ITMI20130438A1 - Dispositivo riduttore di pressione - Google Patents

Dispositivo riduttore di pressione

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ITMI20130438A1
ITMI20130438A1 IT000438A ITMI20130438A ITMI20130438A1 IT MI20130438 A1 ITMI20130438 A1 IT MI20130438A1 IT 000438 A IT000438 A IT 000438A IT MI20130438 A ITMI20130438 A IT MI20130438A IT MI20130438 A1 ITMI20130438 A1 IT MI20130438A1
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IT
Italy
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reducing device
pressure reducing
pressure
distal
proximal
Prior art date
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IT000438A
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Sandro Martini
Carlo Alberto Pedroni
Carlo Segato
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Lovato Gas S P A
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Description

Titolo: DISPOSITIVO RIDUTTORE DI PRESSIONE
Descrizione
La presente invenzione si riferisce ad un dispositivo riduttore di pressione, in particolare per fluidi gassosi.
Gli impianti a gas, GPL o gas naturale (metano), per autovetture si sono notevolmente diffusi negli ultimi anni sia per ragioni economiche che ambientali. Infatti il gas, oltre ad avere un costo inferiore a quello della benzina e del gasolio, ha un potenziale inquinante molto minore, rendendo l’autovettura alimentata a gas utilizzabile anche quando per motivi ambientali e di salute pubblica vengono applicate restrizioni alla circolazione automobilistica. E’ il caso ad esempio delle restrizioni alla circolazione operanti nei centri di molte città italiane ed europee.
Uno degli elementi che compongono un impianto a gas per autovetture à ̈ un dispositivo riduttore di pressione. É infatti necessario portare il GPL dalla pressione di stoccaggio nel serbatoio (3-10 bar) in cui à ̈ presente allo stato liquido, alla pressione di esercizio. Analogamente, il metano dev’essere portato da una pressione di circa 200 bar ai pochi bar della pressione di esercizio. Esistono dispositivi monostadio o a due stadi che permettono una riduzione di pressione di tale entità, ma in ogni caso essi lamentano vari inconvenienti o comunque aspetti svantaggiosi.
In primo luogo, la complessità del meccanismo di regolazione, costituito da varie parti in movimento reciproco, oltre a causare elevati costi di fabbricazione e manutenzione, implica una certa variabilità funzionale del riduttore a causa della maggiore o minore precisione di realizzazione delle varie parti.
Inoltre, i riduttori di pressione convenzionali, a causa del loro meccanismo di regolazione, sono spesso soggetti a fastidiose vibrazioni.
Alcuni tipi di riduttori di pressione dell’arte nota inoltre non operano a pressione fissa, ma devono essere precalibrati all’atto della loro fabbricazione per adattarli alle diverse pressioni di esercizio degli impianti a gas noti. In questi casi non à ̈ tuttavia possibile operare una calibrazione sul dispositivo una volta uscito dalla fabbrica.
Scopo della presente invenzione à ̈ di mettere a disposizione un dispositivo riduttore di pressione che risolva i suddetti inconvenienti, cioà ̈ che sia costruttivamente semplice, facilmente calibrabile a seconda delle esigenze, non generi fastidiose vibrazioni e sia nel complesso di costo contenuto.
Tale scopo à ̈ raggiunto da un dispositivo riduttore di pressione come delineato nelle annesse rivendicazioni, le cui definizioni formano parte integrante della presente descrizione.
Ulteriori caratteristiche e vantaggi della presente invenzione risulteranno maggiormente dalla descrizione di alcuni esempi di realizzazione, fatta qui di seguito a titolo indicativo e non limitativo, con riferimento alle seguenti figure:
Figura 1 rappresenta una vista prospettica in spaccato del dispositivo secondo l’invenzione;
Figura 2 rappresenta una vista in sezione di un particolare del dispositivo dell’invenzione secondo una prima forma realizzativa;
Figura 3 rappresenta una vista in sezione del particolare di figura 2 in una seconda forma realizzativa;
Figura 4 rappresenta una vista prospettica in spaccato di una ulteriore forma realizzativa del dispositivo dell’invenzione;
Figura 5 rappresenta una vista frontale in sezione di una diversa forma di realizzazione del dispositivo dell’invenzione;
Figura 6 rappresenta una vista prospettica dall’alto di un particolare della forma di realizzazione di figura 5.
Con riferimento alle figure, il dispositivo riduttore di pressione, indicato nel suo complesso con il numero 1, comprende un corpo 2 all’interno del quale à ̈ alloggiata una camera 3 di riduzione di pressione.
La camera 3 comprende un’apertura di ingresso 4 per un fluido ad alta pressione ed un’apertura di uscita 5 per il fluido a pressione ridotta.
L’apertura d’ingresso 4 à ̈ collegata ad un condotto di alimentazione 6 del fluido ad alta pressione, che a sua volta à ̈ collegato ad un connettore 7 atto ad essere connesso con un serbatoio del fluido ad alta pressione. Tra il connettore 7 ed il condotto di alimentazione 6 sono disposti mezzi filtranti 8, di tipo convenzionale, per la filtrazione del fluido alimentato.
Il condotto di alimentazione 6, e quindi l’apertura di ingresso 4, à ̈ intercettato da una valvola 9 che agisce sull’apertura d’ingresso 4 ed à ̈ regolata dalla differenza di pressione tra condotto di alimentazione 6 e camera 3.
La valvola 9 comprende una sede 10 cilindrica in cui scorre un otturatore 11, tipicamente un otturatore assiale. L’otturatore 11, in condizione di chiusura, à ̈ in battuta contro un bordo di tenuta 12 della sede 10, disposto in posizione distale rispetto all’apertura di ingresso 4, mentre in condizione di apertura à ̈ posizionato discosto dal bordo di tenuta 12. L’otturatore 11 ha una sezione poligonale, ad esempio esagonale, ed ha quindi forma poliedrica, in modo tale che gli spigoli del poliedro provvedono alla centratura dell’otturatore 11 rispetto alla sede 10, mentre in corrispondenza dei lati piani si viene a creare uno spazio che permette al fluido di passare ed entrare nella camera 3 attraverso l’apertura d’ingresso 4.
L’apertura d’uscita 5 del fluido a pressione ridotta ha una luce dimensionata in modo tale da avere una portata sostanzialmente minore rispetto alla portata in ingresso nel riduttore, tipicamente circa venti volte minore. L’apertura d’uscita 5 à ̈ a sua volta collegata ad un connettore 13 che verrà connesso con un’apparecchiatura a valle.
All’interno della camera 3 sono disposti mezzi di regolazione 14 della pressione.
Tali mezzi di regolazione 14 comprendono un organo basculante, nello specifico una levetta basculante 15, che nella forma di realizzazione mostrata nelle figure ha in sezione una forma “a virgola†, avente una porzione distale 15b, che insiste sull’otturatore 11, ed una porzione prossimale 15a, che à ̈ fissata a mezzi di contrasto elastico. In forme di realizzazione preferite, i mezzi di contrasto elastico comprendono o sono costituiti da una molla di flessione 16.
In certe forme di realizzazione, i mezzi di contrasto elastico sono sagomati e vincolati in modo tale da avere un comportamento “deformazione – resistenza contro tale deformazione†non lineare, con un andamento iniziale fino ad un carico-soglia ed un andamento terminale oltre detto carico-soglia, in cui l’andamento terminale ha rigidezza maggiore dell’andamento iniziale.
In certe forme di realizzazione, i mezzi di contrasto elastico comprendono un elemento elastico, configurato per opporsi contro uno spostamento causato da forze la cui risultante à ̈ agente in direzione verticale verso il basso, ed almeno una porzione di appoggio che, al raggiungimento di una predefinita corsa, si attesta contro una corrispondente superficie di arresto per impedire un ulteriore spostamento. Tale superficie di arresto può essere definita da un porzione degli stessi mezzi di contrasto oppure essere ad essi esterna ed indipendente.
In certe forme di realizzazione, che esemplificano il caso in cui la superficie di arresto à ̈ definita da una porzione dei mezzi di contrasto, la molla di flessione 16 comprende due bracci 26a, 26b aventi estremità distali ed estremità prossimali collegate da una porzione mediana 27, detta porzione mediana 27 di collegamento avendo una geometria tale da permettere, quando la molla à ̈ sotto carico per l’effetto di una forza diretta verso il basso, l’avvicinamento dei due bracci 26a, 26a fino ad un punto di contatto delle estremità prossimali dei bracci 26a, 26b tra loro, in cui il punto di contatto di dette estremità prossimali à ̈ posizionato superiormente rispetto alla linea che congiunge le estremità distali dei due bracci 26a, 26b. In questo modo si realizza una configurazione ad arco, in cui il modulo elastico della molla risulta aumentato e sostanzialmente indipendente dalla geometria della porzione mediana 27 della molla.
In altre parole, la molla di flessione così configurata presenta un comportamento a flessione fino ad un certo carico, ed un comportamento rigido al di sopra di tale carico.
In certe forme di realizzazione, la molla di flessione 16 ha forma “ad omega capovolto†e comprende un primo braccio arcuato 26a avente una estremità distale 16a, fissata alla porzione prossimale 15a della levetta basculante 15, ed un secondo braccio arcuato 26b avente una estremità distale 16b, fissata ad un elemento di fermo 17.
Il primo ed il secondo braccio arcuato 26a, 26b della molla di flessione 16 sono collegati ad una porzione mediana 27 di forma semi-circolare formando primi e secondi spigoli 28a, 28b. A causa dell’arcuatura dei bracci 26a, 26b, che à ̈ rivolta verso il basso, gli spigoli 28a, 28b si posizionano superiormente rispetto alle rispettive estremità distali 16a, 16b.
La porzione mediana 27 può anche avere forme differenti da quella semi-circolare mostrata nelle figure, come ad esempio una forma triangolare, poligonale o similari.
In certe forme di realizzazione, la molla a flessione 16 comprende, in corrispondenza della sua porzione deformabile, cioà ̈ la porzione mediana 27 nella forma di realizzazione sopra descritta, una pluralità di lamine semicircolari accoppiate in modo concentrico a formare una struttura stratificata. In questo modo si ottiene un incremento della rigidezza senza aumentare lo stress deformativo della stessa.
La porzione prossimale 15a della levetta basculante 15 ha un profilo ad arco di cerchio che si accoppia con una rispettiva sede di basculamento 18 ricavata in un tassello fisso 19. In questo modo la levetta 15 può basculare attorno ad un asse di basculamento che attraversa la porzione prossimale 15a, muovendo l’estremità distale 15b da e verso l’otturatore 11, a seconda del verso di basculamento.
L’elemento di fermo 17, associato all’estremità distale 16b del secondo braccio arcuato 26b della molla 16, à ̈ accoppiato ad un tassello mobile 20 che può scorrere assialmente in un’apposita sede 21. Il tassello mobile 20 ha forma a T e presenta uno spallamento 20’ atto ad andare in battuta con il bordo interno della sede 21.
In forme di realizzazione preferite, il tassello fisso 19 ed il tassello mobile 20 sono realizzati in un materiale ad elevato isolamento acustico, preferibilmente un materiale polimerico avente modulo elastico maggiore di 800 MPa. In questo modo à ̈ possibile assorbire le vibrazioni che si possono generare durante il funzionamento del dispositivo.
Opportuni mezzi di aggiustamento 22, quale una vite di regolazione, sono disposti in modo da insistere sull’estremità del tassello mobile 20 inserita nella sede 21. In questo modo, operando sui mezzi di aggiustamento 22, à ̈ possibile avvicinare o allontanare le estremità distali 16a, 16b della molla di flessione 16, variando così il precarico della molla 16 e quindi la calibrazione del dispositivo a seconda della pressione ridotta che si vuole impostare.
Nella forma di realizzazione di figura 1, la superficie di base 3a della camera 3 comprende da una membrana 23, che si flette verso il basso all’aumentare della pressione all’interno della camera 3.
Un elemento di aggancio 24, quale un cilindretto o altro elemento similare, à ̈ operativamente disposto sul fondo della porzione mediana 27 della molla di flessione 16 ed à ̈ vincolato ad un’estremità di un tirante 25, la cui estremità opposta comprende una porzione di aggancio 25a a sua volta vincolata alla membrana 23. In questo modo, quando la membrana – all’aumentare della pressione nella camera 3 – si flette verso il basso, l’elemento di aggancio 24 viene a sua volta tirato verso il basso ed agisce sul fondo della porzione mediana 27 della molla di flessione 16. Questo movimento provoca l’avvicinamento degli spigoli 28a, 28b e di conseguenza delle estremità distali 16a, 16b dei bracci 26a, 26b. Essendo la seconda estremità distale 16b fissa una volta che sia stato regolato il precarico della molla, l’avvicinamento verso il centro della prima estremità distale 16a provoca il basculamento in senso orario della porzione prossimale 15a della levetta 15 e quindi lo spostamento della porzione distale 15b verso l’otturatore 11. In questo modo l’otturatore 11 va in battuta contro il bordo di tenuta 12 della rispettiva sede 10, interrompendo l’afflusso di fluido all’interno della camera 3.
A questo punto, il fluido che fuoriesce dalla camera 3 attraverso l’apertura di uscita 5 fa diminuire la pressione all’interno della camera 3 stessa, con il risultato che la membrana 23, non potendo più vincere la resistenza della molla 16, ritorna nella posizione iniziale rialzata. La molla 16 quindi si rilassa e la levetta 15 bascula in senso antiorario, consentendo all’otturatore 11 di aprire il passaggio per il fluido. Si ottiene così una autoregolazione della pressione all’interno della camera 3 in base alla calibratura della molla di flessione 16 ottenuta grazie ai mezzi di aggiustamento 22.
In condizioni operative normali, gli spigoli 28a, 28b dei bracci 26a, 26b della molla 16 non vengono a contatto. Tuttavia, se per qualche ragione si ha un aumento eccessivo della pressione tale da abbassare la porzione mediana 27 della molla fino a far contattare gli spigoli 28a, 28b, la molla si irrigidisce e lavora quindi in modo indipendente dalla geometria iniziale. Si ottiene così una moltiplicazione della forza di chiusura esercitata contro l’otturatore 11.
In figura 4 à ̈ mostrata una diversa forma di realizzazione del dispositivo dell’invenzione, in cui l’unica differenza consiste nell’aver sostituito la membrana 23 con un pistone 123 scorrevole all’interno di un’opportuna sede, in cui il tirante 25 à ̈ ancorato a detto pistone 123.
Le figure 2 e 3 mostrano due forme alternative dei mezzi di aggiustamento 22 del precarico della molla 16.
Con riferimento alla figura 2, i mezzi di aggiustamento 122 comprendono un sistema a cuneo.
Il sistema a cuneo comprende un cuneo 150, posizionato in modo scorrevole all’interno di un alloggiamento 151 ed avente una superficie di contrasto 152 inclinata, rivolta verso il tassello mobile 20, ed una superficie di azionamento 152a superiore. Un cuscinetto 153 à ̈ interposto tra il cuneo 150 ed il tassello mobile 20 e ne realizza il contatto operativo. Un vite di regolazione 154, inserita in un foro filettato, agisce sulla superficie di azionamento 152a del cuneo 150 e ne provoca lo spostamento verso il basso. Il ritorno verso l’alto del cuneo 150, una volta che la vite di regolazione 154 sia stata allentata, à ̈ attuato da mezzi elastici 155 che agiscono sulla superficie del cuneo opposto alla superficie di azionamento 152a.
Quando il cuneo 150 viene spinto verso il basso, la superficie di contrasto 152 agisce contro il tassello mobile 20 tramite il cuscinetto 153, caricando la molla di flessione 16. Se invece la vite di regolazione 154 viene allentata ed il cuneo 150 ritorna verso l’alto, il tensionamento della stessa molla di flessione 16 provoca lo spostamento del tassello mobile 20 verso l’esterno, diminuendo quindi il carico della molla di flessione 16.
Con riferimento alla figura 3, i mezzi di aggiustamento 222 comprendono un sistema a leva.
Il sistema a leva 222 comprende una leva 250 disposta in un alloggiamento 251 ed incernierata su apposita cerniera 252. La leva 250 comprende un braccio d’azionamento 253 (o braccio della potenza) che insiste su mezzi elastici 254. Su lato della leva 250 opposto a quello che insiste sui mezzi elastici agisce una vite di regolazione 255, che permette alla leva 250 di basculare attorno alla cerniera 252, mentre i mezzi elastici 254 ne permettono il ritorno in posizione rialzata una volta che la vite di regolazione 255 sia stata allentata.
La leva 250 comprende un braccio attuatore 256 (o braccio della resistenza) che agisce sul tassello mobile 20, e quindi sul precarico della molla di flessione 16, tramite un cuscinetto 257.
In certe forme di realizzazione, i mezzi di aggiustamento 22, 122, 222 possono essere servoattuati.
Nella forma di realizzazione mostrata nelle figure 5 e 6, in cui ad elementi uguali alle forme di realizzazione precedenti corrisponde la medesima numerazione, i mezzi di regolazione 314 di pressione del dispositivo riduttore di pressione 301 comprendono mezzi di contrasto elastici 316 incernierati ad un’estremità su un organo basculante 315 ed all’altra estremità con un elemento di fermo 317.
I mezzi di contrasto elastici sono tipicamente una molla di flessione 316 conformata a cerchio aperto ed avente una prima ed una seconda estremità 316a, 316b affacciate, che comprendono rispettive sedi cilindriche per un rispettivo perno 360 che realizza una cerniera con l’organo basculante 315 e con l’elemento di fermo 317, rispettivamente.
Nella forma di realizzazione mostrata nelle figure 5 e 6, la molla di flessione 316 comprende una pluralità di lamine semicircolari accoppiate in modo concentrico a formare una struttura stratificata. In questo modo si ottiene un incremento della rigidezza senza aumentare lo stress deformativo della stessa. In altre forme di realizzazione, tuttavia, la molla di flessione può essere costituita da una sola lamina.
L’organo basculante 315 comprende una porzione distale 315b rispetto ai mezzi di contrasto elastici 316 ed una porzione prossimale 315a ad essi.
La porzione distale 315b à ̈ incernierata sul corpo 2 del riduttore tramite la cerniera 361’ e presenta un elemento spintore 365, che nella forma di realizzazione delle figure à ̈ conformato a camma eccentrica, atto ad esercitare una pressione di chiusura sull’otturatore 11 quando l’organo basculante ruota in senso orario attorno al suo asse di basculamento.
La porzione prossimale 315a dell’organo basculante 315 à ̈ invece incernierata alla prima estremità 316a dei mezzi di contrasto elastici 316 tramite un primo perno 360.
In posizione intermedia tra dette estremità prossimale 315a e distale 315b à ̈ posto un elemento di aggancio 324’ che à ̈ vincolato ad una prima estremità di un tirante 325.
L’elemento di fermo 317 comprende a sua volta un’estremità prossimale 317a alla seconda estremità 316b della molla di flessione 316 ed un’estremità distale 317b rispetto alla stessa. L’estremità distale 317b à ̈ incernierata al corpo 2 del riduttore tramite la cerniera 361†, mentre l’estremità prossimale 317a à ̈ incernierata sulla molla di flessione tramite un secondo perno 360.
Anche l’elemento di fermo 317 comprende, in posizione intermedia tra dette estremità prossimale 317a e distale 317b, un elemento di aggancio 324†che à ̈ vincolato ad una seconda estremità del tirante 325.
Il tirante 325 ha forma a V e comprende una porzione di aggancio 325a a gomito, in modo tale da agganciarsi alla membrana 23, che comprenderà all’uopo un elemento di aggancio 23a.
Come mostrato nella forma di realizzazione di figura 6, i mezzi di contrasto elastici 316 comprendono una prima ed una seconda molla di flessione 316’, 316†, ognuna del tutto analoga a quella sopra descritta, dette molle di flessione essendo disposte in parallelo.
In questa forma di realizzazione, l’organo basculante 315 à ̈ composto da due piastrine 362’, 362†gemelle disposte parallelamente e collegate, in corrispondenza dell’estremità prossimale 315a, da un primo perno 360 e, in corrispondenza dell’estremità distale 315b, dall’elemento spintore 317. Anche l’elemento di aggancio 324’ collega le due piastrine 362’, 362†ed à ̈ vincolato alla prima estremità del tirante 325.
In modo del tutto analogo, l’elemento di fermo 317 comprende due piastrine 363’, 363†gemelle disposte parallelamente e collegate, in corrispondenza dell’estremità prossimale 317a, da un primo perno 360 e, in corrispondenza dell’estremità distale 317b, dal perno della cerniera 361†. Anche in questo caso l’elemento di aggancio 324†collega le due piastrine 363’, 363†ed à ̈ vincolato alla seconda estremità del tirante 325.
In questa forma di realizzazione, il tirante 325 à ̈ vincolato in posizione mediana dei rispettivi elementi di aggancio 324’, 324†, in modo tale da disporsi tra le due molle di flessione 316’, 316†. Questa soluzione permette di distribuire i carichi in modo ottimale.
In altre forme di realizzazione, si potrà avere un’unica molla di flessione 316, o tre o più molle di flessione.
Anche se non à ̈ mostrato nelle figure 5 e 6, sia l’organo basculante 315 che l’elemento di fermo 317 possono essere montati in contatto con rispettivi tasselli fisso e regolabile realizzati in materiale fonoassorbente, in modo da assorbire le vibrazioni indesiderate.
La forma di realizzazione dei mezzi di regolazione 314 di pressione mostrata nelle figure 5 e 6 funziona nel modo seguente.
Se la pressione all’interno della camera 3 aumenta oltre un limite prefissato, la membrana 23 si sposta verso il basso. Il tirante 325 agisce quindi sugli elementi di aggancio 324’, 324†, il che provoca una rotazione in senso orario attorno alla cerniera 361’ dell’organo basculante 315 ed una rotazione in senso antiorario attorno alla rispettiva cerniera 361†dell’elemento di fermo 317. Allo stesso tempo l’elemento spintore 365 provvede alla chiusura dell’otturatore 11. Tali movimenti avvengono contro la resistenza dei mezzi di contrasto elastici 316, provocando un avvicinamento delle due estremità 316a, 316b. Anche in questo caso, se le due estremità dei mezzi di contrasto elastici 316 vengono in battuta tra loro, si ottiene un irrigidimento del sistema che moltiplica la forza di chiusura sull’otturatore 11.
I vantaggi del dispositivo riduttore di pressione dell’invenzione sono evidenti da quanto à ̈ stato detto.
Innanzitutto, rispetto ai riduttori di pressione dello stato dell’arte, il presente dispositivo à ̈ costruttivamente più semplice, quindi meno costoso e di più facile manutenzione.
Il particolare disegno del meccanismo interno di autoregolazione, particolarmente la previsione dei tasselli fisso e mobile 19, 20 in materiale fonoassorbente, permette di limitare al minimo le vibrazioni.
L’utilizzo di una molla di flessione quale quella descritta nella presente domanda di brevetto e dei relativi mezzi di aggiustamento 22, 122, 222 fornisce un sistema versatile di calibrazione del dispositivo secondo le varie esigenze di applicazione, senza richiedere una pre-calibrazione in fabbrica.
La particolare geometria della molla di flessione 16 permette una maggiore sicurezza nel caso di eccessive sovrappressioni all’interno della camera di riduzione, in quanto oltre un certo carico la molla assume un comportamento rigido che aumenta la forza di chiusura dell’otturatore ed evitando quindi l’ulteriore ingresso di fluido ad alta pressione.
E’ evidente che sono state descritte solo alcune forme particolari di realizzazione della presente invenzione, cui l’esperto dell’arte sarà in grado di apportare tutte quelle modifiche necessarie per il suo adattamento a particolari applicazioni, senza peraltro discostarsi dall’ambito di protezione della presente invenzione come definito nelle annesse rivendicazioni.

Claims (27)

  1. RIVENDICAZIONI l. Dispositivo riduttore di pressione (1, 301) comprendente un corpo (2) all’interno del quale à ̈ alloggiata una camera (3) di riduzione di pressione, la camera (3) comprendendo un’apertura di ingresso (4) per un fluido ad alta pressione ed un’apertura di uscita (5) per il fluido a pressione ridotta, in cui l’apertura d’ingresso (4) à ̈ collegata ad un condotto di alimentazione (6) che à ̈ intercettato da una valvola (9), la valvola (9) comprendendo un otturatore (11), caratterizzato dal fatto che all’interno della camera (3) sono disposti mezzi di regolazione (14, 314) della pressione che comprendono un organo basculante (15, 315) avente una porzione distale (15b, 315b), che insiste sull’otturatore (11), ed una porzione prossimale (15a, 315a), che à ̈ collegata a mezzi di contrasto elastico (16, 316).
  2. 2. Dispositivo riduttore di pressione (1) secondo la rivendicazione 1, in cui l’organo basculante (15) à ̈ una levetta basculante, la porzione prossimale (15a) della levetta basculante (15) essendo direttamente fissata ai mezzi di contrasto elastico (16).
  3. 3. Dispositivo riduttore di pressione (1, 301) secondo la rivendicazione 1 o 2, in cui i mezzi di contrasto elastico sono una molla di flessione (16, 316) sagomata e vincolata in modo tale da avere un comportamento “deformazione – resistenza contro tale deformazione†non lineare, con un andamento iniziale fino ad un carico-soglia ed un andamento terminale oltre detto carico-soglia, in cui l’andamento terminale ha rigidezza maggiore dell’andamento iniziale.
  4. 4. Dispositivo riduttore di pressione (1, 301) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 3, in cui i mezzi di contrasto elastico (16, 316) comprendono un elemento elastico, configurato per opporsi contro uno spostamento causato da forze la cui risultante à ̈ agente in direzione verticale verso il basso, ed almeno una porzione di appoggio che, al raggiungimento di una predefinita corsa, si attesta contro una corrispondente superficie di arresto per impedire un ulteriore spostamento.
  5. 5. Dispositivo riduttore di pressione (1, 301) secondo la rivendicazione 4, in cui la superficie di arresto à ̈ definita da un porzione degli stessi mezzi di contrasto oppure à ̈ esterna ed indipendente da essi.
  6. 6. Dispositivo riduttore di pressione (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 3 a 5, in cui la molla di flessione (16) comprende due bracci (26a, 26b) aventi estremità distali ed estremità prossimali collegate da una porzione mediana (27), detta porzione mediana (27) di collegamento avendo una geometria tale da permettere, quando la molla à ̈ sotto carico per l’effetto di una forza diretta verso il basso, l’avvicinamento dei due bracci (26a, 26a) fino ad un punto di contatto delle estremità prossimali di detti bracci (26a, 26b) tra loro, in cui il punto di contatto di dette estremità prossimali à ̈ posizionato superiormente rispetto alla linea che congiunge le estremità distali dei due bracci (26a, 26b).
  7. 7. Dispositivo riduttore di pressione (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 3 a 6, in cui la molla di flessione (16) ha forma “ad omega capovolto†e comprende un primo braccio arcuato (26a) avente una estremità distale (16a), fissata alla porzione prossimale (15a) della levetta basculante (15), ed un secondo braccio arcuato (26b) avente una estremità distale (16b) fissata ad un elemento di fermo (17), in cui il primo ed il secondo braccio arcuato (26a, 26b) della molla di flessione (16) sono collegati ad una porzione mediana (27) di forma semi-circolare formando primi e secondi spigoli (28a, 28b), detti spigoli (28a, 28b) posizionandosi superiormente rispetto alle rispettive estremità distali (16a, 16b).
  8. 8. Dispositivo riduttore di pressione (1, 301) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 3 a 7, in cui la camera (3) comprende una superficie di base (3a) comprendente una membrana (23), che si flette verso il basso all’aumentare della pressione all’interno della camera (3), o un pistone (123) scorrevole all’interno di un’opportuna sede, in cui un elemento di aggancio (24, 324; 324’, 324†) à ̈ operativamente collegato alla molla di flessione (16, 316) ed à ̈ vincolato ad un’estremità di un tirante (25, 325), il tirante comprendendo una porzione di aggancio (25a, 325a) alla membrana (23) o al pistone (123).
  9. 9. Dispositivo riduttore di pressione (1, 301) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 8, in cui l’otturatore (11) ha una sezione poligonale e forma poliedrica, in modo tale che gli spigoli del poliedro provvedono alla centratura dell’otturatore (11) nella valvola (9), mentre in corrispondenza dei lati piani si viene a creare uno spazio che permette al fluido di passare ed entrare nella camera (3) attraverso l’apertura d’ingresso (4).
  10. 10. Dispositivo riduttore di pressione (1, 301) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 9, in cui l’apertura d’uscita (5) del fluido a pressione ridotta ha una luce dimensionata in modo tale da avere una portata minore rispetto alla portata in ingresso nel riduttore.
  11. 11. Dispositivo riduttore di pressione (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 7 a 10, in cui la porzione prossimale (15a) della levetta basculante (15) ha un profilo ad arco di cerchio che si accoppia con una rispettiva sede di basculamento (18) ricavata in un tassello fisso (19), in modo tale che la levetta (15) può basculare attorno ad un asse di basculamento che attraversa la porzione prossimale (15a), muovendo l’estremità distale (15b) da e verso l’otturatore (11), a seconda del verso di basculamento.
  12. 12. Dispositivo riduttore di pressione (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 7 a 11, in cui l’elemento di fermo (17) associato all’estremità distale (16b) del secondo braccio arcuato (26b) della molla (16) à ̈ accoppiato ad un tassello mobile (20) che può scorrere assialmente in un’apposita sede (21).
  13. 13. Dispositivo riduttore di pressione (1) secondo la rivendicazione 12, in cui il tassello mobile (20) ha forma a T e presenta uno spallamento (20’) atto ad andare in battuta con il bordo interno della sede (21).
  14. 14. Dispositivo riduttore di pressione (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 11 a 13, in cui il tassello fisso (19) ed il tassello mobile (20) sono realizzati in un materiale ad elevato isolamento acustico, avente preferibilmente un modulo elastico maggiore di 800 MPa.
  15. 15. Dispositivo riduttore di pressione (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 12 a 14, in cui mezzi di aggiustamento (22, 122, 222) sono disposti in modo da insistere sull’estremità del tassello mobile (20) inserita nella sede (21), in modo tale che, operando sui mezzi di aggiustamento (22, 122, 222), à ̈ possibile avvicinare o allontanare le estremità distali (16a, 16b) della molla di flessione (16), variando così il precarico della molla (16) e quindi la calibrazione del dispositivo a seconda della pressione ridotta che si vuole impostare.
  16. 16. Dispositivo riduttore di pressione (1) secondo la rivendicazione 15, in cui i mezzi di aggiustamento (22, 122, 222) comprendono un sistema a vite di regolazione, un sistema a cuneo o un sistema a leva.
  17. 17. Dispositivo riduttore di pressione (1) secondo la rivendicazione 16, in cui il sistema a cuneo comprende un cuneo (150), posizionato in modo scorrevole all’interno di un alloggiamento (151) ed avente una superficie di contrasto (152) inclinata, rivolta verso il tassello mobile (20), ed una superficie di azionamento (152a) superiore, un cuscinetto (153) essendo interposto tra il cuneo (150) ed il tassello mobile (20), in cui una vite di regolazione (154), inserita in un foro filettato, agisce sulla superficie di azionamento (152a) del cuneo (150) e ne provoca lo spostamento verso il basso.
  18. 18. Dispositivo riduttore di pressione (1) secondo la rivendicazione 16, in cui il sistema a leva comprende una leva (250) disposta in un alloggiamento (251) ed incernierata su una cerniera (252), la leva (250) comprendendo un braccio d’azionamento (253) su cui agisce una vite di regolazione (255) ed un braccio attuatore (256) che agisce sul tassello mobile (20), e quindi sul precarico della molla di flessione (16), tramite un cuscinetto (257).
  19. 19. Dispositivo riduttore di pressione (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 15 a 17, in cui detti mezzi di aggiustamento (22, 122, 222) sono servo-attuati.
  20. 20. Dispositivo riduttore di pressione (1, 301) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 19, in cui la molla di flessione (16, 316) comprende, in corrispondenza della sua porzione deformabile, una pluralità di lamine semicircolari accoppiate in modo concentrico a formare una struttura stratificata.
  21. 21. Dispositivo riduttore di pressione (301) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni 1, 3-5, 8-10 e 20, in cui i mezzi di regolazione (314) di pressione comprendono mezzi di contrasto elastici (316) incernierati ad un’estremità su un organo basculante (315) ed all’altra estremità con un elemento di fermo (317).
  22. 22. Dispositivo riduttore di pressione (301) secondo la rivendicazione 21, in cui i mezzi di contrasto elastici sono una molla di flessione (316) conformata a cerchio aperto ed avente una prima ed una seconda estremità (316a, 316b) affacciate.
  23. 23. Dispositivo riduttore di pressione (301) secondo la rivendicazione 21 o 22, in cui l’organo basculante (315) comprende una porzione distale (315b) rispetto ai mezzi di contrasto elastici (316) ed una porzione prossimale (315a) ad essi, in cui la porzione distale (315b) à ̈ incernierata sul corpo (2) del riduttore tramite una cerniera (361’) e presenta un elemento spintore (365) atto ad esercitare una pressione di chiusura sull’otturatore (11) quando l’organo basculante ruota in senso orario attorno al suo asse di basculamento, la porzione prossimale (315a) dell’organo basculante (315) essendo invece incernierata alla prima estremità (316a) dei mezzi di contrasto elastici (316), l’organo basculante (315) comprendendo inoltre, in posizione intermedia tra dette estremità prossimale (315a) e distale (315b), un elemento di aggancio (324’) che à ̈ vincolato ad una prima estremità di un tirante (325).
  24. 24. Dispositivo riduttore di pressione (301) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 21 a 23, in cui l’elemento di fermo (317) comprende un’estremità prossimale (317a) alla seconda estremità (316b) della molla di flessione (316) ed un’estremità distale (317b), l’estremità distale (317b) essendo incernierata al corpo (2) del riduttore tramite una cerniera (361†), mentre l’estremità prossimale (317a) à ̈ incernierata sulla molla di flessione (316), l’elemento di fermo (317) comprendendo, in posizione intermedia tra dette estremità prossimale (317a) e distale (317b), un elemento di aggancio (324†) che à ̈ vincolato ad una seconda estremità del tirante (325).
  25. 25. Dispositivo riduttore di pressione (301) secondo la rivendicazione 23 o 24, in cui il tirante (325) ha forma a V e comprende una porzione di aggancio (325a) a gomito, in modo tale da agganciarsi alla membrana (23).
  26. 26. Dispositivo riduttore di pressione (301) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 21 a 25, in cui sia l’organo basculante (315) che l’elemento di fermo (317) sono montati in contatto con rispettivi tasselli fisso e regolabile realizzati in materiale fonoassorbente, in modo da assorbire le vibrazioni indesiderate.
  27. 27. Dispositivo riduttore di pressione (1, 301) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 26, in cui i mezzi di contrasto elastici (316) comprendono due o più molle di flessione (316’,
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