ITPD20070262A1 - Dispositivo per la dissipazione di calore per moduli fotovoltaici, e modulo fotovoltaico dotato di detto dispositivo - Google Patents

Dispositivo per la dissipazione di calore per moduli fotovoltaici, e modulo fotovoltaico dotato di detto dispositivo Download PDF

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ITPD20070262A1
ITPD20070262A1 ITPD20070262A ITPD20070262A1 IT PD20070262 A1 ITPD20070262 A1 IT PD20070262A1 IT PD20070262 A ITPD20070262 A IT PD20070262A IT PD20070262 A1 ITPD20070262 A1 IT PD20070262A1
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Description

“DISPOSITIVO PER LA DISSIPAZIONE DI CALORE PER MODULI FOTOVOLTAICI, E MODULO FOTOVOLTAICO DOTATO DI DETTO DISPOSITIVO”
DESCRIZIONE
Il presente trovato ha per oggetto un dispositivo per la dissipazione di calore per moduli fotovoltaici.
Forma oggetto del trovato anche un modulo fotovoltaico dotato di tale dispositivo di dissipazione di calore.
Oggigiorno si va sempre più diffondendo l'impiego, sia in ambito privato che pubblico, di uno o più moduli fotovoltaici, ove con i termini 'modulo fotovoltaico' si intende un pannello solare volto alla generazione di energia elettrica.
Generalmente tali moduli fotovoltaici comprendono una serie di celle fotovoltaiche (in silicio monocristallino o policristallino, o in silicio amorfo) inglobate in uno strato di materiale isolante e protettivo, come ad esempio l'Etil Vinil Acetato (ÈVA), chiuse a sandwich tra una lastra di vetro e uno strato di materiale di barriera all'umidità e di protezione, ad esempio una lastra di materia plastica e preferibilmente di Tediar® (film di polivinilfluoruro, PVF, della DuPont).
Gli studi di settore e le rilevazioni dell'efficienza di tali moduli fotovoltaici insegnano che tale efficienza si riduce in proporzione con l'aumento di temperatura del modulo stesso, quindi mano a mano che nel periodo diurno il modulo si riscalda, il suo rendimento diminuisce progressivamente.
Per ovviare a tale importante inconveniente si è tentato di mettere a punto dispositivi di dissipazione attivi, ad esempio a circolazione d'acqua, o a base di bagni di sali.
Tali soluzioni si sono però dimostrate molto onerose e poco funzionali in relazione ai vantaggi di rendimento ottenibili.
Compito principale del presente trovato è quello di realizzare un dispositivo per la dissipazione di calore per moduli fotovoltaici capace di ovviare agli inconvenienti dei dispositivi attivi di tipo noto, ovvero di portare un importante miglioramento dell'efficienza del modulo fotovoltaico a fronte di un costo di realizzazione montaggio molto contenuto rispetto ai citati dispositivi di dissipazione attivi.
Nell'ambito del compito principale sopra esposto, un importante scopo del presente trovato è quello di realizzare un dispositivo per la dissipazione di calore per moduli fotovoltaici semplice da realizzare e facile e rapido da installare.
Un ulteriore scopo del presente trovato è quello di realizzare un dispositivo di dissipazione montabile anche su moduli fotovoltaici di tipo noto e già in uso.
Un altro scopo del presente trovato è quello di mettere a punto un modulo fotovoltaico dotato di un dispositivo di dissipazione capace di realizzare il suddetto compito e i summenzionati scopi.
Non ultimo scopo del presente trovato è quello di mettere a punto un dispositivo per la dissipazione di calore per moduli fotovoltaici, producibile con impianti e tecnologie note.
Questi ed altri scopi ancora, che più chiaramente appariranno in seguito, vengono raggiunti da un dispositivo per la dissipazione di calore per moduli fotovoltaici, caratterizzato dal fatto di comprendere una pluralità di elementi radianti in materiale termoconduttivo, preposti ad essere fissati a sbalzo, distanziati, allo strato di chiusura posteriore di un modulo fotovoltaico, ciascuno di detti elementi radianti presentando una porzione di base posta ad aderire a detto strato protettivo, dalla quale porzione di base si sviluppa, in allontanamento dal modulo fotovoltaico, almeno un rilievo sagomato per realizzare una superficie di scambio termico atta ad essere lambita dall'aria.
Ulteriori caratteristiche e vantaggi del trovato risulteranno maggiormente dalla descrizione di quattro sue forme di esecuzione preferite ma non esclusive, illustrate a titolo indicativo e non limitativo nelle unite tavole di disegni, in cui:
- la figura 1 rappresenta una vista laterale in sezione di modulo fotovoltaico dotato di un dispositivo secondo il trovato, in una sua prima forma realizzativa;
- la figura 2 rappresenta una vista prospettica da dietro del modulo con dispositivo nella sua prima forma realizzativa;
- la figura 3 rappresenta una vista prospettica da dietro di un modulo fotovoltaico dotato di un dispositivo secondo il trovato in una sua seconda forma realizzativa;
- la figura 4 rappresenta una vista laterale in sezione di un modulo fotovoltaico dotato di un dispositivo secondo il trovato in una sua terza forma realizzativa;
- la figura 5 mostra una vista laterale in sezione di un modulo fotovoltaico dotato di un dispositivo secondo il trovato in una sua quarta forma realizzativa.
Con riferimento alle figure precedentemente citate, un dispositivo per la dissipazione di calore per moduli fotovoltaici secondo il trovato, viene indicato complessivamente con il numero 10.
Il generico modulo fotovoltaico viene indicato nel suo complesso con il numero 11, e si compone, come visibile in figura 1, di una serie di celle fotovoltaiche 12 (in silicio mono cristallino o policristallino, o in silicio amorfo), le quali sono inglobate in uno strato incapsulante di materiale isolante e protettivo 13; tale strato incapsulante 13 è generalmente Etil Vinil Acetato (ÈVA), ma può essere anche in altro materiale simile ed equivalente.
Lo strato incapsulante 13, contenente le celle 12 tra loro elettricamente interconnesse, è chiuso a sandwich tra una lastra di vetro 14, anteriore, e uno strato di chiusura 15, posteriore, di materiale di barriera all'umidità e di protezione; tale strato di chiusura 15 è, ad esempio, un foglio di materia plastica e preferibilmente di Tediar® (film di polivinilfluoruro, PVF, della DuPont).
Tale strato di chiusura 15 può, in alternativa, essere in vetro , o in materiale metallico, o in altro materiale simile ed equivalente.
Il dispositivo 10 comprende una pluralità di elementi radianti 16 in materiale termoconduttivo, preposti ad essere fissati a sbalzo, distanziati, allo strato di chiusura posteriore 15 del modulo fotovoltaico 11.
Ciascun elemento radiante 16 presenta una porzione di base 17 posta ad aderire allo strato di chiusura 15, dalla quale porzione di base 17 si sviluppa, in allontanamento dal modulo fotovoltaico 11, un rilievo 18 sagomato per realizzare una superfìcie di scambio termico atta ad essere lambita daH'aria.
Nella prima forma realizzativa del dispositivo secondo il trovato, schematizzata nelle figure 1 e 2, gli elementi radianti 16 sono dati ciascuno da un lamierino piegato a L, ed in particolare, in tale prima forma realizzativa, gli elementi radianti 16 presentano una base 17 e un rilievo 18 che sono piattiformi e che definiscono tra loro un angolo sostanzialmente di 90°.
Il dispositivo 10, in tale sua prima forma realizzativa, esemplificativa e non limitativa del trovato, esso comprende una serie di elementi radianti 16, 16a, 16b, 16c e seguenti, disposte in file e in colonne sostanzialmente su tutta la superficie dello strato di chiusura 15.
In figura 3 è rappresentata una seconda forma realizzativa del dispositivo secondo il trovato, indicato con il numero 110, applicato ad un modulo fotovoltaico 111.
Il dispositivo 110 comprende una pluralità di elementi radianti 116 di sezione sostanzialmente a L che si sviluppano per tutta la larghezza del modulo 111; tali elementi 116 sono disposti equidistanziati e paralleli su tutta l’altezza dello stesso modulo 111.
Tale seconda forma realizzativa del trovato determina una maggiore superficie di scambio rispetto alla prima forma realizzativa, in cui tra due affiancati elementi 16 vi è una intercapedine.
Una terza forma realizzativa del trovato è rappresentata in figura 4.
In tale terza forma realizzativa, anch’essa da intendersi esemplificativa e non limitativa del trovato, gli elementi radianti 216 sono costituiti ciascuno da un lamierino piegato e sagomato in modo da avere sezione sostanzialmente a omega (Ω), con le due porzioni di estremità 220 e 221 che sono preposte ad essere fissate allo strato di chiusura posteriore 215 del modulo 211.
Tali elementi radianti 216 sono da intendersi realizzabili di larghezza trasversale qualsivoglia, ovvero sia di larghezza avente ordine di grandezza comparabile con le altre sue due dimensioni, in modo analogo a quanto visto per gli elementi radianti 16 della prima forma realizzativa del trovato, sia di larghezza tale da interessare trasversalmente tutto lo strato di chiusura 215, in modo analogo a quanto descritto per gli elementi radianti 116 della seconda forma realizzativa del trovato.
In una sua quarta forma realizzativa, il dispositivo 310 secondo il trovato, rappresentato in figura 4 come fissato ad un modulo fotovoltaico 311, comprende una serie di elementi radianti 316 che sono in corpo unico.
Tale corpo unico è dato da un foglio di lamierino piegato in zone equidistanziate a definire rilievi 318 comprendenti ciascuno due affacciate pareti 318a e 318b.
Il dispositivo 310 può comprendere un unico foglio di lamierino piegato, di dimensioni tali da interessare l'intero strato di chiusura 315, oppure può comprendere una pluralità di strisce di lamierino piegato, affiancate.
Il funzionamento del dispositivo secondo il trovato, in ognuna delle sue forme realizzative, sia quelle qui descritte che le equivalenti non riportate per semplicità, è il seguente.
Si realizzano gli elementi radianti 16, 116, 216 o 316, sagomando fogli o strisce di lamierino metallico o di altro equivalente materiale termoconduttore, e li si fissano allo strato di chiusura posteriore 15, 215 o 315 mediante un collante termicamente conduttivo, anche di tipo commercialmente noto.
Una volta che gli elementi radianti 16 sono stati fissati al modulo 11 , il calore accumulato dal modulo si propaga sulla superficie degli elementi radianti i quali vanno ad incrementare la superficie lambita dall'aria e quindi la dissipazione del calore accumulato dal modulo a cui sono fissati.
II dispositivo secondo il trovato, 10, 110, e seguenti, consiste quindi in un sistema di dissipazione passivo del calore emesso dal generico modulo fotovoltaico 11, 111 e seguenti.
Il dispositivo secondo il trovato, ad esempio 10, ma anche 110 e seguenti, trasmette il calore all’ambiente circostante e , conseguentemente, determina l'abbassamento della temperatura del modulo fotovoltaico e delle sue celle.
L'impiego del dispositivo secondo il trovato fa si che la temperatura delle celle 12 sia di diversi gradi più bassa rispetto alla temperatura delle celle di un eguale modulo privo del dispositivo secondo il trovato.
Conseguentemente, tale abbassamento della temperatura operativa delle celle comporta un incremento della tensione operativa delle celle e quindi del modulo fotovoltaico, con un considerevole aumento di potenza e di energia prodotte.
Gli elementi radianti 16 e seguenti sono preferibilmente in alluminio, ma possono essere anche di altro materiale che diffonda il calore.
Gli elementi radianti 16 e seguenti possono avere superficie sia liscia che goffrata e sono da intendersi posizionabili sia a svilupparsi trasversalmente al modulo fotovoltaico, come nelle figure allegate, sia con i rilievi 18 e seguenti orientati dal basso verso l'alto, a determinare dei canali di libera risalita per l'aria riscaldata dal calore asportato dagli elementi radianti stessi.
Gli elementi radianti 16 e seguenti sono da intendersi realizzabili di forma anche non regolare ed orientati in qualsivoglia direzione rispetto agli assi del modulo fotovoltaico.
Gli stessi elementi radianti 16 sono da intendersi realizzabili di altezze anche diverse uno dall'altro tra gli stessi facenti parte del medesimo dispositivo dissipatore 10, e sono da intendersi realizzabili sia con materiali monostrato che con materiali multistrato.
Forma oggetto del trovato anche un modulo fotovoltaico dotato di un dispositivo di dissipazione del calore come sopra descritto.
Tale modulo fotovoltaico 11 comprende una serie di celle fotovoltaiche 12, le quali sono inglobate in uno strato incapsulante di materiale isolante e protettivo 13; tale strato incapsulante 13 è generalmente Etil Vinil Acetato (ÈVA), ma può essere anche in altro materiale simile ed equivalente.
Lo strato incapsulante 13, contenente le celle 12 tra loro elettricamente interconnesse, è chiuso a sandwich tra una lastra di vetro 14, anteriore, e uno strato di chiusura 15, posteriore, di materiale di barriera aH'umidità e di protezione; tale strato di chiusura 15 è, ad esempio, un foglio di materia plastica e preferibilmente di Tediar® (film di polivinilfluoruro, PVF, della DuPont).
Tale strato di chiusura 15 può, in alternativa, essere in vetro , o in materiale metallico, o in altro materiale simile ed equivalente.
Tale modulo fotovoltaico 11 comprende, fissato inferiormente allo strato di chiusura posteriore 15, un dispositivo dissipatore di calore 10 comprendente a sua volta una pluralità di elementi radianti 16 in materiale termoconduttivo, preposti ad essere fissati a sbalzo, distanziati, da detto strato di chiusura posteriore Ciascun elemento radiante 16 presenta una porzione di base 17 posta ad aderire allo strato di chiusura 15, dalla quale porzione di base 17 si sviluppa, in allontanamento dal modulo fotovoltaico 11, un rilievo 18 sagomato per realizzare una superficie di scambio termico atta ad essere lambita dataria.
Le celle fotovoltaiche 12 possono essere del tipo in silicio monocristallino o policristallino, o in silicio amorfo.
In una variante realizzativa del modulo fotovoltaico 11 , non illustrata per semplicità, gli elementi radianti 16 sono collegati termicamente alla cornice perimetrale del modulo, per una migliore dissipazione del calore.
Gli elementi radianti possono presentare, sviluppantisi a sbalzo dalla base, uno o più rilievi astiformi o filiformi, anziché un unico rilievo piattiforme come nelle forme realizzative del dispositivo dissipatore secondo il trovato sopra descritte.
La temperatura delle celle contenute nel modulo e’ finizione delTirragiamento solare e della temperatura ambiente.
Prove pratiche mostrano che, in condizioni operative estive italiane, la temperatura delle celle 12 di un modulo fotovoltaico 11 nelle ore centrali della giornata raggiunge facilmente i 60 gradi centigradi; l’applicazione di un dispositivo dissipatore passivo 10, 110 o seguenti, al modulo 11, 111 e seguenti, consente un abbassamento di temperatura operativa delle celle 12 di oltre 6°C e fino anche ad oltre 10°C, con un conseguente aumento della potenza prodotta di circa il 5 % rispetto ad un eguale modulo sprovvisto del dispositivo di dissipazione secondo il trovato.
Un'altra peculiarità del dispositivo dissipatore secondo il trovato 10, in tutte le sue forme realizzative equivalenti, sia quelle qui descritte a titolo esemplificativo, sia quelle simili ed equivalenti qui non descritte, consiste anche nel basso costo per la sua realizzazione e la sua installazione.
Il dispositivo dissipatore passivo secondo il trovato può essere applicato anche su moduli o impianti esistenti, sia connessi a rete, e sia ad isola.
Il dispositivo dissipatore passivo secondo il trovato è impiegabile con particolare convenienza su moduli parzialmente o totalmente integrati ai tetti e/o agli elementi strutturali degli edifìci, in quanto in tali situazioni il modulo tradizionale vede aumentare sensibilmente la sua temperatura a causa della scarsa o nulla possibilità di dissipazione del calore dalla sua faccia posteriore.
L’impiego del dispositivo dissipatore passivo secondo il trovato, invece, consente di aumentare sensibilmente la energia producibile dal modulo, grazie alla capacità di dissipare buona parte del calore accumulato, in modo statico, senza bisogno alcuno di apporti di energia, o di utilizzo di mezzi meccanici o chimici per ottenere tale dissipazione termica.
In più, il dispositivo dissipatore passivo secondo il trovato può portare anche altri benefici al modulo fotovoltaico a cui è fissato, tra cui un possibile effetto di riflessione termica e/o ottica di onde elettromagnetiche di qualsivoglia lunghezza d’onda, anche trasmesse dalle celle stesse per effetto della loro relativa trasparenza a radiazioni elettromagnetiche di certe lunghezze d’onda.
Si è in pratica constatato come il trovato così descritto porti a soluzione il compito e gli scopi preposti.
In particolare con il presente trovato si è realizzato un dispositivo per la dissipazione di calore per moduli fotovoltaici, capace di portare un importante miglioramento deH'efficienza del modulo fotovoltaico a fronte di un costo di realizzazione montaggio molto contenuto rispetto ai citati dispositivi di dissipazione attivi.
Ancora, con il presente trovato si è realizzato un dispositivo per la dissipazione di calore per moduli fotovoltaici semplice da realizzare e facile e rapido da installare.
Inoltre, con il presente trovato si è realizzato un dispositivo di dissipazione montabile anche su moduli fotovoltaici di tipo noto e già in uso.
In più, con il presente trovato si è messo a punto un modulo fotovoltaico dotato di un dispositivo di dissipazione capace di realizzare il suddetto compito e i summenzionati scopi.
Non ultimo, con il presente trovato si sono realizzati un dispositivo per la dissipazione di calore per moduli fotovoltaici, e un modulo fotovoltaico dotato di un tale dispositivo, producibili con impianti e tecnologie note.
U trovato così concepito è suscettibile di numerose modifiche e varianti, tutte rientranti nell’ambito del concetto inventivo; inoltre, tutti i dettagli potranno essere sostituiti da altri elementi tecnicamente equivalenti.
In pratica, i materiali impiegati, purché compatibili con l’uso specifico, nonché le dimensioni, potranno essere qualsiasi secondo le esigenze e lo stato della tecnica.
Ove le caratteristiche e le tecniche menzionate in qualsiasi rivendicazione siano seguite da segni di riferimento, tali segni di riferimento sono stati apposti al solo scopo di aumentare 1 ’ intellegibi lità delle rivendicazioni e di conseguenza tali segni di riferimento non hanno alcun effetto limitante sull’interpretazione di ciascun elemento identificato a titolo di esempio da tali segni di riferimento.

Claims (22)

  1. RIVENDICAZIONI 1) Dispositivo per la dissipazione di calore per moduli fotovoltaici, caratterizzato dal fatto di comprendere una pluralità di elementi radianti (16) in materiale termoconduttivo, preposti ad essere fìssati a sbalzo, distanziati, allo strato di chiusura posteriore (15) di un modulo fotovoltaico (11), ciascuno di detti elementi radianti (16) presentando una porzione di base (17) posta ad aderire a detto strato di chiusura (15), dalla quale porzione di base (17) si sviluppa, in allontanamento dal modulo fotovoltaico, almeno un rilievo (18) sagomato per realizzare una superficie di scambio termico atta ad essere lambita dall'aria.
  2. 2) Dispositivo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che ciascun elemento radiante (16) è dato da un lamierino piegato a L, presentando una base (17) e un rilievo (18) che sono piattiformi e che definiscono tra loro un angolo sostanzialmente di 90°.
  3. 3) Dispositivo secondo le rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto di comprendere una serie di elementi radianti (16, 16a, lób, 16c) disposti affiancati in file e in colonne sostanzialmente su tutta la superficie dello strato di chiusura (15).
  4. 4) Dispositivo secondo le rivendicazioni 1 e 2, caratterizzato dal fatto di comprendere una pluralità di elementi radianti (116) di sezione sostanzialmente a L che si sviluppano per tutta la larghezza del modulo (111), tali elementi (116) essendo disposti equidistanziati e paralleli su tutta l'altezza dello stesso modulo (111).
  5. 5) Dispositivo secondo una o più delle rivendicazioni 1, 3 e 4, caratterizzato dal fatto che gli elementi radianti (216) sono costituiti ciascuno da un lamierino piegato e sagomato in modo da avere sezione sostanzialmente a omega, con le due porzioni di estremità (220, 221) che sono preposte ad essere fissate allo strato di chiusura posteriore (215) del modulo (211).
  6. 6) Dispositivo secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto di comprendere una serie di elementi radianti (316) che sono in corpo unico.
  7. 7) Dispositivo secondo la rivendicazione prececente, caratterizzato dal fatto che detto corpo unico è dato da un foglio di lamierino piegato in prestabilite zone a definire rilievi (318) comprendenti ciascuno due affacciate pareti (318a, 318b).
  8. 8) Dispositivo secondo la rivendicazione precedente, caratterizzato dal fatto di essere realizzato da un unico foglio di lamierino piegato, di dimensioni tali da interessare l'intero strato di chiusura (315).
  9. 9) Dispositivo secondo la rivendicazione 7, caratterizzato dal fatto di comprendere una pluralità di strisce di lamierino piegato, disposte affiancate.
  10. 10) Dispositivo secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detti elementi radianti (16, 116, 216, 316) sono fissati alio strato di chiusura posteriore (15, 215,315) mediante un collante termicamente conduttivo.
  11. 11) Dispositivo secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detti elementi radianti (16, 116, 216, 316) sono preferibilmente in alluminio, ma possono essere anche di altro materiale che diffonda il calore.
  12. 12) Dispositivo secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detti elementi radianti (16, 116, 216, 316) possono avere superfìcie sia liscia che goffrata.
  13. 13) Dispositivo secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detti elementi radianti (16, 116, 216, 316) sono posizionabili sia a svilupparsi trasversalmente al modulo fotovoltaico, sia con i rilievi (18, 318) orientati dal basso verso l'alto, a determinare dei canali di lìbera risalita per l’aria riscaldata dal calore asportato dagli elementi radianti stessi.
  14. 14) Dispositivo secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detti elementi radianti (16, 116, 216, 316) sono realizzabili di forma non regolare e posizionabili in modo da assumere una predefìnita direzione trasversale rispetto agli assi del modulo fotovoltaico.
  15. 15) Dispositivo secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detti elementi radianti (16, 116, 216, 316) sono realizzabili sia con materiali monostrato che con materiali multistrato.
  16. 16) Dispositivo secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detti elementi radianti presentano, sviluppantisi a sbalzo dalla base, imo o più rilievi astiformi o filiformi.
  17. 17) Modulo fotovoltaico, del tipo comprendente una serie di celle fotovoltaiche (12), le quali sono inglobate in uno strato incapsulante di materiale isolante e protettivo (13) chiuso a sandwich tra una lastra di vetro (14), anteriore, e uno strato di chiusura (15), posteriore, di materiale di barriera all'umidità e di protezione, detto modulo fotovoltaico (11) caratterizzandosi per il fatto di comprendere, fissato inferiormente allo strato di chiusura posteriore (15), un dispositivo dissipatore di calore (10) comprendente a sua volta una pluralità di elementi radianti (16) in materiale termoconduttivo, preposti ad essere fìssati a sbalzo, distanziati, da detto strato di chiusura posteriore (15), ciascuno di detti elementi radianti (16) presentando una porzione di base (17) posta ad aderire a detto strato di chiusura (15), dalla quale porzione di base (17) si sviluppa, in allontanamento dal modulo fotovoltaico, almeno un rilievo (18) sagomato per realizzare una superfìcie di scambio termico atta ad essere lambita dall'aria.
  18. 18) Modulo fotovoltaico secondo la rivendicazione precedente, caratterizzato dal fatto che detto strato di chiusura 15 è un foglio di materia plastica e preferibilmente di Tediar® (film di polivinilfluoruro, PVF, della DuPont).
  19. 19) Modulo fotovoltaico secondo la rivendicazione 17, caratterizzato dal fatto che tale strato di chiusura (15) è in vetro , o in materiale metallico, o in altro materiale simile ed equivalente.
  20. 20) Modulo fotovoltaico secondo una o più delle rivendicazioni da 17 a 19, caratterizzato dal fatto che dette celle fotovoltaiche (12) possono essere del tipo in silicio monocristallino o policristallino, o in silicio amorfo.
  21. 21) Modulo fotovoltaico secondo una o più delle rivendicazioni da 17 a 20, caratterizzato dal fatto che detti elementi radianti (16) sono collegati termicamente alla cornice perimetrale del modulo, per una migliore dissipazione del calore.
  22. 22) Dispositivo per la dissipazione di calore per moduli fotovoltaici, e modulo fotovoltaico dotato di un tale dispositivo, come ad una o più delle rivendicazioni precedenti, che si caratterizzano per quanto descritto ed illustrato nelle allegate tavole di disegni.
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