ITMO20070102A1 - Dispositivo di supporto per contenitori di fluidi bio-medicali per somministrazione parenterale, particolarmente bottiglie e flaconi per fluidi medicali, sangue o simili - Google Patents

Dispositivo di supporto per contenitori di fluidi bio-medicali per somministrazione parenterale, particolarmente bottiglie e flaconi per fluidi medicali, sangue o simili Download PDF

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Description

“DISPOSITIVO DI SUPPORTO PER CONTENITORI DI FLUIDI BIO-MEDICALI PER SOMMINISTRAZIONE PARENTERALE, PARTICOLARMENTE BOTTIGLIE E FLACONI PER FLUIDI MEDICALI, SANGUE O SIMILI”.
DESCRIZIONE
La presente invenzione si riferisce ad un dispositivo di supporto per contenitori di fluidi bio-medicali per somministrazione parenterale, particolarmente bottiglie e flaconi per fluidi medicali, sangue o simili.
E’ noto che le persone con problemi di salute, colpite da malore, vittime di un incidente o di un infortunio, devono essere sottoposte a cure mediche che, talvolta, richiedono la somministrazione per via parenterale di fluidi e/o liquidi bio-medicali (farmaci, soluzioni fisiologiche, sangue o altro) ad una temperatura prefissata.
In alcuni casi, ad esempio, i pazienti versano in uno stato di shock caratterizzato da ipovolemia (riduzione volumetrica del sangue) e da ipotermia (abbassamento della temperatura corporea), ed è necessario infondere loro fluidi ad una temperatura generalmente compresa tra 33°C e 40°C.
Per il trattamento di malattie tumorali, invece, si presenta spesso la necessità di somministrare prodotti chemioterapici la cui efficacia varia in funzione della temperatura e che, pertanto, devono essere infusi ad una temperatura generalmente superiore alla temperatura ambiente.
Considerazioni analoghe possono essere fatte in merito ai mezzi di contrasto utilizzati in diagnostica, anch’essi comunemente somministrati alla temperatura corporea del paziente.
In stati di sofferenza cerebrale, al contrario, è spesso opportuno ridurre la temperatura corporea del paziente mediante l’infusione di fluidi raffreddati. I fluidi da iniettare sono attualmente confezionati in contenitori, del tipo di sacche flessibili, flaconi di plastica o bottiglie di vetro, che sono provvisti di una bocca di erogazione dalla quale il fluido può essere prelevato tramite una normale siringa oppure per mezzo di un condotto di prelevamento e di trasporto, comunemente detto “deflussore", la cui estremità di uscita è associata ad un elemento di iniezione (catetere o ago) al paziente.
Per il condizionamento della temperatura dei fluidi si fa solitamente ricorso a particolari sistemi di riscaldamento e/o raffreddamento dei contenitori di fluido e/o del condotto di prelevamento e di trasporto del fluido.
Per il raffreddamento del fluido da infondere, ad esempio, si fa solitamente uso di contenitori di acqua ghiacciata, nelle quali il condotto di prelevamento e trasporto viene manualmente immerso da un operatore sanitario ogniqualvolta se ne senta la necessità; in tali casi, tuttavia, il controllo della temperatura del fluido al momento dell’infusione è assolutamente soggettivo ed incerto e rischia di compromettere l’efficacia del trattamento e/o la salute del paziente se non effettuato da personale medico esperto e qualificato.
Per il riscaldamento del fluido, invece, è noto l’impiego di dispositivi essenzialmente costituiti da un box all'Interno del quale vengono riposti i contenitori collegati al paziente tramite i deflussori e che, durante l'erogazione del fluido, viene riscaldato tramite mezzi di produzione del calore, ad esempio del tipo di resistenze elettriche; tale box è inoltre provvisto di un circuito elettronico di controllo e di regolazione della temperatura.
Altri dispositivi di tipo noto effettuano il riscaldamento del condotto di prelevamento e di trasporto durante la somministrazione e consistono essenzialmente in un elemento metallico che è accoppiato a resistenze elettriche, alimentate con corrente, e che viene posto in vicinanza del tratto del deflussore da condizionare; anche in tal caso un circuito elettronico controlla e regola la temperatura raggiunta.
Questi dispositivi di riscaldamento del contenitore e/o del condotto di prelevamento e di trasporto presentano alcuni inconvenienti fra i quali vanno ricordati il fatto che hanno peso ed ingombri non trascurabili che ne rendono particolarmente difficile e gravoso il trasporto e l'impiego, sono strutturalmente e costruttivamente complessi, richiedono l’intervento di operatori specializzati ed hanno costi non trascurabili.
Altro svantaggio di questi dispositivi di riscaldamento noti consiste nel fatto che, impiegando energia elettrica, possono creare interferenza con altri dispositivi elettrici/elettronici presenti in prossimità del paziente.
Sono anche noti dispositivi per il riscaldamento o il raffreddamento dei contenitori dei fluidi che, nel gergo, vengono definiti di tipo cosiddetto “chimico” in quanto sfruttano il calore prodotto da una reazione chimica esotermica o endotermica fra due o più sostanze reagenti.
Questi dispositivi di tipo “chimico” sono essenzialmente costituiti da un involucro, del tipo di una sacca, suddiviso in due o più comparti che sono tra loro separati da una membrana lacerabile e di cui uno contiene un primo componente e l’altro un secondo componente atti a reagire tra loro con una reazione esotermica o endotermica a seconda della tipologia di utilizzo cui tali dispositivi sono destinati.
Al momento dell’impiego un operatore agisce manualmente sull’involucro, esercitando su di esso una pressione tale da rompere la membrana lacerabile e consentire la combinazione chimica tra i componenti, e quindi pone manualmente il dispositivo a contatto con il contenitore del fluido da somministrare per condizionarlo termicamente.
Anche questi dispositivi di tipo “chimico” presentano alcuni inconvenienti, come ad esempio il fatto che devono essere stoccati, trasportati e maneggiati con cura ed attenzione per evitare che essi possano incorrere in urti accidentali che ne attivino involontariamente e in tempi non opportuni la reazione fra i componenti chimici in essi contenuti, col rischio di esaurire prematuramente la propria capacità di sviluppare calorie/frigorie e, dunque, divenire inutilizzabili al momento di effettivo bisogno.
Un altro inconveniente dei dispositivi di tipo "chimico” consiste nel fatto che contengono aria che, avendo una bassa conducibilità termica, funge da isolante e riduce lo scambio di calore con i contenitori dei fluidi da condizionare.
In alternativa ai sistemi e ai dispositivi precedentemente descritti, è noto l’impiego di particolari apparecchi di riscaldamento, owero apparecchi di raffreddamento, costituiti da un fornetto elettrico, owero una cella frigorifera, all’intemo del quale vengono riposti i contenitori per mantenere il fluido alla temperatura desiderata e dai quali essi vengono rimossi solo un istante prima di essere utilizzati.
L’impiego di tali apparecchi, seppur di notevole semplicità e funzionalità, consente tuttavia di somministrare il fluido alla temperatura desiderata solamente per un periodo di tempo limitato in quanto, una volta estratti dai forni, owero dalle celle frigorifere, i contenitori incominciano repentinamente a scambiare calore con l’esterno e tendono in breve tempo a raggiungere la temperatura ambiente.
Per owiare a tale inconveniente, è possibile utilizzare particolari elementi a tazza, destinati ad essere montati su un’asta porta-flebo per contenere i contenitori di fluidi bio-medicali dopo essere stati raffreddati/riscaldati essi stessi all’interno dei fornetti elettrici/celle frigorifere.
Le pareti di questi elementi a tazza, infatti, consistono in una serie di strati di differenti materiali, con proprietà termicamente isolanti sulla superficie esterna e termicamente conduttrici sulla superficie interna atta ad essere posta in contatto con il flacone/bottiglia contenente il fluido bio-medicale. In questo modo, durante il trattamento all’interno dei fornetti elettrici/celle frigorifere la superficie interna dell'elemento a tazza è in grado di accumulare energia termica (in termini di calorie o di frigorie), da rilasciare successivamente ai contenitore durante la somministrazione del fluido biomedicale al paziente.
Anche questi dispositivi, tuttavia, presentano alcuni inconvenienti, come ad esempio il fatto che risultano particolarmente complessi dal punto di vista strutturale, nonché notevolmente costosi e scomodi da utilizzare, richiedendo frequentemente lo smontaggio dell’elemento a tazza dall’asta porta-flebo per effettuarne nuovamente il riscaldamento/raffreddamento. Il compito principale del presente trovato è quello di escogitare un dispositivo di supporto per contenitori di fluidi bio-medicali per somministrazione parenterale, particolarmente bottiglie, sacche e flaconi per soluzioni fisiologiche, sangue o simili, che favorisca l’infusione ai pazienti di fluidi portati ad una prestabilita temperatura senza necessitare, durante la somministrazione, di complicati ed ingombranti sistemi/dispositivi di riscaldamento/raffreddamento.
Ulteriore scopo del presente trovato è quello di escogitare un dispositivo che possa essere utilizzato in condizioni di massima sicurezza per il paziente e di massima efficienza d’uso.
Non ultimo scopo del presente trovato è quello di presentare peso ed ingombro particolarmente limitati e di essere facilmente trasportabile e manipolabile anche da parte di operatori sanitari poco esperti.
Altro scopo del presente trovato è quello di escogitare un dispositivo che consenta di superare i menzionati inconvenienti della tecnica nota nell’ambito di una soluzione semplice, razionale, di facile ed efficace impiego e dal costo contenuto.
Gli scopi sopra esposti sono tutti raggiunti dal presente dispositivo di supporto per contenitori di fluidi bio-medicali per somministrazione parenterale, particolarmente bottiglie e flaconi per fluidi medicali, sangue o simili, caratterizzato dal fatto che comprende almeno un elemento sagomato sostanzialmente a tazza prowisto di almeno una bocca superiore di inserimento di un contenitore di fluidi bio-medicali, di almeno una bocca inferiore di uscita del fluido, e di almeno una superficie interna in materiale termicamente isolante che è atta ad essere affacciata a detto contenitore, a detto elemento a tazza essendo associabili mezzi di attacco ad una struttura di sostegno sostanzialmente verticale e mezzi di chiusura di detta bocca di inserimento.
Altre caratteristiche e vantaggi del presente trovato risulteranno maggiormente evidenti dalla descrizione di dettaglio di una forma di esecuzione preferita, ma non esclusiva, di un dispositivo di supporto per contenitori di fluidi bio-medicali per somministrazione parenterale, particolarmente bottiglie e flaconi per fluidi medicali, sangue o simili, illustrata a titolo indicativo, ma non limitativo, nelle unite tavole di disegni in cui:
la figura 1 è una vista in assonometria del dispositivo secondo il trovato; la figura 2 è una vista in sezione longitudinale, schematica e parziale, del dispositivo di figura 1 ;
la figura 3 è una vista in sezione lungo il piano III - III di figura 2.
Con particolare riferimento a tali figure, si è indicato globalmente con 1 un dispositivo di supporto per contenitori di fluidi bio-medicali per somministrazione parenterale, particolarmente bottiglie e flaconi per fluidi medicali, sangue o simili.
Nella particolare forma di attuazione illustrata nelle figure, il contenitore R consiste in una bottiglia rigida per il contenimento di un fluido da iniettare in un paziente a scopo diagnostico secondo quanto previsto dalle tecniche diagnostiche.
Tale bottiglia è provvista di un collo C convergente e terminante in una bocca di erogazione B collegabile ad un condotto di infusione T per la somministrazione al paziente.
Non si escludono, tuttavia, che il presente trovato possa essere impiegato anche con sacche flessibili, flaconi semirigidi o altre tipologie di recipienti ad uso bio-medicale, contenenti sangue, medicinali o altre sostanze da somministrare.
Il dispositivo 1 comprende un elemento a tazza 2 sostanzialmente rigido provvisto, alla sommità, di una bocca di inserimento 3 del contenitore R e, nel tratto inferiore, di una bocca di uscita 4 del fluido.
L’elemento a tazza 2, inoltre, presenta una superficie interna 5 che, nell’uso, è atta ad essere disposta ad abbracciare il contenitore R introdotto attraverso la bocca di inserimento 3.
Le pareti dell’elemento a tazza 2 sono interamente in materiale termicamente isolante, ad esempio di tipo polimerico.
Le pareti dell’elemento a tazza 2, inoltre, sono realizzate internamente cave, così da definire un vano interno 6, pieno d’aria, che riduce lo scambio termico tra l’ambiente esterno ed il contenitore R inserito nell'elemento a tazza 2.
L’elemento a tazza 2 presenta sezione trasversale di forma sostanzialmente circolare ed è provvisto di un tratto inferiore 2a ad imbuto convergente verso il basso, sul quale si va ad appoggiare il collo C del contenitore R una volta che questo è stato introdotto attraverso la bocca di inserimento 3.
La bocca di inserimento 3 ha dimensioni sostanzialmente maggiori della bocca di uscita 4; la bocca di inserimento 3, infatti, è definita dal bordo superiore aperto dell’elemento a tazza 2, mentre la bocca di uscita 4 è definita dal bordo inferiore aperto del tratto inferiore 2a ad imbuto.
Attraverso le pareti dell’elemento a tazza 2 è ricavata una fessura passante 7, che si estende tra la bocca d’inserimento 3 e la bocca di uscita 4 ed è allungata lungo una direzione sostanzialmente verticale. Qualora il condotto di infusione T sia stato associato alla bocca di erogazione B del contenitore R prima della sua introduzione all’interno dell’elemento a tazza 2, allora la fessura passante 7 permette di far passare il condotto di infusione T senza che questo debba essere staccato dalla bocca di erogazione B.
Non si escludono, tuttavia, alternative forme di attuazione del presente trovato in cui la fessura passante 7 non sia prevista e sia possibile associare il condotto di infusione T alla bocca di erogazione B solamente dopo l’introduzione del contenitore R nell’elemento a tazza 2.
Vantaggiosamente, l’elemento a tazza 2 presenta mezzi distanziatori 8 atti a mantenere la superficie laterale del contenitore R sostanzialmente distanziata rispetto alla superficie interna 5.
Nella configurazione di impiego, in pratica, tali mezzi distanziatori permettono di definire un’intercapedine d’aria 9 che avvolge il contenitore R e ne favorisce l’isolamento termico.
I mezzi distanziatori 8 consistono, ad esempio, in una pluralità di elementi in rilievo che sporgono dalla superficie interna 5 e sono allungati in direzione verticale.
Gli elementi in rilievo 8, in particolare, sono distribuiti con passo costante lungo la circonferenza della superficie interna 5, ed uno di essi è disposto da parte diametralmente opposta rispetto alla fessura passante 7.
Non si escludono, tuttavia, alternative forme di attuazione del presente trovato in cui gli elementi in rilievo 8 presentino sagomature differenti e/o siano distribuiti diversamente rispetto a quanto illustrato nelle figure.
All’elemento a tazza 2 sono associati mezzi di attacco 10 che ne permettono il montaggio ad una struttura di sostegno sostanzialmente verticale, del tipo, ad esempio, di un’asta porta-flebo A come quelle comunemente utilizzate negli ospedali e nelle cliniche mediche.
I mezzi di attacco 10 sono di tipo a morsa e comprendono un blocchetto 11, associato solidale all’elemento a tazza 2 e provvisto di un’apertura passante 12 che ne permette il posizionamento attorno all'asta porta-flebo A, e mezzi a vite 13 che sono impegnati attraverso il blocchetto 11 ed atti a premere contro l’asta A.
Tramite l’awitamento e l’allentamento dei mezzi a vite 13, è possibile fissare o svincolare il blocchetto 11 rispetto all’asta porta-flebo A al fine di regolare in altezza la posizione del dispositivo 1.
Alla sommità dell’elemento a tazza 2 sono associati mezzi di chiusura 14 della bocca di inserimento 4.
Tali mezzi di chiusura comprendono un coperchio 15 in materiale termicamente isolante ed internamente cavo.
II coperchio 15 è sagomato a definire un semiguscio che, in configurazione di chiusura, è atto a coprire la porzione del contenitore R sporgente dalla bocca di inserimento 3, così da effettuare un completo isolamento termico del contenitore R dall’ambiente esterno.
Il bordo del coperchio 15 è incernierato al bordo della bocca di inserimento 3 per mezzo di un cardine 16 che ne permette il basculamento attorno ad un asse di rotazione orizzontale.
Utilmente, tra il bordo della bocca di inserimento 3 ed il bordo del coperchio 15 sono previsti primi mezzi di accoppiamento.
Tali primi mezzi di accoppiamento sono costituiti, ad esempio, da una prima scanalatura 18a, ricavata sul bordo della bocca di inserimento 3, e da un primo tratto sporgente 19a, ricavato sul bordo del coperchio 15 ed impegnabile nella prima scanalatura 18a.
La prima scanalatura 18a ed il primo tratto sporgente 19a sono sagomati sostanzialmente complementari tra loro.
Dal bordo del coperchio 15 si estende un setto allungato 17 che, in configurazione di chiusura, è atto ad occupare lo spazio definito dalla fessura passante 7.
Il setto allungato 17, in particolare, è sagomato sostanzialmente complementare alla fessura passante 7.
Il dispositivo 1 è provvisto, inoltre, di secondi mezzi di accoppiamento interposti tra il bordo della fessura passante 7 ed il bordo del setto allungato 17.
Tali secondi mezzi di accoppiamento sono definiti da una coppia di seconde scanalature 18b, ricavate sul bordo della fessura passante 7, e da una coppia di secondi tratti sporgenti 19b, ricavati sul bordo del setto allungato 17 ed impegnabili nelle seconde scanalature 18b.
Analogamente alla prima scanalatura 18a e al primo tratto sporgente 19a, anche le seconde scanalature 18b ed i secondi tratti sporgenti 19b sono sagomati sostanzialmente complementari tra loro.
Si fa notare come, in configurazione di chiusura, i primi ed i secondi mezzi di accoppiamento favoriscono il corretto posizionamento del coperchio 15 e del setto allungato 17 rispetto all’elemento a tazza 2 al fine di ostacolare indesiderati passaggi di aria, e dunque di calore, tra l'ambiente esterno e l'interno del dispositivo 1.
Il dispositivo 1 è dotato, infine, di mezzi di ispezione visiva 20 che permettono di controllare il livello del fluido bio-medicale all'interno del contenitore R.
Tali mezzi di ispezione visiva consistono in una finestra trasparente che è ricavata passante attraverso il setto allungato 17.
La finestra 20 si estende in lunghezza parallelamente al setto allungato 17 in modo che, in configurazione di chiusura, essa si disponga in direzione verticale.
Tenuto conto del fatto che la maggior parte dei fluidi impiegati in ambito bio-medicale sono trasparenti ed incolori, per incrementare la visibilità attraverso la finestra 20 può essere previsto un corpo riflettente, del tipo di uno specchio o simili, da associare alla superficie interna 5 dell’elemento a tazza 2 da parte diametralmente opposta rispetto alla finestra 20.
Il corpo riflettente non è illustrato in dettaglio nelle figure.
Si è in pratica constatato come il trovato descritto raggiunga gli scopi proposti.
Il trovato così concepito è suscettibile di numerose modifiche e varianti tutte rientranti neH’ambito del concetto inventivo.
Inoltre tutti i dettagli sono sostituibili da altri elementi tecnicamente equivalenti.
In pratica i materiali impiegati, nonché le forme e le dimensioni contingenti, potranno essere qualsiasi a seconda delle esigenze senza per questo uscire dall’ambito di protezione delle seguenti rivendicazioni.

Claims (34)

  1. RIVENDICAZIONI 1) Dispositivo di supporto per contenitori di fluidi bio-medicali per somministrazione parenterale, particolarmente bottiglie e flaconi per fluidi medicali, sangue o simili, caratterizzato dal fatto che comprende almeno un elemento sagomato sostanzialmente a tazza provvisto di almeno una bocca superiore di inserimento di un contenitore di fluidi bio-medicali, di almeno una bocca inferiore di uscita del fluido, e di almeno una superficie interna in materiale termicamente isolante che è atta ad essere affacciata a detto contenitore, a detto elemento a tazza essendo associabili mezzi di attacco ad una struttura di sostegno sostanzialmente verticale e mezzi di chiusura di detta bocca di inserimento.
  2. 2) Dispositivo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detto elemento a tazza comprende almeno una fessura passante che si estende tra detta bocca d’inserimento e detta bocca di uscita.
  3. 3) Dispositivo secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta fessura passante è allungata lungo una direzione sostanzialmente verticale.
  4. 4) Dispositivo secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto elemento a tazza è rigido.
  5. 5) Dispositivo secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto elemento a tazza è realizzato internamente cavo.
  6. 6) Dispositivo secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto elemento a tazza è realizzato interamente in detto materiale termicamente isolante.
  7. 7) Dispositivo secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto materiale termicamente isolante è di tipo sostanzialmente polimerico.
  8. 8) Dispositivo secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che la sezione trasversale di detto elemento a tazza è sostanzialmente circolare.
  9. 9) Dispositivo secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che il tratto inferiore di detto elemento a tazza è convergente verso il basso.
  10. 10) Dispositivo secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta bocca di inserimento ha dimensioni sostanzialmente maggiori di detta bocca di uscita.
  11. 11 ) Dispositivo secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto elemento a tazza comprende mezzi distanziatori atti a mantenere la superficie laterale di detto contenitore sostanzialmente distanziata rispetto a detta superficie interna.
  12. 12) Dispositivo secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detti mezzi distanziatori comprendono almeno un elemento in rilievo associato a detta superficie interna.
  13. 13) Dispositivo secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto elemento in rilievo è allungato lungo una direzione sostanzialmente verticale.
  14. 14) Dispositivo secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto elemento in rilievo è disposto da parte diametralmente opposta rispetto a detta fessura passante.
  15. 15) Dispositivo secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detti mezzi distanziatori comprendono una pluralità di detti elementi in rilievo distribuiti su detta superficie interna.
  16. 16) Dispositivo secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di attacco sono di tipo a morsa.
  17. 17) Dispositivo secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di attacco comprendono almeno un blocchetto, associato a detto elemento a tazza e posizionabile almeno parzialmente attorno a detta struttura di sostegno, e mezzi a vite, impegnati in detto blocchetto ed atti a premere contro detta struttura di sostegno.
  18. 18) Dispositivo secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto blocchetto è provvisto di un’apertura passante per l’introduzione di detta struttura di sostegno.
  19. 19) Dispositivo secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di chiusura comprendono almeno un coperchio associabile al bordo di detta bocca di inserimento.
  20. 20) Dispositivo secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto coperchio è realizzato in materiale termicamente isolante.
  21. 21) Dispositivo secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto coperchio comprende un semiguscio di copertura della porzione di detto contenitore sporgente da detta bocca di inserimento.
  22. 22) Dispositivo secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto coperchio è incernierato al bordo di detta bocca di inserimento attorno ad un asse di rotazione sostanzialmente orizzontale.
  23. 23) Dispositivo secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dai fatto che detti mezzi di chiusura comprendono almeno un setto allungato che si estende da detto coperchio e che, in configurazione di chiusura, è atto ad impegnare detta fessura passante.
  24. 24) Dispositivo secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto setto allungato è sagomato sostanzialmente complementare a detta fessura passante.
  25. 25) Dispositivo secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che comprende primi mezzi di accoppiamento del bordo di detta bocca di inserimento con il bordo di detto coperchio.
  26. 26) Dispositivo secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detti primi mezzi di accoppiamento comprendono almeno una prima scanalatura ricavata su almeno uno tra il bordo di detta bocca di inserimento ed il bordo di detto coperchio ed almeno un primo tratto sporgente impegnabile in detta prima scanalatura e ricavato sull’altro tra il bordo di detta bocca di inserimento ed il bordo di detto coperchio.
  27. 27) Dispositivo secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta prima scanalatura e detto primo tratto sporgente sono sagomati sostanzialmente complementari tra loro.
  28. 28) Dispositivo secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che comprende secondi mezzi di accoppiamento del bordo di detta fessura passante con il bordo di detto setto allungato.
  29. 29) Dispositivo secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detti secondi mezzi di accoppiamento comprendono almeno una seconda scanalatura ricavata su almeno uno tra il bordo di detta fessura passante ed il bordo di detto setto allungato ed almeno un secondo tratto sporgente impegnabile in detta seconda scanalatura e ricavato sull’altro tra il bordo di detta fessura passante ed il bordo di detto setto allungato.
  30. 30) Dispositivo secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta seconda scanalatura e detto secondo tratto sporgente sono sagomati sostanzialmente complementari tra loro.
  31. 31 ) Dispositivo secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che comprende mezzi di ispezione visiva del livello di detto fluido bio-medicale all'interno di detto contenitore.
  32. 32) Dispositivo secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di ispezione visiva comprendono almeno una finestra in materiale sostanzialmente trasparente ricavata passante su almeno uno tra detto setto allungato del coperchio ed un fianco laterale di detto elemento a tazza.
  33. 33) Dispositivo secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta finestra è allungata in una direzione sostanzialmente verticale.
  34. 34) Dispositivo secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di ispezione visiva comprendono almeno un corpo riflettente associato a detta superficie interna da parte diametralmente opposta a detta finestra.
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