ITMO20150011U1 - Dispositivo per la pulizia delle testine di stampa. - Google Patents

Dispositivo per la pulizia delle testine di stampa.

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ITMO20150011U1
ITMO20150011U1 ITMO2015U000011U ITMO20150011U ITMO20150011U1 IT MO20150011 U1 ITMO20150011 U1 IT MO20150011U1 IT MO2015U000011 U ITMO2015U000011 U IT MO2015U000011U IT MO20150011 U ITMO20150011 U IT MO20150011U IT MO20150011 U1 ITMO20150011 U1 IT MO20150011U1
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Description

DESCRIZIONE
Annessa a domanda di BREVETTO PER MODELLO DI UTILITÀ avente per titolo
“Dispositivo per la pulizia delle testine di stampa.”
Il presente trovato ha per oggetto un dispositivo per la pulizia delle testine di stampa a getto di inchiostro.
In particolare, l’innovazione è specialmente destinata all’impiego nell’ambito della stampa industriale, particolarmente per la marchiatura di imballi, non escludendo tuttavia impieghi di natura differente, ad esempio in ambito domestico o impiegatizio.
Sono noti apparati di stampa a getto di inchiostro, impiegati in ambito industriale per la stampa di testi, codici a barre, loghi o simili su superfici porose o semi-porose quali il cartone con cui sono realizzati gli imballi scatolari; tuttavia, tali dispositivi sono adatti anche alla stampa su superfici non porose.
Gli imballi o altri oggetti da stampare procedono orizzontalmente lungo un convogliatore, a fianco del quale è disposto l’apparato di stampa.
Tali apparati includono un organo di stampa che comprende almeno una testina di stampa, contenuta assieme all’elettronica di controllo dedicata, in un’apposita carcassa che presenta un’apertura per consentire alla matrice degli ugelli di stampa della testina di affacciarsi all’esterno, a permettere la stampa.
È altresì noto che tali testine debbono essere periodicamente pulite per rimuovere eventuali bolle d’aria che possano essersi formate al suo interno oppure per rimuovere degli aggregati di sporco che si formano negli ugelli a causa dell’accumulo di polvere che si amalgama all’inchiostro all’interno.
Col tempo, lo sporco tenderebbe ad occludere gli ugelli.
La pulizia è eseguita tramite una operazione detta di spurgo, durante la quale l’inchiostro è fatto passare attraverso gli ugelli, senza eseguire una stampa, in modo che esso consenta la fuoriuscita di bolle d’aria e trascini fuori lo sporco.
Per evitare che l’inchiostro di spurgo che cola fuori dalla testina vada a imbrattare l’organo di stampa, il convogliatore, gli imballi ed il pavimento, sono stati escogitati dei sistemi per raccogliere e recuperare in modo automatico l’inchiostro di spurgo.
Tuttavia, non sono attualmente presenti sul mercato sistemi implementabili efficacemente su quegli apparati predisposti per la stampa su superfici orizzontali.
Infatti, in questi apparati, la matrice degli ugelli è disposta in un piano orizzontale, sopra il convogliatore di stampa, in modo da poter stampare sulla sommità degli imballi (o altro articolo).
Il tipo di sistema noto applicato a questi apparati prevede innanzitutto il fermo delle operazioni di stampa in concomitanza con ciascun ciclo di spurgo.
A questo punto, l’organo di stampa, che contiene la testina, è spostato dalla sua posizione operativa in cui sostanzialmente sormonta la linea di transito degli imballi, ad una posizione in cui è collocato superiormente ad un vassoio di raccolta.
La procedura di spurgo è attivata e l’inchiostro di spurgo cade nel vassoio. Dopodiché, un elemento di asportazione interviene meccanicamente a rimuovere la patina di inchiostro di spurgo residua.
Il fatto di dover fermare la linea di produzione ad ogni ciclo di spurgo è un inconveniente notevole del sistema noto, perché produce un calo di produttività sistematico che si traduce in un aggravio di costo.
Inoltre, il sistema noto non permette il recupero, cioè il riutilizzo, dell’inchiostro di spurgo.
Il compito tecnico alla base della presente innovazione è proporre un dispositivo per la pulizia delle testine di stampa che superi gli inconvenienti sopra elencati.
All’interno di questo compito, uno scopo dell’innovazione è quello di proporre un dispositivo di pulizia che consenta l’efficace rimozione dell’inchiostro di spurgo indipendentemente dall’orientamento spaziale della testina ed in particolare della sua matrice di ugelli.
Un ulteriore scopo dell’innovazione è quello di rendere disponibile un dispositivo che consenta il recupero dell’inchiostro di spurgo.
Altro scopo dell’innovazione è quello di rendere disponibile un dispositivo che protegga la testina da urti, graffi, polvere.
Il compito tecnico precisato e lo scopo specificato sono raggiunti dal dispositivo realizzato in accordo con la rivendicazione 1.
Ulteriori caratteristiche e vantaggi della presente innovazione appariranno maggiormente chiari dalla descrizione indicativa, e pertanto non limitativa, di forme di realizzazione non esclusive del dispositivo di pulizia dell’innovazione, come illustrato negli uniti disegni in cui:
- la figura 1 è una vista in esploso di un organo di stampa su cui è implementato il dispositivo dell’innovazione;
- la figura 2 è una vista assonometrica di un’unità principale del dispositivo dell’innovazione;
- le figure 3 e 4 sono viste assonometriche dell’unità principale di una forma di realizzazione dell’innovazione;
- la figura 5 è una vista in pianta di un corpo esterno di copertura dell’innovazione delle figure precedenti;
- la figura 6 e la figura 7 sono due viste assonometriche dell’unità principale di due ulteriori forme di realizzazione dell’innovazione;
- le figure 8 e 9 sono viste in pianta di due versioni del corpo esterno impiegabile nelle due forme di realizzazione delle figure 6 e 7;
- la figura 10 è una vista assonometrica dell’unità principale di una opzionale forma di realizzazione;
- la figura 11 è una vista in pianta del corpo esterno della forma di realizzazione della figura precedente.
- la figura 12 è una vista assonometrica di una ulteriore variante del corpo esterno adattabile al corpo esterno di figura 10; e
- la figura 13 è una vista assonometrica di una ulteriore variante del corpo esterno adattabile al corpo esterno di figura 10;
Con riferimento alle figure citate, si è indicato genericamente con 1 il dispositivo per la pulizia di testine 2 di stampa dell’innovazione.
Il dispositivo 1 proposto è stato escogitato per pulire le testine di stampa 2 a getto d’inchiostro, del tipo comprendente una matrice di ugelli, le quali possono essere come quelle già brevemente descritte in sede di spiegazione della tecnica nota.
Tuttavia, l’innovazione non è diretta solamente all’impiego nel settore industriale, con particolare riferimento alla marchiatura o alla stampa su etichette, per cui può trovare applicazione anche in ambito domestico oppure negli uffici, ecc...
Come risulterà chiaro in sede di descrizione del funzionamento dell’innovazione, il dispositivo 1 consente di poter effettuare i suddetti cicli di spurgo della testina 2, pulendo efficacemente quest’ultima ma senza imbrattare l’ambiente circostante e senza interrompere la produzione. Il dispositivo 1 può essere implementato in un apparato di stampa 2, 3, 10, il cui organo di stampa è rappresentato nelle sue parti essenziali nella figura 1.
La testina 2 dell’esempio indicato nella figura 1 è del tipo integrante la logica di comando e presenta, all’estremità libera di una porzione aggettante, una faccia di stampa 20, di preferenza planare, che comprende la matrice di ugelli 21 dai quali è eiettato l’inchiostro, ad esempio tramite una tecnologia di tipo piezoelettrico o altri sistemi noti. La matrice 21 ha di preferenza una forma sostanzialmente lineare.
Il dispositivo 1 proposto, nella sua forma più generale, include innanzitutto un’unità principale 10 provvista di un alloggiamento 100 per una testina 2 di stampa.
In dettaglio, l’alloggiamento 100 definisce preferibilmente una concavità sostanzialmente prismatica, in modo da ricevere in parte la suddetta porzione aggettante della testina 2, che di norma è sostanzialmente poligonale.
L’organo di stampa può comprendere una carcassa 3 di contenimento e protezione, prevista per contenere la testina 2, la quale carcassa è chiusa su un lato dall’unità principale 10 del dispositivo 1, a definire un blocco unitario (si veda la figura 1).
L’organo di stampa è a sua volta parte di un apparato di stampa che può anche essere di tipo noto, a parte il dispositivo 1 dell’innovazione.
Di preferenza, l’alloggiamento 100 dell’unità principale 10 include un ingresso 11 conformato in modo da ricevere a misura la citata porzione aggettante della testina 2, cosa su cui si ritornerà in un paragrafo successivo.
Secondo un aspetto importante dell’innovazione, l’alloggiamento 100 è provvisto di un’asola 12 passante, ad esempio in forma di fenditura prevista per affacciarsi alla matrice 21 di ugelli della testina 2, a consentire il passaggio dell’inchiostro di stampa.
In pratica, in uso, la testina 2 è accoppiata all’unità principale 10 del dispositivo 1 in modo tale che la matrice 21 risulta posta direttamente di fronte all’asola 12, permettendo così il getto dell’inchiostro all’esterno del dispositivo 1 verso l’articolo da marchiare o stampare.
Vantaggiosamente, nell’alloggiamento 100 sono definite una o più aperture di prelievo 13 atte ad essere messe in comunicazione fluidodinamica con una sorgente aspirante (si veda la figura 2).
Dato che, durante i cicli di pulizia, l’inchiostro di spurgo che sgorga dagli ugelli si ritrova immediatamente nell’alloggiamento 100, allora si comprende come, azionando la sorgente di aspirazione, esso possa essere rimosso tramite le aperture prima che abbia la possibilità di fuoriuscire dall’organo di stampa, evitando del tutto il rischio di sporcare l’ambiente circostante.
Sulle specifiche modalità con cui ciò avviene, si ritornerà in dettaglio in sede di spiegazione del funzionamento dell’innovazione.
Le aperture di prelievo 13 (o perlomeno un’apertura 13) si collocano sostanzialmente nel piano in cui giace detta matrice 21 di ugelli, ad intercettare l’inchiostro di spurgo non appena sgorga all’esterno della testina 2.
In dettaglio, almeno un’apertura 13 è collocata in corrispondenza di un lato dell’alloggiamento 100; nel caso preferenziale in cui l’alloggiamento sia longiforme, tale apertura 13 può essere disposta su uno dei lati maggiori. Preferibilmente, sono previste più aperture di prelievo 13, collocate su due lati contrapposti dell’alloggiamento 100.
In questo caso, in corrispondenza di ciascun fianco opposto della faccia di stampa 20 della testina 2 è presente almeno una di dette aperture di prelievo che si collocano, pertanto, ai fianchi della matrice 21 stessa.
Di norma, la porzione aggettante della testina 2 è sostanzialmente parallelepipeda, ragione per cui l’alloggiamento 100 è anch’esso genericamente parallelepipedo.
In ogni caso, nella citata configurazione in cui l’alloggiamento 100 è longiforme, le aperture di prelievo 13 sono disposte lungo i lati maggiori dell’alloggiamento 100, destinati, in uso, ad affiancare la matrice 21 di ugelli.
L’inchiostro di spurgo è portato via dall’alloggiamento 100 e dall’unità principale 10 del dispositivo 1 tramite uno o più condotti 14 che si estendono tra almeno un’uscita 15, ricavata sulla periferia dell’unità 10 medesima e le aperture di prelievo 13.
L’uscita 15 è connettibile alla sorgente aspirante, la quale può ad esempio essere una pompa oppure una sorgente a depressione del tipo ad aria compressa.
Secondo un aspetto importante dell’innovazione, l’uscita 15 (o le uscite 15) è collocata in una posizione discosta dai bordi perimetrali dell’unità 10 stessa.
In altre parole, il citato condotto 14 termina esternamente in almeno un’uscita 15 collocata in una posizione discosta dai bordi perimetrali dell’unità 10 stessa.
Di preferenza, l’unità 10 ha uno sviluppo prevalente lungo un piano, terminando in bordi perimetrali.
In questo caso, l’uscita 15 si sviluppa lungo una direzione trasversale od obliqua rispetto al piano dell’unità 10.
In pratica, l’asse dell’uscita15 è orientato trasversale od obliquo al piano dell’unità 10.
L’uscita 15 è di preferenza ricavata in corrispondenza di una superficie esterna dell’unità 10.
Si descrivono di seguito alcuni aspetti costruttivi preferenziali dell’unità principale 10 dell’innovazione.
Come si può vedere nelle figure allegate, il dispositivo 1 comprende una staffa di supporto 4 cui è fissabile in modo rimuovibile la testina 2.
La staffa 4 può comprendere una parete piastriforme 40 dotata di un passaggio 41 in cui può essere inserita la porzione aggettante della testina 2, in modo che la citata faccia di stampa 20 la attraversi, per andarsi a collocare nell’alloggiamento 100.
Di preferenza, come si vede nella figura 1, il passaggio 41 della staffa 4 è sostanzialmente controsagomato al profilo della faccia di stampa 20, e della porzione aggettante, a riceverla a misura, come sopra già anticipato. Questo consente di impiegare con più efficienza la sorgente aspirante. In pratica, il passaggio 41 sagomato può essere di forma sostanzialmente rettangolare.
Il dispositivo 1 proposto comprende anche un elemento di copertura 5, dotato di una cavità 50, che definisce in parte detto alloggiamento 100, sul fondo della quale cavità 50 è ricavata la citata asola 12.
Di preferenza, nell’elemento di copertura 5 sono ricavati i condotti 14 e le uscite 15 di cui si è discusso nel paragrafi precedenti.
In dettaglio, l’uscita 15 può essere ricavata in corrispondenza di una superficie dell’elemento di copertura 5, discosta dai bordi perimetrali.
L’elemento di copertura è applicato, ad esempio incollato, alla suddetta parete 40 piastriforme della staffa 4 a definire l’unità principale 10 del dispositivo 1.
In pratica, il passaggio 41 sagomato della staffa 4 definisce la suddetta imboccatura dell’alloggiamento 100, individuato internamente dalla cavità 50 entro cui si inserisce la faccia di stampa 20 della cartuccia.
In dettaglio, l’elemento di copertura può comprendere un corpo esterno 51, ad esempio piastriforme, destinato al contatto con l’articolo da stampare, internamente al quale sono ricavati i suddetti condotti (si vedano le figure 5, 8, 9 ed 11.
Il corpo 51 esterno è dotato di uno scasso 510 che definisce il fondo dell’alloggiamento 100, il quale scasso 510 è provvisto di fori 520 di ingresso in diretta comunicazione con i condotti interni 14.
L’uscita 15 può quindi essere ricavata in corrispondenza di una superficie piana del corpo 51 in una posizione discosta dai bordi perimetrali.
L’uscita 15 si sviluppa in questo caso in una direzione trasversale od obliqua rispetto allo sviluppo planare del corpo esterno 51.
In una forma di realizzazione preferenziale, l’innovazione prevede due condotti 14 ciascuno comunicante con almeno un‘apertura 13 provvista in un rispettivo lato maggiore dello scasso citato 510.
In questo caso, i due condotti 14 sono uniti da un collegamento trasversale che sbocca nell’uscita 15.
È possibile prevedere la presenza di due uscite, poste ad esempio sulla medesima faccia del corpo esterno 51, cioè sulla stessa superficie esterna, e collocate in posizioni opposte rispetto all’asola 12.
In dettaglio, essendo l’asola 12 preferibilmente in forma di fenditura lineare, le due uscite 15 sono preferibilmente collocate in rispettivi punti di una direzione lineare lungo cui giace l’asola 12 medesima, quindi di fronte ad opposte estremità longitudinali dell’asola.
In alcune versioni, il dispositivo 1 proposto include anche un membro di interposizione 53, preferibilmente anulare, inserito nello scasso 510 del corpo 51 esterno a definire con esso l’elemento di copertura 5 suddetto. Il membro 53 di interposizione, ove presente, definisce lateralmente la cavità 50 dell’elemento di copertura 5 e quindi anche dell’alloggiamento 100 definito a seguito dell’unione della staffa 4 con l’elemento di copertura 5.
Il membro 53 di interposizione è previsto per porsi tra il fondo dello scasso 510 e la parete 40 della staffa 4 dotata del passaggio 41.
In dettaglio, il membro 53 di interposizione si inserisce a misura nello scasso 510, di fronte e preferibilmente a contatto con la parete 40 interna di spessore dello scasso 510 medesimo.
Si descrivono ora alcune forme di attuazione particolari del dispositivo 1, che non esauriscono le possibilità realizzative dell’innovazione.
Una prima forma di realizzazione è mostrata nelle figure 3, 4 e 5.
In questa forma di realizzazione, dal fondo dello scasso 510 del corpo 51 esterno, originano più elementi sagomati 54.
Tali elementi sagomati si pongono a monte, rispetto ai citati fori 520 di ingresso nel percorso fluidodinamico che l’inchiostro di spurgo percorre dall’alloggiamento 100, lungo i condotti, fino alle uscite.
Nell’esempio raffigurato, gli elementi sagomati 54 sono distribuiti di fronte ai lati maggiori dello scasso 510.
In questa forma di realizzazione, ciascuna apertura di prelievo è definita tra due elementi sagomati 54 a seguito dell’applicazione del corpo 51 esterno alla staffa 4.
In dettaglio, ogni apertura di prelievo è definita e delimitata da: il fondo dello scasso 510, la citata parete 40 della staffa 4 e due elementi sagomati.
Gli elementi 54 possono avere una forma triangolare a definire degli inviti che coadiuvano l’aspirazione dell’inchiostro di spurgo.
Detti elementi 54 possono altresì avere forma conica, ellittica, circolare, ovoidale e a mezza luna.
Altre forme di realizzazione sono accumunate dall’aspetto di prevedere un membro 53 di interposizione che conforma degli elementi sagomati 55, aventi la funzione di definire le aperture di prelievo 13, come gli elementi sagomati 53 sopra descritti.
In questo caso, tuttavia, gli elementi sagomati 55 sono ricavati nel lato interno del membro 53 di interposizione, che va a contatto col fondo dello scasso 510, col quale definisce le aperture di prelievo 13 proprio tramite gli elementi sagomati 55.
Nella seconda forma di realizzazione, mostrata nella figura 6, il membro 53 di interposizione ha degli elementi sagomati 55 simili, nella conformazione, a quelli del corpo 51 esterno della prima forma di realizzazione, a definire degli inviti del tipo sopra spiegato.
In questa forma di realizzazione, i fori 520 di ingresso sono disposti di fronte alle aperture di prelievo 13, cioè in pratica di fronte agli elementi sagomati 55.
Questo aspetto è presente anche nella terza forma di realizzazione mostrata nella figura 7, che si differenzia dalla seconda per il fatto che gli elementi sagomati 55 sono di forma parallelepipeda.
Detti elementi sagomati 55 possono altresì avere forma conica, ellittica, circolare, ovoidale e a mezza luna.
Inoltre secondo un’ulteriore versione dell’invenzione un’uscita 15 può anche essere ricavata in un bordo esterno di estremità longitudinale dell’unita principale 10, cioè su un suo lato corto.
Di preferenza, l’innovazione prevede più uscite 15 ricavate su entrambi i bordi esterni longitudinali dell’unità principale 10.
In questa maniera, è possibile prevedere l’impiego di organi di stampa in cui il dispositivo 1 dell’innovazione include più unità 10 principali affiancate in corrispondenza del lato lungo, consentendo la stampa in quadricromia o la stampa di scritte o immagini di grandi dimensioni.
In via esemplificativa ma non esaustiva, sono previsti due condotti 14 terminano in rispettive aperture 13 entrambe ricavate in corrispondenza del medesimo bordo longitudinale o “lato corto”.
L’innovazione prevede anche varianti del corpo 51 esterno che possono essere comprese nelle forme di realizzazione del dispositivo 1 sopra descritte o anche in ulteriori forme di realizzazione.
In un caso, i condotti interni 14 del corpo 51 sboccano in rispettive uscite 15 collocate sul bordo periferico.
Opzionalmente, nelle varie versioni dell’innovazione, i fori 520 di ingresso possono anche sbucare in una o più uscite 15 sul bordo del lato/lati lungo/i.
In base alle esigenze di applicazione, alcuni di questi fori 520 possono essere chiusi e gli altri vengono connessi alla sorgente di aspirazione. Nell’ultima forma di realizzazione, gli elementi sagomati 55 ricavati sul membro 53 di interposizione, al contrario delle forme di realizzazione precedente, non sono completamente sporgenti dal membro 53 stesso. In dettaglio, in questa forma di realizzazione, il corpo 51 esterno presenta preferibilmente due fori 520 contrapposti, ad esempio in posizione mediana sul rispettivo lato, e ciascun lato maggiore del membro 53 di interposizione presenta due elementi sagomati 55 affiancati che assieme formano un invito triangolare che converge verso il rispettivo foro 520. Il foro può avere anche una propria ulteriore uscita 15 sul bordo esterno del lato maggiore del corpo 51 che può essere tappato oppure connesso alla sorgente di aspirazione.
Le diverse forme di realizzazione sopra descritte sono accumunate dal fatto di prevedere tra il fondo dello scasso 510 e la parete 40 planare della staffa 4 più elementi sagomati 54, 55 che sono distanziati in modo da definire le aperture di prelievo 13.
Si descrive di seguito la versione del corpo esterno 51 mostrata nella figura 12.
Il corpo 51 prevede l’asola 12 e una coppia di aperture 13 affacciate alla matrice 21.
Più precisamente la coppia di aperture 13 ha sviluppo parallelo al lato maggiore dell’alloggiamento 100.
Su di un fianco, ciascuna apertura 13 prosegue con un rispettivo condotto 14 chiuso all’interno dell’alloggiamento 100.
Ciascun condotto 14 è collegato a un’uscita 15 per mezzo di un raccordo a Y.
Detta uscita 15 ha preferibilmente un tratto perpendicolare al piano dell’alloggiamento 100 e una diramazione terminante, con ciascun tratto, in corrispondenza di un rispettivo condotto.
In figura 13 è illustrata una ulteriore variante del corpo esterno 51.
Il corpo 51 prevede comunque un’asola 12 e una coppia di aperture 13 affacciate alla matrice 21.
Anche in questa variante la coppia di aperture 13 ha sviluppo parallelo al lato maggiore dell’alloggiamento 100.
Su di un fianco, ciascuna apertura 13 prosegue con un rispettivo condotto 14, chiuso all’interno dell’alloggiamento 100, e confluente in un unico condotto.
Detto condotto 14 è collegabile a una uscita 15 attraverso un raccordo tubolare non illustrato nelle unite figure.
Detta uscita 15 risulta preferibilmente perpendicolare al piano di alloggiamento 100.
Il funzionamento dell’innovazione è il seguente.
L’organo di stampa viene disposto in modo tale che l’asola 12 di uscita 15 del getto di inchiostro sia rivolta verso la zona di passaggio delle superfici da stampare.
Ad esempio, l’asola 12 può essere rivolta verso il basso, nel caso in cui sia necessario stampare su superfici orizzontali, come la sommità di imballi che passano lungo un convogliatore lineare.
Periodicamente, un’unità 10 di elaborazione comanda un ciclo di spurgo in cui, come spiegato, dell’inchiostro di spurgo è fatto passare per la testina 2 e fuoriuscire per la matrice 21 di ugelli.
Non appena esce dalla testina 2, l’inchiostro di spurgo si trova momentaneamente nell’alloggiamento 100 del dispositivo 1.
Dato che, ad ogni ciclo di spurgo, la sorgente di aspirazione è attivata, allora, l’inchiostro di spurgo viene prelevato da dentro l’alloggiamento 100 e mandato fuori dall’unità principale 10 dell’organo di stampa, tramite la citata uscita 15, prima che possa colare attraverso l’asola 12.
In dettaglio, l’inchiostro di spurgo è mandato verso un filtro, che trattiene le impurità, da cui poi arriva ad un collettore.
Il collettore è collegato tramite mezzi pneumatici al serbatoio della testina 2 al fine di riutilizzare l’inchiostro.
Come si vede, impiegando l’innovazione, non è necessario né fermare la linea di produzione né dover scostare e riposizionare l’organo di stampa, come invece avviene oggi impiegando i sistemi della tecnica nota.
A seguito di ogni ciclo di spurgo, la matrice 21 di ugelli e la superficie della faccia di stampa 20 sono privi di inchiostro in eccesso e l’ambiente circostante, in particolare il convogliatore e gli articoli da marchiare o stampare non sono stati imbrattati e la stampa può proseguire senza problemi.
Inoltre, al contrario della tecnica nota, l’inchiostro di spurgo non viene sprecato, ma riutilizzato.

Claims (16)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Dispositivo (1) per la pulizia di testine di stampa, comprendente un’unità (10) principale provvista di un alloggiamento (100) per almeno una testina (2) di stampa comprendente una matrice (21) di ugelli, detto alloggiamento (100) essendo provvisto di un’asola (12) per il passaggio (41) dell’inchiostro di stampa, prevista per affacciarsi ad una matrice (21) di ugelli della testina (2); in cui nell’alloggiamento (100) sono definite una o più aperture di prelievo (13) atte ad essere messe in comunicazione fluidodinamica con una sorgente aspirante, disponibili sostanzialmente nel piano in cui giace detta matrice (21) di ugelli e collocate su almeno un lato dell’alloggiamento (100); in cui l’alloggiamento (100) è longiforme e detto lato in cui è collocata l’apertura o le aperture (13) è un lato maggiore destinato ad affiancare detta matrice (21) di ugelli; ed in cui detta unità (10) include almeno un condotto (14) che si estende tra almeno un’uscita (15), connettibile a detta sorgente aspirante, e l’apertura o aperture di prelievo (13); detta uscita (15) essendo ricavata nell’unità (10) in una posizione discosta dai bordi perimetrali dell’unità (10) stessa.
  2. 2. Dispositivo secondo almeno una delle rivendicazioni precedenti, in cui l’unità ha uno sviluppo prevalentemente planare e l’uscita si sviluppa lungo una direzione trasversale od obliqua rispetto al piano dell’unità (10).
  3. 3. Dispositivo secondo la rivendicazione precedente, in cui l’apertura è ricavata in corrispondenza di una superficie esterna dell’unità (10).
  4. 4. Dispositivo (1) secondo almeno una delle rivendicazioni precedenti, comprendente una staffa (4) di supporto cui è fissabile una testina (2), dotata di un passaggio (41) in cui può essere inserita una faccia di stampa (20) della testina (2) in corrispondenza della quale è disposta la matrice (21) di ugelli.
  5. 5. Dispositivo (1) secondo la rivendicazione precedente, in cui detto passaggio (41) è sostanzialmente controsagomato a detta faccia di stampa (20).
  6. 6. Dispositivo (1) secondo almeno una delle rivendicazioni precedenti, comprendente un elemento di copertura (5), dotato di una cavità (50) per ricevere una faccia di stampa (20) della testina (2) in corrispondenza della quale è disposta la matrice (21) di ugelli, detta cavità (50) comprendendo un fondo in cui è ricavata detta asola (12).
  7. 7. Dispositivo secondo la rivendicazione precedente, in cui detta almeno un’uscita (15) è ricavata in corrispondenza di una superficie di detto elemento di copertura (5), discosta dai propri bordi perimetrali.
  8. 8. Dispositivo (1) secondo le rivendicazioni 5 e 7, in cui detto elemento di copertura (5) è applicato a detta staffa (4) a definire detta unità (10) principale.
  9. 9. Dispositivo secondo almeno una delle rivendicazioni 7 - 9, in cui detto condotto (14) è ricavato internamente all’elemento di copertura (50).
  10. 10. Dispositivo (1) secondo almeno una delle rivendicazioni 7 – 10, in cui detto elemento di copertura (5) comprende un corpo (51) esterno, nel quale è ricavato detto condotto (14), detto corpo (51) essendo dotato di uno scasso (510) sul cui fondo è ricavata l’asola (12).
  11. 11. Dispositivo secondo la rivendicazione precedente, in cui detto corpo esterno (51) è piastriforme e detta uscita (15) è ricavata in corrispondenza di una superficie piana del corpo (51) in una posizione discosta dai bordi perimetrali, l’uscita (15) sviluppandosi in una direzione trasversale od obliqua rispetto allo sviluppo planare del corpo esterno (51).
  12. 12. Dispositivo secondo la rivendicazione precedente, comprendente almeno due condotti (14) ciascuno comunicante con almeno un‘apertura (13) provvista in un rispettivo lato maggiore dell’alloggiamento (100), in cui due condotti (14) sono uniti da un collegamento trasversale che sbocca in detta uscita (15).
  13. 13. Dispositivo (1) secondo almeno una delle rivendicazioni 10 - 13, in cui detto scasso (510) è provvisto di fori (520) in comunicazione con detto condotto (14).
  14. 14. Dispositivo (1) secondo almeno una delle rivendicazioni 10 - 13, in cui, tra il fondo dello scasso (510) ed una parete (40) della staffa (4) in cui è ricavato il passaggio (41), sono disposti più elementi sagomati (54, 55) tra i quali sono definite le aperture di prelievo (13).
  15. 15. Dispositivo (1) secondo la rivendicazione precedente, in cui gli elementi sagomati (54) originano dal fondo dello scasso (510) ciascuna apertura di prelievo essendo definita e delimitata dal fondo dello scasso (510) da detta parete (40) della staffa (4) e da due elementi sagomati.
  16. 16. Dispositivo (1) secondo la rivendicazione 14, in cui detta unità (10) principale comprende almeno un membro (53) di interposizione inserito in detto scasso (510) del corpo (51) esterno a definire con esso detto elemento di copertura (5), il membro (53) di interposizione conformando detti elementi sagomati (55).
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