ITMI20120569A1 - Stadio rotorico di turbina assiale a rapporto corda/passo migliorato - Google Patents

Stadio rotorico di turbina assiale a rapporto corda/passo migliorato Download PDF

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ITMI20120569A1
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IT
Italy
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blades
axis
rotor stage
axial turbine
Prior art date
Application number
IT000569A
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Inventor
Giacomo Mondellini
Emanuel Pesatori
Marco Polloni
Massimiliano Sanvito
Original Assignee
Franco Tosi Meccanica S P A
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    • FMECHANICAL ENGINEERING; LIGHTING; HEATING; WEAPONS; BLASTING
    • F01MACHINES OR ENGINES IN GENERAL; ENGINE PLANTS IN GENERAL; STEAM ENGINES
    • F01DNON-POSITIVE DISPLACEMENT MACHINES OR ENGINES, e.g. STEAM TURBINES
    • F01D5/00Blades; Blade-carrying members; Heating, heat-insulating, cooling or antivibration means on the blades or the members
    • F01D5/02Blade-carrying members, e.g. rotors
    • F01D5/022Blade-carrying members, e.g. rotors with concentric rows of axial blades

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Description

“STADIO ROTORICO DI TURBINA ASSIALE A RAPPORTO CORDA/PASSO MIGLIORATOâ€
La presente invenzione riguarda lo stadio rotorico di una turbina assiale e le palette di detto stadio rotorico secondo il preambolo delle rivendicazioni principali.
Gli stadi rotorici palettati di una turbina a gas o a vapore sono formati da una serie di palette disposte attorno ad un albero atto a ruotare attorno ad un asse. Sull’albero sono realizzati una pluralità di alloggiamenti, ognuno dei quali à ̈ atto a ricevere la radice di una paletta impedendone il movimento in direzione radiale, per contrastare la forza centrifuga. Le palette comprendono una radice e una lama che termina con un apice alla sommità della lama. La lama a sua volta presenta un ventre normalmente concavo e un dorso normalmente convesso. Relativamente alla direzione e al verso con cui la lama viene investita dal fluido, la lama di una paletta presenta un bordo d’attacco e un bordo d’uscita la cui distanza, individuata su una sezione circonferenziale à ̈ denominata corda. Con sezione circonferenziale si intende la sezione ottenuta mediante l’intersezione con una superficie cilindrica a direttrice circolare con asse coincidente con l’asse macchina. La lama della paletta disposta sull’albero in posizione operativa si sviluppa prevalentemente in direzione radiale. La distanza tra le sezioni circonferenziali di due palette successive, misurata in direzione tangenziale, normale alla direzione radiale e all’asse, si chiama passo. Il rapporto tra la corda e il passo prende il nome inglese di “solidity†. I diversi stadi rotorici presentano lame via via più lunghe procedendo verso valle, per tener conto dell’espansione del fluido verso valle al diminuire della pressione. In corrispondenza dell’apice delle palette può essere presente una piattina, che ha lo scopo di limitare il passaggio del fluido al di fuori dei canali rotorici formati tra palette successive.
Il valore ottimo della solidity dipende dal tipo di turbina e dal fluido che deve elaborare.
Nelle turbine assiali il passo delle palette rotoriche cresce all’aumentare della distanza dall’asse, in quanto, sviluppandosi le palette in direzione prevalentemente radiale, due sezioni circonferenziali di palette successive si allontanano reciprocamente. Ciò significa che per mantenere la solidity all’interno di un valore ottimale, sarebbe necessario aumentare la corda all’aumentare della distanza radiale dall’asse. Un tale aumento della corda costituisce un aggravio dal punto di vista strutturale e risulta spesso non accettabile.
Per ridurre le sollecitazioni dovute al campo centrifugo, si accetta il compromesso di avere un valore ottimale della solidity nella parte centrale della palettatura rotorica, rinunciando ad avere un valore ottimale in prossimità della base e dell’apice.
Un problema à ̈ che sia una solidity troppo elevata che una solidity troppo bassa comportano una diminuzione del rendimento della turbina, che invece, tenendo fissi altri parametri, dovrebbe essere massimizzato, per aumentare la potenza a parità di consumi o ridurre i consumi a parità di potenza.
Un altro problema delle turbine assiali à ̈ la resistenza dei materiali, che vengono fortemente sollecitati dalla forza centrifuga. La velocità di rotazione infatti à ̈ tale da portare al limite la resistenza dei materiali, per cui le sezioni delle palette vengono calcolate anche per resistere alla forza centrifuga che devono sopportare.
Un ulteriore problema comune alle turbine assiali à ̈ quello che le sollecitazioni dinamiche possono creare vibrazioni che possono diventare pericolose per l’integrità della turbina. Frequenze basse sono in genere più pericolose di frequenze elevate.
Scopo della presente invenzione à ̈ pertanto quello di realizzare uno stadio rotorico di turbina assiale e palette di detto stadio rotorico, che permettano di superare gli inconvenienti citati.
In particolare uno scopo à ̈ quello di migliorare la solidity complessiva dello stadio rotorico, migliorandone il rendimento.
Un altro scopo à ̈ quello di limitare le sollecitazioni centrifughe sul materiale.
Un ulteriore scopo à ̈ quello di limitare gli effetti delle sollecitazioni dinamiche.
Detti scopi vengono conseguiti da uno stadio rotorico e da palette che compongono detto stadio rotorico, le cui caratteristiche inventive sono evidenziate dalle rivendicazioni.
L’invenzione sarà meglio compresa dalla seguente descrizione dettagliata, fornita a puro titolo esemplificativo, quindi non limitativo, di tre preferite forme realizzative, illustrate negli annessi disegni, in cui:
la Fig. 1 mostra una vista prospettica di uno stadio rotorico di turbina assiale secondo l’invenzione;
la Fig. 2 mostra una vista prospettica di una porzione dello stadio rotorico secondo una prima forma realizzativa delle palette;
la Fig. 3 mostra una vista in sezione trasversale, con un piano normale alla direzione assiale della porzione di stadio rotorico secondo la forma realizzativa di Fig.2;
la Fig. 4 mostra una seconda forma realizzativa di una paletta;
la Fig. 5 mostra una terza forma realizzativa di una paletta;
la Fig. 6 mostra il confronto tra due sezioni circonferenziali delle palette nel caso di progettazione secondo l’invenzione e nel caso di progettazione tradizionale.
In figura 1, sono mostrati l’asse A, la direzione radiale R e la direzione tangenziale T. L’ asse A corrisponde all’asse di rotazione dello stadio rotorico, la direzione radiale R giace su un piano normale all’asse A ed esce dallo stesso asse A. La direzione tangenziale T à ̈ la direzione di movimento di una paletta che ruota attorno all’asse A e, dato un punto dello stadio rotorico, à ̈ quindi normale al piano che comprende l’asse A e la direzione radiale R che passa per quel punto. Questo sistema di riferimento verrà utilizzato nel seguito della descrizione e nelle rivendicazioni supponendo le palette, nelle varie forme realizzative, disposte in posizione operativa sull’albero dello stadio rotorico.
Con riferimento alla Fig. 1 si vede che lo stadio rotorico di una turbina assiale comprendente un albero 1, atto a ruotare attorno ad un asse A, e una pluralità di palette, che presentano almeno una lama, la quale si estende in direzione sostanzialmente radiale R normale all’asse A. Ad una prima distanza radiale R1 dall’asse A, à ̈ disposto un numero di lame inferiore al numero di lame che sono disposte ad una seconda distanza radiale R2 dall’asse A, la prima distanza radiale R1 essendo inferiore alla seconda distanza radiale R2. Le lame disposte alla seconda distanza radiale R2 si estendono da quelle disposte alla prima distanza radiale R1, potendo essere prolungamenti di quest’ultime o diramazioni, fatte di un unico pezzo o separabili.
Almeno alcune palette dello stadio rotorico subiscono quindi diramazioni dal centro alla periferia, aumentando il numero delle pale che si hanno ad una distanza radiale R2 maggiore di R1.
Nel caso in cui le diramazioni siano tutte alla stessa distanza radiale dall’asse A, sul rotore à ̈ possibile distinguere, in un piano perpendicolare all’asse A, una corona circolare interna C1 ed una corona circolare esterna C2 centrate sull’asse A e separate da un elemento circonferenziale 23. Detta corona circolare interna C1 comprende un numero di lame inferiore al numero di lame comprese nella corona circolare esterna C2.
Aumentando il numero di lame disposte in una corona circolare più esterna, si aumenta il rapporto corda/passo riportandolo a valori più prossimi a quelli ottimali.
Con riferimento alla prima forma realizzativa rappresentata nelle figure da 2 a 3 si vede che lo stadio rotorico di una turbina assiale comprende una pluralità di palette portanti 2, 20, ognuna delle quali comprende una radice 3, 30 atta ad inserirsi in un alloggiamento realizzato sull’albero 1 e a vincolare la paletta portante all’albero 1, un apice 4, 40 e una lama 5, 50, che si estende dalla sommità 13, 130 della radice 3, 30 all’apice 4, 40 in direzione sostanzialmente radiale R.
Tra ogni coppia di palette portanti à ̈ inserita una paletta addizionale 6, che comprende un apice 8, una base 7, una lama 9, che si estende dalla base 7 all’apice 8 in direzione sostanzialmente radiale R. La paletta addizionale non à ̈ normalmente adatta a collegarsi direttamente all’albero 1, ma à ̈ invece adatta a collegarsi alle palette portanti che sono ai suoi lati. Essa presenta quindi un piede 10, che si estende dalla base 7 in direzione sostanzialmente tangenziale T normale all’asse A e alla direzione radiale R.
Le palette portanti 2, 20 comprendendo inoltre ognuna un primo ed un secondo elemento di appoggio 11, 12 che si dipartono dalla lama o dall’apice in direzione sostanzialmente tangenziale T.
Il piede 10 à ̈ atto a vincolarsi agli elementi di appoggio 11, 120 di due palette successive per collegare la paletta addizionale 6 alle due palette portanti 2, 20 tra le quali à ̈ interposta.
Con riferimento alla Fig. 3, si vede che le palette addizionali 6 presentano un’altezza H della lama 9 inferiore all’altezza K della lama 5, 50 delle palette portanti 2, 20.
E’ anche possibile che la paletta addizionale comprenda due o più lame e che la lama della paletta portante non prosegua oltre il primo e secondo elemento di appoggio. In questo caso la lama della paletta addizionale potrebbe essere più lunga della lama della paletta portante.
Vantaggiosamente il piede 10 della paletta addizionale 6 presenta una sezione trasversale, ottenuta con un piano normale all’asse A, che, almeno in un tratto, si stringe allontanandosi dall’asse A.
Dato che i due elementi di appoggio di due palette successive si protendono in direzione tangenziale l’uno verso l’altro, una forma che si strige o a cuneo del piede della paletta addizionale permette alla forza centrifuga di spingere il piede ad incunearsi con forza tra gli elementi di appoggio di due palette successive, producendo un irrigidimento di tutta la palettatura lungo l’elemento circonferenziale 23, composto dalla successione dei piedi delle palette addizionali e degli elementi di appoggio delle palette portanti. Questo permette di elevare le frequenze proprie della palettatura e renderla quindi meno sensibile alle sollecitazioni dinamiche.
L’aumento del numero di lame in una corona circolare periferica, ottenuta con l’interposizione di palette addizionali 6 tra le palette portanti 2, 20, consente di aumentare la solidity in periferia riportandola a valori vicini a quelli desiderati.
Malgrado un aumento del numero di lame in periferia rispetto al numero delle lame più vicine all’asse, le lame delle palette addizionali e le lame delle palette portanti che proseguono verso l’esterno oltre gli elementi di appoggio 11, 12, possono avere una sezione circonferenziale, che presenta un’area complessivamente minore delle lame meno numerose disposte più vicino all’asse. Infatti, nella paletta portante, la sezione della parte di lama che si trova a distanza maggiore dall’asse rispetto agli elementi di appoggio, à ̈ sgravata da parte della massa della lama stessa che si traduce in forza centrifuga durante il funzionamento.
Un’ulteriore riduzione di peso può essere ottenuta realizzando le palette addizionali 6 in un materiale con densità inferiore a quella del materiale con cui sono realizzate le palette portanti 2, 20. Ad esempio la paletta addizionale 6 può essere realizzata in lega di alluminio o materiale composito, mentre le palette portanti 2, 20 possono essere realizzate in acciaio o leghe di titanio.
Con riferimento alla Fig. 4 si vede che, in una seconda forma realizzativa dell’invenzione, lo stadio rotorico comprende palette multiple 106, con una lama primaria 114 direttamente collegata alla sommità della radice 103 e due o più lame secondarie 115A e 115B che si diramano dalla lama primaria 114 verso la periferia dello stadio rotorico. Le due lame secondarie 115A e 115B sono unite da una base 107 che si estende dalla lama primaria 114 in direzione sostanzialmente tangenziale T e nei due versi.
Chiaramente la lama primaria 114 può proseguire oltre la base 107 realizzando una forma della paletta a tre lame secondarie (non rappresentata per semplicità).
Le estremità della base 107 sono sagomate in modo da accoppiarsi alle estremità di altre basi o agli elementi di appoggio di palette portanti a lama singola, che si alternano nello stadio rotorico a questa seconda forma realizzativa, in modo da formare nel rotore un elemento circonferenziale 23 continuo.
In Fig. 5 si vede che in una terza forma realizzativa dell’invenzione, lo stadio rotorico comprende palette multiple 206, in cui due delle lame secondarie 215A, 215B sono collegate, usando una denominazione che fa riferimento alla direzione radiale R uscente dall’asse A, da una base inferiore 207A e da una base superiore 207B o da una piattina, che si estendono in direzione sostanzialmente tangenziale T, formando con le lame secondarie 215A, 215B un quadrilatero chiuso. La presenza della base superiore 207B e la forma a quadrilatero chiuso si oppongono alla deformazione a flessione della base inferiore 207A, garantendo una maggiore rigidità alla struttura che deve sopportare una notevole forza centrifuga durante il funzionamento.
In uno stadio rotorico à ̈ possibile che siano contemporaneamente presenti palette multiple e palette a singola lama, meglio se in disposizione alternata, oppure palette multiple e palette addizionali. E’ meglio se le palette a singola lama comprendono elementi di appoggio per supportare le estremità delle basi delle palette multiple contro l’azione della forza centrifuga.
Con riferimento alla Fig. 6, si vedono i profili 306 della sezione circonferenziale di lame di uno stadio rotorico assiale progettato in modo convenzionale senza utilizzare la soluzione della presente invenzione, e i profili 406 di una sezione circonferenziale delle lame secondo la presente invenzione. Le due sezioni sono prese alla medesima distanza dall’asse A dello stadio rotorico e in una regione abbastanza periferica nella quale le lame secondo l’invenzione hanno già subito una diramazione. Sul disegno si distinguono un bordo di attacco 421, un bordo d’uscita 422 un passo L e una corda M. In figura 6 passo e corda delle palette secondo la progettazione convenzionale vengono indicate con L’ e M’.
Progettata la paletta à ̈ possibile calcolare il rapporto corda/passo detto solidity in funzione della distanza radiale dall’asse A.
Se si fa l’ipotesi di voler introdurre una paletta secondo l’invenzione che mantenga la stessa†̈“solidity†della paletta convenzionale à ̈ evidente che avendo raddoppiato il numero di lame à ̈ necessario dimezzare la corda, cioà ̈ à ̈ necessario scalare il profilo nel suo piano di un fattore 0,5. Scalare un profilo di 0,5 raddoppiando il numero di pale permette di mantenere gli stessi triangoli di velocità in ingresso e uscita della schiera progettata in modo convenzionale, che significa essere in equivalenza fluidodinamica (cioà ̈ le due schiere lavorano allo stesso modo).
E’ facile notare che scalando il profilo di 0,5 e raddoppiando il numero di profili, l’area della singola sezione essendo proporzionale al quadrato della dimensione di scalatura, diventa 1/4 rispetto al profilo non scalato. Considerando che le pale sono il doppio si ottiene che l’area dei due profili che sostituiscono un profilo unico à ̈ la metà del profilo secondo la soluzione convenzionale.
Conservando la solidity e raddoppiando il numero di profili si ha quindi una riduzione del 50% in massa della zona in cui le lame sono raddoppiate in numero. La massa totale dei due profili che fanno lo stesso lavoro del profilo singolo à ̈, infatti, la metà. Questo comporta un notevole vantaggio strutturale diminuendo le forze centrifughe agenti sulle palette portanti, che possono quindi avere una sezione inferiore anche in prossimità della radice.
Si può osservare che per avere la stessa massa della schiera convenzionale si può utilizzare un rapporto di scalatura 0,707. Infatti, il quadrato di 0,707 à ̈ 0,5 che raddoppiato fa 1 (numero di profili doppio).
Usando una scalatura 0,707 si ha però un ragguardevole aumento di solidity.
Variando il rapporto di scalatura tra 0,5-0,707 si può trovare un giusto compromesso tra efficienza fluidodinamica e strutturale.
Quindi un rapporto di scalatura di 0,5 comporta il massimo vantaggio strutturale a livello di stress e il minimo vantaggio fluidodinamico. Un rapporto di scalatura pari a 0,707 comporta il massimo vantaggio fluidodinamico e il minimo vantaggio strutturale a livello di stress.
Un ulteriore vantaggio può essere introdotto utilizzando un materiale più leggero per la paletta addizionale della prima forma realizzativa.
Per chiarire ulteriormente il concetto si può fare il seguente esempio numerico riferito alla Fig. 6:
profili 306 = schiera con paletta standard, N pale nello stadio rotorico;
profili 406 = schiera con paletta dopo la diramazione secondo l’invenzione, 2N palette con profilo scalato 0,5.
Supponendo di avere per i profili standard o convenizonali 306 un passo L’ pari a 118,35 mm e una corda M’ pari a 161,87 mm, i profili convenzionali 306 hanno una solidity pari a 161.87 / 118.35 = 1.37 e un’area della sezione standard = 1305.8 mm<2>.
Per i profili 406 secondo l’invenzione, scalati dopo la diramazione di 0,5, si ha un passo L pari a 59,1 mm e una corda M pari a 81,07 mm, per i profili 406 la solidity vale 81.07 / 59.1 =1.37 e un’area della sezione di una lama = 236.5 mm<2>.
Scalando di 0,5 i profili si mantiene la stessa solidity, mentre la sezione complessiva delle lame dopo la diramazione à ̈ molto inferiore, così pure la massa e gli sforzi dovuti alla forza centrifuga.
Optando per una scalatura che diminuisca la massa totale delle palette e di conseguenza gli sforzi centrifughi, rispetto ad una progettazione convenzionale, si può anche ridurre la sezione di una lama prima della diramazione.
La presente invenzione vuole proteggere anche la sola paletta addizionale di uno stadio rotorico secondo la prima forma realizzativa.
Tale paletta addizionale di una turbina assiale comprende alle sue estremità una base 7 e un apice 8. La paletta addizionale comprende anche una lama 9, che si estende dalla base 7 all’apice 8 in direzione sostanzialmente radiale R. La paletta addizionale secondo l’invenzione non à ̈ normalmente adatta ad essere vincolata direttamente all’albero, ma à ̈ adatta ad essere vincolata, sia con mezzi di vincolo rilasciabili che anche mediante saldatura, ad altre palette rotoriche mediante un piede 10, che si estende in corrispondenza della base 7 in direzione sostanzialmente tangenziale T normale all’asse A e alla direzione radiale R. Detto piede à ̈ atto a vincolare la paletta addizionale almeno ad un primo o ad un secondo elemento di appoggio 11, 12 di due palette portanti successive disposte in uno stadio rotorico.
La presente invenzione vuole proteggere anche la sola paletta portante di uno stadio rotorico secondo la prima forma realizzativa.
Tale paletta portante di uno stadio rotorico di una turbina assiale secondo l’invenzione comprende una radice 3, un apice 4 e una lama 5, che si estende dalla sommità 13 della radice 3 all’apice 4 in direzione sostanzialmente radiale R. La lama presenta un dorso 16 normalmente convesso e un ventre 17 normalmente concavo. Detta radice 3 à ̈ atta a vincolare la paletta all’albero 1. La paletta portante secondo l’invenzione comprende un primo ed un secondo elemento di appoggio 11, 12, che si estendono rispettivamente dal dorso 16 e dal ventre 17 della lama 5, in direzione sostanzialmente tangenziale T. Detti primo e secondo elemento di appoggio 11, 12 sono atti ad essere vincolati ognuno ad una estremità di un piede di una paletta addizionale.
La presente invenzione vuole proteggere anche la sola paletta portante multipla di uno stadio rotorico in base alla seconda e alla terza forma realizzativa.
Detta paletta multipla 106, di stadio rotorico secondo la seconda forma realizzativa dell’invenzione, rappresentata in Fig. 4, comprende una lama primaria 114, che si estende in direzione sostanzialmente radiale R e almeno due lame secondarie 115A, 115B che si dipartono dalla lama primaria 114.
La paletta multipla 206 secondo la terza forma realizzativa, rappresentata in Fig. 5, comprende due lame secondarie 215A, 215B che si diramano dalla lama primaria 214 e sono collegate, con riferimento alla direzione radiale R uscente dall’asse A, da una base inferiore 207A e da una base superiore 207B, che si estendono in direzione sostanzialmente tangenziale T, formando con le lame secondarie 215A, 215B un quadrilatero chiuso. Questa configurazione a quadrilatero chiuso, in cui la base superiore può comprendere una piattina, conferisce rigidezza alla struttura, evitando una eccessiva flessione della base inferiore 207A, a causa delle forze centrifughe.
E’ naturalmente possibile che la paletta multipla secondo la seconda forma realizzativa comprenda tre o più lame secondarie e che la paletta multipla secondo la terza forma realizzativa comprenda tre o più lame secondarie formando due o più quadrilateri chiusi.
E’ naturalmente possibile che lo stadio rotorico secondo l’invenzione presenti più diramazioni delle pale verso la periferia.
Ad esempio in una corona circolare centrale si potrebbero avere N pale, in una corona circolare intermedia 2N pale ed in una terza corona circolare più periferica 3N pale.
Questo può essere ottenuto utilizzando palette multiple con più diramazioni, in cui la lama primaria si divide in due o più lame secondarie, le quali a loro volta si dividono in due o più lame terziarie, oppure con palette addizionali a più lame.
Grazie al fatto che almeno alcune palette dello stadio rotorico subiscono diramazioni dal centro alla periferia, aumentando il numero delle pale che si hanno ad una distanza radiale R2 maggiore di R1, il rapporto corda/passo detto in Inglese “solidity†può essere mantenuto attorno a valori ottimali alla variazione della distanza radiale R. Questo consente di migliorare il rendimento dello stadio rotorico e di diminuire la massa complessiva delle palette.
Grazie al fatto che si possono avere palette portanti collegate all’albero e palette addizionali collegate alle palette portanti e da esse separabili, à ̈ possibile ottenere una grande facilità di montaggio.
Realizzando le palette addizionali in materiali a densità inferiore rispetto alle palette portanti, si può ottenere una minore sollecitazione centrifuga delle palette portanti.
Il piede della paletta addizionale, che si incunea tra gli elementi di appoggio che sporgono tra palette portanti successive, consente di aumentare la rigidezza dello stadio rotorico, diminuendo la sensibilità a vibrazioni causate da sollecitazioni dinamiche e consentendo un migliore smorzamento delle vibrazioni.
Palette con una molteplicità di lame consentono un montaggio più semplice e veloce.
Inoltre palette multiple con una struttura a quadrilatero consentono una particolare rigidezza e quindi un efficace contrasto delle deformazioni dovute alle forze centrifughe.
Particolarmente importante à ̈ la possibilità, aumentando il numero di lame periferiche, di diminuire, rispetto a stadi rotorici convenzionali, la sezione complessiva delle palette e quindi risparmiare sul materiale, ottenendo sia un vantaggio economico che strutturale. A questo vantaggio si può sommare anche un vantaggio di tipo fluidodinamico, ottimizzando al tempo stesso la solidity della schiera. In alternativa à ̈ possibile, a scelta del progettista, mantenere la sezione complessiva delle pale e quindi la sollecitazione centrifuga, migliorando notevolmente la solidity.

Claims (14)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Stadio rotorico di una turbina assiale comprendente un albero (1), atto a ruotare attorno ad un asse (A), e una pluralità di palette, che presentano almeno una lama, la quale si estende in direzione sostanzialmente radiale (R) normale all’asse (A), caratterizzato dal fatto che, a una prima distanza radiale (R1) dall’asse (A), à ̈ disposto un numero di lame inferiore al numero di lame che sono disposte ad una seconda distanza radiale (R2) dall’asse (A), la prima distanza radiale (R1) essendo inferiore alla seconda distanza radiale (R2).
  2. 2. Stadio rotorico secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto di presentare, in un piano perpendicolare all’asse (A), una corona circolare interna (C1) ed una corona circolare esterna (C2), centrate sull’asse (A) e separate da un elemento circonferenziale (23), detta corona circolare interna (C1) comprendendo un numero di lame inferiore al numero di lame comprese nella corona circolare esterna (C2).
  3. 3. Stadio rotorico di una turbina assiale secondo una delle rivendicazioni 1 o 2, caratterizzato dal fatto di comprendere una pluralità di palette portanti (2, 20), ognuna delle quali comprende una radice (3, 30) atta a vincolare la paletta portante all’albero (1), un apice (4, 40) e una lama (5, 50), che si estende dalla sommità della radice (13, 130) all’apice (4, 40) in direzione sostanzialmente radiale (R), e dal fatto di comprendere una pluralità di palette addizionali (6), ognuna delle quali comprende un apice (8), una base (7), una lama (9), che si estende dalla base (7) all’apice (8) in direzione sostanzialmente radiale (R), e un piede (10), che si estende dalla base (7) in direzione sostanzialmente tangenziale (T) normale all’asse (A) e alla direzione radiale (R), dette palette portanti (2, 20) comprendendo un primo ed un secondo elemento di appoggio (11, 12) che si dipartono dalla lama o dall’apice in direzione sostanzialmente tangenziale (T), detto piede (10) essendo atto a vincolarsi agli elementi di appoggio (11, 120) di due palette portanti successive, per collegare la paletta addizionale (6) a dette due palette portanti (2, 20) successive.
  4. 4. Stadio rotorico di una turbina assiale secondo la rivendicazione precedente, caratterizzato dal fatto che ognuna di dette palette addizionali (6) presenta un’altezza (H) della lama (9) inferiore all’altezza (K) della lama (5, 50) delle palette portanti (2, 20).
  5. 5. Stadio rotorico di una turbina assiale secondo la rivendicazione precedente, caratterizzato dal fatto che detto piede (10) presenta una sezione trasversale, ottenuta con un piano normale all’asse (A), che, almeno in un tratto, si stringe allontanandosi dall’asse (A).
  6. 6. Stadio rotorico di una turbina assiale secondo una delle rivendicazioni 1 o 2, caratterizzato dal fatto di comprendere almeno una paletta multipla (106), che presenta una lama primaria (114) che si dirama in almeno due lame secondarie (115A, 115B).
  7. 7. Stadio rotorico di turbina assiale secondo la rivendicazione precedente, caratterizzato dal fatto di comprendere una paletta multipla (206) in cui due di dette lame secondarie (215A, 215B) sono collegate, con riferimento alla direzione radiale (R) uscente dall’asse (A), da una base inferiore (207A) e da una base superiore (207B), che si estendono in direzione sostanzialmente tangenziale (T), formando con le lame secondarie (215A, 215B) un quadrilatero chiuso.
  8. 8. Stadio rotorico di una turbina assiale secondo una o più delle rivendicazioni da 3 a 5, caratterizzato dal fatto che detta paletta addizionale (6) à ̈ realizzata in un materiale con densità inferiore a quella del materiale con cui sono realizzate le palette portanti (2, 20).
  9. 9. Stadio rotorico di una turbina assiale secondo la rivendicazione precedente, caratterizzato dal fatto che detta paletta addizionale (6) Ã ̈ realizzata in lega di alluminio e le palette portanti (2, 20) sono realizzate in lega di acciaio.
  10. 10. Stadio rotorico di una turbina assiale secondo la rivendicazione 8, caratterizzato dal fatto che detta paletta addizionale (6) Ã ̈ realizzata in materiale composito.
  11. 11. Paletta addizionale di uno stadio rotorico di una turbina assiale secondo la rivendicazione 3, comprendente alle sue estremità una base (7) e almeno un apice (8), detta paletta addizionale comprendendo almeno una lama (9), che si estende dalla base (7) all’apice (8) in direzione sostanzialmente radiale (R), caratterizzata dal fatto di comprendere un piede (10), che si estende in corrispondenza della base (7) in direzione sostanzialmente tangenziale (T) normale all’asse (A) e alla direzione radiale (R).
  12. 12. Paletta portante di uno stadio rotorico di una turbina assiale secondo la rivendicazione 4, comprendente una radice (3), un apice (4) e una lama (5), detta lama (5) estendendosi dalla sommità (13) della radice (3) all’apice (4) in direzione sostanzialmente radiale (R), detta lama presentando un dorso (16) e un ventre (17), e detta radice (3) essendo atta a vincolare la paletta all’albero (1), caratterizzata dal fatto di comprendere un primo ed un secondo elemento di appoggio (11, 12), che si estendono rispettivamente dal dorso (16) e dal ventre (17) della lama (5), detti primo e secondo elemento di appoggio (11, 12) essendo atti ad essere vincolati ognuno ad una estremità di un piede di una paletta addizionale secondo la rivendicazione 11.
  13. 13. Paletta multipla (106; 206) di stadio rotorico di una turbina assiale secondo la rivendicazione 1, detta paletta multipla (106; 206) comprendendo una lama primaria (114; 214) che si estende in direzione sostanzialmente radiale (R) a partire dalla sommità della radice (103, 203), caratterizzata dal fatto di comprendere almeno due lame secondarie (115A, 115B; 215A, 215B) che si dipartono dalla lama primaria (114; 214).
  14. 14. Paletta multipla (206) secondo la rivendicazione precedente, caratterizzata dal fatto che dette lame secondarie (215A, 215B) sono collegate, con riferimento alla direzione radiale (R) uscente dall’asse (A), da una base inferiore (207A) e da una base superiore (207B), che si estendono in direzione sostanzialmente tangenziale (T), formando con le lame secondarie (215A, 215B) almeno un quadrilatero chiuso.
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