ITPI20010009A1 - Dispositivo autobloccante per la discesa e la risalita in corda doppia con leva di sbloccaggio - Google Patents

Dispositivo autobloccante per la discesa e la risalita in corda doppia con leva di sbloccaggio Download PDF

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ITPI20010009A1
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Roberto Bergamini
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Descrizione a corredo della domanda di brevetto per invenzione industriale dal titolo: “DISPOSITIVO AUTOBLOCCANTE PER LA DISCESA E LA RISALITA IN CORDA DOPPIA CON LEVA DI SBLOCCAGGIO"
DESCRIZIONE
La presente invenzione riguarda il settore tecnico relativo alla produzione di sistemi di discesa e risalita in corda doppia di un generico dislivello di quota tra due punti posti ad altezze diverse tra loro. In particolare il trovato riguarda il settore relativo a tutti i sistemi costituiti dall’ abbinamento di particolari dispositivi comunemente detti discensori e autobloccanti.
E' nota a tutte le persone dedite al superamento di un dislivello, la difficoltà che si incontra quando si devono affrontare e superare le operazioni relative alla discesa e alla risalita.
Generalmente Tutilizzatore di un sistema di discesa e risalita in corda doppia, è soggetto a delle situazioni di pericolo che possono insorgere a causa delle difficoltà che si incontrano nella applicazione corretta di tali sistemi. Infatti, se da una parte è vero che oggi ci sono a disposizione dei sicuri sistemi di discesa e risalita in corda doppia, è altrettanto vero che il loro utilizzo non è poi così scontato e facilmente applicabile in maniera comoda e semplice.
In questo contesto occorre inoltre precisare che Tutilizzatore può essere costituito sia da un utente esperto, quale può essere un appassionato alpinista che pratica questa attività da parecchio tempo, sia da un utente poco esperto, quale può essere un utente particolarmente attratto dall’aspetto ludico della discesa, ma assolutamente privo di senso pratico e di esperienza.
Attualmente, per la discesa in sicurezza in corda doppia, si utilizzano due tipologie distinte di dispositivi:
1. Un discensore in cui le corde possono passare in differenti modi a seconda del tipo di attrezzo che viene utilizzato. Una volta fissato il discensore all’ imbracatura alla quale è legato l’utilizzatore, la discesa si effettua regolando la tensione delle corde e quindi agendo sull’ effetto dell’attrito che si viene a creare tra la corda e l’attrezzo. I dispositivi più diffusi appartenenti a questa tipologia sono: il freno a otto, la piastrina, il freno moschettone, il nodo mezzo barcaiolo, il robot.
2. Un dispositivo autobloccante, fissato all’imbracatura alla quale è legato l’utilizzatore. Quando quest’ultimo, dovesse perdere il controllo per malore, incidente, panico o distrazione, il dispositivo arresta automaticamente lo scorrimento lungo le corde. I dispositivi più diffusi appartenenti a questa seconda tipologia sono: il nodo prusik intorno alla corda doppia, lo shunt, il nodo Machard, il nodo Bachmann.
La maggior parte dei discensori attualmente diffusi, in particolar modo il freno a otto e il nodo mezzo barcaiolo, provocano fastidiosi attorcigliamenti della corda, che possono arrivare a tal punto da impedire la normale prosecuzione della discesa.
Lo shunt è oggi il sistema di bloccaggio più sicuro e più facilmente montabile, ma essendo un dispositivo utilizzabile solo come bloccante ed essendo piuttosto voluminoso, il suo impiego è piuttosto sporadico.
Nella maggior parte dei casi, viene utilizzato un cordino avvolto intorno alle corde di discesa con il nodo prusik. Questa risulta essere la soluzione più rapida ed economica, ma è anche la più complicata da realizzare, perché se il nodo non è realizzato in modo impeccabile, può bloccarsi troppo facilmente causando il non scorrimento della corda, oppure può non bloccarsi affatto creando delle vere e proprie situazioni di pericolo. D’altra parte, occorre anche notare che non è facile, in particolare per gli utenti meno esperti, rendersi conto visivamente se il nodo è stato realizzato correttamente, e comunque deve essere prestata molta attenzione anche al corretto posizionamento del nodo stesso, in quanto un nodo realizzato correttamente ma posizionato in maniera non corretta, può far si che questo vada ad incastrarsi nel discensore con il rischio di non poter più proseguire la discesa. Per poter utilizzare correttamente il nodo prusik, si richiede quindi molta esperienza e accortezza.
In generale, la tecnica di discesa con i dispositivi citati richiede che con una mano si tenga la corda per regolarne lo scorrimento, e con l’altra mano si controlli l’autobloccante affinché questo non si blocchi lungo la discesa; è evidente perciò che entrambe le mani dell’ utilizzatore risultano sempre contemporaneamente impegnate nell’operazione di discesa. Questa situazione concorre a instaurare delle situazioni di rischio piuttosto elevate: se per esempio occorre appoggiarsi alla parete per spostarsi, per scansare dei rami o per evitare una sporgenza, bisogna che una delle due mani si liberi lasciando così libera la corda o il sistema autobloccante. In entrambi i casi c’è il rischio di dare strappi improvvisi alla corda, e di trovarsi di conseguenza in stato di blocco, con sobbalzi e strattoni che possono provocare tensione e panico in particolare negli utilizzatori meno esperti, ma la cosa ancor più grave e pericolosa è dovuta al fatto che il punto di ancoraggio della corda doppia può risultare pericolosamente sollecitato a tal punto da provocarne la rottura o il cedimento della roccia circostante.
A tal proposito è bene sottolineare che tra le attività relative all’alpinismo, la discesa in corda doppia risulta essere statisticamente l’attività in cui si verificano più incidenti. Inoltre, nel caso in cui ci sia stato un blocco, sia esso volontario o involontario, le operazioni che l’utilizzatore deve compiere per riprendere la discesa consistono nello scaricare Γ autobloccante dal peso del proprio corpo, e successivamente sbloccarlo rendendo così possibile il proseguimento della discesa; anche in questo caso le operazioni da compiere risultano piuttosto difficoltose e impegnative. Infatti in caso di blocco, per poter riprendere la discesa, bisogna trovare un punto di appoggio per scaricare il peso del proprio corpo e sbloccare l’autobloccante; è evidente che tale operazione risulta facilitata se esiste la possibilità di poter essere compiuta su una piazzola o su una sporgenza della parete, ma se l' utilizzatore si trova in parete verticale liscia, in strapiombo o addirittura nel vuoto, le cose si complicano notevolmente.
In tal caso si potrebbe tentare di scaricare il peso del proprio corpo facendo una staffa per i piedi con la corda doppia, oppure occorrerà effettuare una staffa con un cordino legato alla corda di discesa.
Occorre in ogni caso tener presente che una complicazione comune sia al nodo prusik sia allo shunt, è dovuta al fatto che avendo entrambe le mani sempre impegnate, non risulta particolarmente agevole una coordinazione dei movimenti delle mani e dei piedi, in relazione alla conformazione della parete. Se l utilizzatore non fornisce di volta in volta la giusta lunghezza della corda necessaria per poter effettuare la discesa, e se i movimenti dei piedi non seguono i movimenti delle mani, la discesa è caratterizzata da una serie improvvisa di strappi, scivoloni e blocchi improvvisi.
Altro inconveniente presente nei sistemi attualmente diffusi consiste nel fatto che il discensore non può essere montato su corde tese, ma occorre che venga raccolta una parte delle corde formando con esse un’ansa di circa 1 metro, e talvolta la cosa può essere complicata da ostacoli o dalle caratteristiche del luogo in cui si devono effettuare tali operazioni.
Piuttosto problematica risulta infine anche la scelta di risalire un certo tratto di corda con il discensore montato. Infatti, se si dovesse interrompere la discesa e si volesse risalire in sicurezza un tratto di corda, tale operazione non si può compiere con il dispositivo discensore montato, in quanto la corda non può scorrere in esso. Occorre fermarsi in una piazzola, se la conformazione del luogo lo permette, e assicurare il proprio corpo alla parete mediante un moschettone collegato ad un punto di ancoraggio, staccare il discensore dall’imbracatura, allentare le corde, sfilare il discensore e montare un autobloccante. Ovviamente, dopo essere risaliti, per poter riprendere liberamente la discesa, occorre di nuovo ancorarsi alla parete, e staccandosi dalla corda procedere all’operazione di montaggio del discensore.
In conclusione possiamo dire che l’utilizzo dei sistemi discensori autobloccanti diffusi attualmente, quando utilizzati e montati correttamente, rendono certamente la discesa più sicura, ma anche più impegnativa, complicata e molto meno godibile.
Per tutti i motivi fin qui dettagliatamente esposti, ciò che succede in molti casi pratici, è che nelle discese che si avvalgono di sistemi in corda doppia, viene utilizzato il solo discensore senza l’ausilio del sistema autobloccante, con la conseguente problematica situazione di rischio che si viene a creare per l’incolumità dell’utilizzatore.
Scopo della presente invenzione è quello di risolvere i suesposti ed altri inconvenienti, fornendo un sistema per la discesa e la risalita in corda doppia, dotato di un meccanismo di sicurezza autobloccante, e di una leva di sbloccaggio che consente non solo la discesa, ma sopratutto il controllo regolare della velocità di discesa in maniera continua e precisa permettendo quindi una discesa più fluida, più sicura e meno traumatica.
Con il presente trovato si intende inoltre semplificare notevolmente tutte le operazioni relative alla discesa, impegnando una sola mano e permettendo così all’altra mano di potere compiere altre operazioni.
Per l’arresto sarà sufficiente che la mano impegnata lungo la discesa rilasci il sistema di sbloccaggio, in maniera tale che possa entrare in azione il sistema autobloccante sfruttando la sola forza di gravità agente sul corpo dell’utilizzatore.
I vantaggi che derivano dalla presente invenzione consistono dunque essenzialmente nel fornire un sistema di discesa in corda doppia che non solo riunisca le funzionalità offerte dai sistemi oggi diffusi e attualmente in uso, ma offra soprattutto un livello ancora maggiore di funzionalità e di sicurezza. Il sistema funziona sempre come un autobloccante, ciò significa che il sistema è tale per cui si può rimanere sospesi nel vuoto e, sfruttando il peso del proprio corpo garantire con la massima sicurezza possibile l’azione del dispositivo di bloccaggio della corda doppia. Tale situazione non richiede l’impegno delle mani, che dunque rimangono libere per compiere altre operazioni come fotografie, spostamenti del corpo, asportazione di rocce pericolanti o il superamento di ostacoli incontrati lungo la discesa. Solo dopo aver deciso di iniziare o riprendere la discesa, agendo sulla leva di sbloccaggio mediante il semplice controllo di questa con una sola mano, si può iniziare la discesa regolandone la velocità. Durante la discesa si richiede dunque l’azione di un solo comando, operazione eseguibile con una sola mano. Nel caso di perdita del controllo durante la discesa dovuto ad un malore, ad un incidente o ad una perdita di equilibrio, sarà sufficiente lasciare immediatamente la leva di sbloccaggio, affinché la discesa si arresti immediatamente e senza eccezioni, facendo in modo che il peso del proprio corpo, soggetto alla forza di gravità, ripristini in maniera istantanea la condizione originaria di autobloccaggio del sistema.
Da quanto esposto, emergono degli evidenti vantaggi in termini di sicurezza offerti dal trovato, che vanno ad aggiungersi alla maggiore funzionalità del sistema dovuta principalmente al fatto di non dover smontare il sistema nel caso di risalita di un certo tratto di corda, in quanto sarà sufficiente mantenersi assicurati alla corda durante l’operazione di risalita della stessa, senza apportare alcuna modifica al sistema.
Infine si vuol richiamare l’attenzione sui vantaggi che il presente trovato è in grado di offrire in alcuni campi di utilizzo, oltre il campo dell’escursionismo attrezzato o dell’alpinismo su roccia o ghiaccio di cui si è già parlato finora.
Il trovato infatti trova applicazione anche nel campo dell’arrampicata sportiva, del torrentismo, della speleologia, e in ogni altra forma di attenzione, ludica o sportiva, nei confronti del patrimonio naturale, per la quale occorre compiere degli spostamenti verticali tra punti posti ad altezze diverse tra loro, senza rinunciare alla sicurezza e all’ affidabilità del sistema utilizzato.
Altri campi di applicazione del sistema possono essere il campo dei lavori in parete naturale per il disgaggio o la posa di fili, oppure il campo dei lavori edili applicato alla risistemazione di facciate di edifìci o lavori di ristrutturazione di zone di edifici o elementi strutturali non facilmente raggiungibili, in quanto in questo caso risulterebbe particolarmente preziosa la possibilità di lavorare con entrambe le mani usufruendo del sistema di autobloccaggio, senza per questo rinunciare alla sicurezza.
L’applicazione del trovato può essere utile in tutti i campi in cui necessiti il soccorso nei confronti di persone vittime di incidenti avvenuti in particolari situazioni, per le quali non risultano sufficienti le condizioni di funzionalità e di sicurezza offerte dai sistemi oggi un uso per poter raggiungere il punto desiderato.
Questi ed ulteriori vantaggi e caratteristiche della presente invenzione saranno più e meglio compresi da ogni tecnico del ramo dalla descrizione che segue e con l'aiuto degli annessi disegni, dati quale esemplificazione pratica del trovato, ma da non considerarsi in senso limitativo, nei quali:
- la Fig 1 rappresenta la vista assonometria del dispositivo, relativa alla situazione di montaggio in cui ancora non sono stati inseriti la corda doppia e il moschettone di collegamento tra l’imbracatura dell’ utilizzatore e l’intero di sistema, e nella quale sono facilmente individuabili i tre seguenti elementi :
la camera (A) di alloggio delle corde, che costituisce l’elemento base del presente trovato. La particolare conformazione della camera (A) permette lo scorrimento delle corde al suo aH’intemo, secondo lo schema indicato in figura mediante le frecce: le frecce (la) e (1b) rappresentano rispettivamente le tracce del percorso di ingresso e di uscita dalla camera (A) del primo filo della corda e analogamente le frecce (2a) e (2b) rappresentano rispettivamente le tracce del percorso di ingresso e di uscita dalla camera (A) del secondo filo della corda. L’inserimento delle corde all’interno della camera (A) è garantito tramite la fessura (3) presente nella parete interna del trovato, e il loro scorrimento è guidato dai bordi (4a) e (4b) laterali della parete interna. Le corde risultano separate dal dispositivo (5) di separazione delle corde, vincolato in maniera solidale alla camera (A) mediante il perno (6) intorno a cui il dispositivo (5) è libero di ruotare. A sua volta il perno (6) è collegato alle pareti laterali della camera (A) con un sistema di bloccaggio mediante il dado (7) di chiusura della vite posta ai bordi laterali del perno (6). Nella rappresentazione indicata in Fig 1 è possibile individuare l’asse di rotazione del dispositivo (5) rispetto alla camera (A), ed è evidente che il dispositivo (5) di separazione delle corde si trova ancora in posizione sollevata non avendo ancora inserito la corda doppia all’intemo della camera (A);
la leva (B) di bloccaggio, il cui compito è quello di garantire il bloccaggio delle corde in maniera tale da impedire il loro scorrimento all’intemo della camera (A). Il collegamento della leva (B) di bloccaggio alla camera (A) è garantito mediante la presenza del perno (8) bloccato alle pareti laterali della camera (A) dalla presenza del dado (9) di serraggio della vite posta ai bordi laterali del perno (8). Nella rappresentazione indicata in Fig 1 è possibile individuare l’asse di rotazione della leva (B) rispetto alla camera (A);
la leva (C) di sbloccaggio indispensabile per sbloccare la leva (B) di bloccaggio e poter garantire lo scorrimento delle corde all’intemo della camera (A) e il conseguente controllo della velocità di discesa. La leva (C) di sbloccaggio risulta collegata alla leva (B) di bloccaggio mediante il perno (10 ) che serve a mantenere la leva (C) solidale a (B), in fase di riposo, mentre in fase di discesa permette alla leva (C) di esercitare una forza che consente lo sbloccaggio della leva (B), agendo come leva con fulcro sul perno (8).
- La Fig 2 rappresenta la vista assonometrica del dispositivo, relativa alla situazione di montaggio in cui sono già stati inseriti la corda doppia (11) all’ interno della camera (A) e il moschettone (12) di collegamento tra l’imbracatura dell’ utilizzatore e l’intero sistema di discesa. Dalla rappresentazione indicata nella figura, è possibile avere una chiara visione dei seguenti elementi e del loro meccanismo di funzionamento:
• una volta che la corda doppia (11) è stata inserita negli appositi vani di scorrimento della camera (A), il dispositivo (5) di separazione delle corde viene ruotato e disposto in posizione tale da garantire la separazione dei due fili della corda doppia (11): la testa (13) del dispositivo (5) di separazione delle corde, viene perciò inserita nella fessura (3) della parete interna della camera (A), andando a posizionare in maniera definitiva il dispositivo (5) di separazione delle corde. In realtà la funzione principale del dispositivo (5) non è quella di tenere separate le corde quanto piuttosto di impedire alle corde stesse di andare a finire nella fessura (3), la qual cosa renderebbe impossibile l’ulteriore prosecuzione della discesa o risalita della corda.
• A questo punto si procede a tirare indietro la leva (B) in modo che la sua punta (20) fuoriesca dalla fessura (3) impedendo in tal modo alle corde di uscire; questo consente anche al foro (14) di uscire dalla camera (A) e quindi si può inserire in esso il moschettone (12) di collegamento con l’imbracatura. L’inserimento del moschettone (12) è reso ovviamente possibile grazie alla normale apertura di una parte (15) di anello rispetto alla restante parte del moschettone (12), mediante la rotazione della parte (15) rispetto al punto (16).
La posizione a cui si riferisce la leva (B) di bloccaggio nella figura 2, è quella massima consentita dalla rotazione della leva (B) di bloccaggio rispetto alla camera (A). Il non ulteriore scorrimento verso l’alto, e dunque verso la parte interna della camera (A), della leva (B) di bloccaggio è garantito sia dalla presenza del moschettone (12), sia dalla presenza nella parete frontale della camera (A) delle alette (17a) e (17b) di fine corsa: la loro disposizione solidale alla camera (A) garantisce che la leva (B) di bloccaggio, non potendo ruotare ulteriormente, mantiene la punta (20) inserita nella fessura (3) impedendo quindi l'accidentale fuoriuscita delle corde obbligandole a scorrere lungo i bordi (4a) e (4b) laterali della parete interna della camera (A).
Solo con l’azione della leva (C) di sbloccaggio, si potrà permettere alla leva (B) di bloccaggio di ruotare e di consentire il conseguente scorrimento dell'attrezzo lungo la corda doppia (11).
- La Fig 3 rappresenta la vista laterale della leva (B) di bloccaggio del sistema. Come si può notare dalla rappresentazione esposta nella figura 1 e nella figura 2, la sua conformazione non regolare nasce dall’esigenza pratica della disposizione dei seguenti elementi:
• il foro (18) all’interno del quale si dispone il perno (8) di rotazione, intorno al quale è possibile compiere la rotazione della leva (B) di bloccaggio rispetto alla camera (A);
• il foro (14) all’interno del quale si dispone il moschettone (12) di collegamento tra l’imbracatura dell’utilizzatore del sistema e il trovato stesso;
• la sezione del perno (10) solidale alla leva (B) di bloccaggio, sul quale è possibile garantire l’aggancio della leva (C) di sbloccaggio, e sul quale, in fase di discesa, si esercita l’azione della leva (C) di sbloccaggio al fine di consentire lo scorrimento dell’attrezzo lungo la corda;
• la sezione del perno (19) di bloccaggio il cui compito è quello di garantire il contatto con uno dei due fili della corda doppia (11) affinchè questa si trovi bloccata tra il perno (19) e uno dei bordi (4a) o (4b) laterali della parete interna della camera (A), al fine di bloccarne il suo scorrimento e di consentire così l’entrata in azione del sistema di autobloccaggio;
la punta (20) sporgente e arrotondata rispetto al profilo della leva (B) di bloccaggio, la cui conformazione garantisce che, durante l’utilizzo del dispositivo, la punta (20) passi esattamente dentro la fessura (3) e vi si mantenga sempre indipendentemente dalla rotazione di (B) almeno finché il moschettone (12) rimane inserito nel foro (14) essendo in tal caso, il movimento della leva (B) limitato dalle alette (17a) e (17b); questo particolare è essenziale per la sicurezza perché garantisce che durante l’utilizzo del dispositivo le corde scorrano sempre aH’intemo della camera (A) lungo i bordi (4a) e (4b) contro cui si esercita l’azione di bloccaggio del perno (19).
Per i compiti cui devono assolvere, è evidente che il perno (10) e il perno (19) sono presenti anche nella parte opposta della leva (B) di bloccaggio, rispetto alla parte rappresentata nella figura 3.
In particolare la Fig. 3 mostra la posizione assunta dalla leva (C) in fase di sbloccaggio della leva (B). In questa fase la leva (C) viene prima sollevata in modo che la sua parte superiore (24) appoggi sul perno (8) contenuto nel foro (18), dopo di che si procede ad esercitare una trazione su di essa (verso il corpo dell’ utilizzatore) in modo da fare ruotare la leva (B) e liberare la corda.
- La Fig 4 rappresenta rispettivamente la vista dall’alto e la vista laterale della leva (C) di sbloccaggio. La sua particolare conformazione allungata, le conferisce le caratteristiche simili ad una maniglia, la cui presa con la mano da parte dell’utilizzatore, è fortemente agevolata dalla dimensione predominante della lunghezza rispetto alle dimensioni della larghezza. L’aggancio della leva (C) di sbloccaggio, al perno (10) solidale alla leva (B) di bloccaggio, avviene grazie alla presenza dell’aletta (21), che va a formare con la restante parte del profilo la zona (22) all’ interno della quale si dispone, e ne è consentita la sua traslazione, il perno (10) della leva (B) di bloccaggio. L’anello (23) posto nella parte terminale della leva (C) di sbloccaggio, permette l'aggancio della leva (C) ad un moschettone o ad altro supporto si renda utile per le necessità di trasporto.
Le dimensioni dell’ aletta (21) e dell’alloggio (22) sono tali che una volta inserito il moschettone nel foro (14) la leva (C) non può essere estratta dal perno (10) e quindi è obbligata a rimanere solidale al dispositivo.
Per assumere la posizione di lavoro, ed effettuare la discesa, la leva (C) deve essere portata verso l'alto fino ad appoggiarsi col dorso (24) sul perno (8) e quindi deve essere tirata a sé dall'utilizzatore agendo su (8) come fulcro e su (10) come punto di resistenza. Ridotto alla sua struttura essenziale e con riferimento alle figure degli annessi disegni, un dispositivo discensore-risalitore in conformità della presente invenzione comprende: mezzi per l'alloggiamento e lo scorrimento della corda doppia (11), con una camera (A) avente una conformazione scatolare costituita da due parti (Al) (A2) collegate tra loro tramite perni passanti, di cui il primo (6) solidale ad un dispositivo di separazione (5) delle corde ed il secondo (8) solidale ad un elemento di bloccaggio (B);
- mezzi per garantire il bloccaggio della corda doppia (11) all’interno della camera (A), con una leva (B) di bloccaggio solidale alla camera (A) tramite il perno (8) intorno a cui la leva (B) può ruotare. L’azione di bloccaggio di (B) sulla corda doppia viene assicurata dai due perni (19) che, in fase di discesa, vengono mantenuti premuti dalla forza del peso dell'utente ed agiscono sui due fili della corda bloccandola contro le pareti (4a) (4b) della camera (A), impedendo loro ogni movimento;
mezzi per consentire lo sbloccaggio del dispositivo, costituiti da una leva (C) che si applica alla leva di bloccaggio (B) andando ad inserirsi sui perni (10), in modo che Γ utilizzatore agendo su di essa (C) fa ruotare la leva (B) in senso opposto alla rotazione impressa su (B) dalla forza peso dell'utilizzatore stesso, allentando la presa dei perni (19) sulla corda doppia (11) che si libera, permettendo lo scorrimento del dispositivo sulle corde;
- mezzi per consentire il collegamento del trovato con l’imbracatura dell’ utilizzatore del sistema di discesa, con un moschettone (12) il cui anello si inserisce nel foro (14) posto sulla superficie laterale della leva (B) di bloccaggio, obbligando detta leva (B) a compiere una rotazione limitata, non potendo detta parte (14) rientrare dentro la camera (A) grazie alle alette (17a, 17b).
Vantaggiosamente la rotazione del dispositivo (5) di separazione dei due fili della corda doppia (11) avviene intorno al perno (6) collegato alle pareti laterali della camera (A) con un sistema di bloccaggio mediante il dado (7) di chiusura della vite posta alle sue estremità laterali.
Vantaggiosamente il dispositivo (5) una volta inserito nella fessura (3), oltre a tenere separate le corde impedisce alle stesse di incastrarsi nella fessura (3), la qual cosa renderebbe impossibile l’ulteriore prosecuzione della discesa o risalita della corda.
Vantaggiosamente la testa del dispositivo (5) ha una forma allargata al fine di impedire che il dispositivo stesso, una volta inserito nella fessura (3) con le corde nella camera (A), possa accidentalmente fuoriuscire dalla fessura stessa scivolando all’ indietro attraverso le corde. La qual cosa diviene invece possibile con l’intervento manuale dell’utilizzatore.
Vantaggiosamente per consentire la rotazione della leva (B) di bloccaggio rispetto alla camera (A), è predisposto un perno (8) bloccato alle pareti laterali della camera (A) dalla presenza del dado (9) di serraggio della vite posta alle estremità laterali del perno (8). Vantaggiosamente per consentire la rotazione della leva (B) rispetto alla camera (A) può essere predisposto, in alternativa alla soluzione precedente, un perno cilindrico cavo (8) dotato alle sue estremità di filettatura interna nella quale si inseriscono due bulloni laterali che lo fermano contro le pareti della camera (A).
Vantaggiosamente per consentire l’aggancio e l'azione della leva (C) di sbloccaggio rispetto alla leva (B) di bloccaggio, sono previsti i perni (10) solidali alla leva (B) di bloccaggio, sui quali è possibile garantire l’aggancio della leva (C) di sbloccaggio grazie alla sua particolare conformazione caratterizzata dalla presenza dell’aletta (21).
Vantaggiosamente l'aletta (21) ha una lunghezza sufficiente a consentire il sollevamento della leva (C) fino a posizionare la sua parte superiore (24) a contatto col perno (8) in modo che raggiunta detta posizione possa essere esercitata su di essa una forza che consenta la rotazione e lo sbloccaggio della leva (B) e quindi lo scorrimento del dispositivo lungo la corda.
Vantaggiosamente il discensore-risalitore autobloccante con leva di sbloccaggio è concepito in maniera tale da essere costituito da tre parti fondamentali, la camera (A), la leva (B) di bloccaggio e la leva (C) di sbloccaggio, tra loro assemblate e collegate mediante dei perni (6) (8) e (10). Questa particolare conformazione è tale da consentire una maggiore gestione del processo industriale di realizzazione del sistema.
Vantaggiosamente l’elemento base del trovato è essenzialmente costituito dalla camera (A) all’ interno della quale scorre la corda doppia (11), la cui conformazione geometrica assume un aspetto scatolare di larghezza pari a 34 mm, aperta su più fronti, e le cui ulteriori dimensioni geometriche sono in stretta relazione con le dimensioni geometriche di collegamento con gli altri due elementi del trovato, la leva (B) di bloccaggio e la leva (C) di sbloccaggio.
Vantaggiosamente il meccanismo di funzionamento della leva (B) di bloccaggio e della leva (C) di sbloccaggio è concepito in maniera tale da poter contare su una semplice serie di movimenti e rotazioni dei singoli elementi che costituiscono il trovato, al fine di ottenere il bloccaggio o lo sbloccaggio del sistema autobloccante. In particolare, se Γ utilizzatore del sistema vuole rimanere in posizione fissa sulla corda doppia, non deve compiere alcun movimento particolare, anzi le proprie mani risultano libere, e il sistema autobloccante, mediante l’azione della leva (B) di bloccaggio, è tenuto attivo dalla forza di gravità agente sul corpo dell’ utilizzatore che permette ai perni (19) posti sulle superfici laterali della leva (B) di bloccaggio, di comprimere i due fili della corda doppia (11) sulla parte terminale dei bordi laterali (4a) e (4b) posti sulla parete interna della camera (A) ai lati della fessura (3). Se invece l’utilizzatore vuole compiere la discesa, deve semplicemente agire, con l’ausilio di una sola mano sulla leva (C) di sbloccaggio, al fine di consentire lo scorrimento del dispositivo lungo la corda doppia (11) e la conseguente regolazione della velocità di discesa.
Vantaggiosamente il discensore-risalitore autobloccante con leva di sbloccaggio, è tale per cui le operazioni di montaggio e di smontaggio, unitamente alle caratteristiche funzionali, lo rendono uno strumento facilmente utilizzabile anche da parte degli utenti meno esperti, non essendo richieste particolari manovre che ne rendono complicato il suo comune utilizzo.
Vantaggiosamente la lunghezza del braccio di leva di (B), cioè la distanza tra il punto di applicazione della forza peso (14) ed il fulcro della leva (il foro 18) è tale da permettere di esercitare una forza sufficiente a bloccare lo scorrimento della corda con l'applicazione della forza peso di una persona.
Vantaggiosamente la punta (20) della leva (B) ha una forma arrotondata in modo da agevolare il suo inserimento e movimento attraverso la fessura (3), e ha una larghezza sufficiente a tenere la fessura (3) occupata in modo da prevenire la fuoriuscita delle corde durante l’utilizzo del dispositivo.
Vantaggiosamente la leva (B) ha una forma tale che il suo movimento con il moschettone inserito nel foro (14) è limitato dalle alette (17a) e (17b) in modo da impedire il rientro della punta (20) all’interno della camera (A), ciò al fine di prevenire la fuoriuscita delle corde dalla fessura (3) durante l utilizzo del dispositivo in discesa o in risalita.
Vantaggiosamente la leva di bloccaggio (B) è fornita di un meccanismo a molla che favorisce il ritorno della leva stessa nella posizione di blocco delle corde e ne agevola la rotazione nel verso impresso dal peso dell'utilizzatore. Detta soluzione consente, durante la risalita lungo la corda doppia, di ridurre al minimo lo scorrimento del dispositivo lungo la corda in caso di caduta, e permette all’ utilizzatore di bloccarsi esattamente nel punto voluto.
Vantaggiosamente la camera (A), la leva (B) di bloccaggio e la leva (C) di sbloccaggio devono essere realizzate preferibilmente in acciaio inossidabile al fine di prevenire possibili fenomeni di ossidazione conseguenti all’utilizzo di questi elementi in particolari condizioni atmosferiche di elevata umidità.
Vantaggiosamente per la realizzazione della camera (A) e della leva (B) di bloccaggio si può valutare la possibilità di impiego di materiali più leggeri, come le leghe di alluminio, garantendo comunque un buon livello di resistenza meccanica del materiale impiegato. Vantaggiosamente per la realizzazione della leva (C) di sbloccaggio e di tutti gli elementi di collegamento tra i vari elementi, come il perno (6), il perno (8), il perno (10), il perno (19) e tutti i sistemi di bullonatura impiegati per la realizzazione dei collegamenti, devono essere utilizzati materiali come Γ acciaio inox ad alta resistenza, per poter garantire sempre, non solo l’inossidabilità del materiale, ma soprattutto un alto grado di sicurezza in termini di resistenza meccanica dei punti del sistema maggiormente sollecitati durante l’utilizzo.
Vantaggiosamente il trovato è utilizzabile con corde (11) il cui diametro varia tra 8 mm e 1 1 mm.
Vantaggiosamente è possibile utilizzare il trovato anche con una corda singola di diametro compreso tra 8 mm e l i mm. In tal caso la corda andrà ad occupare uno solo dei vani di scorrimento all’interno della camera (A). Per il resto il montaggio e l’utilizzo dell’attrezzo sono identici a quanto descritto per la corda doppia, e tutti i relativi vantaggi rispetto ai sistemi tradizionali valgono anche per l’utilizzo con corda singola. Vantaggiosamente, come conseguenza della dimensione del diametro della corda, la fessura (3) delimitata dai bordi (4a) e (4b) laterali della parete interna della camera (A), è di dimensione pari a circa 11 mm.
Vantaggiosamente il trovato è concepito in maniera tale per cui la corda doppia non può mai attorcigliarsi intorno a se stessa o intorno al dispositivo autobloccante.
Vantaggiosamente il trovato è concepito in maniera tale per cui è possibile l’utilizzo su corde che, per particolari condizioni atmosferiche di elevata umidità, dovessero trovarsi in condizioni bagnate o gelate a causa della bassa temperatura di utilizzo.
Vantaggiosamente il dispositivo può essere montato su corde tese nel vuoto o anche appoggiate alla parete.
Vantaggiosamente il dispositivo (5) di separazione dei due fili della corda doppia (11), ha un diametro di circa 9 mm, o comunque sufficiente a resistere allo sfregamento e alla tensione laterale delle corde, ed è caratterizzato alla sua estremità dalla presenza della testa (13) che si inserisce perfettamente nella fessura (3) e fa si che, con le corde montate, il dispositivo (5) non possa fuoriuscire dalla fessura (3) se non con l’intervento manuale dell’ utilizzatore.
Vantaggiosamente il foro (14) posto sulla superficie laterale della leva (B) di bloccaggio, per consentire l’aggancio del moschettone (12) di collegamento tra l’imbracatura dell’ utilizzatore e il sistema, ha un diametro di almeno 14 mm, ed è caratterizzato dalla presenza di bordi particolarmente stendati, per consentire il libero movimento del moschettone (12) durante l'utilizzo del dispositivo.
Vantaggiosamente il foro (18) posto sulla superficie laterale della leva (B) di bloccaggio, che consente l inserimento del perno (8) di rotazione della leva (B) di bloccaggio rispetto alla camera (A), ha un diametro di circa 12 mm.
Vantaggiosamente il perno (8) di rotazione della leva (B) di bloccaggio rispetto alla camera (A), è caratterizzato da un elemento di larghezza di circa 34 mm, che va ad inserirsi all’ interno delle pareti laterali della camera (A) in posizione coassiale con l’asse di rotazione della leva (B) indicato nella rappresentazione in figura 1. Il valore del diametro del perno (8) è quantificabile in 12 mm.
Vantaggiosamente il perno (19) di bloccaggio posto sulle superfici laterali della leva (B) di bloccaggio, ha un diametro pari a 10 mm per consentire di esercitare una forza sufficiente a bloccare le corde contro i bordi (4a) e (4b).
Vantaggiosamente il perno (10) posto sulle superfici laterali della leva (B) di bloccaggio ha un diametro pari a 6 mm, poiché oltre a permettere l’aggancio della leva (C) di sbloccaggio rispetto alla leva (B) di bloccaggio, deve consentire alla leva (C), una volta sollevata e portata a far fulcro sul perno (8), di trasmettere la forza sufficiente a sbloccare la leva (B).
Vantaggiosamente la collocazione del perno (10) è favorevole affinché possa essere facilmente inserito nella zona (22) compresa tra l’aletta (21) e la restante parte del profilo della leva (C) di sbloccaggio, garantendo così un buon aggancio tra le due leve (B) e (C).
Vantaggiosamente la presenza del moschettone (12) agganciato in corrispondenza del foro (14) sulla superficie laterale della leva (B) di bloccaggio, e la presenza delle alette (17a) e (17b) di fine corsa poste sulla superficie frontale della camera (A), non permettono che la leva di bloccaggio (B) entri dentro la camera (A) lasciando libera la fessura di entrata delle corde (3). Questo permette di prevenire un'accidentale fuoriuscita delle corde durante la discesa o risalita delle corde stesse.
Vantaggiosamente la leva (C) di sbloccaggio ha una conformazione tale da renderla simile ad una maniglia allungata, con la dimensione della lunghezza nettamente predominante rispetto alla dimensione della larghezza, a vantaggio della presa con la mano da parte dell 'utilizzatore durante la fase di discesa.
Vantaggiosamente la leva (C) in posizione di lavoro viene a trovarsi sufficientemente vicina al moschettone (12) in modo da permettere all'utilizzatore durante la discesa di tenere il pollice sul moschettone e le altre dita sulla leva (C) e quindi esercitare la forza di sbloccaggio in modo più fluido e controllato con la semplice pressione delle dita di una mano.
Vantaggiosamente la leva (C) di sbloccaggio è dimensionata in maniera tale da rendere impossibile la sua uscita dall’alloggio sul perno (10) almeno finché il moschettone (12) è inserito nel foro (14) presente sulla superficie laterale della leva (B) di bloccaggio; questo particolare tecnologico previene definitivamente ogni possibilità di fuoriuscita accidentale della leva (C) di sbloccaggio dalla propria sede, durante l’utilizzo dell’attrezzo.
Vantaggiosamente il discensore-risalitore autobloccante con leva di sbloccaggio, dopo essere stato utilizzato, può essere smontato e sistemato nella cosiddetta posizione di trasporto. In particolare, dopo aver tolto il moschettone dal foro (14), la leva (C) può essere estratta dal perno (10) e inserita nella camera (A) facendola scorrere, con l’anello (23) in alto, nello spazio compreso tra le alette (17a) (17b) ed il perno (6), in modo che complessivamente il dispositivo occupi uno spazio molto ridotto e l’anello (23) si trovi in posizione idonea ad agganciarvi un moschettone o quant’ altro sia utile per il trasporto del dispositivo.
Per quanto attiene al modo di utilizzo del discensore-risalitore autobloccante con leva di sbloccaggio, esso è il seguente.
MONTAGGIO SU CORDA DOPPIA:
1. si dispone la leva (B) di bloccaggio completamente all’interno della camera (A), in posizione tale per cui risulti il foro (14) sotto il dispositivo (5) di separazione della corda doppia (11) e quindi con la punta (20) completamente all'interno della camera (A);
2. si solleva completamente il dispositivo (5) di separazione delle corde mediante la sua rotazione intorno al perno (6);
3. si inserisce il primo filo della corda doppia (11) all’ interno della camera (A) mediante la fessura (3), disponendolo a ridosso del bordo (4a) di scorrimento della corda doppia (11), presente nella parete interna della camera (A);
4. si inserisce il secondo filo della corda doppia (11) all’interno della camera (A) mediante la fessura (3), disponendolo a ridosso dell’altro bordo lasciato libero, ovvero il bordo (4b) di scorrimento della corda doppia (11), presente nella parete interna della camera (A);
5. si dispone la leva (B) di bloccaggio in posizione centrale tra i due fili della corda doppia (11) e si compie la rotazione della leva (B) di bloccaggio, rispetto alla camera (A), intorno al perno (8), finché la punta (20) della leva (B) di bloccaggio entri dentro la fessura (3), impedendo così la fuoriuscita delle corde; e il foro (14) posto sulla leva (B) di bloccaggio risulti in posizione esterna alla camera (A);
6. si abbassa il dispositivo (5) di separazione delle corde mediante la sua rotazione intorno al perno (6), fino a quando la testa (13) del dispositivo (5) non risulti completamente inserita attraverso la fessura (3) posta nella parete interna della camera (A);
7. ci si assicura che la leva (C) sia agganciata al perno (10) in posizione di riposo (cioè verticale);
8. si aggancia il moschettone (12) all’apposito foro (14) posto sulla leva (B) di bloccaggio, e si aggancia il moschettone (12) all’imbracatura dell’utilizzatore.
FASE DI DISCESA:
1. dopo aver montato e indossato il sistema, farlo scorrere verso l’alto lungo i due fili della corda doppia (11) fino a quando un ulteriore scorrimento è impedito dal moschettone (12) legato all’ imbracatura dell’ utilizzatore;
2. gravare col peso del proprio corpo sul moschettone agganciato alla leva (B), in maniera tale da innescare immediatamente lo stato di blocco del sistema mediante il dispositivo autobloccante, evitando così lo scorrimento della corda doppia (11) all’ interno della camera (A);
3. spingere la leva (C) facendola scorrere verso l’alto fino a che il dorso (24) venga a toccare sul perno (8) sul quale si appoggerà come fulcro per esercitare la propria forza in fase di discesa (fig. (3));
4. per iniziare la discesa tirare verso di sé, con l’ausilio di una sola mano, la leva (C) di sbloccaggio, mentre con l’altra mano si può inizialmente controllare lo scorrimento della corda;
5. per controllare la velocità di discesa, col pollice della mano che aziona la leva (C) si può fare opposizione agendo sul moschettone (12) mentre le altre dita della stessa mano agiscono sulla leva (C). Con questo accorgimento si ha un controllo ancora più preciso e continuo della velocità di discesa;
6. per interrompere completamente la discesa e permettere al sistema autobloccante di entrare in funzione, è sufficiente lasciare completamente la leva (C) di sbloccaggio; FASE DI RISALITA:
1. non si richiedono particolari operazioni, se non quella di risalire sfruttando gli appigli offerti dal terreno oppure se ciò non è possibile, si monta la specifica attrezzatura per la risalita lungo la corda doppia (11);
2. con l’attrezzatura specifica per la risalita si intende il semplice montaggio della sola staffa per i piedi, in quanto il trovato costituisce un valido sistema autobloccante per il sostegno del busto.
TRASPORTO DEL DISCENSORE-RISALITORE AUTOBLOCCANTE CON LEVA DI SBLOCCAGGIO:
1. si sgancia il moschetone (12) dal foro (14) presente sulla leva (B) di bloccaggio, e si libera la camera (A) dalle corde seguendo le operazioni inverse a quelle descrite nel montaggio della corda doppia (11) nel sistema;
2. si sfila la leva (C) di sbloccaggio dai perni (10) posti sulle due superficie laterali della leva (B) di bloccaggio;
3. si inserisce l'anello (23) della leva (C) soto le alete (17a) (17b) facendolo passare tra le alete stesse ed il perno (6) fino a che il perno (10) non sia di nuovo rientrato nell'alloggio (22).
In pratica i particolari di esecuzione possono comunque variare in maniera equivalente nella forma, dimensioni, disposizione degli elementi, natura dei materiali impiegati, senza peraltro uscire dall’ ambito dell’idea di soluzione adotata e perciò restando nei limiti della tutela accordata dal presente breveto per invenzione industriale.

Claims (1)

  1. RIVENDICAZIONI 1) Dispositivo per la discesa e la risalita in corda doppia, caratterizzato dal fatto che comprende: - mezzi per l'alloggiamento e lo scorrimento della corda doppia (11), con una camera (A) avente una conformazione scatolare costituita da due parti (Al) (A2) collegate tra loro tramite perni passanti, di cui il primo (6) solidale ad un dispositivo di separazione (5) delle corde ed il secondo (8) solidale ad un elemento di bloccaggio (B); - mezzi per garantire il bloccaggio della corda doppia (11) all’ interno della camera (A), con una leva (B) di bloccaggio solidale alla camera (A) tramite il perno (8) intorno a cui la leva (B) può ruotare. L’azione di bloccaggio di (B) sulla corda doppia viene assicurata dai due perni (19) che, in fase di discesa, vengono mantenuti premuti dalla forza del peso dell’utente ed agiscono sui due fili della corda bloccandola contro le pareti (4a) (4b) della camera (A), impedendo loro ogni movimento; - mezzi per consentire lo sbloccaggio del dispositivo, costituiti da una leva (C) che si applica alla leva di bloccaggio (B) andando ad inserirsi sui perni (10), in modo che l’utilizzatore agendo su di essa (C) fa ruotare la leva (B) in senso opposto alla rotazione impressa su (B) dalla forza peso dell'utilizzatore stesso, allentando la presa dei perni (19) sulla corda doppia (11) che si libera, permettendo lo scorrimento del dispositivo sulle corde; mezzi per consentire il collegamento del trovato con l’imbracatura dell’utilizzatore del sistema di discesa, con un moschettone (12) il cui anello si inserisce nel foro (14) posto sulla superficie laterale della leva (B) di bloccaggio, obbligando detta leva (B) a compiere una rotazione limitata, non potendo detta parte (14) rientrare dentro la camera (A) grazie alle alette (17a, 17b); 2) Dispositivo di cui alla rivendicazione 1 caratterizzato dal fatto che la rotazione del dispositivo (5) di separazione dei due fili della corda doppia (11) avviene intorno al perno (6) collegato alle pareti laterali della camera (A) con un sistema di bloccaggio mediante il dado (7) di chiusura della vite posta alle sue estremità laterali; 3) Dispositivo di cui alla rivendicazione 1 caratterizzato dal fatto che il dispositivo (5) una volta inserito nella fessura (3), oltre a tenere separate le corde impedisce alle stesse di incastrarsi nella fessura (3), la qual cosa renderebbe impossibile l’ulteriore prosecuzione della discesa o risalita della corda; 4) Dispositivo di cui alla rivendicazione 1 caratterizzato dal fatto che la testa del dispositivo (5) ha una forma allargata al fine di impedire che il dispositivo stesso, una volta inserito nella fessura (3) con le corde nella camera (A), possa accidentalmente fuoriuscire dalla fessura stessa scivolando all’indietro attraverso le corde, cosa che diventa possibile solo con l’intervento manuale dell’utilizzatore; 5) Dispositivo di cui alla rivendicazione 1 caratterizzato dal fatto che per consentire la rotazione della leva (B) di bloccaggio rispetto alla camera (A), è predisposto un perno (8) bloccato alle pareti laterali della camera (A) dalla presenza del dado (9) di serraggio della vite posta alle estremità laterali del perno (8); 6) Dispositivo di cui alla rivendicazione 1 caratterizzato dal fatto che per consentire la rotazione della leva (B) di bloccaggio rispetto alla camera (A), può essere predisposto, in alternativa alla soluzione di cui alla rivendicazione precedente, un perno cilindrico cavo (8) dotato alle sue estremità di filettatura interna nella quale si inseriscono due bulloni laterali che lo fermano contro le pareti della camera (A); 7) Dispositivo di cui alla rivendicazione 1 caratterizzato dal fatto che per consentire l’aggancio e l'azione della leva (C) di sbloccaggio rispetto alla leva (B) di bloccaggio, sono previsti i perni (10) solidali alla leva (B), sui quali è possibile garantire l’aggancio della leva (C) grazie alla sua particolare conformazione caratterizzata dalla presenza dell’aletta (21); 8) Dispositivo di cui alla rivendicazione 1 caratterizzato dal fatto che l'aletta (21 ) della leva (C) ha una lunghezza sufficiente a consentire il sollevamento della leva (C) fino a posizionare la sua parte superiore (24) a contatto col perno (8) in modo che raggiunta detta posizione possa essere esercitata su di essa una forza che consenta la rotazione e lo sbloccaggio della leva (B) e quindi lo scorrimento del dispositivo lungo la corda; 9) Dispositivo di cui alla rivendicazione 1 caratterizzato dal fatto che il sistema autobloccante, mediante l’azione della leva (B) di bloccaggio, è tenuto attivo dalla forza di gravità agente sul corpo dell'utilizzatore, che permette ai perni (19) posti sulle superfici laterali della leva (B), di comprimere i due fili della corda doppia (11) sulla parte terminale dei bordi laterali (4a) (4b) posti sulla parete interna della camera (A) ai lati della fessura (3), mentre agendo sulla leva (C) di sbloccaggio si allenta la tensione della leva (B) consentendo lo scorrimento del dispositivo lungo la corda doppia (11) e la conseguente regolazione della velocità di discesa; 10) Dispositivo di cui alla rivendicazione 1 caratterizzato dal fatto che la leva di sbloccaggio (C) ha una conformazione tale da renderla simile ad una maniglia allungata, con la dimensione della lunghezza nettamente predominante rispetto alla dimensione della larghezza, a vantaggio della presa con la mano da parte dell’utilizzatore durante la fase di discesa; 11) Dispositivo di cui alla rivendicazione 1 caratterizzato dal fatto che la lunghezza del braccio di leva di (B) è tale da permettere di esercitare una forza sufficiente a bloccare lo scorrimento della corda con l'applicazione della forza peso di una persona; 12) Dispositivo di cui alla rivendicazione 1 caratterizzato dal fatto che la leva (B) ha una punta (20) di forma arrotondata in modo da agevolare il suo inserimento e movimento della fessura (3) ed ha una larghezza sufficiente a tenere la fessura (3) occupata in modo da prevenire la fuoriuscita delle corde durante l'utilizzo del dispositivo; 13) Dispositivo di cui alla rivendicazione 1 caratterizzato dal fatto che la leva (B) ha una forma tale che il suo movimento, con il moschettone è agganciato al foro (14), è limitato dalle alette (17a, 17b) in modo da impedire il rientro della punta (20) alfintemo della camera (A), per prevenire la fuoriuscita delle corde dalla fessura (3) durante l'utilizzo del dispositivo in discesa o in risalita; 14) Dispositivo di cui alla rivendicazione 1 caratterizzato dal fatto che la leva di bloccaggio (B) è fornita di un meccanismo a molla che favorisce il ritorno della leva stessa nella posizione di blocco delle corde e ne agevola la rotazione nel verso impresso dal peso dell'utilizzatore; 15) Dispositivo di cui alla rivendicazione 1 caratterizzato dal fatto che la collocazione del perno (10) è favorevole affinché possa essere facilmente inserito nella zona (22) compresa tra l’aletta (21) e la restante parte del profilo della leva (C) di sbloccaggio, garantendo così un buon aggancio tra le due leve (B) e (C); 16) Dispositivo di cui alla rivendicazione 1 caratterizzato dal fatto che il perno (10) oltre a permettere Γ aggancio della leva (C) di sbloccaggio rispetto alla leva (B) di bloccaggio, deve consentire alla leva (C), una volta sollevata e portata a far fulcro sul perno (8), di trasmettere la forza sufficiente a sbloccare la leva (B); 17) Dispositivo di cui alla rivendicazione 1 caratterizzato dal fatto che la leva (C) in posizione di lavoro viene a trovarsi sufficientemente vicina al moschettone (12) in modo da permettere all'utilizzatore durante la discesa di tenere il pollice sul moschettone e le altre dita sulla leva (C) e quindi esercitare la forza di sbloccaggio in modo più fluido e controllato con la semplice pressione delle dita di una mano, essendo altresì dimensionata in modo tale da rendere impossibile la sua fuoriuscita dall'alloggio sul perno (10), almeno finché il moschettone (12) è inserito nel foro (14); 18) Dispositivo di cui alla rivendicazione 1 caratterizzato dal fatto che, dopo essere stato utilizzato, può essere smontato e sistemato nella cosiddetta posizione di trasporto, in particolare, dopo aver tolto il moschettone dal foro (14), la leva (C) può essere estratta dal perno (10) e inserita nella camera (A) facendola scorrere, con l’anello (23) in alto, nello spazio compreso tra le alette (17a) (17b) ed il perno (6), in modo che complessivamente il dispositivo occupi uno spazio molto ridotto e l’anello (23) si trovi in posizione idonea ad agganciarvi un moschettone o quant’ altro sia utile per il trasporto del dispositivo; 19) Dispositivo di cui alla rivendicazione 1 caratterizzato dal fatto che la camera (A) all’ interno della quale scorre la corda doppia (11), assume un aspetto scatolare di larghezza pari a 34 mm, aperta su più fronti, e le cui ulteriori dimensioni geometriche sono in stretta relazione con le dimensioni geometriche di collegamento con gli altri due elementi del trovato, la leva (B) di bloccaggio e la leva (C) di sbloccaggio; 20) Dispositivo di cui alla rivendicazione 1 caratterizzato dal fatto che è utilizzabile comi corde il cui diametro varia tra 8 mm e 11 mm., per cui la fessura (3) delimitata dai bordi (4a) e (4b) laterali della parete interna della camera (A), è di dimensione pari a circa 11 mm; 21) Dispositivo di cui alla rivendicazione 1 caratterizzato dal fatto che il foro (14) posto sulla superficie laterale della leva (B) di bloccaggio, per consentire l’aggancio del moschettone (12) di collegamento tra l’imbracatura dell’utilizzatore e il sistema, ha un diametro di almeno 14 mm, ed è caratterizzato dalla presenza di bordi particolarmente stondati, per consentire il libero movimento del moschettone (12) durante l'utilizzo del dispositivo; 22) Dispositivo di cui alla rivendicazione 1 caratterizzato dal fatto che per il montaggio della corda si eseguono le seguenti fasi: a- disposizione della leva (B) di bloccaggio completamente aH’intemo della camera (A), in posizione tale per cui risulti il foro (14) sotto il dispositivo (5) di separazione della corda doppia (11) e quindi con la punta (20) completamente all'interno della camera (A); b- totale sollevamento del dispositivo (5) di separazione delle corde mediante la sua rotazione intorno al perno (6); c- inserimento del primo filo della corda doppia (11) all’ interno della camera (A) mediante la fessura (3), disponendolo a ridosso del bordo (4a) di scorrimento della corda doppia (11), presente nella parete interna della camera (A); d- inserimento del secondo filo della corda doppia (11) all’ interno della camera (A) mediante la fessura (3) disponendolo a ridosso dell’altro bordo lasciato libero, ovvero il bordo (4b) di scorrimento della corda doppia (11), presente nella parete interna della camera (A); e- posizionamento della leva (B) di bloccaggio in posizione centrale tra i due fili della corda doppia (11) e compimento della rotazione della leva (B) di bloccaggio, rispetto alla camera (A), intorno al perno (8), finché la punta (20) della leva (B) di bloccaggio entri dentro la fessura (3), impedendo così la fuoriuscita delle corde e il foro (14) posto sulla leva (B) di bloccaggio per l’aggancio del moschettone (12) risulti in posizione esterna alla camera (A); f- abbassamento del dispositivo (5) di separazione delle corde mediante la sua rotazione intorno al perno (6), fino a quando la testa (13) del dispositivo (5) non risulta completamente inserita attraverso la fessura (3) posta nella parete interna della camera (A); g- assicurazione che la leva (C) sia agganciata al perno (10) in posizione di riposo (cioè verticale); h- agganciamento del moschettone (12) all’apposito foro (14) posto sulla leva (B) di bloccaggio, e agganciamento del moschettone (12) all’imbracatura dell’ utilizzatore; 23) Dispositivo di cui alla rivendicazione 1 caratterizzato dal fatto che in fase di discesa dopo aver montato e indossato il dispositivo, si eseguono le seguenti fasi: a- scorrimento del dispositivo verso l’alto lungo i due fili della corda doppia (11) fino a quando un ulteriore scorrimento è impedito dal moschettone (12) legato all’ imbracatura dell’utilizzatore; b- gravare con il peso del proprio corpo sul moschettone agganciato alla leva (B), in maniera tale da innescare immediatamente lo stato di blocco del sistema mediante il dispositivo autobloccante, evitando così lo scorrimento della corda doppia (11) all’interno della camera (A); c- spingere la leva (C) facendola scorrere verso l’alto fino a che il dorso (24) venga a toccare sul perno (8) sul quale si appoggerà come fulcro per esercitare la propria forza in fase di discesa (fig. 3); d- per iniziare la discesa, esercitare con una sola mano una trazione (verso il corpo dell’utilizzatore) della leva (C) di sbloccaggio con una sola mano, mentre con l’altra si può inizialmente controllare lo scorrimento della corda; e- per controllare la velocità di discesa in maniera più precisa e continua, col pollice della mano che aziona la leva (C) fare opposizione agendo sul moschettone (12) mentre le altre dita della stessa mano agiscono sulla leva (C); mentre per interrompere completamente la discesa e permettere al sistema autobloccante di entrare in funzione, è sufficiente lasciare completamente la leva (C) di sbloccaggio; 24) Dispositivo di cui alla rivendicazione 1 caratterizzato dal fatto che per il trasporto del dispositivo si eseguono le seguenti fasi: a- sganciamento del moschettone (12) dal foro (14) presente sulla leva (B) di bloccaggio, e liberazione della camera (A) dalle corde seguendo le operazioni inverse a quelle descritte nel montaggio della corda doppia (11) nel sistema; b- estrazione della leva (C) di sbloccaggio dai perni (10) posti sulle due superficie laterali della leva (B) di bloccaggio; c- inserimento dell'anello (23) della leva (C) sotto le alette (17a) (17b) facendolo passare tra le alette stesse ed il perno (6) fino a che il perno (10) non sia di nuovo rientrato nell’alloggio (12).
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