ITPG20100045A1 - Struttura ad alta resistenza alla corrosione ed al fuoco, ancorabile e pretensionabile, per il rinforzo di componenti edilizi e relativi sistemi di ancoraggio - Google Patents

Struttura ad alta resistenza alla corrosione ed al fuoco, ancorabile e pretensionabile, per il rinforzo di componenti edilizi e relativi sistemi di ancoraggio Download PDF

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ITPG20100045A1
ITPG20100045A1 IT000045A ITPG20100045A ITPG20100045A1 IT PG20100045 A1 ITPG20100045 A1 IT PG20100045A1 IT 000045 A IT000045 A IT 000045A IT PG20100045 A ITPG20100045 A IT PG20100045A IT PG20100045 A1 ITPG20100045 A1 IT PG20100045A1
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Maurizio Bisciotti
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Description

Descrizione del procedimento di invenzione industriale dal t i tolo:
STRUTTURA AD ALTA RESISTENZA ALLA CORROSIONE ED AL FUOCO, ANCORABILE E PRETENSIONABILE, PER IL RINFORZO DI COMPONENTI EDILIZI E RELATIVI SISTEMI DI ANCORAGGIO
A - CAMPO TECNICO
[0001]
La presente invenzione riguarda una struttura, costituita da pi? materiali, utile a rinforzare elementi della costruzione realizzati con cemento armato, muratura, pietra o combinazioni dei materiali citati i quali, per le loro precarie condizioni di conservazione, richiedono interventi di consolidamento e rinforzo utili a migliorarne il comportamento a flessione, taglio, torsione o compressione. Gli elementi della costruzione possono essere volte, travi, pilastri, colonne, murature e qualsiasi altro componente edilizio che necessiti di interventi di consolidamento.
B - STATO PRECEDENTE DELLA TECNICA
[0002]
Diversi metodi sono stati sviluppati per il consolidamento dei diversi elementi della costruzione ma presentano una serie di difetti di seguito descritti.
[0003]
Uno dei metodi tradizionalmente sviluppati per il consolidamento di strutture, quali volte o pareti in muratura e pietra o combinazioni dei due materiali ? l?impiego di reti elettrosaldate in ferro annegate in una malta cementizia. I difetti di tale metodo risiedono nel fatto che le malte cementizie utilizzate a tale scopo non impediscono l?ossidazione dei componenti metallici, i quali per la dimensione della sezione del componente metallico causano lo spalling delle malte stesse ed inficiano l?utilit? del metodo stesso. Inoltre tale tecnica implica un incremento della dimensione dell?elemento rinforzato nonch? dei carichi agenti sulle strutture quando orizzontali (es. volte).
[0004]
Un altro metodo sviluppato di recente e volto a ridurre il problema dell?incremento dei carichi e della dimensione dell?elemento edilizio, riguarda l?impiego di compositi in fibre di carbonio, vetro, o altri materiali sintetici con resine epossidiche. Questo metodo presenta diversi difetti. La natura dei materiali e l?assenza di un sistema di protezione dal fuoco rende particolarmente vulnerabili in caso di incendio le strutture consolidate con tale metodo di rinforzo. Inoltre le fibre di carbonio, vetro o altri materiali sintetici, per la loro scarsa resistenza a taglio, non possono essere fissate meccanicamente alle estremit? e ci? causa la perdita di adesione sotto sforzo per meccanismi di collasso di delaminazione alle estremit?.
[0005]
Per poter ovviare ai problemi del metodo indicato al punto [0004] un altro metodo sviluppato recentemente ? descritto nell? EP 1245547 A1 ed in particolare il metodo riguarda un sistema per il rinforzo di componenti edilizi esistenti sostituendo alle resine una malta cementizia e prevedendo l?uso una rete in materiale sintetico e costituito da fibre appartenenti ad una o pi? delle seguenti categorie: vetro,carbonio,kevlar,aramide.
[0006]
Anche il metodo descritto nel brevetto EP 1245 547 A1 presenta tuttavia difetti, in quanto ? stato dimostrato sperimentalmente come la malta cementizia abbia una ridottissima capacit? di impregnare le fibre sintetiche. In particolare essendo le fibre sintetiche impiegate in questa invenzione di sezione micrometrica, ? necessario un numero di fili molto elevato disposti a costituire fasci. Le malte cementizie descritte nell?invenzione non riescono a garantire l?adeguato ancoraggio delle fibre interne dei fasci e pertanto si manifestano meccanismi di rottura per trazione a valori inferiori a quelli teorici con sfilamento delle fibre interne.
[0007]
Studi sperimentali condotti da (A.Wiberg, 2003) hanno inoltre evidenziato come l?impiego di malte cementizie come matrice, unite a fibre sintetiche, porti a fattori di rinforzo pari al 50% rispetto a quella fornita da consolidamenti con la stessa quantit? e tipo di fibre sintetiche ma resine epossidiche come matrice.
[0008]
Un altro metodo, sviluppato come miglioramento delle metodiche descritte nei punti
[0003], [0004], [0005], [0006], [0007],viene descritto nell?invenzione WO 03/033246 A1, nell?invenzione US 7144625 B2 e, con alcuni miglioramenti, nell?invenzione IT0001364452, Quest?ultima ? stata trasposta nell?invenzione EP1726742 (A2) (la quale cita i documenti US4339289, JP2004116216, FR2048988 , EP0378232, GB2295637).
In particolare il metodo riguarda uno strato di rinforzo per componenti in calcestruzzo, legno e plastica costituito da un?anima di filamenti metallici unito a materiali compositi.
[0009]
Il metodo descritto nei brevetti WO 03/033246 A1e US 7144625 B2, sebbene introduca miglioramenti in quanto, utilizzando filamenti metallici elimina i problemi di sfilamento di cui al punto [0006], presenta tuttavia difetti. Il primo riguarda il fatto che vengono citati materiali metallici che, se annegati in una matrice cementizia possono essere facilmente soggetti a corrosione, e l?applicazione non descritta compiutamente, e prevista nell?invenzione WO 03/033246 A1 e US 7144625 B2, di anodi sacrificali pu? non portare alla protezione di tutti i filamenti con cui ? realizzato lo strato di rinforzo, ed ? pertanto necessario realizzare tessuti solo in acciaio inossidabile di tipo austenitico. Altro difetto riguarda il fatto che i sistemi di rinforzo in materiali compositi, anche se costituiti da filamenti metallici si caratterizzano per fenomeni di collasso prematuro (debonding) alle estremit? e pertanto risulta indispensabile realizzare sistemi di ancoraggio meccanico non previsti invece nell?invenzione WO 03/033246 A1 e US 7144625 B2. Altro difetto riguarda il fatto che l?invenzione non comprende un sistema di pretensionatura utile a mantenere in tensione i fili metallici durante l?applicazione. Altro difetto riguarda il fatto che la resistenza al fuoco dello strato realizzato quando costituito da fili metallici immersi in una matrice cementizia non ? elevata come descritto nell?invenzione ma risulta necessario uno strato aggiuntivo utile a ridurre la propagazione del calore. Altro difetto riguarda il fatto che il metodo non prevede l?utilizzo di matrici non resinose e non comprendenti cementi necessarie invece per l?applicazione del sistema di rinforzo alle strutture murarie visti i problemi di compatibilit? fisico chimica delle resine (perdita di permeabilit?) e dei cementi (possibili fenomeni espansivi per reazioni di solfatazione). Il metodo invece descritto nell?invenzione IT0001364452, trasposto nell?invenzione EP1726742 (A2), sebbene presenti miglioramenti rispetto ai brevetti WO 03/033246 A1e US 7144625 B2, anch?esso presenta difetti. In particolare il metodo propone i seguenti miglioramenti rispetto ai brevetti WO 03/033246 A1e US 7144625 B2 : l?introduzione di un materiale per l?adesione, l?introduzione di un materiale per la protezione al fuoco, nonch? la possibilit? di utilizzare in forma combinata fibre metalliche e fibre non metalliche. Tuttavia, al pari delle invenzioni WO 03/033246 A1e US 7144625 B2 non evidenzia la necessit? di impiegare fili in acciaio inossidabile di tipo austenitico, gli unici in grado di garantire adeguata resistenza alla corrosione dell?invenzione. Inoltre ? indicato l?utilizzo di corde costituite da fili in numero variabile da 3 a 21. Questa limitazione porta, nel caso di utilizzo di acciaio austenitico (a minore resistenza meccanica a trazione rispetto ad acciai in alta resistenza), a dover utilizzare, per garantire adeguate resistenze meccaniche, filamenti di sezioni rilevanti, con una limitata flessibilit? del tessuto risultante e quindi con difficolt? di impiegare il tessuto stesso per rinforzi a taglio e per l?applicazione su superfici complesse.
C - OBIETTIVO DELLA NUOVA INVENZIONE
[0010]
Obiettivo dell?invenzione ? lo sviluppo di una struttura resistente al fuoco, ancorabile e pretensionabile per il rinforzo per componenti edilizi (1) costituita da un sistema composito i cui costituenti sono:
- un materiale per l'adesione al componente edilizio (2) necessario a far aderire il materiale composito alla superficie del componente edilizio ed a livellare le eventuali asperit? presenti sul componente edilizio;
- un'anima di cavi metallici (3) uniti o mano a cavi di altra natura (quali a titolo di esempio carbonio, vetro, kevlar, vektran, aramide, PBO, ceramica), disposti lungo una singola o pi? direzioni, affiancati tra di loro e legati mediante filamenti metallici o non metallici a formare un tessuto;
- una matrice di legame (4) che viene utilizzata per impregnare l?anima di filamenti metallici al fine di trasmettere le sollecitazioni meccaniche dal componente edilizio ai filamenti metallici e che pu? essere realizzata con diverse tipologie di materiali;
- un materiale per la protezione superficiale (5) necessario a evitare l?alterazione dei materiali costituenti il sistema composito (componente la cui presenza preferibile ma pu? non essere sempre necessaria);
- un materiale per la protezione dal fuoco (6) (componente la cui presenza ? preferibile ma pu? non essere sempre necessaria);
- un sistema di ancoraggio e pre-tensionatura (8) (componente la cui presenza ? preferibile ma pu? non essere sempre necessaria).
[0011]
I cavi metallici indicati al punto [0010] hanno un diametro compreso tra 0.1 e 8 mm e sono costituiti da filamenti in acciaio inox austenitico, preferibilmente il tipo commerciale con denominazione AISI 304 o 316, o 317, uniti o meno a filamenti di altra natura (quali a titolo di esempio carbonio, vetro, Kevlar, vektran, aramide, PBO, ceramica), in un minimo da 1 fino ad un massimo di 1000 fili. I cavi metallici possono essere uniti o meno a cavi di altra natura (quali a titolo di esempio carbonio, vetro, Kevlar, vektran, aramide, PBO, ceramica) e possono avere un trattamento superiore metallico o plastico.
[0012]
La matrice indicata la punto [0010] ? selezionata nel gruppo delle resine epossidiche, poliuretaniche, poliestere e acriliche o nel gruppo delle miscele di cemento e delle miscele di calce e materiali pozzolanici e pu? essere una miscela di due o pi? dei materiali appartenenti ai gruppi citati;
[0013]
Il materiale per l'adesione al componente edilizio indicato al punto [0010] ? costituito da una matrice selezionata nel gruppo delle resine epossidiche , poliuretaniche, poliestere e acriliche additivato con filler con lo scopo di regolarne la viscosit? o nel gruppo delle malte di cemento o pozzolaniche.
[0014]
Il materiale per la protezione superficiale indicato al punto [0010] ? costituito da una resina appartenente al gruppo delle resine epossidiche, poliuretaniche, poliestere o acriliche.
[0015]
Il materiale per la protezione dal fuoco indicato al punto [0010] ? costituito da qualsiasi materiale di caratteristiche e spessore sufficiente a garantire al componente edilizio rinforzato con il metodo della presente invenzione una stabilit? in caso di incendio per almeno 180 minuti.
[0016]
Il sistema composito descritto nella presente invenzione ? utile a fornire garanzie di resistenza meccanica agli elementi di cui al punto [0001], i quali si trovano spesso in condizioni di conservazione tali da non riuscire ad assolvere ulteriormente ai compiti statici loro originariamente affidati e pertanto necessitano di interventi di consolidamento.
D - ESPOSIZIONE DELLA NUOVA INVENZIONE
[0017]
Grazie a questa invenzione si realizza un metodo di rinforzo semplice e di facile applicabilit? , costituito dagli elementi indicati ai punti [0010], [0011], [0012], [0013], [0014], [0015] che non presenta i difetti evidenziati nei punti [0002], [0003], [0004], [0005], [0006], [0007],[0008],[0009].
[0018]
Gli oggetti di questa invenzione sono raggiunti mediante un'anima costituita da cavi metallici di diametro compreso tra 0.1e 8 mm, costituiti da fili in acciaio inossidabile austenitico, preferibilmente dei tipi con denominazione commerciale AISI 304 o 316 o 317 ed avente resistenze meccaniche a trazione comprese tra 500 N/mm2 e 4500 N/mm2. I fili metallici possono essere o meno associati a filamenti di altra natura (quali a titolo di esempio carbonio, vetro, kevlar, vektran, aramide, PBO,ceramica).
[0019]
I cavi metallici sono realizzati mediante l?avvolgimento di un numero di fili variabile da 1 a 300. I cavi metallici possono essere uniti o meno a cavi di altra natura (quali a titolo di esempio carbonio, vetro, kevlar, vektran, aramide, PBO,ceramica) e possono avere un trattamento superiore metallico o plastico. I cavi sono affiancati tra di loro a distanze che vanno da un minimo di 0.1 mm ad un massimo di 25 mm. I cavi sono uniti tra di loro mediante fili metallici o non metallici o unite mediante adesivi a reti sintetiche.
[0020]
La matrice di cui al punto [0012], quando appartenente al gruppo delle malte cementizie o pozzolaniche, ? realizzata con una miscela di componenti in polvere che comprendono tra il 5 ed il 95% di cemento o calce idraulica naturale o artificiale, tra il 10 ed il 70% di inerti avente dimensione non superiore a 5000 micron ed additivi chimici che comprendono tra lo 0.1 e lo 25% di copolimeri non saturi, tra lo 0.05% e lo 2.5% di additivi fluidificanti, tra lo 0.005% e l' 1% di additivi tissotropici. Tutte le quantit? sono in peso e si riferiscono alla massa del cemento e/o della calce.
[0021]
I leganti che possono essere usati per la matrice di cui al punto [0020] sono i cementi portland, i cementi compositi, i cementi compositi portland, i cementi pozzolanici, i cementi d'altoforno e relativi sottotipi e miscele dei tipi e dei sottotipi, le calci idrauliche e le calci idrauliche naturali con eventuale aggiunta di materiali pozzolanici, nonch? miscele delle stesse. Le proporzioni tra tipi e sottotipi variano tra il 5 ed il 95% in peso.
[0022]
I filler minerali di cui al punto [0020] hanno dimensioni inferiori a 5000 micron. Possono essere silicatici, carbonatici, calcarei , arenacei o di natura granitica, o possono essere sottoprodotti di altri processi, come fumo di silice o ceneri volanti. Preferibilmente si impiegano miscele dei suddetti filler.
[0023]
Gli additivi chimici impiegati nella formulazione della malta di cui al punto [0020], quando realizzata con leganti cementizi, e la cui presenza ? necessaria sono i seguenti:
a) resine polimeriche in polvere appartenenti alle classi dei polimeri non saturi come stirene/butadiene, vinilacetato/etilene,stirene/divinilbenzene,copolimeri stirene/acrilico. Le proporzioni variano tra lo 0.1 ed il 50%. Valori compresi tra lo 0.1% ed il 36% sono preferibili.
b) additivi fluidificanti e superfluidificanti appartenenti alla classe dei polimeri basati su lignina policondensata, betanaftalene, o melamina,formaldeide solfonati (LS,NFS,MS) o basati su poliacrilati (ACR). La proporzione varia tra lo 0.01 ed il 5% in peso.
c) additivi tissotropici appartenenti alla classe delle cellulose, come metilcellulosa, metilidrossietilcellulosa, metilidrossipropilcellulosa, idroetilcellulosa, idroossiproprilcellulosa, carbossimetilcellulosa, carbossimetilidrossicellulosa. La metilcellulosa ed i suoi derivati sono preferibili. Le proporzioni variano tra lo 0.005% e il 3% in peso.
[0024]
Gli additivi la cui presenza ? preferibile ma non indispensabile sono i seguenti: additivi areanti; additivi per contrastare lo shrinkage.
[0025]
La matrice di cui al punto [0012] pu?, in alternativa a quanto indicato al punto [0020], essere realizzata con qualsiasi materiale appartenente al gruppo delle resine epossidiche, poliuretaniche, poliestere o acriliche.
[0026]
La matrice di cui al punto [0012], in alternativa a quanto indicato ai punti [0020] e [0025] pu? essere costituita da una miscela realizzata con un materiale appartenente al gruppo delle matrici cementizie descritto ai punti [0020] ,[0021],[0022], [0023], [0024] e da un materiale appartenente al gruppo delle resine epossidiche, poliuretaniche, poliestere e acriliche di cui al punto [0025]. Il rapporto in peso tra i due materiali pu? variare tra il 5% ed il 95% di ciascuno dei due.
[0027]
Il materiale per l?adesione di cui al punto [0013], viene realizzato con resine appartenenti alla classe delle resine epossidiche additivate con filler minerali al fine di controllarne la viscosit?.
I filler minerali impiegati per il controllo della viscosit? possono essere costituiti da materiali silicatici, carbonatici, calcarei , arenacei o di natura granitica, o possono essere sottoprodotti di altri processi.
[0028]
Il materiale per la protezione superficiale di cui al punto [0014] e la cui presenza ? preferibile ma non indispensabile, viene realizzato con materiali appartenenti al gruppo delle resine epossidiche, poliuretaniche poliestere e acriliche.
[0029]
Il materiale per la protezione dal fuoco di cui al punto [0015] e la cui presenza ? preferibile ma non indispensabile, viene realizzato con qualsiasi materiale in spessore sufficiente a garantire al componente edilizio rinforzato con il metodo della presente invenzione una stabilit? in caso di incendio per almeno 180 minuti.
[0030]
I sistemi di ancoraggio di cui al punto [0010] sono costituiti da un'anima di filamenti metallici di qualsiasi lunghezza, disposti lungo una singola direzione, affiancati tra di loro e legati mediante cavi non metallici a formare un tessuto, uniti o meno a elementi metallici come di seguito descritto. Per la realizzazione dei dispositivi di ancoraggio ? necessario effettuare un foro all?interno del componente edilizio di cui al punto [0001] , e alternativamente: arrotolare il tessuto costituito da filamenti metallici, introdurre il tessuto arrotolato nel foro realizzato, tagliare l?elemento di legatura del tessuto e disporre a raggiera i filamenti metallici, inserire una qualsiasi delle matrici definite nella presente invenzione; posizionare e fissare una piastra sul componente edilizio con asole per il successivo fissaggio, posizionare il tessuto, posizionare una seconda piastra ad L forata per l?alloggiamento del perno metallico di serraggio e tensionamento, serrare la seconda piastra in modo da garantire attrito tra le piastre ed il tessuto metallico (per migliorare l?adesione ? possibile inserire tra le due piastre una qualsiasi delle matrici definite nella presente invenzione), procedere al pensionamento del tessuto con dado da serrare sul perno metallico. Alternativamente le piastre possono essere sostituite da un connettore metallico di qualsiasi altra forma e utile a serrare il tessuto di filamenti metallici tra due elementi metallici.
E - BREVE DESCRIZIONE DEI DISEGNI
[0031]
La figura 1 riporta i componenti dell?invenzione ed in particolare: l?elemento edilizio da rinforzare (1); il materiale per l?adesione ed il livellamento (2); il tessuto di fili metallici (3); la matrice (4) ; il materiale di protezione superficiale (5); il materiale per garantire resistenza al fuoco (6).
[0032]
La figura 2 riporta uno dei metodi con cui realizzare l?ancoraggio alle estremit? di cui alla presente invenzione ed in particolare: l?elemento edilizio da rinforzare (1); il tessuto di fili metallici avvolto e aperto per la connessione (3); il foro di connessione all?elemento edilizio da rinforzare (9).
[0033]
La figura 3 riporta un altro metodo di realizzazione dell?ancoraggio. In particolare sono evidenziati: l?elemento edilizio da rinforzare (1); il materiale per l?adesione ed il livellamento (2) ; il tessuto di fili metallici (3); le piastre di fissaggio (8); il perno ed il dado di serraggio (7) ; il foro di connessione al componente edilizio (9).

Claims (1)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Una struttura per il rinforzo di componenti edilizi costituita da cavi metallici, unita a meno a cavi di altra natura (quali a titolo di esempio carbonio, vetro, kevlar, aramide, PBO,ceramica), da una matrice appartenente al gruppo delle resine epossidiche, poliuretaniche o acriliche, o al gruppo delle matrici cementizie o pozzolaniche, o da una miscela di materiali appartenenti a uno dei due gruppi, da un materiale per l?adesione al supporto, da un materiale per la protezione superficiale (preferibile ma non necessario), da un materiale per la protezione dal fuoco (preferibile ma non necessario) e da un sistema di ancoraggio (preferibile ma non necessario); 2. La struttura di rinforzo di cui alla rivendicazione 1 si caratterizza per il fatto che i cavi metallici sono disposti a formare un tessuto con i cavi affiancati tra di loro a distanze comprese tra 0.1 e 25 mm; I cavi metallici hanno un diametro compreso tra 0.1 e 8 mm e sono costituiti ciascuno da pi? fili in acciaio inox inossidabile austenitico, preferibilmente dei tipi commerciali con denominazione AISI 304, o 316 o 317, con resistenze meccaniche comprese tra 500 N/mm2 e 4500 N/mm2, uniti o meno a filamenti di altra natura (quali a titolo di esempio carbonio, vetro, kevlar, aramide, PBO,ceramica), e avvolti a elica. Ciascuna corda ? costituita da un minimo di 1 ad un massimo di 1000 fili e pu? essere o meno trattata superiormente con materiali metallici o di altra natura. 3. La matrice di cui alla rivendicazione 1 pu? essere costituita alternativamente da: (a) una malta i cui leganti possono essere cemento o calce idraulica; (b) da una resina appartenente al gruppo delle resine epossidiche, poliuretaniche, poliestere o acriliche; (c) da una miscela di materiali appartenenti al gruppo (a) e al gruppo (b) 4. La matrice di cui alla rivendicazione 1 e 3 quando costituita da una malta cementizia viene realizzata mediante i seguenti componenti: una miscela di leganti cementizi composta da cementi portland, compositi, compositi portland, d'altoforno, pozzonalici e relativi sottotipi che variano tra il 5% ed il 95% in peso; filler minerali aventi diametro massimo di 5000 micron e additivi chimici appartenenti alla classe dei polimeri non saturi come stirene/butadiene, vinilacetato/etilene, stirene/divinilbenzene, copolimeri stirene/acrilico, con proporzioni che variano tra lo 0.1 ed il 50% in peso rispetto alla miscela di leganti cementiti e filler; additivi fluidificanti e superfluidificanti appartenenti alla classe dei polimeri basati su lignina policondensata, betanaftalene, o melamina,formaldeide solfonati (LS,NFS,MS) o basati su poliacrilati (ACR), con proporzioni che variano tra lo 0.05 ed il 5% in peso; additivi tissotropici appartenenti alla classe delle cellulose, come metilcellulosa, metilidrossietilcellulosa, hypromellose, idroetilcellulosa, idroossiproprilcellulosa, carbossimetilcellulosa, carbossimetilidrossicellulosa,, con proporzioni variano tra lo 0.005% e il 3% in peso. 5. La matrice di cui alla rivendicazione 1 e 3 quando costituita da una malta pozzolanica viene realizzata mediante miscele dei seguenti componenti: calce idraulica, calce idraulica naturale, calce idraulica naturale con aggiunte di materiali pozzolanici e filler minerali. 6. La matrice di cui alla rivendicazione 1 e 3 quando costituita da una resina ? realizzata con materiali appartenenti al gruppo delle resine epossidiche, poliuretaniche, poliestere o acriliche. 7. La matrice di cui alla rivendicazione 1 pu? essere costituita anche da una miscela di due o pi? dei materiali indicati nelle rivendicazioni 3,5,6 secondo rapporti in peso variabili tra il 5% ed il 95% per ciascuno dei materiali. 8. Il materiale per l?adesione di cui alla rivendicazione 1 ? costituito da una resina appartenente al gruppo delle resine epossidiche unita a filler minerali. 9. Il materiale per la protezione superficiale di cui alla rivendicazione 1 ? costituito da una resina appartenente al gruppo delle resine epossidiche, poliuretaniche, poliestere o acriliche. 10. Il materiale per la protezione dal fuoco di cui alla rivendicazione 1 ? costituito da un qualsiasi materiale in grado di garantire al componente edilizio rinforzato con il metodo della presente invenzione una stabilit? in caso di incendio per almeno 180 minuti. 11. I sistemi di ancoraggio di cui alla rivendicazione 1 sono costituiti da un'anima di filamenti metallici di qualsiasi lunghezza, disposti lungo una singola direzione, affiancati tra di loro e legati mediante cavi metallici o non metallici a formare un tessuto o unite mediante adesivi a reti sintetiche. 12. La struttura di cui alla rivendicazione 1 viene realizzata applicando sulla superficie del componente edilizio (1) un primo strato costituito dal materiale per l?adesione (2), al di sopra di questo strato viene posizionato il tessuto di fibre metalliche (3) di cui alla rivendicazione 2, ed al di sopra del tessuto viene applicata la matrice di impregnazione (4) di cui alle rivendicazioni 4 e 5. Al di sopra della matrice di impregnazione pu? essere applicato il materiale per la protezione superficiale (5) di cui alla rivendicazione 7. Al di sopra della matrice di impregnazione o del materiale di protezione superficiale (quando presente) pu? essere applicato il materiale per la protezione dal fuoco di cui alla rivendicazione 10. 13. I sistemi di ancoraggio di cui alla rivendicazione 1 vengono applicati (quando necessari) effettuando un foro (9) all?interno del componente edilizio (2), e alternativamente arrotolando il tessuto costituito da filamenti metallici (3), introducendo il tessuto arrotolato nel foro realizzato (9), tagliando l?elemento di legatura del tessuto e disporre a raggiera i filamenti metallici, inserendo una qualsiasi delle matrici definite nella presente invenzione; posizionando e fissando una piastra (8) sul componente edilizio con asole per il successivo fissaggio, posizionando il tessuto, posizionando una seconda piastra ad L forata per l?alloggiamento del perno metallico di serraggio e tensionamento, serrando la seconda piastra in modo da garantire attrito tra le piastre ed il tessuto metallico (per migliorare l?adesione ? possibile inserire tra le due piastre una qualsiasi delle matrici definite nella presente invenzione), procedendo al tensionamento del tessuto con dado (7) da serrare sul perno metallico preventivamente inserito nel foro (9); ogni altro mezzo per connettere il tessuto al componente edilizio e per realizzare il pre-tensionamento del tessuto stesso.
IT000045A 2010-08-03 2010-08-03 Struttura ad alta resistenza alla corrosione ed al fuoco, ancorabile e pretensionabile, per il rinforzo di componenti edilizi e relativi sistemi di ancoraggio ITPG20100045A1 (it)

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Citations (3)

* Cited by examiner, † Cited by third party
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EP0060053A1 (en) * 1981-03-03 1982-09-15 Allied Steel Limited Concrete reinforcing bar
EP0494099A2 (en) * 1984-07-31 1992-07-08 OLLIS, William John Bernard Wall reinforcement
EP1726742A2 (en) * 2005-05-23 2006-11-29 Kimia S.P.A. Structural elements for the reinforcement of building components

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