ITMN20120003A1 - Attrezzo con piu' unita' spollonatrici tangenziali per vigneti disposti in filari paralleli di pianura e collinari, abbinabili ad altri dispositivi - Google Patents

Attrezzo con piu' unita' spollonatrici tangenziali per vigneti disposti in filari paralleli di pianura e collinari, abbinabili ad altri dispositivi Download PDF

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ITMN20120003A1
ITMN20120003A1 IT000003A ITMN20120003A ITMN20120003A1 IT MN20120003 A1 ITMN20120003 A1 IT MN20120003A1 IT 000003 A IT000003 A IT 000003A IT MN20120003 A ITMN20120003 A IT MN20120003A IT MN20120003 A1 ITMN20120003 A1 IT MN20120003A1
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Gonzaga Edoardo Guerrieri
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Guerrieri Gonzaga Aliana
Gonzaga Edoardo Guerrieri
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    • AHUMAN NECESSITIES
    • A01AGRICULTURE; FORESTRY; ANIMAL HUSBANDRY; HUNTING; TRAPPING; FISHING
    • A01GHORTICULTURE; CULTIVATION OF VEGETABLES, FLOWERS, RICE, FRUIT, VINES, HOPS OR SEAWEED; FORESTRY; WATERING
    • A01G3/00Cutting implements specially adapted for horticultural purposes; Delimbing standing trees
    • A01G3/04Apparatus for trimming hedges, e.g. hedge shears
    • A01G3/0408Apparatus for trimming hedges, e.g. hedge shears specially adapted for trellis work, e.g. machines for pruning vine or the like

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  • Forests & Forestry (AREA)
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Description

TITOLO
Attrezzo con più unità spollonatrici tangenziali per vigneti di pianura e collinari disposti in filari paralleli, abbinabili ad altri dispositivi.
DESCRIZIONE
Il trovato proposto consiste sostanzialmente in una/un insieme di unità operative motorizzate comprendenti dischi paraverticali rotanti armati di flagelli flessibili atti ad eseguire la spollonatura dei fusti e dei colletti di vigneti di pianura e collinari disposti in filari paralleli con modalità di intervento eminentemente tangenziale, ovvero previo riorientamento, eseguire la spazzolatura del terreno al piede caratterizzati da assi di rotazione orientabili nei piani orizzontale e verticale, supportati e gestiti dai bracci articolati di una struttura portattrezzi (piattaforma) mono o bilaterale sollevabile per sé anche nota e di cui alle nostre domande di brevetto MN2010A000001 (bracci articolati), MN2010A000003 (piattaforma bilaterale); MN2010A000020 (piattaforma per terreni collinari) applicata ad un mezzo che percorre gli interfilari. Il trovato di spollonatura à ̈ integrabile con altri dispositivi diversi soprastanti atti ad interventi contemporanei sulla chioma: come la cimatura laterale e sottochioma, la defogliatura bilaterale o di irrorazione mirata della chioma. La soluzione preferita prevede dispositivi bifilari con coppie di unità operative contrapposte per ciascun filare, motorizzate singolarmente e gestibili singolarmente in altezza, larghezza dell’ interfilarc, inclinazione delle piante rispetto al piano del terreno e dislivelli dei filari (Dx e Sx) in relazione alle caratteristiche dei telai su cui vengono applicate. Ciascuna unità comprende almeno un disco rotante, con il bordo esterno avvolto da un nastro precostituito formante corone armate di flagelli flessibili. Attualmente la spollonatura viene eseguita in vari modi: manualmente, con intervento chimico sui polloni verdi, oppure meccanicamente, operando su uno o entrambi i lati di un solo filare impiegando aspi rotanti muniti di più flagelli disposti lungo un asse verticale od orizzontale parallelo al piano del filare, i quali flagelli tuttavia, colpendo ripetutamente e direttamente i fusti, comportano spesso lesioni della corteccia (ritidoma). Esistono diverse spollonatrici meccaniche monofilari-bifacciali, anche con più unità in successione per lato poggianti con ruote o slitte sul terreno, costituite da giranti motorizzate, con asse di rotazione orizzontale e frontale rispetto al filare, dotate di flagelli poco flessibili orientati verso i ceppi-fusti adatte a vigneti adulti bassi (v. attrezzo Tordable della Pellenc), attrezzature con nastri motorizzati verticali paralleli ai fusti muniti di flagelli; una spollonatrice bifacciale con una coppia speculare di dischi ed assi di rotazione orizzontale paralleli al filare dotata di flagelli radiali, progettata in Australia (brev. US 2008/0060335A1 pubb. 12 marzo 2008). I dispositivi meccanici noti presentano comunque limiti operativi rispetto al trovato proposto che vanta doppia orientabilità dei dischi spollonanti, differenziabilità dell’intervento su ceppi e fusti, possibilità di variare l’altezza di lavoro, flessibilità di adattamento ai diversi tipi di impianti e vitigni, protezione dei grappoli posti in basso pendenti dalla chioma, semplicità ed economia nella concezione, produzione ed applicazione dei flagelli e nella manutenzione nonché consente l’utilizzo invernale come spazzatore del sottofilare. Il trovato proposto presenta infatti numerose caratteristiche innovative quali:
[001] Ciascuna unità operativa del trovato comprende almeno un disco con il bordo esterno armato di flagelli sporgenti ai lati, di lunghezza e flessibilità appropriate contenuti in una doppia fascia amovibile che ruota azionato da un motore oleodinamico od elettrico posto sul medesimo asse ed à ̈ accoppiato ad un’unità contrapposta specularmente e scavalcante il filare, ciascuna sorretta da un’asta verticale orientabile nel piano orizzontale appesa ai bracci di una struttura articolata di supporto mono o bifilare per sé anche nota gestibile in altezza, nella posizione trasversale e preferibilmente anche inclinabile trasversalmente posizionata in prossimità dei fusti delle piante.
[002] Ciascuna unità operativa (Dx, Sx) à ̈ orientabile nei due piani orizzontale e verticale cosicché disponendo i dischi rotanti di una coppia di unità contrapposte inclinate nel piano orizzontale e sufficientemente accostati ai fusti, i flagelli flessibili delle due unità si incrociano posteriormente ai fusti cosicché avanzando lambiscono completamente il contorno di ogni pianta (v. Fig. 3) realizzando una spollonatura eminentemente tangenziale e, riposizionata e riorientata, svolgere la spazzolatura del piede del filare.
[003] I flagelli disposti trasversalmente sul bordo esterno del disco rotante sono contenuti in un doppio nastro flessibile avvolto sul bordo e trattenuto da un anello circolare (cerchione) monopezzo o costituito in due parti inserito/ montato sul disco sopra al nastro avente i bordi sagomati (arrotondati), che sul lato interno opposto al filare sono guidati da un bordo rialzato del disco che li orienta radialmente, mentre quelli rivolti verso i fusti e praticamente orizzontali da fermo, nella rotazione si rialzano per forza centrifuga e secondo la velocità e la propria flessibilità assumendo una posizione inclinata o radiale adattandosi alle caratteristiche varietali ed all’età del vitigno.
[004] Il posizionamento dei dispositivi di spollonatura ed in particolare l’orientamento dei dischi viene effettuato dall’operatore preliminarmente all’intervento (regolazione di base) secondo le caratteristiche del vigneto/frutteto, riguardo a: altezza da terra, distanze dai fusti (Dx e Sx) luce fra le aste che sostengono le unità spollonatrici secondo la sagoma (spessore) della chioma e dei fusti. Durante il lavoro le distanze operative dai fusti delle viti vengono invece gestite dinamicamente (variazioni temporanee o riposizionamenti) in relazione a: disallineamenti di fusti sui filari e/o deviazioni del mezzo che percorre L’interfilarc, inclinazioni trasversali dei fusti e altri parametri geometrici (Fig. 8).
[005] Il trovato può assumere diverse configurazioni in relazione alla struttura ed alla dislocazione della struttura di supporto e cioà ̈ se monofilare-bifacciale à ̈ applicata davanti al trattore e prevede la gestione dinamica delle posizioni (riposizionamenti), ottenuta mediante martinetti idraulici D E. o gruppi elettromeccanici, determinata “a vista " dall’operatore; mentre per impieghi professionali (grandi aziende o contoterzisti) la struttura di supporto à ̈ bifilarebifacciale (Fig. 8), montata posteriormente al mezzo e preceduta da sensori che definiscono le posizioni e la realizzano automaticamente.
[006] Nell’impiego come spollonatrici si prevedono anche doppie unità (Dx e Sx) per lato parallele al filare, disposte in successione e montate su un braccio a bilanciere inclinato rispetto alla verticale: il primo disco di diametro maggiore à ̈ munito di flagelli o bandelle sensibilmente flessibili e posizionato in modo da intervenire sui fusti il secondo disco di diametro minore à ̈ posizionato in basso e munito di flagelli più rigidi atto ad intervenire soprattutto sui ricacci dal piede più tenaci. I dischi montati sul braccio a bilanciere consentono l adattamento a diverse altezze di spollonatura.
[007] Gli orientamenti di base dei dischi cioà ̈ le divaricazioni nel piano orizzontale atte a far incrociare posteriormente i flagelli e nel piano verticale per adattarsi a deviazioni di fusti o ceppi sono bloccabili con giunti ad assi ortogonali per sé noti ma anche utilizzando un’emisfera orientabile nell’alloggiamento del supporto dell’unità operatrice (asta o braccio).
[008] L’adattamento trasversale delle unità operatrici allo spessore della chioma si ottiene facendo scorrere il canotto contenente l’albero di trasmissione motore/disco nell’alloggiamento terminale dell’asta di sostegno o in quello di ciascuna emisfera nel caso del dispositivo con due dischi motorizzati.
[009] Soprastanti ai flagelli sono previsti cofani di protezione: nell’impiego di spollonatura per i grappoli pendenti dalla chioma nella spazzolatura per evitare danni dal lancio di corpi raccolti dal terreno e per direzionare convenientemente la polvere sollevata.
[010] Il riposizionamento dinamico delle unità operative nelle versioni professionali viene automatizzato adottando sensori disposti su più atti a rilevare distanze e inclinazioni dei fusti (es. meccanici di contatto, laser, ecc) anteposti alle unità operative, i quali sensori tramite una apposita centralina elettronica programmabile o PLC per sé anche noti gestiscono in automatico gli attuatori (martinetti idraulici, gruppi elettromeccanici, ecc) dei riposizionamenti delle unità (v. Tabella automatismi).
[011] I flagelli spollonatori sono contenuti in un doppio nastro flessibile sporgenti lateralmente, avvolto su una bobina-magazzino e tagliato a misura per l' impiego, avvolto sul bordo del disco, fissato e trattenuto per elasticità dall’anello esterno sopra richiamato ed eventualmente fissato con viti radiali.
[012] Il nastro armato con i flagelli à ̈ doppio, di materiale flessibile, ciascuno con il lato interno adesivo viene ottenuto in continuo con la soluzione schematizzata in Fig. 6, che rende rapida ed economica la sostituzione della corona di flagelli.
[013] I cofani di protezione sono fissati al canotto del gruppo spollonatore quindi si orientano e scorrono con esso assicurando il mantenimento assegnato rispetto ai flagelli.
[014] Le caratteristiche (sezione e flessibilità) dei flagelli possono variare in fase preliminare, la velocità di protezione del disco quindi l’orientamento dei flagelli può variare anche durante il lavoro così da adeguare l’azione alle esigenze.
[015] Le unità operatrici descritte possono venire applicate alle aste verticali di supporto sotto ad unità differenti che intervengono sulla chioma (cimatrici laterali, irroratrici, defogliatrici,. ..) realizzando un attrezzo combinato (Fig. 9); anche in questo caso ciascuna unità à ̈ scorrevole trasversalmente (Fig. 3) (canotto e/o guida trasversale) per consentirne la corretta collocazione rispetto alla larghezza della chioma (v. Tab. riposizionamenti).
[016] Nel caso di sarmenti occasionalmente pendenti dalla chioma che ostacolerebbero la spollonatura si antepongono alle spollonatrici elementi statici come barre inclinate in avanti che provvedono a rialzare temporaneamente i sarmenti portandoli a recidere dalle barre cimatrici laterali accoppiate alle spollonatoci . Dette barre sono preferibilmente incernierate sulle aste di sostegno e mantenute in posizione da una molla che consente loro in caso di impatto di allontanarsi dai fusti per evitare danni.
[017] Nel caso di sarmenti pendenti sistematicamente (cortina bassa, es. intervento ritardato) sono previste unità motorizzate, atte a reciderli con coltelli rotanti ad asse di rotazione verticale, poste su supporti anteposti ai dischi spollonatoli (es. anteriormente al mezzo ed ai sensori).
La gestione dinamica (temporanea) delle unità (spostamenti trasversali, inclinazioni trasversali delle aste di sostegno, ecc) à ̈ determinata dall’ allestimento della struttura (sensori dei parametri geometrici e/o programmi (software) installati nella centralina elettronica ed attuatoli (martinetti idraulici o gruppi elettromeccanici).
Tabella dei riposizionamenti dinamici
Interventi di Sensore ed Attuatori Note regolazioni
dinamiche elaborazione
Tute manuali Vista dell'operatore; Martinetti idraulici o gruppi - Interventi dinamici per dispositivo comando manuale eletromecc. monofilare montato anteriormente Distanze dai fusti Laser laterale/i anteposti Martinetti su ciascun canotto del * Monteggio posteriore Aulom. Centralina programmagruppo spollonatore - Mono o bifilare e bilaterale secondo Uno/entrambi i lati bile o PLC allestimento
Inclinazione Laser laterali anteposti Martinetti e/o gruppi elettromecc. Mono o bilaterale secondo trasversali; fusti differenziali su più altezze su bracci trasversali articolati allestimento
Autom. da terra
Centralina o PLC
L’essenza di quanto finora descritto può comunque venire compresa dalle persone esperte dell’ arte ed a conoscenza delle caratteristiche dei supporti portattrezzi e dei bracci articolati descritte in altre domande di brevetto, ed esaminando le figure da 1 a 9 nelle Tav. I e allegate.
Le Fig. 1, 2 presentano per chiarezza il trovato in versioni monofilaremonofacciale rispettivamente come spollonatore con il disco 1 armato da una corona doppia di flagelli 2, 2’ inclinato rispetto ai fusti delle piante 3-3†disposte in filare e come spazzolatore del piede del sottofìlare con il disco o tamburo 8 qui munito di' più corone affiancate di flagelli 9 maggiormente inclinato nel piano orizzontale rispetto al filare entrambi sostenuti da un elemento 7, 7’ facente parte dell’asta verticale di supporto, appeso ad una coppia di piastre 6 e 6’ unite da bulloni con la 6’ soprastante che consentono di variare l' orientamento del gruppo nel piano orizzontale nonché dotato di un giunto 5 che consente l’inclinazione del gruppo in piani verticali e gli schermi di protezione rispettivamente 10 e 10’ anch’essi orientabili con il gruppo. La Fig. 3 mostra in dettaglio i componenti del dispositivo in fase di applicazione del nastro armato di flagelli, con il motore 12, il canotto 13 contenente l’albero di trasmissione motore-disco che scorrendo nella guida 15 per l’azione del martinetto 14 realizza le posizioni iniziale e le eventuali variazioni della distanza fusto/disco rotante. La medesima figura evidenzia anche il montaggio del nastro doppio 16, 16’ armato di flagelli 17 che viene avvolto sul bordo del disco rotante 18, pressato contro il risalto posteriore 19 del disco e bloccato inserendo forzato il cerchione 21 che viene poi fissato sul disco con viti radiali come 22 mentre i flagelli del lato fusto sono contenuti dal bordo flessibile 23 del cerchione; essi vengono rialzati e direzionati radialmente dalla forza centrifuga nella rotazione. Si vede pure lo schermo paragrappoli 20 con i flagelli spollonatori che sporgono nella parte posteriore. La Fig. 4 mostra schematicamente il complesso spollonatore struttura di supporto sempre in versione monofilare-monofacciale: si vedono il montante 24 allungabile idraulicamente, con la testata 26 incernierata ed inclinabile nel piano verticale tramite il gruppo elettromeccanico 27 a vite senza fine che si impegna in un settore dentato del braccio sillabile 28 che sostiene l’asta 30 oscilla bile all’ indietro in caso di urto: trasversalmente tramite il martinetto idraulico 29 che gestisce la distanza del dispositivo spollonatore rispetto ai fusti. La fig. 5 presenta una sezione parallela al terreno di un dispositivo spollonatore bifacciale, si vedono le sezioni 31, 31 di due vitigni in successione, quelle aste verticali a Dx e Sx del filare che supportano mediante le piastre orientabili 6†e 6†’ le unità operative sottostanti con i dischi spollonatori contrapposti 32, 32’ i cui flagelli si incrociano posteriormente intervenendo tangenzialmente nell 'avanzare su tutto il fusto; nella figura sono anche tratteggiate le sagome dei paragrappoli sovrapposti come 20†. La fig. 6 mostra sinteticamente la realizzazione in continuo del nastro flessibile armato di flagelli: la prima bobina debitrice 33 contiene un nastro con un lato autoadesivo rivolto verso l’alto su cui vengono disposti trasversalmente ed a intervalli opportuni flagelli 35, pretagliati a misura, immediatamente ricoperti da un secondo nastro con il iato autoadesivo rivolto in basso proveniente dalla seconda bobina debitrice 36; i flagelli vengono fissati fra i nastri dal successivo rullo pressore 37; il doppio nastro armato con i flagelli flessibili viene avvolto da un aspo motorizzato 38 sul tronco di tubo formando un rotolo-magazzino 34 amovibile. Il nastro armato viene tagliato a misura all’atto dell’applicazione sul bordo esterno del disco spollonatore come illustrato nella Fig. 3. La fig. 7 schematizza l’applicazione monofilare monolaterale di due dispositivi singolarmente motorizzati per lato atti alla spollonatura differenziata fusti/ceppi, si vedono: parte dell’asta verticale 16†che supporta il corpo inferiore 41 su cui à ̈ incernierato 42 e bloccabile il braccio a bilanciere 43 che porta alle estremità i due motogruppi di spollonatura 39 e 40 singolarmente orientabili in quanto gli alloggi dei canotti di collegamento motori-dischi hanno l’esterno sferico a loro volta contenuti in nicchie emisferiche 44 e 45 del braccio, cosicché i gruppi spollonatoli sono singolarmente orientabili, scorrevoli trasversalmente al filare ed inoltre sono bloccabili con viti riguardo all’orientamento e allo scorrimento.
La Fig. 9 esemplifica invece l’abbinamento di una coppia di dispositivi spollonatoli abbinati con cimatrici laterali della chioma del tipo a barre con moto alternato 60, 60’ montate sulle aste di sostegno verticali 61, 61' appese al braccio 63 che tramite lo snodo ad asse orizzontale 64 ed il corpo intermedio 65 si collega al braccio orizzontale estensibile 66 contenuto nel trave superiore 50’ per l’azione del martinetto 51' . Nella medesima figura si possono vedere a complemento della Fig. 8 l’inclinabilità del braccio trasversale Sx 63 incernierato in 64 al traverso superiore centrale mediante una piastra 65, inclinabile nel piano trasversale per mezzo del martinetto 52†, ed il martinetto 53†retrostante al braccio 63 atto a posizionare in fase preliminare le cimatrici secondo la larghezza della chioma. Quanto sopradescritto, illustrato nelle tavole I e Π, analizzato riguardo agli automatismi nella tabella e di seguito rivendicato à ̈ da considerare a titolo illustrativo e non limitativo del trovato.
Variando l’inclinazione del braccio a bilanciere 43 il dispositivo si adatta ad altezze di intervento diverse: i flagelli più flessibili del primo disco intervengono sui fusti, quelli del secondo disco più rigidi prevalentemente sui polloni dei ceppi. La Fig. 8 presenta una vista frontale schematizzata di un attrezzo spollonatore bifilare-bifacciale montato posteriormente ad un trattore e prevede: un sollevatore lineare (muletto) con un trave superiore 50 e bracci articolati (allungabili, inclinabili) gestiti da entrambi i lati (Dx, Sx) da martinetti idraulici 51-51 che comandano singolarmente gli allargamenti trasversali; 52-52’ per le inclinazioni dei bracci secondo l’eventuale inclinazione del/i fusto/i 54-54’; 53-53’ che variano le distanze fra le aste che le sostengono poi integrata/e con il posizionamento delle unità spollonatrici 56-56’ e 57-57’ rispetto ai fusti tramite lo scorrimento del canotto. Nella Fig. 8 che rappresenta uno spollonatore bifilare bilaterale sono schematizzate due coppie di tele sensori (es. laser) 58-58’ atti a rilevare le distanze dx a Dx e Sx su due altezze diverse di ciascuna unità interna 56’ e/o 57’ dai fusti-ceppi. L’eventuale differenza su un lato o entrambi i filari fra le due altezze (d2≠ di) significa che il/i fusto /i presentano un’inclinazione trasversale che elaborata da una centralina elettronica comanda al martinetto interessato (52 e/o 52’) di inclinare opportunamente il braccio/i mentre variazioni dinamiche delle distanze dai fusti su un solo lato evidenziano deviazioni del filare, su entrambi i lati con il medesimo segno (es. /+) modifiche della larghezza interfilarc, su entrambi i lati con segno opposto (es. /-) significano deviazioni della linea di guida.

Claims (13)

  1. RIVENDICAZIONI 1) Dispositivo agricolo componibile in unità operative appeso ad un supporto articolato e verticalmente atto alla spollonatura tangenziale di fusti e ceppi di vitigni e frutteti disposti in filare (Fig. 1) nonché, opportunamente riorientato, alla spazzolatura invernale al piede del filare (Fig. 2), caratterizzato dal comprendere un mozzo-disco rotante, con asse di rotazione orizzontale/suborizzontale, con corona/e di flagelli, opportunamente flessibili ed operanti in sostanza radialmente, costituite da fasce armate prefabbricabili avvolte sul bordo esterno del disco e contenuta/e da anelli, essendo il nastrodisco azionato da un motore oleodinamico od elettrico retrostante cui à ̈ collegato tramite un albero di trasmissione contenuto in un astuccio o canotto scorrevole in un alloggiamento dell’asta di supporto (Fig. 4) e preferibilmente comandato mediante martinetto idraulico allo scopo di regolare con precisione e secondo il consumo dei flagelli la distanza dei flagelli dalle piante essendo a sua volta il supporto preorientabile nel piano orizzontale per assicurare la più efficace azione specie nella composizione di una o più coppie di dispositivi con le unità operative disposte specularmene e controrotanti (Fig. 5 pianimetrica) per operare su entrambi i lati del filare realizzando posteriormente l’incrocio dei flagelli, contornando nell’avanzamento del mezzo i fusti e ceppi senza colpirli frontalmente per evitare danni alla corteccia (ritidoma), ma colpendo direttamente l innesto dei polloni; mentre nell’uso come spazzolatore i dispositivi abbassati e riorientati provvedono ad allontanare dal terreno le foglie cadute, fonti di infezione.
  2. 2) Dispositivo come R. 1 comprendente nella sospensione del gruppo spollonatore/spazzolatore un giunto ad asse verticale con piastre contrapposte (Fig. 1) che consente di variare preliminarmente all’intervento di spollonatura l’inclinazione delle unità operative contrapposte nel piano orizzontale allo scopo di realizzare (Fig. 5), secondo la lunghezza dei flagelli ed il diametro dei fusti/ceppi un opportuno incrocio dei flagelli stessi.
  3. 3) Dispositivo come R. 1 comprendente nella sospensione del gruppo un giunto ad asse orizzontale che consente di inclinare leggermente l’unità operativa in un piano verticale per adattare l’azione dei flagelli a deviazione verso l’alto dei fusti e rafforzarne l’incidenza sui polloni del ceppo generalmente più resistenti di quelli del fusto.
  4. 4) Dispositivo come R. 1 ed alternativo a R. 2, 3 in quanto le inclinazioni del gruppo nei piani orizzontale e verticale anziché con due giunti sono ottenuti con una emisfera cava, in cui scorre il canotto con la trasmissione del moto, a sua volta alloggiata in una sede emisferica del supporto (Fig. 7).
  5. 5) Coppia/e monofilare o bifilare di dispositivi spollonatori contrapposti (speculari) come R. 1 opportunamente preposizionati (distanziati dal fusto ed inclinati nei piani orizzontale e verticale) caratterizzata dalla possibilità di poter traslare e/o di inclinarsi trasversalmente durante il lavoro per mezzo di martinetto/i idraulici o gruppi elettromeccanici comandati dall’operatore a vista oppure segnalati/comandati da sensori (meccanismi/elettronici) della distanza (Fig. 8) del/i disco rotante dai fusti-ceppi posti anteriormente per rivelare irregolarità nell’ allineamento delle piante sul filare o loro inclinazioni trasversali, o deviazioni della guida allo scopo di evitare danni alle piante e/o alle unità operative.
  6. 6) Dispositivo/i come R. 1 caratterizzato dal comprendere opportuni schermi di protezione esterna ai flagelli in rotazione e solidali ai giunti di inclinazione atti nell’ impiego come spollonatore ad evitare danni ai grappolini (Fig. 3) e, nell’impiego come spazzolatore, seppur diversamente conformati e disposti atti a contenere il lancio di corpi raccolti sul terreno ed a direzionare opportunamente la polvere sollevata dai flagelli.
  7. 7) Dispositivo come R. 1 caratterizzato dal comprendere la corona di flagelli pretagliati costituita da due nastri adesivi o incollati fra loro (Fig. 3) disposti trasversalmente e opportunamente distanziati, flagelli di flessibilità correlata all’impiego essendo il nastro armato realizzato in continuo (Fig. 6) dalle bobine porta nastri con l’inserimento dei flagelli seguito da un rullo pressore che viene avvolto su un tronco di tubo formando un che successivamente tagliato a misura viene applicato sul bordo del disco motorizzato.
  8. 8) Dispositivo come R. 1 caratterizzato dal fatto che ciascun nastro armato di flagelli formanti una doppia corona viene avvolto sul disco motorizzato contenuto e fissato mediante un anello monopezzo (o cerchione) sovrapposto al nastro armato trattenuto in posizione dall’ elasticità o da alcune viti radiali e caratterizzato dall’avere i bordi sagomati opportunamente (Fig. 3) per evitare rotture dei flagelli sottoposti a forza centrifuga ed all’urto contro i polloni e/o il terreno.
  9. 9) Dispositivo come R. 1 caratterizzato dall’avere il bordo esterno del disco rotante (lato asta di supporto) che presenta una spalla sagomata (Fig. 3) atto a direzionare radialmente i flagelli all’atto del montaggio per evitare nelle fasi di avvio e di arresto della rotazione collisioni con le parti ferme come i supporti degli schermi (v. R. 5).
  10. 10) Dispositivo come R. 1 in versione spollonatore che prevede per ciascun lato del filare due unità operative (dischi armati di flagelli, canotti e motori) indipendenti, montate alle estremità di un braccio a bilancere disposto parallelamente al filare ed inclinato nonché preorientabile (Fig. 7) così atto a variare l’altezza di lavoro adattandola alle caratteristiche del vigneto (altezza del sottochioma da spollonare) ed a differenziare l’intervento sui fusti da quello sui ceppi essendo il primo disco (superiore) dotato di flagelli più flessibili per non danneggiare la corteccia, il secondo che interviene sui polloni dei ceppi, dotato di flagelli più rigidi entrambi preorientabili e singolarmente in quanto inseriti in gusci emisferici come rivendicato in R. 4).
  11. 11) Dispositivo come R. 1 composto in versione bifilare-bi facciale applicato su un telaio articolato bifilare per sé anche noto (v. es. Fig. 8) costituendo un attrezzo montato su un mezzo percorrente l' interfilare atto ad intervenire contemporaneamente su entrambi i lati di ciascun filare anche se presentano inclinazioni trasversali rispetto al piano del terreno in quanto il telaio articolato di sostegno à ̈ in grado di adattarsi a diverse larghezze dell’interfilarc mediante martinetti idraulici e/o inclinare indipendentemente mediante martinetti idraulici o gruppi elettromeccanici i bracci che sostengono le coppie di unità operative su comando dell’operatore o di telesensori antistanti (Fig. 8 e 9).
  12. 12) Dispositivo come R. 1 composto in coppie di unità operative contrapposte caratterizzate dal poter venire applicate, opportunamente orientate, sotto ad unità operatrici diverse e note che intervengono sulla chioma quali cimatrici (Fig. 9), quali cimatrici, defogliatrici o irroratrici allo scopo di aumentare la produttività dell’intervento.
  13. 13) Dispositivo agricolo componibile come R. 1 atto alla spollonatura di vigneti e frutteti o previo riorientamento atto alla pulizia dei sottofilari composto da una o due coppie di unità operative contrapposte come sopradescritto e rivendicato caratterizzato dall’automatizzazione dell’adattamento (traslazione trasversale) della larghezza dell’ interfilarc, a causa di irregolarità nell’allineamento delle piante sul/i filare/i, di inclinazione trasversale delle piante rispetto al terreno o di deviazione dalla corretta line adì guida, realizzata misurando la distanza dei fusti dall’unità operatrice interna al filare mediante sensori meccanici od elettronici anteposti, rilevandola su almeno due altezze (Fig. 8) allo scopo di consentire anche il calcolo della eventuale inclinazione % [i=(d<1>-d<2>)/d<1>x100] azionate da martinetti idraulici o da gruppi elettromeccanici (motore - rocchetto - barra dentata o filettata) come R. 11, allo scopo di velocizzare il lavoro e ridurre le incombenze dell’operatore.
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IT000003A ITMN20120003A1 (it) 2012-02-07 2012-02-07 Attrezzo con piu' unita' spollonatrici tangenziali per vigneti disposti in filari paralleli di pianura e collinari, abbinabili ad altri dispositivi

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Citations (4)

* Cited by examiner, † Cited by third party
Publication number Priority date Publication date Assignee Title
FR2127357A5 (it) * 1971-02-26 1972-10-13 Hamon Maxime
EP0950350A1 (fr) * 1998-04-15 1999-10-20 Industrie et Nature de Navarre (I2N), Société Anonyme Tête dépamprage ou d'ébourgeonnage, et machine équipée de ladite tête
US20050193709A1 (en) * 2004-02-17 2005-09-08 National Grape Cooperative, Inc. Mechanical pruner
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