ITMI20122186A1 - Turbopompa radiale autodescante bifase - Google Patents

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ITMI20122186A1
ITMI20122186A1 IT002186A ITMI20122186A ITMI20122186A1 IT MI20122186 A1 ITMI20122186 A1 IT MI20122186A1 IT 002186 A IT002186 A IT 002186A IT MI20122186 A ITMI20122186 A IT MI20122186A IT MI20122186 A1 ITMI20122186 A1 IT MI20122186A1
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IT
Italy
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turbopump
impeller
channel
peripheral
radial
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IT002186A
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Inventor
Francesco Gennari
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Argal S R L
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    • FMECHANICAL ENGINEERING; LIGHTING; HEATING; WEAPONS; BLASTING
    • F04POSITIVE - DISPLACEMENT MACHINES FOR LIQUIDS; PUMPS FOR LIQUIDS OR ELASTIC FLUIDS
    • F04DNON-POSITIVE-DISPLACEMENT PUMPS
    • F04D9/00Priming; Preventing vapour lock
    • F04D9/001Preventing vapour lock
    • F04D9/002Preventing vapour lock by means in the very pump
    • F04D9/003Preventing vapour lock by means in the very pump separating and removing the vapour
    • FMECHANICAL ENGINEERING; LIGHTING; HEATING; WEAPONS; BLASTING
    • F04POSITIVE - DISPLACEMENT MACHINES FOR LIQUIDS; PUMPS FOR LIQUIDS OR ELASTIC FLUIDS
    • F04DNON-POSITIVE-DISPLACEMENT PUMPS
    • F04D9/00Priming; Preventing vapour lock
    • F04D9/004Priming of not self-priming pumps
    • F04D9/005Priming of not self-priming pumps by adducting or recycling liquid

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Description

“Turbopompa radiale autoadescante bifase â€
Descrizione
La presente invenzione si riferisce a una turbopompa radiale autoadescante bifase.
Più in particolare, la presente invenzione si riferisce a una turbopompa o in generale a una turbomacchina idraulica operatrice, in grado di avviare il flusso di fluido, generalmente liquido, in condotte vuote e prive di valvola di ritegno, con un funzionamento “bifase†ottenuto grazie alla configurazione della girante e alla conformazione della parte statorica della turbopompa stessa.
Sono note nello stato dell’arte delle turbomacchine idrauliche, le turbopompe di tipo radiale, che sono generalmente “centrifughe†e sono costituite da un organo rotante ad alta velocità comunemente detto “girante†e da una parte statorica fissa detta “carcassa†nella quale sono ricavati un canale a forma di spirale detto “voluta†, un condotto di aspirazione e un condotto di mandata e nella quale sono anche alloggiati i supporti per l’albero della girante e le tenute.
La girante à ̈ costituita da un disco sul quale à ̈ ricavata una palettatura disposta circolarmente rispetto all’asse di rotazione a formare dei condotti divergenti in direzione radiale ed à ̈ calettata su di un albero sorretto da cuscinetti che ruota rispetto alla carcassa della pompa.
La direzione del profilo delle pale può essere rivolta in avanti o all’indietro rispetto alla direzione di rotazione della girante a seconda che si voglia imprimere al fluido una maggior componente energetica cinetica o di pressione rispettivamente. Generalmente, nelle pompe centrifughe à ̈ desiderabile imprimere al fluido un’energia idraulica di pressione elevata in uscita.
Il fluido arriva dal condotto di aspirazione sulla girante in direzione assiale e, percorrendo i condotti divergenti rotanti, à ̈ deviato radialmente rispetto alla direzione assiale d’ingresso, allontanandosi dall’asse di rotazione della girante che per effetto centrifugo trasferisce energia al fluido. Ricevuta energia di pressione idraulica, il fluido à ̈ raccolto nella voluta a spirale della carcassa ed à ̈ incanalato nel condotto di mandata. L’effetto centrifugo genera inoltre una depressione nel condotto di aspirazione, che richiama altro fluido e mantiene la condotta sempre piena. Le pompe centrifughe possono essere anche dotate di un diffusore, costituito da una palettatura fissa disposta tra la girante e la voluta, con lo scopo di migliorare il rendimento della pompa.
Queste macchine generalmente operano sollevando una portata di fluido da un serbatoio di valle a uno di monte posto a un’altezza maggiore. Caratteristiche fondamentali della pompa sono:
- La “prevalenza manometrica†, cioà ̈ l’energia che la pompa cede al fluido indipendentemente dalla sua densità;
- la portata, cioà ̈ la quantità di volume di fluido che attraversa la pompa;
- l’“altezza di aspirazione†, cioà ̈ la quota sopra battente alla quale la pompa à ̈ installata rispetto al serbatoio di aspirazione.
Un inconveniente tipico di queste macchine si ha nell’avviamento, quando la pompa à ̈ vuota (piena di aria), in cui la differenza di pressione generata dalla girante à ̈ di un ordine di grandezza di mille volte inferiore a quello in presenza di fluido (es. acqua) e il conseguente limitato salto di pressione à ̈ spesso insufficiente a richiamare il fluido nel condotto di aspirazione e quindi a “innescare†la pompa. Per generare una differenza di pressione tale da sollevare e aspirare il fluido, la pompa deve essere “adescata†, cioà ̈ al suo avvio il condotto di aspirazione e l’interno della carcassa devono sempre essere riempiti di fluido. Questa condizione à ̈ comunemente realizzata in diverse soluzioni:
- disponendo una valvola di ritegno (o di non ritorno) all’inizio del condotto di aspirazione della pompa;
- riempiendo manualmente la pompa di fluido;
- utilizzando particolari soluzioni costruttive come creare un effetto sifone nel condotto di aspirazione, in maniera tale che la pompa rimanga sempre piena di fluido. Questi tipi di pompe sono comunemente dette “autoadescanti†.
Ulteriore inconveniente riguarda il fatto di non poter operare con fluidi a elevata densità (elevato peso specifico), oppure a elevata tensione di vapore, poiché per essere adescati richiedono un salto di pressione maggiore in quanto tendono a decomporsi sviluppando gas in quantità crescente.
Altro inconveniente tipico à ̈ quello di non poter installare le pompe a un’altezza di aspirazione superiore a un certo limite, oltre il quale la pressione nel condotto di aspirazione scende al di sotto della tensione di vapore del fluido, inducendo la comparsa della “cavitazione†. Questo fenomeno à ̈ dannoso e indesiderabile in una macchina idraulica, in quanto logora e deteriora le parti meccaniche e abbassa drasticamente i rendimenti.
Scopo della presente invenzione à ̈ quello di ovviare agli inconvenienti sopra lamentati.
Più in particolare, lo scopo della presente invenzione à ̈ quello di provvedere una turbopompa radiale autoadescante bifase che permetta di essere avviata con condotte vuote e senza l’ausilio di una valvola di non ritorno.
Ulteriore scopo dell’invenzione à ̈ quello di provvedere una turbopompa radiale autoadescante bifase in grado di poter operare con altezze di aspirazione più elevate e con tempi di adescamento del fluido nel condotto di aspirazione ridotti rispetto alle tradizionali pompe centrifughe autoadescanti.
Non ultimo scopo dell’invenzione à ̈ quello di provvedere una turbopompa radiale autoadescante bifase atta ad adescare sia fluidi a elevata densità, sia fluidi con elevata tensione di vapore.
Ulteriore scopo dell’invenzione à ̈ quello di mettere a disposizione degli utilizzatori una turbopompa radiale autoadescante bifase in grado di garantire un elevato livello di resistenza e affidabilità nel tempo, tale inoltre da poter essere facilmente ed economicamente realizzata.
Questi ed altri scopi ancora vengono raggiunti dalla turbopompa radiale autoadescante bifase oggetto della presente invenzione in accordo con la rivendicazione principale.
Le caratteristiche costruttive e funzionali della turbopompa radiale autoadescante bifase della presente invenzione potranno essere meglio comprese dalla dettagliata descrizione che segue, in cui si fa riferimento alle allegate tavole di disegni che ne rappresentano una forma di realizzazione preferita e non limitativa e in cui:
la figura 1 à ̈ una rappresentazione assonometrica esplosa della turbopompa oggetto dell’invenzione;
la figura 2 Ã ̈ una rappresentazione assonometrica schematica della turbopompa parzialmente sezionata;
le figure 3a e 3b sono delle rappresentazioni schematiche di una vista in prospetto senza parete e di una vista in sezione della turbopompa;
le figure 4a e 4b sono delle rappresentazioni assonometriche schematiche della girante;
le figure 5a e 5b sono delle rappresentazioni schematiche di una vista in sezione e di una in prospetto rispettivamente della girante;
le figure 6a e 6b sono delle rappresentazioni assonometriche schematiche del corpo canale della carcassa della stessa turbopompa;
le figure 7a e 7b sono delle rappresentazioni schematiche di una vista in sezione e di una in prospetto rispettivamente del corpo canale;
la figura 8 à ̈ una rappresentazione schematica dell’andamento dei flussi dei fluidi durante la fase di adescamento, visti in direzione assiale rispetto all’asse di rotazione della girante 16;
la figura 9 à ̈ una rappresentazione schematica dell’andamento dei flussi dei fluidi durante la fase di pompaggio, visti in direzione assiale rispetto all’asse di rotazione della girante 16.
Con riferimento iniziale alle figure da 1 a 3b, la turbopompa radiale autoadescante bifase della presente invenzione, indicata nel complesso con 10 ed esemplificativamente rappresentata nella sola parte idraulica senza la parte motrice, à ̈ costituita nella sua forma più generale da un corpo connessioni 12, un corpo canale 14, una girante 16 ed un corpo posteriore 18. Posto che la turbopompa 10 à ̈ autoadescante, si richiede che essa venga installata in modo tale da consentire al fluido di depositarsi al suo interno in posizione sostanzialmente opposta rispetto alla bocca di mandata 30, che nell’esempio di cui alle figure à ̈ orientata in verticale ossia nel senso della freccia contrassegnata con la lettera “z†. Il corpo connessioni 12 rappresentato nelle figure da 1 a 3b presenta una forma generalmente assialsimmetrica, aperto e flangiato ad una estremità con due camere concentriche, una interna ed una esterna, non comunicanti tra loro e contrassegnate con i riferimenti numerici 20’ e 28’ alla figura 3b. La camera interna 20’, aperta verso l’estremità flangiata, comunica verso l’esterno sulla sua estremità opposta con una protuberanza di forma cilindrica forata realizzante una bocca di aspirazione 22, orientata in direzione opposta alla freccia “y†, che permette il collegamento ad un collettore di aspirazione. In prossimità di detta bocca di aspirazione 22 à ̈ realizzato un foro di riempimento 24 manuale, vantaggiosamente filettato e chiuso da un corrispondente tappo non rappresentato, uscente dal corpo connessioni 12 e parimenti orientato in direzione della freccia “z†. La camera esterna 28’ comunica verso l’esterno con una protuberanza di forma cilindrica forata, realizzante una bocca di mandata 30, uscente dal corpo connessioni 12 in direzione di detta freccia “z†; la bocca di mandata 30 permette il collegamento ad un collettore di mandata.
Detta camera esterna 28’ presenta un foro di scarico 32 del fluido, vantaggiosamente filettato e chiuso da un corrispondente tappo non rappresentato, uscente dall’estremità del corpo connessioni 12 nella direzione della freccia contrassegnata con la lettera “y†.
Alle figure da 1 a 3b e da 6a a 7b, à ̈ schematizzato il corpo canale 14, costituito da un corpo di forma cilindrica cava, diviso internamente in due settori attraverso una parete divisoria 34 posta in senso radiale; il corpo canale 14 à ̈ aperto su entrambe le estremità ed à ̈ altresì vantaggiosamente flangiato su entrambe dette estremità. Nella parte di accoppiamento con il corpo connessioni 12, il corpo canale 14 presenta due camere concentriche, interna ed esterna, contrassegnate con i riferimenti numerici 20’’ e 28’’ rispettivamente alle figure 3b, 6a, 6b e 7a e corrispondenti alle camere 20’ e 28’ del corpo connessioni 12 secondo la stessa figura 3b. Con l’accoppiamento del corpo canale 14 con il corpo connessioni 12, la camera interna 20’’ in corrispondenza con la camera interna 20’ individua il condotto di aspirazione 20 della turbopompa, mentre la camera esterna 28’’ in corrispondenza con la camera esterna 28’ individua il condotto di mandata 28 della turbopompa. Dette connessioni sono agevolate in sede di montaggio da appositi risalti e gole noti che ne facilitano il centraggio e possono vantaggiosamente ospitare guarnizioni di tenuta. Nella parte di accoppiamento del corpo canale 14 con il corpo posteriore 18 à ̈ ricavata una voluta 36, formata da un canale a forma di spirale, generalmente destrorsa, che si sviluppa in direzione radiale per un angolo di circonferenza di circa 315°, dal centro verso l’esterno del corpo canale 14. Nella parte centrale del corpo canale 14 à ̈ ricavato, all’interno della parete divisoria 34, un vano girante 45 di forma circolare atto ad accogliere la girante 16. Detto vano girante 45, rappresentato nelle figure 6a, 7a e 7b, comunica nella parte centrale del corpo canale 14 con la camera interna 20’’ e nella sua parte periferica con la voluta 36 e comunica inoltre con la camera esterna 28’’ attraverso una o più aperture di alimentazione 44 fluidodinamicamente sagomate. Detta voluta 36 comunica con il vano girante 45 attraverso tutta la sua circonferenza interna ed aumenta di sezione dall’interno verso l’esterno della sezione del corpo 14; la stessa voluta 36 à ̈ separata dalla camera esterna 28’’, in direzione opposta alla freccia “y†di figura 1, dalla parete divisoria 34 e termina con una sezione di apertura 38, che comunica con la camera esterna 28’’ in direzione tangenziale al corpo canale 14 nella sua parte alta sulla parete divisoria 34. La voluta 36 inoltre, comunica con la camera esterna 28’’ anche nella sua parte inferiore, per mezzo di un’apertura di alimentazione 42 che attraversa la parete divisoria 34. Nella parte periferica del vano girante 45, in prossimità della voluta 36, à ̈ ricavato un canale periferico 40 a sviluppo circolare discontinuo e a sezione semicircolare, che si sviluppa in parte anche lungo la parete divisoria 34; il canale periferico 40 si interrompe, nella parte bassa del corpo in direzione opposta a quella della freccia “z†, per una quota corrispondente ad un angolo compreso tra i 30° e 50°, preferibilmente pari a 45°, risultando coassiale rispetto alla sezione del corpo canale 14. La parte del corpo canale 14 della turbopompa 10 che si accoppia con il corpo posteriore 18, costituito da un piattello di chiusura per la voluta 36 dello stesso corpo canale 14, comunica con la camera 28’’ in direzione della freccia “y†attraverso una o più aperture di alimentazione 42 del fluido, poste in corrispondenza della parte bassa della voluta 36, nella direzione opposta alla freccia “z†. La stessa parte del corpo canale 14 comunica con detta camera esterna 28’’ tramite almeno un’apertura di alimentazione 44 del fluido realizzata in prossimità del canale periferico 40 nella sua zona di interruzione.
All’interno della camera interna 20’’ à ̈ vantaggiosamente fissata una staffa di sostegno 46, fluidodinamicamente profilata, per il supporto dell’albero pompa sul quale à ̈ calettata la girante 16.
Con riferimento alle figure da 1 a 5b la girante, indicata con 16, à ̈ formata da un supporto discoidale 48, provvisto centralmente di opportuni mezzi di calettamento (non illustrati) ad un albero pompa; sul fronte di detto supporto discoidale 48 rivolto verso il corpo canale 14 à ̈ ricavata una convenzionale palettatura radiale 50 ad azione centrifuga, che si diparte dalla zona centrale del supporto discoidale 48 stesso fino a raggiungerne e oltrepassarne la periferia definita dal suo diametro esterno. Le porzioni d’estremità delle singole palette indicate con 50’ alle figure 4a e 4b di detta palettatura radiale 50, si collegano a un supporto anulare 54 a profilo preferibilmente concavo, sul quale à ̈ ricavata e ad essa sovrapposta, una palettatura periferica 52 continua, disposta a raggiera e all’interno di detto supporto anulare 54. La palettatura periferica 52 à ̈ costituita da una pluralità di piccole palette 52’, parte delle quali realizzate in corpo unico con rispettive palette 50’ della palettatura radiale 50. Nel complesso, l’insieme costituito dal supporto discoidale 48, dalle palette 50’, 52’ e dal supporto anulare 54 formano un blocco unico che definisce la girante 16.
Il corpo posteriore 18, illustrato in particolare alle figure 1,2 e 3b, à ̈ formato da un piattello opportunamente flangiato che chiude la voluta 36 del corpo canale 14 all’estremità posteriore, in direzione della freccia “y†, suddividendo la parte idraulica della turbopompa 10 della presente invenzione dalla parte motrice non raffigurata. Detto corpo posteriore 18 à ̈ provvisto centralmente di un opportuno alloggiamento che accoglie il supporto e la tenuta dell’albero pompa, sul quale à ̈ altresì calettata la girante 16.
Dalla descrizione delle parti costituenti la turbopompa radiale autoadescante bifase oggetto dell’invenzione, si evince il funzionamento della stessa, di seguito descritto.
Nella condizione di macchina ferma, i condotti di aspirazione 20 e di mandata 28 della turbopompa 10 contengono un volume di fluido utile alla formazione della miscela aria/fluido in fase di adescamento. Tale volume di fluido, inserito preliminarmente una volta sola prima dell’avvio della turbopompa 10, rimane depositato dopo il funzionamento all’interno della turbopompa stessa per mezzo della disposizione delle bocche di aspirazione 22 e di mandata 30 e dei condotti di aspirazione 20 e di mandata 28, che creano un effetto sifone.
Durante la fase iniziale di adescamento o fase periferica, in accordo con la figura 8, l'azione centrifuga delle palette 50’ della palettatura radiale 50 à ̈ disinnescata dall'ingresso dell'aria attraverso il condotto di aspirazione, indicato con il riferimento numerico 20 a figura 8, che impedisce di creare una depressione tale da richiamare il fluido. In tale fase di inattività della palettatura radiale 50, la palettatura periferica 54, ruotando in corrispondenza del canale periferico 40, interagisce con esso creando una miscela nebulizzata di aria proveniente dal condotto di aspirazione 20 e di fluido di riempimento, depositato nel corpo della turbopompa 10 (auto adescata), che generalmente à ̈ lo stesso fluido da pompare., Nel tratto in cui il canale periferico 40 à ̈ interrotto, il riferimento à ̈ ora alle figure 7a, 7b e 8, la miscela aria/fluido esce dal canale 40 ed à ̈ sospinta ad abbandonare il vano girante 45 dalla girante 16 stessa, che vi ruota all’interno, per essere raccolta nella voluta 36. Al termine della spirale della voluta 36 la miscela aria/fluido nebulizzata à ̈ trasferita per azione centrifuga nel condotto di mandata 28 attraverso l’apertura 38, dove per effetto dell’aumento progressivo del volume delle camere in cui circola, diminuisce la sua velocità permettendo al fluido liquido di separarsi dall’aria. L’aria à ̈ espulsa attraverso la bocca di mandata 30, mentre il fluido rallentato ricircola attraverso l’apertura di alimentazione 42 nella voluta 36 e una o più aperture di alimentazione 44 che comunicano con il vano girante 45, nel tratto di interruzione del canale periferico 40.
Questo fluido, che rientra nei condotti di aspirazione 20 e di mandata 28, contribuisce alla formazione di nuova miscela aria/fluido che ingloba gradualmente un’ulteriore quantità di aria dalla bocca di aspirazione 22 espellendola, secondo il ciclo sopra descritto, dalla bocca di mandata 30. L’aria espulsa non può ritornare nel condotto di aspirazione 20 a causa della resistenza di pressione che la miscela nebulizzata provoca e può uscire solo dal condotto di mandata 28. Ad ogni volume di aria espulsa dal condotto di mandata 28, corrisponde una depressione alla bocca di aspirazione 22 con un conseguente innalzamento dello stesso volume di liquido nel condotto di aspirazione 20, che viene cosi richiamato all’interno della turbopompa 10.
Una volta esaurita tutta l'aria, il liquido richiamato invasa completamente tutto il condotto di aspirazione 20, si disattiva la fase periferica e s’innesca la fase centrifuga, in accordo con la figura 9, in quanto non si realizza più una differenza di pressione alle estremità dell’apertura di alimentazione 42, tra la voluta 36 e il condotto di mandata 28 e dell’apertura di alimentazione 44, tra il vano girante 45 e lo stesso condotto di mandata 28. La completa espulsione di tutta l’aria, impedisce l’ulteriore formazione di miscela aria/fluido nel canale periferico 40 per interazione con la palettatura periferica 52 con detto canale periferico stesso all’interno del quale circola soltanto fluido liquido. Il flusso di fluido segue il percorso a spirale della voluta 36 per effetto centrifugo e abbandona quello del ricircolo periferico. La parte di fluido che rimane "intrappolato" tra la palettatura periferica 52 e il supporto anulare 54, funge solo da "cuscinetto" in pressione, annullando qualsiasi contributo al pompaggio della palettatura periferica 52 della girante 16.
Questo funzionamento bifase della turbopompa 10 risulta particolarmente vantaggioso rispetto alle pompe idrauliche tradizionali e permette di raggiungere i seguenti risultati:
- un’elevata altezza di aspirazione e tempi di adescamento ridotti per fluidi simili all’acqua;
- la possibilità di adescare fluidi con elevata densità;
- la possibilità di adescare fluidi con elevata tensione di vapore. La turbopompa 10, così come sopra descritta, à ̈ in grado di funzionare in modo vantaggioso durante la fase transitoria iniziale di adescamento del fluido e nella fase successiva di pompaggio. I vantaggi di seguito elencati sono ottenuti:
per mezzo della configurazione della girante 16 sulla quale sono realizzate, sullo stesso corpo, oltre ad una palettatura radiale 50 ad effetto centrifugo di tipo tradizionale, anche una palettatura periferica 52; per mezzo della conformazione della parte statorica costituita dal corpo canale 14, sul quale sono realizzati un canale periferico 40 disposto sul piano parallelo al piano di rotazione della girante 16;
per mezzo del vano girante 45, che oltre a comunicare con il condotto di aspirazione 20 e la voluta 36, comunica con il condotto di mandata 28 tramite almeno un’apertura di alimentazione 44;
per mezzo della voluta 36 che, oltre a comunicare con il condotto di mandata 28 tramite l’apertura 38, comunica con lo stesso condotto di mandata 28 anche tramite l’apertura di alimentazione 42.
Benché l’invenzione sia stata sopra descritta con particolare riferimento a una sua forma di realizzazione, data a scopo esemplificativo e non limitativo, numerose modifiche e varianti appariranno evidenti a un esperto del ramo alla luce della descrizione sopra riportata.
La presente invenzione, pertanto, intende abbracciare tutte le modifiche e le varianti che rientrano nello spirito e nell’ambito delle rivendicazioni che seguono.

Claims (13)

  1. Rivendicazioni 1. Una turbopompa radiale autoadescante bifase (10), comprendente un corpo connessioni (12) provvisto di una bocca di aspirazione (22) e una bocca di mandata (30), un corpo canale (14) comprendente una voluta (36), una girante (16) provvista di palettatura radiale (50) girevolmente disposta al centro di detto corpo canale (14) e un corpo posteriore (18), caratterizzata dal fatto che detta girante (16) Ã ̈ ulteriormente provvista di una palettatura periferica (52) cooperante con un canale periferico (40) a sviluppo circolare discontinuo formato nel corpo canale (14) e con almeno una coppia di aperture di alimentazione (42) (44) realizzate nel corpo canale (14) stesso.
  2. 2. La turbopompa (10) secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che la palettatura periferica (52) della girante (16) à ̈ contenuta in un supporto anulare (54) a sezione semicircolare ed à ̈ sovrapposta a detta palettatura radiale (50).
  3. 3. La turbopompa (10) secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che detto corpo canale (14) à ̈ costituito da un corpo di forma cilindrica cava aperto su entrambe le estremità, diviso internamente in due settori attraverso una parete divisoria (34) posta in senso radiale a detto corpo canale (14), dove nel settore affacciato al corpo connessioni (12) sono realizzate, concentricamente l’una all’altra, una camera interna (20’’) e una camera esterna (28’’) e nel settore affacciato al corpo posteriore (18) à ̈ realizzata la voluta (36), comunicante nell’estremità esterna della spirale con la camera esterna (28’’) in senso tangenziale attraverso una sezione di uscita (38) e comunicante nella sua periferia interna con un vano girante (45) di forma cilindrica realizzato nella parte divisoria (34) e comunicante nella sua parte centrale con la camera interna (20’’).
  4. 4. La turbopompa (10) secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che detto corpo connessioni (12) comprende una camera interna (20’) comunicante con la bocca di aspirazione (22), una camera esterna (28’) concentrica a detta camera interna (20’) e comunicante con la bocca di mandata (30), detto corpo connessioni (12) realizzando, in abbinamento con detto corpo canale (14), un condotto di aspirazione (20) formato dall’unione delle corrispondenti camere interne (20’), (20’’), nonché un condotto di mandata (28) formato dall’unione delle corrispondenti camere esterne (28’), (28’’) di detti corpo connessioni (12) e corpo canale (14).
  5. 5. La turbopompa (10) secondo le rivendicazioni 1 e 3, caratterizzata dal fatto che detto canale periferico (40) à ̈ ricavato in parte lungo la parete divisoria (34) del corpo canale (14) e comunica con il vano girante (45) nel quale à ̈ girevolmente alloggiata la girante (16), con detta palettatura periferica (52) affacciata a detto canale periferico (40), e che detto vano girante (45) comunica nella sua periferia esterna con la voluta (36).
  6. 6. La turbopompa (10) secondo la rivendicazione 5, caratterizzata dal fatto che il canale periferico (40) presenta una sezione semicircolare e interrompe il proprio sviluppo per una quota corrispondente a un angolo compreso tra 30° e 50°, risultando coassiale rispetto alla sezione del corpo canale (14).
  7. 7. La turbopompa (10) secondo le rivendicazioni 1 e 3, caratterizzata dal fatto che detta voluta (36) nella sua parte inferiore à ̈ in comunicazione con la camera esterna (28’’) per mezzo di almeno un’apertura di alimentazione (42) attraverso la parete divisoria (34).
  8. 8. La turbopompa (10) secondo la rivendicazione 6, caratterizzata dal fatto che in prossimità della zona di interruzione dello sviluppo del canale periferico (40) à ̈ realizzata almeno un’apertura di alimentazione (44) di comunicazione tra il condotto di mandata (28) e il vano girante (45), attraverso la parete divisoria (34).
  9. 9. La turbopompa (10) secondo la rivendicazione 4, caratterizzata dal fatto che il corpo connessioni (12) comprende un foro di riempimento (24) e un foro di scarico (32) provvisti di corrispondenti tappi di chiusura.
  10. 10. La turbopompa (10) secondo la rivendicazione 2, caratterizzata dal fatto che detta palettatura radiale (50) costituita da una pluralità di palette radiali (50’) e detta palettatura periferica (52), costituita da una pluralità di palette periferiche (52’) sono realizzate in un unico pezzo con la girante (16).
  11. 11. La turbopompa (10) secondo la rivendicazione 2, caratterizzata dal fatto che detta palettatura radiale (50) à ̈ fissata ad un supporto discoidale (48), posto al centro della girante (16), e si diparte fino a raggiungere e oltrepassare la periferia definita dal diametro esterno di detto supporto discoidale (48) che à ̈ altresì provvisto di mezzi di calettamento ad un albero pompa.
  12. 12. La turbopompa (10) secondo la rivendicazione 3, caratterizzata dal fatto che in detta camera interna (20’’) à ̈ realizzata una staffa supporto (46), fluidodinamicamente profilata e atta ad alloggiare il supporto per l’albero di calettamento della girante (16).
  13. 13. La turbopompa (10) secondo le rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che la girante (16) e il corpo canale (14) sono realizzati in metallo o in un qualsiasi materiale polimerico o plastico.
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