ITMI20131397A1 - "dispositivo di supporto antifurto per biciclette" - Google Patents
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Classifications
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Description
DISPOSITIVO DI SUPPORTO ANTIFURTO PER BICICLETTE
La presente invenzione si riferisce a un dispositivo di supporto antifurto per biciclette.
Secondo le statistiche tutti i principali reati commessi in Italia, sia contro la persona, sia contro la proprietà, sono in calo sin dal 2002 o quantomeno si mantengono stabili. Uno dei pochi reati commessi in Italia che si stima essere in costante aumento è il furto di biciclette. Un tale reato viene frequentemente commesso anche per la facilità e la rapidità con cui può tipicamente essere rubata una bicicletta.
I furti di biciclette avvengono indistintamente sia in luoghi pubblici, sia in aree private, tra cui spiccano in particolare i negozi specializzati nella vendita di biciclette tecnologicamente sofisticate e quindi costose. Inoltre i furti non riguardano esclusivamente le biciclette complete e pronte all’uso, ma anche i relativi componenti principali, come ad esempio ruote e telai.
Nella maggior parte dei casi tali furti non vengono denunciati per svariate ragioni. La scelta è legata alla convinzione che il furto di biciclette sia, in fondo, un reato poco grave, ma vi è anche il fatto che le forze dell’ordine sono poco attive nel contrastare simili furti, scoraggiando di fatto la presentazione delle relative denunce.
Tra le principali metodologie di prevenzione dei furti si possono citare le campagne di comunicazione per segnalare ai ciclisti come e dove legare la propria bicicletta, le mappature delle città volte a individuare le zone in cui avvengono più frequentemente i furti, i sistemi di marchiatura del telaio e i parcheggi custoditi su abbonamento destinati unicamente alle biciclette, nonché il ben noto utilizzo di sistemi antifurto meccanici di vario genere.
Tra i sistemi antifurto di tipo meccanico per biciclette attualmente in commercio si possono citare catene, lucchetti, catenacci e dispositivi similari. Questi sistemi antifurto meccanici di tipo noto possono essere fabbricati con i più svariati materiali e sono generalmente destinati a vincolare il telaio e/o una ruota della bicicletta a strutture che sono appositamente realizzate per tale scopo, quali ad esempio i cavalletti portabici, oppure che vi si adattano più o meno efficacemente (pali, ringhiere, ecc.).
Quasi tutti i sistemi antifurto meccanici di tipo noto possono tuttavia essere manomessi in tempi relativamente brevi dai ladri, che dispongono di attrezzature sempre più sofisticate e adatte allo scopo. In aggiunta, non essendo permanentemente ancorati a terra o comunque a una generica struttura fissa, i sistemi antifurto meccanici di tipo noto risultano del tutto inefficaci nel momento in cui i ladri riescono ad asportare, senza danneggiarlo, l’intero assieme costituito dalla bicicletta e dal rispettivo sistema antifurto a essa collegato.
Scopo della presente invenzione è pertanto quello di realizzare un dispositivo di supporto antifurto per biciclette che sia in grado di risolvere gli inconvenienti sopra citati della tecnica nota in una maniera estremamente semplice, economica e particolarmente funzionale.
Nel dettaglio, è uno scopo della presente invenzione quello di realizzare un dispositivo di supporto antifurto per biciclette che renda estremamente difficoltosa per i ladri, se non impossibile, la manomissione o la rottura del dispositivo stesso utilizzando attrezzature da scasso e/o da taglio tradizionali.
Un altro scopo della presente invenzione è quello di realizzare un dispositivo di supporto antifurto per biciclette che, essendo permanentemente vincolato a una struttura fissa, impedisca l’asportazione della bicicletta e del rispettivo dispositivo di supporto antifurto senza ricorrere ad attrezzature da scasso e/o da taglio.
Un ulteriore scopo della presente invenzione è quello di realizzare un dispositivo di supporto antifurto per biciclette che sia anche in grado di sostenere la bicicletta in posizione sollevata rispetto al suolo senza la necessità di vincolare la bicicletta stessa, così da poterla esporre all’interno di punti vendita, oppure di mantenerla parcheggiata senza eccessivi ingombri all’interno di aree private.
Questi scopi secondo la presente invenzione vengono raggiunti realizzando un dispositivo di supporto antifurto per biciclette come esposto nella rivendicazione 1.
Ulteriori caratteristiche dell’invenzione sono evidenziate dalle rivendicazioni dipendenti, che sono parte integrante della presente descrizione.
Le caratteristiche e i vantaggi di un dispositivo di supporto antifurto per biciclette secondo la presente invenzione risulteranno maggiormente evidenti dalla descrizione seguente, esemplificativa e non limitativa, riferita ai disegni schematici allegati nei quali:
la figura 1 è una vista in prospettiva di un primo esempio di realizzazione del dispositivo di supporto antifurto per biciclette secondo la presente invenzione, mostrato in configurazione aperta;
la figura 2 è una vista dal lato inferiore del dispositivo di supporto antifurto per biciclette di figura 1, mostrato in configurazione aperta;
la figura 3 mostra, in vista esplosa dall’alto, i componenti principali del dispositivo di supporto antifurto per biciclette di figura 1;
la figura 4 mostra, in vista esplosa dal basso, i componenti principali del dispositivo di supporto antifurto per biciclette di figura 1;
le figure 5A e 5B mostrano, in due distinte fasi di montaggio, un componente di base del dispositivo di supporto antifurto per biciclette di figura 1;
la figura 6 è una vista in prospettiva di un secondo esempio di realizzazione del dispositivo di supporto antifurto per biciclette secondo la presente invenzione, mostrato in configurazione chiusa;
la figura 7 è una vista in prospettiva del dispositivo di supporto antifurto per biciclette di figura 6, mostrato in configurazione aperta;
la figura 8 è una vista in prospettiva che illustra una possibile modalità di utilizzo del dispositivo di supporto antifurto per biciclette secondo la presente invenzione; e
la figura 9 è una vista in alzata laterale che illustra una possibile modalità di utilizzo del dispositivo di supporto antifurto per biciclette secondo la presente invenzione.
Con riferimento alle figure, vengono mostrati due esempi di realizzazione preferiti del dispositivo di supporto antifurto per biciclette secondo la presente invenzione, indicato complessivamente con il numero di riferimento 10. Il dispositivo 10 comprende sostanzialmente un primo componente 12, o piastra di base, configurato per essere permanentemente vincolato, lungo un piano sostanzialmente verticale, a una struttura fissa costituita ad esempio da un muro in calcestruzzo oppure in laterizio (figure 8 e 9).
Il dispositivo 10 comprende inoltre un secondo componente 14, o braccio di supporto, la cui estremità distale è operativamente collegata alla piastra di base 12. Il braccio di supporto 14 si estende in una direzione sostanzialmente perpendicolare rispetto al piano di sviluppo di tale piastra di base 12 nella configurazione operativa del dispositivo 10.
Il dispositivo 10 comprende infine un terzo componente 16 a forma di manicotto, o ganascia di chiusura, operativamente collegato all’estremità prossimale del braccio di supporto 14. La ganascia di chiusura 16 è configurata per supportare e trattenere sul dispositivo 10 una porzione tubolare, come ad esempio il tubo orizzontale o “canna”, del telaio della bicicletta.
Nel dettaglio, la ganascia di chiusura 16 è costituita da un primo semiguscio 18, solidale all’estremità prossimale del braccio di supporto 14, e da un secondo semiguscio 20, incernierato a tale braccio di supporto 14 e operativamente collegato a un meccanismo di chiusura 22 anch’esso solidale al braccio di supporto 14 in corrispondenza della sua estremità prossimale. Il secondo semiguscio 20, quando azionato dal meccanismo di chiusura 22, è quindi in grado di ruotare tra una prima configurazione chiusa del dispositivo 10 (figura 6), in cui tale secondo semiguscio 20 si accoppia con il primo semiguscio 18 per formare un manicotto che racchiude in una morsa protettiva la porzione tubolare del telaio della bicicletta, impedendone la rimozione dal dispositivo 10 stesso, e una seconda configurazione aperta del dispositivo 10 (figure 1, 2 e 7), in cui tale secondo semiguscio 20 ruota per disaccoppiarsi dal primo semiguscio 18, liberando dalla morsa della ganascia di chiusura 16 la porzione tubolare del telaio della bicicletta.
Come mostrato in figura 1, nella configurazione operativa del dispositivo 10 il primo semiguscio 18 della ganascia di chiusura 16 a forma di manicotto è convenientemente fissato all’estremità prossimale del braccio di supporto 14 con la propria concavità rivolta verso l’alto, in maniera tale da poter comunque sostenere la porzione tubolare del telaio della bicicletta anche nella seconda configurazione aperta del dispositivo 10. Il secondo semiguscio 20 della ganascia di chiusura 16 a forma di manicotto è invece ruotabilmente collegato al braccio di supporto 14 tramite un perno 24 inserito in maniera inamovibile sia all’interno di uno o più fori passanti 26, ricavati in corrispondenza dell’estremità prossimale di tale braccio di supporto 14, sia all’interno di uno o più corrispondenti fori passanti 28, ricavati su una piastra rinforzata di collegamento 30 solidale al secondo semiguscio 20.
Il meccanismo di chiusura 22 è provvisto di un catenaccio 62 che collabora con la piastra rinforzata di collegamento 30 del secondo semiguscio 20 per mantenere selettivamente accoppiato tale secondo semiguscio 20 con il primo semiguscio 18. La piastra rinforzata di collegamento 30 del secondo semiguscio 20 è inoltre provvista di una parete rinforzata 32 in grado di ricoprire almeno parzialmente il meccanismo di chiusura 22 nella prima configurazione chiusa del dispositivo 10, in maniera tale da rendere particolarmente complessa la manomissione del meccanismo di chiusura 22 utilizzando attrezzature da scasso e/o da taglio. Il meccanismo di chiusura 22 può essere di qualsiasi tipo noto allo stato della tecnica e la sua apertura/chiusura può essere ottenuta mediante una serratura con chiave, una serratura a combinazione, una scheda magnetica, elettronica, ecc.
Il braccio di supporto 14 può essere permanentemente vincolato, ad esempio mediante saldatura, alla rispettiva piastra di base 12. In tal modo il braccio di supporto 14 mantiene permanentemente il dispositivo 10 nella sua configurazione operativa, rimanendo sempre perpendicolare rispetto a tale piastra di base 12 e, quindi, sporgente rispetto alla struttura fissa.
In alternativa, il braccio di supporto 14 può essere convenientemente incernierato alla rispettiva piastra di base 12 per passare dalla configurazione operativa del dispositivo 10 a una configurazione di riposo, in cui tale braccio di supporto 14 ruota rispetto a tale piastra di base 12 per disporsi verticalmente e parallelamente rispetto alla piastra di base 12 stessa. Questa configurazione di riposo del dispositivo 10 è utilissima per guadagnare spazio nella condizione in cui non deve essere sostenuta alcuna bicicletta.
Nel dettaglio, per ottenere la rotazione del braccio di supporto 14, la piastra di base 12 è provvista di una coppia di pareti contrapposte 34 che si estendono sostanzialmente nella medesima direzione di sviluppo di tale braccio di supporto 14, vale a dire in una direzione sostanzialmente perpendicolare rispetto al piano di sviluppo della piastra di base 12. Le pareti contrapposte 34 sono configurate per avvolgere lateralmente l’estremità distale del braccio di supporto 14 e sono provviste ciascuna di un primo foro passante 36 configurato per alloggiare un perno di rotazione 38 che si inserisce ulteriormente, in maniera inamovibile, in uno o più corrispondenti fori passanti 40 realizzati in corrispondenza dell’estremità distale del braccio di supporto 14.
Per mantenere fermo il braccio di supporto 14 nella configurazione operativa del dispositivo 10 è prevista una spina di blocco 42 che si inserisce in un secondo foro passante 44 ricavato su ciascuna parete contrapposta 34 della piastra di base 12. La spina di blocco 42 è configurata per sostenere in appoggio l’estremità distale del braccio di supporto 14, così da mantenere fermo tale braccio di supporto 14 in una posizione sporgente e sostanzialmente perpendicolare rispetto al piano di sviluppo della piastra di base 12.
Con riferimento in particolare alle figure 5A e 5B, si nota come la piastra di base 12 sia preferibilmente di forma circolare e sia provvista, in corrispondenza del suo bordo circonferenziale, di una pluralità di fori passanti 46 atti all’inserimento di corrispondenti tasselli 48 per il fissaggio alla struttura fissa. Per motivi di sicurezza, i tasselli 48 sono del tipo con testa 50 asportabile mediante rottura. In altre parole, una volta che i tasselli 48 sono stati portati a chiusura, con una ulteriore pressione sulla chiave usata per il loro serraggio si ottiene la rottura della testa esagonale 50 dal relativo fusto, rendendo lo smontaggio della piastra di base 12 impossibile, o perlomeno complesso e possibile solo mediante l’uso di speciali attrezzature, che richiedono comunque un tempo medio di circa 10-15 minuti per la rimozione di ogni singolo tassello 48 di ancoraggio.
Per garantire una sicurezza di ancoraggio ancora maggiore, la piastra di base 12 può essere centralmente provvista di almeno un foro filettato 52 di diametro relativamente elevato (circa 25 mm), comunque superiore al diametro dei fori passanti 46 previsti sul bordo circonferenziale della piastra di base 12 stessa. Ciascun foro filettato 52 centrale è atto all’inserimento di una relativa spina di ancoraggio 54 configurata per mantenere la piastra di base 12 saldamente vincolata alla struttura fissa grazie all’ausilio di un fissante chimico che coopera con tale spina di ancoraggio 54.
Operativamente, per ottenere il collegamento alla struttura fissa della piastra di base 12 sin qui descritta, si avvita dapprima la spina di ancoraggio 54 nel rispettivo foro filettato 52 dal lato posteriore della piastra di base 12 stessa. Si procede quindi al montaggio sulla struttura fissa della piastra di base 12 con la spina di ancoraggio 54 avvitata, previa applicazione del relativo fissante chimico, inserendo infine i tasselli 48 all’interno di rispettivi fori precedentemente eseguiti nella struttura fissa stessa.
Un’eventuale rimozione del dispositivo 10 dalla struttura fissa prevede dapprima la rimozione dei tasselli 48, seguita dalla rotazione della piastra di base 12 in senso antiorario, svitandola per liberarla dalla spina di ancoraggio 54. Tale spina di ancoraggio 54 dovrebbe successivamente essere livellata rispetto alla parete della struttura fissa, tagliando la parte sporgente con una molatrice angolare.
Nelle figure 6 e 7 viene illustrato un secondo esempio di realizzazione del dispositivo di supporto antifurto 10 per biciclette secondo la presente invenzione. In tale esempio di realizzazione la piastra di base 12 è formata da una porzione centrale 56 mobile di forma sostanzialmente circolare, a cui è operativamente collegata l’estremità distale del braccio di supporto 14, e da una porzione periferica 58 fissa che circonda e ricopre almeno parzialmente tale porzione centrale 56 in corrispondenza del suo bordo circonferenziale, su cui sono ricavati i mezzi di fissaggio (fori passanti 46) alla struttura fissa.
La porzione centrale 56 è configurata per ruotare sul piano di sviluppo della piastra di base 12 secondo un angolo predefinito, tipicamente pari o inferiore a 180°, rispetto alla relativa porzione periferica 58. La rotazione della porzione centrale 56 della piastra di base 12 permette la conseguente rotazione del braccio di supporto 14 e della relativa ganascia di chiusura 16 attorno a un asse perpendicolare al piano di sviluppo della piastra di base 12.
La rotazione della porzione centrale 56 rispetto alla relativa porzione periferica 58 può essere bloccata mediante l’utilizzo di viti senza testa o grani (non mostrati), che si inseriscono in corrispondenti fori filettati 60 ricavati sulla porzione periferica 58 e che interferiscono per attrito con il bordo circonferenziale di tale porzione centrale 56. Risulta conseguentemente possibile mantenere il braccio di supporto 14 e la relativa ganascia di chiusura 16 orientati secondo un angolo predefinito rispetto a un piano orizzontale, consentendo così al dispositivo 10 di sostenere in posizione orizzontale anche biciclette con telai inclinati.
Vantaggiosamente si utilizzano viti senza testa o grani di piccolo diametro, preferibilmente di tipo M4 secondo le norme UNI, per impedire a eventuali ladri di poter esercitare una pressione importante avvitando il grano, che teoricamente potrebbe agire da estrattore della porzione periferica 58 con base di spinta sulla rispettiva porzione centrale 56. Risulta evidente, per ovvi motivi di incompatibilità, che in questo secondo esempio di realizzazione del dispositivo 10 non sia prevista la spina di ancoraggio 54 disposta centralmente rispetto alla piastra di base 12. Risulta altresì evidente che anche la piastra di base 12 formata in un solo pezzo del primo esempio di realizzazione del dispositivo 10 possa essere inclinata secondo un angolo predefinito rispetto a un piano orizzontale, ma solo nella posizione scelta al momento del definitivo fissaggio di tale piastra di base 12 rispetto alla struttura fissa.
Un’importante peculiarità del dispositivo 10 secondo l’invenzione è costituita dalla possibilità di usarlo come cavalletto per la manutenzione della bicicletta, qualora tale dispositivo 10 sia posizionato a una quota di circa 1,6/1,7 m dal suolo e si utilizzi uno specifico accessorio (non mostrato) applicabile alla ganascia di chiusura 16. Con tale accessorio è possibile lavorare solo su un singolo lato della bicicletta, ma sarà sufficiente girarla di 180° per lavorare sul lato opposto, aprendo e richiudendo in pochi secondi il dispositivo 10. Risulta così possibile utilizzare contemporaneamente il dispositivo 10 non solo come antifurto, ma anche come cavalletto.
Si è così visto che il dispositivo di supporto antifurto per biciclette secondo la presente invenzione realizza gli scopi in precedenza evidenziati. I componenti principali del dispositivo sono ovviamente fabbricati con materiali metallici ad alta resistenza, opportunamente trattati contro la corrosione e gli agenti atmosferici. Tale dispositivo può essere fissato ai muri di garage, cantine e tettoie, oppure alle pareti esterne di bar, ristoranti, agriturismi o altre strutture ricettive normalmente frequentate da ciclisti, e in generale ovunque vi sia la necessità di proteggere le biciclette da sottrazioni indesiderate, anche e soprattutto durante brevi soste.
Un altro utilizzo possibile del dispositivo secondo l’invenzione è all’interno dei negozi per la vendita di biciclette, che potrebbero così esporle senza alcun rischio di furto sia quando il negozio è aperto, sia durante gli orari di chiusura. Nei furti notturni nei negozi di biciclette, infatti, i ladri puntano tutto sulla velocità di asportazione dopo l’effrazione ma, nel caso in cui il negoziante utilizzasse questo dispositivo, i ladri dovrebbero avvalersi di sistemi da taglio per fusione o abrasione per liberare i mezzi custoditi, impiegando molto tempo e danneggiando immancabilmente ciò che desiderano rubare, rendendo quindi nulle le proprie azioni. Tale dispositivo permette in ogni caso di ottenere vantaggi in termini di spazio e ordine all’interno dei negozi di biciclette, come mostrato ad esempio nelle allegate figure 8 e 9.
In caso di smarrimento della chiave del meccanismo di chiusura non vi è alcun modo di aprire il dispositivo se non tagliandolo con una smerigliatrice angolare o un seghetto elettrico. Su richiesta, a seguito della fornitura al produttore sia delle credenziali dell’acquirente, che si dovrebbe registrare al momento dell’acquisto, sia del numero di matricola del dispositivo, può essere comunque possibile realizzare un duplicato della chiave.
Si può prevedere che solo i clienti che acquistano il dispositivo tramite siti web di e-commerce ricevano il dispositivo stesso aperto e corredato di chiavi. Coloro, invece, che dovessero acquistare il dispositivo da un comune rivenditore lo troverebbero chiuso e, solo dopo un’apposita registrazione presso un sito web dedicato, riceveranno direttamente le chiavi al proprio domicilio.
Il dispositivo di supporto antifurto per biciclette della presente invenzione così concepito è suscettibile in ogni caso di numerose modifiche e varianti, tutte rientranti nel medesimo concetto inventivo; inoltre tutti i dettagli sono sostituibili da elementi tecnicamente equivalenti. In pratica i materiali utilizzati, nonché le forme e le dimensioni, potranno essere qualsiasi a seconda delle esigenze tecniche.
L’ambito di tutela dell’invenzione è pertanto definito dalle rivendicazioni allegate.
Claims (13)
- RIVENDICAZIONI 1. Dispositivo (10) di supporto antifurto per biciclette, comprendente: - una piastra di base (12) configurata per essere permanentemente vincolata, lungo un piano sostanzialmente verticale, a una struttura fissa; - un braccio di supporto (14) la cui estremità distale è operativamente collegata alla piastra di base (12), detto braccio di supporto (14) estendendosi in una direzione sostanzialmente perpendicolare rispetto al piano di sviluppo di detta piastra di base (12) nella configurazione operativa del dispositivo (10); e - una ganascia di chiusura (16) a forma di manicotto operativamente collegata all’estremità prossimale del braccio di supporto (14), detta ganascia di chiusura (16) essendo configurata per supportare e trattenere sul dispositivo (10) una porzione tubolare del telaio della bicicletta, il dispositivo (10) essendo caratterizzato dal fatto che la ganascia di chiusura (16) è costituita da un primo semiguscio (18), solidale all’estremità prossimale del braccio di supporto (14), e da un secondo semiguscio (20), incernierato a detto braccio di supporto (14) e operativamente collegato a un meccanismo di chiusura (22) anch’esso solidale al braccio di supporto (14) in corrispondenza della sua estremità prossimale, il secondo semiguscio (20), quando azionato dal meccanismo di chiusura (22), essendo in grado di ruotare tra una prima configurazione chiusa del dispositivo (10), in cui detto secondo semiguscio (20) si accoppia con il primo semiguscio (18) per formare un manicotto che racchiude in una morsa protettiva la porzione tubolare del telaio della bicicletta, impedendone la rimozione da detto dispositivo (10), e una seconda configurazione aperta del dispositivo (10), in cui detto secondo semiguscio (20) ruota per disaccoppiarsi dal primo semiguscio (18), liberando dalla morsa della ganascia di chiusura (16) la porzione tubolare del telaio della bicicletta.
- 2. Dispositivo (10) secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che nella configurazione operativa del dispositivo (10) il primo semiguscio (18) è fissato all’estremità prossimale del braccio di supporto (14) con la propria concavità rivolta verso l’alto, in maniera tale da poter comunque sostenere la porzione tubolare del telaio della bicicletta anche nella configurazione aperta del dispositivo (10).
- 3. Dispositivo (10) secondo la rivendicazione 1 o 2, caratterizzato dal fatto che il secondo semiguscio (20) è ruotabilmente collegato al braccio di supporto (14) tramite un perno (24) inserito in maniera inamovibile sia all’interno di uno o più fori passanti (26), ricavati in corrispondenza dell’estremità prossimale di detto braccio di supporto (14), sia all’interno di uno o più corrispondenti fori passanti (28), ricavati su una piastra rinforzata di collegamento (30) solidale al secondo semiguscio (20).
- 4. Dispositivo (10) secondo la rivendicazione 3, caratterizzato dal fatto che il meccanismo di chiusura (22) è provvisto di un catenaccio (62) che collabora con detta piastra rinforzata di collegamento (30) per mantenere selettivamente accoppiato il secondo semiguscio (20) con il primo semiguscio (18).
- 5. Dispositivo (10) secondo la rivendicazione 4, caratterizzato dal fatto che detta piastra rinforzata di collegamento (30) è inoltre provvista di una parete rinforzata (32) in grado di ricoprire almeno parzialmente il meccanismo di chiusura (22) nella prima configurazione chiusa del dispositivo (10), in maniera tale da rendere particolarmente complessa la manomissione del meccanismo di chiusura (22) utilizzando attrezzature da scasso e/o da taglio.
- 6. Dispositivo (10) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 5, caratterizzato dal fatto che il braccio di supporto (14) è permanentemente vincolato alla rispettiva piastra di base (12) in maniera tale che detto braccio di supporto (14) mantenga permanentemente il dispositivo (10) nella sua configurazione operativa, detto braccio di supporto (14) rimanendo sempre perpendicolare rispetto a detta piastra di base (12) e, quindi, sporgente rispetto alla struttura fissa.
- 7. Dispositivo (10) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 5, caratterizzato dal fatto che il braccio di supporto (14) è incernierato alla rispettiva piastra di base (12) per passare dalla configurazione operativa del dispositivo (10) a una configurazione di riposo, in cui detto braccio di supporto (14) ruota rispetto a detta piastra di base (12) per disporsi verticalmente e parallelamente rispetto a detta piastra di base (12).
- 8. Dispositivo (10) secondo la rivendicazione 7, caratterizzato dal fatto che la piastra di base (12) è provvista di una coppia di pareti contrapposte (34) che si estendono sostanzialmente nella medesima direzione di sviluppo del braccio di supporto (14), vale a dire in una direzione sostanzialmente perpendicolare rispetto al piano di sviluppo della piastra di base (12), dette pareti contrapposte (34) essendo configurate per avvolgere lateralmente l’estremità distale del braccio di supporto (14) ed essendo provviste ciascuna di un primo foro passante (36) configurato per alloggiare un perno di rotazione (38) che si inserisce ulteriormente, in maniera inamovibile, in uno o più corrispondenti fori passanti (40) realizzati in corrispondenza dell’estremità distale del braccio di supporto (14).
- 9. Dispositivo (10) secondo la rivendicazione 8, caratterizzato dal fatto di comprendere una spina di blocco (42) che si inserisce in un secondo foro passante (44) ricavato su ciascuna parete contrapposta (34) della piastra di base (12), detta spina di blocco (42) essendo configurata per sostenere in appoggio l’estremità distale del braccio di supporto (14), così da mantenere fermo detto braccio di supporto (14) in una posizione sporgente e sostanzialmente perpendicolare rispetto al piano di sviluppo della piastra di base (12) nella configurazione operativa del dispositivo (10).
- 10. Dispositivo (10) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 7 a 9, caratterizzato dal fatto che la piastra di base (12) è di forma circolare ed è provvista, in corrispondenza del suo bordo circonferenziale, di una pluralità di fori passanti (46) atti all’inserimento di corrispondenti tasselli (48) per il fissaggio alla struttura fissa, in cui detti tasselli (48) sono del tipo con testa (50) asportabile mediante rottura.
- 11. Dispositivo (10) secondo la rivendicazione 10, caratterizzato dal fatto che la piastra di base (12) è centralmente provvista di almeno un foro filettato (52) atto all’inserimento di una relativa spina di ancoraggio (54) configurata per mantenere la piastra di base (12) saldamente vincolata alla struttura fissa grazie all’ausilio di un fissante chimico che coopera con detta spina di ancoraggio (54).
- 12. Dispositivo (10) secondo la rivendicazione 10, caratterizzato dal fatto che la piastra di base (12) è formata da una porzione centrale (56) mobile, di forma sostanzialmente circolare, a cui è operativamente collegata l’estremità distale del braccio di supporto (14), e da una porzione periferica (58) fissa, che circonda e ricopre almeno parzialmente detta porzione centrale (56) in corrispondenza del suo bordo circonferenziale, su detta porzione centrale (56) essendo ricavati i mezzi di fissaggio (46) alla struttura fissa, detta porzione centrale (56) essendo configurata per ruotare sul piano di sviluppo della piastra di base (12) secondo un angolo predefinito rispetto alla relativa porzione periferica (58), la rotazione di detta porzione centrale (56) della piastra di base (12) permettendo la conseguente rotazione del braccio di supporto (14) e della relativa ganascia di chiusura (16) attorno a un asse perpendicolare al piano di sviluppo della piastra di base (12).
- 13. Dispositivo (10) secondo la rivendicazione 12, caratterizzato dal fatto di comprendere una o più viti senza testa o grani che si inseriscono in corrispondenti fori filettati (60) ricavati sulla porzione periferica (58), dette viti senza testa o grani interferendo per attrito con il bordo circonferenziale della porzione centrale (56) per bloccare la rotazione di detta porzione centrale (56) rispetto alla relativa porzione periferica (58).
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IT001397A ITMI20131397A1 (it) | 2013-08-20 | 2013-08-20 | "dispositivo di supporto antifurto per biciclette" |
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ID=49519031
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Citations (4)
Publication number | Priority date | Publication date | Assignee | Title |
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US5887461A (en) * | 1997-09-15 | 1999-03-30 | Heffley; George A. | Bicycle locking device |
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2013
- 2013-08-20 IT IT001397A patent/ITMI20131397A1/it unknown
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