 6- (2,4-diclorofenil)-1- (β—D— glucopiranosil )ossi-4- (trifluorometil)-lfi-indol-2-carbossilato (Esempio 10); metile 6- (2,4-diclorofenil)-1- (β—D—2,3,4,6-tetra-O-acetilglucopiranosil )ossi-4- (trifluorometil)-1H-indol-2-carbossilato (Esempio il); etile 6-(2,4-diclorofenil)-1-(β-D-glucopiranosil)ossi-4- (trifluorometil)-lfi-indol-2-carbossilato (Esempio 12); etile 6-(2,4-diclorofenil)-1-(β-ϋ-2,3,4,6-tetra-0-acetilglucopiranosil)ossi-4- (trifluorometil)-1H-indol-2-carbossilato (Esempio 13); metile l-idrossi-4-(trifluorometil)-6-(4-(trifluorometossi)fenil)-lfi-indol-2-carbossilato (Esempio 18); - metile l-idrossi-4-(trifluorometil)-6-(3-(trifluorometossi)fenil)-lfi-indol-2-carbossilato (Esempio 19); metile 6-(2,4-diclorofenil)-l-idrossi-3-metil-4-(trifluorometil)-lfi-indol-2-carbossilato (Esempio 20); metile 6-(3,4-diclorofenil)-l-idrossi-4-(trifluorometil)-lfi-indol-2-carbossilato (Esempio 21); bufile l-idrossi-6-fenil-4-(trifluorometil)-1H-indol-2-carbossilato (Esempio 22); isopropile l-idrossi-6-fenil-4-(trifluorometil)-1H-indol-2-carbossilato (Esempio 23); acido l-idrossi-4-(trifluorometil)-6-(4-(trifluorometossi)fenil)-lfi-indol-2-carbossilico (Esempio 24); acido l-idrossi-4-(trifluorometil)-6-(3-(trifluorometossi)fenil)-lfi-indol-2-carbossilico (Esempio 25); acido 6-(2,4-diclorofenil)-l-idrossi-3-metil-4-(trifluorometil)-lfi-indol-2-carbossilico (Esempio 26); acido 6- (3,4-diclorofenil)-l-idrossi-4-(trifluorometil) -lfi-indol-2-carbossilico (Esempio 27).
- 7. Uso del composto come definito in una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 3 o stereoisomeri , tautomeri, idrati, solvati, o sali farmaceuticamente accettabili di detto composto nella preparazione di un farmaco per il trattamento di tumori.
- 8. Uso del composto come definito in una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 3 o stereoisomeri, tautomeri, idrati, solvati, o sali farmaceuticamente accettabili di detto composto nella preparazione di un farmaco per il trattamento di almeno uno dei sequenti tumori: linfoma; carcinoma epatocellulare ; tumore del pancreas; tumore del cervello; tumore del seno; tumore del polmone; tumore del colon; tumore della cervice uterina; tumore della prostata; tumore del rene; osteosarcoma; tumore nasofarinqeo ; tumore del cavo orale; melanoma; carcinoma ovarico.
- 9. Uso del composto come definito in una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 3 o stereoisomeri, tautomeri, idrati, solvati, o sali farmaceuticamente accettabili di detto composto nella preparazione di un farmaco per il trattamento dell'asma.
- 10. Uso del composto come definito in una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 3 o stereoisomeri , tautomeri, idrati, solvati, o sali farmaceuticamente accettabili di detto composto nella preparazione di un farmaco per il trattamento dell'ipertensione polmonare.
- 11. Uso del composto come definito in una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 3 o stereoisomeri, tautomeri, idrati, solvati, o sali farmaceuticamente accettabili di detto composto nella preparazione di un farmaco per il trattamento dell'artrof ibrosi idiopatica.
- 12. Uso del composto come definito in una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 3 o stereoisomeri, tautomeri, idrati, solvati, o sali farmaceuticamente accettabili di detto composto nella preparazione di un farmaco per il trattamento della malaria.
- 13. Composizione farmaceutica caratterizzata dal fatto di comprendere almeno un composto secondo una qualsiasi delle rivendicazioni 1, o 2, o 3 ed almeno un eccipiente e/o un diluente farmaceuticamente accettabile .
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