ITPG20100008A1 - Dispositivo ginnico per il potenziamento muscolare degli arti inferiori e relativo metodo - Google Patents

Dispositivo ginnico per il potenziamento muscolare degli arti inferiori e relativo metodo Download PDF

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Andrea Biscarini
Luciano Blois
Francesco Mastrandrea
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Andrea Biscarini
Luciano Blois
Francesco Mastrandrea
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Description

DESCRIZIONE del Brevetto per Invenzione Industriale avente per titolo: “Dispositivo ginnico per il potenziamento muscolare degli arti inferiori e relativo metodo”
DESCRIZIONE
La presente invenzione concerne un dispositivo ginnico per il potenziamento degli arti inferiori e relativo metodo. In particolare, tale dispositivo è particolarmente impiegato per tonificare, o potenziare, o riabilitare la muscolatura degli arti inferiori di un utilizzatore.
A tal proposito è noto un dispositivo ginnico per il potenziamento muscolare degli arti inferiori di un utilizzatore, in particolare del quadricipite femorale, conosciuto anche con il nome inglese di “leg extension machine”, che comprende un’asta che è associabile in rotazione alla tibia dell’utilizzatore grazie ad un elemento di resistenza che è vincolato solidale alla succitata asta e che è in grado, durante la rotazione della tibia rispetto al femore dell’utilizzatore, di applicare una forza su una specifica regione della tibia dell’utilizzatore. Tale asta è fulcrata sostanzialmente in corrispondenza del ginocchio dell’utilizzatore. Si osservi che, sebbene da qui in avanti si farò riferimento ad un dispositivo adatto al potenziamento del quadricipite femorale, tuttavia tale dispositivo può anche essere impiegato per il potenzialmente del bicipite femorale.
Sempre secondo tecnica nota, prima dell’inizio degli esercizi ginnici, il succitato elemento di resistenza può essere regolato lungo l’asta di rotazione in base alla lunghezza della tibia dell’utilizzatore. Tuttavia, una volta regolato, tale elemento di resistenza rimane nella stessa posizione per l’intera durata degli esercizi di potenziamento muscolare svolti dall’utilizzatore.
Un tale dispositivo ginnico non è però scevro di inconvenienti. Infatti, durante gli esercizi di potenziamento degli arti inferiori, il carico che agisce sulla tibia è assorbito in parte dal tendine patellare del quadricipite ed in parte dal giunto del ginocchio dell’utilizzatore. In particolare, la forza che agisce sul giunto del ginocchio, detta anche forza tibiofemorale, è distribuita per l’85% sui legamenti crociati del ginocchio e per la restante parte su altre strutture che costituiscono il ginocchio stesso. Ciò che risulta particolarmente dannosa è la componente tangenziale della succitata forza tibiofemorale che può compromettere la funzionalità dei legamenti crociati, soprattutto nel caso di utilizzatori che abbiano subito una precedente rottura di tali legamenti, o che, a causa di un prolungato periodo di inattività, riprendano ad esercitarsi sottoponendosi a carichi eccessivi.
A tal proposito, scopo della presente invenzione è quello di realizzare un dispositivo ginnico per il potenziamento degli arti inferiori che permetta di ridurre, al limite annullare, la componente tangenziale della succitata forza tibiofemorale che agisce sui legamenti crociati del ginocchio.
In particolare, scopo della presente invenzione è quello di realizzare un dispositivo che sia facilmente realizzabile ed assemblabile, partendo dai dispositivi ginnici di arte nota, e che non richieda l’aggiunta di un eccessivo numero di nuovi componenti.
Questi ed altri scopi sono raggiunti dal presente dispositivo ginnico per il potenziamento muscolare degli arti inferiori di un utilizzatore, comprendente almeno un elemento di resistenza per applicare almeno una forza su almeno una tibia di detto utilizzatore, ed almeno un’asta per ruotare detto almeno un elemento di resistenza attorno ad un fulcro disposto sostanzialmente in corrispondenza del rispettivo ginocchio di detto utilizzatore, almeno durante la rotazione di detta almeno una tibia rispetto al corrispondente femore di detto utilizzatore, caratterizzato dal fatto di comprendere mezzi per lo spostamento controllato in scorrimento di detto almeno un elemento di resistenza lungo almeno parte di detta almeno un’asta di rotazione in funzione dell’angolo di rotazione definito tra detta almeno una tibia e detto corrispondente femore di detto utilizzatore.
Il titolare della invenzione ha infatti sperimentato che, variando la posizione dell’elemento di resistenza al variare dell’angolo di rotazione della tibia rispetto al femore dell’utilizzatore, si può ridurre notevolmente la componente tangenziale della forza tibiofemorale che agisce sui legamenti crociati, riuscendo, perciò, ad ottenere una diminuzione consistente della possibilità che i legamenti crociati del ginocchio dell’utilizzatore possano lesionarsi.
Ulteriormente, secondo l’invenzione, tali mezzi di spostamento sono vincolati solidalmente a detta asta di rotazione e possono essere suddivisi in attivi e passivi. In sostanza, i mezzi di spostamento attivi comprendono, oltre ad una guida lineare vincolata solidalmente all’asta di rotazione per lo scorrimento del succitato elemento di resistenza, anche un motore elettrico per attuare lo spostamento controllato di detto elemento di resistenza lungo detta guida lineare. Ulteriormente i mezzi attivi possono comprendere un primo sensore per misurare lo spostamento dell’elemento di resistenza lungo l’asta di rotazione, un secondo sensore per misurare l’angolo di rotazione di dell’asta di rotazione, e almeno una unità per controllare in retroazione l’azionamento del detto motore elettrico sulla base dei segnali provenienti dal primo e dal secondo sensore.
Alternativamente, i mezzi di spostamento di tipo passivo comprendono almeno una camma di comando conformata in modo tale da attuare lo spostamento controllato di detto elemento di resistenza. Tale camma di comando è vantaggiosamente vincolata ruotabile a detta almeno un’asta di rotazione in corrispondenza del detto fulcro così che, durante la rotazione dell’asta di rotazione, anch’essa ruota, trascinando con sé l’elemento di resistenza lungo la succitata guida lineare. Ovviamente la legge di moto dello spostamento dell’elemento di resistenza dipende dal particolare profilo della camma. Nel caso, invece, dei mezzi di spostamento attivi la legge di spostamento dell’elemento di resistenza è fornita al motore elettrico dalla succitata unità di controllo, sulla base dei segnali provenienti dai sensori disposti sul dispositivo.
Ulteriormente, qualsiasi siano i mezzi di spostamento, il titolare ha individuato che la legge di moto che permette di annullare completamente la componente tangenziale della forza che agisce sui legamenti del ginocchio dipende esclusivamente dall’angolo di rotazione tra la tibia e il femore ed è data rapporto tra il braccio della forza del tendine patellare del detto utilizzatore, in cui detto braccio è variabile in funzione dell’angolo di rotazione di detta almeno una tibia rispetto a detto femore del detto utilizzatore, ed il seno dell’angolo tra la direzione della forza del detto tendine patellare e la detta almeno una tibia, in cui detto angolo è variabile in funzione dell’angolo di rotazione di detta almeno una tibia rispetto a detto femore del detto utilizzatore.
Secondo quanto sperimentato dal titolare tale legge di moto applicata all’elementi di resistenza è particolarmente efficace nel caso di dispositivi ginnici in cui siano compresi anche mezzi per variare, in funzione dell’angolo di rotazione di detta almeno una tibia rispetto a detto femore del detto utilizzatore, il punto di applicazione della forza esercitata da un eventuale peso che agisca sull’asta di rotazione, in prossimità del fulcro di questa.
Verranno ora descritte, a titolo solamente esemplificativo e non limitativo, più forme di realizzazione particolare della presente invenzione con riferimento alle figure allegate, in cui:
la figura 1 è una vista schematica del dispositivo secondo arte nota; la figura 2 è una vista schematica del dispositivo secondo una prima forma di realizzazione dell’invenzione;
la figura 3 è una vista schematica del dispositivo in accordo ad una seconda forma di realizzazione dell’invenzione;
la figura 4 è un diagramma della legge di moto seguita dal dispositivo ginnico secondo l’invenzione;
la figura 5 è uno schema semplificato delle forze che agiscono, rispettivamente, sull’asta di rotazione e sulla tibia dell’utilizzatore durante gli esercizi di potenziamento degli arti inferiori.
Con particolare riferimento a tali figure si è indicato con 1 un dispositivo ginnico secondo l’invenzione.
In figura 1 è mostrato un dispositivo ginnico secondo arte nota, conosciuto anche come “leg extension machine”. Tale dispositivo, come quello dell’invenzione, comprende, nelle sue parti essenziali, un elemento di resistenza 2 ed un’asta 3 per la rotazione di detto elemento di resistenza e attorno ad un fulcro 3a. Si osservi che nell’intero testo qui esposto per angolo di rotazione (θ) si intende l’angolo definito tra detta almeno una tibia (S) e detto corrispondente femore (F) di detto utilizzatore, limitandolo però all’intervallo angolare descritto dalla tibia tra gli assi X e Y (figura 1), rispettivamente, ortogonale e parallelo al femore F dell’utilizzatore.
In figura 2 è rappresentato il dispositivo ginnico secondo l’invenzione.
Tale dispositivo ginnico 1 comprende un elemento di resistenza 2 atto ad applicare almeno una forza R (si veda figura 1 e 5) in corrispondenza di una specifica regione A di una tibia S dell’utilizzatore, ed almeno un’asta 3 per ruotare tale elemento di resistenza 2 attorno ad un fulcro 3a disposto sostanzialmente in corrispondenza del rispettivo ginocchio K del detto utilizzatore. Si osservi che, durante la rotazione della tibia S rispetto al corrispondente femore F dell’utilizzatore, l’asta di rotazione 3 rimane associata in rotazione alla tibia S dell’utilizzatore proprio grazie all’elemento di resistenza 2 che agisce sulla succitata regione A della tibia S. Ulteriormente, va sottolineato che, l’elemento di resistenza 2, prima dell’inizio dell’esercizio di potenziamento, può essere regolato in corrispondenza di altre regioni A della tibia dell’utilizzatore.
Secondo l’invenzione, durante la rotazione della tibia S rispetto al corrispondente femore F dell’utilizzatore, l’elemento di resistenza 2 è scorrevole in maniera controllata, vale a dire secondo una legge di moto prestabilita precedentemente, lungo almeno parte dell’asta di rotazione 3, in funzione dell’angolo di rotazione θ di detta almeno una tibia S rispetto al corrispondente femore F del detto utilizzatore. In sostanza, l’elemento di resistenza 2 assume posizioni diverse sull’asta di rotazione 3 per diversi angoli di rotazione θ della tibia S. In questo modo la forza R che è trasmessa dall’elemento di resistenza 2 alla tibia agisce su un intervallo di regioni diverse da quella iniziale A. L’elemento di resistenza 2, dunque, si sposta da una prima regione A ad una seconda regione della tibia S, passando per un intervallo di regioni della tibia S. Specificatamente, l’elemento di resistenza parte dalla regione A della tibia, che si trova in prossimità della caviglia dell’utilizzatore, e raggiunge, quando la tibia è ruotata in modo tale da trovarsi sostanzialmente parallela al femore, una seconda regione An che si trova in prossimità del ginocchio K dell’utilizzatore.
Secondo l’invenzione, tale dispositivo comprende mezzi 4 per lo spostamento controllato di detto elemento di resistenza 2 rispetto a detta asta di rotazione 3. Tali mezzi di spostamento 4 sono vincolati solidalmente a detta asta di rotazione 3. Inoltre, sempre tali mezzi di spostamento 4 comprendono una guida lineare 5 che è vincolata solidalmente all’asta di rotazione 3, per permettere lo scorrimento controllato dell’elemento di resistenza 2 lungo la stessa asta di rotazione 3. Secondo una variante dell’invenzione, tale guida lineare 5 può anche coincidere con la detta asta di rotazione 3.
In accordo ad una prima forma realizzativa dell’invenzione, i mezzi di spostamento 4 comprendono, altresì, un motore elettrico 6 per attuare lo spostamento controllato dell’elemento di resistenza 2 lungo detta guida lineare 5. Per semplicità costruttiva tale motore elettrico 6 è vincolato all’asta di rotazione 3, in corrispondenza del fulcro 3a. Ulteriormente, detti mezzi di spostamento 4 comprendono un primo sensore 7 per misurare lo spostamento lineare dell’elemento di resistenza 2 lungo la guida lineare 5, o l’asta di rotazione 3, ed un secondo sensore 8 per misurare l’angolo di rotazione θ dell’asta di rotazione 3. Si osservi che, l’angolo di rotazione θ dell’asta 3 è lo stesso di quello definito tra tibia S e femore F poiché l’asta di rotazione 3 è associata in rotazione alla tibia S durante gli esercizi di potenziamento degli arti inferiori dell’utilizzatore. Infine, il dispositivo comprende una unità 10 per controllare in retroazione l’azionamento del detto motore elettrico 6 sulla base dei segnali provenienti da detto primo 7 e detto secondo sensore 8. Si osservi che il detto secondo sensore 8 è disposto coassiale all’albero motore del motore elettrico 6 ed è, ad esempio, un encoder angolare, mentre il detto primo sensore 7 comprende un encoder lineare disposto lungo la succitata guida lineare 5. Inoltre, il motore elettrico 6 è collegato a detto elemento di resistenza 2 mediante un elemento di collegamento 25 che può essere scelto tra una cinghia, una corda, una vite senza fine e altro simile.
In accordo ad una ulteriore forma di realizzazione dell’invenzione, i detti mezzi di spostamento 4 comprendono una camma di comando 20 conformata in modo tale da attuare lo spostamento controllato di detto almeno un elemento di resistenza 3 lungo la succitata guida lineare 5. Tale camma di comando 20 è vincolata ruotabile a detta asta di rotazione 3 in corrispondenza del detto fulcro 3a.
Si osservi che tale forma realizzativa permette di evitare qualsiasi parte elettrica collegata al dispositivo, essere cioè indipendente da qualsiasi sorgente elettrica. Inoltre, tale forma realizzativa non solo risulta essere facilmente assemblabile, ma può anche essere facilmente ottenuta partendo dai dispositivi ginnici di arte nota.
Inoltre, la camma di comando 20, come nel caso della forma realizzativa precedente, è collegato a detto elemento di resistenza 2 mediante un elemento di collegamento 25 che può essere scelto tra una cinghia, una corda, una vite senza fine e altro simile.
Ulteriormente il dispositivo 1, sia nella prima che nella seconda forma realizzativa, comprende un peso W collegato direttamente all’asta di rotazione 3 mediante una corda 40, la quale, a sua volta, passa attraverso un sistema di carrucole 50 ben noto nel settore dei dispositivi ginnici. Tale corda 40, inoltre, non è collegata direttamente all’asta di rotazione 3, ma è collegata a tale asta 3 mediante mezzi 60 per variare, in funzione dell’angolo di rotazione θ di detta tibia S rispetto a detto femore F del detto utilizzatore, il punto di applicazione Pa della forza T esercitata dal detto peso W rispetto a detta asta di rotazione 3 (si veda figura 5). Tali mezzi di variazione 60 comprendono una camma che è conformata in modo tale da compensare la variazione di forza del muscolo dell’utilizzatore in funzione delle differenti posizioni angolari assunte dalla tibia rispetto al femore durante l stesso esercizio di potenziamento muscolare.
Il titolare ha sperimentato che, durante lo spostamento controllato di detto almeno un elemento di resistenza 2 lungo l’asta di rotazione 3, la distanza Ar tra l’elemento di resistenza 2 ed il fulcro 3a dell’asta di rotazione 3 varia in funzione del rapporto tra il braccio Apt della forza del tendine patellare Fpt del detto utilizzatore, in cui detto braccio Apt è variabile in funzione dell’angolo di rotazione θ di detta almeno una tibia S rispetto a detto femore F del detto utilizzatore, ed il seno dell’angolo γ tra la direzione della forza Fpt del detto tendine patellare e la detta almeno una tibia S, in cui detto angolo è variabile in funzione dell’angolo di rotazione θ di detta almeno una tibia S rispetto a detto femore F del detto utilizzatore. Tale legge, rappresentata anche in forma grafica in figura 4, è ottenibile grazie a ben note equazioni polinomiali, a nome Herzog e Read, che mostrano la dipendenza tra il succitato braccio Apt della forza Fpt del tendine patellare e dell’angolo γ tra la direzione della forza Fpt del detto tendine patellare e la detta almeno una tibia S, entrambi in funzione dell’angolo di rotazione θ di detta almeno una tibia rispetto a detto femore del detto utilizzatore. Si può scrivere, dunque, che:
e
Tali equazioni polinomiali permettono di determinare in maniera univoca, per ogni dell’angolo θ di detta almeno una tibia S rispetto a detto femore F del detto utilizzatore, il valore della distanza Ar tra il fulcro 3a e l’elemento di resistenza 3.
L’equazione, dunque, che permette di ottenere la legge di moto dell’elemento di resistenza 2 lungo l’asta di rotazione 3, vale a dire:
Si osservi, inoltre, che in figura 5, per semplicità, sono mostrate le forze che agiscono sull’asta di rotazione e sulla tibia durante il funzionamento del dispositivo. In particolare la forza che agisce sui legamenti, detta anche forza tibiofemorale è indicata con Φ.
Secondo un aspetto particolare dell’invenzione, sia nella prima che nella seconda forma realizzativa dell’invenzione, detto elemento di resistenza 2 è vincolato ruotabile rispetto a detta almeno una guida lineare 5. In tal modo l’elemento di resistenza 2 non solo scorrerà lungo la guida lineare 5, ma rotolerà anche lungo la tibia S dell’utilizzatore, riducendo così l’attrito tra elemento di resistenza 2 e la tibia S dell’utilizzatore. A tal proposito l’ elemento di resistenza 2 è rivestito con materiale antiurto scelto ed, inoltre, è ricoperto con un tessuto dotato di cucitura interna.
Ulteriormente, il metodo per il potenziamento muscolare degli arti inferiori di un utilizzatore, che sfrutti un dispositivo ginnico 1 come sopra descritto, comprende la fase di spostare in maniera controllata l’elemento di resistenza 2 lungo almeno parte dell’ asta di rotazione 3 in funzione dell’angolo di rotazione θ di detta almeno una tibia S rispetto a detto femore F del detto utilizzatore. Tale operazione avviene, ovviamente, durante la rotazione di detta almeno una tibia S rispetto al corrispondente femore F di detto utilizzatore, in modo tale da applicare la succitata forza R su una pluralità di regioni A-An di detta tibia S del detto utilizzatore. Ulteriormente la detta fase di spostamento comprende anche la fase di calcolare la distanza Ar tra detto elemento di resistenza 2 ed il fulcro 3a di detta asta di rotazione 3. Tale distanza è calcolata in funzione del rapporto tra il braccio Apt della forza Fpt del tendine patellare del detto utilizzatore, in cui detto braccio Apt è variabile in funzione dell’angolo di rotazione (θ) di detta almeno una tibia S rispetto a detto femore F del detto utilizzatore, ed il seno dell’angolo γ tra la direzione della forza Fpt del detto tendine patellare e la detta almeno una tibia S, in cui detto angolo γ è variabile in funzione dell’angolo di rotazione θ di detta almeno una tibia S rispetto a detto femore F del detto utilizzatore.

Claims (16)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Dispositivo ginnico (1) per il potenziamento muscolare degli arti inferiori di un utilizzatore, comprendente almeno un elemento di resistenza (2) per applicare almeno una forza (R) su almeno una tibia (S) di detto utilizzatore, ed almeno un’asta (3) per ruotare detto almeno un elemento di resistenza (2) attorno ad un fulcro (3a) disposto sostanzialmente in corrispondenza del rispettivo ginocchio (K) di detto utilizzatore, almeno durante la rotazione di detta almeno una tibia (S) rispetto al corrispondente femore (F) di detto utilizzatore, caratterizzato dal fatto di comprendere mezzi (4) per lo spostamento controllato in scorrimento di detto almeno un elemento di resistenza (2) lungo almeno parte di detta almeno un’asta di rotazione (3) in funzione dell’angolo di rotazione (θ) definito tra detta almeno una tibia (S) e detto corrispondente femore (F) di detto utilizzatore.
  2. 2. Dispositivo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di spostamento (4) sono vincolati solidalmente a detta almeno un’asta di rotazione (3).
  3. 3. Dispositivo secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di spostamento (4) comprendono almeno una guida lineare (5) vincolata solidalmente a detta almeno un’asta di rotazione (3), per lo scorrimento controllato di detto almeno un elemento di resistenza (2) lungo detta almeno un’asta di rotazione (3).
  4. 4. Dispositivo secondo la rivendicazione 3, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di spostamento (4) controllato comprendono, altresì, almeno un motore elettrico (6) per attuare lo spostamento controllato di detto almeno un elemento di resistenza (2) lungo detta almeno una guida lineare (5), detto almeno un motore elettrico (6) essendo vincolato a detta almeno un’asta di rotazione (3) in corrispondenza del detto fulcro (3a).
  5. 5. Dispositivo secondo una o più delle rivendicazioni tra 2 e 4, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di spostamento (4) comprendono almeno un primo sensore (7) per misurare lo spostamento di detto almeno un elemento di resistenza (2) lungo detta almeno un’asta di rotazione (3), ed almeno un secondo sensore (8) per misurare l’angolo di rotazione di detta almeno un’asta di rotazione (3).
  6. 6. Dispositivo secondo una o più delle rivendicazioni tra 2 e 5, caratterizzato dal fatto di comprendere almeno una unità (10) per controllare in retroazione l’azionamento del detto almeno un motore elettrico (6) sulla base dei segnali provenienti da detto almeno un primo (7) e detto almeno un secondo sensore (8).
  7. 7. Dispositivo secondo la rivendicazione 3, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di spostamento (4) comprendono almeno una camma di comando (20) conformata in modo tale da attuare lo spostamento controllato di detto almeno un elemento di resistenza (3), detta almeno una camma (20) essendo vincolato ruotabile a detta almeno un’asta di rotazione (3) in corrispondenza del detto fulcro (3a).
  8. 8. Dispositivo secondo una o più delle rivendicazioni da 4 a 7, caratterizzato dal fatto che detto almeno un motore elettrico (6), o detta almeno una camma (20), è collegato/a a detto almeno un elemento di resistenza (2) mediante almeno un elemento di collegamento (25) scelto tra una cinghia, una corda e una vite senza fine .
  9. 9. Dispositivo secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto di comprendere almeno un peso (W) collegato direttamente, o indirettamente, a detta almeno un’asta di rotazione (3).
  10. 10. Dispositivo secondo la rivendicazione 9, caratterizzato dal fatto di comprendere mezzi per variare, in funzione dell’angolo di rotazione (θ) di detta almeno una tibia rispetto a detto femore del detto utilizzatore, il punto di applicazione della forza (T) esercitata dal detto almeno un peso (W) rispetto a detta almeno un’asta di rotazione.
  11. 11. Dispositivo secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che, almeno durante lo spostamento controllato di detto almeno un elemento di resistenza (2) lungo detto almeno un’asta di rotazione (3), la distanza (Ar) tra detta almeno un elemento di resistenza (2) ed il detto fulcro (3a) di detta almeno un’asta di rotazione (3) varia in funzione del rapporto tra il braccio (Apt) della forza (Fpt) del tendine patellare del detto utilizzatore, in cui detto braccio (Apt) è variabile in funzione dell’angolo di rotazione (θ) di detta almeno una tibia (S) rispetto a detto femore (F) del detto utilizzatore, ed il seno dell’angolo (γ) tra la direzione della forza (Fpt) del detto tendine patellare e la detta almeno una tibia (S), in cui detto angolo (γ) è variabile in funzione dell’angolo di rotazione (θ) di detta almeno una tibia (S) rispetto a detto femore (F) del detto utilizzatore.
  12. 12. Dispositivo secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto almeno un elemento di resistenza (2) è vincolato ruotabile rispetto a detta almeno una guida lineare (5).
  13. 13. Dispositivo secondo la rivendicazione 12, caratterizzata dal fatto che detto almeno un elemento di resistenza (2) è rivestito con materiale antiurto.
  14. 14. Dispositivo secondo la rivendicazione 12 o 13, caratterizzata dal fatto che detto materiale antiurto è ricoperto con un tessuto dotato di cucitura interna.
  15. 15. Metodo per il potenziamento muscolare degli arti inferiori di un utilizzatore mediante un dispositivo ginnico secondo una o più delle rivendicazioni da 1 a 14, caratterizzato dal fatto di comprendere la fase di spostare per scorrimento ed in maniera controllata detto almeno un elemento di resistenza (2) lungo almeno parte di detta almeno un’asta di rotazione (3) in funzione dell’angolo di rotazione (θ) definito tra detta almeno una tibia e detto corrispondente femore del detto utilizzatore.
  16. 16. Metodo secondo la rivendicazione 15, caratterizzato dal fatto che la detta fase di spostamento controllato comprende, altresì, la fase di calcolare la distanza (Ar) tra detto almeno un elemento di resistenza (2) ed il fulcro (3a) di detta almeno un’asta di rotazione (3), detta distanza (Ar) variando in funzione del rapporto tra il braccio (Apt) della forza (Fpt) del tendine patellare del detto utilizzatore, in cui detto braccio (Apt) è variabile in funzione dell’angolo di rotazione (θ) di detta almeno una tibia (S) rispetto a detto femore (F) del detto utilizzatore, ed il seno dell’angolo (γ) tra la direzione della forza (Fpt) del detto tendine patellare e la detta almeno una tibia (S), in cui detto angolo (γ) è variabile in funzione dell’angolo di rotazione (θ) di detta almeno una tibia (S) rispetto a detto femore (F) del detto utilizzatore.
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