ITMI942507A1 - Modulo di protezione differenziale con accoppiamento di sicurezza a blocco interruttore multipolare - Google Patents

Abstract

Modulo di protezione differenziale, con accoppiamento di sicurezza a blocco interruttore multipolare, in cui la faccia del modulo differenziale che viene giustapposta al blocco interruttore multipolare è provvista di spine di registro che svolgono congiuntamente la funzione di chiave di accoppiamento esclusivo di un modulo differenziale e di un blocco interruttore aventi predeterminate caratteristiche elettriche e lo stesso numero di poli ed in cui un coperchio di protezione imperdibilmente articolato su detto modulo differenziale è provvisto oltre che di mezzi di aggancio irreversibili al blocco interruttore che precludono l'accesso a viti di serraggio di morsetti di connessione, anche di mezzi di aggancio irreversibile che si innestano irreversibilmente in un alloggiamento di slitta di aggancio su rotaia del blocco interruttore, alloggiamento non provvisto di slitta.

Description

DESCRIZIONE

La presente invenzione riguarda un modulo di protezione differenziale con accoppiamento di sicurezza a blocco interruttore modulare, entrambi del tipo cosiddetto DIN perchè destinati ad essere installati in giustapposizione su una rotaia di supporto conforme alla normativa DIN.

Come è noto i moduli di protezione differenziale sono apparecchiature elettriche provviste di un trasformatore a due avvolgimenti primari (nel caso di sistemi di distribuzione monofase), o tre/quattro avvolgimenti primari (nel caso di sistemi di distribuzione trifase) ed un secondario di attivazione di un elettromagnete di sgancio di un dispositivo di armamento manuale, meccanicamente accoppiabile ad un blocco Interruttore modulare per determinarne l’apertura in caso di intervento della protezione differenziale.

Per quanto gli interruttori debbano considerarsi un componente essenziale di una apparecchiatura elettrica a protezione differenziale, i dispositivi di protezione differenziale e gli interruttori vengono prodotti come unità modulari separate che vengono assiemate dalle imprese installatrici di impianti elettrici nel rispetto ed in conformità a norme di sicurezza.

Ciò è dettato dall’esigenza di accoppiare, in funzione dell’impianto, caratteristiche di sensibilità e di isteresi dell’attuatore differenziale, variabili per applicazione, a caratteristiche di portata e tempi di intervento degli interruttori (in generale di massima corrente di protezione termica), pure variabili.

Per soddisfare tutte le possibili esigenze di utenza con una gamma limitata di prodotti è quindi necessario realizzare i componenti come moduli o blocchi separati e delegare all’Installatore o a punti di distribuzione tecnicamente competenti, il compito di assemblare i moduli in funzione delle specifiche esigenze.

L’assemblaggio deve rispettare precise norme di sicurezza che prevedono, fra l’altro, i seguenti requisiti:

- L’assemblaggio deve essere irreversibile ed ogni tentativo di assemblaggio deve lasciare tracce permanenti e un danno irreversibile ( per assemblaggio si intende non solo l’accoppiamentomeccanico tra i due moduli, ma anche il necessario collegamento elettrico);

i mezzi di accoppiamento meccanico usati devono essere vincolati ad uno dei moduli in modo da evitarne la perdita e tentativi di sostituzione con altri non idonei;

- i terminali di interconnessione del modulo differenziale agli interruttori, adeguatamente isolati, devonoessere integrali al modulo differenziale e preferibilmente devono essere protetti.

Queste esigenze sono soddisfatte da un dispositivo di accoppiamento di sicurezza descritto nella domanda di brevetto europeo N. 94201432.5 in cui un unico elemento, vincolato al modulo differenziale, svolge congiuntamente la funzione di elemento di accoppiamento meccanico irreversibile tra modulo differenziale e modulo di interruzione, di protezione dei terminali e di preclusione di ogni tentativo di disaccoppiamento elettrico.

Tuttavia questo dispositivo di sicurezza, concepito per l’accoppiamento di un modulo differenziale con un blocco di interruzione necessariamente multipolare, non è completamente soddisfacente.

Infatti, per beneficiare dei vantaggi offerti dall’economia discala, il blocco di interruzione multipolare è in generale ottenuto, in fase finale del processo produttivo, come aggregato o pacco di più moduli di interruzione unipolari resi solidali l’uno all’altro e meccanicamente interconnessi in modo che l’intervento anche diun solo interruttore provoca l’Interventodi tutti gli altri.

I moduli unipolari ad interruzione così come i blocchi multipolari di moduli di interruzione, sono tutti disponibili sul mercato così che l’utente, per Inesperienza, distrazione o altro può essere indotto nell’errore di installare e associare a un modulo differenziale, anziché il necessario blocco di interruzione, dei blocchi di interruzione con numero di poli inferiore a quello necessario per assicurare l’efficacia della protezione differenziale o anche degli aggregati di moduli di interruzione meccanicamente non interconnessi e quindi non funzionali.

Per esempio un’installatore potrebbe essere indotto ad assodare a una protezione differenziale bipolare un solo modulo interruttore unipolare o una coppia di moduli unipolari meccanicamente non accoppiati.

Nel caso di protezione differenziale tripolare l’installatore potrebbe associare per errore alla protezione differenziale tre moduli unipolari distinti oppure un modulo Interruttore bipolare insieme a un blocco interruttore bipolare.

Infine nel caso di protezione differenziale tetrapolare (ossia tripolare con neutro) si potrebbero associare svariate combinazioni di moduli unipolari, bipolari e tripolari.

E’ quindidesiderabile cheall’atto dell’installazione venga resa impossibile l’installazione impropria dimoduli o blocchi interruttori inidonei allo scopo e consentire l’accoppiamento esclusivo di ciascuno dei diversi tipi di moduli di protezione a blocchi Interruttori specificatamente previsti per ciascun tipodi modulo di protezione differenziale.

Per soddisfare queste esigenze in modo economico, senza pesanti diversificazioni produttive, si è pensatodifare ricorso, come chiave di accoppiamento e di esclusione di errore, a mezzi già presenti nei moduli per altri scopi.

In particolare i moduli interruttori sono provvisti di un alloggiamento che sbocca su una faccia del modulo in prossimità di un morsetto di connessione.

In relazione alle normali condizioni di installazione, la faccia può essere definita come superiore o inferiore.

Nell’alloggiamento è disposta una slitta scorrevole provvista di denti di aggancio per l’Installazione del modulo su rotaia e di una testa che aggetta sulla faccia superiore o inferiore del modulo.

Nella composizione di blocchi multipolari di interruzione da moduli bipolari non è necessario che tutti i moduli siano provvisti di slitte di aggancio ma solo alcuni di questi.

Così nel caso di un blocco bipolare è sufficiente che un solo modulo sia provvisto di slitta.

Nel caso di blocco tripolare o tetrapolare è sufficiente che i soli due moduli esterni siano provvisti di slitte di aggancio.

La presenza di slitte di aggancio che fuorescono dalla faccia del blocco, e di alloggiamenti vuoti aperti sulla stessa faccia, dove sono presenti i morsetti di connessione con 11 modulo di protezione differenziale, può quindi essa stessa operare come combinazione o chiave per consentire l’accoppiamento con un predeterminato tipo di modulo differenziale provvisto di un coperchia di protezione delle connessioni elettriche tra blocco e modulo con recessi e denti corrispondenti alle slitte ed agli alloggiamenti vuoti.

Sfortunatamente una chiave di accoppiamento così concepita garantisce solo parzialmente da errore di installazione.

In particolàre non è in grado di impedire che un modulo differenziale tripolare venga impropriamente accoppiato alla combinazione di un blocco interruttore bipolare ed un modulo interruttore unipolare.

Inoltre non è in grado di evitare l’accoppiamento di protezioni differenziali a blocchi interruttori con caratteristiche elettriche diverse ed incompatibili.

Una ulteriore 1imitazione del dispositivo di accoppiamento di sicurezza descritto nella domanda di brevetto europeo è che tale dispositivo preclude l’accesso alle slitte di aggancio su rotaia del blocco interruttore una volta che il gruppo interruzione-protezione differenziale è installato e ne Impedisce quindi la rimozione.

Ovvia a queste limitazioni il modulo di protezione differenziale con accoppiamentodi sicurezza a blocco interruttore modulare in cui sono previste, sulla faccia del modulo differenziale da giustapporre al blocco interruttore, delle spine in rilievo, preferibilmente in numero di due, la cui posizione sulla faccia dipende sia dalle caratteristiche elettriche del modulo differenziale che dal numero di poli del modulo, così da costituire una chiave diaccoppiamento con uno ed un solo tipo di blocco interruttore, sulla cui faccia da giustapporre al modulo interruttore sono praticate per fresatura, nel corso dell'allestimento dal blocco interruttore, delle sedi corrispondenti in posizione alle spine del modulo differenziale.

In questo modo le spine e le corrispondenti sedi svolgono congiuntamente la duplice funzione di chiave di accoppiamento in funzione delle caratteristiche elettriche e del numero di poli.

Inoltre il modulo di protezione differenziale comprende un coperchio di protezione ed accoppiamento Irreversibile imperdibilmente articolato al modulo differenziale e provvisto di diversi tipi di denti a scatto che si Impegnano Irreversibilmente:

A) In sedi del blocco interruttore a formare diaframmi di preclusione e di accesso a viti di serraggio dimorsetti,

B) in alloggiamenti di blocchi interruttore privi di slitte di aggancio 3;

C) in aperture di azionamento di slitta presenti nella testa delle slitte alloggiate nei rispettivi alloggiamenti.

Tutti questi denti a scatto cooperano per assicurare un aggancio irreversibile del coperchio al blocco Interruttore, aggancio distribuito i più punti alla periferia di questo, rendendone virtualmente impossibile la rimozione.

Vantaggiosamente i denti a scatto del terzo tipo sono disposti alle estremità di bracci elastici, formati nel coperchio e provvisti di una staffa o dente di aggancio accessibile dall’esterno del coperchio, per consentire di agire dall’esterno, con una forza di sgancio, sulle slitte di aggancio.

Ciò consente la rimozione del gruppo dalla rotaia di installazione.

Le caratteristiche ed i vantaggi dell’invenzione risulteranno più chiari dalla descrizione che segue di una forma preferita di realizzazione e dai disegni allegati in cui:

- la figura 1 è una vista prospettica esplosa di blocco multipolare di interruzione formato da una pluralità di moduli unipolari, per accoppiamento ad un modulo di protezione differenziale oggetto della presente invenzione;

- la figura 2 è una vista prospettica esplosa di modulo di protezione differenziale con accoppiamento di sicurezza a blocco Interruttore, in accordo con la presente invenzione;

- la figura 3 è una vista prospettica ingrandita di un particolare del modulo di figura 2 con relativo coperchio di accoppiamento di sicurezza secondo l’invenzione;

- la figura 4 è una vista, secondo la sezione I-I di figura 2, di un alloggiamento di slitta di blocco interruttore e della sua interazione rispettivamente con una slitta diaggancio o con un dente di aggancio, di un primo tipo, del coperchio di accoppiamento disicurezza di figura 3;

- la figura 5 è una vista, secondo la sezione II-II di figura 3, di una porzione del blocco di interruzione e del coperchio di accoppiamento di sicurezza di figura 3 per evidenziare l’interazione di una slitta di aggancio con un dente di aggancio, di un secondo tipo, del coperchio;

- la figura 6 è una vista laterale del coperchio di figura 5 interagente con un attrezzo per consentire lo sgancio di slitta da rotaia di installazione e la rimozione dell’apparecchiatura elettrica da rotaia.

Con riferimento alle figure 1 e 2, per chiarezza di descrizione è opportuno definirealcune convenzioni di espressione comunemente adottate e che saranno usate nel seguito.

Le apparecchiature elettriche modulari di tipo DIN sono costituite da un corpo a forma generica di parallelepipedo rettangolo appiattito, con una faccia posteriore destinata ad accoppiarsi ad una rotaia di installazione per mezzo di opportuni denti di aggancio, un fronte contrapposto alla faccia posteriore, due facce laterali di maggior superficie, una faccia inferiore ed una faccia superiore.

Questi moduli sono costruiti per essere Installati su rotaia con le facce laterali giustapposte a contatto l’una dall’altra.

Negli impianti elettrici piùdi due apparecchiature modulari sono in generale giustapposte e, a sua volta, una apparecchiatura può essere formata come blocco unitario composto da più moduli.

Per esempio la figura 1 rappresenta in vista prospettica esplosa un blocco interruttore bipolare formato per giustapposizione di due moduli unipolari 1 e 2.

Ciascuno dei due interruttori comprende un Involucro costituito da due semigusci in materiale Isolante, rispettivamente 11,12 e 21,22 accoppiati con viti o rivetti secondo un piano parallelo alle facce laterali degli Interruttori.

Nella fase finale del processo produttivo, con l’impiego di viti o rivetti come 13,14,15, di lunghezza opportuna, è possibile formare blocchi interruttori multipolari con il numero desiderato di poli, 2 nell’esempio di figura 1.

Ogni interruttore contiene un dispositivo di armamento meccanico e di apertura automatica di contatto ad attivazione magnetotermica.

I dispositivi di armamento e di apertura automatica dei diversi Interruttori di un blocco multipolare sono meccanicamente accoppiati, in modo da operare congiuntamente, per mezzo di una barretta 16 con sezione a C che si sovrappone a sella sulle leve di armamento e disarmo manuale 17,18 dei diversi interruttori e per mezzo di spine come la spina 19, che passando attraverso opportune aperture degli involucri accoppiano direttamente 1 cinematismi di apertura automatica dei diversi interruttori.

Ogni interruttore come 1 e 2, se allestito come modulo unipolare, è fornito di una coppia di slitte di aggancio contrapposte, come 21,22, alloggiate scorrevoli in alloggiamenti (come 24) dell’Involucro, aperti su un recesso della faccia posteriore degli interruttori e rispettivamente sulla faccia superiore ed inferiore.

Le slitte diaggancio, sono fornite di denti come 25,26 che, innestati nell'alloggiamento di involucro, assicurano la imperdibilità delle slitte pur consentendo una predeterminata escursione della slitta nella sua sede.

Mezzi elastici non illustrati preferibilmente integrali alle slitte, le polarizzano in una posizione di aggancio e consentono di agganciare stabilmente gli interruttori su una rotaia 20.

Per consentire il distacco degli interruttori dalla rotaia, le slitte sono fornite di una testa 27 che fuoriesce dalla faccia superiore o inferiore dell’involucro.

Un occhiello o recesso 28 nella testa 27 consente di esercitare sulla slitta, con un comune attrezzo come un cacciavite, una forza di estrazione che contrastando l’azione dei mezzi elastici la sposta in una posizione di sgancio che preferibilmente è stabile.

Forme preferite di realizzazione di slitte di aggancio per Interruttori ditipo DIN sono ampiamente descritte nella domanda italiana di brevetto N. MI94A000808 depositata il 27.4.1994.

Ogni modulo interruttore unipolare può anche essere provvisto, in modo noto, anziché di due slitte di aggancio su rotaia, di una sola slitta di aggancio scorrevole e di un dente fisso di aggancio opposto alla slitta.

Nella realizzazione diblocchi interruttori multipolari non è necessarioche i diversi moduli unipolari siano tutti provvisti dislitte di aggancio: ragioni di economia suggeriscono di usare il numero di slitte strettamente indispensabile.

Come già detto, nel casodi blocchi interruttori bipolari è sufficiente che unosolo dei moduli sia provvisto di slitte (o di slitta). Nel caso di blocchi tripolari o tetrapolari è sufficiente che i moduli di estremità del blocco siano provvisti di slitte. Di questa caratteristica si trae vantaggio come spiegato più avanti per assicurare un accoppiamento irreversibile perfezionato tra blocco interruttore e modulo differenziale.

Per concludere la descrizione della figura 1 si nota che gli involucri degli interruttori 1 e 2 presentano, in modo noto, sulla faccia superiore e inferiore, una apertura 29,30 (solo le aperture sulla faccia superiore sono visibili in figura 1) di accesso ad un morsetto di serraggio, serrato da una vite a cui si accede attraverso una apertura frontale 31,32,33,34 dell’involucro.

Inoltre, come descritto nella domanda di brevetto europeo N. 94201432.5, gli Involucri sono provvisti sulla faccia superiore ed inferiore di feritoie 35,36 (solo quelle sulla faccia superiore sono visibili) che, estendendosi all’interno degli involucri, consentono di alloggiare delle linguette di otturazione che chiudono le aperture 31,32,33,34 ed impediscono l’accesso alle viti diserraggio del morsetti.

Considerando ora la figura 2 questa mostra, in vista prospettica esplosa, un modulo di protezione differenziale bipolare 37 con accoppiamento di sicurezza a un blocco interruttore modulare 38 conforme alla presente invenzione.

Il modulo differenziale 37 di forma sostanzialmente simile a quella dei moduli interruttori 39,40, che formano il blocco interruttore 38, è provvisto, sulla faccia posteriore, di almeno una slitta 42 di aggancio a rotaia e di un dente fisso di contrasto 3 opposto alla slitta 42, provvisto omeno di recesso di aggancio.

Sul fronte è provvisto di una leva di armamento meccanico 43, di un pulsante di prova 44 e di aperture 45,46 (in numero uguale al numero di poli della protezione) per l’accesso a viti di serraggio diun corrispondente numero di morsetti di connessione elettrica, non visibili, entro cui vengono serrate delle terminazioni elettriche di connessione alla rete di alimentazione (o all'impianto da proteggere), introdotte nei morsetti attraverso due aperture di ingresso 47,48 presenti nella faccia inferiore (con esclusivo riferimento alle convenzioni adottate) del modulo diprotezione.

Due terminazioni di uscita 50,51 per l’interconnessione con il blocco di interruzione 38, fuoriescono dalla faccia inferiore 49 in prossimità della faccia posteriore e sono parzialmente protette da una mascherina 52 che forma una canaletta di protezione convenientemente forata per consentire il raffreddamento delle terminazioni per circolazione d’aria.

Le terminazioni di uscita 50,51, di tipomonofilare isolato, sono convenientemente preformate per consentirne l’agevole Inserzione nei morsetti di connessione del blocco interruttore 38, a cui si accede attraverso aperture 53, 54 negli involucri rispettivamente dei moduli interruttori 39,40.

Quando un modulo differenziale 37 e il blocco di interruzione 38 vengono giustapposti con le rispettive facce laterali 55,56 a contatto, i cnematlsmi di attuazione delle due unità risultano interconnessi, in modo noto, per mezzo di una spina 4, che fuoriuscendo da un’asola 5 della parete 56 si inserisce in una corrispondente asola 6 della parete 55, assicurando l’apertura degli interruttori nel blocco 33 per l’intervento della protezione differenziale.

Il posizionamento relativo in giustapposizione dell’apparecchiaturaèassicuratoda spinedi registro 7,8 formate sulla faccia laterale 56 del modulo differenziale e da corrispondenti sedi 9,10 formate sulla faccia laterale 55 del blocco di interruzione 38.

Vantaggiosamente, secondo l’invenzione, le spine 7,3 e le sedi 9,10 operano come chiave per consentire l’accoppiamento esclusivamente tramoduli differenziali e blocchi di interruttori concaratteristicheelettrichediportatacompatibili, peresempio fino a 32 A e da 32 A fino a 60 A rispettivamente e, in aggiunta aciò, perconsentire l’accoppiamentotramoduli differenziali con un numero di poli predeterminato ablocchi di Interruzione con lo stesso numero di poli.

La funzione di chiave può essere ottenuta in modo estremamente economicopredisponendo lespine 7,8ad una distanza tra loro scelta tra tre distanze diverse e specifiche per numero di poli della protezione che essenzialmente possono essere solo due, tre o quattro.

La distanza delle spine 7,8 rispetto ad un arbitrario riferimento di involucro, per esempio la faccia posteriore, può essere scelta tra due distanze diverse, corrispondenti rispettivamente a due massime portate in corrente del modulo differenziale.

In pratica la faccia 56è ottenutaperstampaggiodiun semiguscio di involucro e lo stampo può essere provvisto di un inserto, girevolmente orientabile nello stampo e provvisto in posizione eccentrica di un recesso diformatura di una delle spine.

Assegnando all’Inserto una di sei posizioni angolari relative allo stampo, si ottengono sei possibili combinazioni spaziali distinte di spine 7,8 con una spina in posizione fissa relativamente all’involucro.

Alternativamente ambedue le spine possono essere ottenute per orientamento selettivo di inserti orientabili nello stampo.

Nel blocco Interruttore 38, le sedi 9,10 possono essere ottenute con una operazionedi fresaturaeseguita automaticamente nellafase di assemblaggiodei blocchi in funzionedel loro numero

dipoli e delle loro caratteristiche di portata e, nel caso, sui soli blocchi bipolari e tetrapolari.

Le spine 7,8 e le corrispondenti sedi 9,10 assicurano il preciso posizionamento relativo in giustapposizione del modulo differenziale e del blocco interruttore.

Escludono anche ogni possibilità di giustapposizione di componenti noncompatibili pernumerodi poli e di caratteristiche di portata.

Non sono però in grado di mantenere i due componenti giustapposti in reciproco contatto.

A questo scopo come descritto nella domanda europea di brevetto N. 94201433.3 possono essere previsti dei denti di ancoraggio tra apparecchiature la cui presenza è peraltro resa del tutto superflua ed ausiliaria dall’accoppiamento irreversibile di sicurezza che viene ora descritto.

L’accoppiamento tra apparecchiature 37 e 38 è assicurato da un coperchio di protezione 60, provvisto di una linguetta 61 estesa perpendicolarmente al coperchio 60 su un fianco di questo.

La linguetta 61, ad estremità biforcuta e provvista alla sua estremità di due denti di innesto 62,63, si inserisce, per deformazione elastica delle sue estremità, in una feritoia 64 a facce opposte parallele, aperta sulla faccia inferiore del modulo 37 ed estesa parallelamente alla faccia laterale 56.

La feritoia 64 è provvista alle sue estremità di due spallette di tenuta che impegnano i denti 62,63 e impediscono alla linguetta 61 di sfilarsi dala feritoia.

La linguetta 61 può quindi scorrere liberamente e bidirezionalmente all’interno della feritola, con una corsa definita dalla lunghezza della linguetta, secondo una direzione perpendicolare alla faccia inferiore 49 del modulo differenziale 37, tra una posizione di completa Inserzione ed una posizione di estrazione massima, 1imitatadall'Interferenza del denti 62,63 con le spallette di bloccaggio.

La feritola 64 si apre sulla faccia 49 in un diedro che consente una conveniente rotazione della linguetta intorno ad un asse di rotazione definito dalla posizione del denti 62,63 quando la linguetta è nella posizione di massima estrazione.

La figura 3 rappresenta in vista prospettica ingrandita una porzione del modulo 37 ed il coperchio 60 in posizione aperta, con la linguetta 61 in posizione di massima estrazione e di massima rotazione rispetto al piano di scorrimento.

E’ evidente che in questa posizione il coperchio assicura un’agevole accesso alle terminazioni 50,51 per la loro inserzione nel morsetti di serraggio del blocco interruttore 38, attraverso le aperture 53,54 (figura 2).

Il coperchio 60, come illustrato in figura 3, è costituito da un semiguscio con una piastra coperchio rettangolare 65 ed una cornice formata da quattro banchetti 66,67,68,69 perpendicolari alla piastra coperchio 65, i fianchettl 66,68 estendendosi parallelamente alla linguetta 61 ed 1 fianchetti 67,69 estendendosi perpendicolarmante.

La linguetta 61 si estende come prolungamento del flanchetto 66, provvisto di un opportuno scarico per evitare l'interferenza del flanchetto con le terminazioni 50,51 uscenti dalla canaletta 52 dell’attuatore differenziale 37, quando il coperchio è in posizione di chiusura.

Il flanchetto 67 è provvisto di due estensioni a sbalzo 70,71 estese nella stessa direzione della linguetta 61, all’interno delle quali sono formate due linguette 72,73 fissate a sbalzo all’estremità libera delle estensioni 70,71.

Le linguette 72,73 sono convenientemente inclinate, relativamente alle estensioni 70,71, in modo da presentare, alla loro estremità libera, un dente di aggancio irreversibile ad incastro nelle sedi 77,78 opportunamente previste nel blocco interruttore (figura 2).

Questi aspetti sono ampiamente descritti nella domanda europea di brevetto N. 94201432.5 già citata.

Secondo l'aspetto innovativo della presente invenzione il flanchetto 69, all’estremità opposta della piastra coperchio 65 relativamente al fianchetto 67, è provvisto di un pettine di aggancio, esteso perpendicolarmente alla piastra coperchio 65 e preferibilmente formato come forchetta 57 con due bracci ciascuno terminato in un dente di aggancio 74 e 75 rispettivamente.

Una porzione 58 del fianchetto 69 è convenientemente scaricata e separata dal resto del fianchetto da due fessure parallele 93,94 estese nella piastra coperchio 65 a formare una linguetta 95, relativamente elastica, a sbalzo sulla piastra 65 e terminata in un dente di aggancio 76.

Con riferimento congiunto alle figure 2 e 3 si considerano ora le interazioni del coperchio 60 con il blocco interruttore 38.

Con il coperchio 60 aperto, le due apparecchiature 37 e 38 vengono giustapposte dall’installatore l’una adiacente all'altra.

Le spinedi registroe di chiave assicurano la compatibilità delle due apparecchiature ed evitano ogni giustapposizione impropria.

I terminali 50 e 51 vengono inseriti nelle aperture 53 e 54 aperte nella faccia inferiore 149 del blocco 33 e serrati nei relativi morsetti di connessione.

II serraggio avviene avvitando le viti di serraggio attraverso le aperture 33 e 34 degli involucri di interruttore.

Queste operazioni possono essere eseguite sia con apparecchiature installate giustapposte su rotaia, sia preliminarmente all’installazione su rotaia.

Una volta eseguite le connessioni elettriche tra le apparecchiature, il coperchio 60 viene accostato alla faccia inferiore 149 del blocco interruttore 38 e spinto in posizione di chiusura e di bloccaggio meccanico irreversibile.

Con questa operazione le estensioni a sbalzo 70,71 e le linguette 72,73 si inseriscono irreversibilmente, per effetto della tenuta assicurata dalle linguette 72,73, in corrispondenti feritoie 78,77 negli involucri degli interruttori 39,40.

Le linguette 72,73, così inserite, precludono ogni ulteriore accesso alle viti di serraggio dei morsetti attraverso le aperture 33,34. Viene cosi impedito ogni tentativo di disserraggio delle connessioni, per eseguire il quale è necessaria l’effrazione del dispositivo di accoppiamento.

Al tempo stesso la forchetta 57 si inserisce nell'alloggiamento di slitta 41 dell’interruttore 40, alloggiamento sprovvisto di slitta, ed i denti 74,75 si innestano irreversibilmente in corrispondenti sedi deiralloggiamento di slitta, provvedendo un vincolo meccanico irreversibile supplementare tra gruppo di interruttore 39,40 e coperchio 60 così che il coperchio risulta saldamente ancorato sui due lati opposti.

La presenza di una slitta di aggancio con teste estese esternamente all’involucro dell'interruttore 39 non dà luogo ad interferenza con 11 coperchio 60 grazie alla presenza degli scarichi nella porzione 53 di fianchetto e consente al dente 76, all’estremità della linguetta elastica 95, di agganciarsi irreversibilmente a scatto nel recesso di azionamento 98 della slitta di aggancio 96, formando un ulteriore vincolo irreversibile con il blocco di interruttori.

Questi vincoli Irreversibili addizionali sonoottenuti senza dover modificare o specializzare in alcun modo i blocchi interruttori, semplicemente utilizzando gli elementi in questi predisposti per altre funzioni, in particolare la slitta di aggancio su rotaia ed i rispettivi alloggiamenti predisposti in ciascun modulo interruttore che, nel caso di blocchi bipolari, sono provvisti di slitte in un solo modulo e nel caso di blocchi multipolari con più di due poli sono provvisti di slitte di aggancio nei soli moduli di estremità.

La figura 4 rappresenta secondo la sezione I-I di figura 2, un alloggiamento di slitta 41 formato dall’involucro di un interruttore e la sua interazione in modo mutualmente esclusivo con una slitta 80 o con la forchetta 57 del coperchio 60.

L’alloggiamento prismatico di slitta 41 presenta, su due facce opposte, due recessi 81 e 82 nei quali si innestano a forza, per deformazione elastica della slitta 80, due denti di tenuta 83,84 della slitta.

In assenza della slitta i recessi 81,82 costituiscono una sede di innesto irreversibile per i denti 74,75 della forchetta 57 che viene innestata a forza nell’alloggiamento attraverso l’apertura di estremità affacciata sulla parete Inferiore, fino a che i denti 74,75 si innestano a scatto nei recessi 81,82.

Del tutto simile è l’interazione tra denti come dente 76 e teste di slitta come 96.

L’Irreversibilità di accoppiamento tra le apparecchiature elettriche assicurata dal dispositivo diaccoppiamento descrìtto non deve escludere la possibilità di sganciare le apparecchiature da una rotaia di installazione per la loro sostituzione.

Se 1 diversi moduli che formano le apparecchiature sono provvisti di coppie di slitte opposte, come rappresentato in figura 1, ciò è comunque possibile perchè I coperchio di protezione e diaccoppiamento impedisce l’accesso alle teste di slitta che si protendono da una sola faccia dei moduli.

E’ quindi possibile agire sulla testa della slitta che aggettano oltre alla faccia non protetta per eseguire lo sgancio dalla rotaia, operazione che comunque comporta una certa difficoltà richiedendo una certa rotazione e traslazione dei moduli mentre la possibil ità di azionare entrambe le sl itte dei moduli sempl ifica enormemente l 'operazione e consente il distacco da rotaia con una semplice traslazione perpendicolarmente al plano della rotaia.

Nel caso di moduli provvisti di dente fisso di aggancio, opposto ad una slitta di aggancio mobi le, occorre invece assicurare la possibil ità di azionamento della sl itta anche se questa è mascherata dal coperchio di protezione.

A questo scopo, come illustrato in figura 2, la linguetta elastica 95 formata nel coperchio 60 è provvista, oltre che del dente di aggancio 76, di una staffa esterna 97 che consente di esercitare sul braccio 95 (per esempio mediante inserzione di un'estremità di cacciavite nella staffa) un momento flettente con conseguente traslazione del la estremità di linguetta e del dente 76 verso l ’esterno del coperchio 60.

La traslazione del dente 76, impegnato con la testa della slitta, richiama la slitta verso l ’esterno in una posizione di sgancio, preferibilmente stabi le. Questi aspetti sono più chiaramente evidenziati dalle figure 5 e 6.

La figura 5 mostra in sezione, secondo un piano parallelo alle facce lateral i , una porzione di interruttore 39 di figura 2 ed il coperchio 60, irreversibilmente accoppiato al l ’ interruttore 39 per mezzo della linguetta 73 innestata a scatto nel la feritoia 77.

La linguetta 73 chiude l ’accesso 33 alla vite di serraggio del morsetto ed impedisce la manomissione dei collegamenti .

Sul bordo opposto del coperchio 60, il dente 76 è supportato dal braccio elastico 95 e si aggancia a scatto in una sede formata nella testa di slitta 96.

Il coperchio 60 risultaquindi ancorato irreversibilmente al blocco Interruttore che protegge le terminazioni di connessione tra blocco interruttore e modulo differenziale.

Per consentire di spostare la slitta di aggancio su rotaia, la cui testa 96 è protetta dal coperchio 60, in una posizione di sgancio, il braccio elastico 95 è provvisto diuna staffa cieca 97 o, ciò che è equivalente, di un dente accessibile dall’esterno, che consente di esercitare sul braccio 95 una forza di richiamo verso l'esterno e di trasferire questa azione di richiamo alla slitta di aggancio su rotaia attraverso il dente 76.

La figura 10 mostra schematicamente in vista laterale come, agendo dal frante del blocco interruttore, si possa inserire l’estremità di un cacciavite 105 nella staffa 97 del braccio 95 applicando a questo un conveniente momento flettente intorno ad un fulcro formato dal contatto del cacciavite 105 con un ginocchio 99 del braccio 95. Il momento flettente porta il braccio 95 nella posizione illustrata ed il dente 76 subisce una traslazione nella direzione indicata dalla freccia 106 trascinando con se la slitta di aggancio.

Claims (6)

1. RIVENDICAZIONI 1. Modulo di protezione differenziale con accoppiamento di sicurezza a blocco interruttore multipolare, detto modulo di protezione differenziale e detto blocco interruttore multipolare essendo destinati ad essere giustapposti con una prima faccia laterale a contatto ed interconnessi elettricamente con terminazioni integrali a detto modulo differenziale uscenti da una seconda faccia di detto modulo differenziale ed entranti in una seconda faccia di detto blocco interruttore, detto blocco interruttore essendo formato da una pluralità di moduli interruttori unipolari giustapposti, ciascuno provvisto di un alloggiamento per slitta di aggancio su rotaia, aperto su detta seconda faccia, un primo almeno di detti moduli unipolari essendo provvista di detta slitta alloggiata in detto alloggiamento, un secondo almeno di detti moduli essendo sprovvisto di slitta in detto alloggiamento, detto modulo di protezione differenziale comprendendo: - un coperchio di protezione di detta seconda faccia di detto blocco interruttore e di dette terminazioni, detto coperchio essendo provvisto di almeno primi mezzi di aggancio irreversibile (70,71,72,73) a detto blocco interruttore che, una volta agganciati a detto blocco interruttore impediscono l'accesso a viti di serraggio e di morsetti di connessione a dette terminazioni in detto blocco interruttore e di almeno un secondo mezzo di aggancio imperdibile (61) articolato in detto modulo differenziale, detto modulo di protezione differenziale essendo caratterizzato da ciò che detto modulo differenziale comprende almeno una coppia di spine di registro formate in rilievo su detta faccia e variabilmente disposte l’una relativamente all’altra a costituire una chiave di accoppiamento esclusivo di un modulo differenziale e di un blocco interruttore, aventi predeterminate caratteristiche elettriche e lo stesso numero di poli e da ciò che detto coperchio di protezione comprende almeno un terzo mezzo di aggancio per innesto irreversibile in detto alloggiamento di slitta sprovvisto di siitta.
2. 2. Modulo come a rivendicazione 1, in cui detto terzo mezzo di aggancio comprende una forchetta resiliente terminata in due denti di aggancio opposti l’uno all’altro per innesto irreversibile in recessi di tenuta formati in detto alloggiamento di slitta.
3. 3. Modulo come a rivendicazione 1 o 2 in cui detto coperchio di protezione comprende almeno un quarto mezzo di aggancio irreversibile a detta slitta.
4. 4. Modulo come a rivendicazione 3 in cui, detta slitta essendo provvista di una testa con recesso accessibile da detta seconda faccia, detto quarto mezzo di aggancio Irreversibile comprende un braccio resiliente formato in detto coperchio e terminante in un dente per innesto irreversibile a scatto in detto recesso.
5. 5. Modulo come a rivendicazione 4, in cui detto braccio resiliente è provvisto di mezzi per applicare a detto braccio resiliente un momento flettente di richiamo a detta slitta di aggancio in una posizione di sgancio.
6. 6. Modulo come a rivendicazione 5, in cui detti mezzi consistono in una staffa cieca formata in detto braccio.