ITMO20140023U1 - Dispositivo di connessione - Google Patents

Dispositivo di connessione

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ITMO20140023U1
ITMO20140023U1 ITMO2014U000023U ITMO20140023U ITMO20140023U1 IT MO20140023 U1 ITMO20140023 U1 IT MO20140023U1 IT MO2014U000023 U ITMO2014U000023 U IT MO2014U000023U IT MO20140023 U ITMO20140023 U IT MO20140023U IT MO20140023 U1 ITMO20140023 U1 IT MO20140023U1
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  • Details Of Connecting Devices For Male And Female Coupling (AREA)
  • Coupling Device And Connection With Printed Circuit (AREA)
  • Monitoring And Testing Of Exchanges (AREA)
  • Manufacturing Of Electric Cables (AREA)

Description

DESCRIZIONE del modello di utilità avente per TITOLO:
“Dispositivo di connessione”
DESCRIZIONE
Il presente modello di utilità concerne un dispositivo di connessione per un interruttore di tipo estraibile di un quadro di media tensione, in particolare di un quadro per la distribuzione secondaria di potenza, dove con il termine “media tensione” si fa riferimento ad applicazioni con valori di tensione compresi tra 1kV e qualche decina di kV, ad esempio 24 o 36 KV.
Sono noti quadri elettrici di media tensione per la distribuzione secondaria di potenza che includono interruttori di tipo estraibile, la cui estrazione totale dai rispettivi quadri consente di effettuare operazioni di prima installazione o interventi di manutenzione. Sono previsti contatti mobili, montati sull’interruttore, e rispettivi contatti stazionari montati su una parte fissa all’interno del quadro.
I contatti mobili ed i contatti stazionari, aventi una forma a barra, si accoppiano reciprocamente in due aree che si estendono rispettivamente lateralmente e superiormente all’interruttore, in senso parallelo ad una direzione di estrazione/inserimento dell’interruttore stesso. Tale collocazione dei contatti è richiesta nell’ambito della distribuzione secondaria di potenza per esigenze di ingombro, così da contenere al minimo le dimensioni totali del quadro elettrico. In particolare sono previsti tre contatti mobili superiori che si proiettano dalla faccia superiore dell’interruttore di una stessa lunghezza verso l’alto. I tre contatti mobili superiori sono paralleli l’uno all’altro, giacciono su un medesimo piano e sono distribuiti longitudinalmente sull’interruttore, vale a dire in senso parallelo alla direzione di estrazione/ inserimento.
Sono previsti tre contatti mobili inferiori che si proiettano da una faccia laterale dell’interruttore di una stessa lunghezza. I tre contatti mobili inferiori sono paralleli l’uno all’altro, giacciono su un medesimo piano e sono distribuiti longitudinalmente sull’interruttore, cioè in senso parallelo alla direzione di estrazione/ inserimento.
Ai contatti mobili superiori ed ai contatti mobili inferiori sono associati rispettivamente tre contatti stazionari superiori e tre contatti stazionari inferiori. I tre contatti stazionari superiori giacciono su uno stesso piano e si proiettano verso il basso di una stessa quantità e parallelamente l’uno all’altro. I tre contatti stazionari inferiori giacciono su un medesimo piano e si proiettano verso la faccia laterale dell’interruttore di una stessa quantità, parallelamente l’uno all’altro. In altre parole, i tre contatti mobili superiori sono distribuiti in maniera mutuamente allineata. Ciò vale analogamente per i tre contatti stazionari superiori, per i tre contatti mobili inferiori e per i tre contatti stazionari inferiori.
Ciascuno dei contatti mobili è accoppiato con il rispettivo contatto stazionario tramite mezzi di fissaggio a filettatura, vale a dire tramite viti e/o bulloni. Tali sistemi di accoppiamento con viti e/o bulloni si rivelano operativamente soddisfacenti in termini di sicurezza ed affidabilità per via della semplicità strutturale. Tuttavia comportano operazioni di accoppiamento/disaccoppiamento piuttosto laboriose e che richiedono tempi non trascurabili per ottenere un corretto posizionamento dei contatti mobili e dei contatti stazionari da fissare reciprocamente con viti o bulloni con un corretto valore di forza di serraggio che dev’essere verificato ad ogni operazione di connessione.
Sebbene i sistemi di connessione sopradescritti funzionino adeguatamente, sussiste ancora la possibilità di apportare ulteriori miglioramenti ai dispositivi di connessione attualmente disponibili. In particolare, sarebbe desiderabile fornire una soluzione tecnica strutturalmente semplice che renda possibile ottenere una connessione tra contatti mobili e contatti stazionari che sia facile, sicura ed affidabile al contempo.
In particolare, uno scopo è di ottenere una soluzione tecnica che pur assicurando altissimi livelli di sicurezza ed affidabilità consenta una connessione/disconnessione tra i contatti molto più veloce rispetto a sistemi noti.
Ciò è conseguibile tramite un dispositivo di connessione come definito nella rivendicazione 1.
Secondo il trovato è previsto un dispositivo di connessione per un interruttore di tipo estraibile di un quadro di media tensione, comprendente:
- una pluralità di contatti mobili montabili su una o più facce di detto interruttore;
- una pluralità di contatti stazionari montabili in detto quadro e configurati per accoppiarsi con detta pluralità di contatti mobili, in cui detti contatti stazionari sono adattati per proiettarsi da uno o più piani disposti parallelamente ad una direzione di inserimento/estrazione di detto interruttore rispetto a detto quadro, - ciascun contatto mobile con il rispettivo contatto stazionario definendo una rispettiva coppia di contatti mutuamente accoppiabili/disaccoppiabili; CARATTERIZZATO DAL FATTO CHE ciascuna coppia di contatti include un gruppo di serraggio di tipo elastico per il rapido accoppiamento/disaccoppiamento reciproco lungo una rispettiva traiettoria di accoppiamento/disaccoppiamento, e dal fatto che le coppie di contatti sono spazialmente distribuite in modo da definire rispettive traiettorie di accoppiamento/disaccoppiamento che sono distinte e distanziate l’una dalle altre.
Grazie al dispositivo di connessione secondo il trovato, vengono superati gli inconvenienti insiti nei dispositivi sopra descritti e raggiunti gli scopi prefissati.
Caratteristiche e vantaggi del dispositivo di connessione risulteranno dalle rivendicazioni, dalla descrizione che segue, e dagli allegati disegni, che ne illustrano una forma esemplificativa e non limitativa di attuazione, in cui:
La Figura 1 mostra un interruttore in un quadro elettrico di media tensione in cui è montato il dispositivo di connessione elettrica secondo il trovato;
La Figura 2 mostra l’interruttore di figura con parte del dispositivo di connessione secondo il trovato;
Le Figure 3 e 4 mostrano rispettivamente un gruppo di contatti mobili superiori ed inferiori inclusi nel dispositivo di connessione secondo il trovato;
Le Figure 5 e 6 sono rispettivamente una vista frontale interrotta ed una vista laterale interrotta nelle quali è visibile un gruppo di contatti stazionari superiori, inclusi nel dispositivo di connessione secondo il trovato;
La Figura 7 è un dettaglio ingrandito di Figura 5;
Le Figure 8 e 9 sono altre viste del gruppo di contatti stazionari superiori;
Le Figure 10 e 11 sono rispettivamente una vista frontale interrotta ed una vista laterale interrotta nelle quali è visibile un gruppo di contatti stazionari inferiori, inclusi nel dispositivo di connessione secondo il trovato;
La Figura 12 è un dettaglio ingrandito di Figura 10;
Le Figure 13 e 14 sono altre viste relative ai contatti stazionari inferiori;
Le Figure da 15 a 21 sono viste relative ad uno dei contatti mobili superiori.
Con riferimento alle Figure allegate è mostrato un dispositivo di connessione 1 che è utilizzabile per connettere/disconnettere rapidamente un interruttore 2 ad/da un rispettivo quadro 3 di media tensione, in particolare per la distribuzione secondaria di potenza.
L’interruttore 2 di tipo estraibile, può essere inserito in, ed estratto da un vano 17 del quadro 3 lungo una direzione X di inserimento/estrazione per consentire interventi di installazione o di manutenzione.
Il dispositivo di connessione 1 comprende una pluralità di contatti mobili 4, 5 montabili su una o più facce 6, 7 dell’interruttore 2, ed una pluralità di contatti stazionari 8, 9 montabili in una zona fissa del quadro 3, e configurati per accoppiarsi con la suddetta pluralità di contatti mobili 4, 5. I contatti stazionari 8, 9 sono adattati per proiettarsi da uno o più piani P1, P2 disposti parallelamente rispetto alla suddetta direzione X di inserimento/estrazione dell’interruttore 2.
Ciascun contatto mobile 4, 5 è associato ad un rispettivo contatto stazionario 8, 9 e definisce con esso una rispettiva coppia di contatti mutuamente accoppiabili/disaccoppiabili.
In particolare, è previsto un primo gruppo di contatti mobili 4, superiori, adattati per essere montati su una faccia superiore 6 dell’interruttore 2, ed un secondo gruppo di contatti mobili 5, inferiori, adattati per essere montati su una faccia laterale 7 dell’interruttore 2. Ciascuno dei suddetti gruppi comprende, in particolare, tre contatti mobili, corrispondentemente al numero di poli previsti nel quadro 3.
Analogamente, la pluralità di contatti stazionari comprende un primo gruppo di contatti stazionari 8 superiori, adattati per essere montati su una zona fissa superiore del vano del quadro 3 che ospita l’interruttore 2 e disposti per accoppiarsi amovibilmente con i contatti mobili 4 superiori montati sull’interruttore 2. I contatti stazionari 8 superiori si proiettano nel vano 17 trasversalmente verso il basso da un piano P1 sostanzialmente orizzontale, parallelo alla direzione X di inserimento/estrazione ed affacciato alla faccia superiore 6 dell’interruttore 2.
La pluralità di contatti stazionari comprende inoltre un secondo gruppo di contatti stazionari 9 inferiori, adattati per essere montati nel vano 17 del quadro 3 in posizioni tali da potersi accoppiare amovibilmente con i rispettivi contatti mobili 5 inferiori montati sull’interruttore 2.
I contatti stazionari inferiori 9 si proiettano trasversalmente da un secondo piano P2 sostanzialmente verticale, parallelo alla direzione di direzione X di inserimento/estrazione ed affacciato alla faccia laterale 7 dell’interruttore 2.
Ciascuna coppia di contatti include un gruppo di serraggio 10 di tipo elastico per il rapido accoppiamento/disaccoppiamento reciproco lungo una rispettiva traiettoria di accoppiamento/disaccoppiamento T1, T2, T3, T4, T5, T6.
Ciascun gruppo di serraggio comprende un’appendice di inserimento 11 ed un organo elastico 10 del tipo a pinza o morsetto configurato per ricevere l’appendice di inserimento 11 con cui si accoppia con una determinata ottimale forza di serraggio elastico per consentire la trasmissione elettrica tra i rispettivi contatti.
In particolare, nelle versioni raffigurate, le appendici di inserimento 11 sono ricavate sui contatti mobili superiori 4 ed inferiori 5, mentre gli organi elastici 10 sono montati sui contatti stazionari superiori 8 ed inferiori 9. Tuttavia, secondo altre versioni non mostrate, è possibile invertire, per una, più, o tutte le coppie di contatti, le posizioni delle appendici di inserimento 11 e degli organi elastici 10. Vale a dire, è possibile prevedere la/le appendice/i di inserimento 11 in posizione stazionaria sui rispettivi contatti stazionari 8 e/o 9 ed i rispettivi organi elastici 10 sui corrispondenti contatti mobili 4 e/o 5.
La coppie di contatti sono spazialmente distribuite in modo tale da definire rispettive traiettorie di accoppiamento/disaccoppiamento T1, T2, T3, T4, T5, T6 che sono distinte e distanziate l’una dalle altre. Come mostrato in maniera esemplificativa e non limitativa nelle figure allegate, in particolare nelle figure 3, 7, i tre contatti mobili superiori 4 si accoppiano/disaccoppiano a/da i rispettivi contatti stazionari superiori 8 lungo le traiettorie di accoppiamento/disaccoppiamento T1, T2, T3, rispettivamente.
I tre contatti mobili inferiori 5 si accoppiano/disaccoppiano a/da i rispettivi contatti stazionari inferiori 9 lungo le traiettorie di accoppiamento/disaccoppiamento T4, T5, T6, rispettivamente, riportate nelle figure 12 e 13, in via esemplificativa e non limitativa.
Le appendici di inserimento 11 sono configurate per risultare distanziate l’una dall’altra in direzione longitudinale lungo l’interruttore 2, cioè in senso parallelo alla direzione X di inserimento/estrazione. Le appendici di inserimento 11 sono anche reciprocamente disassate.
I contatti mobili superiori 4 comprendono tre elementi a barra 12A, 12B, 12C superiori, su ciascuno dei quali è ricavata una rispettiva appendice di inserimento 11. Gli elementi a barra 12A, 12B, 12C superiori comprendono estremità di base 25 inferiori opportunamente conformate per essere fissate ai rispettivi poli dell’interruttore 2. Come meglio visibile in Figura 3, gli elementi a barra 12A, 12B, 12C superiori sono sagomati in maniera differente l’uno dall’altro.
Gli elementi a barra 12A, 12B, 12C si estendono secondo profili tali da far risultare le rispettive appendici di inserimento 11 distribuite in maniera sfalsata una rispetto alle altre, cioè non allineate l’una con l’altra. In particolare, l’elemento a barra 12A posto più in prossimità di una faccia frontale 18 esterna dell’interruttore 2, è sagomato in modo tale che la rispettiva appendice di inserimento 11 si estenda sostanzialmente su un piano mediano PMverticale dell’interruttore 2. L’elemento a barra 12C, posto più in prossimità di una faccia posteriore 19 dell’interruttore 2, e l’elemento a barra 12B posto in posizione intermedia tra gli elementi a barra 12A e 12C, sono sagomati in modo tale che le rispettiva appendici di inserimento 11 si estendano ad una certa distanza dal suddetto piano mediano PMe da parti mutuamente opposte rispetto a quest’ultimo. I contatti stazionari superiori 8 comprendono i tre elementi a barra 14A, 14B, 14C alle cui estremità libere sono montati rispettivi organi elastici 10 a pinza. Su ciascun elemento a barra stazionario 14A, 14B, 14C sono ricavate sedi per il fissaggio, tramite mezzi a vite, di un rispettivo organo elastico 10.
I tre elementi a barra 14A, 14B, 14C sono sagomati in maniera tale da risultare posizionati nelle traiettorie seguite dai rispettivi elementi a barra mobili 12A, 12B, 12C, quando l’interruttore 2 viene introdotto nel vano 17 secondo la direzione X di inserimento/estrazione. Grazie a tale configurazione sfalsata, ciascuno degli 14A, 14B, 14C interagisce soltanto con il corrispondente elemento a barra mobile, senza interferire con gli altri. Pertanto, anche i tre elementi a barra 14A, 14B, 14C risultano sagomati in maniera differente l’uno dall’altro in modo tale che i rispettivi organi elastici 10 siano mutuamente sfalsati e correttamente posizionati per ricevere le corrispondenti appendici di inserimento 11 dei contatti mobili superiori 12A, 12B, 12C. Pertanto, l’elemento a barra stazionario 14A posto più esternamente rispetto al vano 17, è sagomato in modo tale che il rispettivo organo elastico 10 giaccia sostanzialmente sul suddetto piano mediano PM. L’elemento a barra stazionario 14C, posto più internamente al vano 17, e l’elemento a barra stazionario 14B posto in posizione intermedia tra gli altri due elementi a barra stazionari 14A e 14C, sono sagomati in modo tale che i rispettivi organi elastici 10 siano posizionati ad una certa distanza dal suddetto piano mediano PMe da parti mutuamente opposte rispetto a quest’ultimo.
I contatti mobili inferiori 5 comprendono tre elementi a barra 13A, 13B, 13C inferiori, su ciascuno dei quali è ricavata una rispettiva appendice di inserimento 11. Gli elementi a barra 13A, 13B, 13C inferiori comprendono estremità di fissaggio 20 opportunamente conformate per essere montate sui rispettivi poli dell’interruttore 2. Come meglio visibile in Figura 4, gli elementi a barra 13A, 13B, 13C inferiori sono sagomati in maniera differente l’uno dall’altro.
Gli elementi a barra 13A, 13B, 13C inferiori si estendono secondo profili tali da far risultare le rispettive appendici di inserimento 11 distribuite in maniera sfalsata una rispetto alle altre, cioè non allineate l’una con l’altra. In particolare, l’elemento a barra 13A posto più in prossimità della faccia frontale 18 esterna dell’interruttore 2, è sagomato in modo tale che la rispettiva appendice di inserimento 11 si estenda ad una quota superiore rispetto alle altre due appendici di inserimento 11 del gruppo.
L’elemento a barra 13C, posto più in prossimità di una faccia posteriore 19 dell’interruttore 2, è sagomato in modo tale che la rispettiva appendice di inserimento 11 si estenda ad una quota inferiore rispetto alle altre due appendici di inserimento 11 del gruppo. L’elemento a barra 13B, posto in posizione intermedia, è sagomato in modo tale che la rispettiva appendice di inserimento si estenda ad una quota intermedia rispetto alle quote delle altre due appendici di inserimento 11. Le estremità di fissaggio 20 dei tre elementi a barra 13A, 13B, 13C vengono connesse a rispettive zone di attacco all’interruttore 2 ad una medesima quota rispetto ad un piano orizzontale. Le rispettive appendici di inserimento 11 si estendono invece a tre rispettive distanze decrescenti D1, D2, D3 dalle corrispondenti zone di attacco 21, come mostrato in Figura 4.
I contatti stazionari inferiori 9 comprendono tre elementi a barra 15A, 15B, 15C stazionari alle cui estremità libere sono montati rispettivi organi elastici 10 a pinza. Su ciascun elemento a barra stazionario 15A, 15B, 15C sono ricavate sedi per il fissaggio, tramite mezzi a vite, di un rispettivo organo elastico 10.
I tre elementi a barra 15A, 15B, 15C stazionari sono sagomati in maniera tale da risultare posizionati nelle traiettorie seguite dai rispettivi elementi a barra mobili 13A, 13B, 13C, quando l’interruttore 2 viene introdotto nel vano 17 secondo la direzione X di inserimento/estrazione. Pertanto, anche i tre elementi a barra 15A, 15B, 15C risultano sagomati in maniera differente l’uno dall’altro in modo tale che i rispettivi organi elastici 10 siano mutuamente sfalsati e correttamente posizionati per ricevere le corrispondenti appendici di inserimento 11 dei contatti mobili inferiori 13A, 13B, 13C. In particolare, l’elemento a barra stazionario 15A posto più esternamente rispetto al vano 17, è sagomato in modo tale che il rispettivo organo elastico 10 sia ad una quota superiore Q1, così da poter ricevere l’appendice di inserimento 11 dell’elemento a barra 13A senza interferire con le appendici degli elementi a barra 13B e 13C.
L’elemento a barra stazionario 15C posto più internamente al vano 17, è sagomato in modo tale che il rispettivo organo elastico 10 sia ad una quota inferiore Q2, così da poter ricevere l’appendice di inserimento 11 dell’elemento a barra 13C senza interferire con le appendici degli elementi a barra 13A e 13B.
L’elemento a barra stazionario 15B, collocato in posizione intermedia, è sagomato in modo tale che il rispettivo organo elastico 10 sia ad una quota Q3 intermedia rispetto agli altri due elementi a barra stazionari 15A e 15C, così da poter ricevere l’appendice di inserimento 11 dell’elemento a barra 13B mobile senza interferire con le appendici degli elementi a barra 13A e 13C.
Grazie alla sopradescritta configurazione, ciascun contatto stazionario interagisce soltanto con il rispettivo contatto mobile, evitando cioè di andare a contatto con altri contatti mobili. Ciò impedisce l’insorgere di problemi relativi ad interferenze, impuntamenti nelle operazioni di inserimento, e riduce al minimo l’usura causata da relativi strisciamenti.
Tutti gli elementi a barra mobili presentano sezioni trasversali di forma opportuna con bordi smussati e zone arrotondate che agiscono da invito per l’inserimento nel rispettivo organo elastico 10 a pinza. Per semplicità espositiva, con riferimento alle figure da 15 a 21, viene mostrato più in dettaglio soltanto l’elemento a barra 12C. Nelle figure 16 e 18 è visibile la zona di bordo 22 arrotondata posta superiormente, e gli smussi 23, opportunamente scelti per agevolare l’accoppiamento con il rispettivo organo elastico 10 a pinza.
Il dispositivo di connessione 1 comprende inoltre opportuni elementi-equalizzatori di campo 16 connessi agli elementi a barra stazionari 14A, 14B, 14C 15A, 15B, 15C e disposti per una corretta distribuzione del campo elettrico in prossimità dei contatti.
Da quanto descritto emerge che la soluzione secondo il presente trovato risulta strutturalmente semplice, sicura, affidabile e consente di ottenere operazioni di accoppiamento/disaccoppiamento di un interruttore rispetto al quadro in maniera molto più rapida rispetto ai sistemi di connessione dello stato della tecnica relativi alla distribuzione di potenza secondaria.
Sono possibili ulteriori varianti e/o aggiunte a quanto sopra descritto ed illustrato nei disegni allegati. Vari elementi possono essere sostituiti da ulteriori elementi tecnicamente equivalenti senza per questo uscire dall’ambito del trovato.
E’ possibile configurare e dimensionare il dispositivo di connessione 1 in modo desiderato in funzione della particolare applicazione a cui è destinato.
Infine, i materiali usati per la costruzione del dispositivo di connessione 1 possono essere scelti a seconda delle esigenze purché adatti allo specifico uso a cui sono destinati.

Claims (12)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Dispositivo di connessione per un interruttore (2) di tipo estraibile di un quadro (3) di media tensione, comprendente: � una pluralità di contatti mobili (4, 5) montabili su una o più facce (6, 7) di detto interruttore (2); � una pluralità di contatti stazionari (8, 9) montabili in detto quadro (3) e configurati per accoppiarsi con detta pluralità di contatti mobili (4, 5), in cui detti contatti stazionari (8, 9) sono adattati per proiettarsi da uno o più piani (P1, P2) disposti parallelamente ad una direzione (X) di inserimento/estrazione di detto interruttore (2) rispetto a detto quadro (3), � ciascun contatto mobile (4, 5) con il rispettivo contatto stazionario (8, 9) definendo una rispettiva coppia di contatti mutuamente accoppiabili/disaccoppiabili; CARATTERIZZATO DAL FATTO CHE ciascuna coppia di contatti include un gruppo di serraggio (10) di tipo elastico per il rapido accoppiamento/disaccoppiamento reciproco lungo una rispettiva traiettoria di accoppiamento/disaccoppiamento (T1, T2, T3, T4, T5, T6), e dal fatto che le coppie di contatti sono spazialmente distribuite in modo da definire rispettive traiettorie di accoppiamento/disaccoppiamento (T1, T2, T3, T4, T5, T6) che sono distinte e distanziate l’una dalle altre.
  2. 2. Dispositivo secondo la rivendicazione 1, in cui ciascun gruppo di serraggio comprende un’appendice di inserimento (11) ed un organo elastico (10) del tipo a pinza o morsetto configurato per ricevere, ed accoppiarsi con, la rispettiva appendice di inserimento (11) per stabilire la connessione elettrica.
  3. 3. Dispositivo secondo la rivendicazione 2, in cui le appendici di inserimento (11) sono configurate per risultare mutuamente distanziate, in senso parallelo a detta direzione (X) di inserimento/estrazione, e reciprocamente disassate, ed in cui detti organi elastici (10) sono mutuamente distanziati in senso parallelo a detta direzione (X) di inserimento/estrazione e reciprocamente disassati in maniera corrispondente alle rispettive appendici di inserimento (11).
  4. 4. Dispositivo secondo una delle rivendicazioni da 1 a 3, in cui detta pluralità di contatti mobili comprende un primo gruppo di contatti mobili (4) montabili su una faccia superiore (6) di detto interruttore (2), ed un secondo gruppo di contatti mobili (5) montabili sua una faccia laterale (7) di detto interruttore (2), ed in cui detta pluralità di contatti stazionari comprende un primo gruppo di contatti stazionari (8) atti ad accoppiarsi con detto primo gruppo di contatti mobili (4) e montabili in detto quadro (3) in modo da proiettarsi trasversalmente da un primo piano (P1) parallelo a detta direzione di direzione (X) di inserimento/estrazione e a detta faccia superiore (6), ed un secondo gruppo di contatti stazionari (9) atti ad accoppiarsi con detto secondo gruppo di contatti mobili (5) e montabili in detto quadro (3) in modo da proiettarsi trasversalmente da un secondo piano (P2) disposto parallelamente a detta direzione di direzione (X) di inserimento/estrazione e a detta faccia laterale (7).
  5. 5. Dispositivo secondo la rivendicazione 4, in cui ciascuno di detti primo e secondo gruppo di contatti mobili (4, 5) comprende tre elementi a barra mobili (12A, 12B, 12C; 13A, 13B, 13C) su cui sono ricavate tre rispettive appendici di inserimento (11), in cui detti tre elementi a barra mobili (12A, 12B, 12C; 13A, 13B, 13C) sono sagomati in maniera differente l’uno dall’altro di modo che le rispettive appendici di inserimento (11) risultino distribuite in maniera sfalsata una rispetto alle altre.
  6. 6. Dispositivo secondo la rivendicazione 5, in cui gli elementi a barra mobili (12A, 12B, 12C) di detto primo gruppo si estendono con profili di piegatura diversi l’uno dall’altro tali che le rispettivi appendici di inserimento (11) risultino a distanze diverse e/o da lati opposti rispetto ad un piano verticale mediano (PM) di detto interruttore (2), ed in cui gli elementi a barra mobili (13A, 13B, 13C) di detto secondo gruppo si estendono con rispettivi profili di piegatura diversi l’uno dall’altro tali che le rispettivi appendici di inserimento (11) risultino a quote diverse l’una dalle altre rispetto ad un piano orizzontale.
  7. 7. Dispositivo secondo una delle rivendicazioni da 4 a 6, in cui ciascuno di detti primo e secondo gruppo di contatti stazionari (8, 9) comprende tre elementi a barra stazionari (14A, 14B, 14C; 15A, 15B, 15C) alle cui estremità libere sono montati rispettivi organi elastici (10), in cui detti elementi a barra stazionari (14A, 14B, 14C; 15A, 15B, 15C) sono sagomati in maniera differente l’uno dall’altro di modo che i rispettivi organi elastici (10) risultino distribuiti in maniera sfalsata uno rispetto agli altri, ed in posizione tale da ricevere le rispettive appendici di inserimento (11).
  8. 8. Dispositivo secondo una o più delle rivendicazioni precedenti quando dipendenti dalla rivendicazione 2, in cui ciascuna appendice di inserimento (11) comprende zone di bordo arrotondate e smussate (22, 23) per agevolare l’ingresso del corrispondente elemento a barra mobile (12A, 12B, 12C; 13A, 13B, 13C) nel rispettivo organo elastico (10) di serraggio.
  9. 9. Dispositivo secondo la rivendicazione 7 in cui su ciascun elemento a barra stazionario (14A, 14B, 14C; 15A, 15B, 15C) comprende estremità (30) su cui sono ricavate sedi per il fissaggio, tramite mezzi a vite, di un rispettivo organo elastico (10).
  10. 10. Dispositivo secondo la rivendicazione 7 quando dipendente dalla rivendicazione 6, in cui detti elementi a barra mobili (12A, 12B, 12C; 13A, 13B, 13C) comprendono estremità (20, 25) adattate per essere fissate, tramite idonei mezzi a vite, a detto interruttore (2), ed in cui detti elementi a barra stazionari (14A, 14B, 14C; 15A, 15B, 15C) comprendono rispettive estremità (31) adattate per essere fissate, tramite rispettivi idonei mezzi a vite, all’interno di detto quadro (3) elettrico di media tensione.
  11. 11. Dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, comprendente inoltre elementi-equalizzatori di campo (16) connessi a detti elementi a barra stazionari (14A, 14B, 14C; 15A, 15B, 15C).
  12. 12. Quadro elettrico di media tensione per la distribuzione secondaria, comprendente un interruttore (2) ed un dispositivo di connessione (1) secondo una delle rivendicazioni precedenti.
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