ITMO20120081A1 - Capsula per bevande e relativo metodo di realizzazione - Google Patents

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ITMO20120081A1
ITMO20120081A1 IT000081A ITMO20120081A ITMO20120081A1 IT MO20120081 A1 ITMO20120081 A1 IT MO20120081A1 IT 000081 A IT000081 A IT 000081A IT MO20120081 A ITMO20120081 A IT MO20120081A IT MO20120081 A1 ITMO20120081 A1 IT MO20120081A1
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IT
Italy
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capsule
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plastic material
cavity
expanded
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IT000081A
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English (en)
Inventor
Andrea Bartoli
Davide Capitini
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Sarong Spa
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    • B65CONVEYING; PACKING; STORING; HANDLING THIN OR FILAMENTARY MATERIAL
    • B65DCONTAINERS FOR STORAGE OR TRANSPORT OF ARTICLES OR MATERIALS, e.g. BAGS, BARRELS, BOTTLES, BOXES, CANS, CARTONS, CRATES, DRUMS, JARS, TANKS, HOPPERS, FORWARDING CONTAINERS; ACCESSORIES, CLOSURES, OR FITTINGS THEREFOR; PACKAGING ELEMENTS; PACKAGES
    • B65D85/00Containers, packaging elements or packages, specially adapted for particular articles or materials
    • B65D85/70Containers, packaging elements or packages, specially adapted for particular articles or materials for materials not otherwise provided for
    • B65D85/804Disposable containers or packages with contents which are mixed, infused or dissolved in situ, i.e. without having been previously removed from the package
    • B65D85/8043Packages adapted to allow liquid to pass through the contents

Description

Descrizione di invenzione industriale
Capsula per bevande e relativo metodo di realizzazione L’invenzione concerne capsule o contenitori per la preparazione prodotti, ad esempio bevande, in macchine erogatrici automatiche. In particolare, l’invenzione riguarda una capsula sigillata, monodose e monouso contenente un prodotto iniziale in grado di realizzare interagendo con fluido in pressione un prodotto finale.
L’invenzione concerne inoltre un metodo per realizzare tale capsula.
Le capsule note per l’impiego su macchine erogatrici sono contenitori monouso e monodose comprendenti un involucro esterno, realizzato in materiale plastico impermeabile ai liquidi ed ai gas ed avente forma di bicchiere o tazza. L’involucro presenta una parete di fondo ed una parete laterale definente un’apertura superiore attraverso la quale può essere inserito il prodotto da cui ottenere la bevanda. L’apertura superiore à ̈ chiusa ermeticamente da un elemento di copertura, tipicamente una pellicola di alluminio o di film plastico, in modo da sigillare all’interno del contenitore il prodotto. L’elemento di copertura à ̈ generalmente fissato ad un bordo a forma di flangia, periferico ed anulare dell’involucro, che à ̈ opposto alla parete di fondo e disposto attorno all’apertura superiore. La capsula à ̈ perforabile per consentire l’immissione di liquido in pressione, tipicamente acqua, e l’uscita della bevanda ottenuta. In particolare, sono perforabili da opportuni mezzi di una macchina erogatrice la copertura e la parete di fondo dell’involucro per consentire rispettivamente l’immissione dall’alto del liquido in pressione e l’estrazione dal basso della bevanda.
Come illustrato schematicamente in figura 1, una macchina erogatrice 500 di tipo noto comprende un alloggiamento 501 disposto per ricevere e racchiudere una capsula 550. Una porzione di fondo dell’alloggiamento 501 à ̈ provvista di mezzi di perforazione 502 per forare una parete di fondo 551 della capsula 550 ed iniettare il fluido in pressione od estrarre da essa la bevanda. Per impedire, durante l’uso, la fuoriuscita dall’alloggiamento 501 del fluido o della bevanda, a causa dell’elevata pressione di esercizio, mezzi di tenuta 503 debbono essere interposti tra la capsula 550 e l’alloggiamento 501.
I mezzi di tenuta 503 comprendono generalmente una guarnizione anulare, in materiale elastomerico, interposta tra un bordo a flangia 552 della capsula 550 ed una porzione di riscontro 505 dell’alloggiamento 501. Quando la capsula 550 à ̈ chiusa nell’alloggiamento 501, la guarnizione 503 à ̈ compressa da un elemento perforatore 504, assicurando così la tenuta idraulica.
Uno svantaggio di tale soluzione risiede nel fatto che la guarnizione, oltre ad essere soggetta ad usura e deterioramento con l’uso, viene a contatto con il prodotto e/o il fluido ad ogni erogazione senza poter essere successivamente adeguatamente lavata. Da un punto di vista igienico tale soluzione non à ̈ quindi ottimale.
Per superare tale inconveniente sono note capsule che integrano un elemento di tenuta in materiale cedevole, tipicamente elastomerico, che schiacciato quando la capsula à ̈ inserita nella macchina erogatrice assicura la tenuta. Tali capsule possono essere utilizzate anche in macchine erogatrici sprovviste di mezzi di tenuta.
Il brevetto EP 1654966 illustra una capsula per bevande comprendente un elemento di tenuta elastico realizzato in materiale elastomerico differente da quello utilizzato per formare la capsula. L’elemento elastico può essere fissato all’involucro della capsula in corrispondenza di un bordo periferico oppure di una parete di fondo di detto involucro. Una capsula di questo tipo risulta tuttavia alquanto costosa poiché richiede la realizzazione ed il fissaggio all’involucro della capsula di un apposito elemento di tenuta.
Uno scopo della presente invenzione à ̈ di migliorare le capsule note per bevande, in particolare capsule utilizzabili in macchine erogatrici note provviste di un alloggiamento atto a contenere e racchiudere a tenuta una capsula.
Altro scopo à ̈ realizzare una capsula utilizzabile in macchine erogatrici note che garantisca la tenuta durante l’erogazione senza necessità di specifici mezzi di tenuta dell’alloggiamento.
Ulteriore scopo à ̈ ottenere una capsula economica e semplice da realizzare.
Tali scopi ed altri ancora sono raggiunti da una capsula per bevande secondo una o più delle rivendicazioni sotto riportate.
L’invenzione potrà essere meglio compresa ed attuata con riferimento agli allegati disegni che ne illustrano alcune forme esemplificative e non limitative di attuazione, in cui:
Figura 1 à ̈ una sezione trasversale schematica di una capsula per bevande nota associata ad una macchina erogatrice anch’essa di tipo noto;
Figura 2 à ̈ una sezione trasversale schematica di una capsula non oggetto dell’invenzione associata ad una macchina erogatrice, parzialmente illustrata;
Figura 3 Ã ̈ una sezione trasversale schematica parziale della capsula di figura 1 associata ad una differente macchina erogatrice;
Figura 4 à ̈ una sezione trasversale schematica parziale della capsula di figura 1 associata ad un’altra differente macchina erogatrice;
Figura 5 Ã ̈ una sezione trasversale schematica di una variante della capsula di figura 1;
Figura 6 à ̈ una sezione schematica di un’altra variante della capsula di figura 1;
Figura 7 à ̈ una sezione schematica della capsula dell’invenzione associata ad una macchina erogatrice, parzialmente illustrata;
Figura 8 à ̈ una sezione schematica di un’altra variante della capsula dell’invenzione.
Con riferimento alla figura 2 à ̈ illustrata una capsula 1 per bevande, utilizzabile in una macchina erogatrice 60, di seguito descritta, per produrre un prodotto finale, in particolare una bevanda calda, ad esempio caffà ̈, orzo, tisana, tà ̈, cioccolata, ecc., mediante iniezione di un fluido F caldo in pressione al suo interno.
La capsula 1 comprende un involucro o contenitore 2 esterno, sostanzialmente a forma di bicchiere o tazza, provvisto di una parete di base 3 e di una prima parete laterale 4 definenti una cavità 5 aperta ed atta a contenere un prodotto iniziale P, ad esempio alimentare, solubile o percolabile da unire ad un fluido, tipicamente acqua, per ottenere un prodotto finale.
L’involucro comprende un bordo 7 a forma di flangia collegato alla parete laterale 4 e disposto intorno all’apertura della cavità 5, Il bordo 7 à ̈ inoltre opposto alla parete di base 3 e rivolto all’esterno rispetto alla cavità 5.
L’involucro 2 à ̈ realizzato mediante formatura di un foglio di materiale plastico termoformabile 100 comprendente almeno un primo strato 51 di materiale cedevole disposto per deformarsi, conformarsi a ed impegnarsi a tenuta con mezzi di riscontro 64 della macchina erogatrice 60, quando compresso.
Il foglio 100 comprende inoltre un secondo strato 52 di materiale idoneo e atto a contattare il prodotto iniziale P. Più precisamente il secondo strato 52 à ̈ interno e a contatto con il prodotto iniziale P, mentre il primo strato 51 à ̈ esterno e non à ̈ a contatto con il prodotto.
Il materiale del secondo strato 51 oltre ad essere idoneo al contatto con il prodotto iniziale, ad esempio alimentare, oppure cosmetico oppure farmaceutico, Ã ̈ idoneo al processo di preparazione del prodotto finale, ad esempio in grado di sopportare senza deformarsi a temperature fino a 100°C e pressioni fino a 5 bar.
Il materiale del primo strato 52 à ̈ cedevole, ossia morbido e/o deformabile in modo da assumere la forma dei mezzi di riscontro 64 e garantire in virtù della pressione di contatto la tenuta tra capsula 1 e questi ultimi, come meglio illustrato nel seguito della descrizione.
Il primo strato 51 ed il secondo strato 52 del foglio sono in particolare strati coestrusi ossia accoppiati durante il processo di estrusione per formare il foglio 100 multistrato. In alternativa, i due strati 51, 52 possono essere estrusi separatamente ed accoppiati successivamente.
In una prima forma di realizzazione il primo strato 51 Ã ̈ realizzato in materiale plastico espanso, in particolare uno tra polietilene (PET) espanso, polipropilene (PP) espanso, polistirene (PS) espanso, polivinilcloruro (PVC) espanso, poliammide (PA) espanso. Detto materiale plastico espanso presenta, in particolare, una struttura cellulare sostanzialmente spugnosa a celle aperte.
In una seconda forma di realizzazione il primo strato 51 Ã ̈ realizzato in materiale plastico schiumoso.
In una terza forma di realizzazione il secondo strato 51 Ã ̈ realizzato in materiale elastomerico, ad esempio un film di silicone oppure di gomma.
Il primo strato 51 ha uno spessore compreso tra 200 e 1000 Î1⁄4m, in particolare tra 300 e 800 Î1⁄4m. Il secondo strato 52 ha spessore compreso tra 50 e 800 Î1⁄4m, in particolare tra 50 e 300 Î1⁄4m.
La capsula comprende, inoltre, un elemento di copertura 8 fissato al bordo 7 dell’involucro 2 per chiudere ermeticamente la capsula 1, ossia la cavità 5 e preservare così il prodotto P. L’elemento di copertura 8 comprende una pellicola di alluminio od un film plastico perforabile da mezzi di iniezione del fluido o mezzi di estrazione del prodotto finale della macchina erogatrice 60.
L’elemento di copertura 8 à ̈ fissato al bordo 7 dell’involucro 2 mediante saldatura, termica o ad ultrasuoni, oppure incollaggio.
Come illustrato in figura 2, la macchina erogatrice 60, di tipo noto e non descritta in dettaglio, comprende una sede o vano 61 atto a ricevere e contenere la capsula 1 e mezzi di bloccaggio 62 disposti per bloccare saldamente all’interno del suddetto vano 61 la capsula 1, in una configurazione operativa.
In una condizione di uso, il bordo 7 a flangia della capsula 1 Ã ̈ serrato e compresso tra i mezzi di bloccaggio 62 ed una porzione di supporto 63 del vano 61.
I mezzi di bloccaggio 62 comprendono, ad esempio, una piastra anulare che agisce sul bordo 7 dell’involucro 2.
Mezzi di riscontro 64 sono previsti sulla porzione di supporto 63 del vano 61 e comprendono uno o più risalti anulari che riscontrano il primo strato 51 in corrispondenza del bordo 7. Poiché il primo strato à ̈ realizzato in materiale plastico cedevole, ossia morbido e/o deformabile, a causa della pressione di contatto generata dai mezzi di bloccaggio 62 nella configurazione operativa, esso si deforme localmente e sostanzialmente assume la forma dei risalti anulari dei mezzi di riscontro 64. Tale deformazione, unitamente alla pressione di contatto, garantisce una tenuta ottimale del bordo 7 con la porzione di supporto 63 del vano 61, che impedisce la fuoriuscita da quest’ultimo di fluido o prodotto finale in pressione durante una fase operativa di erogazione. La capsula 1 assicura quindi una tenuta ottimale all’interno della macchina erogatrice, durante la fase di erogazione senza richiedere l’utilizzo di guarnizioni specifiche associate alla macchina erogatrice e/o alla capsula stessa. In questo modo sono garantite condizioni igieniche ottimali nella procedura di erogazione e costi di produzioni della capsula contenuti, giacché quest’ultima può essere rapidamente ed agevolmente ottenuta mediante termoformatura di un foglio di materiale plastico multistrato. Inoltre, la capsula può adattarsi alle diverse forme di realizzazione dei mezzi di riscontro e/o delle porzioni di riscontro delle macchine erogatrici, senza necessità di realizzare differenti bordi 7 sagomati per differenti mezzi di riscontro e/o delle porzioni di riscontro. Questo consente di ridurre notevolmente i costi di produzione.
Nella forma di realizzazione illustrata in figura 2, la macchina erogatrice 60 comprende mezzi di iniezione 65 del fluido posti sul fondo 66 del vano 61 e disposti per forare la parete di base 3 della capsula ed iniettare il fluido in pressione all’interno della cavità 5.
Mezzi di estrazione sono previsti per forare l’elemento di copertura 8 così da consentire la fuoriuscita del prodotto finale dalla capsula 1.
In alternativa, la macchina erogatrice può comprendere mezzi di iniezione disposti per forare l’elemento di copertura 8 ed immettere nella cavità 5 il fluido da unire al prodotto iniziale P e mezzi di estrazione posti sul fondo 66 del vano 61 e per forare la parete di base 3 e consentire la fuoriuscita del prodotto finale.
La figura 3 illustra una variante della macchina erogatrice 60 nella quale i mezzi di riscontro 164 sono realizzati sui mezzi di bloccaggio 62. In questo caso, in una condizione d’uso con il bordo 7 serrato e compresso tra i mezzi di bloccaggio 62 e la porzione di supporto 63 del vano 1, oltre al primo strato 51, si deforma localmente anche il secondo strato 52, che à ̈ direttamente a contatto e riscontro con i risalti anulari dei mezzi di riscontro 164. La tenuta del bordo 7 con la porzione di supporto 63 del vano 61, che impedisce la fuoriuscita da quest’ultimo di fluido o prodotto finale in pressione, à ̈ sempre assicurata dalla deformazione locale e dalla pressione di contatto realizzate dal primo strato 51 questa volta a contatto con la porzione di supporto 63.
La figura 4 illustra un’altra variante della macchina erogatrice in cui i mezzi di riscontro 264 comprendono un risalto anulare realizzato all’interno del vano 61 e destinato a riscontrare e comprimere il primo strato 51 in corrispondenza di una porzione, ad esempio superiore, della parete laterale 4 dell’involucro 2.
Con riferimento alla figura 5, à ̈ illustrata una variante della capsula 1 in cui il foglio 101 di materiale plastico con cui à ̈ realizzato per termoformatura l’involucro 2, comprende anche un terzo strato 53 interposto tra il primo strato 51 ed il secondo strato 52, detto terzo strato 53 essendo realizzato in materiale impermeabile, in particolare all’ossigeno e all’umidità. Il suddetto terzo strato 53, comunemente denominato strato barriera, à ̈ utilizzato per garantire il completo isolamento dell’ambiente esterno della cavità 5, in particolare nel caso il primo strato 51 ed il secondo strato 52 siano permeabili nel tempo all’ossigeno ed all’umidità.
Il terzo strato 53 ha uno spessore compreso tra 10 e 100 mm, in particolare tra 60 e 80 mm, ed à ̈ realizzato ad esempio in uno tra etilenvinilalcool (EVOH), polivinildencloruro (PVDC), Poliammide (PA).
Il metodo per realizzare la capsula 1 sopra descritta prevede in una prima fase di realizzare il foglio 100 di materiale plastico mediante coestrusione oppure estrusione separata e successivo accoppiamento di un primo strato 51 di materiale cedevole e/o morbido, in particolare un materiale plastico espanso oppure un materiale elastomerico ed un secondo strato 52 di materiale idoneo e atto a contattare e conservare il prodotto iniziale P.
Successivamente, in una seconda fase, à ̈ previsto di termoformare il foglio 100 in modo da formare almeno un involucro 2 provvisto di una parete di base 3 e di una parete laterale 4 definenti una cavità 5 atta a contenere il prodotto iniziale P.
Una volta riempita la cavità 5 con una dose di prodotto iniziale P, la l’involucro 2 può essere ermeticamente chiuso, isolando la cavità 5 con il prodotto iniziale P dall’ambiente esterno, fissando un elemento di copertura 8 ad un bordo 7 dell’involucro 2 stesso.
Con riferimento alla figura 6, à ̈ illustra una variante della capsula 1’ che differisce dalle forme di realizzazione sopra descritte per il fatto che l’involucro 2 à ̈ realizzato mediante formatura di un foglio di materiale plastico termoformabile 102 comprendente solo il primo strato 55 di materiale cedevole e/o morbido disposto per deformarsi, conformarsi a, ed impegnarsi a tenuta con, mezzi di riscontro 64 della macchina erogatrice 60, quando compresso. Il materiale del primo strato 55 à ̈, inoltre, idoneo al contatto con il prodotto iniziale P e al processo di preparazione del prodotto finale, ad esempio in grado di sopportare temperature fino a 100°C e pressioni fino a 5 bar. Il metodo per realizzare tale capsula 1’ prevede di termoformare il foglio 102 in modo da formare l’involucro 2 provvisto di una parete di base 3 e di una parete laterale 4 definenti una cavità 5 atta a contenere il prodotto iniziale P.
Una volta riempita la cavità 5 con una dose di prodotto iniziale P, la l’involucro 2 può essere ermeticamente chiuso, isolando la cavità 5 con il prodotto iniziale P dall’ambiente esterno, fissando un elemento di copertura 8 ad un bordo 7 dell’involucro 2 stesso.
Con riferimento alla figura 7 à ̈ illustrata la capsula per bevande secondo l’invenzione utilizzabile in una macchina erogatrice 80 simile alla macchina erogatrice sopra descritta.
La capsula 10 comprende un involucro 12 sostanzialmente a forma di bicchiere o tazza, provvisto di una parete di base 13 e di una parete laterale 14 definenti una cavità 15 aperta ed atta a contenere il prodotto iniziale P da unire ad un fluido, tipicamente acqua, per ottenere un prodotto finale.
L’involucro 12 comprende un bordo 17 a forma di flangia collegato alla parete laterale 4 e disposto intorno all’apertura della cavità 15. Il bordo 17 à ̈ opposto alla parete di base 13 e rivolto all’esterno rispetto alla cavità 15.
L’involucro 12 à ̈ realizzato mediante formatura di un foglio di materiale plastico termoformabile idoneo al contatto con il prodotto iniziale P, ad esempio alimentare oppure cosmetico oppure farmaceutico, ed al processo di preparazione del prodotto finale, ad esempio in grado di sopportare senza deformarsi temperature fino a 100°C e pressioni fino a 5 bar.
La capsula 10 comprende altresì un elemento di copertura 18 fissato al bordo 17 dell’involucro 12 in modo da chiudere ermeticamente la cavità 15 e preservare il prodotto iniziale P ivi contenuto. L’elemento di copertura 18 à ̈ realizzato in materiale plastico cedevole disposto per deformarsi e impegnarsi a tenuta, quando compresso, a mezzi di riscontro 184 della macchina erogatrice 80 in una condizione d’uso, come meglio spiegato nel seguito della descrizione.
L’elemento di copertura 18 à ̈ fissato al bordo 17 mediante saldatura, termica o ad ultrasuoni, oppure incollaggio.
Il materiale plastico dell’elemento di copertura 18 à ̈ cedevole, ossia morbido e/o deformabile in modo da assumere la forma dei mezzi di riscontro 184 e garantire in virtù della pressione di contatto la tenuta tra capsula 10 e questi ultimi.
In una prima forma di realizzazione l’elemento di copertura 18 à ̈ realizzato in materiale plastico espanso, in particolare uno tra polietilene (PET) espanso, polipropilene (PP) espanso, polistirene (PS) espanso, polivinilcloruro (PVC) espanso, poliammide (PA) espanso. Detto materiale plastico espanso presenta, in particolare, una struttura cellulare sostanzialmente spugnosa a celle aperte.
In una seconda forma di realizzazione l’elemento di copertura 18 à ̈ realizzato in materiale plastico schiumoso.
In una terza forma di realizzazione l’elemento di copertura 18 à ̈ realizzato in materiale termoplastico elastomerico.
L’elemento di copertura 18 ha spessore compreso tra 200 e 1000 Î1⁄4m, in particolare tra 300 e 800 Î1⁄4m.
Il materiale dell’elemento di copertura 18 à ̈ inoltre idoneo al contatto con il prodotto iniziale P, ad esempio alimentare oppure cosmetico oppure farmaceutico, e al processo di preparazione del prodotto finale, ad esempio in grado di sopportare senza deformarsi temperature fino a 100°C e pressioni fino a 5 bar.
L’elemento di copertura 8 à ̈ inoltre perforabile da mezzi di iniezione del fluido o da mezzi di estrazione del prodotto finale della macchina erogatrice 80.
Come illustrato in figura 7, la macchina erogatrice 80 comprende un vano 81 atto a ricevere e contenere la capsula 1 e mezzi di bloccaggio 82 disposti per bloccare saldamente all’interno del suddetto vano 81 la capsula 10 in una condizione d’uso.
In tale condizione di uso, il bordo 17 a flangia della capsula 10 e l’elemento di copertura 18 sono serrati e compressi tra i mezzi di bloccaggio 82 ed una porzione di supporto 83 del vano 81.
I mezzi di bloccaggio 82 comprendono, ad esempio, una piastra anulare che agisce sul bordo 17 dell’involucro 12 e su una porzione periferica anulare 18a dell’elemento di copertura 18.
Mezzi di riscontro 184 sono realizzati sui mezzi di bloccaggio 82 e comprendono uno o più risalti anulari che riscontrano la porzione periferica anulare 18a dell’elemento di copertura 18. Poiché quest’ultimo à ̈ realizzato in materiale plastico cedevole, ossia morbido e/o deformabile, a causa della pressione di contatto generata dai mezzi di bloccaggio 82 (in cooperazione con la porzione di supporto 83 del vano 81), esso si deforme localmente e sostanzialmente assume la forma dei risalti anulari dei mezzi di riscontro 184. Tale deformazione, unitamente alla pressione di contatto, garantisce una tenuta ottimale del bordo 17 con la porzione di supporto 83 del vano 81 e con i mezzi di bloccaggio 82, detta tenuta impedendo la fuoriuscita di fluido o prodotto finale in pressione durante una fase operativa di erogazione.
La capsula 10 dell’invenzione assicura quindi una tenuta ottimale all’interno della macchina erogatrice, durante la fase di erogazione senza richiedere l’utilizzo di guarnizioni specifiche associate alla macchina erogatrice e/o alla capsula stessa.
Nella forma di realizzazione illustrata in figura 7, la macchina erogatrice 80 comprende mezzi di iniezione 85 disposti per forare l’elemento di copertura 18 ed immettere nella cavità 15 il fluido F da unire al prodotto iniziale P e mezzi di estrazione 87 posti sul fondo 86 del vano 61 per forare la parete di base 3 e consentire la fuoriuscita del prodotto finale.
In alternativa, la macchina erogatrice 60 può comprendere mezzi di iniezione del fluido posti sul fondo 86 del vano 81 e disposti per forare la parete di base 13 della capsula 10 ed iniettare il fluido in pressione all’interno della cavità 5. Mezzi di estrazione sono previsti per forare l’elemento di copertura 18 così da consentire la fuoriuscita del prodotto finale dalla capsula 1.
Il metodo per realizzare la capsula 10 sopra descritta prevede in una prima fase di formare un foglio di materiale plastico termoformabile in modo da realizzare un involucro 12 provvisto di una parete di base 13 e di una parete laterale 14 definenti una cavità 15.
Successivamente, in una seconda fase, à ̈ previsto di riempire la cavità 15 con una dose di prodotto iniziale P.
In una terza fase, à ̈ previsto di fissare un elemento di copertura 18 ad un bordo 17 dell’involucro 12 in modo da chiudere ermeticamente la cavità 15, l’elemento di copertura 18 essendo realizzato in materiale plastico cedevole e/o morbido disposto per deformarsi impegnarsi a tenuta, quando compresso, ai mezzi di riscontro 184 della macchina erogatrice 80.
La figura 8 illustra un’altra variante della capsula 10 che differisce dalla forma di realizzazione mostrata in figura 7 per il fatto di comprendere un ulteriore elemento di copertura 19 associato all’elemento di copertura 18 ed interposto tra quest’ultimo e il bordo 17 in modo da risultare affacciato alla cavità 15. L’ulteriore elemento di copertura 19 à ̈ realizzato in materiale impermeabile, in particolare all’ossigeno e all’umidità.
Il suddetto ulteriore elemento di copertura 19, comunemente denominato strato barriera, à ̈ utilizzato per garantire il completo isolamento dell’ambiente esterno della cavità 15, in particolare nel caso in cui l’elemento di copertura 18 sia realizzato in materiale plastico permeabile nel tempo all’ossigeno ed all’umidità.
L’ulteriore elemento barriera 19 ha uno spessore compreso tra 10 e 100 mm, in particolare tra 60 e 80 mm, ed à ̈ realizzato ad esempio in ed à ̈ realizzato ad esempio in uno tra etilenvinilalcool (EVOH), polivinildencloruro (PVDC), Poliammide (PA).

Claims (10)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Capsula per bevande comprendente un involucro (12) provvisto di una parete di base (13) e di una parete laterale (14) definenti una cavità (15) atta a contenere un prodotto iniziale (P) da unire a un fluido (F) per ottenere un prodotto finale ed un elemento di copertura (18) fissato ad un bordo (17) di detto involucro (12) per chiudere ermeticamente detta cavità (15), detta capsula (10) essendo caratterizzata dal fatto che detto elemento di copertura (18) à ̈ di materiale plastico cedevole e/o morbido, disposto per deformarsi ed impegnarsi a tenuta, quando compresso, con mezzi di riscontro (184) di una macchina erogatrice (80) in cui detta capsula (10) à ̈ inseribile.
  2. 2. Capsula secondo la rivendicazione 1, in cui detto elemento di copertura (18) Ã ̈ realizzato in materiale plastico espanso, in particolare uno tra polietilene espanso, polipropilene espanso, polistirene espanso, polivinilcloruro espanso, poliammide espanso.
  3. 3. Capsula secondo la rivendicazione 1, in cui detto elemento di copertura (18) Ã ̈ realizzato in materiale plastico schiumoso.
  4. 4. Capsula secondo la rivendicazione 1, in cui detto elemento di copertura (18) Ã ̈ realizzato in materiale plastico elastomerico.
  5. 5. Capsula una delle rivendicazioni precedenti, in cui detto elemento di copertura (18) ha spessore compreso tra 200 e 1000 Î1⁄4m, in particolare tra 300 e 800 Î1⁄4m.
  6. 6. Capsula secondo una delle rivendicazioni precedenti, in detto materiale plastico cedevole e/o morbido di detto elemento di copertura (18) Ã ̈ un materiale idoneo a contattare e/o contenere detto prodotto iniziale (P).
  7. 7. Capsula secondo una delle rivendicazioni precedenti, in cui detto elemento di copertura (18) Ã ̈ perforabile da mezzi di iniezione o mezzi di estrazione di detta macchina erogatrice (80).
  8. 8. Capsula secondo una delle rivendicazioni precedenti, comprendente un ulteriore elemento di copertura (19) associato a detto elemento di copertura (18) ed interposto tra quest’ultimo e detto bordo (17) in modo da risultare affacciato a detta cavità (15), detto ulteriore elemento di copertura (19) essendo realizzato in materiale impermeabile, in particolare all’ossigeno e all’umidità.
  9. 9. Capsula secondo una delle rivendicazioni precedenti, in cui detto involucro (2) Ã ̈ realizzato mediante formatura di un foglio di materiale plastico termoformabile.
  10. 10. Metodo per realizzare una capsula (1) per bevande contenente un prodotto iniziale (P), comprendente le fasi di: - formare un foglio di materiale plastico termoformabile in modo da realizzare un involucro (12) provvisto di una parete di base (13) e di una parete laterale (14) definenti una cavità (15); - riempire detta cavità (15) con detto prodotto iniziale (P); - fissare un elemento di copertura (18) ad un bordo (17) di detto involucro (12) in modo da chiudere ermeticamente detta cavità (15), detto elemento di copertura (18) essendo realizzato in materiale plastico cedevole disposto per deformarsi e conformarsi, quando compresso, a mezzi di riscontro (184) di una macchina erogatrice (80) in cui detta capsula (10) à ̈ inseribile.
IT000081A 2012-03-26 2012-03-26 Capsula per bevande e relativo metodo di realizzazione ITMO20120081A1 (it)

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