ITMI20131337A1 - Dispositivo connettibile ad una ruota di un veicolo terrestre dotata di uno pneumatico gonfiabile, per consentire la circolazione del veicolo quando detto pneumatico è sgonfio - Google Patents

Dispositivo connettibile ad una ruota di un veicolo terrestre dotata di uno pneumatico gonfiabile, per consentire la circolazione del veicolo quando detto pneumatico è sgonfio

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Publication number
ITMI20131337A1
ITMI20131337A1 IT001337A ITMI20131337A ITMI20131337A1 IT MI20131337 A1 ITMI20131337 A1 IT MI20131337A1 IT 001337 A IT001337 A IT 001337A IT MI20131337 A ITMI20131337 A IT MI20131337A IT MI20131337 A1 ITMI20131337 A1 IT MI20131337A1
Authority
IT
Italy
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wheel
tire
axis
rotation
ring
Prior art date
Application number
IT001337A
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English (en)
Inventor
Andrea Bellani
Original Assignee
Andrea Bellani
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Publication date
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    • BPERFORMING OPERATIONS; TRANSPORTING
    • B60VEHICLES IN GENERAL
    • B60BVEHICLE WHEELS; CASTORS; AXLES FOR WHEELS OR CASTORS; INCREASING WHEEL ADHESION
    • B60B11/00Units comprising multiple wheels arranged side by side; Wheels having more than one rim or capable of carrying more than one tyre
    • B60B11/10Emergency wheels
    • BPERFORMING OPERATIONS; TRANSPORTING
    • B60VEHICLES IN GENERAL
    • B60BVEHICLE WHEELS; CASTORS; AXLES FOR WHEELS OR CASTORS; INCREASING WHEEL ADHESION
    • B60B2900/00Purpose of invention
    • B60B2900/70Adaptation for
    • B60B2900/721Use under adverse external conditions

Description

BREVETTI Dott. Ing.
DIGIOVANNI SCHMIEDT S.r.l.
D E S C R I Z I O N E
Descrizione dell’INVENZIONE INDUSTRIALE dal titolo:
“Dispositivo connettibile ad una ruota di un veicolo terrestre dotata di uno pneumatico gonfiabile, per consentire la circolazione del veicolo quando detto 5 pneumatico è sgonfio”
A nome del Sig.
Andrea BELLANI
di nazionalità italiana, residente a Corte Brugnatella (PC)
Via Ferriere, 68
10 a mezzo mandatario Ing. Paolo Guella (n.75) dell’Ufficio
BREVETTI Dott. Ing. DIGIOVANNI SCHMIEDT S.r.l.
Via Aldrovandi, 7 - M I L A N O
Depositata il Con N.
Campo di applicazione dell'invenzione
15 La presente invenzione si riferisce al settore degli accessori per veicoli terrestri, ossia mezzi adibiti al trasporto di persone, animali e/o cose, destinati a muoversi sulla terra. A titolo esemplificativo, appartengono alla categoria dei veicoli terrestri i motoveicoli ed i ciclomotori (ossia veicoli a due o tre ruote dotati di mezzi di propulsione propria alimentati da una sorgente di energia a bordo del veico-20 lo), gli autoveicoli (come le autovetture e gli autocarri, ossia veicoli ad almeno quattro ruote dotati di mezzi di propulsione propria alimentati da una sorgente di energia a bordo del veicolo), i filoveicoli (come i filobus, ossia veicoli dotati di mezzi di propulsione propria alimentati elettricamente attraverso una linea aerea bifilare) ed i rimorchi (ossia veicoli privi di mezzi di propulsione propria de-25 stinati ad essere trainati da altri veicoli).
Più precisamente, la presente invenzione si riferisce ai veicoli terrestri la cui circolazione avviene per mezzo di ruote comprendenti un cerchione attorno al quale è connesso uno "pneumatico gonfiabile". Gli pneumatici gonfiabili comprendono un involucro deformabile solitamente realizzato in mescola a base di 30 copolimero stirene-butadiene (noto anche come "gomma sintetica" o "SBR"), che racchiude, insieme al cerchione, aria in pressione. É l'aria in pressione a conferire allo pneumatico una rigidità sufficiente a sostenere il veicolo quando BREVETTI Dott. Ing.
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quest'ultimo è fermo o durante la marcia.
La presente invenzione si riferisce, in particolare, ad un dispositivo connettibile ad una ruota di un veicolo terrestre dotata di uno pneumatico gonfiabile, per consentire la circolazione del veicolo quando detto pneumatico è "sgonfio", os-5 sia quando la pressione dell'aria racchiusa nello stesso è tale da conferire allo pneumatico una rigidità non sufficiente a sostenere il veicolo in modo ottimale sia quando quest'ultimo è fermo, sia durante la marcia.
Rassegna dell'arte nota
Uno degli imprevisti più frequenti che si vedono costretti ad affrontare i condu-10 centi di veicoli terrestri dotati di ruote con pneumatici gonfiabili consiste nel forare accidentalmente uno degli pneumatici delle ruote del proprio veicolo. La foratura provoca una diminuzione della pressione dell'aria racchiusa nello pneumatico. Per effetto di tale diminuzione di pressione, lo pneumatico non possiede più una rigidità sufficiente a sostenere il veicolo. Per riportare il veicolo nelle 15 condizioni ottimali di impiego occorre rimuovere lo pneumatico danneggiato dal cerchione a cui è applicato per poi ripararlo. Se la foratura è tale per cui una riparazione non è effettuabile, lo pneumatico danneggiato deve essere sostituito con uno pneumatico integro. La riparazione o la sostituzione di uno pneumatico danneggiato richiede però l'impiego di attrezzature specifiche. Ciò costringe il 20 conducente del veicolo a recarsi presso un'apposita struttura dotata di dette attrezzature, come ad esempio un'officina meccanica. Sorge quindi la necessità di spostare il veicolo con lo pneumatico sgonfio dal luogo in cui viene avviene (o viene constatata) la foratura al luogo in cui lo pneumatico danneggiato può essere riparato o sostituito.
25 Per ovviare a questo inconveniente, una prima soluzione da lungo tempo nota consiste in un anello metallico di sostegno della ruota, montato coassiale con l’asse di rotazione della ruota, il cui bordo radialmente esterno costituisce la superficie di rotolamento in corrispondenza della quale l’anello è rotolabile sul terreno attorno all’asse di rotazione della ruota. Questa soluzione si è però dimo-30 strata inapplicabile e inadatta con i moderni pneumatici che equipaggiano gli attuali veicoli.
In tempi più recenti, alcune aziende costruttrici di veicoli terrestri hanno dotato i BREVETTI Dott. Ing.
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propri veicoli di una ruota di emergenza che, in caso di necessità, il conducente del veicolo può sostituire autonomamente alla ruota con lo pneumatico danneggiato nel luogo stesso in cui avviene (o viene constata) la foratura. La ruota di emergenza può essere pressoché identica alle altre ruote del veicolo (ed in tal 5 caso viene comunemente definita "ruota di scorta"), oppure può essere una ruota di dimensioni leggermente inferiori (ed in tal caso viene comunemente definita "ruotino"). La dotazione di un veicolo di una ruota d'emergenza comporta però un aumento dei costi di realizzazione del veicolo, aumento che si riflette sul prezzo di vendita dello stesso. Inoltre, l'ingombro e/o il peso della ruota d'e-10 mergenza fanno sì che non tutti i veicoli siano dotabili di una ruota di scorta o di un ruotino. Tra i veicoli non dotabili di una ruota d'emergenza si annoverano i cosiddetti "quad-bike" (comunemente definiti "quad"), ossia quadricicli appartenente alla categoria dei "All Terrain Vehicles", cioè veicoli speciali in grado di circolare anche su terreni sabbiosi o particolarmente accidentati. I quad sono 15 muniti di ruote di dimensioni maggiori rispetto a quelle dei comuni veicoli e la dotazione degli stessi di una ruota di emergenza da un lato richiederebbe modifiche strutturali del telaio tali da far lievitare notevolmente il costo di questi veicoli, dall'altro appesantirebbe il veicolo al punto di privare lo stesso della necessaria agilità che consente la circolazione del quad anche sui terreni più acciden-20 tati.
Un'altra soluzione al problema di cui sopra è stata ottenuta progettando i veicoli terrestri in modo tale per cui essi abbiano un assetto che consente comunque la circolazione del veicolo in presenza di uno pneumatico sgonfio. In aggiunta a ciò, alcune aziende produttrici di pneumatici hanno realizzato pneumatici gon-25 fiabili "autosostentati", ossia in grado di fornire comunque un minimo sostegno al veicolo anche quando sgonfi. In entrambi i casi il fatto che uno pneumatico sia sgonfio compromette però la tenuta di strada del veicolo la quale, ovviamente, non è ottimale come se lo pneumatico non fosse sgonfio. Ciò si traduce in un pericolo sia per il conducente del veicolo, sia per i pedoni o i conducenti di 30 altri veicoli. Inoltre, la circolazione con uno pneumatico sgonfio, usura lo pneumatico in modo differente rispetto all'usura che si avrebbe in condizioni normali di impiego. Ciò rischia di danneggiare ulteriormente lo pneumatico al punto da BREVETTI Dott. Ing.
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comprometterne la riparabilità o, cosa ancor più grave, far perdere completamente al veicolo la tenuta di strada.
Un'ultima soluzione al problema di consentire la circolazione di un veicolo avente una ruota con uno pneumatico sgonfio consiste nel riempire lo stesso di u-5 n'apposita schiuma polimerica che, sostituendosi all'aria racchiusa nello pneumatico, conferisce allo stesso una rigidità sufficiente a sostenere il veicolo per consentirne la circolazione dello stesso fino ad un'officina meccanica. Detta schiuma è solitamente disponibile in apposite "bombolette spray" che un conducente di un veicolo può tenere a bordo dello stesso. Non tutti i pneumatici 10 sono però strutturati in modo tale per cui il riempimento dello pneumatico con detta schiuma polimerica conferisca allo stesso una rigidità sufficiente a sostenere il veicolo. Valgono inoltre le stesse considerazioni di cui sopra: il fatto che lo pneumatico contenga schiuma anziché aria in pressione compromette la tenuta di strada del veicolo e comporta un'usura dello pneumatico durante la cir-15 colazione del veicolo differente dall'usura che si avrebbe in condizioni normali di impiego. Da ultimo, la riparazione di uno pneumatico racchiudente schiuma richiede l'operazione supplementare di rimuovere la schiuma immessa nello stesso.
Scopi dell’invenzione
20 Scopo della presente invenzione è quello di superare gli inconvenienti suddetti indicando un dispositivo di cui sono dotabili i veicoli terrestri aventi ruote con pneumatici gonfiabili, per consentire comunque la circolazione dei veicoli quando almeno uno pneumatico è sgonfio.
Sommario dell’invenzione
25 Oggetto della presente invenzione è un dispositivo connettibile ad una ruota di un veicolo terrestre dotata di uno pneumatico gonfiabile, per consentire la circolazione del veicolo quando lo pneumatico è sgonfio;
la ruota comprendendo un cerchione attorno al quale è connesso lo pneumatico, lo pneumatico comprendendo un battistrada in corrispondenza del quale lo 30 pneumatico, sostenendo il veicolo, è rotolabile sul terreno attorno ad un asse di rotazione della ruota,
in cui secondo l'invenzione il dispositivo comprende primi mezzi di connessione BREVETTI Dott. Ing.
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alla ruota di mezzi di sostegno della ruota quando lo pneumatico è sgonfio, i mezzi di sostegno comprendendo almeno un bordo in corrispondenza del quale i mezzi di sostegno sono rotolabili sul terreno attorno all'asse di rotazione della ruota, detto sostegno consentendo la circolazione del veicolo quando lo pneu-5 matico è sgonfio.
Nel seguito della presente descrizione, con l’espressione “bordo di rotolamento” si intende indicare il bordo in corrispondenza del quale i mezzi di sostegno sono rotolabili sul terreno.
Vantaggiosamente, quando uno pneumatico di una ruota di un veicolo terrestre 10 viene danneggiato al punto da sgonfiarsi, il conducente del veicolo, senza dover ricorrere all'impiego di una ruota di emergenza o al riempimento dello pneumatico danneggiato con la schiuma polimerica citata precedentemente, può semplicemente connettere il dispositivo d'emergenza oggetto d'invenzione alla ruota avente lo pneumatico sgonfio e riprendere quindi la marcia del veicolo fino al-15 l'officina meccanica più vicina. I mezzi di sostegno sostengono la ruota con lo pneumatico sgonfio al pari di uno pneumatico racchiudente aria in pressione, facendo sì che il veicolo abbia il medesimo assetto posseduto quando tutte le ruote hanno gli pneumatici gonfi.
Ulteriori caratteristiche innovative della presente invenzione sono descritte nelle 20 rivendicazioni dipendenti.
Secondo un aspetto dell’invenzione, i mezzi di sostegno comprendono un anello avente almeno un bordo esterno corrispondente al bordo di rotolamento e conformato come una superficie laterale cilindrica, l'anello essendo connesso alla ruota in modo che l'asse di rotazione della ruota coincida con un asse di 25 simmetria della superficie laterale cilindrica.
Per “superficie laterale cilindrica” si intende la superficie laterale di un cilindro. Secondo un altro aspetto dell'invenzione, l'anello è scomponibile in almeno due parti ciascuna delle quali comprende un settore della superficie laterale cilindrica, i primi mezzi di connessione essendo mezzi di connessione di ciascuna del-30 le parti di anello alla ruota.
Per "settore di superficie laterale cilindrica" si intende una porzione di superficie laterale cilindrica compresa tra due piani che si intersecano in corrispondenza BREVETTI Dott. Ing.
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dell'asse di simmetria della superficie laterale cilindrica che non interseca la stessa.
Secondo un altro aspetto dell’invenzione, il bordo esterno ha una larghezza compresa tra 10 mm e 100 mm.
5 Per “larghezza del bordo esterno” si intende l’altezza della superficie laterale cilindrica.
Secondo un altro aspetto dell’invenzione, il bordo esterno ha una larghezza di 55 mm.
Secondo un altro aspetto dell’invenzione, il bordo esterno ha un diametro non 10 inferiore al diametro del battistrada dello pneumatico.
Per “diametro del bordo esterno” si intende il diametro di una sezione trasversale retta della superficie laterale cilindrica.
Secondo un altro aspetto dell’invenzione, il bordo esterno ha un diametro uguale al diametro del battistrada dello pneumatico.
15 Secondo un altro aspetto dell'invenzione, il dispositivo comprende secondi mezzi connettibili e disconnettibili ai mezzi di sostegno, e rotolabili sul terreno attorno all'asse di rotazione della ruota quando connessi ai mezzi di sostegno, i secondi mezzi rotolabili comprendendo almeno una cavità penetrabile, almeno parzialmente, dal terreno durante detto rotolamento quando il terreno è cedevo-20 le per effetto di una pressione dovuta alla forza peso del veicolo.
Per inciso, si parla di "secondi" mezzi rotolabili sul terreno in quanto sono in aggiunta al bordo di rotolamento.
Quando il terreno su cui circola il veicolo è un terreno cedevole sotto il peso del veicolo (ad esempio un terreno sabbioso oppure coperto da un manto nevoso), 25 vi è il rischio che il bordo di rotolamento non faccia presa sul terreno e slitti impedendo la marcia del veicolo. Quando si verifica una simile eventualità, il conducente del veicolo può vantaggiosamente connettere ai mezzi di sostegno i secondi mezzi rotolabili i quali, grazie alla presenza delle cavità, accrescono la presa dei mezzi di sostegno sul terreno prevenendo quindi detto slittamento. 30 Secondo un altro aspetto dell’invenzione, i primi mezzi di connessione sono mezzi di connessione dei mezzi di sostegno al cerchione.
Secondo un altro aspetto dell’invenzione, il cerchione comprende un corpo BREVETTI Dott. Ing.
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connesso allo pneumatico, il corpo includendo almeno un elemento sporgente verso l'asse di rotazione della ruota, l'elemento sporgente estendendosi attorno all'asse di rotazione della ruota così da essere presente in corrispondenza di parti del corpo diametralmente opposte rispetto all'asse di rotazione;
5 i primi mezzi di connessione comprendendo:
• almeno un primo ed un secondo elemento estesi in lunghezza e rispettivamente indicati nel seguito della presente descrizione con le espressioni “primo elemento longitudinale" e "secondo elemento longitudinale”, ciascuno degli elementi longitudinali comprendendo una prima estremità, una seconda 10 estremità opposta alla prima estremità, ed una sede di alloggiamento dell'elemento sporgente interposta alla prima e seconda estremità;
• secondi mezzi di connessione reciproca degli elementi longitudinali in corrispondenza della prima estremità, i secondi mezzi di connessione essendo idonei a consentire una rotazione del primo elemento longitudinale rispetto al 15 secondo elemento longitudinale;
• mezzi attuatori idonei a distanziare reciprocamente le seconde estremità degli elementi longitudinali,
quando l'elemento sporgente è alloggiato, almeno parzialmente, nelle sedi di alloggiamento, le seconde estremità essendo ad una distanza reciproca tale 20 per cui gli elementi longitudinali sono premuti contro il corpo del cerchione rispettivamente in corrispondenza delle parti diametralmente opposte rispetto all'asse di rotazione, ciò determinando detta connessione tra gli elementi longitudinali ed il cerchione della ruota;
• una pluralità di barre solidalmente connesse, ad una rispettiva terza estremi-25 tà, ai mezzi di sostegno, ciascuna barra essendo connettibile, ad una quarta estremità opposta alla terza estremità, ad uno degli elementi longitudinali mediante terzi mezzi idonei a consentire la connessione e la disconnessione della barra dall'elemento longitudinale.
Quando il dispositivo oggetto d'invenzione non è occorrente, essendo le barre 30 connettibili e disconnettibili dal primo e dal secondo elemento longitudinale, i mezzi di sostegno possono essere vantaggiosamente disconnessi dal primo e dal secondo elemento longitudinale in modo da minimizzare l'ingombro del diBREVETTI Dott. Ing.
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spositivo oggetto d'invenzione. Detto ingombro può essere ulteriormente ridotto scomponendo l'anello nelle parti che lo compongono. Il dispositivo oggetto d'invenzione risulta in tal modo trasportabile su un veicolo terrestre con maggior facilità rispetto ad una ruota d'emergenza.
5 Secondo un altro aspetto dell’invenzione, i secondi mezzi di rotazione comprendono un terzo elemento longitudinale avente una quinta estremità ed una sesta estremità opposta alla quinta estremità, il terzo elemento longitudinale essendo incernierato, in corrispondenza delle quinta e sesta estremità, rispettivamente al primo e secondo elemento longitudinale in corrispondenza delle 10 prime estremità.
Secondo un altro aspetto dell’invenzione, i mezzi attuatori comprendono:
• un primo dado solidalmente connesso al primo elemento longitudinale in corrispondenza della seconda estremità;
• una prima asta filettata avvitata nel primo dado;
15 • un fermo solidalmente connesso al secondo elemento longitudinale in corrispondenza della seconda estremità, la prima asta filettata essendo sufficientemente lunga da essere avvitabile nel primo dado al punto da venire a contatto con il fermo in corrispondenza di una propria estremità ed esercitare sullo stesso una spinta tendente ad allontanare il fermo dal primo dado;
20 per effetto di detta spinta, il primo ed il secondo elemento longitudinale essendo premuti contro il corpo del cerchione.
Secondo un altro aspetto dell’invenzione, i terzi mezzi di connessione e disconnessione comprendono, per ciascuna barra:
• una seconda asta filettata solidalmente connessa, ad un’estremità, ad uno 25 degli elementi longitudinali;
• un foro realizzato nella barra in corrispondenza della quarta estremità, il foro essendo attraversabile dalla seconda asta filettata;
• un secondo dado avvitabile sulla seconda asta filettata così da serrare la barra, in corrispondenza della quarta estremità, tra il secondo dado e l'elemento 30 longitudinale quando la seconda asta filettata attraversa il foro;
il serraggio connettendo la barra all'elemento longitudinale.
Secondo un altro aspetto dell’invenzione, l'elemento sporgente è conformato BREVETTI Dott. Ing.
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come una corona circolare, l'asse di rotazione della ruota coincidendo con un asse di simmetria della corona circolare non complanare a quest'ultima; gli elementi longitudinali essendo elementi piani, complanari, arcuati e con le rispettive concavità reciprocamente affacciate, le sedi di alloggiamento essendo 5 intercapedini poste in corrispondenza di un bordo convesso degli elementi longitudinali.
Breve descrizione delle figure
Ulteriori scopi e vantaggi della presente invenzione risulteranno chiari dalla descrizione particolareggiata che segue di un esempio di realizzazione della stes-10 sa e dai disegni annessi, dati a puro titolo esplicativo e non limitativo, in cui:
− la figura 1 mostra, in vista prospettica, un dispositivo secondo la presente invenzione connesso ad un cerchione di una ruota di un quad;
− la figura 2 mostra, in vista prospettica laterale, un primo componente del dispositivo di figura 1, in corrispondenza del quale il dispositivo oggetto d'in-15 venzione è rotolabile sul terreno;
− la figura 3 mostra, in vista piana frontale, un secondo componente del dispositivo di figura 1, in corrispondenza del quale il dispositivo oggetto d'invenzione è connesso al cerchione di figura 1;
− la figura 4 mostra, in vista piana frontale, detto secondo componente di figu-20 ra 3 in una configurazione assumibile da detto secondo componente quando il dispositivo oggetto d'invenzione non è connesso al cerchione di figura 1; − la figura 5 mostra detto secondo componente di figura 3 in una vista piana laterale;
− la figura 6 mostra detto secondo componente di figura 3 in una vista piana 25 laterale opposta a quella di figura 5;
− la figura 7 mostra il dispositivo di figura 1 in vista piana frontale;
− la figura 8 mostra il dispositivo ed il cerchione di figura 1 in sezione retta schematica;
− la figura 9 mostra, in vista piana frontale esplosa, una prima variante di detto 30 primo componente di figura 2;
− la figura 10 mostra, in vista piana frontale, una seconda variante di detto primo componente di figura 2;
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− la figura 11 mostra la seconda variante di figura 10 in vista prospettica parziale.
Descrizione dettagliata di alcune forme preferite di realizzazione dell’invenzione
5 Nella presente descrizione, per comodità di esposizione, ci si riferisce solo ad un preferito esempio di attuazione dell’invenzione in cui il dispositivo è connesso al cerchione di una ruota di un quad dotata di uno pneumatico gonfiabile. Deve essere chiaro che il dispositivo descritto non è limitato al suddetto esempio ma è applicabile alle ruote di qualsiasi veicolo terrestre. Sebbene infatti il 10 problema tecnico evidenziato si riferisca ai veicoli terrestri che circolano per mezzo di ruote dotate di pneumatici gonfiabili, in modo del tutto equivalente a quanto sopra descritto, il dispositivo oggetto d'invenzione è connettibile ad una ruota di un veicolo terrestre per consentire la circolazione del veicolo quando detta ruota, pur essendo ancora solidalmente connessa al proprio asse in modo 15 da essere ruotabile con quest'ultimo, è danneggiata al punto da non essere più in grado di sostenere il veicolo in modo ottimale quando quest'ultimo è fermo o durante la marcia.
Nella descrizione che segue una figura potrà essere illustrata anche con riferimento ad elementi non espressamente indicati in quella figura ma in altre figu-20 re. La scala e le proporzioni dei vari elementi raffigurati non corrispondono necessariamente a quelle reali.
La figura 1 mostra una ruota 1 di un veicolo terrestre (non visibile nelle figure) comprendete un cerchione 2 attorno al quale è connesso uno pneumatico gonfiabile 3. A titolo esemplificativo, detto veicolo terrestre è un quad. Un dispositi-25 vo d'emergenza 4 è connesso alla ruota 1 allo scopo di consentire la circolazione del quad quando lo pneumatico 3 è sgonfio. Il dispositivo 4 comprende un anello 5 connesso, mediante una pluralità di piastre piane 6 (indicate precedentemente con l'espressione "barre"), ad una coppia di elementi piani arcuati 7 e 8 reciprocamente affacciati in corrispondenza della concavità ed in corrisponden-30 za dei quali il dispositivo 4 è connesso al cerchione 2 della ruota 1. Il dispositivo 4 è realizzato preferibilmente in metallo, ed ancor più preferibilmente in acciaio. Con riferimento alla figura 2, è possibile notare che l'anello 5 comprende una BREVETTI Dott. Ing.
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corona circolare 10 saldata, in corrispondenza del proprio bordo circolare 11 di raggio maggiore, ad un elemento cilindrico cavo 12 ottenuto, a titolo esemplificativo, piegando una striscia 12, preferibilmente rettangolare, in modo da congiungere reciprocamente i due bordi più corti 13 e 14 di quest'ultima. La corona 5 10 è preferibilmente saldata alla striscia 12 ortogonalmente a quest'ultima ed in modo che il bordo 11 della corona 10 corrisponda ad una circonferenza della superficie interna della striscia 12 equidistante dai due bordi più lunghi 15 e 16 di quest'ultima. L'anello 5 ha pertanto una sezione trasversale a T (visibile in figura 8).
10 La corona 10 ha una larghezza preferibilmente compresa tra 10 mm e 100 mm, ed ancor più preferibilmente di 55 mm. Per "larghezza" della corona 10 si intende la distanza radiale tra i bordi circolari della stessa. La striscia 12 ha una larghezza preferibilmente compresa tra 10 mm e 100 mm, ed ancor più preferibilmente di 30 mm. Per "larghezza" della striscia 12 si intende la distanza tra i 15 bordi lunghi 15 e 16. La corona 10 e la striscia 12 hanno, ciascuna, uno spessore preferibilmente compreso tra 1 mm e 4 mm, ed ancor più preferibilmente di 2 mm.
Il diametro della superficie cilindrica esterna 19 della striscia 12 è, preferibilmente, pressoché uguale al diametro del battistrada 9 dello pneumatico 3 20 quando gonfio in modo ottimale. Trattandosi del battistrada di uno pneumatico di un quad, il battistrada 9 presenta scanalature 17 talmente ampie e profonde da formare tasselli 18 che ottimizzano l'aderenza dello pneumatico 3 al terreno durante la marcia del quad. Per "diametro del battistrada" si intende il diametro del battistrada 9 comprensivo dell'altezza di detti tasselli 18.
25 Con riferimento alla figura 2, è inoltre possibile notare che le piastre 6 sono preferibilmente disposte radialmente rispetto alla corona 10, così da convergere verso un asse di simmetria dell'anello 5 disposto ortogonalmente alla corona 10. Preferibilmente, le piastre 6 sono uguali l'una all'altra, angolarmente equidistanti l'una dall'altra e, a titolo esemplificativo, in un numero pari a sei. Le pia-30 stre 6 hanno uno spessore preferibilmente compreso tra 1 mm e 4 mm, ed ancor più preferibilmente di 2 mm. Ciascuna piastra 6 è saldata alla corona 10 dell'anello 5 in corrispondenza di un primo tratto terminale 20, ed è connessa ad BREVETTI Dott. Ing.
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uno degli elementi arcuati 7 e 8 in corrispondenza di un secondo tratto terminale 21 opposto al primo tratto terminale 20. Nella vista piana frontale di figura 4 gli elementi arcuati 7 e 8 giacciono pertanto "all'interno" dell'anello 5.
Le piastre 6, in corrispondenza di un tratto centrale 22 interposto ai tratti termi-5 nali 20 e 21, sono inclinate rispetto ad un piano in cui giace la corona 10 dell'anello 5. In particolare, i tratti centrali 22 sono inclinati in modo tale per cui i tratti terminali 21 giacciono dalla stessa parte rispetto al piano della corona 10. Preferibilmente, i tratti centrali 22 hanno la stessa inclinazione rispetto al piano della corona 10. Detta inclinazione è preferibilmente compresa tra 10° e 45°, ed 10 ancor più preferibilmente è di 20°. I tratti terminali 21 sono preferibilmente disposti parallelamente alla corona 10 dell'anello 5. Essendo le piastre 6 preferibilmente identiche l'una all'altra, i tratti terminali 21 sono complanari. Ciascun tratto terminale 21 comprende un foro passante 23 per mezzo del quale, come illustrato nel seguito, avviene la connessione tra le piastre 6 e gli elementi ar-15 cuati 7 e 8. Preferibilmente, i fori 23 giacciono su una medesima circonferenza e sono angolarmente equidistanti l'uno dall'altro.
Con riferimento alle figure da 3 a 6, è possibile notare che ciascuno degli elementi arcuati 7 e 8 comprende una coppia di piastre piane reciprocamente parallele, non complanari e contrapposte specularmente. In particolare, l'elemento 20 arcuato 7 comprende le piastre 30 e 31; l'elemento arcuato 8 comprende le piastre 32 e 33. Preferibilmente, le piastre 30, 31, 32 e 33 sono identiche l'una all'altra e sono pressoché conformate come un settore di corona circolare. Le piastre 30, 31, 32 e 33 hanno uno spessore preferibilmente compreso tra 1 mm e 4 mm, ed ancor più preferibilmente di 2 mm. Le piastre 30 e 32 sono rispetti-25 vamente connesse alle piastre 31 e 33 per mezzo di una pluralità di elementi distanziatori 34 ad esse interposti in modo che tra le piastre 30 e 31 dell'elemento arcuato 7 si formi un'intercapedine 35 e tra le piastre 32 e 33 del'elemento arcuato 8 si formi un'intercapedine 36. Le intercapedini 35 e 36 hanno preferibilmente uno stesso spessore compreso tra 1 mm e 4 mm, ed ancor più prefe-30 ribilmente di 2 mm.
Gli elementi arcuati 7 e 8 sono reciprocamente connessi, in corrispondenza di una rispettiva estremità 37 e 38, per mezzo di una corta piastra piana 39, a titoBREVETTI Dott. Ing.
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lo esemplificativo rettangolare. Una porzione terminale 40 della piastra 39 è interposta alle piastre 30 e 31 dell'elemento arcuato 7 in corrispondenza dell'estremità 37. Una porzione terminale 41 della piastra 39 opposta alla porzione terminale 40 è interposta alle piastre 32 e 33 dell'elemento arcuato 8 in corri-5 spondenza dell'estremità 38. La piastra 39 è serrata tra le piastre 30 e 31 dell'elemento arcuato 7 e tra le piastre 32 e 33 dell'elemento arcuato 8 per mezzo di una coppia di bulloni 42 e 43. I bulloni 42 e 43 connettono pertanto la piastra 39 rispettivamente agli elementi arcuati 7 e 8. Detta connessione è tale per cui le piastre 30 e 31 dell'elemento arcuato 7 sono rispettivamente complanari alle 10 piastre 32 e 33 dell'elemento arcuato 8. Per inciso, le piastre 30 e 32, così come le piastre 31 e 33, sono reciprocamente affacciate in corrispondenza della concavità. Come mostrato in figura 4, il serraggio dei bulloni 42 e 43 è tale per cui ciascun elemento arcuato 7 e 8 è ruotabile rispetto alla piastra rettangolare 39, in corrispondenza dei bulloni 42 e 43, attorno ad un asse ortogonale alla 15 piastra 39.
Un dado 44 è saldato alla piastra 30 in corrispondenza di un'estremità 45 di quest'ultima opposta all'estremità 37. Il dado 44 ha un foro passante filettato nel quale è avvitato, parallelamente alla piastra 30, il gambo 46 di una vite 47. Un fermo 48 è saldato alla piastra 32 in corrispondenza di un'estremità 49 di que-20 st'ultima opposta all'estremità 38. Nella configurazione mostrata in figura 1, le estremità 45 e 49 degli elementi arcuati 7 e 8 sono contrapposte e la vite 47 è avvitata nel dado 44 al punto da essere a contatto del fermo 48 in corrispondenza di un'estremità 50 del gambo 46 opposta alla testa 51.
Una pluralità di aste filettate 52 è connessa alle piastre 30 e 32 preferibilmente 25 ortogonalmente a queste ultime. Un dado 53 è avvitato su ciascuna asta filettata 52. A titolo esemplificativo, le aste filettate 52 sono in numero pari a sei, tre per ciascun elemento arcuato 7 e 8. Preferibilmente, come visibile in figura 6, gli elementi distanziatori 34 sono allineati alle aste filettate 52.
Un dado di sicurezza 55 è avvitato sul gambo 46 della vite 47 nel tratto di que-30 st'ultimo compreso tra il dado 44 e l'estremità 50.
La figura 7 mostra il modo in cui è realizzata la connessione tra le piastre 6 e gli elementi arcuati 7 e 8. In particolare, detta connessione è ottenuta inserendo BREVETTI Dott. Ing.
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ciascuna asta filettata 52 in un rispettivo foro 23 dei tratti terminali 21 e serrando i tratti terminali 21 tra le piastre 30 e 32 e i dadi 53. Quando il dispositivo 4 oggetto d'invenzione è connesso alla ruota 1, le piastre 30 e 32, così come le piastre 31 e 33, giacciono su una corona circolare di una medesima circonfe-5 renza. L'asse di simmetria di detta circonferenza ortogonale alla stessa coincide con l'asse di simmetria della corona 10 (e pertanto dell'anello 5) ortogonale a quest'ultima. Per inciso, essendo le aste filettate 52 infilate nei fori 53, esse sono angolarmente equidistanti l'una dall'altra.
La figura 8 mostra il modo in cui è realizzata la connessione tra gli elementi ar-10 cuati 7 e 8 ed il cerchione 2 della ruota 1. Il cerchione 2 comprende un corpo 24 cavo e simmetrico rispetto all'asse di rotazione della ruota 1. Il corpo 24 comprende una parete laterale 25 in corrispondenza della quale lo pneumatico 3 è connesso al cerchione 2. La forma di un cerchione di un quad è sostanzialmente nota pertanto non ci si sofferma sul fornirne ulteriori dettagli. La parete latera-15 le 25 ha un bordo esterno 26 ripiegato ad U a formare una corona circolare 27 disposta preferibilmente ortogonalmente all'asse di rotazione della ruota 1. In particolare, la corona circolare 27 è simmetrica rispetto ad un asse ortogonale a quest'ultima preferibilmente coincidente con l'asse di rotazione della ruota 1. Gli elementi arcuati 7 e 8 sono interposti alla corona 27 in modo che quest'ultima 20 penetri parzialmente le intercapedini 35 e 36. La vite 47 è avvitata nel dado 44 al punto da esercitare una spinta contro il fermo 48 tendente ad allontanare l'estremità 45 dell'elemento arcuato 7 dall'estremità 49 dell'elemento arcuato 8. Per effetto di tale spinta le piastre 31 e 33 sono premute, in corrispondenza del proprio bordo convesso 54, contro il bordo 26 del corpo 24 del cerchione 2. Ciò 25 connette solidalmente gli elementi arcuati 7 e 8 (e quindi il dispositivo 4) alla ruota 1 del quad. In particolare, detta connessione è tale per cui l'asse di simmetria dell'anello 5 ortogonale alla corona 10 coincide preferibilmente con l'asse di rotazione della ruota. Essendo i tratti centrali 22 delle piastre 6 inclinati rispetto alla corona 10, l'anello 5 è ad una certa distanza dalla ruota 1. Inoltre, il piano 30 in cui giace la corona 10, così come i piani in cui giacciono le piastre 30 e 32, e 31 e 33, sono, per inciso, paralleli al piano in cui giace la corona 27.
Essendo il diametro della superficie laterale cilindrica esterna 19 dell'anello 5 BREVETTI Dott. Ing.
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preferibilmente coincidente con il diametro del battistrada 9 dello pneumatico 3, il dispositivo 4, in corrispondenza di detta superficie cilindrica 19, poggia sul terreno ed è rotolabile sullo stesso attorno all'asse di rotazione della ruota 1. Quando lo pneumatico 3 è sgonfio, il dispositivo 4 oggetto d'invenzione sostiene 5 pertanto la ruota 1 facendo sì che il quad abbia il medesimo assetto posseduto quando lo pneumatico 3 è gonfio.
Con riferimento alla figura 8 è possibile notare che i distanziatori 34 sono alloggiati tra le piastre 30 e 31, e 32 e 33 in modo da non venire a contatto con la corona 27 quando quest'ultima penetra parzialmente le intercapedini 35 e 36. 10 Quando il dispositivo 4 è non occorrente, le piastre 6 vengono vantaggiosamente disconnesse dagli elementi arcuati 7 e 8 ed il dispositivo 4 così scomposto è alloggiabile in un'apposita sede ricavata nel quad.
All'occorrenza, per connettere il dispositivo 4 alla ruota 1 è possibile compiere i seguenti passi:
15 a) interporre gli elementi arcuati 7 e 8 alla corona 27 facendo penetrare parzialmente quest'ultima nelle intercapedini 35 e 36. La fattibilità di questa operazione è assicurata dalla ruotabilità degli elementi arcuati 7 e 8 rispetto alla piastra rettangolare 39;
b) avvitare la vite 47 nel dado 44 al punto da premere il bordo convesso 54 del-20 le piastre 31 e 33 contro il bordo 26 del corpo 24 del cerchione 2;
c) avvitare il dado di sicurezza 55 sul gambo 46 per portarlo in battuta contro il dado 44. Il dado di sicurezza 55 si oppone in tal modo ad uno svitamento indesiderato della vite 47 che allenterebbe la spinta delle piastre 31 e 33 contro il cerchione 2. Al termine di questa operazione, gli elementi arcuati 7 e 8 25 sono nella configurazione mostrata in figura 3;
d) connettere le piastre 6 agli elementi arcuati 7 e 8 serrando le porzioni terminali 21 tra le piastre 30 e 32, e i dadi 53.
La figura 9 mostra un anello 60 che si differenzia dall'anello 5 di figura 2 per il fatto di essere scomponibile in tre settori circolari 61, 62 e 63 aventi preferibil-30 mente un'ampiezza angolare di 120° ciascuno.
Due piastrine piane 64 e 65 sono rispettivamente connesse alle estremità della porzione della corona 10 compresa nella parte di anello 61. Preferibilmente, le BREVETTI Dott. Ing.
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piastrine 64 e 65 sono identiche l'una all'altra e sono conformate come un corto tratto della corona 10. Ciascuna piastrina 64 e 65 è connessa alla porzione di corona 10 parallelamente a quest'ultima, preferibilmente in modo da aderire alla porzione di corona 10 in corrispondenza di una prima metà, e da sporgere dalla 5 porzione di corona 10 in corrispondenza dell'altra meta. Ciascuna piastrina 64 e 65, in corrispondenza di detta prima metà, è saldata alla porzione di corona 10 ed ha il proprio bordo circolare convesso aderente al bordo 11 della porzione di corona 10. Preferibilmente, le piastrine 64 e 65 sono parzialmente contrapposte alla medesima faccia di porzione di corona 10.
10 Due piastrine piane 66 e 67 sono rispettivamente connesse alle estremità della porzione della striscia 12 compresa nella parte di anello 62. Preferibilmente, le piastrine 66 e 67 sono identiche l'una all'altra e sono conformate come un corto tratto della striscia 12. Ciascuna piastrina 66 e 67 è connessa alla porzione di striscia 12 parallelamente a quest'ultima, preferibilmente in modo da aderire alla 15 faccia concava della porzione di striscia 12 in corrispondenza di una prima metà, e da sporgere dalla porzione di striscia 12 in corrispondenza dell'altra meta. Ciascuna piastrina 66 e 67, in corrispondenza di detta prima metà, è saldata alla porzione di striscia 12 ed ha la propria faccia convessa aderente alla porzione di striscia 12. Preferibilmente, le piastrine 66 e 67 giacciono dalla stessa par-20 te rispetto alla porzione di corona 10 compresa nella parte di anello 62. Ancor più preferibilmente, le piastrine 66 e 67 giacciono dalla parte opposta alle piastrine 64 e 65 rispetto alla corona 10.
Una piastrina piana 68 è connessa ad un'estremità della porzione della corona 10 compresa nella parte di anello 63. Preferibilmente, la piastrina 68 è identica 25 alle piastrine 64 e 65 ed è connessa alla porzione di corona 10 parallelamente a quest'ultima, preferibilmente in modo da aderire alla porzione di corona 10 in corrispondenza di una prima metà, e da sporgere dalla porzione di corona 10 in corrispondenza dell'altra meta. La piastrina 68, in corrispondenza di detta prima metà, è saldata alla porzione di corona 10 ed ha il proprio bordo circolare con-30 vesso aderente al bordo 11 della porzione di corona 10. Preferibilmente, la piastrina 68 giace dalla medesima parte delle piastrine 64 e 65 rispetto alla corona 10.
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Una piastrina piana 69 è connessa ad un'estremità della porzione della striscia 12 compresa nella parte di anello 63, opposta all'estremità a cui è connessa la piastrina 68. Preferibilmente, la piastrina 69 è identica alle piastrine 66 e 67 ed è connessa alla porzione di striscia 12 parallelamente a quest'ultima, preferibil-5 mente in modo da aderire alla faccia concava della porzione di striscia 12 in corrispondenza di una prima metà, e da sporgere dalla porzione di striscia 12 in corrispondenza dell'altra meta. La piastrina 69, in corrispondenza di detta prima metà, è saldata alla porzione di striscia 12 ed ha la propria faccia convessa aderente alla porzione di striscia 12. Preferibilmente, la piastrina 69 giace dalla 10 stessa parte delle piastrine 66 e 67 rispetto alla corona 10.
Quando l'anello 60 è connesso agli elementi longitudinali 7 e 8, ciascuna delle porzioni sporgenti delle piastrine 64, 65 e 68 aderisce alla porzione di corona 10 compresa nella parte di anello consecutiva alla parte di anello a cui la piastrina è connessa. Analogamente, ciascuna delle porzioni sporgenti delle piastrine 66, 15 67 e 69 aderisce alla porzione di striscia 12 compresa nella parte di anello consecutiva alla parte di anello a cui la piastrina è connessa.
Le piastrine 64, 65, 66, 67, 68 e 69 contribuiscono a far sì che le parti 61, 62 e 63 dell'anello 60, quando quest'ultimo è connesso agli elementi arcuati 7 e 8, siano consecutive al punto che non vi siano discontinuità nella superficie latera-20 le cilindrica esterna 19 dell'anello 5.
Le figure 10 e 11 mostrano un anello 70 che differisce dall'anello 5 di figura 2 per il fatto che la corona 10 ed i tratti terminali 20 delle piastre 6 comprendono una pluralità di fori passanti (non visibili nelle figure) per consentire la connessione all'anello 70 di una pluralità di cornici arcuate 71 pressoché quadrate, cia-25 scuna delle quali delimita un ampio foro 72, preferibilmente passante. Per inciso, i fori 72 corrispondono alle "cavità" dei secondi mezzi rotolabili precedentemente citate.
Le cornici 71 hanno preferibilmente la stessa curvatura della striscia 12 e ciascuna di esse è solidalmente connessa, in corrispondenza di un bordo laterale 30 arcuato 73, ad una coppia di aste 74 parallele l'una all'altra ed alla cornice 71.
Le aste 74 sono connesse, preferibilmente ortogonalmente, al bordo arcuato 73 in corrispondenza di un'estremità 75, e sono filettate in corrispondenza di un'e BREVETTI Dott. Ing.
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stremità 76 opposta all'estremità 75.
Quando le cornici 71 sono connesse all'anello 70, le aste 74 sono infilate nei fori passanti della cornice 10 e dei tratti terminali 20 ortogonalmente ad essi, ed una coppia di dadi 77 è avvitata su ciascuna asta 74 da parti rispettivamente 5 opposte alla corona 10. I dadi 77 sono in battuta contro la corona 10 ed i tratti terminali 20, connettendo così le cornici 71 all'anello 70.
Le cornici 71, quando connesse all'anello 70, sono parallele alla striscia 12, sono poste in corrispondenza delle piastre 6 e sono, analogamente a queste ultime, preferibilmente angolarmente equidistanti. Le cornici 71 giacciono preferi-10 bilmente dalla stessa parte delle piastre 6 rispetto all'anello 70. Quest'ultimo ha un diametro maggiore rispetto all'anello 5 (e quindi del battistrada 9 dello pneumatico 3). In particolare, il diametro dell'anello 70 è maggiore del diametro del battistrada 9 di quanto basta affinché le cornici 71 siano, almeno parzialmente, contrapposte al battistrada 9, ossia in modo che le cornici 71 siano di-15 sposte attorno alla ruota 3.
A titolo esemplificativo, le cornici 71 sono realizzate in metallo, hanno un spessore di 10 mm, ed hanno i bordi lunghi 120 mm; i fori 72 sono quadrati ed hanno i bordi lunghi 90 mm.
Quando il terreno su cui circola il veicolo è un terreno cedevole sotto il peso del 20 veicolo, durante il rotolamento dell'anello 70 sul terreno, quest'ultimo penetra i fori 72 delle cornici 71. Ciò accresce la presa dell'anello 70 sul terreno e quindi previene uno slittamento dell'anello 70 sul terreno che potrebbe essere causato della cedevolezza dello stesso.
Sulla base della descrizione fornita per un esempio di realizzazione preferito, è 25 ovvio che alcuni cambiamenti possono essere introdotti dal tecnico del ramo senza con ciò uscire dall’ambito dell’invenzione come definito dalle seguenti rivendicazioni.

Claims (12)

  1. BREVETTI Dott. Ing. DIGIOVANNI SCHMIEDT S.r.l. R I V E N D I C A Z I O N I 1. Dispositivo (4) connettibile ad una ruota (1) di un veicolo terrestre dotata di uno pneumatico gonfiabile (3), per consentire la circolazione di detto veicolo quando detto pneumatico (3) è sgonfio, detta ruota (1) comprendendo: 5 • un cerchione (2) attorno al quale è connesso detto pneumatico (3), detto pneumatico (3) comprendendo un battistrada (9) in corrispondenza del quale detto pneumatico (3), sostenendo detto veicolo, è rotolabile su detto terreno attorno ad un asse di rotazione di detta ruota (1), e • un anello di sostegno di detta ruota (1), coassiale con l’asse di rotazione 10 di detta ruota (1), provvisto di un bordo radialmente esterno in corrispondenza del quale detto anello è rotolabile su detto terreno attorno a detto asse di rotazione, detto dispositivo (4) essendo caratterizzato dal fatto di comprendere primi mezzi (6, 7, 8) di connessione di detta ruota (1) con mezzi di sostegno (5, 15 60, 70) di detta ruota (1) quando detto pneumatico (3) è sgonfio, detti mezzi di sostegno (5, 60, 70) comprendendo almeno un bordo (19) in corrispondenza del quale detti mezzi di sostegno (5, 60, 70) sono rotolabili su detto terreno attorno a detto asse di rotazione, detti mezzi di sostegno (5, 60, 70) consentendo la circolazione di detto veicolo quando detto pneumatico (3) è 20 sgonfio.
  2. 2. Dispositivo (4) secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di sostegno comprendono un anello (5, 60, 70) avente almeno un bordo esterno (19) corrispondente a detto bordo di rotolamento e conformato come una superficie laterale cilindrica, detto anello (5, 60, 70) essendo 25 connesso a detta ruota (1) in modo che detto asse di rotazione di detta ruota (1) coincida con un asse di simmetria di detta superficie laterale cilindrica, detto bordo esterno (19) avendo una larghezza compresa tra 10 mm e 100 mm ed un diametro non inferiore al diametro di detto battistrada (9) di detto pneumatico (3). 30
  3. 3. Dispositivo (4) secondo la rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che detto bordo esterno (19) ha una larghezza di 55 mm.
  4. 4. Dispositivo (4) secondo la rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che det BREVETTI Dott. Ing. DIGIOVANNI SCHMIEDT S.r.l. to bordo esterno (19) ha un diametro uguale al diametro di detto battistrada (9) di detto pneumatico (3).
  5. 5. Dispositivo (4) secondo la rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che detto anello (60) è scomponibile in almeno due parti (61, 62, 63), ciascuna det-5 ta parte (61, 62, 63) di anello (60) comprendendo un settore di detta superficie laterale cilindrica (19), detti primi mezzi di connessione (6, 7, 8) essendo mezzi di connessione di ciascuna di dette parti (61, 62, 63) di anello (60) a detta ruota (1).
  6. 6. Dispositivo (4) secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto di com-10 prendere secondi mezzi (71) connettibili e disconnettibili a detti mezzi di sostegno (70), e rotolabili su detto terreno attorno a detto asse di rotazione quando connessi a detti mezzi di sostegno (70), detti secondi mezzi rotolabili (71) comprendendo almeno una cavità (72) penetrabile, almeno parzialmente, da detto terreno durante detto rotolamento quando detto terreno 15 è cedevole per effetto di una pressione dovuta alla forza peso di detto veicolo.
  7. 7. Dispositivo (4) secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detti primi mezzi di connessione sono mezzi (6, 7, 8) di connessione di detti mezzi di sostegno (5, 60, 70) a detto cerchione (2). 20
  8. 8. Dispositivo (4) secondo la rivendicazione 7, caratterizzato dal fatto che detto cerchione (2) comprende un corpo (24) connesso a detto pneumatico (3), detto corpo (24) includendo almeno un elemento (27) sporgente verso detto asse di rotazione di detta ruota (1), detto elemento sporgente (27) estendendosi attorno a detto asse di rotazione così da essere presente in corri-25 spondenza di parti di detto corpo (24) diametralmente opposte rispetto a detto asse di rotazione; detti primi mezzi di connessione comprendendo: • almeno un primo elemento longitudinale (7) ed un secondo elemento longitudinale (8), ciascuno di detti elementi longitudinali (7, 8) compren-30 dendo una prima estremità (37, 38), una seconda estremità (45, 49) opposta a detta prima estremità (37, 38), ed una sede (35, 36) di alloggiamento di detto elemento sporgente (27) interposta a detta prima estremiBREVETTI Dott. Ing. DIGIOVANNI SCHMIEDT S.r.l. tà (37, 38) e detta seconda estremità (45, 49); • secondi mezzi (39, 42, 43) di connessione reciproca di detti elementi longitudinali (7, 8) in corrispondenza di detta prima estremità (37, 38), detti secondi mezzi di connessione (39, 42, 43) essendo idonei a con-5 sentire una rotazione di detto primo elemento longitudinale (7) rispetto a detto secondo elemento longitudinale (8); • mezzi attuatori (44, 47, 48) idonei a distanziare reciprocamente dette seconde estremità (45, 49) di detti elementi longitudinali (7, 8), quando detto elemento sporgente (27) è alloggiato, almeno parzialmente, in dette 10 sedi di alloggiamento (35, 36), dette seconde estremità (45, 49) essendo ad una distanza reciproca tale per cui detti elementi longitudinali (7, 8) sono premuti contro detto corpo (24) di detto cerchione (2) rispettivamente in corrispondenza di dette parti diametralmente opposte rispetto a detto asse di rotazione, ciò determinando detta connessione tra detti ele-15 menti longitudinali (7, 8) e detto cerchione (2); • una pluralità di barre (6) solidalmente connesse, ad una rispettiva terza estremità (20), a detti mezzi di sostegno (5, 60, 70), ciascuna detta barra (6) essendo connettibile, ad una quarta estremità (21) opposta a detta terza estremità (20), ad uno di detti elementi longitudinali (7, 8) mediante 20 terzi mezzi (23, 52, 53) idonei a consentire la connessione e la disconnessione di detta barra (6) da detto elemento longitudinale (7, 8).
  9. 9. Dispositivo (4) secondo la rivendicazione 8, caratterizzato dal fatto che detti secondi mezzi di rotazione comprendono un terzo elemento longitudinale (39) avente una quinta estremità (40) ed una sesta estremità (41) opposta a 25 detta quinta estremità (40), detto terzo elemento longitudinale (39) essendo incernierato, in corrispondenza di dette quinta e sesta estremità (40, 41), rispettivamente a detti primo e secondo elemento longitudinale (7, 8) in corrispondenza di dette prime estremità (37, 38).
  10. 10. Dispositivo (4) secondo la rivendicazione 8, caratterizzato dal fatto che detti 30 mezzi attuatori comprendono: • un primo dado (44) solidalmente connesso a detto primo elemento longitudinale (7) in corrispondenza di detta seconda estremità (45); BREVETTI Dott. Ing. DIGIOVANNI SCHMIEDT S.r.l. • una prima asta filettata (46, 47) avvitata in detto primo dado (44); • un fermo (48) solidalmente connesso a detto secondo elemento longitudinale (8) in corrispondenza di detta seconda estremità (49), detta prima asta filettata (46, 47) essendo sufficientemente lunga da essere avvitabi-5 le in detto primo dado (44) al punto da venire a contatto con detto fermo (48) in corrispondenza di una propria estremità (50) ed esercitare su detto fermo (48) una spinta tendente ad allontanare detto fermo (48) da detto primo dado (44); per effetto di detta spinta, detti primo e secondo elementi longitudinali (7, 8) 10 essendo premuti contro detto corpo (24) di detto cerchione (2).
  11. 11. Dispositivo (4) secondo la rivendicazione 8, caratterizzato dal fatto che detti terzi mezzi di connessione e disconnessione comprendono, per ciascuna detta barra (6): • una seconda asta filettata (52) solidalmente connessa, ad un’estremità, 15 ad uno di detti primo e secondo elemento longitudinale (7, 8); • un foro (23) realizzato in detta barra (6) in corrispondenza di detta quarta estremità (21), detto foro (23) essendo attraversabile da detta seconda asta filettata (52); • un secondo dado (53) avvitabile su detta seconda asta filettata (52) così 20 da serrare detta barra (6), in corrispondenza di detta quarta estremità (21), tra detto secondo dado (53) e detto elemento longitudinale (7, 8) quando detta seconda asta filettata (52) attraversa detto foro (23); detto serraggio connettendo detta barra (6) a detto elemento longitudinale (7, 8). 25
  12. 12. Dispositivo (4) secondo la rivendicazione 8, caratterizzato dal fatto che detto elemento sporgente (27) è conformato come una corona circolare, detto asse di rotazione di detta ruota (1) coincidendo con un asse di simmetria di detta corona circolare non complanare a quest'ultima; detti elementi longitudinali (7, 8) essendo elementi piani, complanari, arcuati 30 e con le rispettive concavità reciprocamente affacciate, dette sedi di alloggiamento essendo intercapedini (35, 36) poste in corrispondenza di un bordo convesso (54) di detti elementi longitudinali (7, 8).
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