ITMI970481U1 - Manufatto a forma di indumento od articolo di biancheria per uso medicale od igienico-cosmetico - Google Patents

Manufatto a forma di indumento od articolo di biancheria per uso medicale od igienico-cosmetico Download PDF

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DESCRIZIONE del modello industriale di utilità
Il presente trovato riguarda indumenti e biancheria per uso medicale od igienico-cosmetico, in particolare del tipo utilizzabile una sola volta (cosiddetto "usa e getta”).
Il problema affrontato e risolto dal presente trovato presenta aspetti lievemente differenti a seconda che si tratti di campo medicale oppure di campo igienico e/o cosmetico.
Considerando in primo luogo il campo medicale, è ben noto che in molti casi è necessario applicare a vaste zone dell’epidermide di un paziente prodotti in forma di crema, lozione od unguento, che contengono il principio attivo di cui il paziente abbisogna.
Spesso oltre alla necessità dell’applicazione della sostanza ad azione medicale intervengono altre esigenze, sia pure non essenziali dal punto di vista dell’effetto terapeutico desiderato, ma altrettanto importanti sotto altri punti di vista.
Un esempio caratteristico è quello delle persone che riportano forti ustioni estese ad ampie zone dell'epidermide.
In questo caso è necessario non soltanto curare le porzioni di pelle con gli opportuni farmaci da applicare per via topica ed al tempo stesso proteggere le aree ustionate dal contatto con l’aria ambiente che potrebbe portare ad ulteriori infezioni, ma anche evitare gravi sofferenze al paziente per contatto anche accidentale delle zone ustionate con indumenti o con biancheria da letto.
Un altro esempio altrettanto importante è quello dei pazienti affetti da malattie della pelle (psoriasi, ecc.) che vengono curate con applicazioni topiche di opportuni medicamenti. Per evitare contagi questi pazienti indossano indumenti che devono essere lavati e/o sterilizzati con particolare attenzione, onde evitare gravi pericoli di contagio per altri e con notevoli inconvenienti per il paziente.
Un terzo esempio apparentemente più semplice ma altrettanto importante è quello dei pazienti reduci da operazioni accompagnate da interventi estesi di chirurgia plastica. In questo caso è evidente la necessità di proteggere la parte che ha subito l'intervento da infezioni dovute al contatto con l'aria (dal momento che questi pazienti non possono trascorrere la convalescenza in stanze sterili) ed al tempo stesso quella di evitare danneggiamenti alla ricostruzione estetica dell’epidermide causata da indumenti che necessariamente devono essere indossati.
Venendo ora al campo cosmetico, è ben noto che in molti casi è opportuno applicare alla pelle del corpo creme od altre formulazioni per uso topico il cui assorbimento è lento per cui, quando la superficie da trattare è estesa, l'applicazione usuale mediante massaggio comporta tempi lunghi e certamente incompatibili con le attività quotidiane.E’ sufficiente pensare ai trattamenti anticellulitici basati su particolari creme che devono essere assorbite attraverso l’epidermide delle zone da trattare: l’attuale ricorso al massaggio comporta tempi dell’ordine di ore quando il trattamento sia esteso alle gambe ed ai glutei.
Infine per quanto riguarda il campo igienico, sono di comune conoscenza le situazioni nelle quali è difficile se non impossibile provvedere alle pratiche igieniche quotidiane: quali esempi si possono citare i viaggi lunghi in territori non ospitali e nei quali l’acqua scarseggi o comunque privi di strutture ricettive dì tipo alberghiero, come le località desertiche oppure molte tra quelle che sono meta di viaggi di vacanza.
E' evidente che tali difficoltà si ripercuotono negativamente sul comfort del viaggiatore oltre che di chi vive permanentemente in tali località.
In passato sono stati realizzati e descritti indumenti protettivi in forma di guanti o simili, ossia adatti a proteggere le mani, presentanti uno strato interno atto ad essere impregnato con una sostanza ad azione medicale, cosmetica od igienica, in modo da assicurare una cessione lenta e continua all’epidermide della mano e la conseguente azione terapeutica o cosmetica.
Parimenti sono stati descritti e realizzati manufatti in forma di fazzolettini preimpregnati con sostanze, specialmente ad azione cosmetica o detergente, nei quali era previsto uno strato atto ad assorbire, trattenere e cedere quando desiderato una sostanza liquida od anche acqua.
Si è comunque sempre trattato di soluzioni parziali ed inadatte a risolvere il problema che si è principalmente posta la presente invenzione. Infatti il ricorso a fazzolettini preimpregnati per ottenere un’azione detergente costringe ad utilizzare ogni volta un gran numero i tali fazzolettinì, con le evidenti difficoltà di ingombro per il loro trasporto nel bagaglio a mano del viaggiaotre e di eliminazione dei fazzolettini usati il cui volume una volta dispiegati non è trascurabile. Scopo principale del presente trovato è quello di risolvere in misura sostanziale i problemi ed inconvenienti sopra brevemente accennati ed in particolare di consentire l’applicazione a superfici vaste dell’epidermide di liquidi ad azione terapeutica od igienico-cosmetica in modo che il liquido venga mantenuto a contatto prolungato con l’epidermide per il tempo necessario affinchè venga esplicata l'azione desiderata evitando l’azione manuale di applicazione topica.
Uno scopo più specifico dei presente trovato è quello di realizzare tale applicazione per mezzo di un indumento protettivo che elimina la necessità di bendaggi protettivi nel caso dell’applicazione medicale e consente il contatto prolungato tra l’epidermide ed il liquido da applicare nel caso di azione igienica e/o cosmetica.
Tale scopo viene conseguito con un manufatto assimilabile ad un indumento, caratterizzato dal fatto di essere costituito da due strati di materiale, dei quali quello esterno è molto sottile, impermeabile e flessibile, mentre quello interno è parimenti sottile e costituito da un materiale capace di assorbire sostanze liquide od allo stato fluido e di cederle venendo a contatto con l’epidermide.
Nella forma di realizzazione preferita detto manufatto è in forma di cosiddetta tuta dotata di un’apertura anteriore per facilitare l’indossamento e consta di una pellicola esterna di materiale plastico, rivestita internamente, almeno nelle zone nelle quali deve essere applicato all’epidermide il liquido o la crema desiderati, con un materiale, come la cosiddetta carta cosmetica, garza oppure un tessuto non tessuto in fibre di materiale assorbente e capace di trattenere la sostanza liquida o fluida da portare in contatto con la pelle.
In conformità ad un'altra forma di realizzazione parimenti preferita detto manufatto consta di due teli atti ad essere mutuamente uniti lungo i bordi o parte di essi, ciascun telo avendo la struttura precedentemente indicata.
In alternativa i due teli possono anche essere già uniti tra di loro lungo i bordi, lasciando aperture opportune per l’indossamento, la giuntatura essendo realizzata con mezzi opportuni e di per se noti, come la termosaldatura, l’incollaggio a pressione od anche la cucitura. Tali mezzi di giuntatura, come è ovvio, sono del pari applicabili al caso del manufatto in forma di tuta.
Un altro aspetto caratterizzante del presente trovato risiede nel fatto che la predetta struttura a doppio strato unitamente al piccolo spessore del materiale plastico esterno ed alla sua flessibilità consentono di confezionare l’indumento sotto forma di pacchetto facilmente trasportabile senza bisogno, nella maggior parte dei casi, di un involucro esterno aggiuntivo di protezione, in quanto il materiale plastico formante lo strato esterno protegge anche lo strato assorbente ed impregnato interno dal contatto con l’aria e quindi evita l’evaporazione prematura del liquido o della crema con cui detto strato esterno è impregnato.
Venendo ora alle applicazioni del manufatto secondo il trovati) verrà in primo luogo presa in considerazione quella medicale, sia essa in forma di tuta che in forma di doppio telo.
In questo caso Io strato interno deve essere costituito da un materiale che non possa provocare reazioni allergiche e viene impregnato con una sostanza scelta di preferenza tra le seguenti:
formulazioni farmaceutiche in forma liquida, crema od unguento, per la terapia topica di ustioni, formulazioni farmaceutiche per la cura di malattie della pelle, e formulazioni debolmente antisettiche per la protezione di ferite estese da possibili infezioni, specialmente nel periodo immediatamente susseguente all’intervento operatorio oppure nel caso di operazioni di chirurgia o di interventi di natura estetica. E’ evidente che la struttura del manufatto inteso come forma, ossia come tuta oppure come doppio telo, verrà scelta in funzione delle esigenze di applicazione.
Nel caso invece delle applicazioni cosmetiche, dove non sussistono problemi come quelli che intervengono ad esempio nel caso di pazienti ustionati, ossia evitare ulteriori traumi da contatto, il ricorso alla tuta, (eventualmente divisa nelle due consuete parti, Pantalone e casacca o giubbotto), appare preferibile per garantire una migliore aderenza delle porzioni interne impregnate di sostanza cosmetica con le zone dell’epidermide da trattare. Ad esempio per un trattamento anticellulitico è evidente che si dovrà garantire il miglior contatto tra lo strato interno impreignato da una parte e le cosce ed i glutei dall’altra, il che significa sagomare opportunamente la porzione di indumento che si estende dalla vita verso il basso.
In questo caso è anche possibile e previsto di suddividere l’indumento in due parti ciascuna impregnata con una diversa composizione cosmetica.
E’ evidente che in questo caso indossando l’indumento non sussiste il rischio che per strofinio la composizione cosmetica venga asportata dalla zona di indumento destinata a venire in contatto con la porzione di epidermide da trattare, come invece avverrebbe se la crema fosse semplicemente applicata sotto forma di strato all’interno della tuta. Per quanto riguarda infine l’applicazione igienica, essa consiste nell’impregnare lo strato interno con acqua ovvero preferibilmente con una soluzione detergente, che ad esempio nel caso di destinazione femminile può richiamare in forma molto diluita il cosiddetto latte detergente, in modo tale che esercitando una pressione sulla superficie esterna della tuta o del telo il liquido trattenuto dallo strato interno ne venga spremuto fuori e quindi bagni la pelle esplicando l’azione desiderata.
In questo caso, quindi, indossando l’indumento e strofinandolo leggermente contro l’epidermide sottostante è possibile ottenere un effetto detergente o quanto meno rinfrescante.
Ovviamente il vantaggio essenziale del manufatto secondo l’invenzione risiede non soltanto nella facile trasportabilità nel bagaglio personale quando si tratta di applicazione igienica, oppure nella pronta disponibilità della confezione da applicare al paziente nel caso di applicazione medicale, ma anche nel fatto che l’indumento può essere realizzato in materiali di recupero, specialmente per quanto riguarda il materiale plastico formante lo strato esterno.
Inoltre il fatto che l’indumento venga usato una sola volta e poi gettato od eliminato, evita problemi non soltanto di lavaggio ma anche e soprattutto nel caso di applicazione medicale, gli inevitabili rischi di contaminazione del personale addetto alla manipolazione degli indumenti usati o della biancheria da letto.
E’ infatti facilmente apprezzabile il fatto che nel caso di pazienti affetti da malattie della pelle è sufficiente disporre sul letto del paziente il manufatto a doppio telo da sostituire con la frequenza desiderata senza inutile spreco di biancheria da letto normale.
Nelle figure allegate sono mostrate le due soluzioni preferite del manufatto secondo il trovato.
Più in particolare la fig.l mostra un indumento 10 a forma di tuta, avente la struttura successivamente discussa in relazione alla fig.3, che prevede un’apertura centrale 12, molto estesa in modo da facilitare l'indossamento, eventualmente chiusa da una allacciatura 14 e preferibilmenteterminante superiormente in uno scollo 13 che facilita l’indossamento.
Tanto le maniche 16 quanto le parti a Pantalone 18 possono essere realizzate con ampi spacchi che hanno origine all’estremità libera estendendosi verso l’attaccatura alla parte di corpo della tuta; anche questo accorgimento ovviamente è mirato a facilitare l’indossamento. La tuta può essere completata da porzioni che racchiudono le estremità del paziente od utente, quando sia desiderabile.
Nella soluzione di fig.2 il manufatto consta di due teli coestensivi 20, tra loro preferibilmente uguali ed eventualmente giuntati o saldati insieme lungo porzioni di bordo, come quelle indicate con i riferimenti 22.
Anche in questo caso in luogo della saldatura può essere prevista una chiusura ad esempio mediante allacciatura. In alternativa i lembi esterno ed interno della tuta o dalla soluzione a teli possono essere rigirati per cucirli insieme, soluzione questa particolarmente adatta quando il tessuto interno sia di garza.
Venendo infine alla fig.3, la struttura di prodotto secondo il travato comprende uno strato destinato a rimanere all’esterno, indicato con il riferimento 24. Lo strato 24 è in materiale plastico, come cloruro di polivinile o politene, che, oltre alla biocompatibilità ed all’assenza di fenomeni allergici, deve soddisfare alle seguenti proprietà:
- spessore molto sottile, compatibilmente con la resistenza allo strappo; - notevole flessibilità per consentire la ripiegatura in forma di pacchetto di dimensioni molto ridotte;
- assoluta impermeabilità all'aria.
Allìnterno dello strato 24 è fissato uno strato di materiale atto ad essere impregnato con la formulazione liquida o fluida da applicare o mantenere in contatto con l’epidermide.
Questo materiale, che può essere per esempio una garza oppure un tessuto non tessuto di cellulosa, deve presentare le seguenti proprietà: - capacità di assorbire e trattenere sostanze liquide o cremose;
- assoluta mancanza di interazioni allergiche con l’epidermide; - flessibilità in modo da seguire le piegature dello strato esterno, Il trovato è stato descritto in relazione a realizzazioni preferite restando inteso che modifiche e varianti concettualmente equivalenti sono possidibili senza uscire dall'ambito del trovato.

Claims (9)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Manufatto in forma di indumento od oggetto di biancheria per uso medicale od igienico-cosmetico, del tipo utilizzabile una sola volta, caratterizzato dal fatto dì essere costituito da due strati di materiale, dei quali quello esterno è molto sottile, impermeabile e flessibile, mentre quello interno è parimenti sottile e costituito da un materiale capace di assorbire sostanze liquide od allo stato fluido e di cederle venendo a contatto con l’epidermide.
  2. 2. Manufatto secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detto strato esterno è in materiale plastico biocompatibile, esente da fenomeni allergici nei confronti della pelle, di spessore molto sottile, compatibilmente con la resistenza allo strappo, flessibile ed assolutamente impermeabile all'aria.
  3. 3. Manufatto secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detto strato interno è dotato di proprietà assorbente rispetto a liquidi e sostanze cremose, esente da fenomeni allergici nei confronti dell'epidermide e flessibile
  4. 4. Manufatto secondo la rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che detto materiale plastico è scelto tra cloruro di polivinile e politene.
  5. 5. Manufatto secondo la rivendicazione 3, caratterizzato dal fatto che detto strato interno è in forma di tessuto non tessuto.
  6. 6. Manufatto secondo la rivendicazione 5, caratterizzato dal fatto che detto strato interno è in cellulosa.
  7. 7. Manufatto secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che è in forma di tuta dotata di un’apertura anteriore di indossamento.
  8. 8. Manufatto secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto di essere in forma di due teli mutuamente uniti lungo almeno parte dei bordi, ciascun telo avendo la struttura precedentemente definita.
  9. 9. Manufatto secondo la rivendicazione 1, ripiegato in forma di confezione tale che sia impedito il contatto tra lo strato interno impregnato e l’aria e quindi l’evaporazione della sostanza impregnante detto strato interno.
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