ITMN970001U1 - Ferro di cavallo - Google Patents

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Description

D E SC R IZ IO N E
annessa a domanda di brevetto per MODELLO D'UTILITÀ' dal titolo:
"FERRO DI CAVALLO".
Il presente trovato si riferisce ad un ferro di cavallo particolarmente adatto per cavalli ed equini in genere.
Come è noto, i ferri di cavallo servono per preservare lo zoccolo dell'animale dal consumo che subirebbe senza l’ausilio di protezione, per non arrecare ostacolo all’elaterio del piede e non caricare di eccessivo peso il piede medesimo. Attualmente, esistono in commercio ferri di cavallo in ferro, acciaio, alluminio o leghe di alluminio. In particolare i ferri sopra citati vengono realizzati mediante forgiatura o pressofusione.
Il primo metodo consiste nel costruire il ferro tramite tondini o verghe che vengono portati ad una particolare temperatura, piegati e pressati.
Il secondo metodo consiste nel portare il materiale allo stato pastoso e spingerlo entro stampi a forti pressioni .
Il ferro e l’acciaio sono i metalli più usati dal momento che presentano caratteristiche di tenacità, coesione, omogeneità e morbidezza necessarie all’uso a cui è destinato, ma sono pesanti.
Diversamente, l’alluminio è poco usato perchè troppo duttile e poco resistente per cui è necessaria una frequente riferratura dell’animale dovuta ad una maggiore usura rispetto a quella di un ferro in acciaio ed alla crescita dell’unghia del piede dell'animale .
Infatti, per realizzare i ferri in alluminio, generalmente, si usano barre in alluminio che vengono piegate ad U e poi sagomate, secondo un procedimento simile a quello impiegato per i ferri in acciaio per cui è necessario utilizzare leghe facilmente lavorabili e che , di conseguenza risultano molto facili all’usura, soprattutto per abrasione.
I ferri sopra descritti pur essendo funzionali presentano degli inconvenienti.
Infatti, come si è già fatto notare in precedenza, i ferri in alluminio pur essendo leggeri risultano molto meno resistenti richiedendo frequenti riferrature con conseguenti incrementi di costi sia di materiali che di manodopera.
Diversamente, i ferri in acciaio e ferro, sono più resistenti ma risultano più pesanti con conseguente affaticamento del cavallo e sono più rigidi limitando la capacità di assorbimento delle vibrazioni che lo zoccolo riceve ad ogni contatto col suolo.
In aggiunta a quanto sinora detto, si è riscontrato che, attualmente, almeno il 50% dei cavalli è affetto da onicomicosi.
L'alta percentuale rilevata è prevalentemente dovuta al fatto che, al giorno d’oggi, nei box dei cavalli non si usa più la paglia ma trucioli di legno che possono contenere il fungo che origina questa malattia.
L’onicomicosi , infatti, è una malattia micotica della parete o muraglia degli zoccoli equini, è una malattia cronica consistente nella formazione di una cavità nello spessore dello zoccolo. A seguito di quanto esposto, l’unghia colpita perde di vitàlità e diviene facilmente friabile e fessurabile. I piede si rende deforme alla sua parete prossima all'orlo plantare sul quale si riscontra una cavità irregolare che tende a riempirsi di materiale corneo polverulento, di sangue disseccato e di corpi estranei diversi. La parete si presenta di conseguenza assottigliata, rugosa, screpolata e, se percossa con un martello. lascia percepire un suono chiaro. L’onicomicosi si diffonde in maniera subdola in corrispondenza della linea bianca dello zoccolo che è la zona d’unione del tessuto cherafilloso con il tessuto cheravilloso con notevoli problemi se non diagnosticata per tempo. In aggiunta a quanto sinora detto, l’onicomicosi è una lesione insidiosa e lenta in quanto non facilmente riscontrabile negli stati iniziali dal momento che non presenta disturbi funzionali e solo con andature veloci può dare origine a zoppicature.
Questa malattia, provocando un’alterazione della parete, compromette la solidità della ferratura con tutte le pesanti conseguenze del caso.
La cura consiste in una ferratura adatta e protettiva dello zoccolo e nell’applicazione locale di antisettici (catrame vegetale, tintura di iodio, sublimato corrosivo, solfato di rame, ecc..
Oltre a quanto appena illustrato, per curare l’onicomicosi si immerge uno zoccolo alla volta per qualche minuto in un liquido composto da acqua e solfato di rame ripetendo l'operazione per ogni piede per diversi giorni e a cicli ripetuti.
La metodica curativa appena illustrata presenta alcuni inconvenienti.
Un primo inconveniente è dovuto al fatto che il cavallo non sempre accetta di buon grado di stare con le zampe in una bacinella ed inoltre, non sempre si riesce a raggiungere ed eliminare i funghi in profondità e completamente. Un altro inconveniente deriva dal fatto che questo trattamento tende a rendere rigida la muraglia dello zoccolo nel suo complesso provocando un danno poiché lo zoccolo risulta meno duttile. A seguito di ciò, si presenta la necessità di eseguire docciature dopo l'immersione per ripristinare la duttilità della muraglia con perdite di tempo, costi anche dovuti alla necessità di personale specializzato vista la particolarità e delicatezza del trattamento.
Esistono anche altre malattie, come ad esempio l’impudridimento del fettone, che vengono curate con composti farmaceutici a base di solfato di rame, solfato di zinco, tintura di iodio, ecc.
Sovente per curare tal i malatti e è necessario togliere i ferri con conseguenti ovvii problemi di non utilizzabilità del cavallo e con incremento di costi .
Scopo del presente trovato è sostanzialmente quello di risolvere i problemi illustrati superando le sopra descritte difficoltà mediante un ferro di cavallo, in grado di assicurare una notevole resistenza, leggerezza e duttilità.
Un altro scopo del presente trovato è quello di realizzare un ferro di cavallo che sia in grado di svolgere azione prevèntiva nell’onicomicosi e possa essere utilizzato anche con funzioni terapeutiche della stessa e di altre malattie.
Un ulteriore scopo del presente trovato è quello di realizzare un ferro da cavallo che presenti una buona facilità di lavorazione e semplicità di applicazione allo zoccolo.
Non ultimo scopo è quello di realizzare un ferro di cavallo in cui è possibile utilizzare del rame riciclato.
Questi scopi ed altri ancora, che meglio appariranno nel corso della presente descrizione, vengono sostanzialmente raggiunti da un ferro di cavallo come sarà di seguito rivendicato.
Ulteriori caratteristiche e vantaggi appari ranno maggiormente dalla descrizione dettagliata di un ferro di cavallo, secondo il presente trovato, fatta qui di seguito con riferimento all'allegata illustrazione, fornita a solo scopo indicativo e pertanto non limitativo, nella quale è mostrato il ferro di cavallo in oggetto.
Con riferimento all’illustrazione citata con 1 è stato complessivamente indicato un ferro di cavallo, secondo il presente trovato che comprende una branca interna 2 ed una branca esterna 3 opposta e simmetrica alla precedente. La branca interna 2 e la branca esterna 3 si uniscono in una parte denominata sedile 4 del ferro dove è presente una porzione rialzata 5 detta barbetta che serve come appoggio e punto di fermo del ferro contro lo zoccolo di un cavallo.
Inoltre, il ferro di cavallo 1 presenta una prima rigatura 6 sulla branca esterna 3 ed una seconda rigatura 7 sulla branca interna 2 atte ad avere funzione antiscivolo ed ad alloggiare i chiodi che vincolano il ferro 1 allo zoccolo del cavallo.
All’interno sia della prima rigatura 6 che della seconda 7 è presenta una pluralità di fori 8 denominati stampe.
Il ferro di cavallo secondo il presente trovato è realizzato in rame, in leghe di rame o in ottone. In accordo con la presente forma di realizzazione, il ferro di cavallo 1, ed in particolare il ferro posteriore, può essere rialzato vale a dire variato di spessore minore in punta (nella zona del sedile del ferro) e maggiore ai talloni (nella zona della branca sia interna che esterna) uniformemente in modo che l'appiombo del cavallo sia stabile sia su un terreno duro che morbido a differenza della tecnica nota che prevedeva ramponi per contenerne il peso. La conformazione appena descritta è risultata notevolmente vantaggiosa per i tendini del cavallo dal momento che si evitano stiramenti come sovente accadeva nella tecnica nota in quanto i ramponi affondavano in presenza di terreni morbidi.
Dopo quanto descritto in senso prevalentemente strutturale, il funzionamento del trovato in oggetto risulta il seguente.
La preparazione di un ferro in rame è molto più veloce con tempi più contenuti rispetto alla forgiatura di un ferro in acciaio o ferro. Infatti, il rame, fondendo ad una temperatura inferiore, è pronto per la lavorazione in minor tempo ed, essendo un ottimo conduttore del calore, mantiene più a lungo la temperatura necessaria alla sua lavorazione. Inoltre, vi è un consumo minore di energia per portarlo alla temperatura di lavorazione poiché, ad esempio, bastano 600-700 "C per renderlo lavorabile mentre per il ferro e l’acciaio servono circa 1000 'C.
Il rame è, altresì, un materiale più morbido e più duttile rispetto al ferro ed all’acciaio, per cui risulta molto più facile da lavorare, serve una forza minore per piegarlo ed in tempi ridotti.
In aggiunta a quanto sinora esposto, un ferro di cavallo in rame può essere applicato allo zoccolo del cavallo a caldo a differenza degli altri ferri esistenti .
Tale possibilità consente di accorciare i tempi operativi della preparazione e della ferratura ed, inoltre, la temperatura è di valido ausilio per debellare l’onicomicosi.
Il presente trovato raggiunge così gli scopi proposti .
Infatti il ferro realizzato in accordo con il presente trovato risulta più leggero rispetto ai ferri della tecnica nota, risulta molto resistente all’usura come se fosse d’acciaio ma più leggero e soprattutto in grado di assorbire le fastidios vibrazioni che lo zoccolo riceve ad ogni impatto col suolo.
Inoltre, ciò è molto importante per migliorare i movimenti del cavallo, permettendo una maggiore agilità nel rilevare le zampe anteriori ed un movimento più rapido e preciso dovuto anche ad un peso inferiore.
Il ferro in questione può essere utilizzato per tutti i tipi di attività sportive e non, come ad esempio galoppo, trotto, polo, fondo, dressage, equitazione, passeggiate, salto ad ostacoli, ecc.. Particolarmente, il ferro di cavallo in oggetto consente la cura preventiva dell'onicomicosi perchè il rame contenuto nel ferro di cavallo rilascia un ossido che, a contatto con l’umidità o l’acqua, si trasforma in solfato.
Oltre ad azione preventiva, il ferro secondo il trovato consente di curare l’onicomicosi e le altre malattie che necessitano di solfato di rame.
In questo modo è possibile prevenire le malattie e curarle in modo semplice e continuativo, senza dover utilizzare i metodi della tecnica nota.
Con il ferro in rame o leghe di rame, utilizzandolo con funzione preventiva, non si rischia più l’insinuarsi di una malattia riscontrabile solo quando raggiunge stadi di diffusione già avanzati e quindi alquanto pericolosi.
Inoltre, l’applicazione di un ferro in rame rende la parte plantare dello zoccolo più dura con indubbio vantaggio dal momento che risulta meno delicata per la costante presenza del solfato di rame.
Vantaggiosamente, il ferro in questione risulta più leggero rispetto ai ferri della tecnica nota comportando un alleviamento della fatica del cavailo .
Inoltre, il ferro risulta molto più duttile implicando una maggiore facilità di lavorazione e tempi più veloci di preparazione e applicazione allo zoccolo dell’animale. In aggiunta a quanto detto, essendo il ferro più leggero e più duttile, in confronto agli ordinari in acciaio, vi è la possibilità in caso di bisogno di preparare un ferro a binda larga ottenendo, così, una maggiore copertura della parte plantare e di preparare ferri particolari per le più disparate esigenze sia tecniche, sia sportive che curative.
Un ulteriore vantaggio del ferro di cavallo in oggetto si è riscontrato per il fatto che, essendo in grado di assorbire maggiormente le vibrazioni cui è soggetto il piede dell’animale, risulta notevolmente salutare e riduce considerevolmente il rischio di tendiniti, problemi al tuello del piede, osteiti e infiammazioni in genere.
Tutto ciò comporta dei considerevoli risparmi di costi nell’allevamento e cura del cavallo.
Naturalmente, al presente trovato possono essere apportate numerose modifiche e varianti, tutte rientranti nell’ambito del concetto inventivo che lo caratterizza.

Claims (8)

  1. RIVENDICAZIONI 1) Ferro di cavallo del tipo comprendente una branca interna (2) ed una branca esterna (3) fra loro simmetriche e unentesi in punta in un sedile (4) e con una porzione rialzata (5) caratterizzato dal fatto di essere realizzato in rame.
  2. 2) Ferro di cavallo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto di essere realizzato in leghe di rame.
  3. 3) Ferro di cavallo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto di presentare una variazione di spessore minore in punta e maggiore alle estremità libere.
  4. 4) Ferro di cavallo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto di essere adatto a ferrature fisiologiche.
  5. 5) Ferro di cavallo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto di essere adatto a ferrature profilattiche.
  6. 6) Ferro di cavallo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto di essere adatto a ferrature correttive.
  7. 7) Ferro di cavallo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto di essere adatto a ferrature terapeutiche.
  8. 8) Ferro di cavallo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto di essere adatto a ferrature diagnostiche.
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