ITMI20130347A1 - Unita' dispenser di bedding dotata di mezzi di alimentazione da remoto - Google Patents

Unita' dispenser di bedding dotata di mezzi di alimentazione da remoto

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ITMI20130347A1
ITMI20130347A1 IT000347A ITMI20130347A ITMI20130347A1 IT MI20130347 A1 ITMI20130347 A1 IT MI20130347A1 IT 000347 A IT000347 A IT 000347A IT MI20130347 A ITMI20130347 A IT MI20130347A IT MI20130347 A1 ITMI20130347 A1 IT MI20130347A1
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IT
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bedding
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bedding material
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dispenser unit
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Marco Pagani
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    • A01AGRICULTURE; FORESTRY; ANIMAL HUSBANDRY; HUNTING; TRAPPING; FISHING
    • A01KANIMAL HUSBANDRY; AVICULTURE; APICULTURE; PISCICULTURE; FISHING; REARING OR BREEDING ANIMALS, NOT OTHERWISE PROVIDED FOR; NEW BREEDS OF ANIMALS
    • A01K1/00Housing animals; Equipment therefor
    • A01K1/02Pigsties; Dog-kennels; Rabbit-hutches or the like
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Description

Descrizione dell’invenzione industriale dal titolo:
UNITÀ DISPENSER DI BEDDING DOTATA DI MEZZI DI ALIMENTAZIONE DA REMOTO
CAMPO DELL’INVENZIONE
La presente invenzione riguarda le unità dispenser di materiale bedding, e si riferisce in particolare a un sistema di alimentazione per tale materiale.
STATO DELLA TECNICA
Come è noto, negli stabulari per ricerca scientifica di laboratorio, in particolare ricerca farmaceutica, spesso si impiegano animali, in particolare roditori.
Tali animali sono contenuti in apposite vaschette. Le condizioni degli animali ivi contenuti sono attentamente controllate affinché i parametri vitali di interesse e sotto monitoraggio siano il più possibile non influenzati da altri elementi esterni collegati all’ambiente, quali ad esempio cattive condizioni ambientali della vaschetta in cui gli animali sono alloggiati anche per periodi lunghi.
Secondo quanto noto dallo stato dell’arte, ciascuna vaschetta comprende almeno una bacinella adatta a contenere gli animali, almeno un coperchio adatto a chiudere ermeticamente la bacinella, ed in genere almeno una mangiatoia, solitamente realizzata mediante una griglia metallica o struttura reticolare opportunamente conformata per accogliere mangime.
La bacinella della vaschetta è inoltre riempita con una certa quantità di materiale, tipicamente materiali legnosi quali segatura di legno, tutolo di mais o materiali cellulosi/cartacei o altro materiale, che costituisce una lettiera, adatto ad assorbire almeno parzialmente gli escrementi.
Tale lettiera è indicata nel settore con il termine inglese “bedding”. Poiché il bedding permette come detto di raccogliere e in parte assorbire gli escrementi degli animali, è necessario sostituirlo periodicamente. Una mancanza di cura o una frequenza troppo bassa nel condurre quest’ultima operazione può indurre condizioni di malessere nell’animale e alterare così i suoi parametri vitali, falsando le misure di interesse sotto monitoraggio.
Per sostituire il bedding di una vaschetta si procede al cambio totale o parziale (in quest’ultimo caso non si sostituisce il coperchio) della vaschetta. L’animale viene tolto dalla vaschetta sporca da cui viene tolto e buttato il bedding e che viene mandata al lavaggio, e viene posto in un’altra vaschetta pulita la quale deve preventivamente essere riempita con del bedding pulito.
Queste operazioni sono effettuate di norma da un tecnico di laboratorio che ha il compito di controllare i parametri sotto osservazione degli animali.
Per quanto riguarda il riempimento del bedding nelle bacinelle, la stessa Richiedente produce una unità dispenser, nota con il nome commerciale IWT BDS+, che permette di erogare materiale bedding nella quantità pre-impostata corretta in rapporto alle dimensioni della bacinella della vaschetta.
Tali unità dispenser sono unità cosiddette “stand-alone”, ovvero necessitano solo di essere collegate alla corrente elettrica per funzionare e non necessitano di altri collegamenti. In questo modo, per le dimensioni particolarmente compatte e per comodità di utilizzo, le unità dispenser stand-alone di questo tipo vengono collocate nel laboratorio stesso. Esse comprendono in sostanza un vano di contenimento per il materiale bedding; dei dispositivi o ugelli di erogazione collegati al vano di contenimento attraverso un circuito in cui è presente almeno una pompa di aspirazione, e un piano d’appoggio sul quale posizionare le bacinelle da riempire. Gli ugelli di erogazione sono posizionati superiormente al piano di appoggio delle bacinelle da riempire, ed in genere si hanno due dispositivi di erogazione affiancati così da poter riempire contemporaneamente due vaschette che siano state preventivamente appaiate sul piano di appoggio.
L’operatore posiziona dunque le vaschette pulite da riempire di bedding sul piano di appoggio ed aziona mediante apposito comando l’erogazione del bedding pulito dagli ugelli, così che il bedding cada dagli ugelli entro le bacinelle nella quantità pre-impostata. Il materiale bedding deve pertanto essere preventivamente caricato nel vano di contenimento, così che possa essere portato attraverso il circuito del bedding dotato di pompa di aspirazione, o pompa del vuoto, dal contenitore agli ugelli di erogazione.
Per mantenere compatte le dimensioni di tali unità stand-alone, così da potersi adattare a qualsiasi tipo di laboratorio, il vano di contenimento del bedding pulito è posto al di sotto del piano di appoggio delle bacinelle da riempire, e la capacità di tale vano di contenimento è molto modesta: la quantità di bedding che può essere stivata nel vano di contenimento garantisce un’autonomia di circa mezza giornata o una giornata di lavoro per un laboratorio di medie dimensioni.
Normalmente, è lo stesso tecnico di laboratorio che deve effettuare le operazioni di carico del bedding nel vano di contenimento del dispenser, quindi egli dovrà accedere al luogo in cui sono stipati i sacchi di bedding nuovo, prelevarne il numero necessario per riempire il vano di contenimento, trasportarli accanto alla macchina dispenser, aprirli e rovesciarli uno ad uno dentro il vano contenitore, eliminare i vuoti dei sacchetti negli appositi contenitori per i rifiuti. Tali operazioni sono pertanto molto dispendiose sia in termini di tempo, sia in termini di fatica fisica che l’operazione comporta.
I tecnici di laboratorio in genere indossano abbigliamento adatto alle attività di ricerca che conducono, certamente non adatti alle attività di carico del materiale bedding a cui devono anche far fronte. Inoltre, i sacchetti vengono acquistati in tagli di piccola quantità (normalmente dai 10 ai 12 Kg), perché tagli più grandi sarebbero difficilmente maneggiabili. Tali tagli sono particolarmente svantaggiosi in termini di convenienza sul prezzo di acquisto a causa del packaging, oltre a produrre una grande quantità di rifiuti dovuta agli imballaggi da smaltire opportunamente.
Le tecniche note, in parte descritte, non permettono di avere una unità dispenser di materiale bedding che garantisca una buona autonomia e che non richieda frequenti operazioni di carico del materiale stesso da parte del tecnico di laboratorio. L’attività di carico del materiale è di fatto un’attività disgiunta rispetto alle altre e normali attività che un tecnico deve effettuare, che viene percepita ed in effetti è una perdita di tempo di cui il tecnico di laboratorio farebbe volentieri a meno. Inoltre, tale attività può essere dannosa per l’operatore, poiché il trasporto ed il sollevamento di sacchi di bedding aventi un peso dell’ordine dei 10 Kg può, soprattutto quando tale attività è quotidianamente ripetuta, comportare un affaticamento e un logorio fisico per l’operatore. Inoltre il continuo svuotamento dei sacchetti nella tramoggia del dispensatore dà inoltre origine a formazione di polvere alla quale viene esposto l’operatore.
SOMMARIO
Compito principale della presente invenzione è realizzare un’unità dispenser che permetta di risolvere in maniera semplice ed economica i problemi sopra esposti.
Nell’ambito di questo compito, un primo scopo specifico della presente invenzione è realizzare un’unità dispenser con maggiore autonomia di lavoro.
Un secondo scopo specifico della presente invenzione è quello di realizzare un’unità dispenser per la quale il diretto coinvolgimento di un tecnico di laboratorio nelle operazioni di carico del materiale bedding sia assai limitato, e comunque non comporti il quotidiano trasporto dei sacchi di bedding in prossimità della macchina dispenser ed il sollevamento e rovesciamento di tali sacchi nel vano di carico della macchina dispensatrice.
La presente invenzione riguarda pertanto un’unità dispenser di materiale bedding comprendente mezzi di alimentazione da remoto di tale materiale.
Vantaggiosamente, tale unità dispenser permette di collocare in un altro luogo rispetto al laboratorio ove è posizionata la macchina dispenser i mezzi di alimentazione del bedding, con grande risparmio di ingombri nel laboratorio. Inoltre, le operazioni di carico del materiale bedding per i mezzi di alimentazione possono essere eseguite da un apposito operatore (diverso dal tecnico di laboratorio).
ELENCO DELLE FIGURE
Ulteriori caratteristiche e vantaggi della presente invenzione diverranno maggiormente chiari dalla seguente descrizione dettagliata, data in forma esemplificativa e non limitativa e illustrata nelle allegate figure in cui:
- la Figura 1 è una vista prospettica di un’unità dispenser di materiale bedding secondo la presente invenzione comprendente una prima forma di realizzazione di mezzi di alimentazione da remoto;
- la Figura 2 è una vista prospettica dell’unità dispenser di figura 1 in un’altra configurazione di installazione;
- la Figura 3 è una vista prospettica dell’unità dispenser di materiale bedding secondo la presente invenzione comprendente una seconda forma di realizzazione di mezzi di alimentazione da remoto;
- la Figura 4 è una vista prospettica dell’unità dispenser di materiale bedding secondo la presente invenzione comprendente una terza forma di realizzazione di mezzi di alimentazione da remoto;
- la Figura 5 è una vista prospettica in dettaglio dei mezzi di alimentazione da remoto di figura 4.
DESCRIZIONE DETTAGLIATA
La presente descrizione ed i disegni qui allegati sono da considerare come illustrativi e non limitativi della presente invenzione, la quale potrà essere implementata secondo altre e diverse forme di realizzazione, sempre rientranti nelle accluse rivendicazioni, che pure formano parte integrante del testo.
Le figure dalla 1 alla 4 mostrano un’unità dispenser di tipo “stand-alone” 10. Per unità dispenser 10 si intende un’unità per dispensare materiale bedding per vaschette di contenimento di animali, comprendente: un corpo principale 11, mezzi erogatori 12 atti a erogare il materiale bedding, un vano di contenimento per il materiale bedding definito entro il corpo principale al di sotto del piano di appoggio 13 per le bacinelle da riempire e collegato ai mezzi di erogazione 12 mediante una linea pneumatica dotata di pompa del vuoto per trasportare pneumaticamente il bedding dal vano di contenimento posto al di sotto del piano di appoggio delle bacinelle a detti mezzi 12 di erogazione, posti superiormente a detto piano di appoggio delle bacinelle.
I mezzi di erogazione 12 comprendono a loro volta una pluralità di ugelli atti a rilasciare il materiale bedding, selettivamente attivabili da un’apposita strumentazione. Quindi, l’operatore 60 (figura 1) posiziona una o più vaschette in corrispondenza di un apposito piano di appoggio, ricavato sempre nel corpo principale 11, e agendo sulla citata strumentazione attuerà l’erogazione da parte degli ugelli del materiale bedding all’interno delle vaschette.
Con riferimento alla figura 1 è mostrata una unità dispenser 10 comprendente un corpo principale 11 provvisto di mezzi di erogazione 12 atti a erogare materiale bedding e posti superiormente ad un piano di appoggio 13 per dette bacinelle, in cui tale unità comprende inoltre mezzi di alimentazione 20 da remoto per il citato materiale bedding. In sostanza, l’unità dispenser 10 può essere situata in un primo punto (ad esempio, nel locale laboratorio di uno stabulario), mentre i mezzi di alimentazione 20, collegati all’unità 10 mediante, collegano la linea pneumatica di detta unità 10 ad un secondo punto - nel seguito indicato anche con “punto di stoccaggio” - remoto rispetto all’unità (ad esempio, nel locale magazzino di uno stabulario) in cui è situato il materiale bedding 50 con cui alimentare l’unità 10. In questo modo, l’operatore 60 (tipicamente, un tecnico di laboratorio) può operare sull’unità dispenser 10, potendo dedicare adeguata cura alle attività di sua esclusiva competenza (ad esempio, verificare anomalie nel bedding, controllare le vaschette, eccetera), non dovendosi preoccupare di riempire di bedding pulito il vano contenitore del dispenser, tali attività potendo essere demandate a un altro operatore 70 (ad esempio un magazziniere), adeguatamente equipaggiato con opportuno abbigliamento anti-infortunistico e che opera in un locale diverso, separato rispetto al laboratorio, con vincoli igienici meno stringenti rispetto a quelli del laboratorio stesso. Il punto di stoccaggio può essere spazialmente dislocato in un punto diverso rispetto al dispenser che si trova entro il laboratorio; può essere in un locale diverso rispetto al laboratorio, ma allo stesso piano; oppure situato a un piano superiore, oppure a un piano inferiore.
Secondo una prima forma di realizzazione, dunque, tali mezzi di alimentazione da remoto 20 sono collegabili al circuito pneumatico comprendente la pompa del vuoto prevista in detta unità dispenser; vantaggiosamente è in questo modo possibile adattare unità dispenser già esistenti con minime modifiche strutturali affinché integrino tali mezzi, oltre a non dover modificare la componentistica delle unità per le quali si intende integrare i mezzi di alimentazione. L’attivazione, da parte dell’operatore 60, dei mezzi di erogazione 12 dell’unità dispenser 10 mediante l’apposita strumentazione, attiva la pompa del vuoto dell’unità stessa. In questo modo si ottiene il trasporto pneumatico del materiale bedding 50, presente in un apposito recipiente o contenitore, ad esempio una tramoggia 22, posta in corrispondenza del secondo estremo dei mezzi di alimentazione 20 remoto rispetto all’unità dispenser 10. Il materiale bedding 50 viene in questo modo trasportato dal punto di stoccaggio remoto al corpo principale 11 dell’unità 10 e mediante i mezzi di erogazione 12 rilasciato nelle vaschette di contenimento pulite. Detti mezzi di alimentazione 20 sono costituiti, nell’esempio realizzativo illustrato, da un percorso di tubi atto ad agevolare il trasporto del bedding pulito.
In figura 2 è mostrata una forma di realizzazione alternativa dei mezzi di alimentazione 20 in una particolare configurazione di installazione. Tale forma di realizzazione prevede che i mezzi di alimentazione da remoto 20 comprendano, in corrispondenza della seconda estremità remota che termine in corrispondenza del punto di stoccaggio del materiale bedding 50, una tubazione di aspirazione 21 la quale termina con una lancia la quale può direttamente essere impiegata da un operatore per aspirare bedding pulito contenuto in un contenitore (ad esempio, un sacco) di materiale bedding 50.
Con riferimento alla figura 3 è possibile visualizzare un’ulteriore forma di realizzazione dei mezzi di alimentazione 20. Tale forma di realizzazione prevede che i mezzi di alimentazione 20 siano collegati in corrispondenza di una prima estremità all’unità 10 e in corrispondenza della seconda estremità remota, la quale termine in corrispondenza del punto di stoccaggio del bedding pulito 50, mezzi di contenimento 22 del materiale bedding 50. In questa possibile forma di realizzazione preferita, i mezzi di contenimento del bedding comprendono una tramoggia di contenimento e scarico 22, a sua volta comprendente: una porzione superiore 22a di bocca atta a ricevere il materiale bedding (ad esempio, rovesciato da un sacco da parte di un operatore 70), una porzione intermedia 22b di contenimento per contenere il materiale bedding 50, una porzione inferiore 22c di scarico collegato alla tubazione di aspirazione 21, posta all’estremità remota di detti mezzi di alimentazione. La porzione di bocca 22a può comprendere una griglia a setaccio per la sicurezza dell’operatore e per evitare che eventuali oggetti diversi dal materiale bedding vengono a cadere nella tramoggia.
Tale soluzione è particolarmente idonea per stabulari che dispongono di un locale (o più in generale di uno spazio) attrezzabile per installarvi la tramoggia 22. Infatti, può garantire un’autonomia di funzionamento dell’unità dispenser 10 superiore, la tramoggia potendo contenere una quantità di materiale bedding maggiore rispetto a quella del vano di carico dell’unità stand-alone. Infatti un operatore 70 può, ad esempio, rovesciare una pluralità di sacchetti 51 entro la tramoggia 22.
La tramoggia 22 così concepita richiede l’intervento dell’operatore 70 esclusivamente per aggiungere altro materiale bedding. A questo scopo, possono essere previsti dei mezzi sensori incorporati nella tramoggia 22 per rilevare la quantità di materiale residuo ed attivare un segnale (acustico oppure luminoso) quando questa scende oltre una certa soglia. In questo modo, si evitano interruzioni nei cicli di lavoro.
Le figure 4 e 5 permettono di visualizzare un’ulteriore forma di realizzazione dei mezzi di alimentazione 20. Tale soluzione differisce da quelle precedentemente descritte con particolare riferimento alle figure dalla 1 alla 3 nei mezzi di contenimento in remoto del bedding 50. In questa forma di realizzazione i mezzi di contenimento del bedding 50 comprendono una tramoggia di scarico 23 posizionata al suolo, un elemento 24 di contenimento del bedding atto a contenere detto materiale bedding 50 e collegato alla tramoggia di scarico. In particolare, la tramoggia di scarico 23 prevede una porzione superiore 23a di bocca e una porzione inferiore 23b di scarico. Entro la porzione di bocca 23a si inserisce una porzione dell’elemento di contenimento; tale porzione dell’elemento di contenimento 24 presenta un’apertura opportunamente conformata affinché il materiale bedding 50 sia condotto nella tramoggia 23 e da lì tramite la sua porzione inferiore trasportato mediante la tubazione di aspirazione 21. A questo scopo, la porzione inferiore di scarico ha conformazione sostanzialmente a tronco di cono (con sezione trasversale che aumenta in direzione dell’elemento di contenimento 24) e presenta almeno un’apertura alla quale collegare la tubazione di aspirazione 21. Tale apertura può comprendere, ad esempio, una porzione di raccordo 23c che si protende dalla porzione inferiore 23b della tramoggia 23 per facilitare l’accoppiamento della tubazione di aspirazione 21 alla tramoggia 23. Inoltre, la tramoggia 23 può comprende un elemento opportunamente conformato (ad esempio una piastra con una pluralità di fori per ricevere una corrispondente pluralità di mezzi di fissaggio) per essere accoppiata alla pavimentazione.
Secondo una forma di realizzazione preferita della presente invenzione, detto elemento di contenimento 24 del bedding può vantaggiosamente essere costituito da un sacco, ad esempio un sacco di iuta o di simile materiale adatto a resistere agli sforzi di tensione determinati dal peso del materiale di bedding stesso.
Secondo una forma di realizzazione preferita, l’elemento di contenimento 24 del bedding è supportato da una struttura di supporto 25, preferibilmente un telaio di supporto. In particolare, tale forma di realizzazione risulta particolarmente vantaggiosa nel caso in cui l’elemento di contenimento 24 è costituito come detto da un sacco di grandi dimensioni (ad esempio, atto a contenerne oltre 100 kg di materiale, preferibilmente circa 300 kg di materiale). La struttura di supporto 25 comprende, secondo una forma di realizzazione preferita, un telaio 26 superiore poligonale, preferibilmente, rettangolare. Una pluralità di montanti verticali 27a, 27b, 27c, 27d, 27e fissati al telaio 26 per l’appoggio alla pavimentazione del locale o alla superficie cui la struttura è destinata. Preferibilmente, in corrispondenza delle estremità di detti montanti verticali destinate a poggiare al terreno sono vantaggiosamente previsti mezzi atti al fissaggio dei montanti al terreno, ad esempio delle piastre comprendenti dei fori atti a ricevere elementi di fissaggio. In questo modo, la struttura può essere stabilmente fissata al terreno. Il telaio 26 comprende inoltre una traversa 28 a cui l’elemento di contenimento 24 è scorrevolmente associato. In particolare, secondo un esempio di realizzazione preferito, un pattino 30 è applicato alla traversa 28. Al pattino 30 è associato un paranco 31, che sorregge una staffa di supporto, preferibilmente costituita da una coppia di travi disposte a croce 32 la quale comprende un primo braccio 32a e un secondo braccio 32b, e a cui l’elemento di contenimento 24 è appeso. All’estremità dei bracci 32a e 32b sono ricavati dei ganci per appendere detto elemento di contenimento 24 a sacco, secondo quanto visibile in figura 5. Tale sacco prevede una prima porzione sostanzialmente cilindrica 24a atta a contenere il materiale 50. Tale porzione cilindrica 24a comprende a sua volta in corrispondenza di una sua porzione superiore una pluralità di occhielli 24c atti a impegnarsi nei ganci della staffa di supporto 32. Inoltre, in corrispondenza di una porzione inferiore comprende un foro per la fuoriuscita del materiale bedding 50 in esso contenuto, detto materiale cadendo per gravità. Sempre in corrispondenza di tale porzione inferiore è collegato alla porzione cilindrica 24a un colletto 24b che, in uso, si raccorda alla porzione superiore di detta bocca 23a della tramoggia 23. In questo modo si evitano eventuali fuoriuscite di materiale bedding 50 dalla tramoggia stessa.
Pertanto l’elemento 24 viene supportato in modo scorrevole dalla struttura 25, vantaggiosamente tale configurazione facilita le operazioni di scarico e carico dell’elemento 24. L’autonomia di funzionamento di unità dispenser di questo tipo è molto elevata, e può essere vantaggiosamente adottata in laboratori di grandi dimensioni che impiegano grandi quantità di materiale bedding.
Si è così mostrato come l’unità dispenser comprendente mezzi di alimentazione da remoto secondo la presente invenzione, raggiunga i compiti e gli scopi che l’invenzione si prefigge.

Claims (10)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Unità dispenser (10) di materiale bedding (50) per vaschette per il contenimento di animali del tipo comprendente un corpo principale (11) provvisto di mezzi di erogazione (12) per l’erogazione di detto bedding (50) caratterizzata dal fatto di comprendere mezzi di alimentazione (20) da remoto di detto materiale bedding.
  2. 2. Unità dispenser (10) secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto di comprendere una linea pneumatica dotata di pompa del vuoto per trasportare pneumaticamente il bedding ai mezzi di erogazione (12).
  3. 3. Unità secondo la rivendicazione 1 in cui detti mezzi di alimentazione (20) da remoto sono collegati a detta linea pneumatica dell’unità dispenser (10) in modo che, attraverso l’azionamento di detta pompa del vuoto di detta linea pneumatica, detto bedding possa essere trasportato attraverso detti mezzi di alimentazione (20) da remoto a detti mezzi di erogazione (12) di detta unità dispenser (10).
  4. 4. Unità secondo una o più delle rivendicazioni dalla 1 alla 3 in cui detti mezzi di alimentazione (20) da remoto comprendono una tubazione di aspirazione (21) terminante con una lancia impugnabile da un operatore per l’aspirazione del materiale di bedding (50).
  5. 5. Unità secondo una o più delle rivendicazioni dalla 1 alla 3, in cui detti mezzi di alimentazione (20) da remoto comprendono una tubazione di aspirazione (21) collegata a mezzi di contenimento (22, 23, 24) di detto materiale bedding (50).
  6. 6. Unità secondo la rivendicazione 5 in cui detti mezzi di contenimento comprendono una tramoggia (22) di contenimento e scarico comprendente: - una porzione superiore (22a) di bocca atta a ricevere detto materiale bedding (50); - una porzione intermedia (22b) di contenimento di detto materiale bedding (50); - una porzione inferiore (22c) di scarico collegata a detta lancia di aspirazione (21).
  7. 7. Unità secondo la rivendicazione 5 in cui detti mezzi di contenimento comprendono - una tramoggia (23) di scarico; - un elemento di contenimento (24) atto a contenere detto materiale bedding e collegato a detta tramoggia di scarico (23).
  8. 8. Unità secondo la rivendicazione 7 in cui detta tramoggia di scarico (23) comprende: - una porzione superiore di bocca (23a) atta a ricevere una porzione di detto elemento di contenimento (24); - una porzione inferiore di scarico (23b) atta a essere collegata a detta lancia di aspirazione (21).
  9. 9. Unità secondo la rivendicazione 7 oppure 8 in cui detto elemento di contenimento è costituito da un sacco (24), appeso ad un telaio di supporto (25).
  10. 10. Unità secondo la rivendicazione 9 in cui detto elemento di contenimento (24) è supportato da detta struttura di supporto (25) in modo mobile.
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