ITMI941776A1 - Sistema di illuminazione telecomandato - Google Patents

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ITMI941776A1
ITMI941776A1 IT001776A ITMI941776A ITMI941776A1 IT MI941776 A1 ITMI941776 A1 IT MI941776A1 IT 001776 A IT001776 A IT 001776A IT MI941776 A ITMI941776 A IT MI941776A IT MI941776 A1 ITMI941776 A1 IT MI941776A1
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Inventor
Flavio Balasini
Boris Ukmar
Riccardo Ukmar
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Flavio Balasini
Boris Ukmar
Riccardo Ukmar
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  • Circuit Arrangement For Electric Light Sources In General (AREA)

Description

Descrizione dell'invenzione avente per titolo:
-SISTEMA DI ILLUMINAZIONE TELECOMANDATO”
La presente invenzione si riferisce ad un sistema di illuminazione telecomandato ed in particolare ad un dispositivo portalampada telecomandato che consente, oltre alla funzione basilare di apertura e chiusura del circuito elettrico del portalampada, anche la regolazione della intensità della corrente in esso circolante in funzione delle diverse condizioni di utilizzo.
Negli ultimi anni si è avuto un notevole sviluppo delle apparecchiature di telecomando nel settore delle applicazioni domestiche. Senza considerare infatti il caso dei telecomandi per apparecchi televisivi, che hanno avuto una rapidissima e capillare diffusione, sono ormai ampiamente diffusi telecomandi per l'apertura di cancelli, per la chiusura di serrature di automobili, per l'azionamento di impianti idraulici ed elettrici. Più recentemente si sono poi sviluppate applicazioni della tecnica del telecomando nel campo dell'illuminazione, sia nel caso di singoli apparecchi di illuminazione, sia per interi impianti di illuminazione di interni come di esterni.
Tutte le applicazioni fino ad oggi note della tecnica del telecomando nel settore domestico si possono suddividere in due principali categorie: dispositivi di telecomando dedicati ad una specifica apparecchiatura ed impianti di telecomando. Nel primo caso, si tratta di dispositivi di telecomando progettati e costruiti per un uso specifico non modificabile e venduti unitariamente all’apparecchiatura da essi telecomandata o comunque per essa predisposti; rientrano in questa categoria i telecomandi per televisore, per automobili e per lampade da terra o da tavolo. Nella seconda categoria rientrano tutti gli altri esempi di applicazione del telecomando sopra menzionati; si tratta di impianti specificamente progettati e costruiti da tecnici specializzati per risolvere una specifica esigenza dell'utente. Gli impianti di telecomando di questo tipo possono generalmente essere modificati in funzione di nuove esigenze dell'utilizzatore ma richiedono sempre, per questo, l'intervento di un tecnico.
Nel settore specifico dell'illuminazione telecomandata, cui la presente invenzione si rivolge, 1'utilizzatore può dunque attualmente scegliere tra l'acquisto di uno o più apparecchi di illuminazione muniti di specifico telecomando, e la installazione di uno specifico impianto di telecomando, mediante il quale viene reso possibile di telecomandare in un determinato modo i diversi punti-luce dell'abitazione.
Gli inconvenienti e gli svantaggi di una tale situazione sono immediatamente evidenti. Seguendo la prima soluzione infatti si può innanzitutto ottenere solo una applicazione molto limitata della tecnica di telecomando, a quei soli casi in cui il punto luce è costituito da un apparecchio di illuminazione mobile (lampadari da terra e da tavolo muniti di telecomandi singoli); si ha poi una moltiplicazione inutile e macchinosa dei telecomandi delle diverse apparecchiature di illuminazione, spesso non compatibili tra di loro; si ha infine un costo elevato di applicazione (nel caso di applicazione ad un impianto già esistente) perchè evidentemente i diversi apparecchi di illuminazione esistenti nell'abitazione devono essere sostituiti con altri analoghi, dotati di dispositivo di telecomando.
Anche con la seconda soluzione si hanno però seri problemi. Innanzitutto essa è normalmente applicabile solo in impianti nuovi, in cui può essere realizzata una centralizzazione dei comandi dell'impianto elettrico, indispensabile per realizzare un telecomando efficace su tutti i punti luce dell'impianto, o quanto meno richiede una completa ristrutturazione dell'impianto elettrico stesso; secondariamente, si può rilevare che si tratta in ogni caso di una soluzione rigida, la cui funzionalità non può essere modificata dall'utente senza l'intervento di personale specializzato .
La presente invenzione si colloca dunque in questo particolare settore della tecnica, e cioè quello dei sistemi di telecomando per impianti di illuminazione, dove i Richiedenti hanno verificato esservi un notevole interesse verso una soluzione che permetta la trasformazione di un sistema di illuminazione esistente di tipo tradizionale in un analogo sistema telecomandato senza la necessità di alcuna modifica dell'impianto elettrico e senza l'intervento di manodopera specializzata. Questo è dunque lo scopo fondamentale della presente invenzione.
Un'ulteriore scopo dell'invenzione è quello di proporre un sistema di illuminazione telecomandato che possa essere modificato in ogni momento, in modo semplice e veloce, ed in particolare senza la necessità di manodopera specializzata o di particolari conoscenze tecnologiche di chi provvede a questa operazione.
Gli scopi sopra descritti vengono raggiunti, secondo la presente invenzione, mediante un sistema di illuminazione telecomandato caratterizzato da ciò che comprende un telecomando in grado di inviare segnali radio codificati ed uno o più portalampada telecomandati ciascuno dei quali comprende: un circuito radioricevente atto a ricevere ed amplificare detti segnali radio codificati; un circuito di elaborazione dati dotato di memoria permanente, atto ad elaborare detti segnali, a confrontarli con dati memorizzati in detta memoria e ad emettere segnali di controllo; un circuito di comando della corrente in uscita dal portalampada, attivato da detti segnali di controllo del circuito di elaborazione; ed un circuito alimentatore, alimentato dalla corrente dell'impianto in entrata al portalampada ed atto ad alimentare tutti i sopraddetti circuiti ed il portalampada.
L'invenzione sarà comunque ora meglio descritta, con riferimento ad una preferita forma di esecuzione della stessa, attuata in un portalampada maschio/femmina ed illustrata negli allegati disegni, in cui:
fig. 1 è una vista in pianta di un portalampada telecomandato secondo la presente invenzione;
fig. 2 è una vista in sezione dello stesso portalampada, secondo la traccia ll-ll di fig. 1;
fig. 3 è uno schema a blocchi dei circuiti alloggiati all'interno del portalampada illustrato nelle precedenti figure;
fig. 4 è un diagramma di flusso del programma di lavoro del circuito di elaborazione dati del portalampada;
fig. 5 è uno schema a blocchi dei circuiti alloggiati all'interno del telecomando; e
fig. 6 è un diagramma di flusso del programma di lavoro del telecomando.
Come si è detto nella parte introduttiva, uno scopo principale della presente invenzione è quello di fornire un sistema di telecomando per impianti domestici di illuminazione, in grado di essere installato e regolato nel modo desiderato, senza l'ausilio di personale specializzato, anche dall'utente più sprovveduto. Per questo una forma preferita di esecuzione dell'invenzione è quella che si attua in un portalampada maschio/femmina, come illustrato nei disegni. In questo caso infatti, come risulterà chiaro dalla descrizione che segue, e sufficiente che l'utente sviti le lampadine che vuole telecomandare, avviti il portalampada dell'invenzione al loro posto e successivamente rimetta in posizione la lampada in detto portalampada. Questa banalissima operazione permette di ottenere immediatamente una completa azione di telecomando su detta lampada, ovviamente dopo che la stessa è stata alimentata tramite la chiusura del relativo interruttore dell'impianto elettrico.
E’ evidente che l'utente appena meno sprovveduto dal punto di vista tecnico, potrà utilizzare una seconda forma di esecuzione dell'invenzione (non illustrata), attuata in un normale portalampada femmina, che dovrà essere quindi installato in sostituzione di un portalampada tradizionale.
Come illustrato chiaramente nelle figg. 1 e 2, il portalampada secondo la presente invenzione è costituito da un corpo scatolare 1 in materiale plastico, comprendente una porzione interna e superiore 1A ed una porzione esterna ed inferiore 1B. La porzione 1A presenta centralmente un vano cilindrico 2 all'interno del quale è formata una filettatura 3 che permette di accoppiare al portalampada lo zoccolo di una rispettiva lampada. La porzione 1B presenta una parte superiore ottagonale, che abbraccia il vano 2 dall'esterno, delimitando con esso una cavità 4 nella quale trovano posto alcuni dei diversi componenti dei circuiti elettronici di controllo del portalampada, come verrà meglio illustrato in seguito. Detta parte superiore ottagonale della porzione 1B, si raccorda inferiormente ad una parte troncoconica - che delimita una cavità 5 sottostante e coassiale rispetto alla cavità 2 - alla base della quale viene fissato, in modo per sè noto, uno zoccolo 6 formato a maschio, che permette l'accoppiamento del portalampada dell'invenzione al portalampada fisso del punto luce che si desidera controllare. Le cavità 2 e 5 sono tra di loro separate da un piatto 7 che porta i contatti elettrici 8 e 9 per la lampada, mentre nella cavità 5 trovano posto gli altri componenti dei circuiti elettronici di controllo del portalampada.
Preferibilmente la porzione superiore 1A del corpo 1 ed il piatto 7, che sono direttamente a contatto dello zoccolo della lampada, sono formati con un materiale plastico ad alta resistenza termica, per sopportare le elevate temperature trasmesse dalla lampada durante il periodo di accensione, senza deformazioni o degradazioni. La porzione 1B del corpo, che non è direttamente a contatto con parti della lampada, può invece essere fabbricata con un materiale plastico ordinario, a tutto vantaggio della economicità di costruzione del portalampada. Le due porzioni 1A ed 1B del corpo 1 sono reciprocamente fissate tra di loro con un qualsiasi mezzo noto, per esempio a scatto, medianti viti, incollaggio o saldatura.
Il dispositivo portalampada della presente invenzione utilizza, per la alimentazione dei propri circuiti di telecomando, la stessa tensione dell'impianto. Questa viene infatti prelevata in modo noto dallo zoccolo 6 del portalampada tramite il contatto centrale 10 e la virola 11, ed inviata al circuito elettronico di controllo ed alla lampada, secondo lo schema elettrico illustrato in fig. 3. Più in particolare, il contatto centrale 10 dello zoccolo 6 è collegato al contatto centrale inferiore 8 della lampada attraverso un dispositivo T di pilotaggio della lampada meglio descritto nel seguito, mentre la virola 11 dello zoccolo 6 è direttamente collegata al contatto laterale 9 della lampada, tramite la molla di contatto 12 e la ribaditura di contatto 12'. La stessa tensione prelevata in 10 e 12' provvede poi alla alimentazione del circuito elettronico di controllo e telecomando del portalampada.
Detto circuito è costituito da quattro blocchi logici che, nella forma di esecuzione qui illustrata, vengono realizzati su quattro schede indipendenti. Più precisamente, il circuito comprende una scheda di alimentazione 13, una scheda di comando 14 della corrente in uscita dal portalampada, una scheda radioricevente 15 ed infine una scheda di elaborazione dati e di controllo 16. Come chiaramente visibile in fig. 1, la scheda di alimentazione 13 e la scheda di comando 14, che hanno una minore sensibilità alla temperatura, sono alloggiate all'interno della cavità 4 del portalampada, che è più calda per la vicinanza alla lampadina. Al contrario la scheda radioricevente 15 e sopratutto la scheda di elaborazione dati e di controllo 16, i cui componenti non sarebbero in grado di funzionare correttamente a temperature elevate, sono disposte all'interno della cavità 5 che si mantiene a temperatura più bassa, per la maggiore distanza della lampadina, per la presenza del piatto 7 e per l'effetto disperdente delle pareti della cavità 4. A questo proposito si fa notare che, vantaggiosamente, il contatto laterale 9 della lampada è distanziato dal contatto 12' che lo alimenta, cosi da evitare che il calore trasmesso dalla lampada al contatto 9, si propaghi per conduzione metallica al contatto a molla 12 e da questo alla cavità 5.
In effetti, una delle intuizioni più felici della presente invenzione è stata proprio quella di progettare, all'interno del portalampada, una zona a temperatura relativamente bassa (appunto la cavità 5) nella quale potessero essere installate le componenti più sensibili agli innalzamenti di temperatura, e cioè la CPU (unità centrale di elaborazione) che governa il funzionamento della scheda di elaborazione e di controllo 16 e l'alimentatore A della scheda 15. A tale felice intuizione se ne è aggiunta poi una seconda fondamentale, e cioè la previsione di un programma di controllo gestito da detta CPU, come meglio si vedrà in seguito, per mantenere entro un valore massimo previsto la temperatura all'interno della cavità 5. Tali innovazioni hanno dunque reso possibile la concreta realizzazione di un portalampada telecomandato con autonoma capacità di elaborazione, la cui possibilità di esistenza non era neppure prevedibile fino ad oggi, stante la notissima e persistente incompatibilità tra alte temperature (quali quelle notoriamente raggiunte nello zoccolo di un portalampada tradizionale) ed unità di elaborazione dati.
I singoli componenti delle diverse schede sopraddette sono chiaramente indicati in fig. 3, in cui è illustrata anche la posizione circuitale di un condensatore 17 alloggiato anch'esso nella cavità 4 (Vedi fig. 2). La scheda di alimentazione 13 comprende un raddrizzatore D, un filtro F, un regolatore R12 per la regolazione della tensione a 12 V, un regolatore R5 per la regolazione della tensione a 5 V ed un generatore di sincronismo G. La scheda di comando 14 della corrente in uscita dal portalampada, comprende un dispositivo Triac T ed un micropulsante di programmazione P, azionabile dall'esterno del portalampada mediante un pulsante Ρ'. La scheda radioricevente 15 comprende un ricevitore di onde radio super-reattivo S ed un amplificatore A. Infine la scheda di elaborazione e di controllo 16 comprende un dispositivo di memoria permanente M ed un'unità centrale di elaborazione dati, indicata con la sigla corrente "CPU". Associata alla CPU vi è un circuito elettronico atto ad effettuare il controllo della temperatura delle schede 15 e 16.
Il portalampada secondo la presente invenzione è completato da un telecomando, di tipo per sè noto, per esempio del tipo a batteria realizzato secondo un circuito rappresentato nello schema a blocchi di fig. 5. Tale circuito comprende una scheda di immissione ed elaborazione dati 18 ed una scheda radiotrasmittente 19 entrambe alimentate da una batteria B. La scheda 18 comprende un'unità centrale di elaborazione dati (CPU), una pulsantiera Z per l'immissione dei dati, un LED per la segnalazione visiva dello stato del trasmettitore ed un commutatore multiplo tipo dip-switch N per la codifica dei segnali trasmessi. La scheda 19 comprende un alimentatore Q ed un trasmettitore in radio frequenza V. Detto telecomando avrà un numero di pulsanti almeno pari al desiderato numero di punti luce o di gruppi di punti luce da controllare, e dovrà essere in grado di inviare segnali ricevibili e decodificabili dal ricevitore S della scheda 15.
Il funzionamento del portalampada secondo la presente invenzione dovrebbe risultare già chiaro, almeno nelle sue linee generali, dalla descrizione soprariportata del relativo circuito elettronico di telecomando, ma viene comunque nel seguito brevemente richiamato. I segnali inviati dal trasmettitore V del telecomando a batteria vengono dunque ricevuti dal ricevitore s ed amplificati dall'amplificatore A, entrambi alimentati a 12 V dal regolatore R12, ed inviati alla CPU. Quest'ultima, alimentata a 5 V assieme alla memoria permanente M dal regolatore R5, provvede a confrontare i segnali ricevuti con quelli eventualmente caricati nella memoria M e ad elaborare, in funzione di ciò, un segnale di controllo che viene inviato alla porta del Triac T. Questo provvede a sua volta ad inviare la voluta tensione di potenza al contatto centrale 8 del portalampada, l'altra fase della linea di potenza essendo, come già detto, costantemente connessa al contatto laterale 9 dello stesso portalampada. A tali contatti 8 e 9 viene connessa la lampada L che si desidera controllare. Il pulsante di programmazione P' consente di agire sulla CPU per modificare il contenuto della memoria M o per predisporre la CPU stessa in un particolare tipo di funzionamento, in base ad un programma di lavoro della stessa CPU.
La rete C di controllo della temperatura invia i propri segnali di temperatura alla CPU, dove tali segnali vengono gestiti da un programma di controllo della temperatura - che ha priorità sul programma di normale funzionamento del portalampada descritto nel seguito - che provvede a diminuire la luminosità della lampada alimentata dal portalampada dell 'invenzione man mano che detta temperatura si avvicina alla temperatura massima ammissibile. Secondo una preferita forma di esecuzione di questo programma, vengono stabiliti tre valori di soglia, tutti inferiori al valore massimo ammissibile di temperatura. Al raggiungimento del primo valore di soglia la luminosità viene ridotta ad un primo predeterminato valore. Al raggiungimento del secondo valore di soglia la luminosità viene ridotta ulteriormente ad un secondo predeterminato valore. Se poi la temperatura, nonostante questi decrementi di luminosità, continua a crescere e raggiunge il terzo valore di soglia, la luminosità della lampada viene portata a livelli estremamente bassi. Prove condotte sul portalampada secondo la presente invenzione hanno dimostrato che solo in condizioni eccezionali, in lampadari di forma molto chiusa o con lampade di potenza sovradimensionata, può essere raggiunto il terzo valore di soglia. Il programma di controllo della temperatura prevede poi che il livello di luminosità della lampada venga automaticamente aumentato, secondo uno schema inverso a quello precedentemente descritto, non appena la temperatura ritorna ad abbassarsi sotto i livelli di soglia sopra definiti.
Nell'ambito del funzionamento generale sopra descritto è del tutto evidente che possono essere predisposti diversi programmi di lavoro della CPU, cosi da ottenere funzionalità diverse del portalampada telecomandato, in funzione di diverse specifiche esigenze dell'utente. La presente invenzione si riferisce anche ad uno particolare di detti programmi, che si è rivelato particolarmente interessante, dal momento che consente un uso notevolmente elaborato del portalampada pur richiedendo solo modeste risorse di elaborazione, quali possono essere soddisfatte senza alcun problema anche da un microprocessore di piccole dimensioni e basso costo.
Lo schema di flusso di tale programma è illustrato in fig. 4 e prevede una fase iniziale che si attiva solo al momento in cui viene immessa corrente nel circuito del portalampada (per esempio con la chiusura dell'interruttore di impianto ad esso relativo) ed una successiva fase di routine che viene ripetuta in continuo, in attesa dell'arrivo di un codice di comando da parte del telecomando.
In detta fase iniziale viene innanzitutto letta la zona della memoria permanente M in cui è memorizzato il codice di funzionamento {acceso/spento, % di luminosità) del singolo portalampada. Se tale memoria è scritta, la scheda 14 di comando della lampada L viene attivata con questi dati; in caso contrario viene abilitato 1'autoapprendimento di un codice. Al termine di questa fase viene abilitata la ricezione di segnali da parte della scheda radioricevente 15.
La successiva fase di routine comprende una prima routine che controlla lo stato del microinterruttore P. Se questo è premuto viene cancellata la zona della memoria M in cui è memorizzato il codice di riconoscimento di un pulsante del telecomando; in caso contrario si passa direttamente alla seconda routine.
La seconda routine inizia con un controllo iniziale sulla esistenza o meno di un codice in arrivo. In assenza di tale codice il programma ritorna all'inizio della prima routine; in presenza di detto codice viene invece verificato se la memoria M contiene già un codice di riconoscimento o se essa è vuota. Nel caso di memoria vuota, il codice in arrivo viene scritto come codice di riconoscimento del pulsante di comando di quel singolo portalampada; nel caso di memoria piena, il codice in arrivo viene confrontato con il codice memorizzato e solo in caso di coincidenza la routine viene fatta proseguire al passo successivo; in caso contrario il programma ritorna all'inizio della prima routine. Il passo successivo prevede la lettura sulla memoria M dello stato acceso/spento del portalampada e la sua variazione rispettivamente in spento/acceso con analogo comando inviato alla scheda 14. Se la ricezione del codice di riconoscimento continua oltre un tempo predeterminato (preferibilmente 1 secondo), viene attivata naturalmente se precedentemente abilitata, nel modo descritto nel seguito - la procedura di regolazione della luminosità della lampada, che prevede la variazione continua della corrente di controllo del Triac T tra un valore minimo ed un valore massimo, fino a quando si interrompe l'invio di segnali del codice di riconoscimento. A questo punto viene scritta la memoria H, con le indicazioni sullo stato acceso/spento e sulla percentuale di luminosità esistenti al momento in cui è cessato l'invio di segnali di codice.
Dalla descrizione del preferito programma di funzionamento della CPU sopra illustrato, si comprende innanzitutto che ad ogni singolo codice di riconoscimento (che, come detto, corrisponde ad un singolo pulsante del telecomando) può essere associato un numero qualsiasi di portalampada. E' infatti sufficiente predisporre contemporaneamente nello stato di programmazione tutti i portalampada che si desiderano controllare (per esempio tutti quelli di una stanza, di una rampa di scale, di una parte di un giardino o di un viale di accesso), premendo il relativo pulsante P ed essi riconosceranno automaticamente e memorizzeranno il codice di riconoscimento del primo pulsante del telecomando che verrà premuto dopo 11 loro inserimento in stato di programmazione. Altrettanto facile è d'altra parte l'associazione di portalampada singoli a singoli pulsanti del telecomando, essendo infatti sufficiente che essi vengano messi uno dopo l'altro in stato di programmazione, premendo immediatamente dopo l'attivazione di ognuno di essi il pulsante del telecomando a cui si desidera che vengano associati. Ogni variazione e sperimentazione del telecomando è quindi direttamente eseguibile dall'utente con la massima facilità, tutte le volte che questi lo desidera, con la semplice pressione di pulsanti e senza quindi dover ricorrere all'impiego di attrezzi particolari.
Secondo una caratteristica di particolare comodità del portalampada della presente invenzione, la scheda 16 di elaborazione e di controllo, in aggiunta al proprio codice di riconoscimento, riconosce anche codici speciali. ∑n questo modo è possibile, con la semplice pressione di tasti dedicati presenti sul telecomando, dare un comando "accendi tutti" o "spegni tutti" che si rivela particolarmente comodo in molte occasioni.
Una volta programmato, ogni portalampada dell'invenzione mantiene nel tempo la programmazione ricevuta, grazie ai dati memorizzati nella memoria permanente M, sia per quanto riguarda il codice di riconoscimento che per quanto riguarda lo stato di funzionamento, e ciò indipendentemente dal fatto che la corrente al portalampada possa essere interrotta per periodi più o meno lunghi, agendo sui normali interruttori dell'impianto elettrico. In ogni caso, quando il circuito principale viene chiuso il portalampada riprende automaticamente l'ultima impostazione ricevuta, sia in termini di acceso/spento, sia in termini di percentuale di luminosità.
Secondo una caratteristica del programma di funzionamento del sistema di illuminazione dell'invenzione, la funzione di regolazione della luminosità può essere attivata o meno sul singolo portalampada - in fase di installazione o, successivamente, quando lo si desidera - semplicemente variando la durata di pressione del pulsante P di programmazione. Per una pressione di breve durata il portalampada si attiva infatti nella sola funzione acceso/spento (utile per esempio per il controllo di lampade a scarica di gas), mentre proseguendo nella pressione per un tempo più lungo (per esempio oltre 3 secondi) si attiva il portalampada anche nella funzione di regolazione della luminosità. Naturalmente portalampade regolati con diverse funzionalità possono ugualmente avere il medesimo codice di riconoscimento, ottenendo cosi una vasta gamma di possibili modi di funzionamento del sistema di illuminazione secondo la presente invenzione.
Semplicemente variando il programma di lavoro della CPU è naturalmente possibile ottenere, con la medesima struttura di portalampada, funzionalità aggiuntive e particolari, che possono essere desiderabili in applicazioni specifiche, quali per esempio: la possibilità di associare la funzione ACCESO/SPENTO non solo a pulsanti generali del tipo "accendi tutti" e "spegni tutti" prima descritto, ma anche ai rimanenti normali pulsanti del telecomando, consentendo quindi 1'attivazione di un determinato stato di funzionamento "acceso" e "spento" anche su lampade non in vista; la possibilità di impostare da telecomando una predeterminata percentuale di luminosità; la possibilità di impostare modifiche dello stato di funzionamento al trascorrere del tempo o al variare della luce solare ed altre funzionalità similari.
Come si è detto, i segnali codificati provenienti dal telecomando devono essere prontamente letti, verificati ed eseguiti dalla CPU del portalampada. I Richiedenti hanno determinato che una forma di tali segnali particolarmente adatta per ottenere tale scopo è quella costituita da un treno di segnali digitali seriali. Una soluzione possibile, ma non limitativa, per tale treno di segnali comprende almeno un bit di sincronismo, un bit ACCESO/SPENTO per la esecuzione del comando "accendi tutti" o "spegni tutti", 5 bit per la codifica dei pulsanti, e 10 bit per la codifica del telecomando, tutti ripartiti su 3 byte da 8 bit ciascuno, cui si aggiunge un quarto byte per la esecuzione di una check-sum che consente di controllare la coerenza del segnale ricevuto ed eventualmente un quinto byte per le funzionalità aggiuntive .
Con questo tipo di formattazione del segnale è possibile codificare fino a 32 tasti per ogni telecomando e fino a 1024 telecomandi fra di loro incompatibili, rendendo praticamente trascurabile il rischio di interferenze tra telecomandi che operano nella stessa zona, pur lasciando aperta la possibilità di avere più telecomandi che possono indifferentemente operare sullo stesso impianto (i quali naturalmente devono avere un'identica codifica nei IO bit a disposizione per questo).
Il programma di funzionamento del telecomando, illustrato in fig. 6, è molto semplice. Esso prevede, dopo l'accensione, l'entrata in uno stato a basso consumo (stop mode), l'uscita dal quale avviene solamente quando vi è un tasto premuto. A questo punto il radiotrasmettitore V invia il treno di segnali sopradescritto, secondo la codifica imposta dal commutatore N e dalla pulsantiera Z, e tale invio dura fino a quando il tasto viene mantenuto premuto così da poter attivare, se abilitata, la funzione di regolazione della luminosità.
Dalla descrizione che precede risulta in modo chiaro come il sistema di illuminazione telecomandato secondo la presente invenzione abbia pienamente raggiunto gli scopi prefissi. Esso permette infatti di rendere telecomandabile un impianto di illuminazione del tutto tradizionale, senza dover apportare alcuna modifica all’impianto e senza richiedere alcuna manodopera specializzata per la installazione o per la programmazione che, come si è visto, si ottengono semplicemente avvitando il portalampada e premendo alcuni pulsanti. Si è anche visto come il portalampada possa essere programmato e riprogrammato con la massima facilità e velocità, conseguendo così un altro scopo dell'invenzione.
Il sistema di illuminazione secondo la presente invenzione è stato descritto con particolare riferimento ad una preferita forma di esecuzione dello stesso, ma è chiaro che numerose possono essere le varianti possibili della stessa rientranti nell'ambito di protezione del brevetto. Tra le più immediatamente concepibili di esse, si possono citare per esempio quelle in cui siano adottate diverse disposizioni dei circuiti nel portalampada o siano utilizzati diversi componenti per i circuiti stessi, od anche quelle in cui parte dei circuiti sia collocata, per maggiore comodità od economia, in una unità dissociata dai portalampada ed a disposizione dell'intero impianto, o infine quelle in cui i segnali vengono trasmessi attraverso mezzi diversi dalle onde radio, per esempio mediante raggi infrarossi o tramite onde convogliate ad alta frequenza sullo stesso impianto elettrico e simili. L'ambito dell'invenzione dovrà dunque intendersi esteso a tutte queste e ad altre possibili varianti, secondo le definizioni generali dello stesso fornite nelle allegate rivendicazioni.

Claims (6)

  1. R I V E N D I C A Z I O N I 1) Sistema di illuminazione telecomandato caratterizzato da ciò che comprende un telecomando in grado di inviare segnali codificati ed uno o più portalampada telecomandati ciascuno dei quali comprende: un circuito ricevente atto a ricevere ed amplificare detti segnali codificati; un circuito di elaborazione dati, atto ad elaborare detti segnali in un'unità centrale di elaborazione dati, e ad emettere segnali di controllo; un circuito di comando della corrente in uscita dal portalampada, attivato da detti segnali di controllo del circuito di elaborazione; ed un circuito alimentatore, alimentato dalla tensione dell'impianto in entrata al portalampada ed atto ad alimentare tutti i sopraddetti circuiti ed il portalampada.
  2. 2) Sistema di illuminazione come in 1), in cui detti segnali codificati sono segnali radio e detto circuito ricevente è un circuito radioricevente.
  3. 3) Sistema di illuminazione come in 1), in cui detto circuito di elaborazione è dotato inoltre di una memoria permanente ed è in grado di effettuare un confronto tra i dati ricevuti tramite detti segnali codificati ed i dati immagazzinati in detta memoria permanente.
  4. 4) Sistema di illuminazione come in 1) a 3), in cui detto portalampada comprende una cavità anulare superiore, che circonda il vano cilindrico di alloggiamento dello zoccolo della lampada, nella quale sono disposti detto circuito alimentatore e detto circuito di comando della corrente in uscita dal portalampada, ed una cavità troncoconica inferiore nella quale sono alloggiati detto circuito radioricevente e detto circuito di elaborazione dati.
  5. 5) Sistema di illuminazione come in 1) a 4), in cui detta cavità anulare superiore e detta cavità troncoconica inferiore sono separate da un piatto portante i contatti elettrici per la lampada .
  6. 6) Sistema di illuminazione come in 1) e 5), in cui le parti del portalampada a contatto dello zoccolo della lampada sono realizzate in materiale ad elevata resistenza termica. 7} Sistema di illuminazione come in una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, in cui detto circuito di elaborazione dati comprende mezzi per rilevare la temperatura della unità centrale di elaborazione ed un programma di controllo di detta temperatura che diminuisce la luminosità della lampada alimentata dal portalampada quando la temperatura della unità centrale di elaborazione raggiunge una prefissata temperatura di soglia. 8) Sistema di illuminazione come in una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, in cui detto circuito di comando della corrente in uscita dal portalampada comprende un micropulsante per l'invio di comandi di preselezione a detto circuito di elaborazione. 9} Sistema di illuminazione come in una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, in cui detto portalampada è un portalampada maschio/femmina. 10) Sistema di illuminazione come nella rivendicazione 9), in cui il contatto laterale per la lampada è collegato solo indirettamente, tramite il circuito elettrico, al contatto a molla che preleva tensione dalla virola dello zoccolo a maschio del portalampada . 11) Sistema di illuminazione come in una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, in cui detto portalampada è un portalampada femmina. 12) Sistema di illuminazione come in una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, in cui detta unità centrale di elaborazione del circuito di elaborazione dati del portalampada è pre-programmata secondo un programma che presenta lo schema di flusso illustrato in fig. 4. 13) Sistema di illuminazione come in una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, in cui detto telecomando comprende un circuito di elaborazione dati, munito di un commutatore a più posizioni e di una pulsantiera, ed un circuito radiotrasmittente munito di amplificatore. 14) Sistema di illuminazione come in una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, in cui detto telecomando è pre-programmato secondo un programma che presenta lo schema di flusso illustrato in fig. 6.
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ITMI941776A IT1274736B (it) 1994-08-26 1994-08-26 Sistema di illuminazione telecomandato

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ITMI941776A0 (it) 1994-08-26
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