ITPC20130021A1 - Strumento odontoiatrico con un indicatore visivo - Google Patents
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Description
Descrizione dell’ invenzione avente per titolo:
“STRUMENTO ODONTOIATRICO CON UN INDICATORE VISIVO”
L'invenzione riguarda uno strumento chirurgico manuale noto con il nome di cucchiaio tagliente o “curette”. In particolare, la presente invenzione concerne detto tipo di strumento da utilizzare in odontoiatria, più specificatamente in parodontologia. La presente invenzione si riferisce anche a una parte lavorante facente parte del succitato strumento.
Nel campo della odontoiatria, l’impiego dello strumento “curette” è sia a fini profilattici che non, tra i quali, ad esempio, vi sono la rimozione del tartaro, di calcoli o di cisti, e la pulizia dell’alveolo dentale.
In particolare, lo strumento “curette” della presente invenzione è utilizzato durante l’operazione di “scaling” con levigatura della radice che è effettuata tipicamente nel corso della terapia delle malattie parodontali causate da batteri anerobi. Tali batteri formano un biofilm, o placca batterica, che aderisce alla radice del dente in uno spazio detto “tasca”, da loro creato. La terapia consiste nell’eliminazione dei batteri e nella modifica delle condizioni che ne facilitano la presenza e la proliferazione sotto la gengiva. Allo scopo di migliorare la condizione dei tessuti gengivali per riportarli ad uno stato di salute, è anche necessario non solo la rimozione dei batteri in tale tasca, ma pure l’ablazione, in posizione sottogengivale, del tartaro.
Gli strumenti odontoiatrici “curette” sono classificati in base ad alcune caratteristiche del loro gambo e lama. A seguito di ciò, si distinguono gli strumenti “curette” di tipo universali e “curette” di tipo Gracey. Per detta operazione di levigatura radicolare si possono usare gli strumenti “curette” di entrambi i tipi.
Tali strumenti, ben noti ad un clinico in tale settore medico, hanno una struttura composta, generalmente, da un’impugnatura (o manico) e una punta, quest’ultima specificatamente con particolari caratteristiche di forma e dimensione a seconda del tipo di “curette” (Fig. 1). In generale, detta punta è costituita da un gambo connesso a una parte lavorante che presenta una lama affilata che agisce in modo meccanico attorno alla radice del dente. Il gambo comprende, solitamente, almeno due sezioni, che hanno differente inclinazione reciproca, al fine di consentire l’angolazione necessaria dello strumento per operare.
Durante l’operazione la punta è inserita all’interno delle tasche in modo che la porzione affilata scorra sulla superficie della radice eliminando volontariamente anche la porzione più superficiale del cemento che la riveste.
Per ottenere la guarigione della tasca parodonale, e la successiva formazione di nuovo tessuto sano fra gengiva e radice del dente, è necessaria una terapia che preveda l’asportazione totale dei batteri dalla tasca parodontale. Un residuo anche piccolo di batteri, vanificherebbe la terapia eseguita, perché i batteri residui si moltiplicherebbero e ripopolerebbero ancora la tasca parodentale trattata, impedendone la guarigione, e, inoltre, si sposterebbero alle radici dei denti vicini, infettando altri denti. È pertanto indispensabile che l’operazione di “scaling” e di levigatura radicolare sia effettuata con precisione, ovvero che la punta dello strumento “curette” raggiunga esattamente il fondo della tasca paradentale per eradicare tutti i batteri.
Attualmente, per conoscere la posizione e la lunghezza della tasca, il clinico esegue la radiografia dei denti da trattare e, successivamente, durante lo “scaling” segue le mappa delle tasche radiografate.
Gli strumenti fin’ora utilizzati in tale terapia presentano il principale inconveniente di non permettere al clinico di rendersi conto con precisione nel corso dell’operazione quanto in profondità abbia inserito la punta dello strumento “curette” nella tasca parodontale che sta trattando.
La presente invenzione ha per scopo quello di proporre un nuovo strumento odontoiatrico “curette”, che è di tipo Gracey o di tipo Universale, di consentire ad un clinico, sia medico dentista che odontotecnico, di ovviare al suddetto inconveniente.
L’operazione “scaling” è resa più precisa e con risultati terapeutici più efficaci adottando uno strumento “curette” standard modificato nella punta per apposizione di un indicatore visivo, come una scala graduata, eventualmente colorata. Tale indicatore visivo consente al clinico di determinare la lunghezza della porzione della punta inserita sotto la gengiva, e più in particolare nella tasca gengivale, del paziente.
La presenza di un indicatore visivo posizionato proprio sulla punta dello strumento permette a un clinico di eseguire tale valutazione di tipo quantitativo in modo semplice e agevole nel corso dell’operazione. Il clinico, quindi, ha un ausilio in più per stabilire se la punta dello strumento è arrivata o no a toccare il fondo della tasca gengivale in trattamento.
Inoltre, detto ausilio è di rapida lettura e interpretazione da parte del clinico durante l’uso dello strumento. Il clinico, infatti, vede quella porzione dell’indicatore visivo che non è coperta dalla gengiva e velocemente riesce a effettuare la determinazione, mediante calcolo o altro, di quanti millimetri la punta è entrata nella tasca gengivale. L’uso di colori nell’indicatore visivo facilita ulteriormente e rende ancor più veloce detta determinazione.
Detto ausilio presenta anche il vantaggio di essere un mezzo non invasivo, o indirettamente persino potenzialmente dannoso, per la quantificazione dell’inserimento della punta nella tasca gengivale perché non richiede l’impiego di mezzi radiografici per detta quantificazione.
Come ulteriore vantaggio, tale strumento garantisce un uso più sicuro, anche sotto un altro profilo, per la salute del paziente sottoposto a detto trattamento. Da un canto, il paziente, infatti, corre meno il rischio di subire delle lesioni che provocano il sanguinamento e sono causate dalla punta dello strumento spinta troppo in profondità nella tasca gengivale fino a ledere i tessuti oltre il fondo della tasca. Dall’altro, il paziente non corre il rischio che detta punta non raggiunga il fondo della tasca gengivale e, quindi, causi la mancata asportazione di tutto il materiale infetto che deve essere rimosso, con le conseguenze accennate in precedenza.
Il trovato della presente invenzione consiste, pertanto, di una punta per detto strumento. La punta comprende una parte lavorante e un gambo sul quale è presente un indicatore visivo. Più preferibilmente, l’indicatore visivo è presente solo su quella sezione del gambo più vicina alla parte lavorante. Detta sezione è denominata, nel prosieguo della presente descrizione, come gambo terminale.
Detto indicatore visivo è efficacemente costituto, ad esempio, da segni diversi tra loro o una scala graduata.
I segni possono essere diversi tra loro per, ad esempio, grafica o colorazione o dimensione o una loro qualsiasi combinazione.
Un altro trovato della presente invenzione è uno strumento odontoiatrico “curette” che comprende i seguenti elementi:
a) un elemento atto all’impugnatura, e
b) detta punta.
Altre caratteristiche e vantaggi risulteranno anche dalla descrizione che segue, che è puramente illustrativa e non limitativa. La descrizione deve essere letta a fronte delle figure allegate, che rappresentano uno strumento odontoiatrico conforme a un possibile modo di realizzazione dell’invenzione:
la figura 1 è una vista in laterale di “curette” di tipo universale secondo la tecnica nota;
la figura 2 è una vista in piano della punta dello strumento secondo la presente invenzione secondo una possibile forma di realizzazione;
la figura 3 è una vista in piano della punta dello strumento della fig. 1 con in dettagli della scala graduata; e
la figura 4 è una vista in piano della punta dello strumento secondo la presente invenzione secondo un’altra possibile forma di realizzazione;
la figura 5 è una vista di uno strumento odontoiatrico curette, provvisto della punta secondo l’invenzione.
Secondo un modo di realizzazione preferito, l’indicatore visivo (4) è una scala graduata. Il passo della graduazione può essere espresso secondo una divisione decimale o una qualsiasi altra scala numerica. Nel caso di una scala decimale, la scala ha, preferibilmente, una divisione espressa in millimetri.
I tratti (7) di detta scala graduata sono distribuiti lungo una linea ideale diritta e sono, preferibilmente, segnati solo sul gambo (3), più preferibilmente solo sul gambo terminale (3a).
La lunghezza della scala è maggiore della lunghezza del gambo terminale (3a). Generalmente, detta scala ha una lunghezza fra 10 e 13 mm.
Il primo tratto di tale scala dista un millimetro dalla linea di giunzione della parte lavorante (2) con il gambo terminale (3a). Preferibilmente, per ovvi motivi di spazio, i tratti non sono numerati. Tuttavia, se i tratti fossero numerati, detto primo tratto corrisponderebbe al tratto numerato come millimetro 3. Ciò è in funzione della dimensione, in particolare, alla lunghezza, della parte lavorante, che, come ogni esperto della tecnica sa, lo spazio occupato della lama è di 1 o 2 mm.
La parte lavorante (2) non presenta, preferibilmente, nessun tratto della scala graduata, perché il tratto potrebbe alterare la funzione e/o la manutenzione di detta parte. Pertanto, preferibilmente, lo 0 d’origine della scala graduata e il millimetro 1 e, ancor più preferibilmente, il millimetro 2 non sono indicati con un tratto sulla punta della presente invenzione.
Come accennato in precedenza, gli strumenti odontoiatrici “curette” noti sono di varie forme e dimensioni, in particolare con riferimento alla punta dello strumento.
Il gambo terminale (3a) ha una lunghezza variabile in base al modello dello strumento. La variazione della lunghezza è dovuta ad esigenze cliniche e/o ergonomiche. Generalmente è di una lunghezza compresa fra 10 e 15 mm, più tipicamente fra 11 e 13 mm.
Detta scala graduata può essere riportata su tutta la lunghezza del gambo terminale o solo su una sezione di esso, generalmente la maggior parte, a seconda della lunghezza del gambo terminale.
Da quanto sopra, è chiaro che detta scala graduata presenta i tratti di divisione dal millimetro 3 in poi. Lo 0 d’origine della scala è in corrispondenza della proiezione della punta della parte lavorante sul prolungamento dell’asse longitudinale del gambo terminale, ovvero sul prolungamento di una linea ideale diritta. Su tale proiezione, la lunghezza della lama corrisponde, solitamente, a 2 millimetri. Pertanto, sul gambo terminale il tratto di detta scala graduata più prossimo a detta parte lavorante corrisponde, solitamente, al terzo millimetro di detta scala.
Secondo un modo di realizzazione preferito, almeno un tratto (7) è preceduto da una zona evidenziata (8) che si estende tra due tratti adiacenti. Le zone evidenziate sono, preferibilmente, almeno due, tipicamente da due a cinque. Tali zone (8) possono essere contigue o, preferibilmente, non contigue.
Secondo un modo di realizzazione particolarmente preferito, la graduazione in scala decimale è conforme allo schema delle sonde parodontali di tipo 5-10-15. Pertanto, nella presente invenzione, i tratti corrispondenti ai millimetri 5, 10 e 15 sono, preferibilmente, preceduti da detta zona evidenziata (8). Più precisamente, la zona evidenziata (8) si estende da detto tratto 5 o 10 o 15 al primo tratto adiacente precedente. Tali zone sono evidenziate preferibilmente con un colore.
Il tratto in corrispondenza di ogni millimetro può essere effettuato secondo i vari metodi noti in questo campo della tecnica, ad esempio: con la metodica della sovraimpressione, applicando un colore, praticando un incisione sullo strumento o combinando entrambe le metodiche citate. Il tratto è preferibilmente colorato con il colore nero.
Alternativamente detti tratti possono essere realizzati mediante un laser che altera la superficie del gambo terminale (3a) rendendo le zone lavorate visibili rispetto al resto del gambo.
Ancora in alternativa detti tratti possono essere tracciati mediante colorazione elettrolitica o elettrocolorazione.
Va da sé che il numero di zone evidenziate dipende dalla lunghezza della punta, più preferibilmente del gambo terminale. Tanto maggiore sarà la lunghezza della scala graduata, tante più zone evidenziate ci saranno. Vi sono, tipicamente, due o tre zone evidenziate in uno strumento secondo la presente invenzione.
Più preferibilmente ancora, le zone colorate hanno colori differenti fra loro. I colori usati per colorare detti tratti, sono, preferibilmente, dei colori facilmente visibili dal clinico che usa lo strumento, ossia colori chiari e sgargianti.
Come è noto, sia la lama che il gambo hanno geometrie diverse a seconda dell’area specifica di intervento sul dente.
Detto gambo terminale è, solitamente, un tratto lineare. Tale tratto congiunge il gambo superiore (3b) alla parte lavorante. Il gambo superiore è direttamente connesso con un elemento atto all’impugnatura.
Detta parte lavorante, come in tutti gli strumenti di questo tipo, presenta un andamento curvilineo di varie fogge anatomiche. Ciò allo scopo di conformarsi meglio alla superficie curva del dente alla quale devono adattarsi.
Non saranno descritte successivamente con ulteriori dettagli dette parti, ossia la parte lavorante e il gambo, perché, ad eccezione dell’indicatore visivo, hanno geometria e altre caratteristiche in tutto e per tutto uguali agli strumenti “curette” universali o di Gracey noti. Pertanto dette parti sono ben conosciute all’esperto della tecnica.
Detto elemento atto all’impugnatura può avere una forma qualsiasi così come dimensione qualsiasi, purché siano atti a tale scopo, ossia essere facilmente afferrati dal clinico e con forme che non creino ostacoli alle dita e/o alla mano nel suo movimento e, tuttavia, di dimensioni compatibili con uso nella cavità orale.
Se l’indicatore visivo è colorato, il colore utilizzato può essere opaco o brillante. E’ preferito il colore di tipo brillante.
In pratica, per i colori brillanti si può, ad esempio, fare riferimento alla scala di colori RAL 841 GL.
Lo strumento della presente invenzione è convenientemente costituito di materiali che resistono a svariati trattamenti di pulitura, come lavaggio e sterilizzazione (ad esempio, alte temperature), senza subire delle alterazioni.
Lo strumento della presente invenzione può essere di un qualsiasi opportuno materiale inerte, ovvero un materiale fra quelli comunemente utilizzati per la produzione di strumenti in ambito odontoiatrico; tali materiali sono ben noti agli esperti della tecnica. Indicativamente, tale materiale può essere di acciaio o di altri materiali di tipo specifico per applicazioni odontoiatriche.
Ad esempio lo strumento può essere realizzato tutto o solo in parte in acciaio inossidabile della serie AISI 420 o 440, o più in generale in altri acciai indicati dalla norma UNI E ISO 7153-1, oppure in titanio medicale.
La vernice utilizzata per colorare l’indicatore visivo (4) è, naturalmente, una qualunque vernice di tipo biocompatibile e adatta per l’impiego in campo sanitario. Tali vernici sono già di per sé note agli esperti della tecnica.
Nella presente descrizione, tale punta (1) può essere un elemento a se stante rispetto a detto elemento atto all’impugnatura, e ad esso successivamente unito.
Alternativamente, detto elemento atto all’impugnatura è configurato come parte integrante dello strumento (6). Detto strumento è pertanto un altro trovato della presente invenzione.
Lo strumento della presente invenzione è utilizzato nello stesso modo in cui si utilizzano gli strumenti “curette” destinati allo stesso scopo.
Come precedentemente menzionato, gli strumenti secondo la presente invenzione possono appartenere, indifferentemente, ad entrambe le summenzionate tipologie di “curette”. Tali strumenti si differenziano per la geometria della lama e del gambo a seconda dell’area specifica di intervento. Gli strumenti “curette” di tipo universale sono Langer 1-2, 3-4 5-6 e Columbia 4L-4R, 2L-2R. Gli strumenti “curette” di tipo Gracey sono Standard, Mini Five o After Five.
Naturalmente, si potranno apportare all’invenzione numerose modifiche senza uscire dall’ambito di quest’ultima.
Claims (11)
- RIVENDICAZIONI 1. Una punta (1) per uno strumento odontoiatrico “curette” comprendente una parte lavorante (2) e un gambo (3) che presenta un indicatore visivo (4) per la determinazione della lunghezza della porzione di punta inserita sotto la gengiva di un paziente.
- 2. La punta secondo la rivendicazione 1, in cui detto indicatore visivo (4) è costituito da segni diversi tra loro o da una scala graduata decimale con divisione in millimetri.
- 3. La punta secondo la rivendicazione 2 in cui detto indicatore visivo (4) è presente su tutta la lunghezza del gambo terminale (3a) o solo su una sezione di esso.
- 4. La punta secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 2 a 3, in cui la lunghezza della scala graduata è scelta fra i 13 e i 15 mm.
- 5. La punta secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 2 a 4, in cui detta scala graduata presenta dei tratti di divisione (7) dal millimetro 3 in poi.
- 6. La punta secondo la rivendicazione 5, in cui almeno un tratto (7) è preceduto da una zona evidenziata (8) che si estende tra due tratti adiacenti.
- 7. La punta secondo la rivendicazione 6, in cui solo i tratti (7) in corrispondenza dei millimetri 5, 10 ed eventualmente 15 sono preceduti da una zona evidenziata (8) che si estende da detto tratto 5 o 10 o 15 al primo tratto adiacente precedente.
- 8. La punta secondo una qualsiasi delle rivendicazioni 6 e 7, in cui dette zone evidenziate sono zone colorate.
- 9. La punta secondo la rivendicazione 8 in cui le zone colorate sono di colore differente tra loro.
- 10. La punta secondo una qualsiasi delle rivendicazioni 8 e 9, in cui il colore è un colore chiaro e brillante.
- 11. Uno strumento odontoiatrico “curette” (5) comprendente un elemento atto all’impugnatura (6) e una punta (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 10.
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- 2013-07-05 IT IT000021A patent/ITPC20130021A1/it unknown
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