ITPD20000261A1 - Impianto transmucoso per distrazione ossea alveolare - Google Patents

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ITPD20000261A1
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Tiziano Mercanti
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Mercanti Dott Tiziano
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Description

TITOLO
IMPIANTO TRANSMUCOSO PER DISTRAZIONE OSSEA
ALVEOLARE
DESCRIZIONE
La presente invenzione è attinente ai dispositivi per gli impianti endossei in situazioni di rigenerazione e crescita ossea. In particolare concerne dispositivi per favorire l'aumento controllato e guidato in altezza dell'osso mascellare e mandibolare in situazioni di impianti endossei.
Quando si rende necessario un impianto endosseo di protesi dentaria viene usualmente avvitata nell'osso una vite o un cilindro sulla cui testa viene successivamente applicato il dente. Ma se la porzione d'osso che riceve la vite è ridotta (tipico caso sono le conseguenze di una frattura o una malformazione o di un eventuale edentulismo di vecchia data) occorre procedere ad intervento chirurgico per l'aumento dell’altezza ossea nella zona interessata.
In pratica viene forato l'osso mascellare (previo lembo chirurgico) nella zona interessata, vestibolarmente, scollata e sollevata la membrana sinusale che lo ricopre internamente nel seno mascellare in modo da creare uno spazio tra pavimento del seno mascellare e membrana.
Successivamente viene inserito un opportuno impasto medicale composto da osso del paziente stesso o da una miscela di ossa polverizzate o altro materiale biocompatibile e nella stessa seduta, o in una seduta successiva a rigenerazione ossea avvenuta, si inseriscono gli impianti. Infine viene suturato il tutto e viene atteso il periodo di tempo necessario per la rigenerazione ossea per poi inserire gli impianti, se non sono stati posizionati direttamente nella prima seduta.
Tale procedimento presenta una serie di inconvenienti che sicuramente ne limitano la predicibilità e la precisione: i ripetuti scollamenti, rialzi e suture della membrana sinusale stressano la membrana stessa che deve immediatamente adattarsi alla nuova conformazione ed estensione da ricoprire, tali scollamenti e rialzi della membrana devono essere molto ampi con conseguente aumento del rischio di lesione della sottile membrana, il materiale riempitivo inserito non può essere circoscritto per cui c'è il rischio che si disponga in zone diverse da quelle desiderate dall'operatore, il rischio di aspirazione del materiale in presenza di fenestrazioni della membrana sinusale (che possono avvenire anche per un semplice starnuto) è molto alto.
Nel caso di procedura implantologica a carico della mandibola con creste ossee atrofiche le tecniche e gli impianti attuali mettono a rischio l’ integrità anatomofunzionale del nervo alveolare inferiore.
Per ovviare a tutti i suddetti inconvenienti si è studiato e realizzato un nuovo impianto transmucoso e relativo procedimento per l’aumento del volume osseo nella zona interessata e l’impianto di protesi.
Il nuovo impianto transmucoso per l’aumento in altezza dell’osso comprende, nelle sue parti principali, un espansore ed una vite di espansione.
L’espansore è costituito da un elemento cilindrico, filettato esternamente ed internamente.
Il filetto esterno dell’espansore è tale da fare adeguata presa nell’osso mandibolare o mascellare.
Il filetto interno dell’espansore è tale da accogliere ed accoppiarsi con il filetto della vite di espansione.
L’espansore è diviso in due porzioni, una alta ed una bassa, lungo un piano perpendicolare all’asse principale dell’espansore stesso. In altre parole l’espansore è costituito da due porzioni coassiali cilindriche allineate entrambe filettate esternamente ed internamente; una parte inferiore ha il foro centrale cieco mentre la seconda parte superiore ha il foro centrale passante e l’estremità superiore atta ad essere accoppiata con un utensile di serraggio (avvitatore a lama o esagonale o quadro).
E’ da considerare che il filetto interno delle due parti dell’espansore è contrapposto ovvero una parte ha il filetto interno destrorso e l’altra parte ha il filetto interno sinistrorso. La vite di espansione è costituita da una vite atta ad avvitarsi internamente alle due porzioni dell’espansore. Tale vite presenta un foro coassiale aperto in corrispondenza della testa e cieco in direzione della punta della vite stessa.
di espansione si ottiene un conseguente distanziamento fra le due parti dell’espansore e di conseguenza fra detta parte di osso separata dal resto dell’osso. L’azione sulla vite di espansione non richiede assolutamente interventi chirurgici poiché l’estremità superiore della vite di espansione e dell’espansore non vengono coperti.
Inizialmente si esegue un piccolo distanziamento fra la parte separata ed il resto dell’osso e si attende che lo spazio di osso lasciato vuoto venga rigenerato dai tessuti e dal midollo osseo. A periodi di tempo prestabiliti, e variabili da caso a caso, vengono distanziate le due parti dell’espansore in modo da indurre le parti midollari dell’osso a rigenerare l’osso medesimo nei piccoli spazi che con l’espansore di volta in volta vengono lasciati aperti.
Quando si è raggiunto il livello di cresta ossea voluto, e il midollo osseo ha completato l’ultima rigenerazione, viene avvitato nella vite di espansione un normale perno moncone alla cui sommità viene cementata o comunque fissata una protesi dentaria.
In tal modo, con il nuovo impianto transmucoso ed il relativo procedimento per l’aumento dell’altezza ossea nella zona interessata e l’impianto di protesi, si ottengono notevoli vantaggi: - è possibile inserire una protesi dentaria su un osso originariamente di dimensioni ridotte con certezza di ricostruzione corretta, senza necessità di inserire corpi ossei estranei;
- si ha una riduzione del prezzo biologico pagato dal paziente non essendo necessari innesti ossei autologi (cresta iliaca, calvaria, eccetera) o eterologi;
- non occorre utilizzare membrane di contenimento;
- si ha pieno controllo vettoriale della direzione della crescita ossea;
- non si ha un adattamento drastico dei tessuti molli perimplantari ma uno spontaneo e graduale adattamento degli stessi alla nuova morfologia ossea;
- non vi è assoluta necessità di ulteriore intervento in quanto l’ osteotomia del segmento osseo da mobilizzare può essere eseguita contestualmente al posizionamento dell’impianto; - il nuovo impianto può e viene utilizzato come supporto della protesi definitiva.
Nella tavola allegata viene presentata, a titolo esemplificativo e non limitativo, una pratica realizzazione del trovato.
In figura 1 è rappresentato il nuovo impianto (E) costituito dalle due parti dell’espansore (E1, E2) e dalla vite di espansione (E3). Le due parti dell’espansore (E1, E2) sono composte da due porzioni cilindriche filettate esternamente ed internamente.
La vite di espansione (E3) alloggia nel foro centrale filettato delle due parti dell’espansore (E1, E2) e unisce dette due parti (E1, E2).
Nelle figure 2a, 2b, 2c sono illustrate alcune fasi salienti dell’applicazione del nuovo impianto:
- applicazione dell’impianto (E) sull’osso (01, 02) con taglio della porzione di osso (02) da sollevare;
- avvitamento della vite di espansione (E3) e conseguente sollevamento della porzione di osso (02);
- rigenerazione avvenuta dell’osso (Ox) fra l’osso (Ol) della mascella o della mandibola e la porzione di osso sollevata (02) e conseguente applicazione della protesi dentaria (P) sulla vite di espansione (E3).
Queste sono le modalità schematiche sufficienti alla persona esperta per realizzare il trovato, di conseguenza, in concreta applicazione potranno esservi delle varianti senza pregiudizio alla sostanza del concetto innovativo.
Pertanto con riferimento alla descrizione che precede e alla tavola acclusa si esprimono le seguenti rivendicazioni.

Claims (2)

  1. RIVENDICAZIONI Impianto transmucoso per distrazione ossea alveolare caratterizzato dal fatto di essere composto da un espansore ed una vite di espansione, e dove l’espansore è costituito da due elementi cilindrici sovrapposti, filettati esternamente ed internamente, e dove il filetto esterno dell’espansore è preferibilmente filettato per fare adeguata presa nell’osso mandibolare o mascellare, e dove la vite di espansione è costituita da una vite atta ad avvitarsi internamente alle due porzioni dell’espansore.
  2. 2. Impianto transmucoso per distrazione ossea alveolare come da rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che l’ estremità superiore dell’espansore è atta ad essere accoppiata con un utensile di serraggio (avvitatore a lama o esagonale o quadro). ì Impianto transmucoso per distrazione ossea alveolare come da rivendicazioni 1, 2, caratterizzato dal fatto che le due parti dell’espansore hanno il filetto interno contrapposto, una sinistrorso ed una destrorso, e dove la vite di espansione ha il filetto in due parti, una destrorsa ed un sinistrorsa, tale da accoppiarsi con le due parti dell’espansore e provocare, con il suo avvitamento o svitamento, l’allontanamento o l’avvicinamento delle due parti di detto espansore. Impianto transmucoso per distrazione ossea alveolare come da rivendicazioni 1, 2, 3, caratterizzato dal fatto che la vite di espansione presenta un foro coassiale aperto in corrispondenza della testa e cieco in direzione della punta della vite stessa per ricevere il perno moncone dell’impianto, e dove la testa di detta vite di espansione è conformata in modo essere accoppiata con un utensile di serraggio (avvitatore a lama o esagonale o quadro). ^ Impianto transmucoso per distrazione ossea alveolare come da rivendicazioni 1, 2, 3, 4, caratterizzato dal fatto di prevedere: - la foratura dell’osso nella zona interessata tale da accogliere l’espansore che vi viene inserito con all’interno la vite di espansione; - il taglio dell’osso nella zona dell’osso da aumentare lungo due linee verticali agli estremi laterali di detta zona ed una linea orizzontale alla profondità in cui vi è la separazione fra le due parti dell’espansore; - avvitamento della vite di espansione provocando un distanziamento fra le due parti dell’espansore e di conseguenza fra detta parte di osso separata dal resto dell’osso; - attesa del tempo necessario che lo spazio di osso lasciato vuoto venga rigenerato dai tessuti e dal midollo osseo; - avvitamento nella vite di espansione di un normale perno moncone alla cui sommità viene cementata o comunque fissata la protesi dentaria. La testa della vite di espansione è conformata in modo da essere accoppiata con un utensile di serraggio (avvitatore a lama o esagonale o quadro). La vite di espansione ha il filetto in due porzioni delle quali una sinistrorsa ed una destrorsa tali da accoppiarsi con i filetti interni delle due parti dell’espansore. Vengono di seguito descritti i vari momenti salienti dell’utilizzo del nuovo impianto transmucoso per l’aumento del volume osseo nella zona interessata e rimpianto di protesi. Nella zona interessata dell’osso viene praticato un foro verticale, o comunque orientato nella direzione voluta di crescita, atto ad accogliere l’espansore e vi viene inserito, avvitandolo, l’espansore stesso con all’interno la vite di espansione. Le due parti dell’espansore, tenute unite anche dalla vite di espansione, penetrano ed alloggiano come un copro unico nel foro dell’osso. Successivamente vengono praticati dei tagli nella zona dell’osso da aumentare e precisamente vengono effettuati due tagli sostanzialmente verticali agli estremi laterali di detta zona ed un taglio sostanzialmente orizzontale alla profondità in cui vi è la separazione fra le due parti dell’espansore. In tal modo si viene ad avere una porzione di osso, in corrispondenza alla zona di osso da aumentare di dimensione, collegata all’intero osso solo mediante la parte alta dell’espansore e alla vite di espansione. A questo punto agendo progressivamente sulla vite transmucosa
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