ITMI20121417A1 - Dispositivo portatile per l'illuminazione a fiamma e/o la diffusione di fragranze mediante la combustione di combustibile liquido - Google Patents

Dispositivo portatile per l'illuminazione a fiamma e/o la diffusione di fragranze mediante la combustione di combustibile liquido Download PDF

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ITMI20121417A1
ITMI20121417A1 IT001417A ITMI20121417A ITMI20121417A1 IT MI20121417 A1 ITMI20121417 A1 IT MI20121417A1 IT 001417 A IT001417 A IT 001417A IT MI20121417 A ITMI20121417 A IT MI20121417A IT MI20121417 A1 ITMI20121417 A1 IT MI20121417A1
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Description

DISPOSITIVO PORTATILE PER L’ILLUMINAZIONE A FIAMMA E/O LA
DIFFUSIONE DI FRAGRANZE MEDIANTE LA COMBUSTIONE DI COMBUSTIBILE
LIQUIDO
DESCRIZIONE
La presente invenzione è relativa a un dispositivo portatile per l’illuminazione a fiamma e/o la diffusione di fragranze. In particolare, la presente invenzione è relativa a un dispositivo in grado di illuminare a fiamma e/o diffondere fragranze mediante la combustione di combustibile liquido, in particolare di carburanti viscosi quale olio vegetale, e di fragranze da diffondere.
I dispositivi per l’illuminazione a fiamma sono dispositivi utilizzati per l’emissione di luminosità a bassa intensità e comprendono candele, lampade, lumi ad olio e simili. Allo stesso modo i suddetti dispositivi possono essere utilizzati quali profumatori d’ambiente diffondendo fragranze contenute entro il combustibile che si sprigionano durante la combustione.
Nel seguito, con il termine dispositivo per l’illuminazione a fiamma si farà riferimento indifferentemente ad un dispositivo in grado di illuminare a fiamma e/o diffondere fragranze mediante combustione di combustibile liquido.
Una delle più diffuse sorgenti luminose a fiamma è la candela, tipicamente costituita da uno stoppino immerso in una colonna di combustibile solido, in genere un qualche tipo di cera. La paraffina è oggi quella più comune, ma sono usate anche cere animali (cera d'api) o vegetali (soia, palma e altre) o loro miscele anche con coloranti, profumi o additivi.
La cera che è sullo stoppino vaporizza per il calore della fiamma. Una volta allo stato gassoso, essa si combina con l'ossigeno dell'atmosfera formando la fiamma. Questa fiamma produce calore sufficiente a mantenere accesa la candela tramite la seguente catena di eventi: il calore della fiamma scioglie la parte superiore della massa di combustibile, che sale lungo lo stoppino per capillarità, ed infine il combustibile liquefatto viene vaporizzato e brucia all'interno della fiamma.
Prima della diffusione dell'elettricità, le candele erano una comune fonte d’illuminazione. Oltre alle candele si sono poi sviluppati altri dispositivi d’illuminazione a fiamma alimentati da combustibile liquido. Come per le candele, anche le lampade ad olio generano una fiamma di combustione su uno stoppino immerso parzialmente nel combustibile, con la differenza che il combustibile è in forma liquida e l’estremità libera con fiamma dello stoppino alimenta il combustibile per capillarità.
Grazie alla disponibilità locale e al costo dei materiali, per molti secoli, fino al diciannovesimo, le candele furono più comuni nel Nord Europa, mentre le lampade ad olio erano più diffuse nell'Europa mediterranea.
Nell'ultimo decennio, oltre a costituire una fonte d’illuminazione soprattutto nelle emergenze e in luoghi isolati, i dispositivi a combustibile liquido, come anche le candele, hanno visto ampliare il loro utilizzo quale elemento decorativo, da utilizzare in ambienti domestici o locali commerciali, quale fonte di illuminazione a fiamma, diffusore di fragranze o, ancora, diffusore di sostanze insetticide, in giardini ed esterni e anche quale elemento votivo o per usi liturgici. Di frequente tali dispositivi sono stampati o decorati in una varietà di forme, dimensioni e colori per migliorarne l’aspetto estetico. Inoltre, sono spesso conformati come candele tradizionali per richiamarne l’impatto estetico.
Sono noti vari tipi di dispositivi per l’illuminazione a fiamma da combustibile liquido quali le lampade propriamente dette (cosiddette lampade ad olio), i lumi ad olio e le candele a cera liquida (cosiddette finte candele). Questi, in particolar modo l’ultima tipologia, si differenziano dalle candele ordinarie per la forma del combustibile, in quanto viene impiegato un contenitore per il combustibile liquido, quale olio vegetale combustibile, cherosene o simili, che viene bruciato, come per le candele tradizionali, mediante l’ausilio di uno stoppino impregnato in questo.
Nonostante i dispositivi per l’illuminazione a fiamma siano solitamente associati ad ambienti accoglienti e romantici, il loro utilizzo può anche essere una fonte di pericolo. Infatti, anche il più moderno di tali dispositivi illuminanti presenta numerosi inconvenienti che inevitabilmente ne limitano il potenziale utilizzo.
Tali dispositivi sono responsabili di una percentuale crescente d’incendi domestici, ove l'errore umano è in genere il principale responsabile. Alcuni degli errori più frequenti che si commettono consistono nel lasciare in combustione i dispositivi senza supervisione, posizionarli in combustione vicino a materiali che possono infiammarsi facilmente (ad esempio, tende, decorazioni per feste, vestiti) o alla portata di bambini o animali domestici. In alcuni casi, gli incendi sono innescati perché il combustibile diviene così caldo che prende fuoco spontaneamente.
Un'altra considerazione sul fronte sicurezza è relativa al fatto che le zone rurali spesso si basano su tali dispositivi come fonte di backup di luce durante le interruzioni di corrente. Durante questi eventi a volte prolungati, la percezione generale, la visibilità e la profondità si abbassano, e quindi il rischio di ribaltamento o di colpire inavvertitamente i dispositivi incrementa notevolmente.
Inoltre, durante il posizionamento del dispositivo entro appositi contenitori per migliorare la stabilità della fiamma, questi contenitori possono comportare il rischio di nascondere la fiamma a causa delle pareti che circondano il dispositivo stesso quando questa è fioca.
Tra i rischi elencati, sicuramente non esaustivi, Teventualità di ribaltamento accidentale del dispositivo non è prevenibile con accurati posizionamenti o per il solo fatto di controllare l’area di illuminazione.
Nel caso di ribaltamento, dovuto a rovesciamento accidentale, dal dispositivo traboccherà il combustibile liquido, eventualmente impregnando altri materiali infiammabili, prima che ciò si possa notare o prevenire, creando un percorso per la fiamma. In tal caso, i danni possono estendersi notevolmente incendiando i materiali infiammabili, causando danni e pericolo per i soggetti posti nelle vicinanze.
Dunque, i dispositivi noti, seppur utilizzando mezzi di sicurezza atti spegnere la combustione dopo un determinato intervallo di tempo, non riescono a intervenire efficacemente in caso di ribaltamento accidentale del dispositivo.
Sarebbe pertanto desiderabile disporre di un dispositivo portatile per l’illuminazione a fiamma e/o la diffusione di fragranze, in grado di impedire automaticamente, in caso di ribaltamento involontario del dispositivo, l’innesco ed il propagamento di un incendio.
Sarebbe desiderabile che detto dispositivo fosse in grado di evitare la generazione di un percorso di fiamma creato dal combustibile in caso di capovolgimento accidentale del dispositivo stesso.
Sarebbe desiderabile che detto dispositivo fosse in grado di minimizzare l’impatto estetico dei mezzi di sicurezza.
Sarebbe inoltre desiderabile che tale dispositivo fosse economicamente realizzabile, minimizzando i costi relativi al numero di componenti, al loro assemblaggio e alla loro interazione. Infine sarebbe desiderabile che tale dispositivo fosse in grado di garantire una durata elevata e possibilità di ricondizionamenti successivi.
Nell’ambito del compito suddetto, uno scopo della presente invenzione è di fornire un dispositivo in grado di minimizzare o eliminare i problemi derivanti dal ribaltamento involontario del dispositivo stesso a fiamma accesa.
Un ulteriore scopo della presente invenzione è di fornire un dispositivo in grado di spegnere la combustione in caso di rovesciamento o ribaltamento dello stesso.
Ancora uno scopo, rientrante nel compito suddetto, è quello di fornire un dispositivo costituito da un numero minimo di parti, quindi dal costo di produzione e di assemblaggio ridotto. Inoltre, un ulteriore scopo della presente invenzione è di provvedere a un dispositivo che consenta un utilizzo prolungato nel tempo e la possibilità di ricondizionamenti successivi, consentendone un economico impiego.
Gli scopi sopra menzionati sono raggiunti da un dispositivo portatile per l’illuminazione a fiamma e/o la diffusione di fragranze mediante la combustione di combustibile liquido comprendente:
- un corpo, provvisto di una apertura nella porzione superiore;
- mezzi di contenimento per il combustibile liquido accoppiati al corpo;
- almeno uno stoppino provvisto almeno di una prima porzione di contatto con il combustibile liquido e di una seconda porzione di supporto alla fiamma accoppiata al corpo in corrispondenza della apertura superiore, lo stoppino essendo atto a realizzare il trasferimento del combustibile liquido dalla prima porzione alla seconda porzione per l’alimentazione della fiamma;
caratterizzato dal fatto di comprendere mezzi di sicurezza per lo spegnimento della fiamma quando il dispositivo è rovesciato, i mezzi di sicurezza essendo accoppiati al corpo in corrispondenza dell’apertura superiore ed essendo atti ad estinguere la combustione mediante soffocamento nella seconda porzione dello stoppino.
Con le caratteristiche sopra descritte, il dispositivo secondo l’invenzione provvede allo spegnimento automatico della fiamma, estinguendo la combustione, mediante i mezzi di sicurezza. In particolare, i mezzi di sicurezza agiscono in una porzione limitata del dispositivo, direttamente sulla porzione dello stoppino destinata ad alimentare la fiamma. Preferibilmente, il dispositivo comprende un elemento di bloccaggio per lo stoppino accoppiabile al corpo in corrispondenza dell’apertura, l’elemento di bloccaggio essendo provvisto di almeno un foro passante atto alla fuoriuscita e al bloccaggio dello stoppino in corrispondenza della seconda porzione. In tal modo il dispositivo è in grado di trattenere lo stoppino in sospensione rispetto al combustibile liquido, senza annegarlo entro lo stesso combustibile, migliorando la stabilità della fiamma e garantendo, al contempo, l’estinzione rapida della combustione mediante i mezzi di sicurezza.
Preferibilmente, l’elemento di bloccaggio presenta forma allungata ed è conformato in modo tale da presentare una larghezza e/o diametro minore in corrispondenza dell’estremità a contatto con la seconda porzione dello stoppino e una larghezza e/o diametro maggiore e crescente fino all’estremità opposta. Ancor più preferibilmente, l’elemento di bloccaggio presenta una conformazione sostanzialmente a tronco di cono a base circolare.
Preferibilmente, i mezzi di sicurezza comprendono un elemento di sicurezza provvisto di un foro passante per il passaggio dello stoppino e/o della fiamma, l’elemento di sicurezza essendo mobile tra una prima posizione operativa in cui il foro passante è concentrico allo stoppino per il passaggio della fiamma ed una seconda posizione di sicurezza in cui il foro è disallineato allo stoppino quando il dispositivo è rovesciato. In tal modo, l’elemento di sicurezza non influisce sulle caratteristiche di luminosità della fiamma e limita l’impatto estetico, garantendo al contempo l’arresto della combustione, se il dispositivo è rovesciato, mediante disallineamento del foro dello stesso elemento rispetto alla fiamma sviluppata.
Preferibilmente, l’elemento di sicurezza è mobile tra una prima posizione operativa, in cui l’elemento di sicurezza e l’elemento di bloccaggio sono disposti su piani sostanzialmente paralleli per il passaggio della fiamma dal foro passante, a una seconda posizione di sicurezza, in cui l’elemento di sicurezza e l’elemento di bloccaggio sono disposti su piani incidenti quando il dispositivo è rovesciato. In tal modo, l’estinzione della combustione avviene mediante il movimento realizzato dall’elemento di sicurezza durante il ribaltamento.
Preferibilmente, l’elemento di sicurezza è conformato come l’elemento di bloccaggio e in modo da sovrapporsi allo stesso. In tal modo, il movimento dell’elemento di sicurezza dalla prima alla seconda posizione è facilitato dalla conformazione dello stesso evitando punti d’incastro con l’elemento di bloccaggio.
Preferibilmente, l’elemento di sicurezza è a contatto con la seconda porzione dello stoppino quando nella seconda posizione di sicurezza, in modo da interrompere la combustione. In tal modo, l’estinzione della combustione avviene sottraendo il comburente al punto di fiamma (soffocando la combustione)
Preferibilmente, il corpo è provvisto di primi mezzi di bloccaggio lungo la superficie interna e i mezzi di contenimento sono provvisti di secondi mezzi di bloccaggio lungo la superficie esterna. I mezzi di contenimento sono inseribili entro il corpo e il bloccaggio è realizzabile mediante l’incastro tra i primo e secondo mezzi di bloccaggio. In tal modo, si assicura una solida connessione tra i due elementi evitando perdite di combustibile che risulterebbero potenzialmente pericolose. Inoltre, la divisione dei due elementi e l’efficace accoppiamento consentono di ricaricare il combustibile, quando terminato, semplicemente sostituendo i mezzi di contenimento.
Preferibilmente, il corpo e i mezzi di contenimento sono realizzati in un unico elemento. In tal modo, si minimizzano i costi produttivi e il numero di componenti realizzando una struttura semplice, leggera ed economica.
Preferibilmente, il dispositivo comprende almeno una pastiglia anulare interponibile tra l’elemento di bloccaggio e l’elemento di sicurezza, la pastiglia anulare emanando una fragranza grazie al riscaldamento dell’elemento di bloccaggio e/o dell’elemento di sicurezza quando la fiamma è accesa. In tal modo, il dispositivo può fungere da diffusore di fragranze anche se il combustibile produce una combustione inodore.
Ulteriori caratteristiche e vantaggi della presente invenzione risulteranno evidenti dalla descrizione di forme realizzative preferite, illustrate a titolo esemplificativo e non limitativo nelle allegate figure, in cui:
la Figura 1 è una vista schematica in pianta laterale in sezione di una prima forma realizzativa del dispositivo secondo la presente invenzione, quando i mezzi di sicurezza non sono impegnati;
la Figura 2 è una vista schematica in pianta laterale in sezione della forma realizzativa del dispositivo di Figura 1, quando i mezzi di sicurezza sono impegnati per interrompere la combustione;
la Figura 3 è una vista schematica in pianta laterale in sezione di una seconda forma realizzativa del dispositivo comprendente una pastiglia anulare secondo la presente invenzione, quando i mezzi di sicurezza non sono impegnati;
la Figura 4 è una vista schematica in pianta laterale in sezione della forma realizzativa del dispositivo di Figura 3, quando i mezzi di sicurezza sono impegnati per interrompere la combustione.
Con riferimento alle figure menzionate, il dispositivo secondo la presente invenzione fornisce un’illuminazione a fiamma e la diffusione di fragranze mediante la combustione di combustibile liquido emettendo un’illuminazione morbida come quella prodotta da una candela tradizionale, irradiando la luce in tutte le direzioni.
Il dispositivo 1, illustrato nelle Figure 1 e 2, è una prima forma realizzativa in accordo con l’invenzione, conformato come una candela tradizionale sostanzialmente suddiviso in due parti. Il dispositivo 1 comprende un corpo 10, mezzi 20 di contenimento per il combustibile liquido, uno stoppino 30, un elemento 50 di bloccaggio per lo stoppino e mezzi 40 di sicurezza per lo spegnimento della fiamma di combustione.
Il corpo 10 costituisce l’involucro esterno del dispositivo 1. E preferibilmente realizzato mediante materiale trasparente e resistente al calore, quale vetro borosilicato (ad esempio quello venduto con il marchio "Pyrex"), o alternativamente in materiali opachi o traslucidi, quale plastica termoresistente. Materiali differenti sono altresì utilizzabili. Per migliorarne l’impatto estetico, questo può essere stampato o decorato in una varietà di grafiche e colori. Al corpo 10 è anche possibile applicare ulteriori elementi di copertura per modificarne l’estetica o evitare la decorazione diretta sullo stesso.
Come illustrato nelle Figure 1 e 2, il dispositivo 1 si compone essenzialmente di due parti assemblabili una con l’altra. Il corpo 10, una delle due parti principali costituenti il dispositivo 1, presenta forma sostanzialmente cilindrica ed è conformato come una candela tradizionale con l’estremità superiore che si raccorda in maniera convessa verso il centro di simmetria. Questo è provvisto di un’apertura 110 nella porzione superiore di dimensione ridotta rispetto al diametro del cilindro e atta alla fuoriuscita dello stoppino 30 per l’accensione della fiamma. Una seconda apertura 110’ è realizzata nella porzione inferiore corrispondente alla base del cilindro, lungo l’intero diametro. Il corpo 10 è ulteriormente provvisto di primi mezzi 210 di bloccaggio lungo la superficie interna dello stesso in corrispondenza della porzione provvista della apertura 110, atti al bloccaggio per incastro del corpo 10 con i mezzi 20 di contenimento, come nel seguito dettagliatamente descritto. Nella forma realizzativa ivi descritta, i primi mezzi 210 di bloccaggio comprendono una scanalatura realizzata lungo tutta la circonferenza interna del cilindro 10. Alternativamente, i primi mezzi 210 di bloccaggio possono comprendere una o più scanalature realizzate in opportuni punti di accoppiamento preventivamente determinati.
I mezzi 20 di contenimento costituiscono la riserva di combustibile liquido per il dispositivo 1 della presente invenzione. Anche questi sono preferibilmente realizzati mediante materiale trasparente e resistente al calore, quale vetro borosilicato (ad esempio quello venduto con il marchio "Pyrex"), o alternativamente di materiali opachi o traslucidi, quale plastica termoresistente. Materiali differenti sono altresì utilizzabili.
Come illustrato nelle Figure 1 e 2, i mezzi 20 di contenimento costituiscono la seconda parte principale costituente il dispositivo 1, con forma sostanzialmente cilindrica. Questa comprende un’apertura 120 nella porzione superiore di dimensione pari al suo diametro e una base concava raccordata nel centro di simmetria opposta a detta apertura 120. L’apertura 120 consente l’inserimento del combustibile liquido necessario nonché il passaggio dello stoppino 30 di pescaggio. Tale apertura può essere ridotta secondo le esigenze costruttive desiderate. I mezzi 20 di contenimento sono ulteriormente provvisti di secondi mezzi 220 di bloccaggio lungo la superficie esterna del cilindro, in corrispondenza della porzione provvista della apertura 120, atti al bloccaggio per incastro del corpo 10 con i mezzi 20 di contenimento, per mezzo dei primi mezzi 210 di bloccaggio sopradescritti. Nella forma realizzativa ivi descritta, i secondi mezzi 220 di bloccaggio comprendono un dente realizzato lungo tutta la circonferenza esterna del cilindro 20. Il dente 220 ha, in particolare, dimensioni tali da consentire l’incastro con la scanalatura 210. Alternativamente, i secondi mezzi 220 di bloccaggio possono comprendere uno o più denti realizzati in maniera discontinua lungo la circonferenza del cilindro 20, distanziati in maniera tale da consentire l’incastro con le scanalature realizzate sul cilindro 10.
Tanto il corpo 10 quanto i mezzi 20 di contenimento possono essere conformati diversamente senza influenzare le caratteristiche tecniche della presente invenzione.
In corrispondenza della prima apertura 110 provvista nel corpo 10, il dispositivo 1 comprende un elemento 50 di bloccaggio per lo stoppino 30. Questo è realizzato preferibilmente in materiale metallico ma è possibile altresì Tutilizzo di materiali differenti, quali quelli in precedenza descritti per il corpo 10 e i mezzi 20 di contenimento. Tale elemento 50 di bloccaggio presenta preferibilmente una forma allungata con conformazione sostanzialmente a tronco di cono a base circolare, in cui il diametro minore è in corrispondenza delTestremità a contatto con la seconda porzione 230 dello stoppino 30 (in seguito descritta) per poi crescere e divenire a diametro maggiore all’estremità opposta, in direzione della base. In corrispondenza del diametro maggiore è presente una prima estensione 250 la quale funge da piastrina di bloccaggio entro il corpo 10. In particolare, il corpo 10, in corrispondenza della prima apertura 110 superiore, presenta una prima sede 310, ricavata mediante una scanalatura aperta fungente da piano di battuta per l’elemento 50 di bloccaggio. Tale prima sede 310 presenta diametro atto a consentire l’incastro in bloccaggio della prima estensione 250 quando in battuta sulla prima sede 310. Un foro 150 passante è realizzato nel centro dell’elemento 50 di bloccaggio e consente la fuoriuscita e l’arresto dello stoppino 30 in corrispondenza della propria seconda porzione 230. L’elemento 50 di bloccaggio può essere conformato in maniera differente senza modificare gli aspetti inventivi della presente invenzione. Inoltre, è possibile realizzare una pluralità di fori passanti per l’inserimento di più stoppini creando l’effetto di luce desiderato. L’elemento 50 di bloccaggio è accoppiato al corpo 10 preferibilmente mediante un accoppiamento a tenuta, ad esempio mediante una guarnizione del tipo O-ring. Altre forme sono ugualmente utilizzabili per l’elemento 50 di bloccaggio senza influenzare le caratteristiche tecniche della presente invenzione.
Lo stoppino 30 è preferibilmente realizzato mediante un filo intrecciato di fibra tessile, quale il cotone, ed è provvisto di una prima porzione 130, 130’ di contatto con il combustibile liquido e di una seconda porzione 230 di supporto alla fiamma, accoppiata al corpo 10 mediante l’elemento 50 di bloccaggio in corrispondenza dell’apertura 110 superiore. Nella forma realizzativa descritta la prima porzione 130, 130’ è realizzata mediante le due estremità opposte del filo ripiegato poste in modo da risultare affiancate. La seconda porzione 230 è realizzata nel punto di piegamento dello stesso filo, bloccato dall’elemento 50 di bloccaggio. Lo stoppino 30 ha il compito di trasportare il combustibile liquido, tramite capillarità, dalla prima porzione 130, 130’ alla seconda porzione 230, verso la fiamma: quando questo arriva nell'immediata vicinanza della fiamma vaporizza e, reagendo con l'ossigeno (comburente) presente nell'aria, la alimenta.
Lo stoppino 30 può essere impregnato di cera, esempio di paraffina, in modo da facilitarne l'accensione. La fibra che compone lo stoppino 30 può essere trattata con sostanze che la rendono più resistente alle fiamme, per evitare che si consumi troppo in fretta. Inoltre, lo stoppino 30 può presentare un’anima di metallo, quale lo zinco, per migliorarne la stabilità nel pescaggio.
Il diametro e la forma dello stoppino 30 influenzano la velocità della fiamma e devono essere valutati anche in base alla forma e dimensione della candela. Uno stoppino di diametro elevato o troppo lungo creerà una fiamma di dimensioni maggiori, con consumo maggiore di combustibile, mentre uno stoppino troppo corto potrebbe causare lo spegnimento della fiamma.
Il dispositivo 1 è, inoltre, provvisto di opportuni mezzi 40 di sicurezza per consentire lo spegnimento della fiamma in caso di accidentale ribaltamento del dispositivo stesso. I mezzi di sicurezza comprendono un elemento 40 di sicurezza che, nelle presente forma di attuazione, è realizzato in materiale metallico e conformato come l’elemento 50 di bloccaggio e in modo da sovrapporsi allo stesso. Anche per esso è possibile l’utilizzo di materiali differenti, quali quelli in precedenza descritti per il corpo 10 e i mezzi 20 di contenimento. L’elemento 40 di sicurezza presenta dunque, nella forma realizzativa ivi descritta, una forma allungata con conformazione sostanzialmente a tronco di cono a base circolare, in cui il diametro minore è in corrispondenza dell’estremità a contatto con la seconda porzione 230 dello stoppino 30, e dunque della medesima porzione a diametro minore dell’elemento 50 di bloccaggio, per poi crescere e divenire a diametro maggiore all’estremità opposta, in direzione della base. Un foro 140 passante è realizzato nel centro di tale elemento e consente la fuoriuscita, senza bloccaggio, dello stoppino 30 in corrispondenza di tale seconda porzione 230. L’elemento 40 di sicurezza può essere conformato in maniera differente, o non replicare la conformazione dell’elemento 50 di bloccaggio, senza modificare gli aspetti inventivi della presente invenzione. Inoltre, è possibile realizzare una pluralità di fori passanti per l’inserimento di più stoppini creando l’effetto di luce desiderato.
In corrispondenza del diametro maggiore dell’elemento 40 di sicurezza è presente una seconda estensione 240, atta ad impedire la fuoriuscita dell’elemento 40 di sicurezza dalla seconda sede 410 provvista sul corpo 10, in seguito descritta. Il corpo 10 presenta infatti, in corrispondenza della prima apertura 110 superiore, una seconda sede 410 realizzata al disopra della prima sede 310 sempre in corrispondenza della prima apertura 110 superiore. La seconda sede 410 è ricavata mediante una scanalatura lungo l’intera circonferenza chiusa su uno dei due lati di battuta dall’elemento 50 di bloccaggio e di dimensioni tali da rendere mobile l’elemento 40 di sicurezza ma, al contempo, da impedirne il distacco dal corpo 10. Tale seconda sede 410 presenta diametro atto a consentire la tenuta con gioco della seconda estensione 240 e un’altezza atta a consentire lo scorrimento dell’elemento 40 di sicurezza rispetto all’elemento 50 di bloccaggio. L’accoppiamento con gioco per il diametro e l’altezza della seconda sede 410 consentono all’elemento 40 di sicurezza di risultare mobile tra una prima posizione operativa, in cui questo e l’elemento 50 di bloccaggio sono disposti su piani sostanzialmente paralleli per il passaggio della fiamma dal foro 140 passante, ad una seconda posizione di sicurezza, in cui l’elemento 40 di sicurezza e l’elemento 50 di bloccaggio sono disposti su piani incidenti quando il dispositivo 1 è rovesciato accidentalmente.
Di seguito è descritto il funzionamento del dispositivo 1, illustrato in una prima forma realizzativa nelle Figure 1 e 2. Il combustibile liquido, ad esempio olio vegetale, è inserito entro i mezzi di 20 di contenimento i quali fungono da serbatoio di alimentazione. L’apertura 120 prevista nella base superiore del suddetto cilindro consente l’introduzione dello stoppino 30, in particolare della prima porzione 130, 130’ dello stesso per garantire il pescaggio del combustibile. I mezzi 20 di contenimento sono, dunque, inseriti entro detto corpo 10, mediante l’apertura inferiore 110’, la quale presenta un diametro superiore al cilindro dei mezzi 20 di contenimento e tale da consentirle lo scorrimento senza gioco eccessivo e senza incastro. Il bloccaggio tra i due cilindri è realizzato, quando il corpo 10 è completamente sovrapposto ai mezzi 20 di contenimento arrivando a fine corsa, mediante l’incastro tra il primo 210 e il secondo 220 mezzo di bloccaggio. In particolare, il bloccaggio tra i mezzi 20 di contenimento e il corpo 10 è realizzato quando il dente provvisto lungo l’intera circonferenza del cilindro 20 è inserito ad incastro entro la scanalatura provvista anch’essa lungo l’intera circonferenza del cilindro 10. In corrispondenza dei primi 210 e secondi 220 mezzi di bloccaggio è possibile inserire un elemento per migliorare la tenuta della chiusura rendendola stagna, quale ad esempio una guarnizione del tipo O-ring o simili.
Il dispositivo 1 dell'invenzione è atto alla produzione di una fiamma controllata e isolata, mediante una reazione chimica di combustione che comporta l'ossidazione del combustibile liquido contenuto entro i mezzi 20 di contenimento da parte di un comburente che in genere è rappresentato dall'ossigeno presente nell'aria, con sviluppo di calore e radiazioni elettromagnetiche, tra cui le radiazioni luminose che rappresentano la fiamma. La reazione tra il combustibile e il comburente non è spontanea. L'innesco può essere rappresentato per esempio da una fonte di calore o da una scintilla fornita dall’esterno e rappresenta l'energia di attivazione necessaria alle molecole di reagenti. In seguito l'energia rilasciata dalla reazione stessa ne rende possibile l'autosostentamento, senza ulteriori apporti energetici esterni.
L'utente può accendere il dispositivo 1, dunque, mediante una qualsiasi sorgente con una temperatura superiore al punto d’infiammabilità del combustibile liquido utilizzato, avvicinando la stessa allo stoppino 30 imbevuto del combustibile, in particolare nella seconda porzione 230. Il calore della fiamma, che si sviluppa in corrispondenza della seconda porzione 230, vaporizza il combustibile immediatamente sottostante, che è sostituito dal combustibile liquido che risale lo stoppino 30 per azione capillare lungo le fibre dello stesso a partire dalla prima porzione 130, 130’. Lo stoppino 30 è dimensionato in modo tale che l’azione di capillarità attraverso lo stesso trovi un giusto equilibrio tra consumo energetico ed intensità di fiamma prodotta.
La reazione di combustione continua fino a quando i tre elementi del “triangolo del fuoco” sono presenti e, dunque, essenzialmente fino a quando il combustibile liquido contenuto entro i mezzi 20 di contenimento non è esaurito.
Il dispositivo 1 secondo l'invenzione può essere utilizzato anche per diffondere fragranze collocando all'interno degli stessi mezzi 20 di contenimento del combustibile contenente olio profumato o simili.
Nel caso di ribaltamento, dovuto a rovesciamento accidentale, dal dispositivo 1 potrebbe traboccare il combustibile liquido stoccato, eventualmente impregnando altri materiali infiammabili quali legno, elementi tessili e simili, prima che ciò si possa notare o prevenire. Si creerebbe, dunque, un percorso per la fiamma in grado di produrre danni elevati e situazioni di elevata pericolosità per i soggetti coinvolti.
In tal caso è essenziale procedere all’estinzione del processo di combustione prima che la fiamma prodotta in corrispondenza della seconda porzione 230 dello stoppino 30 entri in contatto con il combustibile liquido traboccato. Mancando uno degli elementi del “triangolo del fuoco" la combustione non si sviluppa o si estingue e ciò è possibile per sottrazione (esaurimento o allontanamento) del combustibile, per soffocamento (separazione dell'ossigeno/comburente per mezzo di una sostanza coprente) o per raffreddamento (fermando la reazione a catena di autosostentamento dell'innesco).
Il dispositivo 1 secondo la presente invenzione è in grado di interrompere la combustione prima che la fiamma possa raggiungere il combustibile liquido traboccato secondo quanto segue. L’elemento 40 di sicurezza è mobile tra una prima posizione operativa in cui il foro 140 passante è concentrico allo stoppino 30 per il passaggio della fiamma ad una seconda posizione di sicurezza in cui il foro 140 è disallineato allo stoppino 30 quando il dispositivo 1 è rovesciato. In caso di rovesciamento, i mezzi 40 di sicurezza accoppiati al corpo 10 in corrispondenza della apertura 110 superiore consentono di estinguere la combustione mediante soffocamento nella seconda porzione 230 dello stoppino 30, ove si mantiene la fiamma.
In condizioni operative normali l’elemento 40 di sicurezza e l’elemento 50 di bloccaggio sono disposti su piani sostanzialmente paralleli, mantenendo concentrico il foro 140 passante con la seconda porzione 230 dello stoppino 30, garantendo il passaggio della fiamma dal foro 140 passante e, quindi, l’alimentazione di comburente per l’ autosostentamento.
In caso di ribaltamento accidentale, l’elemento 40 di sicurezza scivola sull’elemento 50 di bloccaggio inclinandosi rispetto a quest’ultimo e disponendosi su un piano incidente grazie all’accoppiamento con gioco per il diametro e l’altezza della seconda sede 410. L’incidenza dei piani dei due elementi 40, 50 fa perdere la concentricità del foro 140 passante rispetto alla seconda porzione 230 dello stoppino 30 ponendo l’elemento 40 di sicurezza a contatto con la stessa seconda porzione 230, in modo da interrompere la combustione per soffocamento, ovvero separando il comburente dal combustibile. Quindi, in caso di ribaltamento, la velocità di spostamento dell’elemento 40 di sicurezza garantisce l’estinzione della fiamma prima che questa possa contattare l’eventuale combustibile liquido versatosi. Dunque, anche se il combustibile liquido versandosi creasse un potenziale percorso di fiamma, il rischio che la combustione del dispositivo 1 possa innescare una nuova reazione di combustione lungo il percorso di fiamma viene sostanzialmente azzerato.
Il medesimo effetto si otterrebbe nel caso in cui l’elemento 40 di sicurezza e l’elemento 50 di bloccaggio fossero distanziati. In tal caso, non si avrebbe lo scivolamento dell’elemento 40 di sicurezza sull’elemento 50 di bloccaggio ma il ribaltamento del dispositivo 1 produrrebbe in ogni caso la perdita di concentricità tra il foro 140 passante e la seconda porzione 230 dello stoppino 30. Dunque, anche se distanziati i piani dei due elementi 40, 50 risulterebbero incidenti nel ribaltamento, ponendo l’elemento 40 di sicurezza a contatto con la seconda porzione 230 dello stoppino interrompendo la combustione.
In una forma realizzativa ulteriore, illustrata nelle Figure 3 e 4, il dispositivo 2 è realizzato come precedentemente descritto per il dispositivo 1. Per ottenere un rilascio di fragranze più controllato e omogeno, il dispositivo 2 comprende ulteriormente una pastiglia 62 anulare interponibile tra l’elemento 52 di bloccaggio e l’elemento 42 di sicurezza. Dunque, l’elemento 40 di sicurezza e l’elemento 50 di bloccaggio, pur mantenendo la medesima conformazione, si trovano distanziati l’uno dall’altro di una distanza pari almeno all’altezza della pastiglia 62 anulare utilizzata.
Il funzionamento del dispositivo 2, sia in condizioni operative normali sia in caso di ribaltamento, è il medesimo già esposto per il dispositivo 1 e, pertanto, non sarà nuovamente descritto. In tale dispositivo 2, dunque, la diffusione di fragranze è migliorata e controllata in quanto la fragranze non deriva dalla combustione dell’apposito olio ma dal riscaldamento della pastiglia 62.
Durante il processo di combustione del combustibile liquido, l’area a contatto o nelle immediate vicinanze della fiamma si riscalda notevolmente in quanto la stessa può raggiungere temperature che variano dai 480°C ai 1400°C. Dal calore della fiamma consegue il riscaldamento sia dell’elemento 42 di sicurezza sia dell’elemento 52 di bloccaggio. La pastiglia 62 anulare, essendo interposta tra questi, si troverà dunque in condizioni di elevato riscaldamento che consentiranno di sprigionare le sostanze odorose contenute al suo interno emanando la fragranza desiderata fino a quando la combustione è sostenuta. In tal modo, dunque, viene limitata la combustione delle sostanze odorose. Inoltre, la fragranza è diffusa in modo più omogeneo e graduale.
E possibile prevedere la possibilità di sostituire o aggiungere una nuova pastiglia quando la precedente è esaurita o quando si vuole modificare la fragranza emessa.
In una forma realizzativa ulteriore, non illustrata, il dispositivo può essere realizzato secondo le caratteristiche descritte in precedenza per il dispositivo 1 o il dispositivo 2 ma è costituito in un elemento unico comprendente sia il corpo che i mezzi di contenimento. In tal modo è possibile minimizzare i costi produttivi in quanto il dispositivo può essere prodotto con estrusione rotativa, con tecniche di stampaggio o simili.
Infine, il dispositivo secondo la presente invenzione può essere provvisto di un tappo di chiusura (non illustrato) posto in corrispondenza dell’apertura 110 superiore per evitare la volatilità del combustibile liquido o il suo versamento a dispositivo spento. Il tappo può essere provvisto di una guarnizione del tipo O-ring per la chiusura a tenuta. Inoltre, può essere accoppiato al corpo 10 per evitare di smarrirlo quando non utilizzato.
Il dispositivo portatile per l’illuminazione a fiamma e/o la diffusione di fragranze secondo la presente invenzione presenta, dunque, un’elevata sicurezza di utilizzo che ne permette l’impiego anche in ambienti dal rischio di propagazione d’incendio potenziale elevato.
L’impiego di elementi atti a spegnere automaticamente la fiamma in caso di ribaltamento consente una notevole versatilità di utilizzo.
La possibilità di emanare fragranze durante la combustione a fiamma consente di utilizzare la presente invenzione anche come profumatore d’ambiente o come insetticida, senza volatizzare olii di combustione ed eliminando la necessità di dispositivi ulteriori.
La possibilità di modificare facilmente la geometria, pur mantenendo inalterata la struttura prevista per il corretto funzionamento, consente la progettazione di un dispositivo secondo la conformazione desiderata in grado di adattarsi a profili desiderati anche notevolmente differenti, adattandosi alla caratteristiche estetiche desiderate.
Un dispositivo realizzato secondo la presente invenzione consente inoltre di razionalizzare gli elementi costituenti lo stesso, e i costi produttivi ad esso associati in relazione al minimo numero di parti utilizzate e alle operazioni necessarie per il loro assemblaggio. Non sono necessari, infatti, interventi con attrezzatura o manodopera specializzata.

Claims (11)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Dispositivo (1) portatile per l' illuminazione a fiamma e/o la diffusione di fragranze mediante la combustione di combustibile liquido comprendente: - un corpo (10), provvisto di una apertura (110) nella porzione superiore; - mezzi (20) di contenimento per detto combustibile liquido accoppiati a detto corpo (10); - almeno uno stoppino (30) provvisto almeno di una prima porzione (130, 130’) di contatto con detto combustibile liquido e di una seconda porzione (230) di supporto alla fiamma, accoppiata a detto corpo (10) in corrispondenza di detta apertura (110) superiore, detto stoppino (30) essendo atto a realizzare il trasferimento di detto combustibile liquido da detta prima porzione (130, 130’) a detta seconda porzione (230) per Γ alimentazione di detta fiamma; caratterizzato dal fatto di comprendere mezzi (40) di sicurezza per lo spegnimento di detta fiamma quando detto dispositivo (1) è rovesciato, detti mezzi (40) di sicurezza essendo accoppiati a detto corpo (10) in corrispondenza di detta apertura (110) superiore ed essendo atti ad estinguere la combustione mediante soffocamento nella seconda porzione (230) di detto stoppino (30).
  2. 2. Dispositivo (1) secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto di comprendere un elemento (50) di bloccaggio per detto stoppino (30) accoppiabile a detto corpo (10) in corrispondenza di detta apertura (110), detto elemento (50) di bloccaggio essendo provvisto di almeno un foro (150) passante atto alla fuoriuscita e al bloccaggio di detto stoppino (30) in corrispondenza di detta seconda porzione (230).
  3. 3. Dispositivo (1) secondo la rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che detto elemento (50) di bloccaggio presenta forma allungata ed è conformato in modo tale da presentare una larghezza e/o diametro minore in corrispondenza dell’ estremità a contatto con detta seconda porzione (230) di detto stoppino (30) e una larghezza e/o diametro maggiore e crescente fino all’estremità opposta.
  4. 4. Dispositivo (1) secondo la rivendicazione 3, caratterizzato dal fatto che detto elemento (50) di bloccaggio presenta una conformazione sostanzialmente a tronco di cono a base circolare.
  5. 5. Dispositivo (1) secondo una o più rivendicazioni da 1 a 4, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di sicurezza comprendono un elemento (40) di sicurezza provvisto di un foro (140) passante per il passaggio di detto stoppino (30) e/o di detta fiamma, detto elemento (40) di sicurezza essendo mobile tra una prima posizione operativa in cui detto foro (140) passante è concentrico a detto stoppino (30) per il passaggio di detta fiamma ed una seconda posizione di sicurezza in cui detto foro (140) è disallineato a detto stoppino (30) quando detto dispositivo (1) è rovesciato.
  6. 6. Dispositivo (1) secondo una o più delle rivendicazioni da 2 a 4 e secondo la rivendicazione 5, caratterizzato dal fatto che detto elemento (40) di sicurezza è mobile tra una prima posizione operativa, in cui detti elemento (40) di sicurezza ed elemento (50) di bloccaggio sono disposti su piani sostanzialmente paralleli per il passaggio di detta fiamma da detto foro passante (140), ad una seconda posizione di sicurezza, in cui detti elemento (40) di sicurezza ed elemento (50) di bloccaggio sono disposti su piani incidenti quando detto dispositivo (1) è rovesciato.
  7. 7. Dispositivo (1) secondo la rivendicazione 6, caratterizzato dal fatto che detto elemento (40) di sicurezza è conformato come detto elemento (50) di bloccaggio e in modo da sovrapporsi allo stesso.
  8. 8. Dispositivo (1) secondo una o più delle rivendicazioni da 5 a 7, caratterizzato dal fatto che detto elemento (40) di sicurezza è a contatto con detta seconda porzione (230) di detto stoppino (30) quando in detta seconda posizione di sicurezza, in modo da interrompere la combustione.
  9. 9. Dispositivo (1) secondo una o più delle rivendicazioni da 1 a 9, caratterizzato dal fatto che detto corpo (10) è provvisto di primi mezzi di bloccaggio (210) lungo la superficie interna e detti mezzi (20) di contenimento sono provvisti di secondi mezzi (220) di bloccaggio lungo la superfìcie esterna, detti mezzi (20) di contenimento essendo inseribili entro detto corpo (10) e il bloccaggio essendo realizzabile mediante l'incastro tra detti primo (210) e secondo (220) mezzi di bloccaggio.
  10. 10. Dispositivo secondo una o più delle rivendicazioni da 1 a 9, caratterizzato dal fatto che detto corpo e detti mezzi di contenimento sono realizzati in un unico elemento.
  11. 11. Dispositivo (2) secondo una o più delle rivendicazioni da 1 a 10, caratterizzato dal fatto di comprendere almeno una pastiglia (62) anulare interponibile tra detti elemento (52) di bloccaggio ed elemento (42) di sicurezza, detta pastiglia anulare emanando una fragranza per effetto del riscaldamento di detto elemento (52) di bloccaggio e/o di detto elemento (42) di sicurezza quando detta fiamma è accesa.
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