ITMI971402A1 - Procedimento per compattare materiale granulare o polverulento e dispositivo per l'esecuzione del procedimento - Google Patents

Procedimento per compattare materiale granulare o polverulento e dispositivo per l'esecuzione del procedimento Download PDF

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ITMI971402A1
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Frank-Otto Gorlitz
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Buehler Gmbh
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Description

Descrizione del trovato
L'invenzione si riferisce ad un procedimento secondo il preambolo della rivendicazione 1, come pure ad un dispositivo secondo il preambolo della rivendicazione 15. Per il confezionamento di materiali sfusi, in particolare di polvere di caffè, ovvero di caffè macinato, in confezioni pronte per la vendita sussiste il problema che questa confezione deve, da un lato, contenere un peso predeterminato, d'altro canto la confezione deve essere ben riempita. Ciò condiziona un peso sfuso predeterminato del prodotto, vale a dire un predeterminato rapporto di peso/volume (= peso specifico, rispettivamente il valore inverso del volume sfuso oppure della quantità sfusa relativa). Ciò costituisce in particolare un problema quando devono essere confezionati diverse qualità del prodotto o materiale, come caffè, con differenti gradi della lavorazione, come differenti gradi di tostatura e finezze di macinatura, laddove deve essere evitato un riempimento in eccesso o in difetto della confezione.
In un tradizionale dispositivo di questo tipo (confronta EP-A-0 485 772) su un unico albero sono previsti dapprima una coclea di convogllamento e poi un meccanismo di costipazione con pale di agitazione e compattazione, a valle delle quali è inserita un'apertura di fuoriuscita per la compattazione finale. La grandezza dell'apertura di fuoriuscita è impostabile solamente per la produzione del necessario ristagno e della variazione, con ciò connessa, della pressione.
Si è trovato che una siffatta disposizione è invero corretta per il suo scopo, che però con la stessa sono connessi anche svantaggi:
1. La portata viene determinata dal numero di giri, dal passo e dal diametro della coclea di trasporto. Con un'adatta geometria della coclea è però conveniente solamente un numero di giri. Se, di contro, per il dispositivo di costipazione, ovvero compattazione, è necessario un altro numero di giri, per esempio più elevato, allora la coclea di trasporto produce, tramite il ristagno, un inutile lavoro di attrito e riscalda il prodotto in modo indesiderato.
2. La sezione trasversale di uscita, ovvero scarico, fissa, dopo 1'avvenuta impostazione, non garantisce in modo assoluto una pressione costante se invero la portata non è costante, vale a dire all'aumento della portata in un siffatto caso aumenterà anche la pressione all'interno del dispositivo, ed inversamente.
Alla base dell'invenzione pertanto è posto il compito di portare meglio sotto controllo la compattazione di materiale granulare o polverulento, e ciò ha luogo, secondo l'invenzione, mediante le peculiarità caratterizzanti della rivendicazione 1.
Mediante un siffatto modo di procedere viene dapprima risolto il compito posto. Parallelamente risultano però in modo sorprendente, anche ulteriori possibilità costruttive migliorate. Se si parte invero da un dispositivo con un dispositivo di adduzione nella prima sezione, ovvero parte, e con un dispositivo di compattazione nella seconda sezione, ovvero parte, eventualmente con un dispositivo di costipazione finale nella sezione di scarico, nel quale, secondo l'invenzione, il dispositivo di adduzione ed il dispositivo di compattazione presentano dispositivi di azionamento distinti, come ciò è definito nella rivendicazione 15, allora non solo vengono fornite nuove vie, relativamente all'impostabilità, rispettivamente alla regolabilità, nel senso delle rivendicazioni 16 e 17, bensì in un'esecuzione secondo la rivendicazione 22 viene fornita anche una maggiore libertà relativamente ad una scelta dimensionale favorevole dei due dispositivi, la cui grandezza sinora era praticamente predeterminata dal loro inserimento in serie, ovvero consecutivo.
Ciò si dimostra particolarmente come favorevole quando viene prevista un'esecuzione secondo la rivendicazione 23. Ulteriori dettagli dell'invenzione risultano in base alla descrizione seguente di esempi di esecuzione rappresentati schematicamente nel disegno.
In particolare:
la figura 1 mostra un dispositivo tradizionale di macinazione per caffè con un dispositivo secondo l'invenzione disposto al di sotto, in vista in prospettiva; la figura 2 mostra una vista schematica di un ulteriore esempio di esecuzione nella sezione longitudinale; e la figura 3 mostra uno schema di regolazione con una terza forma di esecuzione.
In figura 1 è rappresentato un gruppo di macinatura 1, il quale nel principio può essere eseguito come è descritto nel EP-A-0 485 772. Sebbene la presente invenzione venga impiegata preferibilmente per la compattazione di caffè in polvere, si intende comunque che la stessa è impiegabile in tutti i casi, nei quali del materiale in forma di particelle (per esempio te) in particolare granulare o polverulento, deve essere confezionato in unità di confezionamento, come sacchi, cartoni, tamburi e così via, a titolo di esempio anche per cacao in polvere ed altri generi alimentari di questo tipo o similari.
Al di sotto del frantoio a cilindri per caffè, ovvero gruppi di macinatura per caffè, 1 è disposto un dispositivo di compattazione 2, il quale costipa il caffè in polvere, cadente dal gruppo di macinatura 1, per il confezionamento in sacchi. Secondo una forma di esecuzione preferita dell'invenzione, la compattazione ha luogo in tre sezioni.
ovvero parti, delle quali una prima sezione presenta un dispositivo di adduzione 3, formato preferibilmente da una coclea, ed una seconda sezione presenta un dispositivo di compattazione 5, munito preferibilmente da pale 4. Una terza sezione., la sezione di costipazione, ovvero compattazione, finale 6 si trova in una cassa 6" rilevabile dalla figura 1 e può essere conformata in modo di per sé tradizionale, come ciò è descritto anche nel EP-A-0 485 772, sebbene più avanti in base alla figura 2 viene descritta una forma di esecuzione preferita, la quale si scosta da questa soluzione nota.
Secondo l'invenzione ora, per l'influenzamento tra loro indipendente del grado di compattazione almeno in corrispondenza della prima e della seconda sezione — nelle due sezioni è possibile assorbire rispettivamente energia distinta per mezzo di dispositivi distinti. Ciò ha luogo per il fatto che sono previsti azionamenti separati, preferibilmente motori separati 7, 8, per il dispositivo di adduzione 3, da un lato, e per il dispositivo di costipazione, ovvero compressione, 5 dall'altro lato. Al posto di due motori separati 7, 8 potrebbe essere previsto anche un unico motore con una trasmissione, ovvero cambio, a variazione continua, tra i due dispositivo 3, 5.
In tal modo diviene possibile dapprima il fatto di impostare la quantità di adduzione di caffè in polvere al dispositivo di compattazione 5 mediante scelta distinta del numero di giri del dispositivo di adduzione, rispettivamente della coclea 3. Nel caso di una trasmissione a guisa di cambio, ciò può avere luogo semplicemente mediante sostituzione di una ruota dentata, nel caso dei motori 7, 8 illustrati, mediante una corrispondente variazione dei loro numeri di giri, a titolo di esempio con un convertitore di freguenza, oppure anche mediante una trasmissione collegata al rispettivo motore 7, ovvero 8. La quantità della polvere, ovvero caffè macinato, addotta allo spazio di compattazione, ovvero compressione, determina in tal modo in una prima fase il grado di compattazione. In relazione a ciò è parimenti possibile aumentare questo grado di compattazione mediante aumento della potenza del rotore del dispositivo di compattazione 5, come anche mediante diminuzione della quantità di adduzione per mezzo della coclea 3 può essere aumentata la potenza di compattazione apportata per tonnellata nell'ambito di certi limiti. Si otterrà il più grande intervallo di variazione se i due dispositivi di azionamento sono regolabili. Un'ulteriore possibilità di regolazione è prevista eventualmente sul dispositivo 6 di compattazione finale. Al posto di un semplice comando mediante una semplice impostazione dei numeri di giri, si preferisce invero se viene prevista una regolazione, come viene ancora descritto più avanti in base alla figura 3. si comprende quindi che per l'esecuzione dell'invenzione è necessario solamente l'influenzamento indipendente dell'assorbimento di energia, e che l'invenzione non è limitata alla disposizione illustrata di dispositivo di adduzione 3 e dispositivo di compattazione 5 paralleli e separati tra loro mediante una parete intermedia 9, sebbene questa disposizione sia preferita per diverse ragioni. E' anche preferito l'impiego di una sezione di compattazione 5 con un rotore, sebbene proprio nella disposizione scelta, posta in modo reciprocamente parallelo, la compattazione sarebbe possibile anche per mezzo di un pistone di compattazione muoventesi ad andirivieni.
Sarebbe però anche pensabile il fatto di disporre consecutivamente l'uno dietro all'altro i due dispositivi 3, 5 e di azionare per esempio il dispositivo di adduzione 3 per mezzo di un albero cavo, il dispositivo di compattazione 5 per mezzo di un secondo albero condotto attraverso questo albero cavo. Il vantaggio della soluzione mostrata consiste però soprattutto nel fatto che la coclea 3 trasporta la polvere di caffè, fornita dal dispositivo di macinatura 1, sostanzialmente sull'intera larghezza dei cilindri di questo dispositivo di macinatura 1 in modo uniforme sino ad un'apertura di consegna 10 (confronta la figura 2) nello spazio di compattazione 11 del dispositivo di compattazione 5 disposto parallelamente a questo, ed eventualmente la precompatta, per esempio mediante passi della coclea divenenti più stretti in direzione di trasporto, laddove il dispositivo di compattazione 5 può essere eseguito relativamente lungo e con grande superficie per uno scambio di calore avente eventualmente luogo. In relazione a ciò l'adduzione del prodotto macinato, ovvero polverulento, può avere luogo o dall'alto, sull'intera lunghezza della coclea 3, in quanto la cassa della coclea è aperta verso l'alto (la parete 12 viene omessa) oppure attraverso un'apertura di adduzione 13. Per poter effettuare un adattamento all'impiego, del dispositivo di compattazione secondo l'invenzione con e senza dispositivo di pacinatura in modo semplice, la parete 12 può essere eseguita come elemento facilmente smontabile, per esempio con accoppiamento a scatto oppure con una flangia orizzontale perimetrale per il fissaggio per mezzo di elementi di messa in tensione, cosicché l'alimentazione ha luogo alternativamente attraverso l'apertura 13 oppure attraverso l'intera lunghezza assiale del dispositivo di adduzione 3.
Il rotore 5', disposto al di sotto del dispositivo di adduzione, rispettivamente della coclea 3, del dispositivo di compattazione 5 è munito convenientemente direttamente al di sotto dell'apertura 10 di una coclea di consegna 14, sebbene in principio sarebbe senz'altro possibile prevedere in questo punto già le pale 4 (confronta figura 1) accennate in figura 2 solamente come tratti di linea. Dalla figura 2 è anche rilevabile il fatto che lo statore 5" può essere corredato di attrezzi 15 di statore, come ciò corrisponde ad una forma di esecuzione preferita. Questi attrezzi 15 di statore, cooperanti con le pale 4, favoriscono l'agglomerazione di granuli di polvere e provocano, durante il passaggio delle pale, una compressione temporanea con successivo scaricamento, ovvero allentamento.
Ciò può essere sfruttato, in una forma di esecuzione secondo la figura 2, per il raffreddamento del rotore 5" (accennato a tratti e punti) e/oppure dello statore 5" circondante quest'ultimo, per cui divengono possibili gradi di costipazione, ovvero compattazione, più elevati senza sovrariscaldamento del prodotto. Si comprende che un siffatto raffreddamento, al quale l'ambiente tecnico del ramo non ha chiaramente pensato per questo scopo, possiede un carattere inventivo anche indipendentemente dall'impostabilità distinta dell'assorbimento di energia. In relazione a ciò la disposizione di raffreddamento può essere conformata in modo di per sè a piacere, come ciò è divenuto noto per i più diversi rotori, come cilindri di macinazione raffreddati o rotori di mulini di dispositivi di agitazione, come pure per statori. In base alle figure 2 e 3 verranno discusse solamente alcune delle possibili disposizioni, come le stesse sono adatte in particolare per i presenti scopi, tuttavia in base al riferimento soprastante si comprende che sono possibili corrispondentemente numerose modificazioni.
Nel caso di un raffreddamento del rotore 5', convenientemente l'albero del motore 8 è spostato verso destra (visto in figura 2) ed è munito di un'introduzione girevole 16, di per sè nota, per l'adduzione e per lo scarico di acgua di raffreddamento. Nell'interno del rotore 5' l'acqua di raffreddamento, addotta attraverso un bocchettone di adduzione 16', entra in uno spazio esterno 17, delimitato mediante un corpo interno 18 ed il quale successivamente è munito di spirali di raffreddamento 19 in forma di linee elicoidali. Se anche qui queste spire o spirali di raffreddamento 19 hanno rispettivamente la stessa distanza tra loro, è possibile conformare le distanze tra queste spirali di raffreddamento in modo differente, in particolare divenenti sempre più strette verso sinistra, con riferimento alla figura 2), per ottenere, con riscaldamento crescente dell'acqua di raffreddamento, una corrente corrispondentemente adattata, in particolare più rapida. Si comprende che — parimenti come ciò venne già proposto per mulini di dispositivi di agitazione — anche l'interno degli attrezzi 4, rispettivamente 15, può essere raffreddato, laddove del resto in tutti i casi non è necessario utilizzare per il raffreddamento solamente acqua, anzi potrebbero essere impiegati anche altri mezzi di raffreddamento, come del refrigerante evaporabile.
In corrispondenza dell'estremità sinistra (riferita alla figura 2) delle spirali di raffreddamento, rispettivamente dei canali di raffreddamento 19 in forma di linee elicoidali, l'acqua si raccoglie in uno spazio di raccolta 17' lato estremità e fluisce da ivi, attraverso un tubo 18' attraversante la lunghezza del rotore 5', di ritorno verso l'introduzione girevole 16, dove l'acqua defluisce attraverso un bocchettone di scarico 16". Per l'aumento del corpo interno 18, supportato eccentricamente tramite le spirali 19, il tubo 18' può essere munito, per l'accoglimento dell'acqua scorrente di ritorno, di aperture sul suo lato inferiore e può essere fissato, con la sua estremità lato frontale, sulla parete frontale 5a del rotore 5'.
La figura 2 rappresenta un'esecuzione particolare della terza sezione di compattazione, vale a dire della sezione o parte di compattazione finale 6. Qui, per la produzione di un ristagno definito, all'interno dello spazio di compattazione il un elemento di copertura 20 a guisa di punzone viene premuto, con l'ausilio di un dispositivo di compressione 21, contro l'estremità, di per sè aperta, dello spazio di compressione, ovvero compattazione il, laddove in corrispondenza del lato destro (con riferimento alla figura 2) dell'elemento di copertura 20 tra questo e lo statore 5" si formerà un'apertura sostanzialmente costante.
Di per sè sarebbe anche pensabile di portare l'elemento di copertura 20 in una desiderata posizione predeterminata, per esempio per mezzo di un'asta filettata azionabile manualmente, e di determinare in tal modo la grandezza dell'apertura risultante in tal caso. Ciò corrisponderebbe allo stato della tecnica ed avrebbe come conseguenza il fatto che la pressione all'interno dello spazio di compattazione 11 varia corrispondentemente a scostamenti dell'assorbimento di energia tramite i due dispositivi 3 e 5. Pertanto, per l'ottenimento di una pressione, perlomeno all'incirca costante, nello spazio 11 si preferisce prevedere il dispositivo di compressione 21, il quale fornisce una pressione sostanzialmente definita. Anche questa caratteristica e già di per sè, e senza limitazione, alle caratteristiche secondo l'invenzione dell'assorbimento separato, ovvero distinto, di energia, di importanza inventiva. Parimenti di importanza inventiva distinta è la regolazione, descritta più avanti in base alla figura 3, della sezione trasversale di scarico, determinata mediante l'elemento di copertura 20 in cooperazione con lo statore 5", in corrispondenza dell'estremità della sezione, ovvero parte, di compattazione.
Il dispositivo di accostamento a pressione, ovvero pressatura, 21 potrebbe essere conformato, nell'ambito dell'invenzione, nel modo più differente. Nel caso più semplice, tra l'elemento di copertura 20 e la parete 6', contrapposta al medesimo, è serrata una molla di pressione con una caratteristica relativamente piatta, cosicché variazioni di pressione, originantisi nel caso di un movimento assiale dell'elemento di copertura 20, di questa molla si mantengono in limiti stretti, cosicché il dispositivo di caricamento formato dalla molla di compressione, carica l'elemento di accostamento a pressione 20 con una forza perlomeno all 'incirca costante indipendentemente dal percorso. Preferibilmente esso comunque è formato da un dispositivo di sollecitazione 22 fluidico, in particolare idraulico, per esempio con pistone 23 e cilindro 24, laddove al cilindro 24 è adducibile fluido in pressione rispettivamente attraverso bocchettoni di adduzione 25. Un'altra possibilità consisterebbe nella disposizione di un'asta filettata, la quale sposta l'elemento di accostamento a pressione in funzione della pressione misurata {per esempio per mezzo di strisce di misurazione estensiometriche oppure di un altro dispositivo) , la quale asta filettata è azionabile, a titolo di esempio, da un motore elettrico.
Venne già rilevato che nell'ambito dell'invenzione è senz'altro possibile sfruttare le diverse possibilità di regolazione sul percorso di un semplice comando, per esempio anche solamente mediante una regolazione manuale, effettuata una volta, per il rispettivo prodotto granulare, oppure polverulento. Tuttavia la figura 3 mostra una forma di esecuzione preferita con un circuito di regolazione.
Tuttavia prima che venga descritto questo circuito di regolazione, ci si deve soffermare sulla forma del raffreddamento del dispositivo di compattazione 5, la quale forma si scosta un po' da quella della figura 2. Anche qui è prevista nuovamente l'introduzione girevole 16, tuttavia le posizioni dei due bocchettoni 16', 16" sono scambiate rispetto alla figura 2. Per contribuire ad uniformare la temperatura nello spazio di compattazione 11, il fluido di raffreddamento fluisce dal bocchettone di adduzione 16' attraverso un tubo 26 solamente sino al centro del rotore 5' e, da lì, attraverso il tubo radiale 27 nello spazio esterno 17, il quale è eseguito attorno al corpo interno 18 o in forma di spirali, come in figura 2, oppure di canali di raffreddamento estendentisi parallelamente rispetto all'asse del rotore 5'. Si comprende che nel caso di spirali, queste si estendono allora dal tubo radiale 27 verso le due direzioni, laddove le spirali conducenti verso destra (con riferimento alla figura 3) sfociano in uno spazio esterno 17" di lato frontale, le spirali conducenti verso sinistra sfociano in uno spazio 17' posto in corrispondenza dell'altro lato frontale del rotore 5'. Da questo spazio 17' menzionato per ultimo il percorso conduce poi, attraverso un'apertura 28 del corpo interno cavo 18, di ritorno al bocchettone di fuoriuscita 16", laddove il tubo 29 corrispondente, circondante il tubo 26, nella zona dello spazio 17" in corrispondenza della sua superficie circonferenziale è munito di aperture di entrata.
Secondo la figura 3 i due motori 7, 8 vengono alimentati con corrente attraverso uno stadio di comando 7', rispettivamente 8'. All'interno del rispettivo circuito di alimentazione l'assorbimento di energia del rispettivo motore (che corrisponde all'energia meccanica assorbita) viene rilevato mediante sensori di corrente 30, 30' (sarebbero pensabili anche sensori di tensione, in generale non sono però necessari). Il segnale di uscita di questi sensori viene applicato, in ogni caso dopo una conversione, per esempio in un convertitore analogico/digitale (non illustrato), ad uno stadio di processore μ, preferibilmente per il mantenimento di un rapporto predeterminato dell'energia addotta alle due sezioni 3 e 5. Possono esserci casi, nei quali questo rapporto può essere mantenuto costante solamente temporaneamente, quando invero ha luogo un sovracomando mediante altri circuiti di regolazione parziale, come ad esempio nel caso di una regolazione addizionale del raffreddamento, rispettivamente nel caso della regolazione delle sezioni 5 e 6 su un desiderato grado di compattazione.
Lo stadio di processore μ riceve eventualmente anche un segnale di temperatura dall'uscita dello spazio di compattazione 11, dove può essere previsto un sensore di temperatura 31. Un siffatto sensore di temperatura potrebbe essere disposto eventualmente in un altro punto, per esempio in corrispondenza dell'estremità della sezione 3 e/oppure all'inizio oppure nel centro dello scomparto 5. Si preferisce tuttavia se almeno un siffatto sensore viene disposto in corrispondenza dell'uscita, come è mostrato in figura 3.
inoltre, addizionalmente o in alternativa, può essere sorvegliata la temperatura dell'acqua di raffreddamento, fuoriuscente attraverso il bocchettone 16", per mezzo di un sensore di temperatura 32. Questa temperatura si trova in effetti in correlazione con la temperatura del prodotto che abbandona lo spazio 11. Si comprende che un sensore di temperatura può essere previsto per la temperatura del refrigerante dello statore (misurata direttamente oppure indirettamente) se è prevista anche una circolazione di raffreddamento per lo statore 5", come ciò viene preferito. Del resto è chiaro che, in caso di necessità, analoghi dispositivi di raffreddamento possono essere previsti anche per la sezione di adduzione 3, rispettivamente per la sua coclea, rispettivamente parete 9 della cassa, sia per raffreddare preliminarmente ad una temperatura posta al di sotto della temperatura finale desiderata, sia per scaricare energia termica apportata dal dispositivo di macinatura 1 (qualora un siffatto dispositivo di macinatura sia in effetti inserito a monte del dispositivo di compattazione 2, la qual cosa non sarà il caso in tutti gli impieghi) .
Mentre i parametri menzionati più sopra sono rappresentativi per l'energia addotta, potrebbero essere scelti ulteriori valori di ingresso per lo stadio di processore μ, i quali sono rappresentativi per il peso sfuso, ovvero per il peso specifico apparente, del prodotto. A titolo di esempio le unità di confezione, qui non rappresentate, previste susseguentemente ad un bocchettone di scarico 33) potrebbero essere pesate ed il loro volume potrebbe essere determinato, per esempio mediante sorveglianza del livello di riempimento, per formare da questi due valori nello stadio del processore μ un valore corrispondente al peso specifico apparente. Nel caso presente viene impiegata, a titolo di esempio, una paletta di rimbalzo 34, rilevante il peso, all'interno del bocchettone 33, e per il rilevamento del volume si possono rilevare il numero di giri del rotore 5' e/oppure la sezione trasversale dell'apertura in corrispondenza dell'estremità di fuoriuscita sinistra del dispositivo di compattazione, per esempio in quanto viene rilevata, per mezzo di un sensore 35, la posizione dell'asta di pistone del pistone 23, il quale sensore è eseguito a titolo di esempio secondo il brevetto US 3956 973, di per sè però può comprendere anche qualsiasi altro sistema noto per il rilevamento della posizione di un pistone. Poiché la posizione di questo pistone 23 dipende da un dispositivo di regolazione 36 con perlomeno una corrispondente valvola, un sensore per la posizione del pistone può essere anche ivi collocato. In ogni caso preferibilmente viene addotto allo stadio del processore μ, attraverso una linea 37, un segnale corrispondente al volume fuoriuscente dal dispositivo di compattazione 5, cosicché questo stadio, insieme con il segnale del peso dalla paletta di rimbalzo 34, dispone di un'informazione concernente la quantità sfusa (rispettivamente il suo valore inverso, il peso specifico) relativa (riferita al peso) e la regolazione del numero di giri dei motori 7, 8 può avere luogo in modo tale per cui viene ottenuto un desiderato grado di compattazione del prodotto. Pertanto lo stadio del processore μ agisce come dispositivo comparatore, ovvero di confronto, e può essere sostituito di per sè da qualsiasi altro noto dispositivo di confronto, ovvero comparatore.
A questo scopo lo stadio μ del processore può addurre un corrispondente segnale di regolazione agli stadi di comando 7' , 8' determinanti il numero di giri dei motori 7, 8, esso però, in alternativa oppure addizionalmente, può anche variare, attraverso uno stadio 38, la pressione nello spazio 11, in quanto lo stadio 38 regola la valvola del dispositivo di regolazione 36. Nell'ambito dell'invenzione è tuttavia però senz'altro possibile associare ai due dispositivi di azionamento 7 e 8 un dispositivo di regolazione comune, corrispondentemente ad uno degli stadi 7' oppure 8', in particolare quando è prevista ancora addizionalmente la sezione 6 di compattazione finale. Il segnale di regolazione dello stadio del processore μ agli stadi di comando 7', rispettivamente 8', conterrà in generale anche un responso circa il numero di giri momentaneo degli stessi, e quindi circa la quantità di adduzione nella sezione 3, cosicché quest'ultima può essere determinata direttamente tramite lo stadio μ del processore. Se ciò non dovesse essere il caso per una ragione qualsiasi, allora alla rispettiva sezione 3, rispettivamente 5, può essere o associato un sensore dei numeri di giri, oppure la linea 7', rispettivamente 8", collegante lo stadio μ del processore con il rispettivo stadio di comando 30, rispettivamente 30', può essere eseguita come bus per la segnalazione di ritorno concernente il numero di giri allo stadio μ del processore. E ' favorevole se il programma dello stadio μ del processore è eseguito in modo tale per cui esso funziona come regolatore di sequenza, cosicché la regolazione ha luogo in una sequenza, laddove dapprima viene regolata l'energia del dispositivo posto rispettivamente a monte, quindi del dispositivo di adduzione 3 posto a monte del dispositivo di compattazione 5 e/oppure del dispositivo di compattazione 5 posto a monte del dispositivo di compattazione finale 6, e al raggiungimento di un valore limite viene regolata l'energia del dispositivo posto rispettivamente a valle, quindi del dispositivo di compattazione 5 posto a valle del dispositivo di adduzione 3 e/oppure del dispositivo di compattazione finale 6 posto a valle del dispositivo di compattazione 5. A questo scopo lo stadio μ del processore contiene una disposizione di sensori (non rappresentata in modo particolare e contenuta specialmente nel suo software) per perlomeno un valore limite.
La disposizione è eseguita in particolare in modo tale che il valore limite è un valore limite per un parametro di potenza, misurato in particolare per mezzo dello stadio 30', della seconda sezione 5, al cui raggiungimento viene regolata la sezione di fuoriuscita, ovvero scarico, 6. La ragione per guesto accorgimento risiede nel fatto che la velocità di adduzione, vale a dire il numero di giri della coclea 3, deve tenere conto in effetti anche della quantità del prodotto fornito per unità di tempo dal dispositivo di macinatura 1, per evitare al suo ingresso un ristagno oppure una rotazione a vuoto, cosicché la sezione 3 va regolata solamente in casi eccezionali, nel qual caso preferibilmente dapprima la sezione di adduzione 3 viene regolata su una temperatura costante e/oppure su un assorbimento di corrente costante, prima che ciò abbia luogo nella sezione di compattazione 5. Così dei ristagni nella sezione di adduzione possono essere in ogni caso riconosciuti per tempo e possono essere eliminati mediante regolazione. Ciò costituisce però tanto più parimenti una ragione perchè convenientemente il rapporto dell'assorbimento di energia nelle due sezioni 3 e 5 viene sorvegliato mediante lo stadio μ del processore. Da quanto detto più sopra si comprende che il rapporto dell'energia assorbita può essere sorvegliato anche con l'ausilio di sensori di temperatura, sebbene ciò non sarà desiderato a causa della caratteristica integrale, a ciò connessa, della regolazione, in quanto si mira, per lo meno dapprima, ad una parte differenziale nella caratteristica di regolazione, in particolare una regolazione tipo PD.
In tutte queste operazioni di regolazione può essere coinvolto anche il segnale di temperatura del sensore 31, per mantenere costante la temperatura, mediante regolazione dell'energia addotta. Per consentire una regolazione distinta delle due sezioni 3 e 5, può anche essere associata alla parte di adduzione 3, convenientemente alla sua estremità in corrispondenza dell'apertura 10, un sensore di temperatura. Addizionalmente esiste però ancora la possibilità della regolazione del raffreddamento, e a questo scopo uno stadio valvolare 39 viene influenzato da un corrispondente segnale di uscita dello stadio μ del processore. In relazione a ciò l'influenzamento può avere luogo anche mediante il sensore 31, misurante direttamente oppure indirettamente la temperatura del prodotto sfuso, poiché in effetti il raffreddamento deve esercitare, in ultima analisi, un effetto su questo.
Anche nel caso di una siffatta regolazione del raffreddamento può essere impiegata una regolazione della sequenza, e poiché qui i parametri da sorvegliare sono ampiamente uguali a quelli del DE-A-29 32 783 (il quale concerne invero un campo del tutto differente), così è rilevabile il fatto che la regolazione può avere luogo, anche nel caso della figura 3, in modo analogo, come in questo documento brevettuale DE-A. Come anche in questo documento brevettuale DE-A, la regolazione secondo l'invenzione può essere conformata come regolazione adattativa, cosicché il rispettivo valore SOLL, ovvero nominale, è variabile. Un'altra possibilità consiste, nell'ambito dell'invenzione, nell'impiego di un modello matematico, la qual cosa eventualmente riduce il dispendio in sensori, rispettivamente fornisce informazioni di regolazione addizionali per una regolazione ancora più precisa e/oppure più rapida. In relazione a ciò il dispositivo di adduzione 3, il quale di per sé potrebbe essere formato anche da una catena con trascinatori discoidali disposti a distanza, rispettivamente come catena di trasporto a vasche o similare, espleterà il ruolo della pompa di adduzione, menzionata in questo documento brevettuale DE-A, per il prodotto liquido addotto nel caso della regolazione nota.
Se, nell'ambito dell'invenzione si tratta "dell'assorbimento" di energia, allora dalla descrizione soprastante è rilevabile il fatto che in tal caso si tratta dell'assorbimento di energia dei due motori 7, 8, oppure di un altro dispositivo di azionamento, come pure della cessione di quest'energia al prodotto sfuso allo scopo della compattazione.

Claims (28)

  1. Rivendicazioni 1. Procedimento per compattare materiale in forma di particelle, in particolare granulare o polverulento, il quale viene addotto in una prima sezione (3), determinante il grado di compattazione, ed il peso specifico apparente viene aumentato in una seconda sezione (5), per l'ulteriore determinazione del grado di compattazione, dopo di che il grado di compattazione del prodotto sfuso è comandabile eventualmente un'altra volta in una sezione di scarico (6), caratterizzato dal fatto che per l'influenzamento tra loro indipendente del grado di compattazione perlomeno nella prima e nella seconda sezione (3, 5) — nelle due sezioni (3, 5) è assorbibile energia rispettivamente in modo distinto per mezzo di dispositivi distinti (7, 8).
  2. 2. Procedimento secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che l'assorbimento di energia viene regolato in perlomeno una delle sezioni (3, rispettivamente 5).
  3. 3. Procedimento secondo la rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che la regolazione ha luogo in funzione di un parametro stabilito della quantità sfusa relativa, in particolare dopo la zona di scarico.
  4. 4. Procedimento secondo la rivendicazione 2 oppure 3, caratterizzato dal fatto che l'assorbimento di energia viene regolato in perlomeno almeno due sezioni (3, 5, 6).
  5. 5. Procedimento secondo la rivendicazione 4, caratterizzato dal fatto che la regolazione ha luogo in perlomeno due sezioni (3, 5) per il mantenimento di un predeterminato rapporto dell'energia addotta nelle due sezioni.
  6. 6. Procedimento secondo la rivendicazione 4 oppure 5, caratterizzato dal fatto che la regolazione ha luogo in una sequenza, laddove dapprima viene regolata l'energia del dispositivo (3 oppure 5) posto rispettivamente a monte e, al raggiungimento di un valore limite, viene regolata l'energia del dispositivo (5 oppure 6) posto rispettivamente a valle.
  7. 7. Procedimento secondo la rivendicazione 6, caratterizzato dal fatto che il valore limite è un valore limite per un parametro di potenza misurato della seconda sezione (5), al cui raggiungimento viene regolata la sezione di scarico (6)·
  8. 8. Procedimento secondo la rivendicazione 7, caratterizzato dal fatto che il parametro di potenza comprende l'assorbimento di corrente in un motore (7, rispettivamente 8) adducente l'energia.
  9. 9. Procedimento secondo la rivendicazione 7 oppure 8, caratterizzato dal fatto che il parametro di potenza comprende la temperatura del prodotto sfuso.
  10. 10. Procedimento secondo una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che in almeno una delle sezioni (3, rispettivamente 5) viene determinato il grado di compattazione mediante la rotazione di un rotore (3, rispettivamente 5'), e dal fatto che il rotore (3, rispettivamente 5') e/oppure uno statore (5"), sostanzialmente coassiale con il rotore, viene raffreddato.
  11. 11. Procedimento secondo la rivendicazione 10, caratterizzato dal fatto che la temperatura del rotore (5') e/oppure dello statore e/oppure del materiale sfuso viene misurata ed il raffreddamento viene regolato ad un valore SOLL, ovvero nominale, preassegnato, eventualmente variabile.
  12. 12. Procedimento secondo una delle rivendicazioni da 6 a 11, caratterizzato dal fatto che il valore limite è un valore limite dell'energia della quantità di adduzione dalla prima sezione (3), al cui raggiungimento viene regolata l'energia della seconda sezione (5).
  13. 13. Procedimento secondo una delle rivendicazioni da 6 a 12, caratterizzato dal fatto che l'assorbimento di energia viene regolato in corrispondenza della sezione di scarico (6).
  14. 14. Procedimento secondo le rivendicazioni 7 e 13, caratterizzato dal fatto che il valore limite è un valore limite dell'energia assorbita dalla seconda sezione (5), al cui raggiungimento viene regolata l'energia della terza sezione (6).
  15. 15. Dispositivo per l'esecuzione del procedimento secondo una delle rivendicazioni precedenti, con un dispositivo di adduzione nella prima sezione (3) e con un dispositivo di compattazione nella seconda sezione (5), eventualmente con un dispositivo di compattazione finale (6) nella sezione di scarico, caratterizzato dal fatto che il dispositivo di adduzione (3) ed il dispositivo di compattazione (5) presentano dispositivi di azionamento (7, 8) distinti.
  16. 16. Dispositivo secondo la rivendicazione 15, caratterizzato dal fatto che almeno ad uno dei dispositivi di azionamento separati (7, rispettivamente 8) è associato un dispositivo di regolazione (7', rispettivamente 8'), preferibilmente ad ognuno dei due dispositivi di azionamento (7, 8), in particolare a ciascuno dei due dispositivi di azionamento (7, 8) è associato un dispositivo di regolazione (7', 8') distinto.
  17. 17. Dispositivo secondo la rivendicazione 15, oppure 16, caratterizzato dal fatto che il dispositivo di regolazione (7', 8') si trova in un circuito di regolazione, nel quale un dispositivo di misurazione (34, 35) per la determinazione di almeno un parametro della quantità sfusa relativa è collegato all'uscita del dispositivo (2) con il dispositivo di regolazione (7', 8') come servoelemento attraverso un dispositivo comparatore (μ).
  18. 18. Dispositivo secondo la rivendicazione 17, caratterizzato dal fatto che nel circuito di regolazione è previsto uno previsto uno stadio (μ), determinante il rapporto dell'energia addotta al dispositivo di adduzione (3) e al dispositivo di compattazione (5), per il mantenimento costante, perlomeno temporaneo, di questo rapporto .
  19. 19. Dispositivo secondo la rivendicazione 17 oppure 18, caratterizzato dal fatto che nel circuito di regolazione è previsto un regolatore di sequenza (μ) per la regolazione susseguente di due dispositivi di azionamento (7, 8, 22), e dal fatto che il regolatore di sequenza (μ) comprende una disposizione di sensori per perlomeno un valore limite.
  20. 20. Dispositivo secondo la rivendicazione 19, caratterizzato dal fatto che la disposizione di sensori (30, 30', 31, 32) comprende perlomeno un sensore (30, rispettivamente 30') per il rilevamento di corrente in un motore (7, 8) adducente l'energia.
  21. 21. Dispositivo secondo le rivendicazioni da 19 fino a 20, caratterizzato dal fatto che la disposizione di sensori, (30, 30', 31, 32) comprende perlomeno un sensore di temperatura (31, rispettivamente 32) per la misurazione, indiretta oppure diretta, della temperatura del prodotto sfuso.
  22. 22. Dispositivo secondo una delle rivendicazioni da 15 fino a 21, caratterizzato dal fatto che il dispositivo di adduzione (3) e il dispositivo di compattazione (5) sono disposti in piani differenti.
  23. 23. Dispositivo secondo una delle rivendicazioni da 15 fino a 22, caratterizzato dal fatto che esso presenta un dispositivo di raffreddamento (16-19) per il prodotto sfuso, e preferibilmente il dispositivo di adduzione (3) e/oppure il dispositivo di compattazione (5) presentano un rotore circondato, da uno statore (9, 5") ed azionabile tramite il loro dispositivo di azionamento (7, rispettivamente 8) ad eseguire una rotazione, e dal fatto che il dispositivo di raffreddamento (16-19) è previsto sullo statore (9, 5") e/oppure sul rotore (3, 5').
  24. 24. Dispositivo secondo le rivendicazioni 21 e 23, caratterizzato dal fatto che è previsto un circuito di regolazione, mediante il quale viene misurata la temperatura del rotore e/oppure dello statore e/oppure del prodotto sfuso, per mezzo del sensore di temperatura (31, rispettivamente 32), e la potenza di raffreddamento del dispositivo di raffreddamento (16-19) viene regolata, mediante l'ausilio di un dispositivo di regolazione (39), su un valore SOLL, ovvero nominale, preassegnato, eventualmente variabile, sorvegliato da un dispositivo comparatore (μ).
  25. 25. Dispositivo secondo una delle rivendicazioni da 15 fino a 24, caratterizzato dal fatto che il dispositivo di compattazione finale (6) presenta un dispositivo di accostamento a pressione (21) coprente un'apertura di scarico di una cassa (5") dello statore, alloggiente il dispositivo di compattazione (5), e caricante contro la corrente del prodotto sfuso mediante un dispositivo di sollecitazione, rispettivamente caricamento (22).
  26. 26. Dispositivo secondo la rivendicazione 25, caratterizzato dal fatto che il dispositivo di caricamento (22) sollecita il dispositivo di accostamento a pressione (21) con una forza indipendente dal percorso e sostanzialmente costante, ed esso è formato preferibilmente da un dispositivo di sollecitazione fluidico, in particolare pneumatico, per esempio con pistone (23) e cilindro (24).
  27. 27. Dispositivo secondo la rivendicazione 25 oppure 26, caratterizzato dal fatto che la forza del dispositivo di caricamento (22) è regolabile con l'ausilio di un dispositivo di regolazione (36).
  28. 28. Dispositivo secondo la rivendicazione 27, caratterizzato dal fatto che il dispositivo di regolazione (36) si trova in un circuito di regolazione, il quale presenta una disposizione di sensori per perlomeno uno dei seguenti parametri: - per la quantità di adduzione fornita dal dispositivo di adduzione (3), - per perlomeno un parametro di potenza del dispositivo di azionamento (8) del dispositivo di compattazione (5); - perlomeno un sensore di temperatura (31, rispettivamente 32) per la misurazione, indiretta oppure diretta, della temperatura del prodotto sfuso; - per.un parametro della quantità sfusa relativa a valle della zona di scarico.
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