ITMI20130538A1 - Scaricatore di sovratensioni, per la protezione di impianti elettrici da sovratensioni transitorie. - Google Patents

Scaricatore di sovratensioni, per la protezione di impianti elettrici da sovratensioni transitorie.

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ITMI20130538A1
ITMI20130538A1 IT000538A ITMI20130538A ITMI20130538A1 IT MI20130538 A1 ITMI20130538 A1 IT MI20130538A1 IT 000538 A IT000538 A IT 000538A IT MI20130538 A ITMI20130538 A IT MI20130538A IT MI20130538 A1 ITMI20130538 A1 IT MI20130538A1
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IT
Italy
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surge arrester
electrode
slider
sliding guide
lamina
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IT000538A
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Sergio Bertacchi
Ippolito Gianfranco D
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Con Trade S R L
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Description

SCARICATORE DI SOVRATENSIONI, PER LA PROTEZIONE DI IMPIANTI E-LETTRICI DA SOVRATENSIONI TRANSITORIE
DESCRIZIONE
CAMPO DELL’INVENZIONE
La presente invenzione ha per oggetto una struttura perfezionata di scaricatore di sovratensioni, definito anche limitatore di sovratensioni o più sinteticamente SPD (Surge Protective Device). Con questi termini si indicano quei dispositivi elettrici/elettronici che, interposti tra i conduttori attivi dell’impianto elettrico e la terra, provvedono a scaricare verso terra i picchi di sovracorrente/sovratensione – tipo quelli generati da fulmini atmosferici e da manovre di commutazione – che potrebbero produrre altrimenti gravi danni all’impianto elettrico ed ai suoi apparati.
STATO DELLA TECNICA ANTERIORE
I fenomeni di fulminazione diretta sono le sorgenti principali di devastanti effetti distruttivi sugli impianti elettrici; le scariche indirette e le sovratensioni di commutazione sono anch'esse sorgenti di numerosi danni, la cui origine non à ̈ di facile identificazione, ma i cui effetti sono altrettanto terribili per gli impianti sensibili e in cui la continuità d’esercizio à ̈ imprescindibile. La durata di questi fenomeni varia da pochi microsecondi fino a qualche centinaio di millisecondi, ma in questo tempo brevissimo racchiudono un contenuto energetico elevatissimo. Questi fenomeni devono essere opportunamente intercettati al fine di proteggere gli impianti collegati alla rete e garantirne così l’integrità e le sue funzioni. Nell’era moderna, con il crescente impiego di apparecchiature elettriche ed elettroniche e con l’incremento esponenziale del livello di integrazione dei semiconduttori, si à ̈ resa necessaria sempre maggiore attenzione a questa tematica, rispetto al passato. La consapevolezza che le sovratensioni transitorie costituiscono il fattore condizionante per il “tempo medio tra guasti†(MTBF = mean time between failures in terminologia anglosassone) di un impianto o di un apparato, ha indotto l’esigenza di adottare misure di sicurezza sempre maggiori e più efficaci.
Tutto ciò ha portato ad una crescente attenzione nel settore che ha indotto, da un lato, un impegno dei costruttori nello sviluppo di apparecchiature sempre più performanti e, d’altro lato, un impegno degli Enti normatori nella definizione di norme nazionali ed internazionali sempre più accurate e rispondenti alle evoluzioni tecnologiche.
La presente invenzione riguarda la realizzazione di apparati di protezione dalle sovratensioni – denominati nel seguito scaricatori – la cui applicazione à ̈ regolamentata, ad esempio, dalle Norme CEI EN 62305-1/4 Ed. 2 (2011-02), IEC 60364-4-44-443 Ed.2 (2007) e CLC/TS 50539-12 (2010-03) per la protezione contro i fulmini e le sovratensioni di commutazione. I requisiti e i metodi di prova si rifanno alla Norma IEC 61643-11 Ed. 1 (2011-03) e alla Norma CEI EN 50539-11 ( 2013-02)
In particolare, la presente invenzione riguarda gli scaricatori della tecnica nota più recente, comprendenti un elemento di protezione in forma di varistore e destinati in particolare ad impianti BT (bassa tensione, ovvero tensione nominale fino a 1000 V c.a. e 1500 V c.c.) e a impianti fotovoltaici (lato c.a. e lato c.c.) ,
Il varistore impiegato negli scaricatori à ̈ un componente già largamente noto; il suo comportamento equivale a quello di una resistenza variabile (non lineare) nel rapporto tensione/corrente. Superata la tensione di riferimento, ad esempio quando si verifica un picco di sovratensione/sovracorrente di breve durata, il varistore abbassa bruscamente la sua resistenza, così che il picco può essere scaricato facilmente attraverso di esso, verso terra, e non prosegua verso altre parti dell’ impianto con resistenza più elevata. Un varistore à ̈ tipicamente costituito da una massa di materiale semiconduttore (per esempio , ZnO) racchiusa a sandwich tra due superfici metalliche contrapposte, che costituiscono gli elettrodi a cui sono uniti elettricamente i contatti dei morsetti di collegamento dello scaricatore. Tipicamente, in questi dispositivi, i due morsetti sono poi collegati rispettivamente ad un conduttore di fase ed al conduttore di protezione e/o conduttore di neutro.
Nel circuito interno dello scaricatore, in serie all’elemento di protezione in forma di varistore, à ̈ tipicamente previsto un “disconnettore†, che co stituisce l'oggetto specifico dell'invenzione e la cui funzione à ̈ meglio descritta qui di seguito. Il disconnettore à ̈ un complesso dispositivo di distacco, con funzioni di protezione in caso di avaria dell’elemento di protezione.
In condizioni normali, cioà ̈ in assenza di sovratensioni/sovracorrenti l’elemento di protezione ha un’impedenza così elevata da rappresentare una interruzione del circuito verso terra e la corrente circolante all'interno dello scaricatore non à ̈ significativa. Conseguentemente non circola verso terra una corrente che può generare condizioni di pericolosità per la sicurezza delle persone. Questo sistema, largamente noto, opera in modo assolutamente efficace fintanto che l’elemento di protezione (ad esempio il varistore) à ̈ pienamente integro e funzionante.
In seguito a vari sovraccarichi dovuti ad ampiezze elevate delle correnti transitorie addotte (scaricate) a terra, a un numero eccessivo di operazioni o a condizioni anomale della rete di alimentazione, l’elemento di protezione (tipicamente il varistore) subisce un processo di invecchiamento e degrado, tale per cui incomincia gradualmente a ridurre la sua impedenza e quindi a scaricare verso terra, anche in assenza di sovratensioni/sovracorrenti, valori di corrente crescenti e sempre più significative. Fintanto che la riduzione di impedenza à ̈ modesta, e con essa à ̈ modesto il valore della corrente verso terra, il funzionamento dello scaricatore à ̈ ancora accettabile, ma oltre certi valori lo scaricatore diventa inservibile e pericoloso per gli utenti. A questo punto esso va necessariamente disinserito (disconnesso) dall’impianto.
Al disconnettore à ̈ quindi assegnato il compito di interrompere il circuito, sia in caso di correnti modeste (operazione svolta tipicamente in modo autonomo), sia in caso di elevate correnti di corto circuito (operazione svolta tipicamente con l’ausilio di fusibili). L’attivazione del disconnettore avviene per effetto termico (effetto Joule). Il “disconnettore†che normalmente svolge questa funzione di apertura del circuito, può essere interno/esterno allo scaricatore.
Il disconnettore termico à ̈ sostanzialmente costituito da un conduttore elettrico di varia forma collegato in serie all’elettrodo del varistore. Esso à ̈ costituito da una unità complessa, comprendente tipicamente una lamina metallica elastica fissata all'elettrodo del varistore mediante una saldatura con un materiale saldante basso-fondente, cioà ̈ in grado di fondere a temperatura relativamente bassa (120-180°C). La lamina elastica à ̈ saldata in posizione elasticamente flessa o caricata da una molla, comunque posta in una condizione caricata elasticamente tale da impartire una sollecitazione che tende a distanziarla dall'elettrodo del varistore. Grazie a questa disposizione quando, a seguito di degrado, il varistore inizia a scaricare a terra una corrente significativa, non più in modo transitorio ma in modo continuativo, questo tende a riscaldarsi per effetto Joule. Tale temperatura si trasferisce alla saldatura e quando la temperatura della lega basso-fondente viene raggiunta, la capacità di trattenimento della saldatura viene a cessare, liberando la lamina metallica dal contatto con l'elettrodo del varistore, aprendo così il circuito elettrico e ripristinando le condizioni di sicurezza.
Questo sistema si à ̈ rivelato abbastanza efficace, ma non interamente esente da inconvenienti. Infatti, in occasione dell’apertura di un circuito elettrico attraversato da una corrente tende a stabilirsi un arco elettrico che cerca di mantenere la continuità del circuito stesso. Se l’arco non si autoestingue o il disconnettore non riesce a interromperlo, si genera una situazione di pericolo sia nello scaricatore (surriscaldamento con possibile incendio e/o esplosione) sia nell’impianto elettrico relativo. Per interrompere elevate correnti di corto circuito si ricorre spesso a fusibili di sostegno posizionati all’esterno o all’interno dello stesso scaricatore.
Sul mercato sono state già offerte delle possibili soluzioni a questo problema, che implicano l’introduzione nel disconnettore dello scaricatore dei complessi meccanismi d’interruzione dell'arco. In particolare à ̈ stato già proposto di utilizzare dischi rotanti o paratie, disposti su un piano parallelo a quello del varistore, oppure bracci a leva basculante, tutti destinati ad interporsi nel percorso dell'arco all'apertura del disconnettore. Questi meccanismi di tecnica nota, tuttavia, sono complicati e non sempre risultano efficaci, perché l'arco tende ad aggirare il dispositivo di intercettazione.
L'ingombro di questi meccanismi e dei fusibili di sostegno costituisce un ostacolo importante all’applicazione degli scaricatori, in quanto si desidera configurarli in modo tale da consentire l’alloggiamento dell’intero sistema di protezione da sovratensioni nelle “classiche†sagome modulari tipiche degli apparecchi in BT, con montaggio su barra DIN, esecuzioni modulari più che consolidate per i quadri elettrici ad uso civile ed industriale.
PROBLEMA E SOLUZIONE
Problema alla base dell’invenzione à ̈ pertanto di proporre una struttura di scaricatore che superi gli inconvenienti menzionati. In particolare uno scaricatore che con il suo disconnettore consenta: di aprire il circuito con sicurezza in caso di lento degrado dell’elemento di protezione e di aprire il circuito con altrettanta sicurezza anche in caso di rapidissimo degrado (corto circuito) dell’elemento di protezione, svolgendo in modo intrinseco la funzione di fusibile. Al contempo si desidera che, in entrambe le situazioni, il disconnettore abbia la capacità di estinguere efficacemente e autonomamente l'eventuale formazione di un arco, interrompendo anche elevate correnti di corto circuito. La struttura di scaricatore proposta pur svolgendo tutte queste funzioni deve riuscire a mantenere bassi ingombri.
Questi scopi vengono conseguiti attraverso le caratteristiche enunciate in termini essenziali nelle rivendicazioni allegate.
BREVE DESCRIZIONE DEI DISEGNI
Ulteriori caratteristiche e vantaggi dell’invenzione risultano comunque meglio evidenti dalla seguente descrizione dettagliata di una forma di esecuzione preferita, data a puro titolo esemplificativo e non limitativo ed illustrata nei disegni allegati, nei quali:
fig. 1 Ã ̈ una vista schematica in alzato laterale, con parti asportate, della struttura di scaricatore secondo l'invenzione in uno stato integro e col disconnettore a riposo;
fig. 2 Ã ̈ una vista analoga a quella di fig. 1, ma in uno stato degradato e col disconnettore in una fase iniziale di apertura del circuito; e
fig. 3 à ̈ una vista analoga a quella di fig. 1, in uno stato degradato e col disconnettore che ha raggiunto la condizione finale e completato l’apertura del circuito.
DESCRIZIONE DETTAGLIATA DI UNA PREFERITA FORMA DI ESECUZIONE
Come mostrano le differenti viste laterali, uno scaricatore à ̈ alloggiato in un corpo scatolare, detto modulo C, con dimensioni tali da trovare alloggiamento in un singolo modulo standard e cablato all’interno di un quadro elettrico per impianti elettrici in BT. In questo modulo C sono alloggiati, in modo di per sà ̈ noto, due morsetti contrapposti - un primo morsetto 1 per la connessione del conduttore di fase ed un secondo morsetto 2 per la connessione del conduttore di protezione o di neutro - tra i quali à ̈ disposto un elemento di protezione (tipicamente un varistore), qui schematizzato da una piastra 3, sulle cui superfici contrapposte sono predisposti i rispettivi elettrodi conduttori (nelle figure à ̈ illustrato unicamente un elettrodo 4, l'altro essendo sul lato opposto non à ̈ visibile nel disegno).
L’elettrodo 4 à ̈ connesso elettricamente al morsetto di fase 1, mentre l'elettrodo contrapposto à ̈ collegato al morsetto di messa a terra o di neutro 2. La connessione tra l'elettrodo 4 ed il morsetto di fase 1 viene realizzata mediante un conduttore costituente un elemento del disconnettore. In particolare, tale conduttore del disconnettore à ̈ in forma di una lamina flessibile 5, che à ̈ precaricata elasticamente ed unita all'elettrodo 4 mediante opportuna saldatura basso-fondente nel punto contrassegnato con 5d.
Il materiale utilizzato per eseguire la saldatura basso-fondente à ̈ tipicamente appartenente al gruppo delle leghe a base di stagno, piombo, bismuto, indio in formulazioni binarie o ternarie, eutettiche e non-eutettiche, con intervalli di fusione compresi fra i 120 ed 180 C°.
Nella configurazione esemplificativa illustrata nei disegni, la lamina 5 del disconnettore à ̈ piegata genericamente ad S o ad U (così da presentare una migliore flessibilità di forma), formando:
- un primo tratto 5a unito fisicamente ed elettricamente al corpo del morsetto 1 che prosegue in
- un secondo tratto 5b che corre adiacente ad una parete rigida 11 interna al corpo scatolare C,
- un terzo tratto flessibile 5c, che si distende a sbalzo dalla parete rigida di appoggio 11, formante un ginocchio di flessione elastica 5c' con il secondo tratto 5b, e
- un quarto tratto terminale a piedino 5d, piegato ulteriormente (con un angolo di circa 60°) rispetto al terzo tratto 5c, saldato (nel sito di normale funzionamento) con materiale di saldatura basso-fondente all'elettrodo 4 del varistore 3.
Il conduttore del disconnettore, in forma di lamina metallica à ̈ elastico e mantenuto deflesso (quindi precaricato elasticamente) nella posizione di lavoro illustrata in fig. 1, in contrasto con la reazione esercitata sulla parete rigida fissa 11, mediante la saldatura sull'elettrodo 4.
Durante il normale funzionamento (condizione di riposo del disconnettore), questa configurazione assicura continuità elettrica tra il morsetto di collegamento 1 e l'elettrodo 4 del varistore, attraverso la lamina 5.
Secondo l'invenzione, la lamina 5 à ̈ preferibilmente fabbricata di basso spessore (nell'ordine di pochi decimi di millimetro, per esempio 0,2-0,3 mm) e con un materiale con una proprietà conduttrice inferiore a quella del rame, per i motivi che si spiegheranno più avanti. Un livello di conducibilità esemplificativo può essere uno IACS (International Annealed Copper Standard) < 60 . Il materiale à ̈ preferibilmente costituito da una lega di rame con elementi tali da modificarne la conducibilità (IACS rame < 90) e conferire proprietà elastiche ad un materiale notoriamente duttile e malleabile ma non elastico.
Secondo l'invenzione, inoltre, tra la parete rigida 11 di riscontro della lamina 5 ed un vano interno 12 di alloggiamento del varistore 3, Ã ̈ definita una guida 6 di contenimento e scorrimento per un cursore di intercettazione e compressione arco 7.
In particolare, come visibile nelle figure, la guida 6 presenta due pareti parallele (la parete rigida 11 ed una contrapposta parete perimetrale del vano 12), che guidano il movimento di scorrimento longitudinale del cursore 7, e due pareti di fondo corsa, l'una di partenza 13 e l'altra di arrivo 14. Il cursore 7 Ã ̈ sollecitato e sospinto dalla parete di partenza 13 verso la parete di arrivo 14 mediante mezzi elastici precaricati, per esempio una molla precompressa 8 (si veda meglio nelle figure 2 e 3). Il cursore 7 Ã ̈ provvisto preferibilmente di una scanalatura longitudinale 7a, destinata ad impegnarsi e scorrere su una nervatura longitudinale 9 disposta all'interno della guida 6.
Il terzo tratto inclinato 5c della lamina elastica 5 à ̈ disposto in modo da intercettare il percorso di scorrimento del cursore 7: come visibile nelle figure, il tratto inclinato 5c attraversa la guida 6 con un certo angolo di inclinazione rispetto all'asse longitudinale di guida, tipicamente un angolo di inclinazione dell'ordine di 45°-70°, preferibilmente circa 60°. Corrispondentemente, l'estremità di testa del cursore 7 presenta almeno un tratto di superficie frontale 7b che ha un certo angolo rispetto all'asse longitudinale, definendo una sorta di superficie a cuneo 7b che, sposando lo stesso angolo di inclinazione, va a poggiare in modo uniforme sul tratto inclinato 5c della lamella elastica 5.
Con questa costruzione, nello stato di riposo del disconnettore (quando il piedino 5d à ̈ saldato all'elettrodo 4), il cursore 7 à ̈ trattenuto tra la parete di partenza 13 e il tratto inclinato 5c della lamina 5, vincendo la sollecitazione di precompressione della molla 8.
Inoltre, sull'estremità di testa del cursore 7 à ̈ prevista anche una gola longitudinale 7c, la cui funzione si illustra più avanti; la gola 7c à ̈ preferibilmente ricavata in corrispondenza della scanalatura longitudinale 7a. Corrispondentemente, sulla parete di arrivo 14 à ̈ previsto un dente 15, aggettante longitudinalmente, preferibilmente in corrispondenza della nervatura 9, ed atto ad impegnarsi di precisione nella gola 7c del cursore 7.
In condizioni di integrità dello scaricatore e quindi di riposo del disconnettore, il tratto 5b della lamina si trova adiacente alla parete interna 11 che corre longitudinalmente al percorso di scorrimento della guida 6, mentre il tratto inclinato 5c à ̈ ripiegato verso il varistore ed intercetta con un certo angolo la guida 6 e dunque il percorso di scorrimento del cursore 7, costituendo elemento di arresto e battuta dell'estremità di testa del cursore 7 sollecitato dalla molla 8. Pertanto il cursore 7 à ̈ trattenuto in posizione - caricato in modo significativo dalla molla 8 (per esempio con una forza di circa 5-10 N) - grazie all'appoggio della testa 7b sul tratto inclinato 5c della lamella 5, la quale à ̈ a sua volta tenuta in posizione dalla saldatura in 5d.
Quando, a causa del degrado lento dell’elemento di protezione in forma di varistore, attraverso la lamina 5 del disconnettore inizia a passare della corrente (anche di bassa intensità, ma in modo continuativo), essa finisce per riscaldare il punto di saldatura tra l'elettrodo 4 e il piedino 5d, sino a far fondere il materiale di saldatura ed interrompere quindi il vincolo.
Quando a causa del degrado rapidissimo (corto) dell’elemento di protezione (tipicamente un varistore), attraverso la lamina elastica 5, passa un elevato valore di corrente, quella di corto circuito prospettica, essa si comporta come un fusibile. Infatti, attraversata da importanti valori di corrente una piccola parte della lamina 5 tende a fondere/sublimare in prossimità della saldatura interrompendo anche in questo caso il vincolo . Per tanto non à ̈ necessario inserire un ulteriore fusibile di sostegno in serie allo scaricatore, nell’ambito del contesto dimensionale. Ciò contribuisce vantaggiosamente alla riduzione degli ingombri del sistema dotato dello scaricatore secondo l'invenzione.
In entrambe le modalità di attivazione del disconnettore, sotto la propria tensione elastica di precarico, la lamina 5 si libera e scatta nella posizione di apertura mostrata in fig. 2. Il distacco della lamina 5 dall'elettrodo 4 viene anche favorito dalla spinta del cursore 7 precaricato dalla molla 8 che, grazie alla sua superficie di estremità a cuneo, tende ad esercitare una forza con una componente trasversale alla superficie di saldatura del piedino 5d.
Al verificarsi di questa condizione, il cursore 7 non viene più trattenuto e scatta verso la parete di arrivo 14 (quella in basso nel disegno) allontanando ulteriormente la lamina 5 dall'intera area della guida di scorrimento 6 e quindi dall'elettrodo 4, come mostrato in fig. 3.
Con questo movimento, il cursore di scorrimento 7 realizza più azioni sinergiche tra loro finalizzate all’interruzione dell’arco elettrico:
a) accelera al massimo l'allontanamento della lamina 5 dal punto di saldatura sull'elettrodo 4; riduce così la possibilità di formazione di un arco e, nel caso in cui si dovesse creare, riduce l’energia passante riducendo il tempo della fase di conduzione;
b) allunga notevolmente, attraverso un distanziamento meccanico, l’eventuale arco che si producesse tra elettrodo 4 e lamina 5; questa à ̈ una prima azione efficace finalizzata ad aumentare la resistenza dell’arco elettrico;
c) lo spostamento in avanti del cursore 7 nella camera di guida 6 produce una riduzione del volume della camera d'arco, con conseguente compressione della colonna di gas ionizzato, aumentandone la densità; al crescere della densità cresce la resistenza: questa à ̈ una seconda azione efficace finalizzata ad aumentare la resistenza dell’arco elettrico;
d) l’innesto in velocità del dente 15 nella gola 7c (posizione di fig. 3), crea un effetto di taglio meccanico finale, nonché di ulteriore microcompressione localizzata dell'aria, tendente a allontanare il residuo della colonna di gas ionizzato: questa à ̈ una terza azione efficace finalizzata ad interrompere l'arco.
Questa configurazione, ottenuta dalla combinazione sinergica di una lamina elastica e di un cursore caricato elasticamente, pur nella sua semplicità, risulta estremamente efficace per lo spegnimento sicuro dell'arco da parte dell’apparato disconnettore. Vantaggiosamente, inoltre, la compattezza degli elementi formanti il disconnettore e i brevi movimenti necessari al funzionamento, consentono di offrire ingombri ridottissimi, così che il corpo scatolare di contenimento può trovare alloggiamento in un singolo modulo normalizzato C dei quadri elettrici BT.
Sebbene non si ritenga necessario descriverlo in dettaglio, si consideri che risulta vantaggioso impiegare anche un elemento sensibile al movimento del cursore di intercettazione, che renda visibile all'esterno del dispositivo lo stato di fuori servizio dello scaricatore a seguito dell'intervento del disconnettore. Per esempio, nelle figure si à ̈ rappresentato un cursore secondario 20 che viene sospinto trasversalmente verso il cursore di intercettazione 7, in corrispondenza della parete di partenza 13. Quando il cursore di intercettazione viene attivato e si sposta dalla sua posizione inoperativa, libera lo spazio per il cursore secondario 20, che può spostarsi dalla sua posizione armata (fig. 1) e compiere un minimo spostamento (posizione di fig.
3) che può essere rilevato dall'esterno con una segnalazione ottica comodamente accessibile allo sguardo di un operatore. E' evidente che tale meccanismo di evidenza può assumere anche altre diverse forme senza influenzare in modo significativo l'insegnamento principale qui fornito.
Si noti, infine, che la forma d'esecuzione preferita qui descritta, prevede vantaggiosamente che l'asse longitudinale di scorrimento del cursore di intercettazione sia disposto secondo una linea costituente la testa della forma a T del corpo di contenimento C. Non si esclude che possano essere previsti diversi orientamenti, pur ottenendo almeno parte dei risultati inventivi qui descritti.
S’intende comunque che l’invenzione non deve considerarsi limitata alla particolare disposizione illustrata sopra, che costituisce soltanto una forma di esecuzione esemplificativa di essa, ma che diverse varianti sono possibili, siano esse interne che esterne all’SPD, tutte alla portata di un tecnico del ramo, senza per questo uscire dall’ambito di protezione dell’invenzione stessa, come definito dalle rivendicazioni che seguono.

Claims (9)

  1. RIVENDICAZIONI 1) Scaricatore di sovratensioni comprendente un primo ed un secondo morsetto di collegamento (1, 2) ai conduttori attivi di un impianto elettrico, tra cui à ̈ inserito un elemento di protezione (3) provvisto di una coppia di elettrodi (4) connessi elettricamente a detti morsetti di collegamento, tra detto primo morsetto (1) ed un elettrodo (4) dell'elemento di protezione (3) essendo previsto un disconnettore comprendente una lamina flessibile elastica (5) conduttrice ed avente un'estremità basale (5a) connessa elettricamente a detto primo morsetto (1) ed una estremità distale (5d) mantenuta connessa elettricamente a detto elettrodo (4), in uno stato di precarico elastico, mediante una saldatura con materiale basso fondente, caratterizzato da ciò che tra detta estremità basale (5a) della lamina (5) e detto elettrodo (4) dell'elemento di protezione (3) à ̈ prevista una guida di scorrimento (6) per un cursore di intercettazione (7) sollecitato in una direzione longitudinale di detta guida di scorrimento (6) mediante mezzi elastici precaricati (8), e da ciò che almeno una porzione inclinata (5c) di detta lamina (5) attraversa detta guida di scorrimento (6) con un certo angolo rispetto al suo asse longitudinale di scorrimento, detta porzione inclinata (5c) della lamina fungendo da elemento di battuta e ritegno per una estremità di testa (7b) di detto cursore (7).
  2. 2) Scaricatore di sovratensioni come in 1, in cui l'estremità di testa (7b) di detto cursore di intercettazione (7) presenta una gola longitudinale (7c) atta ad impegnarsi di precisione in un dente (15) sporgente da una parete di fondo corsa (14) di detta guida di scorrimento (6).
  3. 3) Scaricatore di sovratensioni come in 1 o 2, in cui l'estremità di testa (7b) di detto cursore di intercettazione (7) presenta una superficie a cuneo, inclinata rispetto ad un asse di scorrimento di detta guida di scorrimento (6) secondo il medesimo angolo di detta porzione inclinata (5c) della lamina flessibile elastica (5).
  4. 4) Scaricatore di sovratensioni come in 1, 2 o 3, in cui detto cursore (7) presenta una scanalatura longitudinale (7a) atta ad impegnarsi con una corrispondente nervatura longitudinale (9) della guida di scorrimento (6).
  5. 5) Scaricatore di sovratensioni come in una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, in cui detta guida di scorrimento (6) Ã ̈ delimitata da una parete interna (11) sulla quale appoggia almeno una porzione (5b) di detta lamina (5) in detto stato precaricato.
  6. 6) Scaricatore di sovratensioni come in una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, in cui detta porzione inclinata (5c) della lamina termina con un piedino di saldatura piegato, costituente detta estremità distale (5d).
  7. 7) Scaricatore di sovratensioni come in una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, in cui detta lamina (5) à ̈ fabbricata di basso spessore con un materiale conduttore con conducibilità molto inferiore a quella del rame (IACS < 60).
  8. 8) Scaricatore di sovratensioni comprendente un primo ed un secondo morsetto di connessione elettrica (1, 2) a conduttori attivi di un impianto elettrico, tra cui à ̈ inserito un elemento di protezione (3) provvisto di una coppia di elettrodi (4), tra detto primo morsetto (1) ed un elettrodo (4) dell'elemento di protezione (3) essendo previsto un disconnettore comprendente una lamina flessibile elastica (5) conduttrice ed avente un'estremità basale (5a) connessa elettricamente a detto primo morsetto (1) ed una estremità distale (5d) mantenuta connessa elettricamente a detto elettrodo (4) mediante una saldatura con un materiale conduttore basso-fondente, caratterizzato da ciò che detta lamina (5) à ̈ montata sollecitata elasticamente secondo una direzione tendente ad allontanare detta estremità distale (5d) da detto elettrodo (4) ed à ̈ fabbricata di spessore inferiore ad 0,5 mm e con un materiale conduttore con conducibilità molto inferiore a quella del rame (IACS < 60) tale da fondere/sublimare a seguito di riscaldamento per effetto Joule al passaggio di una corrente di corto circuito.
  9. 9) Scaricatore di sovratensioni come in una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, in cui uno o più di detti elementi di protezione à ̈ in forma di un varistore.
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