ITMO20120040A1 - Dispositivo per il controllo della profondita' di penetrazione di un ago per iniezioni - Google Patents

Dispositivo per il controllo della profondita' di penetrazione di un ago per iniezioni Download PDF

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ITMO20120040A1
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IT
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tubular body
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contact element
injection needle
guide grooves
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IT000040A
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English (en)
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Antonio Fontana
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Lameplast Spa
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    • AHUMAN NECESSITIES
    • A61MEDICAL OR VETERINARY SCIENCE; HYGIENE
    • A61MDEVICES FOR INTRODUCING MEDIA INTO, OR ONTO, THE BODY; DEVICES FOR TRANSDUCING BODY MEDIA OR FOR TAKING MEDIA FROM THE BODY; DEVICES FOR PRODUCING OR ENDING SLEEP OR STUPOR
    • A61M5/00Devices for bringing media into the body in a subcutaneous, intra-vascular or intramuscular way; Accessories therefor, e.g. filling or cleaning devices, arm-rests
    • A61M5/46Devices for bringing media into the body in a subcutaneous, intra-vascular or intramuscular way; Accessories therefor, e.g. filling or cleaning devices, arm-rests having means for controlling depth of insertion

Description

Descrizione di Brevetto per Invenzione Industriale avente per titolo:
“DISPOSITIVO PER IL CONTROLLO DELLA PROFONDITÀ DI PENETRAZIONE DI UN AGO PER INIEZIONI†.
DESCRIZIONE
La presente invenzione si riferisce ad un dispositivo per il controllo della profondità di penetrazione di un ago per iniezioni.
Come noto, in diverse occasioni si rende necessario iniettare sostanze fluide all’ interno del corpo umano tramite dispositivi di iniezione, quali siringhe o simili.
A seconda del tipo di fluido da iniettare e del trattamento da praticare, le iniezioni possono interessare solo lo strato superficiale della pelle e/o gli strati sottostanti.
In particolare, per le iniezioni in superficie, cosiddette “intraepidermiche†, occorre che l’ago della siringa penetri nell’epidermide ad una profondità assai limitata.
Tuttavia, le siringhe di tipo tradizionale non sono particolarmente efficienti da questo punto di vista in quanto il raggiungimento o meno della corretta profondità di penetrazione dell’ago dipende dall’abilità manuale della persona che effettua l’iniezione.
A ciò si aggiunga che un’incorretta profondità di penetrazione dell’ago può provocare, da un lato, sgradevoli sensazioni di dolore nel paziente e, dall’altro lato, un incompleto assorbimento della sostanza iniettata.
Si sottolinea, infatti, che le iniezioni in superficie sono facilmente soggette a fenomeni di fuoriuscita della sostanza iniettata nel momento in cui l’ago di iniezione viene estratto.
Inoltre à ̈ necessario osservare come trattamenti a base di iniezioni intraepidermiche, quali in particolare quelli di tipo dermatologico, richiedano un numero elevato di iniezioni intraepidermiche, riproponendo ogni volta i problemi sopracitati.
Per ovviare almeno in parte ai sopracitati inconvenienti, sono noti dispositivi come quello mostrato nel documento brevettuale EP 1 045 710, in cui à ̈ previsto un elemento destinato ad entrare in contatto con la pelle che può essere montato attorno all’ago di iniezione.
L’elemento di contatto presenta una porzione a cono rovesciato cavo che termina con un bordo circolare.
Durante l iniezione, il bordo circolare entra per primo in contatto con la pelle del paziente e ne determina una deformazione che consente all’ago di penetrare al suo interno per un tratto predeterminato.
Ad iniezione completata, l allontanamento della siringa permette alla pelle del paziente di riprendere elasticamente la propria conformazione originale senza che il fluido iniettato fuoriesca, favorendone quindi lassorbimento. Anche questo dispositivo di tipo noto, tuttavia, non à ̈ privo di inconvenienti.
A tale proposito si sottolinea che la pelle umana, e soprattutto il suo strato più esterno, à ̈ alquanto discontinua e disuniforme in termini di elasticità, di resistenza alla penetrazione dell’ago e di resistenza alla deformazione, presentando di conseguenza comportamenti diversi a seconda del punto del corpo in cui viene effettuata l iniezione e a seconda della tipologia di pelle, che cambia notevolmente da paziente a paziente.
Alla luce di tali considerazioni appare evidente che il dispositivo secondo il brevetto EP 1 045 710 non sempre permette di far raggiungere all’ago la profondità prestabilita a causa della diversa deformazione della pelle umana.
Per contro, poco praticabile risulterebbe la possibilità di dotarsi di una pluralità di dispositivi secondo il brevetto EP 1 045 710 contraddistinti da una diversa profondità di penetrazione dell’ago in quanto richiederebbe l’impiego di un numero eccessivo di aghi.
A tale proposito si sottolinea che i tradizionali aghi per iniezioni intraepidermiche che non fanno uso del dispositivo mostrato nel brevetto EP 1 045 710 sono utilizzabili numerose volte sullo stesso paziente e, solitamente, non se ne consuma più di uno a seduta.
Ne consegue, pertanto, che adoperare una pluralità di dispositivi secondo il brevetto EP 1 045 710 in una sola seduta di terapia costituirebbe un notevole spreco ed un costo non trascurabile.
Il dispositivo mostrato in EP 1 045 710, inoltre, à ̈ suscettibile di perfezionamenti anche per quanto riguarda la possibilità di lenire il dolore generato della penetrazione dell’ago.
A tutto ciò si aggiunga che, sconvenientemente, l’assemblaggio dell’elemento di contatto e dell’ago di iniezione deve necessariamente avvenire in fase di produzione e confezionamento del prodotto, per poi essere igienizzati e sterilizzati prima dell’immissione sul mercato.
A questo proposito si sottolinea che gli aghi di iniezione utilizzati per la fabbricazione di questi dispositivi sono aghi già presenti sul mercato che, quindi, erano stati igienizzati e sterilizzati in una precedente fase di fabbricazione prima di essere assemblati all’elemento di contatto e che vengono sottoposti ad un’ulteriore igienizzazione dopo l’assemblaggio. Tutto ciò costituisce una notevole complicazione del processo produttivo ed un sensibile incremento dei costi di fabbricazione che, inevitabilmente, si scaricano sul prezzo di vendita al pubblico, col rischio di rendere il prodotto meno interessante per la clientela.
Il compito principale della presente invenzione à ̈ quello di escogitare un dispositivo per il controllo della profondità di penetrazione di un ago per iniezioni che consenta di effettuare iniezioni in modo pratico, agevole e funzionale in qualunque punto del corpo umano e qualunque sia la tipologia di pelle del paziente.
Ulteriore scopo della presente invenzione à ̈ quello di permettere di praticare numerose iniezioni sullo stesso paziente senza dover cambiare ago.
Non ultimo scopo del presente trovato à ̈ quello di semplificare notevolmente il processo di fabbricazione e di distribuzione sul mercato, permettendo di ridurne i costi ed il prezzo di vendita alla clientela.
Altro scopo del presente trovato à ̈ quello di escogitare un dispositivo per il controllo della profondità di penetrazione di un ago per iniezioni che consenta di superare i menzionati inconvenienti della tecnica nota nell’ambito di una soluzione semplice, razionale, di facile ed efficace impiego e dal costo contenuto.
Gli scopi sopra esposti sono raggiunti dal presente dispositivo per il controllo della profondità di penetrazione di un ago per iniezioni, caratterizzato dal fatto che comprende:
almeno un elemento di supporto, che à ̈ associabile ad almeno uno tra un dispositivo per l erogazione di una sostanza e un ago di iniezione per 1’miezione della sostanza nella pelle di un utilizzatore;
almeno un elemento di contatto, che à ̈ associabile a detto elemento di supporto in modo traslabile lungo una direzione di scorrimento sostanzialmente parallela a detto ago di iniezione ed atto ad entrare in contatto con la pelle dell’ utilizzatore; e
- mezzi di regolazione della corsa di escursione di detto elemento di contatto su detto elemento di supporto.
Altre caratteristiche e vantaggi della presente invenzione risulteranno maggiormente evidenti dalla descrizione di una forma di esecuzione preferita, ma non esclusiva, di un dispositivo per il controllo della profondità di penetrazione di un ago per iniezioni, illustrata a titolo indicativo, ma non limitativo, nelle unite tavole di disegni in cui:
la figura 1 à ̈ una vista in esploso di un ago di iniezione, di una siringa, e del dispositivo secondo il trovato da utilizzare assieme all’ago di iniezione e alla siringa;
la figura 2 Ã ̈ una vista in esploso, su scala ingrandita e in spaccato, del dispositivo secondo il trovato;
le figure da 3 a 5 mostrano, in una serie di viste in sezione, il funzionamento del dispositivo secondo il trovato.
Con particolare riferimento a tali figure, si à ̈ indicato globalmente con 1 un dispositivo per il controllo della profondità di penetrazione di un ago per iniezioni.
Il dispositivo 1 à ̈ destinato ad essere utilizzato assieme ad un dispositivo di erogazione 2 per P erogazione di una sostanza F, come una siringa o simili, e ad un ago di iniezione 3 per l’iniezione della sostanza F nella pelle P di un utilizzatore, ad esempio un paziente sottoposto ad un trattamento di iniezioni intraepidermiche.
La siringa 2 e Pago di iniezione 3 sono di tipo di per sé noto.
La siringa 2, in particolare, comprende un corpo siringa 4 per il contenimento della sostanza F, in cui à ̈ inserito in modo scorrevole e a tenuta uno stantuffo di spinta 5.
Un’estremità del corpo siringa 4 termina in un collo 6 per l’attacco dell’ago di iniezione 3.
A tale scopo Pago di iniezione 3 comprende un elemento tubolare 7 provvisto di un’estremità aperta calzabile ad incastro sul collo 6 della siringa 2.
Il bordo esterno dell’estremità aperta presenta un ringrosso 8.
In corrispondenza dell’estremità opposta dell’elemento tubolare 7 à ̈ innestato un aculeo 9 per la penetrazione nella pelle P del paziente.
L’ago di iniezione 3 à ̈ destinato ad essere accoppiato con un cappuccio 10 calzabile sull’elemento tubolare 7 a copertura dell’aculeo 9.
La sostanza F da iniettare con la siringa 2 à ̈ allo stato di prodotto fluido; a tale proposito si specifica che nell’ambito della presente trattazione con il termine prodotto fluido non si intendono solamente prodotti liquidi ma anche prodotti viscosi, ad esempio allo stato di pasta e di gel.
Il dispositivo 1 comprende almeno un elemento di supporto 11, che à ̈ associabile ad almeno uno tra la siringa 2 e l’ago di iniezione 3.
Ciò significa che l’elemento di supporto 1 1 può essere:
montato sulla siringa 2, ad esempio sul collo 6 o sul corpo siringa 4, senza entrare in contatto diretto con l’ago di iniezione 3;
- montato sull’ago di iniezione 3, ad esempio sulla sua superficie esterna, senza entrare in contatto diretto con la siringa 2;
interposto tra la siringa 2 e l’ago di iniezione 3, ossia può essere montato sulla siringa 2 e sostenere a sua volta l’ago di iniezione 3.
Nella forma di attuazione mostrata delle figure l’elemento di supporto 11 à ̈ destinato ad essere montato sull’ago di iniezione 3, il quale a sua volta viene calzato sul collo 6 della siringa 2, come meglio verrà descritto nel seguito.
All’elemento di supporto à ̈ associabile almeno un elemento di contatto 12, che può traslare rispetto all’elemento di supporto 1 1 lungo una direzione di scorrimento D sostanzialmente parallela all’ago di iniezione 3 ed atto ad entrare in contatto con la pelle P del utilizzatore.
Vantaggiosamente l’elemento di supporto 11 à ̈ definito da un primo corpo tubolare a sezione circolare, mentre l’elemento di contatto 12 à ̈ definito da un secondo corpo tubolare a sezione circolare.
I corpi tubolari 11, 12 sono inseriti coassiali uno dentro l’altro, sono mobili in modo telescopico e circondano almeno parzialmente l’ago di iniezione 3. Più in dettaglio, il primo corpo tubolare 11 presenta una prima porzione 13 inserita nel secondo corpo tubolare 12 ed una seconda porzione 14 uscente dal secondo corpo tubolare 12.
In corrispondenza della seconda porzione 14 il primo corpo tubolare 11 comprende una porzione allargata di manovra 15.
La porzione allargata di manovra 15 consiste, ad esempio, in un disco di diametro sensibilmente superiore al primo corpo tubolare Il e avente un bordo scanalato 16 che agevola la presa da parte dell’operatore addetto all’azionamento della siringa 2.
L’elemento di supporto 11 comprende mezzi di incastro 17 dell’ago di iniezione 3.
I mezzi di incastro 17 comprendono uno o più elementi a dente che sono ricavati sulla superficie interna del primo corpo tubolare 11 e sono incastrabili su un corrispondente riscontro ricavato sull’ago di iniezione 3. Vantaggiosamente, il riscontro dell’ago di iniezione 3 in cui sono incastrabili gli elementi a dente 17 consiste nel ringrosso 8.
In posizione di incastro il ringrosso 8 resta bloccato tra gli elementi a dente 17 ed un fondo anulare 18 che si estende all’ interno del primo corpo tubolare IL
II fondo anulare 18 à ̈ aperto a consentire il passaggio del collo 6 della siringa 2 ed il suo accoppiamento ad incastro con la superficie interna dell’ago di iniezione 3.
Entrambe le estremità del secondo corpo tubolare 12 sono aperte.
Più in dettaglio, un’estremità aperta à ̈ rivolta verso l’elemento di supporto 11 ed à ̈ attraversata dal primo corpo tubolare 1 1.
L’altra estremità aperta, invece, à ̈ destinata ad essere appoggiata sulla pelle P del paziente e a circoscrivere la zona del derma in corrispondenza della quale viene effettuata l’iniezione.
Il bordo 19, 20 di quest’ultima estremità aperta à ̈ definito da una serie di tratti arrotondati 19 alternati ad una serie di tratti a spigolo vivo 20.
I tratti a spigolo vivo 20 generano una sorta di “effetto pizzicotto†sulla pelle P del paziente che lenisce il dolore derivante dalla puntura dell’ago di iniezione 3.
Il diametro del primo corpo tubolare 11 e del secondo corpo tubolare 12 à ̈ dimensionato in modo da consentire l’inserimento dell’ago di iniezione 3 e del cappuccio 10 da parte opposta rispetto al fondo anulare 18.
Utilmente, il dispositivo 1 comprende mezzi di regolazione 21, 22 atti a consentire di impostare la corsa di escursione dell’elemento di contatto 12 sull’elemento di supporto 11.
A tale proposito si sottolinea che la corsa di escursione dell’elemento di contatto 12 à ̈ definita tra una prima posizione di fine corsa, corrispondente alla massima elongazione dell’elemento di contatto 12 sull’elemento di supporto 11, ed una seconda posizione di fine corsa, corrispondente alla minima elongazione dell’elemento di contatto 12 sull’elemento di supporto 11.
I mezzi di regolazione 21, 22 sono atti a modificare la seconda posizione di fine corsa, mentre la prima posizione di fine corsa resta sostanzialmente invariata in tutte le configurazioni di lavoro.
A tale proposito si evidenzia che l’elemento di supporto 11 comprende almeno un primo dente di riscontro 23 e l’elemento di contatto 12 comprende almeno un secondo dente di riscontro 24.
I denti di riscontro 23, 24 sono atti ad entrare in contatto nella prima posizione di fine corsa e ad impedire lo sfilo completo dell’elemento di contatto 12 dall’elemento di supporto 11.
Il primo dente di riscontro 23 ha conformazione sostanzialmente anulare ed à ̈ ricavato sulla superficie esterna della prima porzione 13, in corrispondenza del estremità del primo corpo tubolare 11 rivolto verso l’elemento di contatto 12.
Sull’elemento di contatto 12, invece, sono definiti una pluralità di secondi denti di riscontro 24, che sono ricavati sulla superficie interna del secondo corpo tubolare 12, in corrispondenza della sua estremità rivolta verso l’elemento di supporto 11.
I mezzi di regolazione 21, 22 comprendono:
almeno un gruppo di scanalature di guida 21, che sono ricavate su uno tra l’elemento di supporto 11 e l’elemento di contatto 12 e si estendono sostanzialmente parallele alla direzione di scorrimento D; e
almeno un perno di guida 22, che à ̈ associato aH’altro tra l’elemento di supporto Il e l’elemento di contatto 12 ed à ̈ alternativamente inseribile in modo scorrevole in una delle scanalature di guida 21;
le scanalature di guida 21 avendo lunghezze diverse a definire corse di escursione diverse.
Più in dettaglio, le scanalature di guida 21 sono ricavate sulla superficie esterna della prima porzione 13 del primo corpo tubolare 11, mentre il perno di guida 22 à ̈ associato alla superficie interna del secondo corpo tubolare 12.
Non si escludono, tuttavia, alternative forme di attuazione in cui le scanalature di guida 21 siano ricavate sulla superficie interna del secondo corpo tubolare 12 mentre il perno di guida 22 sia associato alla superficie esterna del primo corpo tubolare 11.
Le scanalature di guida 21 sono disposte sostanzialmente una di fianco all’altra e i corpi tubolari 11, 12, in virtù della loro sezione circolare, sono motabili attorno al proprio asse per forzare il passaggio del perno di guida 22 da una scanalatura di guida 21 all’altra.
In altre parole, la corsa di escursione dell’elemento di contatto 12 sull’elemento di supporto 11 à ̈ definito dalla lunghezza della scanalatura di guida 21 in cui à ̈ inserito il perno di guida 22; ruotando reciprocamente i corpi tubolari 11, 12 attorno al proprio asse, il perno di guida 22 viene forzato ad uscire da una scanalatura di guida 21 e ad impegnarne una adiacente.
Vantaggiosamente, i mezzi di regolazione 21, 22 comprendono una pluralità di gruppi di scanalature di guida 21 ed una corrispondente pluralità di perni di guida 22, uno per ciascun grappo di scanalature di guida 21.
Ogni scanalatura di guida 21 ha una lunghezza che à ̈ diversa dalla lunghezza delle scanalature dello stesso grappo ma à ̈ uguale alla lunghezza di una scanalatura di guida 21 di ciascuno degli altri gruppi.
I perni di guida 22 sono distribuiti attorno al secondo corpo tubolare 12 con un passo costante; analogamente, i gruppi di scanalature di guida 21 sono distribuiti attorno al primo corpo tubolare 11 con un passo costante.
Nella forma di attuazione mostrata nelle figure, ad esempio, i perni di guida sono quattro e sfasati di 90° tra loro.
Analogamente i grappi di scanalature di guida 21 sono quattro e sono sfasati di 90° tra loro; ciò significa che le scanalature di guida 21 che hanno la stessa lunghezza sono sfasate di 90° tra loro.
Ogni gruppo di scanalature di guida 21 Ã ̈ composto da quattro scanalature di guida 21, per un totale di sedici scanalature di guida 21 distribuite attorno al primo corpo tubolare 11.
Le quattro scanalature di guida 21 di ciascun gruppo hanno lunghezza sostanzialmente pari a 1 mm, 2 mm, 3 mm e 4 mm rispettivamente, e sono contraddistinte da un corrispondente numero 25, riportato o sagomato sulla superficie esterna del primo corpo tubolare 11.
I numeri 25 permettono all’operatore addetto aH’iniezione di identificare in modo pratico e agevole la configurazione di lavoro in cui si sta operando. II particolare accorgimento di prevedere quattro perni di guida 22 e quattro gruppi di scanalature di guida 21 distribuiti attorno ai corpi tubolari 11, 12 permette di stabilizzare il moto di scorrimento reciproco dell’ elemento di supporto Il e dell’elemento di contatto 12.
Non si escludono, tuttavia, alternative forme di attuazione in cui i perni di guida 22, e corrispondentemente i gruppi di scanalature di guida 21, siano presenti in numero diverso, ad esempio tre perni sfasati di 120°, o due perni sfasati a 180°, o anche un solo perno di guida 22.
Parallelamente, si sottolinea che il particolare accorgimento di prevedere quattro scanalature di guida 21 per ciascun gruppo permette di dotare il dispositivo 1 di quattro configurazioni di lavoro contraddistinte da quattro diverse corse di escursione tra cui scegliere quella più adatta a seconda dell’uso.
Anche in questo caso, tuttavia, non si escludono alternative forme di attuazione in cui ogni gruppo sia dotato di un differente numero di scanalature di guida 21 e di corrispondenti configurazioni di lavoro.
Si fa notare, inoltre, che nella forma di attuazione mostrata nelle figure, i perni di guida 22 e i secondi denti di riscontro 24 coincidono tra loro.
In altre parole, i perni di guida 22 sporgono dalla superficie interna del secondo corpo tubolare 12, impegnano le scanalature di guida 21 e, nella prima posizione di fine corsa, vanno in battuta contro il primo dente di riscontro 23 svolgendo le sopracitate finizioni dei secondi denti di riscontro 24.
Sono possibili, tuttavia, diverse forme di realizzazione in cui i perni di guida 22 e i secondi denti di riscontro 24 siano distinti tra loro.
I mezzi di regolazione 21, 22 comprendono, infine, mezzi elastici di ritorno 26 atti a spingere l’elemento di contatto 12 a tornare nella prima posizione di fine corsa.
Nella forma di attuazione mostrata nelle figure, i mezzi elastici di ritorno 26 comprendono un tratto del primo corpo tubolare 11 che à ̈ conformato a molla elicoidale e che ha un’estremità in battuta contro una sporgenza 27 del secondo corpo tubolare 12.
Non si escludono, tuttavia, alternative soluzioni realizzative in cui, al contrario, i mezzi elastici di ritorno 26 siano definiti da un tratto del secondo corpo tubolare 12 che à ̈ conformato a molla elicoidale e che ha un’estremità in battuta contro una sporgenza del primo corpo tubolare 11. II funzionamento del dispositivo 1 à ̈ il seguente.
In fase di produzione, l’elemento di supporto Il e l’elemento di contatto 12 vengono fabbricati separatamente, ad esempio per stampaggio ad iniezione di materia plastica.
Successivamente, vengono igienizzati, assemblati inserendo il primo corpo tubolare 11 all’interno del secondo corpo tubolare 12, e confezionati in condizioni di sterilità.
Il dispositivo 1 viene distribuito sul mercato separatamente dalla siringa 2 e dall’ago di iniezione 3, che vengono igienizzati e confezionati a parte.
Al momento dell’uso, l’operatore addetto all’iniezione monta l’ago di iniezione 3 all’interno del dispositivo 1.
A tale scopo si sottolinea che il cappuccio 10 ricopre tutto l’ago di iniezione 3 ad eccezione del ringrosso 8 e può essere utilizzato per inserire l’ago di iniezione 3 all’ interno dei corpi tubolari 11, 12 in condizióni di massima sicurezza e igiene.
L’operatore, infatti, può maneggiare l’ago di iniezione 3 senza toccarlo direttamente ma semplicemente afferrando il cappuccio 10 e introducendolo all’interno dei corpi tubolari 11, 12 fino a far incastrare il ringrosso 8 negli elementi a dente 17, come si desume dalla figura 1.
A questo punto il cappuccio 10 può essere sfilato dall’ago di iniezione 3, che rimane montato sul dispositivo 1.
L’ago di iniezione 3 ed il dispositivo 1 vengono quindi montati sulla siringa 2 incastrando la superfìcie interna dell’elemento tubolare 7 sul collo 6.
In questa configurazione il dispositivo 1 presenta i corpi tubolari 11, 12 disposti attorno all’ago di iniezione 3, con i mezzi elastici di ritorno 26 che spingono l’elemento di contatto 12 nella prima posizione di fine corsa e i perni di guida 22 che sono a battuta contro il primo dente di riscontro 23 (figura 3).
A questo punto, facendo ruotare reciprocamente i corpi tubolari 11, 12 attorno al proprio asse, si forzano i perni di guida 22 a passare da una scanalatura di guida 21 all’altra, modificando la corsa di escursione del dispositivo 1.
A tale scopo l’operatore può afferrare saldamente l’elemento di supporto 11 in corrispondenza della porzione allargata di manovra 15 e l’elemento di contatto 12 in corrispondenza della superficie esterna del secondo corpo tubolare 12.
La scelta della configurazione di lavoro del dispositivo 1 à ̈ effettuata in funzione della profondità di iniezione che si desidera raggiungere in base all’elasticità e alla resistenza della pelle P, che varia a seconda del punto del corpo in cui si pratica la puntura e della tipologia di pelle del paziente. Durante l’iniezione, infatti, il bordo 19, 20 del secondo corpo tubolare 12 entra in contatto con la pelle P del paziente e ne determina una deformazione che consente all’ago di iniezione 3 di penetrare al suo interno per un tratto predeterminato.
A puro titolo esemplificativo nelle figure 4 e 5 à ̈ mostrato il dispositivo 1 nella seconda posizione di fine corsa corrispondente a due corse di escursione diverse in cui, in virtù di un diverso comportamento della pelle P del paziente, l’ago di iniezione 3 raggiunge sostanzialmente la stessa profondità di penetrazione.
In figura 4, infatti, la pelle P del paziente à ̈ molto morbida e si deforma in modo molto marcato; per raggiungere una profondità prestabilita à ̈ sufficiente una corsa di escursione minima (si noti la breve lunghezza delle scanalature di guida 21 in cui sono inseriti i perni di guida 22).
In figura 5, invece, la pelle P del paziente à ̈ molto rigida e poco deformabile; in questo caso, per raggiungere la stessa profondità di penetrazione, occorre una corsa di escursione maggiore (la lunghezza delle scanalature di guida 21 à ̈ maggiore).
In modo del tutto analogo, il dispositivo 1 può consentire anche di praticare iniezioni a profondità diverse, sempre tenendo conto della deformabilità e del comportamento della pelle P.
Si à ̈ in pratica constatato come l’invenzione descritta raggiunga gli scopi proposti.
In particolare si sottolinea che con il presente dispositivo la profondità di penetrazione dell’ago non dipende più dall’abilità dell’operatore ma viene impostata prima di effettuare l’iniezione ruotando l’elemento di supporto e l’elemento di contatto uno rispetto all’altro.
Grazie al presente dispositivo, inoltre, lo stesso ago di iniezione può essere riutilizzato numerose volte sullo stesso paziente selezionando di volta in volta una corsa di escursione diversa.
Si sottolinea, altresì, che il dispositivo secondo la presente invenzione può essere fabbricato in modo pratico e agevole.
Il dispositivo, infatti, viene immesso sul mercato separatamente dall’ago di iniezione e dalla siringa, demandando all’operatore finale il compito di assemblarli.
Il dispositivo, inoltre, Ã ̈ realizzato e dimensionato in modo da essere compatibile con i tradizionali aghi di iniezione presenti sul mercato, favorendone la diffusione tra gli operatori del settore.

Claims (17)

  1. RIVENDICAZIONI 1) Dispositivo (1) per il controllo della profondità di penetrazione di un ago per iniezioni, caratterizzato dal fatto che comprende: almeno un elemento di supporto (11), che à ̈ associabile ad almeno uno tra un dispositivo (2) per l’erogazione di una sostanza (F) e un ago di iniezione (3) per l’iniezione della sostanza (F) nella pelle (P) di un utilizzatore; almeno un elemento di contatto (12), che à ̈ associabile a detto elemento di supporto (11) in modo traslabile lungo una direzione di scorrimento (D) sostanzialmente parallela a detto ago di iniezione (3) ed atto ad entrare in contatto con la pelle (P) dell’utilizzatore; e mezzi di regolazione (21, 22) della corsa di escursione di detto elemento di contatto (12) su detto elemento di supporto (1 1).
  2. 2) Dispositivo (1) secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detta corsa di escursione à ̈ definita tra una prima posizione di fine corsa, corrispondente alla massima elongazione di detto elemento di contatto (12) su detto elemento di supporto (1 1), ed una seconda posizione di fine corsa, corrispondente alla minima elongazione di detto elemento di contatto (12) su detto elemento di supporto (11), detti mezzi di regolazione (21, 22) essendo atti a modificare detta seconda posizione di fine corsa.
  3. 3) Dispositivo (1) secondo la rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di regolazione (21, 22) comprendono mezzi elastici di ritorno (26) di detto elemento di contatto (12) in detta prima posizione di fine corsa.
  4. 4) Dispositivo (1) secondo la rivendicazione 2 o 3, caratterizzato dal fatto che deto elemento di supporto (11) comprende almeno un primo dente di riscontro (23) e deto elemento di contato (12) comprende almeno un secondo dente di riscontro (24), deti denti di riscontro (23, 24) essendo atti ad entrare in contato in detta prima posizione di fine corsa e ad impedire lo sfilo completo di deto elemento di contatto (12) da detto elemento di supporto (11).
  5. 5) Dispositivo (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caraterizzato dal fato che deto elemento di supporto (11) comprende un primo corpo tubolare e deto elemento di contato (12) comprende un secondo corpo tubolare, in cui deti corpi tubolari (11, 12) sono inseriti telescopicamente uno dentro l altro e circondano almeno parzialmente deto ago di iniezione (3).
  6. 6) Dispositivo (1) secondo la rivendicazione 5, caratterizzato dal fato che deto primo corpo tubolare (11) comprende una prima porzione (13) inserita in detto secondo corpo tubolare (12) ed una seconda porzione (14) uscente da detto secondo corpo tubolare (12).
  7. 7) Dispositivo (1) secondo la rivendicazione 6, caraterizzato dal fatto che detto primo corpo tubolare (11) comprende almeno una porzione allargata di manovra (15) associata a detta seconda porzione (14).
  8. 8) Dispositivo (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caraterizzato dal fatto che detti mezzi di regolazione (21, 22) comprendono: almeno un gruppo di scanalature di guida (21), che sono ricavate su uno tra deto elemento di supporto (1 1) e detto elemento di contatto (12) e si estendono sostanzialmente parallele a detta direzione di scorrimento (D); e almeno un perno di guida (22), che à ̈ associato all’altro tra detto elemento di supporto (11) e detto elemento di contatto (12) ed à ̈ alternativamente inseribile in modo scorrevole in una di dette scanalature di guida (21); dette scanalature di guida (21) avendo lunghezze diverse a definire corse di escursione diverse.
  9. 9) Dispositivo (1) secondo la rivendicazione 8, caratterizzato dal fatto che dette scanalature di guida (21) sono ricavate sulla superficie esterna di detto primo corpo tubolare (11) e detto perno di guida (22) Ã ̈ associato alla superficie interna di detto secondo corpo tubolare (12).
  10. 10) Dispositivo (1) secondo la rivendicazione 8, caratterizzato dal fatto che dette scanalature di guida (21) sono ricavate sulla superficie interna di detto secondo corpo tubolare (12) e detto perno di guida (22) Ã ̈ associato alla superficie esterna di detto primo corpo tubolare (11).
  11. 11) Dispositivo (1) secondo una o più delle rivendicazioni da 8 a 10, caratterizzato dal fatto che dette scanalature di guida (21) sono disposte sostanzialmente una di fianco all’ altra.
  12. 12) Dispositivo (1) secondo una o più delle rivendicazioni da 8 a 11, caratterizzato dal fatto che detti corpi tubolari (11, 12) hanno sezione circolare e sono ruotabili attorno al proprio asse per forzare il passaggio di detto perno di guida (22) da una scanalatura di guida (21) all’altra.
  13. 13) Dispositivo (1) secondo una o più delle rivendicazioni da 8 a 12, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di regolazione (21, 22) comprendono una pluralità di detti gruppi di scanalature di guida (21) ed una pluralità di detti perni di guida (22).
  14. 14) Dispositivo (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detti mezzi elastici di ritorno (26) comprendono almeno un tratto di detto primo corpo tubolare (11) che à ̈ conformato a molla elicoidale e che ha un’estremità in battuta contro una sporgenza (27) di detto secondo corpo tubolare (12).
  15. 15) Dispositivo (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detti mezzi elastici di ritorno (26) comprendono almeno un tratto di detto secondo corpo tubolare (12) che à ̈ conformato a molla elicoidale e che ha un’estremità in battuta contro una sporgenza (27) di detto primo corpo tubolare (11).
  16. 16) Dispositivo (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto elemento di supporto (11) comprende mezzi di incastro (17) di detto ago di iniezione (3).
  17. 17) Dispositivo (1) secondo la rivendicazione 16, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di incastro (17) comprendono almeno un elemento a dente incastrabile su un corrispondente riscontro ricavato su detto ago di iniezione (3). 1 8) Dispositivo (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto elemento di contatto (12) comprende almeno un bordo (19, 20) atto ad entrare in contatto con la pelle (P) dell’ utilizzatore che à ̈ provvisto di almeno un tratto a spigolo vivo (20).
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