ITPD20130221A1 - Metodo di gestione di un banco espositore frigorifero orizzontale per la conservazione dei prodotti in periodi di non vendita - Google Patents
Metodo di gestione di un banco espositore frigorifero orizzontale per la conservazione dei prodotti in periodi di non venditaInfo
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Description
I0155192/GZ TITOLARE: EPTA S.P.A.
DESCRIZIONE
Campo di applicazione
5 Forma oggetto della presente invenzione un metodo di gestione di un banco espositore frigorifero orizzontale per la conservazione dei prodotti in periodi di non vendita.
Per “periodo di non vendita” si riferisce in 10 particolare a periodi di chiusura del punto vendita in cui si trova il banco, ad esempio nelle ore notturne o nelle ore di pausa pomeridiana.
Con l’espressione “banco frigorifero” ci si riferisce a banchi a media temperatura, ossia banchi atti a 15 garantire temperature di conservazione dei prodotti prossime allo zero. In particolare, con riferimento alla norma UNI EN 23953 i banchi cui la presente invenzione si riferisce appartengono alla classe climatica M0 con temperature comprese tra -1°C e 4°C, 20 alla classe M1 con temperature tra -1°C e 5°C, oppure alla classe M2 con temperature tra –1°C e 7°C.
Il banco frigorifero orizzontale cui la presente invenzione si riferisce è in particolare del tipo per la vendita a servizio assistito o libero. Tale banco 25 frigorifero orizzontale può essere del tipo autonomo con gruppo condensante/compressore incorporato (banco denominato in gergo “plug-in”) oppure del tipo con gruppo condensante/compressore remoto. In quest’ultimo caso il gruppo remoto può essere dedicato oppure essere 5 condiviso con altri banchi ed installato ad esempio in una centrale.
Stato della tecnica
Generalmente, come illustrato nelle Figure 1 o 3, un banco espositore frigorifero orizzontale B per la 10 vendita a servizio assistito o libero comprende un fondo F su cui si appoggiano i prodotti alimentari, eventualmente contenuti in vassoi, e di uno scambiatore di calore E preposto ad assorbire calore. LO scambiatore E può essere all’interno di un vano tecnico 15 ricavato ricavato sul lato posteriore del banco (vedi Figura 1) oppure sotto il fondo F (vedi Figura 3). Tramite ventilatori (non illustrati) si crea una circolazione d’aria A attraverso lo scambiatore e il vano del banco adibito all’esposizione dei prodotti.
20 L’aria viene ricircolata allo scambiatore tramite due aperture, una di mandata e una di ritorno, che mettono fluidicamente in comunicazione il vano espositivo con il vano tecnico.
Come illustrato nella Figura 1, le due aperture sono 25 entrambe ricavate sul lato posteriore del banco.. Una prima apertura, indicata con A1, è di mandata dell’aria; una seconda apertura, indicata con A2, è di ritorno dell’aria ed è ricavata superiormente alla prima.
5 Come illustrato nella Figura 3, l’apertura di mandata dell’aria A1 può essere ricavata sul lato posteriore del banco, mentre l’apertura di ritorno dell’aria A2 può essere ricavata sul lato anteriore del banco stesso.
10 Generalmente, durante la chiusura notturna dei punti vendita, i banchi frigoriferi che espongono prodotti facilmente deperibili come carne fresca, particolari tipi di formaggi, pasta fresca ecc… vengono svuotati. I prodotti vengono coperti con pellicole protettive o con 15 canovacci e messi in cella frigorifera, ed il giorno dopo ritirati fuori dalla cella e riesposti nel banco. Durante la pausa diurna (ad esempio, periodo di chiusura dalle ore 13:00 alle 15.00) i prodotti vengono coperti, direttamente nel banco, con fogli di carta o 20 altre pellicole compatibili con gli alimenti per ridurre l’effetto di “essiccazione” dei prodotti dovuta alla circolazione dell’aria di raffreddamento.
Da quanto sopra accennato, emerge chiaramente che la preparazione di un banco espositore frigorifero per i 25 periodi di chiusura notturna o di pausa è molto onerosa.
Ogni sera l’operatore impiega molto tempo per ricoprire i prodotti con le pellicole e portarli all’interno della cella. Mediamente per un banco con carne fresca 5 della lunghezza di 7 metri questa operazione di preparazione dei prodotti e trasferimento in cella richiede ad un operatore un impegno di circa 60 minuti. Nell’operazione di spostamento dal banco alla cella, i prodotti subiscono un innalzamento della temperatura.
10 Una volta all’interno della cella, i prodotti dovranno ritornare alla temperatura di mantenimento e in questa fase cederanno umidità all’ambiente o, se protetti, alla pellicola che li riveste sottoforma di condensa (classiche goccioline che si notano all’interno delle 15 confezioni di carne).
Una volta che il banco viene spento e svuotato deve essere accuratamente pulito altrimenti i residui di cibo, sangue o liquidi derivanti dai prodotti stessi, degradano. Per un banco con carne fresca della 20 lunghezza di 7 metri questa operazione di pulizia richiede ad un operatore un impegno di altri 60 minuti circa.
Generalmente, nel periodo precedente alla chiusura (una o due ore prima) l’operatore, sapendo che a breve dovrà 25 svuotare il banco e chiudere il negozio, inizia gradualmente a ridurre il livello di esposizione dei prodotti per la vendita, non ripristinando gli alimenti già venduti, magari pur avendo tempo a disposizione. Ciò può essere causa di mancate vendite per i clienti 5 che arrivano nelle ultime ore precedenti la chiusura.
Al mattino l’operatore deve arrivare al negozio molto presto, perché deve riaccendere il banco, attendere che arrivi in temperatura e quindi riempirlo dei prodotti che la sera prima aveva tolto, buttando la pellicola 10 con cui li aveva ricoperti. Tale operazione, per un banco carni di 7 metri, dura circa 60 minuti. A questo punto l’operatore deve anche preparare tutti i prodotti che la sera prima erano terminati.
Per i prodotti meno deperibili tutte le operazioni di 15 svuotamento del banco sopra descritte vengono evitate completamente, separando il vano espositivo (i cui circola l’aria di raffreddamento) dall’ambiente esterno con apposite strutture di protezione collocate all’interno del vano espositivo, così da creare un vano 20 chiuso e protetto all’interno del quale viene fatta circolare l’aria fredda. Tali strutture di protezione vengono disposte in modo tale che le due apertura, di mandata A1 e di ritorno A2, comunichino direttamente con il vano chiuso e protetto e siano separate 25 dall’ambiente esterno. In questo modo si riduce la quantità di aria esterna che entra nel banco con un conseguente risparmio energetico, e si impedisce agli insetti di entrare nel vano espositivo. Tali strutture di protezione possono essere strutture rigide, come ad 5 esempio “coperchi notte”, indicati con C nella Figura 1, o “pannelli in plexiglas scorrevoli o alzabili”, oppure strutture flessibili, come ad esempio “tende avvolgibili” indicate con T nella Figura 2.
L’utilizzo di tali strutture di protezione ha comunque 10 inconvenienti.
I coperchi notte, realizzati in materiale plastico, posti sopra i prodotti per ridurre il consumo energetico, si raffreddano e producono condensa che normalmente va a riversarsi sul banco e sulla merce 15 quando vengono tolti. Coperchi notte realizzati con materiale isolante non presentano il problema della condensa, ma essendo molto spessi, quando vengono tolti ed immagazzinati, occupano molto spazio.
In ogni caso, indipendentemente da quale tipo di 20 struttura di protezione venga usata, rimane un importante limite operativo. La permanenza dei prodotti all’interno del banco non assicura le condizioni di conservazione offerte da una cella frigo. Ciò va a discapito dei prodotti.
25 Normalmente per raffreddare a norma il prodotto esposto nel punto più lontano dallo scambiatore (cioè in prossimità della parte anteriore del banco) è necessario imporre al flusso d’aria di raffreddamento una determinata velocità. Questo problema si pone in 5 particolare per i banchi in cui le due aperture di mandata e di ritorno sono entrambe ricavate su lato posteriore del banco. A parità di altre condizioni (come per esempio umidità relativa o temperatura) più la velocità dell’aria è elevata, più gli alimenti 10 vengono asciugati. Da questo punto di vista non ci sono differenze tra i tipi di protezioni utilizzate (tende avvolgibili, coperchi notte o scorrevoli). I prodotti lasciati nel banco durante la notte sono soggetti a fenomeni di asciugatura più marcati rispetto a quelli 15 che si verificano in una cella frigo.
Nel caso di banchi con apertura di mandata ricavata sul lato posteriore del banco e apertura di ritorno ricavata sul lato anteriore del banco, sono meno soggetti al fenomeno sopra descritto. Sono invece 20 soggetti ad un altro problema. Il flusso di aria raffreddata che viene immesso all’interno del vano espositivo tende a fluire in prossimità del fondo del vano espositivo a causa della sua maggiore densità e ad abbandonare il vano espositivo attraverso l’apertura di 25 ritorno. I prodotti disposti in prossimità del fondo sono quindi molto più raffreddati rispetto ai prodotti disposti più in superficie, che sono lambiti solo marginalmente dal flusso d’aria. Anche in questo caso si adottano alte velocità del flusso d’aria per 5 determinare un effetto getto che contrasta la stratificazione verso il basso del flusso d’aria fredda. Anche in questo caso le alte velocità del flusso d’aria accentuano i fenomeni di essiccazione dei prodotti.
10 Presentazione dell'invenzione
Pertanto, scopo della presente invenzione è quello di eliminare o quantomeno attenuare gli inconvenienti della tecnica nota sopra citata, mettendo a disposizione un metodo di gestione di un banco 15 espositore frigorifero orizzontale per la conservazione dei prodotti nelle ore di non vendita che consenta di mantenere i prodotti all’interno del banco ottenendo una buona distribuzione del flusso d’aria raffreddata all’interno del vano espositivo e riducendo al contempo 20 in modo sostanziale fenomeni di essiccazione dei prodotti.
Un ulteriore scopo della presente invenzione è quello di mettere a disposizione un metodo di gestione di un banco espositore frigorifero orizzontale per la 25 conservazione dei prodotti nelle ore di non vendita che sia operativamente semplice da implementare.
Un ulteriore scopo della presente invenzione è quello di mettere a disposizione un metodo di gestione di un banco espositore frigorifero orizzontale per la 5 conservazione dei prodotti nelle ore di non vendita che consenta di evitare la formazione di condensa su un schermo protettivo disposto all’interno del banco per separare il vano espositivo dall’ambiente esterno.
Un ulteriore scopo della presente invenzione è quello 10 di mettere a disposizione un metodo di gestione di un banco espositore frigorifero orizzontale per la conservazione dei prodotti nelle ore di non vendita, che permetta all’operatore di ridurre gli interventi sui prodotti collocati all’interno del banco senza 15 perdere in qualità di conservazione.
Breve descrizione dei disegni
Le caratteristiche tecniche dell'invenzione, secondo i suddetti scopi, sono chiaramente riscontrabili dal contenuto delle rivendicazioni sotto riportate ed i 20 vantaggi della stessa risulteranno maggiormente evidenti nella descrizione dettagliata che segue, fatta con riferimento ai disegni allegati, che ne rappresentano una o più forme di realizzazione puramente esemplificative e non limitative, in cui:
25 - la Figura 1 mostra una vista schematica di un banco espositore frigorifero orizzontale tradizionale per la vendita a servizio assistito o libero dotato di un coperchio rigido di protezione, con aperture di mandata e ritorno ricavate entrambe nella parete posteriore; 5 - la Figura 2 mostra una vista schematica di un banco espositore frigorifero orizzontale per la vendita a servizio assistito o libero dotato di una tenda avvolgibile di protezione, con aperture di mandata e ritorno ricavate entrambe nella parete posteriore;
10 - la figura 3 mostra una vista schematica di un banco espositore frigorifero orizzontale tradizionale per la vendita a servizio assistito o libero, con apertura di mandata ricavata nella parete posteriore del banco e l’apertura di ritorno ricavata nella parete anteriore; 15 - la Figura 4 mostra un banco espositore frigorifero orizzontale per la vendita a servizio assistito o libero gestito con il metodo secondo la presente invenzione nelle ore di non vendita, con aperture di mandata e ritorno ricavate entrambe nella parete 20 posteriore;
- la Figura 5 mostra il banco espositore frigorifero orizzontale della Figura 4 gestito con il metodo secondo la presente invenzione nelle ore di vendita; e - la Figura 6 mostra un altro tipo di banco espositore 25 frigorifero orizzontale per la vendita a servizio assistito o libero gestito con il metodo secondo la presente invenzione nelle ore di non vendita, con apertura di mandata ricavata nella parete posteriore del banco e l’apertura di ritorno ricavata nella parete 5 anteriore.
Descrizione dettagliata
Per semplicità di descrizione si inizierà con il descrivere un banco espositore frigorifero gestibile con il metodo secondo l’invenzione, per poi passare a 10 descrivere il metodo di gestione.
Con riferimento agli uniti disegni è stato indicato nel suo complesso con 1 un banco frigorifero orizzontale (in particolare del tipo per la vendita a servizio assistito o libero) secondo l’invenzione.
15 Qui e nel seguito della descrizione e delle rivendicazioni, si farà riferimento al banco 1 in condizione di utilizzo. In questo senso dovranno dunque essere intesi i riferimenti ad una posizione inferiore o superiore.
20 In accordo ad una forma realizzativa generale, il banco espositore frigorifero orizzontale 1 comprende:
- almeno uno scambiatore di calore 1, collegato ad un circuito frigorifero (non illustrato nelle Figure) e preposto all’assorbimento di calore; e
25 - mezzi di ventilazione (non illustrati nelle Figure), atti a generare un flusso d’aria D che circola tra lo scambiatore 2 e il vano espositore 3 del banco stesso passando attraverso una apertura di mandata 4 e una apertura di ritorno 5.
5 In particolare il circuito frigorifero può essere del tipo a compressione di vapore; in questo caso lo scambiatore di calore 2 ne costituisce l’evaporatore. Il circuito frigorifero può essere anche di qualsiasi altro tipo adatto allo scopo, come ad esempio ad 10 espansione diretta.
Preferibilmente, il banco 1 è dotato di una struttura di supporto 11 che definisce una vasca orizzontale 12. All’interno della vasca 12 è disposto un fondo 8 (mobile o fisso) che funge da base di appoggio per i 15 prodotti da esporre. Il banco 1 è dotato anteriormente (i.e. sul lato cliente) di una parete vetrata 13. Posteriormente (i.e. sul lato vendita) il banco è dotato di un parapetto 14, sopraelevato, che può fungere da piano di appoggio per l’addetto alle 20 vendite.
Come illustrato nella Figura 1, internamente alla vasca, addossato al parapetto 14 può essere ricavato un vano tecnico 15 all’interno del quale sono posizionati in particolare lo scambiatore 2 e i mezzi di 25 ventilazione. Il vano tecnico è separato dal vano espositivo da una parete posteriore 7’.
In alternativa, come illustrato nella Figura 3, lo scambiatore di calore 2 può essere disposto al di sotto del fondo 8 in un vano tecnico apposito fluidicamente 5 collegato all’apertura di mandata 4 e all’apertura di ritorno 5.
In accordo alla forma realizzativa illustrata nelle Figure 4 e 5, l’apertura di mandata 4 e l’apertura di ritorno 5 sono entrambe ricavate sulla suddetta parete 10 posteriore 7’ del banco 1 in prossimità dello scambiatore di calore 2. L’apertura di ritorno 5 è disposta ad un’altezza superiore rispetto a quella dell’apertura di mandata 4. In altre parole l’apertura di ritorno 5 si trova ad una quota più alta 15 dell’apertura di mandata 4 rispetto al fondo 8.
In accordo alla forma realizzativa alternativa illustrata nella Figura 6, l’apertura di mandata 4 è ricavata su una parete posteriore 7’ del banco 1, mentre l’apertura di ritorno 5 è ricavata su una parete 20 anteriore 7” del banco 1.
Il banco 1 è dotato di uno schermo protettivo 6 da disporre all’interno del banco per separare il vano espositivo 3 dall’ambiente esterno durante le ore di non vendita (ad esempio durante le ore notturne o le 25 ore di chiusura pomeridiana).
Il banco 1 è dotato di primi mezzi 9’ per associare una prima estremità 6’ dello schermo protettivo 6 alla parete posteriore 7’ del banco. Vantaggiosamente il banco è dotato anche di secondi mezzi 9” per associare 5 una seconda estremità 6” dello schermo protettivo 6, opposta alla prima, nella parete anteriore 7” del banco 1 così da distendere lo schermo protettivo sopra il vano espositivo.
In accordo alla soluzione realizzativa illustrata nella 10 Figura 4, i primi mezzi 9’ per associare lo schermo protettivo 6 alla parete posteriore 7’ sono disposti ad una altezza intermedia tra l’apertura di mandata 4 e l’apertura di ritorno 5.
In accordo alla soluzione realizzativa illustrata nella 15 Figura 6, i primi mezzi 9’ per associare lo schermo protettivo 6 alla parete posteriore 7’ sono disposti sopra l’apertura di mandata 4, mentre i secondi mezzi 9” per associare lo schermo protettivo 6 alla parete anteriore 7” sono disposti in prossimità all’apertura 20 di ritorno 5, in una posizione tale per cui quando lo schermo protettivo 6 è posizionato a protezione e confinamento del vano espositivo 3 l’apertura di ritorno 5 risulta aperta direttamente sull’ambiente esterno e non sul vano espositivo confinato dallo 25 schermo protettivo, su cui invece è direttamente aperta l’apertura di mandata 4.
Quando in uso, cioè una volta agganciato ai suddetti primi e secondi mezzi di associazione 9’ e 9”, lo schermo protettivo 6 è disposto tra l’apertura di 5 mandata 4 e quella di ritorno 5.
Lo schermo protettivo 6 è realizzato in un materiale traspirante all’aria oppure è dotato di fori per il passaggio dell’aria. In particolare, lo schermo protettivo può essere realizzato in materiale 10 flessibile o in materiale rigido.
In particolare come materiale flessibile possono essere usati tessuti, ad esempio in poliestere o fibra di vetro, spalmati con materiale plastico, ad esempio PVC, su cui sono ricavati uniformante distribuiti fori di 15 passaggio dell’aria. Ciascun foro ha una apertura dell’ordine di 1-2 mm<2>.
Nel caso in cui lo schermo protettivo sia realizzato in materiale rigido, ad esempio una lastra in PVC o in policarbonato, le dimensioni e la distribuzione dei 20 fori di passaggio dell’aria vengono scelte in modo da avere una perdita di carico per il flusso d’aria che attraversa lo schermo simile a quella che si verifica in uno schermo protettivo realizzato in materiale flessibile con fori di 1-2 mm2.
25 Come sarà ripreso descrivendo il metodo, la funzione dello schermo protettivo 6 è di separare il vano espositivo 3 dall’ambiente esterno e di separare l’apertura di mandata da quella di ritorno, facendo in modo che l’apertura di mandata 4 risulti aperta 5 direttamente sul vano espositivo 3 e l’apertura di ritorno 5 risulti aperta direttamente sull’ambiente esterno.
Operativamente, nel caso in cui il banco abbia l’apertura di mandata 4 e l’apertura di ritorno 5 10 entrambe ricavate sulla parete posteriore 7’ (vedi Figura 4), la funzione dello schermo protettivo è di creare una barriera che impedisca ad flusso di aria in uscita dall’apertura di mandata 4 a bassa o bassissima velocità di cortocircuitare con l’apertura di ritorno 15 5, by-passando il vano espositivo 3. Nello stesso tempo lo schermo protettivo 6 deve permettere all’aria di uscire dal vano espositivo per ricircolare verso l’apertura di ritorno 5 e ritornare allo scambiatore di calore 2.
20 Operativamente, nel caso in cui il banco abbia l’apertura di mandata 4 ricavata nella parete posteriore 7’ e l’apertura di ritorno 5 ricavata nella parete anteriore 7” (vedi Figura 6), la funzione dello schermo protettivo è di creare una barriera che 25 impedisca al flusso d’aria di abbandonare il vano espositivo attraverso l’apertura di ritorno 5 senza avere prima invaso tutto il vano espositivo sottostante lo schermo protettivo 6. Anche in questo caso lo schermo protettivo 6 deve permettere all’aria di uscire 5 dal vano espositivo per ricircolare verso l’apertura di ritorno 5 e ritornare allo scambiatore 2.
In accordo ad una soluzione realizzativa vantaggiosa illustrata nella Figura 4, lo schermo protettivo 6 può comprendere una porzione 10 non traspirante all’aria o 10 non dotata di fori (e comunque impervia all’aria). Tale porzione non traspirante 10 definisce la porzione di estremità 6’ dello schermo protettivo 6 destinata a collegarsi ai primi mezzi di fissaggio 9’ tra l’apertura di mandata 4 e l’apertura di ritorno 5.
15 Preferibilmente, tale porzione 10 copre una fascia dello schermo protettivo che si estende in lunghezza almeno per tutto lo sviluppo in lunghezza delle aperture di mandata e di ritorno. In condizione di uso tale porzione non traspirante 10 è disposta tra 20 l’apertura di mandata 4 e l’apertura di ritorno 5. La funzione di tale porzione non traspirante o non dotata di fori è di impedire qualsiasi corto-circuitazione tra apertura di mandata 4 e apertura di ritorno 5. Lo sviluppo in larghezza di tale fascia (ossia nella 25 direzione anteriore/posteriore) è scelto in base a prove effettuate sul banco.
In accordo ad una forma implementativa generale dell’invenzione, il metodo di gestione di un banco espositore frigorifero orizzontale per conservare i 5 prodotti nelle ore di non vendita si applica ad un banco espositore frigorifero orizzontale del tipo come descritto in precedenza, cioè comprendente almeno uno scambiatore di calore 2, collegato ad un circuito frigorifero e preposto ad assorbire calore, e mezzi di 10 ventilazione (non illustrati) atti a generare un flusso d’aria D che circola tra lo scambiatore di calore 2 e il vano espositore 3 del banco stesso passando attraverso una apertura di mandata 4 e una apertura di ritorno 5.
15 Il metodo di gestione comprende una fase a) di disporre uno schermo protettivo 6 all’interno del banco per separare il vano espositivo 3 dall’ambiente esterno. Secondo l’invenzione, e diversamente da quanto previsto tradizionalmente, lo schermo protettivo 6 è disposto 20 tra l’apertura di mandata 4 e l’apertura di ritorno 5, in modo tale che l’apertura di mandata 4 sia aperta direttamente sul vano espositivo 3 e l’apertura di ritorno 5 sia aperta direttamente sull’ambiente esterno.
25 Il metodo comprende inoltre – successivamente alla fase a) - una fase b) di regolare i mezzi di ventilazione in modo tale che il flusso d’aria D abbia una velocità V1 appena sufficiente per fluire all’interno del volume al di sotto dello schermo protettivo.
5 Il flusso d’aria D ritorna allo scambiatore di calore 2 passando attraverso lo schermo protettivo 6, che è realizzato in un materiale traspirante all’aria o è dotato di fori per il passaggio dell’aria, per poi raggiungere l’apertura di ritorno 5.
10 LO schermo protettivo 6 – pur essendo traspirante all’aria o dotato di fori – crea una perdita di carico nella circolazione del flusso d’aria tra l’apertura di mandata 4 e l’apertura di ritorno 5 tale per cui il flusso d’aria D tende a riempire tutto il vano 15 espositivo 3 al di sotto dello schermo protettivo 6 prima di oltrepassare lo schermo e raggiungere l’apertura di ritorno 5.
Nel caso di banco con aperture di mandata e di ritorno posizionate nella parte posteriore e comunque vicine 20 tra loro, grazie alla presenza dello schermo protettivo disposto tra l’apertura di mandata 4 e l’apertura di ritorno 5 è possibile ridurre drasticamente la velocità del flusso d’aria che esce dall’apertura di mandata 4, senza che avvengano indesiderati fenomeni di corto 25 circuitazione dell’aria che impedirebbero all’aria raffreddata di raggiungere la parte anteriore del vano espositivo, cioè la parte più lontana dallo scambiatore.
Nel caso di banco con apertura di mandata e apertura di 5 ritorno posizionate rispettivamente nella parte posteriore e nella parete anteriore, grazie alla presenza dello schermo protettivo disposto tra l’apertura di mandata 4 e l’apertura di ritorno 5 è possibile far sì che il flusso d’aria invada il vano 10 espositivo sottostante lo schermo protettivo senza stratificarsi verso il basso adottando velocità di flusso basse o bassissime. Grazie all’invenzione, si evita la stratificazione verso il basso del flusso d’aria senza dover determinare nel flusso stesso 15 turbolenze adottando elevate velocità del flusso.
L’adozione di velocità basse o bassissime riduce in maniera drastica i fenomeni di essiccazione dei prodotti esposti. Grazie alla presenza della barriera che isola il vano espositivo dall’esterno si può quindi 20 realizzare un raffreddamento “quasi statico” dei prodotti esposti, inteso come raffreddamento con flussi d’aria a bassa o bassissima velocità, simile a quello effettuato in una cella frigo.
Più in dettaglio, il flusso d’aria che esce dalla 25 mandata tende a riempire tutto il volume protetto compreso tra il fondo del banco espositivo e lo schermo protettivo, pur avendo una velocità bassa, refrigerando correttamente tutti i prodotti esposti senza sottoporli a fenomeni di asportazione dell’umidità che aumentano 5 all’aumentare della velocità del flusso d’aria.
Progressivamente l’aria (più calda) che è venuta a contatto con i prodotti esposti tende a risalire verso l’alto per poi attraversare lo schermo protettivo e quindi ritornare allo scambiatore di calore tramite 10 l’apertura di ritorno per l’azione di risucchio esercitata dai mezzi di ventilazione.
Questo fenomeno è imputabile sia alla diversa densità dell’aria alle varie temperature (aria fredda è più densa e tende a scendere rispetto ad aria calda che è 15 meno densa e tende a salire), ma soprattutto per il fatto che lo schermo protettivo traspirante o dotato di fori – pur non impedendo di per sé il passaggio dell’aria - introduce però una perdita di carico nel percorso dell’aria tra l’apertura di mandata e quella 20 di ritorno. L’aria tende quindi a riempire il volume protetto prima di superare la barriera definita dallo schermo protettivo.
Grazie all’invenzione e al raffreddamento “quasi statico” realizzabile nel banco i prodotti possono 25 dunque essere lasciati nel banco espositore durante le ore di non vendita senza sottoporli a fenomeni di essiccazione.
Ciò semplifica enormemente l’attività dell’addetto al banco, riducendo la frequenza delle operazioni di 5 svuotamento del banco a quella obbligatoria dalla normativa vigente.
Grazie al metodo di gestione secondo l’invenzione, tenuto conto del fatto che le attuali norme vigenti impongono la pulizia completa del banco almeno ogni tre 10 giorni, l’addetto al banco può godere dei seguenti vantaggi operativi:
- portare la frequenza delle operazioni di svuotamento, pulizia e riempimento del banco da una volta al giorno (come è attualmente) ad ogni tre giorni, risparmiando 15 tempo, materiale per la pulizia e materiale per l’impacchettamento, e minimizzando inoltre lo sbalzo termico degli alimenti;
- tenere il banco frigo pieno di prodotti (a livello di esposizione ideale per la vendita) anche in prossimità 20 dell’orario di chiusura, per due giorni ogni tre, in modo da avere le stesse opportunità di vendita anche alla sera;
- disporre di più tempo per preparare i prodotti da esporre nel momento che ritiene più opportuno.
25 - mantenere, anche nelle brevi pause di chiusura diurne, il prodotto come se fosse in cella;
- arrivare al punto vendita più tardi per due giorni ogni tre.
- non avere le problematiche di stoccaggio delle 5 coperture termoisolanti.
Nelle soluzioni di tecnica nota, in cui lo schermo protettivo è disposto in modo tale che l’apertura di ritorno risulti aperta sul vano espositivo sottostante allo schermo protettivo, è impossibile adottare 10 velocità basse o bassissime. Il flusso d’aria verrebbe infatti o cortocircuitato tra le due aperture (nel caso in cui le due aperture fossero tra loro sovrapposte nella stessa parete) oppure si stratificherebbe verso il basso (nel caso in cui le due aperture fossero 15 disposte su pareti opposte). Si avrebbero quindi i già menzionati fenomeni di essiccazione dei prodotti che obbligano a trasferire i prodotti nella cella frigo per le ore notturne oppure a proteggerli durante le ore di chiusura pomeridiana.
20 Grazie al metodo secondo l’invenzione si evita inoltre il problema della formazione della condensa sugli schermi protettivi. L’aria proveniente dal vano espositivo che ha attraversato lo schermo protettivo forma un flusso parallelo alla superficie esterna dello 25 schermo protettivo verso l’apertura di ritorno. Questo flusso d’aria crea una cortina che impedisce all’aria ambiente di entrare a contatto con lo schermo protettivo più freddo e quindi di creare condensa sullo stesso. L’aria ambiente che dovesse comunque 5 avvicinarsi allo schermo verrebbe trascinata verso lo scambiatore di calore dal flusso. Si evitano dunque tutti i problemi di formazione di condensa presenti nelle soluzioni tradizionali.
Nel caso di banco con aperture di mandata e di ritorno 10 posizionate nella parte posteriore e comunque vicine tra loro, per ridurre ulteriormente le possibilità di cortociruitazione del flusso d’aria tra le due aperture di mandata e di ritorno si può prevedere l’uso di uno schermo protettivo 6 che comprenda una porzione 10 non 15 traspirante all’aria o non dotato di fori nella zona che va interposta tra le due aperture.
Vantaggiosamente, nella fase b) di regolazione i mezzi di ventilazione sono regolati in modo tale che il flusso d’aria abbia una velocità V1 inferiore alla 20 velocità V2 che il flusso d’aria deve avere nel banco 1 quando i prodotti sono conservati nelle ore di vendita senza la presenza dello schermo protettivo 6, con il vano espositivo 3 aperto sull’ambiente esterno.
Vantaggiosamente, i mezzi di ventilazione sono regolati 25 in modo tale che il flusso d’aria abbia una velocità V1 non superiore a 1⁄2 della velocità V2 che il flusso d’aria deve avere nel banco 1 quando i prodotti sono conservati nelle ore di vendita senza la presenza dello schermo protettivo.
5 Preferibilmente la velocità (V1) è non superiore a 1/5 della velocità V1 a banco non protetto, e ancora più preferibilmente non superiore a 1/10 di tale velocità V2.
Si è infatti verificato sperimentalmente in un banco 10 espositore frigorifero di prova che senza lo schermo protettivo (cioè in condizioni di vendita; Figura 5) il flusso d’aria doveva avere una velocità di 0,6m/s per mantenere la carne tra -1°C e 4°C in tutto il banco, mentre per mantenere la carne tra -1°C e 4°C con lo 15 schermo protettivo installato secondo l’invenzione (cioè in condizioni di non vendita; Figura 4) il flusso d’aria poteva avere una velocità di 0,06m/s.
L’invenzione permette di ottenere numerosi vantaggi in parte già descritti.
20 Il metodo di gestione di un banco espositore frigorifero orizzontale per la conservazione dei prodotti nelle ore di non vendita secondo l’invenzione consente di mantenere i prodotti all’interno del banco riducendo in modo sostanziale fenomeni di essiccazione 25 dei prodotti.
Il metodo secondo l’invenzione è operativamente semplice da implementare. Richiede solo di disporre in modo corretto uno schermo traspirante e di regolare opportunamente la velocità del flusso d’aria.
5 Il metodo secondo l’invenzione consente di evitare la formazione di condensa sullo schermo protettivo.
Grazie all’invenzione l’operatore può ridurre sensibilmente gli interventi sui prodotti collocati all’interno del banco senza tuttavia perdere in qualità 10 di conservazione.
L’invenzione così concepita raggiunge pertanto gli scopi prefissi.
Ovviamente, essa potrà assumere, nella sua realizzazione pratica anche forme e configurazioni 15 diverse da quella sopra illustrata senza che, per questo, si esca dal presente ambito di protezione.
Inoltre tutti i particolari potranno essere sostituiti da elementi tecnicamente equivalenti e le dimensioni, le forme ed i materiali impiegati potranno essere 20 qualsiasi a seconda delle necessità.
Claims (9)
- I0155192/GZ TITOLARE: EPTA S.P.A. RIVENDICAZIONI 1. Metodo di gestione di un banco espositore 5 frigorifero orizzontale per conservare i prodotti nelle ore di non vendita, detto banco (1) comprendendo almeno uno scambiatore di calore (2), collegato ad un circuito frigorifero e preposto all’assorbimento di calore, e mezzi di ventilazione atti a generare un flusso d’aria 10 (D) che circola tra lo scambiatore di calore (2) e il vano espositivo (3) del banco stesso passando attraverso una apertura di mandata (4) e una apertura di ritorno (5), detto metodo comprendendo una fase a) di disporre uno schermo protettivo (6) all’interno del 15 banco per separare il vano espositivo (3) dall’ambiente esterno, caratterizzato dal fatto che tale schermo protettivo (6) è disposto tra l’apertura di mandata (4) e l’apertura di ritorno (5), in modo tale che l’apertura di mandata (4) sia aperta direttamente sul 20 vano espositivo (3) e l’apertura di ritorno (5) sia aperta direttamente sull’ambiente esterno, e dal fatto di comprendere una fase b) di regolare i mezzi di ventilazione in modo tale che il flusso d’aria (D) abbia una velocità (V1) appena sufficiente per fluire 25 all’interno del volume al di sotto dello schermo protettivo, detto flusso d’aria (D) ritornando allo scambiatore di calore (2) passando attraverso lo schermo protettivo (6), che è realizzato in materiale traspirante all’aria o è dotato di fori per il 5 passaggio dell’aria, per poi raggiungere l’apertura di ritorno (5), detto schermo protettivo (6) creando una perdita di carico nella circolazione del flusso d’aria tra l’apertura di mandata (4) e l’apertura di ritorno (5) tale per cui il flusso d’aria (D) tende a riempire 10 tutto il vano espositivo (3) al di sotto dello schermo protettivo (6) prima di oltrepassare lo schermo e raggiungere l’apertura di ritorno (5).
- 2. Metodo secondo la rivendicazione 1, in cui nella fase b) di regolazione i mezzi di ventilazione sono 15 regolati in modo tale che il flusso d’aria abbia una velocità (V1) inferiore alla velocità (V2) che il flusso d’aria deve avere nel banco (1) quando i prodotti sono conservati nelle ore di vendita senza la presenza dello schermo protettivo (6), con il vano 20 espositivo (3) aperto sull’ambiente esterno.
- 3. Metodo secondo la rivendicazione 1 o 2, in cui nella fase b) di regolazione i mezzi di ventilazione sono regolati in modo tale che il flusso d’aria abbia una velocità (V1) non superiore a 1⁄2 della velocità (V2) 25 che il flusso d’aria deve avere nel banco (1) quando i prodotti sono conservati nelle ore di vendita senza la presenza dello schermo protettivo (6), con il vano espositivo (3) aperto sull’ambiente esterno.
- 4. Metodo secondo la rivendicazione 1 o 2, in cui 5 nella fase b) di regolazione i mezzi di ventilazione sono regolati in modo tale che il flusso d’aria abbia una velocità (V1) non superiore a 1/5, e preferibilmente non superiore a 1/10, della velocità (V2) che il flusso d’aria deve avere nel banco (1) 10 quando i prodotti sono conservati nelle ore di vendita senza la presenza dello schermo protettivo (6), con il vano espositivo (3) aperto sull’ambiente esterno
- 5. Metodo secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui lo schermo protettivo è realizzato 15 in materiale flessibile o in materiale rigido.
- 6. Metodo secondo una o più delle rivendicazione precedenti, in cui l’apertura di mandata (4) e l’apertura di ritorno (5) sono entrambe ricavate su una parete posteriore (7’) del banco (1), l’apertura di 20 ritorno (5) essendo disposta ad un’altezza superiore rispetto a quella dell’apertura di mandata (4), lo schermo protettivo (6) essendo disposto tra l’apertura di mandata (4) e l’apertura di ritorno (5).
- 7. Metodo secondo la rivendicazione 6, in cui il 25 banco (1) è dotato di primi mezzi (9’) per associare una porzione di estremità (6’) dello schermo protettivo (6) alla parete posteriore (7’), detto primi mezzi di associazione (9’) essendo disposti tra l’apertura di mandata (4) e l’apertura di ritorno (5). 5
- 8. Metodo secondo la rivendicazione 7, in cui lo schermo protettivo comprende una porzione (10) non traspirante all’aria o priva di fori per il passaggio dell’aria, detta porzione non traspirante (10) definendo la porzione di estremità (6’) dello schermo 10 protettivo (6) destinata a collegarsi ai primi mezzi di associazione (9’), in condizione di uso detta porzione non traspirante (10) essendo disposta tra l’apertura di mandata (4) e l’apertura di ritorno (5).
- 9. Metodo secondo una o più delle rivendicazione da 15 1 a 5, in cui l’apertura di mandata (4) è ricavata su una parete posteriore (7’) del banco (1), mentre l’apertura di ritorno (5) è ricavata su una parete anteriore (7”) del banco (1), lo schermo protettivo (6) essendo disposto tra l’apertura di mandata (4) e 20 l’apertura di ritorno (5).
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