ITPD20070208A1 - Metodo di umidificazione di una lente a contatto - Google Patents

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ITPD20070208A1
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    • A61K9/00Medicinal preparations characterised by special physical form
    • A61K9/0012Galenical forms characterised by the site of application
    • A61K9/0048Eye, e.g. artificial tears

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Description

Descrizione
Ambito tecnico
La presente invenzione riguarda un metodo di um idificazione di una lente a contatto avente le caratteristiche enunciate nel preambolo della rivendicazione principale. Essa è inoltre diretta ad un kit comprendente almeno una lente a contatto ed un dispositivo di spruzzo, secondo quanto enunciato nel preambolo della rivendicazione indipendente n. 9.
Sfondo tecnologico
La presente invenzione è applicabile a tutti i tipi di lenti a contatto, tuttavia trova una preferita applicazione alle lenti a contatto morbide. Queste ultime sono composte da una matrice solida, generalmente costituita da un polimero ad elevate proprietà id roti Neh e, nella quale è dispersa una componente liquida in quantità relativamente elevata, compresa indicativamente tra il 20% ed l’80% rispetto al peso totale della lente. La componente liquida è tipicamente composta da una soluzione allo 0.9% di cloruro di sodio in acqua purificata, comunemente nota come soluzione fisiologica o soluzione salina.
La frazione di componente liquida presente nella lente a contatto, oltre a migliorare le caratteristiche di portabilità della lente stessa, contribuisce altresì alla corretta definizione delle sue proprietà geometriche ed ottiche. È quindi necessario che la componente liquida della lente sia sempre mantenuta ai livelli di progetto, compensando eventuali perdite di liquido con una adeguata um idificazione. L’esigenza di mantenere una corretta um idificazione della lente è presente anche in altri tipi di lenti, ad esempio nelle lenti a contatto a base siliconica, le quali presentano un rivestimento od un trattamento superficiale che le rende idrofile.
Perdite di frazione liquida, riconducibili a fenomeni di evaporazione, hanno luogo quando la lente a contatto è indossata sull’occhio di un utente, ad esempio in presenza di particolari situazioni climatiche, come un eccesso di vento o di esposizione solare o di calore, ovvero in ambienti con aria condizionata o riscaldamento, o ancora in condizioni di stress visivo derivante, ad esempio, da utilizzo intenso di videoterm inale.
I n queste situazioni, spesso in ambienti aperti o com unque non in casa, l’utente è chiamato ad operare una um idificazione delle lenti a contatto, Secondo un primo metodo noto, tale operazione può consistere nel togliere la lente a contatto dall’occhio ed immergerla in una soluzione salina per un tempo predeterminato, ovvero di applicare sulla stessa alcune gocce di soluzione salina, sempre dopo averla tolta dall’occhio.
Questo procedimento comporta tuttavia la necessità di estrarre le lenti dall’occhio. Questo risulta essere un aspetto particolarmente indesiderato per l’utente, in quanto spesso poco agevole e potenziale fonte di problemi igienici (si pensi al fatto che spesso l’operazione è effettuata in luoghi ove non c’è la possibilità di lavarsi adeguatamente le mani), con in più il rischio non trascurabile di lasciar cadere a terra la lente estratta sporcandola o addirittura perdendola.
Un metodo alternativo prevede di applicare alcune gocce di soluzione salina direttamente sulla lente a contatto indossata sull’occhio. I n questo modo è evitata l’estrazione della lente a contatto, tuttavia l’operazione risulta spesso particolarmente fastidiosa per l’utente, oltre che potenzialmente pericolosa per la possibilità di contatto tra l’occhio ed il beccuccio del contenitore della soluzione liquida. I noltre, questo metodo presenta l’inconveniente im mettere nell’occhio una grande quantità di liquido che può causare lo spostamento della lente a contatto dalla sua corretta posizione, senza contare il fatto che gran parte della soluzione salina fuoriesce im mediatamente dall’occhio.
Descrizione dell’Invenzione
I l problema alla base della presente invenzione è quello di mettere a disposizione un metodo funzionalmente concepito per superare i limiti sopra esposti con riferimento alla tecnica nota citata,
Questo problema è conseguito dal presente trovato mediante un metodo di um idificazione di lenti a contatto realizzato in accordo con le rivendicazioni che seguono.
Breve descrizione dei disegni
Le caratteristiche e i vantaggi dell’invenzione meglio risulteranno dalla descrizione dettagliata di un suo preferito esempio di realizzazione, illustrato a titolo indicativo e non lim itativo con riferimento all’unito disegno in cui l’unica figura 1 è una vista schematica di una fase operativa del metodo di um idificazione di una lente a contatto secondo la presente invenzione.
Modo preferito di realizzazione dell’invenzione
Come illustrato in figura, il metodo qui descritto prevede che una lente a contatto 1 sia um idificata mentre essa è indossata su un occhio 2 dell’utente, evitando così tutte le complicazioni sopra richiamate derivanti da una sua eventuale estrazione.
Secondo un primo aspetto della presente invenzione, è previsto che la lente a contatto 1 sia umidificata applicando sulla stessa una soluzione liquida 3 mediante spruzzo. Allo scopo, la soluzione liquida 3 sarà convenientemente contenuta all’interno di un dispositivo di spruzzo 4, agendo sul quale l’utente è in grado di comandare l’erogazione di una quantità definita di soluzione liquida 3 attraverso un ugello 5 del dispositivo di spruzzo 4.
I n particolare, è desiderato che lo spruzzo sia diretto verso la lente a contatto 1 in modo tale da coprirne l’intera superficie cercando, nel contempo, di non interessare zone esterne all’occhio 2, lim itando così al massimo eventuali possibili perdite di soluzione liquida.
I parametri concorrenti al conseguimento di questo effetto sono la distanza dalla quale la soluzione liquida 3 è spruzzata verso l’occhio 2 e l’angolazione con la quale la soluzione liquida 3 viene emessa daN’ugello 5.
I I primo parametro sarà preferibilmente scelto in modo tale che il dispositivo di spruzzo 4 sia sufficientemente vicino per assicurare il preciso direzionamento dello spruzzo senza tuttavia rischiare di entrare anche solo accidentalmente in contatto con l’occhio 2. Sulla base delle precedenti considerazioni, la distanza alla quale è preferibilmente tenuto il dispositivo di spruzzo 4 durante la fase di spruzzo della soluzione liquida 3 sarà compresa tra circa 30 e circa 150 mm .
I n base alla suddetta distanza l’ugello 5 del dispositivo di spruzzo 4 sarà dimensionato in modo tale da spruzzare la soluzione liquida 3 con una angolazione compresa tra circa 5° e circa 20°.
La soluzione liquida 3 è una qualsiasi sostanza in forma liquida in grado di um idificare la lente a contatto 1 .
Si precisa che il termine “soluzione liquida”, come usato nel presente contesto, non è lim itato alla definizione strettamente chim ica di “miscela in fase liquida perfettamente omogenea”, ma è esteso alla sua accezione più generica, peraltro comune nel settore tecnico di riferimento, di “miscela liquida”, comprendendo pertanto anche emulsioni e sospensioni in fase liquida.
Essendo desiderato che il contatto della soluzione liquida 3 con l’occhio 2 sia il meno fastidioso possibile, è preferito che la soluzione liquida 3 possieda una composizione quanto più possibile sim ile a quella presente sulla superficie oculare in cui è posizionata la lente a contatto 1 .
Ad esempio, in una prima forma preferita di realizzazione del presente metodo, è previsto che la soluzione liquida 3 sia formata da acqua purificata in cui è disciolto lo 0.9% di cloruro di sodio (soluzione fisiologica) .
I n modo maggiormente preferito, è inoltre previsto che la soluzione liquida 3 sia formata da un sostituto lacrimale, vale a dire da una soluzione acquosa contenente una quantità efficace di composti, tipicamente polimeri, che conferiscano alla soluzione liquida proprietà chim ici-fisiche il più possibile simili a quelle delle lacrime naturali.
Polimeri di questo tipo sono già noti nel settore dei trattamenti oftalm ici e comprendono polisaccaridi e loro derivati, quali destrani, galactoxiloglucani e glucosaminoglicani. Tra di essi sono particolarmente preferiti l’acido ialuronico e i suoi derivati, oppure il galactoxiloglucano estratto dal seme del tamarindo (in breve TSP) .
Le quantità di polimeri presenti nella soluzione acquosa sono calibrate in funzione delle specifiche caratteristiche chimico-fisiche desiderate, ad esempio la percentuale di acido ialuronico (in forma di sale sodico) o di TSP può essere compresa tra lo 0.1 % e Γ1 % .
Sempre allo scopo di contenere al minimo l’impatto sensoriale dell’occhio con la soluzione liquida spruzzata verso la lente, è opportuno che la dimensione delle goccioline sia la minore possibile, compatibilmente con l’opposta esigenza di mantenere sostanzialmente tutta la soluzione liquida spruzzata all’interno di un angolo di spruzzo predefinito (per evitare che lo stesso interessi, in modo incontrollato, una superficie molto più ampia di quella di esposizione della lente a contatto 1 ).
La soluzione liquida 3 è preferibilmente contenuta all’interno del dispositivo di spruzzo 4 senza aggiunta di agenti propellenti, in modo da evitare il contatto di tali sostanze con l’occhio 2.
I noltre la soluzione liquida 3 è vantaggiosamente priva di agenti conservanti, non necessari in applicazione di tipo a spruzzo, dato che non la soluzione liquida è serata in modo pressoché ermetico dall’ambiente esterno.
I n modo del tutto sorprendente, si è riscontrato che l’applicazione mediante spruzzo della soluzione liquida 3 sulla lente a contatto 1 mentre quest’ultima è indossata sull’occhio 2, non causa alcuna rilevante e sostanziale sensazione di fastidio all’utente.
Questo risultato è certamente inaspettato, perché è noto che spruzzare una sostanza liquida direttamente all’interno dell’occhio è generalmente molto fastidiosa per l’utente, tanto è vero che queste sostanze (si pensi ad esempio ai colliri, o alle lacrime artificiali) sono tipicamente applicate in gocce.
Una possibile spiegazione al fenomeno consiste nel fatto che la stessa lente a contatto 1 , verso la quale è diretta l’azione di um idificazione, funge sostanzialmente da scudo per la sottostante zona corneale dell’occhio, estremamente ricca di terminazioni nervose e quindi particolarmente sensibile al contatto e alla variazione di temperatura.
Convenientemente, la soluzione liquida 3 è fornita all’interno del dispositivo di spruzzo 4 e può essere venduta separatamente ovvero unitamente alle lenti a contatto.
La presente invenzione risolve quindi il problema sopra lamentato con riferimento alla tecnica nota citata.

Claims (9)

  1. RIVENDI CAZI ONI 1 . Metodo di umidificazione di una lente a contatto in cui è prevista l’applicazione di una soluzione liquida su una lente a contatto indossata su un occhio di un utente, caratterizzato dal fatto che detta soluzione liquida è applicata su detta lente a contatto mediante spruzzo.
  2. 2. Metodo secondo la rivendicazione 1 , in cui detta soluzione liquida è spruzzata su detta lente a contatto con un angolo di spruzzo compreso tra 5° e 20°.
  3. 3. Metodo secondo la rivendicazione 1 o 2, in cui detta soluzione liquida è spruzzata su detta lente a contatto da una distanza compresa tra 30 m m e 150 mm .
  4. 4. Metodo secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui detta soluzione liquida è un sostituto lacrimale.
  5. 5. Metodo secondo la rivendicazione 4, in cui detta soluzione liquida comprende una quantità di acido ialuronico o suoi derivati compresa tra lo 0.1 % e l’1 % .
  6. 6. Metodo secondo la rivendicazione 4, in cui detta soluzione liquida comprende una quantità di galactoxiloglucano estratto dal seme di tamarindo compresa tra lo 0.1 % e l’1 % .
  7. 7. Metodo secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui detta soluzione liquida è priva di agenti propellenti.
  8. 8. Metodo secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui detta soluzione liquida è priva di agenti conservanti.
  9. 9. Kit comprendente almeno una lente a contatto ed una soluzione liquida per l’umidificazione della stessa, caratterizzato dal fatto di comprendere un dispositivo di spruzzo per spruzzare detta soluzione liquida su detta lente a contatto quando essa è indossata su un occhio di un utente.
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