ITMO20140020U1 - Distributore automatico. - Google Patents

Distributore automatico.

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ITMO20140020U1
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cocktail
containers
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cocktails
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Matteo Benevento
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Matteo Benevento
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  • Beverage Vending Machines With Cups, And Gas Or Electricity Vending Machines (AREA)

Description

DESCRIZIONE
“Distributore automatico.”
Il presente trovato concerne un distributore automatico di cocktails, atto ad essere inserito in locali chiusi, quali discoteche, pub, bar, club privati o altri locali notturni, oppure in ambienti aperti quali bagni in spiaggia, e più in generale in qualsiasi tipo di locale pubblico in cui la legge permetta il consumo e la vendita di bevande alcoliche.
Nei locali sopra menzionati, i cocktails vengono normalmente preparati da una o più persone addette, che preparano manualmente le bevande alcoliche con gli ingredienti richiesti dal cliente.
Tuttavia, soprattutto negli orari di punta e nelle serate maggiormente frequentate, davanti al bancone del bar possono formarsi lunghe code di persone in attesa di essere servite. Ciò crea accumuli indesiderati di persone in determinate zone del locale e può far innervosire le persone che devono aspettare lunghi periodi di tempo prima di essere servite.
D’altro canto, assumere un numero di baristi sufficientemente elevato per assicurare che non si formino code nelle ore di punta può risultare molto oneroso dal punto di vista economico per il gestore. Anche creare un ulteriore bar all’interno del locale per distribuire in più punti le persone che desiderano ordinare una bevanda è una soluzione economicamente assai dispendiosa.
Sono noti distributori automatici di bevande liquide, che sono in grado di erogare bevande fredde, confezionate in lattine, bottiglie o altri tipi di contenitori, quali ad esempio aranciata, acqua, bibite gasate o succhi di frutta. I distributori automatici di questo tipo vengono tuttavia utilizzati soltanto per distribuire bevande analcoliche già pronte, che vengono confezionate direttamente dal produttore.
Sono inoltre noti distributori automatici di bevande calde quali tè, caffè, cappuccino e simili, destinate ad esempio ad essere installate presso uffici, scuole, ospedali, fabbriche ed altri luoghi di lavoro.
I distributori automatici di bevande calde di tipo noto comprendono normalmente una pluralità di contenitori di ingredienti in polvere destinati ad essere mescolati con acqua proveniente dalla rete idrica, alla quale il distributore automatico è collegato. Qualora sia necessario combinare più componenti liquidi, per esempio latte e caffè per ottenere cappuccino, tale combinazione avviene erogando i componenti liquidi uno dopo l’altro in un bicchiere destinato ad essere prelevato dal consumatore.
I distributori automatici di tipo noto sopra descritti sono adatti soltanto per distribuire bevande calde e analcoliche.
Uno scopo del trovato è migliorare il modo in cui i cocktails vengono serviti ai consumatori negli ambienti pubblici.
Un ulteriore scopo è ridurre i costi di gestione per il personale di servizio preposto a preparare e servire cocktails nei locali pubblici, e/o diminuire i costi per allestire più di un punto vendita di cocktails all’interno di un locale pubblico.
Un altro scopo è evitare che nei locali pubblici si formino code eccessivamente lunghe o accumuli eccessivi di persone nei punti in cui vengono servite le bevande alcoliche.
Ancora un altro scopo è fornire un punto vendita di cocktails atto ad essere inserito in un locale pubblico e capace di fidelizzare la clientela. Secondo il trovato, è previsto un distributore automatico di cocktails, comprendente:
- una pluralità di contenitori di ingredienti liquidi;
- mezzi di miscelazione per mescolare due o più di detti ingredienti liquidi così da ottenere un cocktail;
- mezzi di refrigerazione per assicurare che il cocktail abbia una temperatura desiderata;
- un dispositivo di pagamento atto a ricevere un pagamento da un elemento a credito prepagato;
- un dispositivo di ricarica atto a ricaricare l’elemento a credito prepagato.
Il distributore automatico secondo il trovato consente di preparare cocktails partendo da ingredienti liquidi, mescolando tali ingredienti e attuando un trattamento di raffreddamento, prima o dopo aver miscelato gli ingredienti, così che il cocktail venga erogato alla giusta temperatura. I distributori automatici secondo il trovato possono essere posizionati nei locali pubblici, cosicché i frequentatori di tali locali possano ordinare il cocktail che desiderano consumare ed ottenerlo in tempi rapidi, senza dover interagire con il barista. Il dispositivo di pagamento e il dispositivo di ricarica consentono di rendere il distributore automatico indipendente dall’operatore anche per quanto riguarda le operazioni di pagamento. Pertanto, il distributore automatico secondo il trovato non necessita di interventi umani particolarmente frequenti.
E’ possibile utilizzare un numero arbitrario di distributori automatici, in maniera tale che non si formino file neppure nelle serate più frequentate. Inoltre, posizionando i distributori automatici in punti diversi del locale, è possibile evitare affollamenti eccessivi di persone in un’unica zona.
L’investimento richiesto per installare un distributore automatico di cocktails secondo il trovato è sensibilmente minore dell’investimento richiesto per predisporre un nuovo punto bar all’interno del locale.
Inoltre, il distributore automatico di cocktails secondo il trovato consente di fidelizzare la clientela. In tutti i casi in cui, all’uscita dal locale, sull’elemento a credito prepagato è rimasto un credito da spendere, il consumatore è portato a ritornare in quel locale per esaurire il credito ancora disponibile.
Il modello potrà essere meglio compreso ed attuato con riferimento agli allegati disegni, che ne illustrano alcune versioni esemplificative e non limitative di attuazione, in cui:
Figura 1 rappresenta una vista prospettica schematica di un distributore automatico di cocktail, in una configurazione aperta;
Figura 2 rappresenta una vista schematica di mezzi di preparazione di cocktails presenti nel distributore automatico di Figura 1;
Figura 3 è una vista come quella di Figura 2, mostrante mezzi di preparazione di cocktails secondo una versione alternativa;
Figura 4 è una vista come quella di Figura 2, mostrante mezzi di preparazione di cocktails secondo un’ulteriore versione alternativa.
Con riferimento alle Figure 1 e 2, viene indicato con 10 complessivamente un distributore automatico di cocktails comprendente un involucro 12 provvisto di un’apertura nella quale è definita una postazione di erogazione 13 per erogare un cocktail selezionato da un consumatore. Nell’involucro 12 sono inoltre contenuti una pluralità di contenitori 14 di liquidi, ciascuno dei quali contiene un ingrediente liquido atto ad essere miscelato con altri ingredienti liquidi per formare il cocktail desiderato. Nella versione raffigurata, i contenitori 14 sono alloggiati in una regione inferiore dell’involucro 12, particolarmente su una parete di base dell’involucro 12. Ciò consente di ottenere una buona distribuzione delle masse e razionalizzazione degli spazi all’interno del distributore automatico 10. Infatti, quando sono pieni, i contenitori 14 sono piuttosto pesanti dal momento che al loro interno sono presenti quantità relativamente grandi di liquidi. Posizionando i contenitori 14 in una regione inferiore dell’involucro 12, è possibile assicurare che il baricentro del distributore automatico 10 sia ad una quota relativamente bassa e quindi aumentare la stabilità del distributore automatico 10. Si evita così che il distributore automatico 10 possa oscillare o cadere anche qualora esso venga accidentalmente urtato dalle persone che frequentano il locale pubblico.
Il distributore automatico 10 comprende inoltre mezzi di preparazione dei cocktails, indicati complessivamente con 20 ed illustrati schematicamente in Figura 1, i quali sono associati ai contenitori 14 per preparare il cocktail desiderato ed erogarlo nella postazione di erogazione 13.
I mezzi di preparazione 20 possono comprendere una pluralità di condotti di alimentazione, ciascuno dei quali è collegato ad un particolare contenitore 14 contenente un ingrediente liquido. I mezzi di preparazione 20 comprendono inoltre una pluralità di dispositivi regolatori di flusso, in particolare una pluralità di elettrovalvole 26, ciascuna delle quali è disposta lungo un condotto di alimentazione. Ciascuna elettrovalvola 26 consente di aprire o chiudere selettivamente il corrispondente condotto di alimentazione.
I mezzi di preparazione 20 comprendono inoltre mezzi di miscelazione che possono essere conformati come un convogliatore di flussi 24 avente un’unica uscita ed una pluralità di ingressi. Ciascun ingresso è collegato ad un contenitore 14 attraverso il corrispondente condotto di alimentazione e la relativa elettrovalvola 26. I mezzi di miscelazione permettono di mescolare fra loro gli ingredienti liquidi di un cocktail per ottenere il cocktail stesso.
E’ previsto inoltre un dispositivo di pompaggio, comprendente ad esempio almeno una elettropompa 22 per prelevare gli ingredienti liquidi dai corrispondenti contenitori 14 ed indirizzarli verso la postazione di erogazione 13. Nell’esempio mostrato in Figura 2, l’elettropompa 22 è disposta a valle del convogliatore di flussi 24 ed interagisce con gli ingredienti liquidi dopo che questi ultimi sono stati miscelati.
Sono altresì presenti mezzi di refrigerazione 30 per assicurare che il cocktail che viene erogato sia sufficientemente fresco, così da risultare gradito al consumatore. Nell’esempio mostrato in Figura 2, i mezzi di refrigerazione 30 comprendono una serpentina all’interno della quale viene fatta passare la miscela di ingredienti liquidi destinati a formare il cocktail. La serpentina è disposta all’interno di un corpo di contenimento in cui è contenuto un materiale refrigerante, per esempio ghiaccio. La serpentina è dunque posizionata a valle dei mezzi di miscelazione in cui vengono mescolati i singoli ingredienti.
In una versione alternativa, i mezzi di refrigerazione possono essere disposti a monte dei mezzi di miscelazione, in modo tale da raffreddare i singoli ingredienti liquidi destinati a formare il cocktail. Per esempio, i mezzi di refrigerazione potrebbero comprendere una pluralità di serpentine, ad esempio in numero uguale al numero dei contenitori 14, disposte in maniera tale che ciascun ingrediente liquido interagisca coi mezzi di miscelazione dopo essere stato raffreddato nella rispettiva serpentina.
In un’ulteriore versione, i mezzi di refrigerazione possono comprendere un refrigeratore all’interno del quale sono alloggiati i contenitori 14.
I mezzi di refrigerazione 30 consentono di erogare il cocktail alla temperatura desiderata ed eliminano la necessità di utilizzare ghiaccio. Di conseguenza, il gestore del distributore automatico 10 non ha più bisogno di approvvigionarsi di cubetti di ghiaccio e di conservarli in un ambiente adeguato.
Il distributore automatico 10 comprende inoltre un sistema di stoccaggio e movimentazione bicchieri 50, di tipo noto, per la fornitura di bicchieri 51 nella postazione di erogazione 13. Il sistema di stoccaggio e movimentazione bicchieri 50 può essere posizionato al di sopra della postazione di erogazione 13.
I mezzi di refrigerazione sono in comunicazione di fluido con la postazione di erogazione 13 attraverso un condotto di erogazione che termina al di sopra del bicchiere 51. Lungo il condotto di erogazione può essere disposta una valvola 28, particolarmente un’elettrovalvola, per aprire o chiudere selettivamente il condotto di erogazione.
Il distributore automatico 10 può comprendere mezzi di pulizia per pulire i componenti che sono entrati in contatto con il cocktail appena erogato, così da impedire che gocce del cocktail appena erogato contaminino il cocktail successivo. A tal fine, uno dei contenitori 14 può contenere acqua potabile, utilizzabile sia per scopi di lavaggio che, eventualmente, per diluire i cocktail da preparare.
I mezzi di pulizia comprendono un condotto di scarico che si sviluppa da un punto di diramazione 27. Da quest’ultimo si dipartono sia il condotto di scarico sopra menzionato, che il condotto di erogazione avente lo scopo di erogare il cocktail nel bicchiere 51.
Lungo il condotto di scarico è disposta un’ulteriore valvola 29 che consente di aprire o chiudere selettivamente il condotto di scarico. Il condotto di scarico sfocia in un contenitore di scarico 15 alloggiato all’interno dell’involucro 12.
I mezzi di pulizia possono essere configurati in maniera tale da prelevare una predeterminata quantità di acqua potabile dal relativo contenitore 14 dopo che ciascun cocktail è stato erogato. L’acqua passa attraverso il condotto di alimentazione associato al contenitore 14, l’elettrovalvola 26, il convogliatore di flussi 24, l’elettropompa 22 e i mezzi di refrigerazione 30. La valvola 28 viene chiusa, mentre l’ulteriore valvola 29 viene aperta. L’acqua fluisce pertanto nel condotto di scarico e da quest’ultimo nel contenitore di scarico 15, portando con sé eventuali residui del cocktail precedente che potrebbero aver contaminato i componenti con cui sono venuti a contatto.
Si nota che il distributore automatico 10 non necessita di essere connesso ad una rete idrica, in quanto l’acqua di pulizia può essere prelevata direttamente dal corrispondente contenitore 14 e gli ingredienti del cocktail sono presenti nei contenitori 14 già in forma liquida.
Il distributore automatico 10 presenta anche mezzi di controllo 40, per controllare i mezzi di preparazione 20 a seconda delle istruzioni ricevute dagli utilizzatori.
Il funzionamento dei mezzi di preparazione 20 del distributore automatico 10 è il seguente. Una volta che i mezzi di controllo 40 comandano l’erogazione di un cocktail selezionato dall’utilizzatore, viene attivata l’elettropompa 22. Vengono inoltre selettivamente aperte le elettrovalvole 26 corrispondenti ai contenitori 14 contenenti i singoli ingredienti liquidi del cocktail selezionato. L’ulteriore valvola 29 è chiusa, mentre la valvola 28 è aperta. Un bicchiere 51 viene posizionato nella postazione di erogazione 13 ad opera del sistema di stoccaggio e movimentazione bicchieri 50. Gli ingredienti liquidi del cocktail selezionato si miscelano nel convogliatore di flusso 24, passano successivamente nell’elettro-pompa 22 e infine raggiungono i mezzi di refrigerazione 30 che raffreddano il cocktail fino a raggiungere la temperatura di erogazione considerata ottimale.
Dopo che il cocktail è stato erogato nel bicchiere 51, i mezzi di controllo 40 comandano un’operazione di pulizia secondo le seguenti modalità. Le elettrovalvole 26 associate ai contenitori 14 dai quali sono stati prelevati gli ingredienti del cocktail vengono chiuse, come pure la valvola 28. L’ulteriore valvola 29 viene aperta. Viene inoltre aperta l’elettrovalvola 26 corrispondente al contenitore 14 dove è presente il liquido di pulizia, particolarmente acqua potabile. Tale liquido attraversa il corrispondente condotto di alimentazione, l’elettrovalvola 26, il convogliatore di flussi 24, l’elettropompa 22 e i mezzi di refrigerazione 30 fino ad essere indirizzato nel contenitore di scarto 15, pulendo così i componenti che sono stati contaminati dal cocktail precedente.
La Figura 3 mostra mezzi di preparazione 120 secondo una versione alternativa. I mezzi di preparazione 120 comprendono una pluralità di dispositivi di pompaggio, particolarmente elettropompre 122, ciascuna delle quali è posizionata lungo un condotto di alimentazione proveniente da un contenitore 14. In altre parole, è prevista una elettropompa 122 per ciascun condotto di alimentazione.
In questa versione, le elettrovalvole 26 sono superflue, in quanto le elettropompe 122 consentono di prelevare i liquidi dai contenitori 14 soltanto quando serve.
Questa versione consente di ottenere una elevata precisione e costanza nella erogazione e nel dosaggio dei singoli ingredienti liquidi aspirati dai contenitori 14.
Nella versione di Figura 3, le elettropompe 122 sono collocate a monte dei mezzi di miscelazione e dei mezzi di refrigerazione 30.
Il funzionamento in erogazione della versione di Figura 3 è analogo a quanto precedentemente descritto con riferimento alle Figure 1 e 2. Nella versione di Figura 3, al fine dell’erogazione vengono semplicemente attivate le singole elettropompe 122 corrispondenti ai contenitori 14 di ciascun ingrediente liquido presente nella ricetta per il tempo necessario ad ottenere il dosaggio voluto.
La Figura 4 mostra mezzi di erogazione 220 secondo un’altra versione alternativa. In particolare, la versione di Figura 4 differisce dalla versione di Figura 3 per la conformazione dei mezzi di refrigerazione 230. Anche in questo caso, è prevista una pluralità di elettropompe 222, una per ciascun condotto di alimentazione proveniente da un contenitore 14. Da ciascuna elettropompa 222 esce un condotto di collegamento collegato ad un corrispondente elemento di refrigerazione, per esempio una serpentina. A valle dei mezzi di refrigerazione 230, sono previsti i mezzi di miscelazione che consentono di mescolare fra loro i singoli ingredienti liquidi.
In altre parole, nella versione di Figura 4 gli elementi di refrigerazione interagiscono con gli ingredienti liquidi prima della loro miscelazione. Sono previsti tanti elementi di refrigerazione quanti sono i contenitori 14.
In questa versione, si ottiene una elevata efficienza in termini di raffreddamento degli ingredienti liquidi formanti il cocktail. Infatti, raffreddando ogni singolo ingrediente liquido prima della miscelazione, è possibile ottimizzare lo scambio di calore fra gli ingredienti liquidi e i corrispondenti elementi di refrigerazione. Ciò consente di minimizzare il tempo di refrigerazione e quindi il tempo per preparare ed erogare ciascun cocktail.
Il funzionamento in erogazione della variante di Figura 4 è del tutto simile al funzionamento della variante di Figura 3, in quanto l’unica differenza è che la miscelazione degli ingredienti liquidi avviene dopo aver raffreddato tali ingredienti.
I mezzi di controllo 40 comprendono un dispositivo di pagamento 44 atto a ricevere il pagamento da un elemento a credito prepagato 5. Il dispositivo di pagamento 44 può comprendere un dispositivo di lettura/scrittura per leggere il credito disponibile nell’elemento a credito prepagato 5 e per sottrarre dall’elemento a credito prepagato 5 un importo – espresso ad esempio in denaro o in buoni consumazione – corrispondente al valore del cocktail selezionato dall’utilizzatore.
E’ inoltre previsto un dispositivo di ricarica 46 per ricaricare l’elemento a credito prepagato 5. Il dispositivo di ricarica 46 può comprendere un lettore di banconote per leggere il valore di una banconota introdotta dall’utilizzatore e accreditarlo sull’elemento a credito prepagato 5. In alternativa o in aggiunta alle banconote, il dispositivo di ricarica 46 può essere configurato per leggere carte di credito.
Al di sotto del dispositivo di ricarica 46 può essere disposto un elemento di contenimento 32 per ricevere le banconote introdotte dall’utilizzatore.
Il dispositivo di ricarica 46 in grado di leggere ed accettare banconote è particolarmente gradito al gestore in quanto gli permette di prelevare l’incasso direttamente dal distributore automatico 10, senza passare attraverso transazioni bancarie.
L’elemento a credito prepagato 5 può essere configurato per trasmettere e ricevere dati secondo una tecnologia wireless, particolarmente secondo una tecnologia RFID (Radio Frequency Identification).
L’elemento a credito prepagato 5 può essere conformato come un braccialetto che può essere indossato al polso di un utilizzatore. In questo modo, l’utilizzatore può tenere l’elemento a credito prepagato 5 sempre a portata di mano, riducendo i rischi di smarrirlo anche qualora si dedichi a balli movimentati.
Avvicinando l’elemento a credito prepagato 5 al dispositivo di pagamento 44, è possibile sottrarre dal credito presente nell’elemento a credito prepagato un importo corrispondente al costo del cocktail selezionato, oppure ricaricare l’elemento a credito prepagato 5 attraverso il dispositivo di ricarica 46.
I mezzi di controllo 40 del distributore automatico 10 comprendono un’unità di interfaccia 42 attraverso la quale l’utilizzatore può interagire con il distributore automatico 10 per selezionare il cocktail desiderato o per attivare un’operazione di ricarica. Anche il gestore del distributore automatico 10 può utilizzare l’unità di interfaccia 42 per effettuare operazioni che saranno descritte in dettaglio più avanti. L’unità di interfaccia 42 può comprendere almeno uno schermo di tipo “touchscreen” per rendere facile ed immediata la selezione delle operazioni da compiere, che può avvenire semplicemente toccando lo schermo.
L’unità di interfaccia 42 può essere collocata ad una altezza compresa tra 1,40 e 1,60 metri, in particolare 1,50 metri, per assicurare un’ottimale ergonomia, ossia al fine di permettere alla maggior parte degli utilizzatori e gestori di interagire con l’unità di interfaccia 42 stando comodamente in piedi in posizione eretta, ossia senza necessità di dovere scomodamente piegare la testa in avanti o indietro.
I mezzi di controllo 40 comprendono inoltre un’unità di controllo 48, provvista ad esempio di almeno una scheda elettronica, che coordina il funzionamento dei componenti del distributore automatico 10.
L’involucro 12 del distributore automatico 10 presenta una porta di ispezione 16 collocata lateralmente allo stesso, ossia lateralmente rispetto ad una parete frontale 18 dove è presente la postazione di erogazione 13. La porta di ispezione 16 può essere collocata lateralmente rispetto alla parete frontale in quanto non c’è la necessità di affiancare più distributori automatici 10 l’uno all’altro, il che limiterebbe l’accessibilità alle zone laterali del distributore automatico 10.
Grazie alla sua collocazione laterale, la porta 16 può essere di costituzione semplice e leggera, nonché facile da maneggiare da parte di un gestore o manutentore e assolutamente sicura rispetto al rischio di rompere componenti sofisticati del distributore automatico 10. Infatti, la porta di ispezione 16 non supporta i mezzi di controllo 40, né il dispositivo di pagamento 44 o il dispositivo di ricarica 46, che sono associati alla parete frontale 18.
Nella versione mostrata in Figura 1, il dispositivo di pagamento 44 ed il dispositivo di ricarica 46 sono posizionati sul lato destro del distributore automatico 10, rispetto ad un utilizzatore che guarda la parete frontale 18. Questa collocazione è stata scelta in quanto presumibilmente gradita alla maggior parte degli utilizzatori, che indosseranno il braccialetto (definente l’elemento a credito prepagato 5) al polso destro, poiché il polso sinistro è normalmente occupato dall’orologio. Posizionando il dispositivo di pagamento 44 e il dispositivo di ricarica 46 sul lato destro della parete frontale 18, l’utilizzatore è facilitato nell’avvicinare ad essi il braccialetto. Il dispositivo di ricarica 46 è disposto al di sotto del dispositivo di pagamento 44, in una posizione che minimizza la distanza fra il dispositivo di ricarica 46 e le tasche degli utilizzatori, dove solitamente è contenuto il denaro.
La porta di ispezione 16 è ricavata su una parete laterale sinistra del distributore automatico 10, rispetto ad un utilizzatore che si ponga di fronte alla parete frontale 18. Questa collocazione è stata scelta per assicurare che la porta di ispezione 16 sia il più possibile vicina ai contenitori 14, al fine che questi ultimi siano facilmente accessibili. Inoltre, posizionando la porta di ispezione 16 sul lato sinistro, si rende più difficile venire a contatto, anche accidentalmente, con i componenti elettronici del distributore automatico 10, che sono posizionati sul lato destro, e/o bagnare tali componenti durante la fase di riempimento dei contenitori 14. Vengono così ridotti i rischi di danneggiare i componenti elettronici.
La postazione di erogazione 13 del distributore automatico 10 può essere collocata ad una altezza, calcolata alla presa del bicchiere, tra 1 e 1,20 metri dal suolo. Ciò consente di realizzare un’ottima ergonomia, ossia facilitare e rendere naturale ed immediata la presa del bicchiere da parte di un utilizzatore del distributore automatico 10, senza necessità di piegare la schiena come accadeva nei distributori automatici di bevande calde o fredde di tipo noto.
La postazione di erogazione 13 può essere provvista di dispositivi di illuminazione atti a facilitare l’individuazione della stessa in ambienti bui o con scarsa luminosità quali i locali notturni, ad esempio dispositivi a LED per minimizzare il consumo di energia elettrica.
Anche l’unità di interfaccia 42, il dispositivo di pagamento 44 e il dispositivo di ricarica 46 possono essere provvisti di propri mezzi di illuminazione. In questo modo, il distributore automatico 10 può essere utilizzato anche al buio.
Le modalità di interazione con il distributore automatico 10 sono diverse a seconda che la persona che interagisce con il distributore automatico 10 sia un semplice utilizzatore oppure un gestore. In particolare, l’utilizzatore interagisce con il distributore automatico 10 tramite un elemento a credito prepagato 5, mentre il gestore interagisce con il distributore automatico 10 tramite un elemento di controllo specifico. L’elemento di controllo può essere configurato come l’elemento a credito prepagato 5 ed in particolare può comprendere un braccialetto funzionante ad esempio secondo la tecnologia RFID, ma su di esso sono memorizzate informazioni particolari che lo identificano come gestore di fronte ai mezzi di controllo 40 e gli permettono di compiere operazioni riservate al gestore.
In particolare, l’utilizzatore o il gestore possono avvicinare l’elemento di controllo o l’elemento a credito prepagato 5 ai mezzi di controllo 40, particolarmente al dispositivo di pagamento 44, identificandosi come utilizzatore o rispettivamente come gestore.
A questo punto, l’utilizzatore può interagire con il distributore automatico 10, particolarmente tramite l’unità di interfaccia 42, per effettuare una delle seguenti operazioni:
- selezionare un cocktail desiderato;
- ricaricare l’elemento a credito prepagato 5;
- controllare il credito disponibile sull’elemento a credito prepagato 5. Sarà cura del gestore consegnare l’elemento a credito prepagato 5 soltanto a persone che abbiano dimostrato, per esempio esibendo un documento di identità, di avere un’età superiore ad un limite fissato dalla legislazione nazionale, così da evitare che il distributore automatico 10 possa essere utilizzato da persone non autorizzate a consumare alcolici. Sull’elemento a credito prepagato 5 possono essere memorizzate informazioni relative all’età dell’utilizzatore, in maniera tale che i mezzi di controllo 40 possano essere informati circa l’età dell’utilizzatore e consentire l’erogazione del cocktail soltanto se l’utilizzatore è maggiorenne.
Il gestore può invece selezionare operazioni quali ad esempio:
- impostare gli ingredienti contenuti nei contenitori 14 che il gestore si appresta ad inserire nel distributore automatico 10, associando ad ogni contenitore 14, identificato ad esempio attraverso un numero, il nome di un prefissato ingrediente liquido;
- impostare la ricetta di uno o più cocktails che il distributore automatico 10 sarà in grado di preparare ed erogare, selezionando le quantità, ad esempio in percentuale, di ciascun ingrediente liquido del cocktail;
- impostare il prezzo di vendita di ciascun cocktail;
- selezionare operazioni di riempimento/rabbocco dei contenitori 14, che verranno quindi effettuate manualmente;
- selezionare un’operazione di lavaggio dei circuiti di erogazione del cocktail, utilizzando prefissate quantità di acqua introdotte nei contenitori 14 prima di riempire questi ultimi con gli ingredienti liquidi. I mezzi di controllo 40 possono essere programmati in maniera tale da immagazzinare ed eventualmente elaborare dati statistici in merito al funzionamento del distributore automatico 10 e dei cocktails da esso erogati. Per esempio, nei mezzi di controllo 40 possono essere immagazzinati dati statistici relativi al numero e al tipo di cocktails consumati in un arco di tempo predeterminato, quale una serata, una settimana, un mese o un anno, per permettere al gestore di individuare i cocktails più graditi all’utilizzatore ed organizzare di conseguenza il distributore automatico 10.
In una versione, a ciascun contenitore 14 può essere associato un sensore atto a misurare la quantità di ingrediente liquido che in quel momento è presente nel contenitore 14. Il sensore può essere ad esempio un sensore di forza, che permette di misurare la forza peso di ciascun contenitore 14. Il valore misurato da ciascun sensore di forza viene inviato all’unità di controllo 48. Questi ultimi possono essere programmati in maniera tale che, quando la quantità di un ingrediente presente in un determinato contenitore 14 scende al di sotto di un limite prefissato, i cocktails che contengono quell’ingrediente non vengano più visualizzati sull’unità di interfaccia 42 e quindi non possano essere selezionati dall’utilizzatore. Si evitano in questo modo complicazioni legate alla scelta di cocktails che il distributore automatico 10 non è più in grado di preparare.

Claims (12)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Distributore automatico di cocktails, comprendente: - una pluralità di contenitori (14) di ingredienti liquidi; - mezzi di miscelazione (24) per mescolare due o più di detti ingredienti liquidi così da ottenere un cocktail; - mezzi di refrigerazione (30) per assicurare che il cocktail abbia una temperatura desiderata; - un dispositivo di pagamento (44) atto a ricevere un pagamento da un elemento a credito prepagato (5); - un dispositivo di ricarica (46) atto a ricaricare l’elemento a credito prepagato (5).
  2. 2. Distributore secondo la rivendicazione 1, in cui il dispositivo di pagamento (44) è configurato per interagire con l’elemento a credito prepagato (5) per mezzo della tecnologia RFID.
  3. 3. Distributore secondo la rivendicazione 1 oppure 2, e comprendente inoltre mezzi di controllo (40) per controllare il funzionamento del distributore.
  4. 4. Distributore secondo la rivendicazione 3, in cui i mezzi di controllo (40) sono programmati per consentire ad un gestore di variare gli ingredienti liquidi contenuti in detti contenitori (14) e di impostare ricette desiderate di cocktails con gli ingredienti liquidi presenti nei contenitori (14).
  5. 5. Distributore secondo la rivendicazione 3 oppure 4, in cui i mezzi di controllo (40) sono programmati per raccogliere ed elaborare dati statistici sui cocktails erogati in un periodo di tempo prestabilito.
  6. 6. Distributore secondo una delle rivendicazioni da 3 a 5, in cui i mezzi di controllo (40) comprendono un’unità di interfaccia (42) per un utilizzatore o un gestore, l’unità di interfaccia (42) comprendendo almeno uno schermo touch-screen.
  7. 7. Dispositivo secondo una delle rivendicazioni da 3 a 6, in cui ad ogni contenitore (14) è associato un sensore per rilevare la quantità di ingrediente liquido presente nel contenitore (14), i mezzi di controllo (40) essendo programmati per impedire ad un utilizzatore di selezionare i cocktails contenenti l’ingrediente liquido la cui quantità è scesa sotto un limite prestabilito.
  8. 8. Distributore secondo una delle rivendicazioni precedenti, e comprendente inoltre un involucro esterno (12), i contenitori (14) di ingredienti liquidi essendo alloggiati in una regione inferiore dell’involucro (2).
  9. 9. Distributore secondo una delle rivendicazioni precedenti, e comprendente inoltre una postazione di erogazione (13) per erogare il cocktail in un bicchiere (51).
  10. 10. Distributore secondo la rivendicazione 9, e comprendente inoltre un dispositivo di illuminazione per illuminare la postazione di erogazione (13), cosicché i cocktails possano essere prelevati al buio.
  11. 11. Distributore secondo la rivendicazione 9 oppure 10, in cui la postazione di erogazione (13) è ricavata su una parete frontale (18) dell’involucro (12), il distributore (10) comprendendo inoltre una parete laterale apribile che definisce una porta di ispezione (16).
  12. 12. Combinazione di un distributore automatico di cocktails (10) secondo una delle rivendicazioni precedenti e di un elemento a credito prepagato (5), in cui l’elemento a credito prepagato (5) è conformato come un braccialetto.
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