ITPD20100173A1 - Sistema di illuminazione con struttura portante gonfiabile e dispositivi di sicurezza - Google Patents

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ITPD20100173A1
ITPD20100173A1 IT000173A ITPD20100173A ITPD20100173A1 IT PD20100173 A1 ITPD20100173 A1 IT PD20100173A1 IT 000173 A IT000173 A IT 000173A IT PD20100173 A ITPD20100173 A IT PD20100173A IT PD20100173 A1 ITPD20100173 A1 IT PD20100173A1
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Description

TITOLO
SISTEMA DI ILLUMINAZIONE CON STRUTTURA PORTANTE
GONFIABILE E DISPOSITIVI DI SICUREZZA
DESCRIZIONE
Il presente brevetto à ̈ attinente il settore dell'illuminazione e in particolare concerne un nuovo sistema di illuminazione con struttura portante gonfiabile e di sostegno della sorgente luminosa, con dispositivi di sicurezza.
Sono note lampade di emergenza o sistemi di illuminazione con struttura portante a colonna, costituita da una colonna o camera cilindrica o di forma simile, tenuta in forma grazie all'azione di una forza di pressione creata al suo interno. Tale struttura così realizzata à ̈ in grado di sollevare una sorgente luminosa alla quota desiderata senza l'uso di strutture metalliche rigide, come tubi telescopici, pali o strutture reticolari.
Il vantaggio di tale sistema consiste nel peso e negli ingombri estremamente contenuti e nella possibilità, graduando la pressione e dimensionando correttamente la forma della struttura portante, di collocare la sorgente luminosa a considerevoli altezze in modo tale da illuminare una vasta area. I noti sistemi di illuminazione gonfiabili comprendono una struttura portante gonfiabile a colonna, di forma cilindrica o conica, una base di appoggio di detta struttura, che agisce da zavorra e/o da contenitore per i componenti elettromeccanici per il funzionamento del sistema di illuminazione e per il gonfiaggio/sgonfiamento della struttura portante, e una o più sorgenti luminose sostenute da detta struttura portante e in genere poste all’interno o all’esterno della struttura stessa.
Il gonfiaggio della struttura portante ne provoca l’estensione verso l'alto portando la sorgente luminosa, qualora sia collocata alla sommità, ad una quota tale da permettere una ottimizzazione della luminosità.
L'immissione dell'aria avviene utilizzando ventole e/o compressori posti all'interno della base, con valvole o meccanismi di non ritorno dell’aria posti sulla bocca di entrata dell'aria.
Sono noti sistemi di illuminazione di emergenza dove detta struttura portante à ̈ costituita da una camera d'aria interna realizzata in materiale plastico termosaldato, stagna e a tenuta d'aria, e da un rivestimento esterno di protezione ed irrigidimento in tessuto.
Il meccanismo di azionamento dei sistemi di illuminazione di emergenza note prevede innanzitutto il gonfiaggio della struttura portante mediante i dispositivi di gonfiaggio.
Per spegnere un sistema di illuminazione del tipo noto, rappresentato nelle figure 1a e 1b, si deve interrompere il flusso d’aria generato dalle ventole e sgonfiare la camera. Nel momento in cui si interrompe il flusso d’aria, la pressione interna alla camera diminuisce repentinamente e si crea un immediato punto di debolezza strutturale alla base della struttura a colonna. Il peso della sorgente luminosa collocata sulla sommità della colonna, unitamente al peso stesso della colonna, provoca l’abbattimento rapido ed incontrollato della colonna stessa, che si piega alla sua base, come schematizzato in figura 1b.
La caduta a terra della colonna à ̈ tanto più rapida quanto più pesante à ̈ il carico collocato alla sommità e possono verificarsi problemi di integrità della sorgente luminosa durante l’impatto, o addirittura colpire eventuali persone che si trovassero sulla traiettoria di caduta della colonna.
Rispetto ai sistemi di illuminazione tradizionali, costituiti in genere da lampade collocate su pali, strutture reticolari o appoggi improvvisati, il sistema con strutture portanti gonfiate ad aria costantemente insufflata presenta lo svantaggio della rumorosità dei dispositivi di gonfiaggio, quali ventole o compressori.
In molti casi, invece, à ̈ necessario poter disporre di un sistema silenzioso in grado di non arrecare disturbo alle persone o all'ambiente circostante come ad esempio in luoghi chiusi quali ristoranti oppure in campeggi, feste all'aria aperta, situazioni di convivialità in ambienti aperti.
Altro inconveniente dei sistemi noti consiste nel fatto che l’eventuale ingresso nella base di polveri e particelle può danneggiare i dispositivi elettromeccanici e in particolare il motore.
Ulteriore inconveniente dei sistemi noti consiste nei rischi di rotture delle sorgenti luminose o della struttura portante durante le operazioni di gonfiaggio/sgonfiamento della struttura stessa.
Infatti, per azionare i sistemi di illuminazione noti à ̈ necessario prima gonfiare la struttura portante e sollevare la sorgente luminosa, poi accendere la sorgente luminosa, agendo su uno o più interruttori predisposti.
Invece, per disattivare completamente il sistema di illuminazione, Ã ̈ necessario, al contrario, prima spegnere la sorgente luminosa e poi provvedere allo sgonfiamento della struttura portante e al suo conseguente abbattimento.
L’indipendenza delle due azioni può però provocare problemi. In fase di attivazione, l’operatore può inavvertitamente o consapevolmente attivare l’accensione delle sorgenti luminose prima che il gonfiaggio sia completo. Viceversa, in fase di disattivazione, può iniziare l’azione di sgonfiamento con sorgenti luminose ancora accese.
Un terzo problema si verifica nel caso in cui si interrompa il flusso d’aria per black out delle ventole. In questo caso si ha l’abbattimento della struttura portante con sorgenti luminose accese e questo può portare a dei seri problemi dovuti al contatto delle sorgenti luminose calde con il tessuto o altri componenti del sistema di illuminazione.
Ulteriore inconveniente dei sistemi noti consiste nel fatto che, a causa di vibrazioni, movimenti ed elevate variazioni di calore dovute all’accensione e allo spegnimento ripetuto delle sorgenti luminose, si può verificare il loro svitamento progressivo dal supporto con conseguente spegnimento o addirittura caduta.
Oltre a ciò, le sorgenti luminose o lampade utilizzate sono di grande dimensione e raggiungono i 30/50 cm di lunghezza, mentre la loro parte filettata à ̈ di ridotte dimensioni, 4/5 cm, com’à ̈ ridotta la lunghezza del portalampada.
Durante la fase di gonfiaggio o di abbattimento, la lampada si trova in posizioni non verticali, ad esempio orizzontali. Questo provoca momenti di flessione nel punto critico di contatto tra il bulbo luminoso e il supporto di avvitamento sul portalampada con pericoli di rottura.
Per ovviare a tutti i suddetti inconvenienti si à ̈ studiato e realizzato un nuovo tipo di sistema di illuminazione con struttura portante gonfiabile e di sostegno della sorgente luminosa, con dispositivi di sicurezza.
Compito principale del presente trovato à ̈ quello di aumentare la sicurezza del sistema di illuminazione sia durante il suo utilizzo sia durante le fasi di gonfiaggio e sgonfiamento della struttura portante, mediante adozione di particolari ed efficaci accorgimenti.
Altro scopo del presente trovato à ̈ quello di controllare e rallentare lo sgonfiamento e la rapidità di abbattimento della struttura portante del sistema di illuminazione, riducendo così il rischio di impatto violento a terra della parte superiore della struttura portante, con conseguenti gravi conseguenze per le sorgenti luminose, e permettendo l’eventuale intervento di operatori.
Altro scopo del presente trovato à ̈ quello di ridurre la rumorosità.
Altro scopo del presente trovato à ̈ quello di proteggere le componenti elettromeccaniche dal rischio di intasamenti ad opera di polveri e particelle e dalle infiltrazioni di acqua.
Questi ed altri scopi, diretti e complementari, sono raggiunti dal nuovo sistema di illuminazione con struttura portante gonfiabile e di sostegno della sorgente luminosa, con dispositivi di sicurezza.
Le caratteristiche del nuovo sistema di illuminazione saranno meglio chiarite dalla seguente descrizione con riferimento alle tavole di disegno, allegate a titolo di esempio non limitativo.
In figura 1a à ̈ schematizzato il problema tecnico dello sgonfiamento nei sistemi di illuminazione di emergenza del tipo noto, che, in fase di sgonfiamento o abbattimento, presentano il punto di debolezza (figura 1b) in prossimità della base, come precedentemente illustrato.
Nelle figure 2a, 2b, 2c e 2d à ̈ invece schematizzato il nuovo sistema di illuminazione, indicato con il riferimento (1), con dispositivo di sicurezza o mezzo elastico (9) atto a controllare l’abbattimento della struttura di supporto (2).
Il nuovo sistema di illuminazione (1) comprende una struttura portante (2) gonfiabile a colonna, una o più sorgenti luminose (7), sostenute da detta struttura portante (2), e una base di sostegno (3) di detta struttura portante (2), e dove all’interno di detta base (3) sono alloggiate le componenti per il funzionamento del sistema di illuminazione (1), per il gonfiaggio (4) e lo sgonfiamento della struttura portante (2) e per il filtraggio dell’aria (5, 6), schematizzati in figura 3.
Il nuovo sistema di illuminazione (1) si propone di risolvere il problema della rapidità di caduta della struttura portante (2) in fase di sgonfiamento e abbattimento.
Per contrastare tale rapidità di caduta della struttura portante (2) in fase di sgonfiamento e abbattimento à ̈ necessario creare una doppia condizione. 1. occorre che la pressione interna della struttura portante (2) diminuisca lentamente in modo tale che l’abbattimento avvenga con velocità ridotta;
2. occorre inoltre che il primo punto di cedimento strutturale non sia localizzato alla base (3) della struttura portante (2) ma in posizione più elevata affinché si abbatta prima la parte superiore (2a) della struttura portante (2) stessa e successivamente quella inferiore (2b).
Come schematizzato nelle figure 2a-2d, per soddisfare entrambe dette condizioni, il nuovo sistema di illuminazione (1) comprende almeno un mezzo elastico (9), ad esempio una fettuccia elastica, ancorata con la sua estremità superiore (91) in corrispondenza o in prossimità della sommità (21) della struttura portante (2) e con la sua estremità inferiore (92) in un punto intermedio (22) dell’altezza di detta struttura portante (2), dove si vuole ottenere la piegatura (23) della struttura portante (2) durante l’abbattimento.
Detto mezzo elastico (9) Ã ̈ ancorato alla superficie esterna oppure alla superficie interna della struttura portante (2).
Detto mezzo elastico (9) à ̈ fissato in modo tale che in condizioni di normale operatività del sistema di illuminazione (1), ossia con struttura portante (2) completamente gonfiata e mantenendo una pressione interna costante, detto mezzo elastico (9) à ̈ in condizione di tensione regolata in modo tale da non pregiudicare la verticalità della struttura portante (2) stessa, coma da figura 2a.
In fase di sgonfiamento della struttura portante (2), schematizzata nelle figure 2b-d, detto mezzo elastico (9) tende a piegare la struttura portante (2). L’azione di tensione di detto mezzo elastico riduce infatti il volume e compensa temporaneamente la perdita della pressione dovuta all’interruzione del flusso d’aria generato dalle ventole e crea inoltre dei punti di debolezza (23) strutturale in prossimità del punto di ancoraggio (22) inferiore dell’estremità inferiore (92) del mezzo elastico (9), ritardando quindi la formazione del punto di debolezza (24) in corrispondenza della base (3) della struttura portante (2).
L’abbattimento della struttura portante (2) avviene quindi lentamente in due fasi:
- iniziale abbattimento lento della parte superiore (2a) della struttura portante, che si piega inizialmente in corrispondenza di detta estremità inferiore (92) del mezzo elastico (9), come da figura 2c;
- completamento dell’abbattimento della parte inferiore (2b) con successiva piegatura (24) in corrispondenza della base (3) della struttura portante (2), come da figura 2d.
Tale accorgimento comporta numerosi vantaggi.
Innanzitutto la struttura portante (2), ruotando in almeno due punti (23, 24), uno ad altezza intermedia e uno alla base, ha una rotazione complessiva ridotta, con meno rischi di rotture e di ingombrare lo spazio circostante, impattando con oggetti o persone.
Oltre a ciò, l’abbattimento avviene in modo più lento e progressivo, quindi più controllabile da parte degli operatori.
Pertanto, i pericoli di contatto violento a terra della parte superiore della struttura portante, e quindi delle sorgenti luminose, sono ridotti.
In figura 3 Ã ̈ schematizzata la base (3) del nuovo sistema di illuminazione (1), dove sono alloggiati i dispositivi di gonfiaggio, quali almeno una ventola (4) e/o compressori o altro, dispositivi antirumore (41, 42, 44, 45) e dispositivi di filtrazione o filtri (5, 6).
Per ridurre la rumorosità delle ventole (4) e dei dispositivi di gonfiaggio alloggiati entro detta base (3), il nuovo sistema di illuminazione (1) comprende preferibilmente almeno un tubo (41) di mandata dell’aria, in cui à ̈ alloggiata detta ventola (4), detto tubo essendo preferibilmente coibentato con materiale atto a limitare la diffusione dei rumori.
In particolare, si prevede che detto tubo (41) abbia forma sostanzialmente cilindrica, preferibilmente ad U con un primo ramo (42) con bocca (43) di presa dell’aria e un secondo ramo (44) atto ad essere collegato a detta struttura portante (2) per il suo gonfiaggio.
Detto tubo (41) Ã ̈ preferibilmente rivestito (45) in materiale coibente antirumore.
Il nuovo sistema di illuminazione (1) comprende inoltre uno o più appositi filtri (5, 6), per evitare che le particelle di polvere possano essere aspirate dai dispositivi di gonfiaggio della struttura portante e danneggiare il motore elettrico.
In particolare, si può prevedere che uno o più filtri (5) per particelle grossolane siano posizionati sulle prese d’aria (31) realizzate sulle pareti (32) o sul coperchio (33) di detta base (3).
Nella soluzione preferita, rappresentata in figura 3, detto coperchio (33) della base (3) inoltre preferibilmente un bordo (34) ripiegato atto ad avvolgere la parte superiore delle pareti (32) di detta base (3), dove sono realizzate le aperture dette prese d’aria (31), per proteggere le prese d’aria (31) e detti filtri (5) da infiltrazioni di acqua.
In particolare, detti filtri (5) sono convenientemente disposti tra dette pareti (32), in corrispondenza di dette prese d’aria (31), e detto bordo (34) del coperchio (33).
Si prevede inoltre che almeno un ulteriore filtro (6) per polveri più sottili sia posto sulla bocca (43) di presa di detto tubo (41) di mandata dell’aria alla ventola (4).
Il nuovo sistema di illuminazione comprende anche almeno un pressostato posizionato all’interno della camera di detta struttura di supporto, atto a rilevare il valore della pressione, per fornire il consenso all’accensione della sorgente luminosa solo quando la pressione raggiunge il valore di sicurezza stabilito. In questo modo, l’accensione della sorgente luminosa à ̈ eseguibile soltanto quando la struttura di supporto à ̈ adeguatamente gonfiata e si trova perfettamente verticale, ossia la sorgente luminosa non può essere accesa se la struttura di supporto à ̈ in posizione orizzontale o inclinata o piegata.
Tale pressostato ha anche la funzione di rilevare se la pressione all’interno della struttura di supporto diminuisce sotto un valore di sicurezza, tale da pregiudicare la stabilità della torre, e in tal caso viene eseguito automaticamente lo spegnimento della sorgente luminosa senza necessità di intervento dell’operatore.
In sostanza, se le ventole smettono di funzionare la sorgente luminosa si spegne e l’accensione deve avvenire solo quando la struttura di supporto à ̈ completamente estesa. Viceversa, il pressostato toglie automaticamente il consenso all’accensione della sorgente luminosa immediatamente quando la pressione scende al di sotto della soglia di sicurezza.
Questo accorgimento ha un duplice vantaggio:
• si evita che l’operatore possa commettere l’errore di anticipare l’accensione della sorgente luminosa rispetto alla completa distensione della struttura di supporto;
• si garantisce che, in caso di interruzione del flusso d’aria e conseguente abbattimento della struttura di supporto, venga interritta l’alimentazione elettrica alla sorgente luminosa, che si spegne immediatamente in modo automatico.
Il pressostato, controllando la pressione interna alla struttura di supporto, garantisce anche la sua stabilità e resistenza al vento.
La pressione interna della struttura portante à ̈ determinata dal funzionamento dei dispositivi di gonfiaggio e in particolare à ̈ proporzionale al numero di giri della ventola.
Non sempre à ̈ necessaria l’erogazione della potenza massima di pressione che provoca usura elevata dei motori elettrici. In molti casi, quindi, può essere conveniente ridurre la pressione interna, semplicemente variando il numero di giri della ventola.
Il nuovo sistema di illuminazione comprende quindi almeno un reostato attraverso il quale, diminuendo il voltaggio di alimentazione dei motori elettrici, si diminuiscono i giri della ventola e quindi la pressione, ad esempio in normali condizioni di utilizzo.
Al contrario, in caso di vento o intemperie, l’operatore può rendere più stabile e resistente la struttura aumentando la pressione interna, semplicemente aumentando il numero di giri della ventola.
Come precedentemente illustrato, il nuovo sistema di illuminazione (1) comprende una o più sorgenti luminose (7) sostenute da detta struttura portante (2).
Tali sorgenti (7) possono essere poste all'interno della struttura portante (2) o all'esterno di essa sulla sua sommità (21) o in prossimità della base (3) o ad altezze intermedie e distribuite su detta struttura portante (2).
In particolare, à ̈ preferibile posizionare la sorgente luminosa (7) in alto, alla sommità (21) della struttura portante (2).
La sorgente luminosa (7) à ̈ ad esempio costituita da una o più lampade (71) a incandescenza o a scarica ad alto o basso voltaggio oppure del tipo a LED. In figura 4 à ̈ schematizzata una lampada (71) con o-ring (73) antisvitamento, mentre in figura 5 à ̈ schematizzato il problema tecnico di rischio di rottura della lampada (71) in prossimità dell’attacco (71a) al portalampada (72). Nelle figure 6a, 6b e 6c, à ̈ schematizzata la gabbia (8) di sostegno di una lampada (71).
Per evitare il rischio di svitamento indesiderato e accidentale delle lampade (71) dai relativi portalampade (72), si prevede l’impiego, per ciascuna lampada (7), di almeno un o-ring (73) o anello di silicone o materiale simile, resistente al calore generato dalla lampada (71) stessa e applicato tra detto portalampada (72) e detta lampada (71), atto ad offrire resistenza allo svitamento, rendendoli sostanzialmente solidali (vedi figura 4).
Detto o-ring antisvitamento (73), infatti, Ã ̈ in contatto con la superficie della lampada e con quella del portalampada funzionando come un elastico che stringe e rende solidale il primo elemento con il secondo, impossibilitando lo svitamento meccanico accidentale o indesiderato della lampada dal portalampada.
Il presente trovato si propone inoltre di evitare il rischio di rotture del bulbo (74) della lampada (71) quando essa risulta posizionata orizzontalmente o inclinata, eliminare il momento flettente sul punto di avvitamento, come schematizzato in figura 5.
A tale scopo, si prevede almeno una gabbia di contenimento (8) di sostegno di ciascuna lampada (71), schematizzata nelle figure 6a, 6b e 6c, dove detta gabbia (8) comprende più punti di ancoraggio (81) alla calotta (21) della struttura di supporto (2), dove à ̈ posizionato il portalampada (72), e sostiene la lampada (71) preferibilmente in prossimità dell’estremità libera (75) del bulbo (74), preferibilmente mediante interposizione di almeno un ulteriore o-ring di protezione (76) in materiale siliconico resistente al calore.
Tale gabbia (8) à ̈ inoltre conformata in modo da impedire l’accidentale contatto della lampada (71) con la struttura portante (2), che potrebbe venire rovinata dal calore.
Queste sono le modalità schematiche sufficienti alla persona esperta per realizzare il trovato, di conseguenza, in concreta applicazione potranno esservi delle varianti senza pregiudizio alla sostanza del concetto innovativo.
Pertanto con riferimento alla descrizione che precede e alle tavole accluse si esprimono le seguenti rivendicazioni.

Claims (1)

  1. RIVENDICAZIONI 1.Sistema di illuminazione (1) comprendente una struttura portante (2) gonfiabile, una o più sorgenti luminose (7), sostenute da detta struttura portante (2), e una base di sostegno (3) di detta struttura portante (2), detta base (3) essendo atta ad alloggiare le componenti per il funzionamento di detto sistema di illuminazione (1) e per lo gonfiaggio e lo sgonfiamento della struttura portante (2), caratterizzato dal fatto di comprendere, su detta struttura portante (2), uno o più mezzi (9) o punti di cedimento atti a provocare almeno una prima piegatura di detta struttura portante (2) in fase di sgonfiamento o abbattimento in almeno un punto intermedio (23) compreso tra la sua sommità (21) e detta base (3), affinché si abbatta prima una parte superiore (2a) della struttura portante (2) stessa e successivamente una o più parti inferiori (2b). 2.Sistema di illuminazione (1) come da rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto di comprendere almeno un mezzo elastico (9) ancorato alla superficie esterna oppure alla superficie interna della struttura portante (2) in almeno due punti (21, 22) su detta struttura portante (2) dove si vuole ottenere detta prima piegatura (23) della struttura portante (2) durante l’abbattimento. 3.Sistema di illuminazione (1) come da rivendicazioni 1, 2, caratterizzato dal fatto che detto un mezzo elastico (9) comprende almeno una fettuccia elastica ancorata con la sua estremità superiore (91) in corrispondenza o in prossimità della sommità (21) della struttura portante (2) e con la sua estremità inferiore (92) in un punto intermedio (22) dell’altezza di detta struttura portante (2). 4.Sistema di illuminazione (1) come da rivendicazioni 1, 2, 3, caratterizzato dal fatto che detto un mezzo elastico (9) à ̈ ancorato in modo tale con struttura portante (2) completamente gonfiata e pressione interna costante, detto mezzo elastico (9) à ̈ in condizione di tensione tale da non pregiudicare la verticalità della struttura portante (2) stessa, mentre in fase di sgonfiamento della struttura portante (2), detto mezzo elastico (9) tende a piegare la struttura portante (2). 5.Sistema di illuminazione (1) come da rivendicazioni 1, 2, 3, 4 caratterizzato dal fatto che entro detta base (3) à ̈ posizionato almeno un tubo (41) di mandata dell’aria, in cui à ̈ alloggiata almeno una ventola (4) per il gonfiaggio di detta struttura portante (2), e dove detto tubo (2) à ̈ coibentato con materiale atto a limitare la diffusione dei rumori. 6.Sistema di illuminazione (1) come da rivendicazione 5, caratterizzato dal fatto che detto tubo (41) ha forma sostanzialmente cilindrica ad U, con un primo ramo (42) con bocca (43) di presa dell’aria e un secondo ramo (44) atto ad essere collegato a detta struttura portante (2) per il suo gonfiaggio. 7.Sistema di illuminazione (1) come da rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta base (3) comprende una o più prese d’aria sulle pareti (32) o sul coperchio (33) e uno o più filtri (5, 6) antipolvere per dette componenti (4, 5, 6) alloggiate in detta base (3), di cui uno o più di detti filtri (5) per particelle grossolane sono posizionati su dette prese d’aria (31) e/o almeno un ulteriore filtro (6) per polveri sottili à ̈ posto sulla bocca (43) di presa di detto tubo (41) di mandata dell’aria alla ventola (4). 8.Sistema di illuminazione (1) come da rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto coperchio (33) della base (3) comprende un bordo (34) ripiegato atto ad avvolgere la parte superiore delle pareti (32) di detta base (3), dove sono realizzate le aperture dette prese d’aria (31), per proteggere le prese d’aria (31) e detti filtri (5) da infiltrazioni di acqua. 9.Sistema di illuminazione (1) come da rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto di comprendere almeno un pressostato all’interno di detta struttura di supporto (2), atto a rilevare il valore della pressione interna, per permettere l’accensione della sorgente luminosa (7) solo quando la pressione raggiunge un valore di sicurezza stabilito e/o per togliere il consenso e/o comandare lo spegnimento della sorgente luminosa (7) quando la pressione scende al di sotto di detto valore di sicurezza. 10.Sistema di illuminazione (1) come da rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto di comprendere almeno un reostato per variare il voltaggio di alimentazione dei motori elettrici e quindi il numero di giri di una o più di dette ventole (4), per variare la pressione interna a detta struttura portante in funzione delle condizioni di utilizzo. 11.Sistema di illuminazione (1) come da rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta sorgente luminosa (7) comprende da una o più lampade (71) a incandescenza o a scarica ad alto o basso voltaggio oppure del tipo a LED, con relativi portalampada (72) posti all'interno della struttura portante (2) o all'esterno di essa sulla sua sommità (21) o in prossimità della base (3) o ad altezze intermedie e distribuiti su detta struttura portante (2). 12.Sistema di illuminazione (1) come da rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto di comprendere, per ciascuna di dette lampade (71), almeno un o-ring antisvitamento (73) o anello di silicone, gomma o simile, resistente al calore, e applicato tra detto portalampada (72) e detta lampada (71). 13.Sistema di illuminazione (1) come da rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto di comprendere, per ciascuna di dette lampade (71), almeno una gabbia di contenimento (8) con uno o più punti di ancoraggio (81) a detta struttura di supporto (2) e atto a sostenere detta lampada (71) in prossimità dell’estremità libera (75) del bulbo (74), mediante interposizione di almeno un ulteriore o-ring di protezione (76) in materiale siliconico resistente al calore.
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