ITPD20110370A1 - Circuito e metodo di pilotaggio di sorgenti luminose, e fanale automobilistico comprendente tale circuito - Google Patents

Circuito e metodo di pilotaggio di sorgenti luminose, e fanale automobilistico comprendente tale circuito Download PDF

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ITPD20110370A1
ITPD20110370A1 IT000370A ITPD20110370A ITPD20110370A1 IT PD20110370 A1 ITPD20110370 A1 IT PD20110370A1 IT 000370 A IT000370 A IT 000370A IT PD20110370 A ITPD20110370 A IT PD20110370A IT PD20110370 A1 ITPD20110370 A1 IT PD20110370A1
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IT
Italy
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lighting
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transistor
driving
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IT000370A
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Davide Baccarin
Andrea Englaro
Franco Marcori
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Automotive Lighting Italia S P A A Socio Unico
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    • HELECTRICITY
    • H05ELECTRIC TECHNIQUES NOT OTHERWISE PROVIDED FOR
    • H05BELECTRIC HEATING; ELECTRIC LIGHT SOURCES NOT OTHERWISE PROVIDED FOR; CIRCUIT ARRANGEMENTS FOR ELECTRIC LIGHT SOURCES, IN GENERAL
    • H05B45/00Circuit arrangements for operating light-emitting diodes [LED]
    • H05B45/40Details of LED load circuits
    • H05B45/44Details of LED load circuits with an active control inside an LED matrix
    • H05B45/46Details of LED load circuits with an active control inside an LED matrix having LEDs disposed in parallel lines

Landscapes

  • Circuit Arrangement For Electric Light Sources In General (AREA)
  • Lighting Device Outwards From Vehicle And Optical Signal (AREA)

Description

DESCRIZIONE
La presente invenzione riguarda un circuito di pilotaggio di sorgenti luminose, in particolare LED, ed un fanale di un autoveicolo comprendente tale circuito di pilotaggio. Più specificatamente, costituisce oggetto dell’invenzione un circuito di pilotaggio di almeno due rami di illuminazione, collegati in parallelo tra loro, ognuno comprendente uno o più sorgenti luminose collegate in serie tra loro.
In una forma generale di realizzazione nota, il circuito di pilotaggio comprende una pluralità di interruttori di illuminazione, ognuno adatto a pilotare un segnale elettrico di ramo che alimenta le sorgenti di illuminazione, ad esempio una corrente, di un rispettivo ramo di illuminazione. Ad esempio, detti interruttori di illuminazione sono transistori.
Gli interruttori di illuminazione sono comandati da un circuito di polarizzazione che, in una forma di realizzazione usuale, comprende un regolatore di tensione e/o corrente adatto ad applicare ad ogni interruttore un segnale di comando costante, ad esempio una tensione di riferimento costante alla base dei transistori di illuminazione, in modo da accendere/spegnere tutte le sorgenti luminose simultaneamente, così da produrre un effetto luminoso simile a quello di una lampada tradizionale.
Tuttavia, nel caso in cui una luce di un fanale automobilistico sia realizzata con sorgenti luminose a LED, e un ramo di illuminazione di detta luce si spenga a causa di un guasto per circuito aperto di una sorgente luminosa a LED, i rimanenti rami di illuminazione della luce rimangono invece accesi. E’ evidente che tale situazione non à ̈ accettabile per un fanale automobilistico.
Scopo della presente invenzione à ̈ quello di proporre un circuito di pilotaggio di sorgenti luminose, in particolare LED, del tipo sopra menzionato, in grado di ovviare ad un tale inconveniente, simulando, in caso di guasto di un ramo di illuminazione per circuito aperto, il comportamento di una lampadina tradizionale.
Detto scopo à ̈ conseguito con un circuito secondo la rivendicazione 1, con un metodo di pilotaggio secondo la rivendicazione 18, e con un fanale automobilistico secondo la rivendicazione 21. Le rivendicazioni dipendenti descrivono forme di realizzazione preferite dell’invenzione.
Le caratteristiche e i vantaggi del circuito, del metodo di pilotaggio e del fanale automobilistico secondo l’invenzione risulteranno comunque evidenti dalla descrizione di seguito riportata di suoi esempi preferiti di realizzazione, dati a titolo indicativo e non limitativo, con riferimento alle allegate figure, in cui:
- la figura 1 à ̈ uno schema circuitale del circuito di pilotaggio secondo l’invenzione;
- la figura 2 un diagramma circuitale relativo ai mezzi di controllo dei transistori di illuminazione, per un transistore di illuminazione;
- la figura 3 Ã ̈ un diagramma delle caratteristiche tensione/corrente sovrapposte in due rami di illuminazione, uno dei quali guasto per corto circuito di una sorgente luminosa a LED; e
- La figura 4 à ̈ un esempio di un fanale di un autoveicolo i cui LED sono pilotati da un circuito di pilotaggio secondo l’invenzione.
Nella descrizione che segue, il termine “collegato†si riferisce sia ad una connessione elettrica diretta tra due elementi circuitali sia una connessione indiretta attraverso uno o più elementi intermedi attivi o passivi. Il termine “circuito†può indicare sia un singolo componente sia una pluralità di componenti, attivi e/o passivi, collegati tra loro per ottenere una funzione prestabilita. Inoltre, dove si può impiegare un transistore a giunzione bipolare (BJT) o un transistore ad effetto di campo (FET), il significato dei termini “base†, “collettore†, “emettitore†comprende i termini “gate†, “drain†and “source†, e viceversa. Se non à ̈ diversamente indicato, infine, transistori di tipo NPN possono essere impiegati in luogo di transistori PNP, e viceversa.
Il circuito di pilotaggio di sorgenti luminose secondo l’invenzione, indicato globalmente con 100, verrà ora descritto con riferimento allo schema circuitale di figura 1. Nell’esempio illustrato, detto circuito di pilotaggio à ̈ adatto a pilotare tre stringhe di LED D1,D2; D3,D4; D5,D6, ognuna comprendente due LED. Il circuito à ̈ adatto ad essere collegato ad un generatore di tensione continua di alimentazione Vbat, ad esempio comprendente una batteria di un autoveicolo e un alternatore. Il circuito di pilotaggio ha quindi un terminale positivo di alimentazione 1, collegabile al polo positivo del generatore di tensione, ed un terminale negativo di alimentazione 2, collegabile al polo negativo del generatore di tensione, ad esempio la massa. Le stringhe di LED sono disposte su rispettivi rami circuitali di illuminazione A, B, C collegati in parallelo tra detti terminali positivo e negativo del circuito di pilotaggio.
Tra il generatore di tensione Vbate i terminali di alimentazione 1,2 del circuito di pilotaggio può essere interposto un filtro di ingresso F comprendente inoltre un diodo anti inversione Din.
Un transistor di illuminazione TLEDA; TLEDB; TLEDCà ̈ collegato ad ogni stringa di LED. Ad esempio, detto transistor di illuminazione ha il collettore collegato alla stringa di LED e l’emettitore collegato a massa attraverso una resistenza di pilotaggio RA, RB, RC. Lo stato dei transistori di illuminazione, e quindi il passaggio della corrente attraverso le stringhe di LED, à ̈ determinato dal valore di tensione Vrefsulla base dei transistor, da qui in avanti chiamata tensione di pilotaggio.
In una forma generale di realizzazione, detto valore di tensione di pilotaggio Vrefà ̈ definito da un regolatore di tensione di riferimento 10 adatto a mantenere una tensione di riferimento costante applicata alla base dei transistori di illuminazione, per una determinata tensione di ingresso applicata al regolatore di tensione stesso. Ad esempio, la tensione di pilotaggio à ̈ stabilita per il tramite di un diodo zener DZ.
Tra il regolatore di tensione di riferimento 10 e le basi dei transistori di illuminazione Tledà ̈ interposto un driver di potenza 20 adatto a fornire a detti transistori di illuminazione la corrente di base necessaria al loro funzionamento.
Il circuito di pilotaggio descritto à ̈ quindi un circuito stabilizzato in corrente, ovvero in cui una tensione di pilotaggio costante Vrefà ̈ iniettata in base ai transistori di illuminazione e la corrente di pilotaggio che scorre nei rami di illuminazione à ̈ costante a partire da un certo valore della tensione di alimentazione. Per funzionare in questo modo, i transistori di illuminazione operano in zona lineare. In caso di guasto per circuito aperto, il transistore di illuminazione del ramo guasto, in presenza di una tensione di pilotaggio Vrefsulla sua base, non potendo far scorrere una corrente di collettore proporzionale alla corrente di base abbassa la sua tensione di collettore e tende ad andare in saturazione.
In accordo con l’invenzione, il circuito di pilotaggio comprende mezzi di controllo transistori 30 adatti a forzare i transistori di illuminazione a lavorare sempre in zona lineare. In altre parole, detti mezzi di controllo forzano i transistori di illuminazione a commutare dallo stato di funzionamento in saturazione allo stato di funzionamento in zona lineare, oppure a rimanere nello stato di funzionamento in zona lineare in caso tendano a commutare verso lo stato di funzionamento in saturazione, per esempio in caso di guasto.
In una forma generale di realizzazione, detti mezzi di controllo 30 sono adatti a rilevare il funzionamento in saturazione di almeno uno dei transistori di illuminazione e, in risposta a detta rilevazione, a ridurre la tensione di pilotaggio di tutti i transistori di illuminazione.
In una forma di realizzazione, i mezzi di controllo comprendono un blocco di regolazione lineare 40, comprendente ad esempio un transistore di regolazione Treg, collegato tra il terminale positivo di alimentazione 1 e il regolatore di tensione di riferimento 10. Quando attivato, detto blocco di regolazione lineare regola la tensione di pilotaggio Vrefriducendola ad un valore inferiore rispetto a quello imposto, ad esempio per il tramite del diodo zener DZ,dal regolatore di tensione 10, bypassando di fatto detto regolatore di tensione 10. I mezzi di controllo 30 sono adatti ad attivare detto blocco di regolazione lineare 40. Quando non à ̈ attivo, detto blocco di regolazione lineare 40 à ̈ assimilabile ad un diodo polarizzato in diretta, ovvero non influenza il regolatore di tensione di riferimento 10.
In una forma di realizzazione, i mezzi di controllo 30 sono collegati in retroazione tra il terminale di collettore di ognuno dei transistori di illuminazione e il blocco di regolazione lineare 40, in modo tale che, quando la tensione su detto terminale di collettore assume un valore corrispondente ad uno stato di saturazione del transistore, i mezzi di controllo 30 polarizzano il transistore di regolazione Tregdel blocco di regolazione lineare.
Più in dettaglio, per ogni transistore di illuminazione, i mezzi di controllo 30 comprendono un transistore di retroazione TRA; TRB; TRCavente il terminale di base collegato con il collettore di un rispettivo transistor di illuminazione tramite una resistenza di base, l’emettitore collegato alla base del transistore TPdel driver di potenza 20 ed il collettore collegato alla base di un transistor di controllo tensione TC, il cui collettore à ̈ collegato al blocco di regolazione lineare 40.
In una forma preferita di realizzazione, i transistori di retroazione TRA; TRB; TRCsono disposti su rispettivi rami circuitali collegati in parallelo tra loro, tra la base del transistore di potenza TPe la base del transistore di controllo TC.
Verrà ora illustrato più in dettaglio il funzionamento dei mezzi di controllo transistori 30. Si consideri il circuito di controllo transistori rappresentato nella figura 2, per semplicità relativo ad uno solo dei transistore di illuminazione, ad esempio TLEDA.
Il transistore di retroazione TRAsi accende quando ha una tensione di emettitore-base Veb(TRA) di circa 0,7 V. Applicando la legge di Kirchoff alla maglia M indicata nella figura 2, si ha quindi che:
Vbc(TLEDA) Vbe(TP) = Veb(TRA) VRb, dove Rbà ̈ la resistenza di base del transistore di retroazione TRA, ovvero
TRAsi accende solo per: Veb(TRA)+VRb> 0,7 V, che può essere riscritta come:
Vbc(TLEDA) Vbe(TP) > 0,7 V
Poichà ̈ Vbe(TP) à ̈ circa uguale a 0,7 V, e ignorando la caduta di tensione trascurabile ai capi della resistenza Rbsulla base del transistore di retroazione, si ha che
TRAsi accende solo se
Vbc(TLEDA)>0.
Pertanto, il transistore di retroazione si accende solo quando il transistore di illuminazione si avvicina alla zona di saturazione, cioà ̈ quando la sua tensione di collettore scende sotto la tensione di base.
Quando il transistore di retroazione si accende, inizia a scorrere una corrente di collettore in questo transistore, la quale corrente entra nella base del transistore di controllo TC, accendendolo. L’attivazione del transistore di controllo, come detto, provoca a sua volta l’attivazione del blocco di regolazione lineare 40, e quindi una riduzione della tensione di pilotaggio. Detta tensione di pilotaggio si riduce fino a quando il transistore di illuminazione che era in saturazione entra in zona lineare spegnendo il transistore di retroazione TRA.
Come detto sopra, in caso di guasto per circuito aperto, il transistore di illuminazione del ramo guasto, in presenza di una tensione di pilotaggio sulla sua base, non potendo far scorrere una corrente di collettore proporzionale alla corrente di base abbassa la sua tensione di collettore tentando di andare in saturazione. Ma appena la sua tensione di collettorebase VCBdiventa minore di zero, entrano in gioco i mezzi di controllo transistori 30 che, come spiegato sopra, tagliano non solo la tensione di pilotaggio del transistore tendente alla saturazione per farlo rimanere in zona lineare, ma anche la tensione di base di tutti gli altri transistori di illuminazione.
Il transistore di illuminazione relativo al ramo di illuminazione guasto rimane poi a lavorare nella zona lineare, perché ha una corrente di collettore che à ̈ data dalla sola corrente di base del transistore di retroazione, mentre la corrente di base del transistore di illuminazione à ̈ limitata dalla retroazione dei mezzi di controllo transistori 30.
In caso di guasto per circuito aperto, quindi, il transistore di illuminazione del relativo ramo non può mai uscire dalla situazione di corrente di base limitata. Poiché tale corrente di base limitata à ̈ la stessa per tutti i transistori di illuminazione, non si accendono neanche i LED dei rami funzionanti correttamente.
Tale effetto del guasto di un LED per circuito aperto simula quindi l’effetto di un guasto di una lampadina tradizionale, in quanto il dispositivo di illuminazione, ad esempio del fanale di un’automobile, appare completamente spento. Oltre all’effetto visivo, il mancato assorbimento di corrente su tutti i rami di illuminazione può attivare un segnale di allarme.
Da notare che la minima corrente di base che scorre in tutti i transistori di illuminazione à ̈ sufficiente comunque a fare in modo che i transistori di illuminazione permangano in uno stato di attivazione. Se il LED guasto dovesse riprendere a funzionare, tutti i rami di LED possono riprendere il loro normale funzionamento.
In una forma preferita di realizzazione dei mezzi di controllo transistori 30, la base di ogni transistore di retroazione TRA; TRB; TRCe l’emettitore degli altri transistori di retroazione sono collegati tra loro per il tramite di un diodo di retroazione DRA; DRB; DRC.
Ciò consente vantaggiosamente ai mezzi di controllo transistori 30 di rilevare anche un guasto di un ramo di illuminazione per corto circuito.
In caso di guasto per corto circuito, infatti, si crea una differenza di potenziale tra la base del transistore di retroazione relativo al ramo guasto e le basi dei rimanenti transistori di retroazione (relativi cioà ̈ ai rami di illuminazione funzionanti correttamente). Tale differenza di potenziale favorisce l’insorgere di una corrente elettrica che scorre attraversando il diodo di retroazione DRcollegato alla base del transistore di retroazione relativo al ramo guasto, raggiungendo l’emettitore degli altri transistori di retroazione.
Tale corrente, entrando quindi negli emettitori degli altri transistori di retroazione, polarizza tali transistori in zona lineare attiva. In altre parole, detti transistori di retroazione hanno una determinata tensione applicata alla rispettiva base e una determinata tensione applicata al rispettivo emettitore, che li polarizzano in zona attiva lineare. Di conseguenza, una corrente elettrica fluisce attraverso i collettori dei transistori di retroazione relativi ai rami di illuminazione che funzionano correttamente. Tali correnti di collettore confluiscono verso la base del transistore di controllo TCe si scaricano a massa.
Tali correnti di collettore applicate alla base del transistore di controllo TCprovocano l’accensione di detto transistore, che a sua volta attiva il blocco di regolazione lineare 40, riducendo così la tensione d’ingresso del regolatore di tensione 10 e, quindi, la tensione Vrefapplicata alla base dei transistori di illuminazione.
Il circuito di pilotaggio si viene pertanto a trovare nella stessa condizione sopra descritta per un guasto per circuito aperto, ovvero con una corrente di base molto limitata sui transistori di illuminazione, alla quale corrisponde una corrente di ramo insufficiente ad accendere le sorgenti luminose.
Tale situazione à ̈ mantenuta fin quando la differenza di potenziale tra le basi dei transistori di retroazione TRA; TRB; TRCnon scende oltre un determinato valore, tale per cui i transistori di retroazione che generavano la corrente di attivazione per il transistore di controllo TCsi spengono.
Più in dettaglio, fintanto che la differenza di potenziale tra le basi dei transitori di retroazione à ̈ sufficientemente elevata, i transistori di retroazione sono accesi e conducono una corrente sufficiente ad attivare il transistore di controllo TC. Quest’ultimo, a sua volta, attiva il blocco di regolazione lineare 40, che porta a zero la sua tensione di uscita, e quindi la tensione di pilotaggio Vref.
Con riferimento al diagramma della figura 3, che mostra, sovrapposte, le caratteristiche tensione/corrente sulle stringhe di LED di due rami A, B’, dove il ramo B’ ha un LED guasto per corto circuito, si ha che, al calare della tensione di pilotaggio Vrefverso lo zero si ha una riduzione della corrente di pilotaggio dei LED sui rami di illuminazione e quindi, in virtù della caratteristica tensione/corrente ai capi dei LED, una riduzione della differenza di potenziale ΔV tra i collettori dei transistori di illuminazione, ovvero tra le basi dei transistori di retroazione.
Quando tale differenza di potenziale si riduce, il blocco di regolazione lineare 40 tende a spegnersi, aumentando la tensione di pilotaggio Vref, che da zero ricomincia salire, facendo aumentare la corrente di pilotaggio dei LED.
Il controllo in retroazione implementato dai mezzi di controllo transistori 30 raggiunge una condizione di equilibrio quando la differenza di potenziale tra le basi dei transistori di retroazione à ̈ sufficiente a mantenere il blocco di regolazione lineare 40 attivo, ma ad un livello tale da definire una tensione di pilotaggio Vrefbassa ma non nulla, generalmente compresa tra zero e la tensione di pilotaggio imposta dal regolatore di tensione 10. A detta tensione di pilotaggio corrisponde una corrente di pilotaggio dei LED tale da non consentire ai LED di emettere una radiazione luminosa percepibile all’occhio umano, ad esempio attraverso una lente del fanale. Tale corrente di pilotaggio, tuttavia, à ̈ una corrente di attivazione sufficiente a consentire la riattivazione dei LED qualora il LED guasto per corto circuito riprendesse il suo normale funzionamento.
Affinché la corrente elettrica che, in risposta alla differenza di potenziale tra le basi dei transistori di retroazione, scorra da una di tali base verso gli emettitori dei transistori di retroazione relativi ai rami di illuminazione funzionanti correttamente, e non fluisca invece verso il driver di potenza 20 e/o il diodo zener DZdel regolatore di tensione, scaricandosi a massa, à ̈ necessario prevedere mezzi di bloccaggio della corrente in tale direzione.
In una forma di realizzazione, detti mezzi di bloccaggio della corrente comprendono un primo diodo anti-inversione DAIche permette il passaggio di corrente solo dal terminale di uscita del regolatore di tensione 10, ovvero dalla base del driver di potenza 20, agli emettitori dei transistori di retroazione TRA; TRB; TRC, e non viceversa. Inoltre, detti mezzi di bloccaggio corrente comprendono un secondo diodo di compensazione DCche annulla la caduta di tensione introdotta dal primo diodo anti-inversione DI, che altrimenti influenzerebbe il calcolo della tensione di maglia M della figura 2.
Da notare che, in una variante di realizzazione dei mezzi di controllo per la rilevazione di un guasto per corto-circuito, anziché ottenere una corrente nei mezzi di controllo 30 dalla differenza di potenziale tra le basi dei transistori di retroazione, i mezzi di controllo possono comprendere un circuito comparatore di tensione adatto a confrontare la tensione sulla base dei transistori di retroazione con una tensione di attivazione controllo prestabilita, in modo da generare una corrente di pilotaggio del transistore di controllo TCin dipendenza dall’esito di tale confronto.
Con riferimento alla figura 4, la presente invenzione riguarda un fanale automobilistico 200 in cui almeno una luce del fanale à ̈ realizzata con sorgenti luminose a LED pilotate dal circuito di pilotaggio sopra descritto. Il fanale automobilistico 200 può essere un fanale anteriore, posteriore o il terzo fanale posteriore dell’automobile. La luce del fanale può essere, ad esempio, la luce di posizione, la luce di stop, il retronebbia.
Alle forme di realizzazione del circuito e del metodo di pilotaggio secondo l’invenzione un tecnico del ramo, per soddisfare esigenze contingenti, potrà apportare modifiche, adattamenti e sostituzioni di elementi con altri funzionalmente equivalenti, senza uscire dall'ambito delle seguenti rivendicazioni.
Per esempio, il controllo dei transistori di illuminazione può essere implementato, oltre che con il mezzi di controllo 30 a circuito elettrico sopra descritti, in modo software, utilizzando un’unità di elaborazione, ad esempio un microcontrollore o un DSP. Ognuna delle caratteristiche descritte come appartenente ad una possibile forma di realizzazione può essere realizzata indipendentemente dalle altre forme di realizzazione descritte.

Claims (21)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Circuito di pilotaggio di sorgenti luminose (D1-D6), in particolare LED, comprendente: - un terminale di alimentazione positivo (1) collegabile al polo positivo di un generatore di tensione continua di alimentazione (Vbat) ed un terminale negativo (2) collegabile al polo negativo di detto generatore; - almeno un primo e un secondo ramo di illuminazione (A, B, C) collegati in parallelo tra detti terminali di alimentazione, ciascuno di detti primo e secondo ramo di illuminazione comprendendo una o più sorgenti luminose (D1,D2; D3,D4; D5,D6) collegate in serie tra loro ed essendo suscettibile di essere interessato da un segnale elettrico di ramo per l’alimentazione di detta sorgente luminosa, - una pluralità di interruttori di illuminazione (TLEDA, TLEDB, TLEDC), ognuno adatto a pilotare detto segnale elettrico di ramo di un rispettivo ramo di illuminazione, detti interruttori di illuminazione essendo suscettibili di operare in un primo stato di funzionamento nominale e in un diverso secondo stato di funzionamento, e - mezzi di controllo (30) per controllare detti interruttori di illuminazione; caratterizzato dal fatto che detti mezzi di controllo (30) sono configurati per forzare detti interruttori di illuminazione ad operare in detto primo stato di funzionamento nominale.
  2. 2. Circuito di pilotaggio secondo la rivendicazione 1, in cui detti mezzi di controllo (30) sono configurati per forzare detti interruttori di illuminazione a commutare il proprio stato di funzionamento dal secondo stato di funzionamento al primo stato di funzionamento nominale, quando detti interruttori di illuminazione operano in detto secondo stato di funzionamento, e a rimanere ad operare in detto primo stato di funzionamento nominale, quando detti interruttori di illuminazione tendono a passare da detto primo stato di funzionamento nominale a detto secondo stato di funzionamento.
  3. 3. Circuito secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui gli interruttori di illuminazione (TLEDA, TLEDB, TLEDC) sono operabili per pilotare il segnale elettrico di ramo del rispettivo ramo di illuminazione mediante un segnale elettrico di pilotaggio applicato a detti interruttori.
  4. 4. Circuito secondo la rivendicazione precedente, in cui i mezzi di controllo (30) sono adatti a rilevare detto secondo stato di funzionamento e, in risposta ad una rilevazione di detto secondo stato di funzionamento, a modificare detto segnale elettrico di pilotaggio in modo che tutti gli interruttori di illuminazione pilotino un segnale elettrico di ramo insufficiente a provocare l’accensione delle sorgenti luminose.
  5. 5. Circuito secondo la rivendicazione precedente, in cui ogni interruttore di illuminazione comprende un transistore di illuminazione (TLEDA, TLEDB, TLEDC) avente i terminali di collettore ed emettitore collegati al rispettivo ramo di illuminazione in serie all’almeno una sorgente luminosa, il segnale elettrico di pilotaggio essendo applicabile al terminale di base di detto transistore di illuminazione.
  6. 6. Circuito secondo la rivendicazione precedente, in cui detto primo stato di funzionamento nominale corrisponde al transistore di illuminazione operante in zona lineare, e in cui detto secondo stato di funzionamento corrisponde al transistore di illuminazione operante in saturazione.
  7. 7. Circuito secondo la rivendicazione 5 o 6, in cui detto segnale elettrico di pilotaggio à ̈ una tensione di pilotaggio (Vref) applicata alla base del transistore di illuminazione.
  8. 8. Circuito secondo la rivendicazione 7, in cui, in risposta ad una rilevazione di detto secondo stato di funzionamento, i mezzi di controllo (30) sono adatti a ridurre la tensione di pilotaggio dei transistori di illuminazione.
  9. 9. Circuito secondo la rivendicazione precedente, comprendente un regolatore di tensione di riferimento (10) adatto a generare una tensione di riferimento da cui dipende la tensione di pilotaggio dei transistori di illuminazione.
  10. 10. Circuito secondo la rivendicazione precedente, in cui tra detto regolatore di tensione di riferimento e i transistori di illuminazione à ̈ posto un driver di potenza (20) adatto a fornire a detti transistori di illuminazione la corrente necessaria al loro funzionamento.
  11. 11. Circuito secondo la rivendicazione precedente, in cui i mezzi di controllo comprendono un blocco di regolazione lineare (40) collegato tra il terminale positivo di alimentazione (1) e il regolatore di tensione di riferimento (10) e attivabile per regolare la tensione di pilotaggio (Vref) riducendola ad un valore inferiore rispetto a quello imposto dal regolatore di tensione (10).
  12. 12. Circuito secondo la rivendicazione precedente, in cui i mezzi di controllo (30) sono collegati in retroazione tra il terminale di collettore di ognuno dei transistori di illuminazione e il blocco di regolazione lineare (40), in modo tale che, quando la tensione su detto terminale di collettore assume un valore corrispondente ad uno stato di saturazione del transistore, i mezzi di controllo (30) attivano il blocco di regolazione lineare (40).
  13. 13. Circuito secondo la rivendicazione precedente, in cui, per ogni transistore di illuminazione, i mezzi di controllo comprendono un transistore di retroazione (TRA; TRB; TRC) avente il terminale di base collegato con il collettore di un rispettivo transistor di illuminazione, l’emettitore collegato alla base del driver di potenza (20) ed il collettore collegato alla base di un transistore di controllo (TC), il cui collettore à ̈ collegato al blocco di regolazione lineare (40).
  14. 14. Circuito secondo la rivendicazione precedente, in cui i transistori di retroazione sono disposti su rispettivi rami circuitali collegati in parallelo tra loro tra la base del driver di potenza (20) e la base del transistore di controllo (TC).
  15. 15. Circuito secondo la rivendicazione precedente, in cui la base di ogni transistore di retroazione e l’emettitore degli altri transistori di retroazione sono collegati tra loro per il tramite di un diodo di retroazione (DRA; DRB; DRC).
  16. 16. Circuito secondo la rivendicazione precedente, in cui tra gli emettitori dei transistori di retroazione e la base del driver di potenza à ̈ interposto un diodo anti-inversione (DAI) adatto ad impedire un passaggio di corrente da detti emettitori a detta base.
  17. 17. Circuito secondo la rivendicazione 13, i cui i mezzi di controllo comprendono un circuito comparatore di tensione adatto a confrontare la tensione sulla base di transistori di retroazione con una tensione di attivazione controllo, in modo da generare una corrente di pilotaggio del transistore di controllo in dipendenza dall’esito di tale confronto.
  18. 18. Metodo di pilotaggio di sorgenti luminose, in particolare LED, per il tramite di un circuito di pilotaggio comprendente un terminale positivo di alimentazione collegabile al polo positivo di un generatore di tensione di alimentazione ed un terminale negativo di alimentazione collegabile al polo negativo di detto generatore, almeno un primo e un secondo ramo di illuminazione collegati in parallelo tra detti terminali di alimentazione, ciascuno di detti primo e secondo ramo di illuminazione comprendendo almeno una rispettiva sorgente luminosa ed essendo suscettibile di essere interessato da un segnale elettrico di ramo, detto metodo comprendendo le operazioni di: - pilotare detto segnale elettrico di ramo del ramo di illuminazione con interruttori di illuminazione suscettibili di operare in un primo stato di funzionamento nominale e un secondo diverso stato di funzionamento, - controllare detti interruttori di illuminazione, in modo da forzare detti interruttori di illuminazione ad operare in detto primo stato di funzionamento nominale.
  19. 19. Metodo secondo la rivendicazione precedente, in cui l’operazione di controllare detti interruttori di illuminazione comprende le operazioni di: - forzare gli interruttori di illuminazione a commutare il proprio stato di funzionamento dal secondo stato di funzionamento al primo stato di funzionamento nominale, quando detti interruttori operano in detto secondo stato di funzionamento, e/o - forzare detti interruttori di illuminazione a rimanere ad operare in detto primo stato di funzionamento nominale, quando detti interruttori tendono a passare da detto primo stato di funzionamento nominale a detto secondo stato di funzionamento.
  20. 20. Metodo secondo la rivendicazione precedente, in cui ogni interruttori di illuminazione comprende un transistore di illuminazione attivabile mediante un segnale di pilotaggio, il metodo comprendente le fasi di rilevare lo stato di funzionamento dei transistori di illuminazione e, in risposta al verificarsi di una commutazione nel secondo stato di funzionamento, modificare il segnale di pilotaggio in modo da riportare o mantenere detti transistori di illuminazione nel primo stato di funzionamento.
  21. 21. Fanale automobilistico (200), caratterizzato dal fatto di comprendere un circuito di pilotaggio di LED secondo una qualsiasi delle rivendicazioni 1-17.
IT000370A 2011-11-23 2011-11-23 Circuito e metodo di pilotaggio di sorgenti luminose, e fanale automobilistico comprendente tale circuito ITPD20110370A1 (it)

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