ITMI20120492A1 - Apparato per l'eliminazione di cariche elettrostatiche da un corpo - Google Patents

Apparato per l'eliminazione di cariche elettrostatiche da un corpo Download PDF

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ITMI20120492A1
ITMI20120492A1 IT000492A ITMI20120492A ITMI20120492A1 IT MI20120492 A1 ITMI20120492 A1 IT MI20120492A1 IT 000492 A IT000492 A IT 000492A IT MI20120492 A ITMI20120492 A IT MI20120492A IT MI20120492 A1 ITMI20120492 A1 IT MI20120492A1
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electrostatic charges
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conductor
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Girolamo Barbieri
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Girolamo Barbieri
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    • HELECTRICITY
    • H05ELECTRIC TECHNIQUES NOT OTHERWISE PROVIDED FOR
    • H05FSTATIC ELECTRICITY; NATURALLY-OCCURRING ELECTRICITY
    • H05F3/00Carrying-off electrostatic charges
    • H05F3/04Carrying-off electrostatic charges by means of spark gaps or other discharge devices

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  • Elimination Of Static Electricity (AREA)
  • Electrostatic Spraying Apparatus (AREA)
  • Application Of Or Painting With Fluid Materials (AREA)
  • Preliminary Treatment Of Fibers (AREA)

Description

DESCRIZIONE
Annessa a domanda di brevetto per INVENZIONE INDUSTRIALE avente per titolo
“APPARATO PER L’ELIMINAZIONE DI CARICHE ELETTROSTATICHE
DA UN CORPOâ€
La presente invenzione ha per oggetto un apparato per l’eliminazione di cariche elettrostatiche da un corpo, ed à ̈ particolarmente concepita per essere utilizzata in impianti di verniciatura al fine di ottenere un efficace smaltimento delle cariche elettrostatiche che tendono ad accumularsi nei manufatti in lavorazione, o in qualsiasi altro apparato o impianto soggetto a disturbo di correnti elettrostatiche.
É noto che, negli impianti di verniciatura ed in particolare negli impianti di verniciatura elettrostatica, à ̈ di fondamentale importanza predisporre un buon collegamento a massa del manufatto in lavorazione, affinché quest’ultimo possa attrarre efficacemente le particelle di vernice polverizzata che vengono erogate verso il manufatto stesso previo eventuale attraversamento di un campo elettrico di ionizzazione. Se non fosse collegato a massa, il manufatto tenderebbe infatti ad accumulare su di sé le cariche elettrostatiche che giungono su di esso per mezzo delle cariche presenti sulle particelle di vernice ad esso applicate e per effetto del campo di ionizzazione prodotto dagli elettrodi eventualmente associati alle pistole di erogazione della vernice. Tanto più elevato à ̈ tale accumulo di carica elettrostatica sul manufatto, tanto più risulta compromessa l’ulteriore adesione di particelle di vernice. In tali condizioni, infatti, si innesca un effetto di “saturazione†del manufatto causato dal fatto che le cariche elettrostatiche accumulate in grande quantità sul manufatto impediscono la ricezione di ulteriori cariche e, quindi, ostacolano l’adesione delle particelle di vernice erogate dalle pistole di verniciatura.
Dal brevetto italiano n. 1276106 a nome del Richiedente à ̈ noto un dispositivo per l’eliminazione della carica elettrostatica da un manufatto sottoposto a verniciatura. Tale dispositivo comprende un assorbitore di carica il quale à ̈ interposto tra l’impianto di verniciatura (ed in particolare ai manufatti da verniciare) ed un dispersore di carica elettrostatica e ad essi collegato per mezzo di appositi conduttori di collegamento. Il dispersore di carica elettrostatica comprende uno strato di tessuto-non-tessuto in fibra sintetica elettricamente isolante e ripiegato su se stesso a definire una pluralità di strati sovrapposti. Sulle due superfici del citato strato di tessuto-nontessuto sono disposti filamenti metallici in forma di fibre corte o di fili continui reciprocamente concatenati ed attraverso tale strato viene fatta fluire aria o altro fluido ricettore di cariche, che durante l’attraversamento dello strato ripiegato viene ionizzata prelevando da esso le cariche elettrostatiche.
In questo ambito tecnico, ed a partire da tale soluzione nota, la Richiedente ha riscontrato che à ̈ possibile migliorare ulteriormente l’efficacia di rimozione di carica elettrostatica, sia in termini di capacità di rimozione della carica elettrostatica in generale, sia in termini di adattabilità dell’apparato ad operare in condizioni d’impiego di volta in volta differenti, in funzione dello specifico impiego previsto.
Scopo della presente invenzione à ̈ sostanzialmente quello di mettere a disposizione un apparato per l’eliminazione di cariche elettrostatiche da un corpo che presenti una migliorata efficienza di rimozione della carica elettrostatica.
E’ inoltre scopo della presente invenzione mettere a disposizione un apparato per l’eliminazione di cariche elettrostatiche da un corpo che sia in grado di ottimizzare e concentrare l’effetto di rimozione della carica elettrostatica in funzione dello specifico impiego di volta in volta previsto. In altre parole, tale scopo si traduce in un’architettura dell’apparato che sia facilmente adattabile a differenti contesti di utilizzo.
Questo scopo ed altri ancora, che meglio appariranno nel corso della presente descrizione, vengono sostanzialmente raggiunti da un apparato per l’eliminazione di cariche elettrostatiche che si caratterizza per il fatto di prevedere un nucleo centrale connesso per mezzo di un conduttore di collegamento ad un corpo da cui prelevare cariche elettrostatiche ed immerso in un flusso di fluido ricettore di cariche elettrostatiche, una pluralità di puntali disposti attorno al nucleo e ad esso affacciati in modo tale che i puntali risultino immersi nel flusso di fluido ricettore di cariche elettrostatiche, e dispositivi per generare una differenza di potenziale elettrico tra i puntali ed un conduttore di terra. Tale configurazione ottimizza l’efficiente della dispersione di cariche elettrostatiche, aumentandola rispetto ai sistemi attualmente noti.
Preferibilmente, il nucleo comprende un pacco lamellare definito da lamelle metalliche parallelamente accostate in relazione di reciproco contatto.
Più i particolare, possono essere previste lamelle di accumulo intercalate a lamelle di drenaggio secondo una sequenza prestabilita. Tale sequenza prestabilita può essere definita a priori in funzione del materiale costituente il corpo dal quale si devono rimuovere le cariche elettrostatiche e/o altre caratteristi morfologiche dell’impianto di verniciatura. È così possibile predisporre in modo semplice e rapido un’opportuna architettura dell’apparato in funzione delle diverse condizioni di impiego.
Le lamelle di accumulo sono preferibilmente realizzate in piombo o altro materiale ferroso avente peso specifico maggiore di quello delle lamelle di drenaggio. Le lamelle di drenaggio sono preferibilmente realizzate in materiale ferroso o altro materiale metallico avente conducibilità elettrica maggiore di quella delle lamelle di accumulo.
Una rete metallica, preferibilmente in rame, può essere avvolta attorno al nucleo. La rete metallica presenta preferibilmente una pluralità di terminazioni acuminate disposte su una sua superficie prevalente di sviluppo di detta rete metallica, così da favorire la dispersione della carica elettrostatica nel fluido ricettore.
I puntali sono preferibilmente sostenuti ed elettricamente collegati tra loro da almeno una barra conduttrice in materiale elettricamente conduttivo, preferibilmente alluminio.
I puntali possono essere realizzati in titanio o altro materiale, preferibilmente metallico, avente resistività maggiore di quella della barra conduttrice.
Preferibilmente, il dispersore comprende una struttura portante presentante una parete tubolare definente internamente un condotto entro il quale à ̈ disposto il nucleo. Tra il nucleo e la parete tubolare risulta preferibilmente definito un volume sostanzialmente anulare. I puntali sono preferibilmente supportati dalla parete tubolare.
Può essere inoltre prevista una ventola o altro dispositivo idoneo a generare nel volume anulare e lungo detta parete tubolare, un flusso di detto fluido ricettore, ad esempio aria.
I dispositivi per generare una differenza di potenziale tra i puntali ed il conduttore di terra possono comprendere un circuito magnetico avente un avvolgimento induttore collegabile ad una rete elettrica e/o un avvolgimento indotto. L’avvolgimento indotto presenta preferibilmente un primo terminale elettricamente collegato ai puntali ed un secondo terminale elettricamente collegato al conduttore di terra.
Preferibilmente, i conduttori che compongono uno o entrambi gli avvolgimenti del circuito magnetico sono realizzati in alluminio rivestito con materiale elettricamente isolante.
Può essere inoltre previsto un assorbitore di cariche elettrostatiche, operante lungo il conduttore id collegamento. Ad esempio, il conduttore di collegamento può presentare un primo tratto collegato ad un primo terminale di collegamento dell’assorbitore e collegabile ad un corpo dal quale rimuovere cariche elettrostatiche, ed un secondo tratto che collega un secondo terminale di collegamento dell’assorbitore al nucleo.
In un suo ulteriore aspetto, invenzione riguarda un procedimento per l’eliminazione di cariche elettrostatiche da un corpo, che contempla la predisposizione di un apparato realizzato secondo quanto sopra descritto.
Secondo un aspetto di tale procedimento, un capo del conduttore di collegamento viene collegato ad un corpo da cui rimuovere cariche elettrostatiche o ad una struttura di supporto di detto corpo.
Viene quindi generata una differenza di potenziale tra i puntali ed il conduttore di terra, in concomitanza con un flusso del fluido ricettore di cariche elettrostatiche, in modo tale che detto flusso investa il nucleo ed i puntali.
Ulteriori caratteristiche e vantaggi appariranno maggiormente dalla descrizione dettagliata di una forma di esecuzione preferita, ma non esclusiva, di un apparato ed un procedimento per l’eliminazione di cariche elettrostatiche da un corpo secondo la presente invenzione. Tale descrizione verrà fatta qui di seguito con riferimento agli uniti disegni, forniti a solo scopo indicativo e pertanto non limitativo, nei quali: - la figura 1 mostra un apparato per l’eliminazione di cariche elettrostatiche secondo la presente invenzione applicato ad un impianto di verniciatura;
- la figura 2 mostra un dispersore secondo la presente invenzione ed impiegato nell’apparato di figura 1, con alcune parti sezionate per evidenziarne l’interno;
- la figura 3 mostra una vista ingrandita di un dettaglio del dispersore di figura 2;
- la figura 4 mostra una porzione di sommità del nucleo del dispersore di figura 2;
- la figura 5 Ã ̈ una vista laterale di una porzione del nucleo del dispersore di figura 2;
- la figura 6 rappresenta un assorbitore di carica elettrostatica impiegato nell’apparato di figura 1.
Con riferimento alle figure annesse, con 1 à ̈ complessivamente rappresentato un apparato per l’eliminazione di cariche elettrostatiche secondo la presente invenzione.
Nella soluzione realizzativa descritta ed in accordo con quanto illustrato in figura 1, l’apparato 1 à ̈ associato ad un impianto di verniciatura 2 non descritto né illustrato nel dettaglio in quanto di per sé noto e convenzionale, nel quale uno o più manufatti 3, costituenti il corpo da cui si vogliono sottrarre cariche elettrostatiche, vengono sottoposti ad un processo di verniciatura elettrostatica. In modo di per sà ̈ noto i manufatti 3 in lavorazione sono impegnati ad una struttura di supporto metallica 4, che può essere usualmente provvista di mezzi di movimentazione a catena o di altro tipo per traslare opportunamente i manufatti stessi lungo l’impianto di verniciatura.
Alla struttura di supporto 4 à ̈ collegato almeno un conduttore di collegamento 5 che, attraverso le parti metalliche costituenti la struttura di supporto 4 stessa, risulta elettricamente connesso ai manufatti in lavorazione 3. Il conduttore di collegamento 5, come verrà descritto nel seguito, realizza una guida elettrica attraverso la quale le cariche elettrostatiche vengono rimosse ed allontanate dai manufatti 3 verso un’area di dispersione di dette cariche.
In particolare, in funzione dell’entità della carica elettrostatica da rimuovere, può essere previsto l’impiego di una pluralità di conduttori di collegamento 5 elettricamente disposti tra loro in parallelo per aumentare la sezione utile di passaggio della carica elettrostatica.
Il conduttore di collegamento 5 Ã ̈ collegato, da parte opposta rispetto alla struttura di supporto metallica 4, ad almeno un dispersore 6 di cariche elettrostatiche illustrato in dettaglio il figura 2.
Il dispersore 6 Ã ̈ configurato in modo tale da generare un flusso di un fluido ricettore di cariche elettrostatiche al quale trasferire le cariche elettrostatiche ricevute dai manufatti 3 attraverso il conduttore di collegamento 5.
Preferibilmente, il fluido ricettore di cariche elettrostatiche à ̈ aria.
Il dispersore 6 comprende una struttura portante 7 presentante una parete tubolare 8 di forma sostanzialmente cilindrica definente internamente un condotto 9 che, nelle figure annesse, si sviluppa verticalmente ma potrebbe assumere una qualsivoglia orientazione spaziale.
Il condotto 9 si sviluppa tra una sezione di ingresso 9a ed una sezione di uscita 9b.
Almeno la citata parete tubolare à ̈ realizzata in materiale elettricamente isolante, ad esempio polipropilene.
Il dispersore 6 comprende inoltre un nucleo 10 disposto internamente al condotto 9 in modo tale che tra il nucleo 10 e la parete tubolare 9 risulti definito un volume sostanzialmente anulare 11. Il nucleo 10 à ̈ elettricamente collegato al conduttore di collegamento 5 per ricevere cariche elettrostatiche da quest’ultimo. Il citato volume anulare 11 à ̈ sede di passaggio del flusso del fluido ricettore di cariche elettrostatiche, il quale fluisce lungo il condotto 9, pertanto il nucleo 10 risulta immerso in tale flusso.
In particolare, l’apparato 1 comprende appositi dispositivi 12 per la generazione del flusso del fluido ricettore di cariche elettrostatiche. Nella forma realizzativa illustrata, i dispositivi per la generazione del flusso comprendono una ventola o ventilatore 12, preferibilmente affacciata alla sezione di ingresso 9a del condotto 9 per generare un flusso di aria assiale lungo il condotto 9.
Preferibilmente, tra la ventola 12 ed il condotto 9 à ̈ interposta una griglia 13 od altro elemento di supporto in grado di consentire il passaggio dell’aria in mandata dalla ventola 13 ed allo stesso tempo di definire una superficie di appoggio stabile per il nucleo 10. In tale situazione, può essere previsto un opportuno isolamento elettrico tra la griglia 13 ed il nucleo 10 su di essa applicato.
Il dispersore 6 comprende inoltre una pluralità di puntali 14 disposti attorno al nucleo 10 e ad esso affacciati in modo tale che i puntali 14 si estendano nel volume anulare 11 e risultino quindi immersi nel flusso di fluido ricettore di cariche elettrostatiche fluente attraverso il condotto 9.
Ciascun puntale 14 presenta almeno una rispettiva estremità acuminata rivolta verso il nucleo 10 ed immersa nel flusso transitante nel condotto 9.
Preferibilmente, inoltre, tutti i puntali 14 sono orientati radialmente rispetto ad un asse di simmetria del condotto 9, e distribuiti parallelamente a detto asse di simmetria.
Nella forma realizzativa illustrata in figura 2, i puntali 14 sono disposti su file parallele coincidenti con generatrici della parete tubolare 8 e ciascuna fila comprende una pluralità di puntali 14 preferibilmente equidistanti tra loro.
Preferibilmente, i puntali 14 sono tra loro collegati da almeno una barra conduttrice 15, realizzata preferibilmente in alluminio o altro idoneo materiale conduttivo.
Nella forma realizzativa illustrata, à ̈ prevista una pluralità di dette barre conduttrici 15 ciascuna disposta lungo una rispettiva fila di puntali 14 (quindi disposta parallelamente ad una generatrice della parete tubolare 8) e ciascuna collegata a tutti i puntali 14 della medesima fila. Le barre conduttrici 15 sono fissate all’interno della parete tubolare 9 in posizioni angolarmente spaziate fra loro, attorno all’asse di sviluppo del condotto 9.
La figura 3 mostra un dettaglio realizzativo dei puntali 14 e delle barre conduttrici 15.
In accordo con tale figura, i puntali 14 sono definiti da estremità di spezzoni 16 di filamento metallico piegato o conformato a “C†ed avente una porzione centrale 16a disposta lungo la barra conduttrice 15 e una coppia di porzioni terminali 16b estendentisi dalla porzione centrale 16a e sostanzialmente perpendicolari ad essa.
In una forma realizzata preferita, ciascuna barra conduttrice 15 à ̈ definita da una lamiera in alluminio ripiegata su se stessa in modo tale che lembi longitudinali paralleli 15a, 15b di tale lamiera risultino avvicinati tra loro e possano afferrare stabilmente le porzioni centrali 16b degli spezzoni 16. La porzione centrale 16a di ciascuno spezzone 16 à ̈ trattenuta dalla rispettiva barra conduttrice 15 mentre le estremità libere delle porzioni terminali 16b definiscono i citati puntali 14 e si estendono in allontanamento dalla barra conduttrice 15 perpendicolarmente ad essa.
Preferibilmente, gli spezzoni 16 e quindi i puntali sono realizzati in titanio o altro materiale, preferibilmente metallico, avente resistività maggiore di quella della barra conduttrice (15).
L’apparato 1 comprende inoltre dispositivi 17 per generare una differenza di potenziale elettrico tra i puntali 14 ed un conduttore di terra 18, elettricamente collegato a massa.
Preferibilmente, i citati dispositivi 17 per generare una differenza di potenziale tra i puntali 14 ed il conduttore di terra 18 comprendono un circuito magnetico 19 avente un avvolgimento induttore 19a collegabile ad una rete elettrica ed un avvolgimento indotto 19b. Preferibilmente, l’avvolgimento induttore 19a e l’avvolgimento indotto 19b sono disposti attorno ad un medesimo nucleo metallico 19c, in posizioni assialmente distanziate l’uno dall’altro.
L’avvolgimento indotto 19b presenta un primo terminale elettricamente collegato ai puntali 14 ed un secondo terminale elettricamente collegato al conduttore di terra 18.
L’avvolgimento indotto 19b determina quindi una differenza di potenziale tra i puntali 14 ed il conduttore di terra 18.
Preferibilmente, i conduttori che compongono uno o entrambi gli avvolgimenti 19a, 19b del circuito magnetico non sono realizzati in rame ma in alluminio rivestito con materiale elettricamente isolante. Si à ̈ infatti constatato che l’impiego di alluminio riduce notevolmente la trasmissione di cariche elettrostatiche alle altre parti dell’apparato 1 rispetto al rame.
Le figure 4 e 5 mostrano nel dettaglio la struttura del nucleo 10.
Il nucleo 10 comprende un pacco lamellare definito da una successione di lamelle metalliche 20, 21 tra loro parallelamente accostate in relazione di reciproco contatto. Le lamelle 20, 21 presentano rispettivi piani prevalenti di giacitura e sono tra loro accostate secondo piani di mutuo contatto che si sviluppano lungo una direzione di avanzamento del flusso nel condotto 9, parallelamente ai citati piani prevalenti di giacitura. In altre parole, le lamelle 20, 21 sono disposte in posizione verticale nella forma realizzativa illustrata nelle figure annesse.
In accordo con una forma realizzativa preferita dell’invenzione, le lamelle 20, 21 sono realizzate in due differenti metalli. Più in particolare, sono previste lamelle di drenaggio 20 e lamelle di accumulo 21. Le lamelle di drenaggio 20 sono realizzate in materiale ferroso o altro materiale metallico avente conducibilità elettrica maggiore di quella delle lamelle di accumulo 21. Le lamelle di accumulo 21 sono realizzate in piombo o altro materiale metallico avente peso specifico maggiore di quello delle lamelle di drenaggio 20.
Secondo l’invenzione, à ̈ previsto che i due tipi di lamelle 20, 21 siano presenti in numero diverso nel pacco costituente il nucleo.
In una forma realizzativa illustrata in dettaglio in figura 4, le lamelle 20 di ferro sono accorpate in gruppi “G†da sette lamelle ciascuno ed i gruppi “G†sono disposti in successione e separati l’uno dall’altro da una rispettiva lamella di piombo 21. In maggior dettaglio, in tale forma realizzativa sono previsti otto gruppi “G†da sette lamelle di ferro 20 ciascuno e sette lamelle di piombo 21 intercalate ai citati gruppi “G†. In una forma costruttiva del nucleo 10 mostrato in figura 4, ciascuna lamella di ferro 20 ha spessore “s1†pari a circa 0.5 millimetri mentre ciascuna lamella di piombo 21 ha spessore “s2†pari a circa 1 millimetro. Il pacco di lamelle 20, 21 à ̈ esternamente avvolto da una rete metallica 22, preferibilmente realizzata in rame, la quale presenta una pluralità di terminazioni acuminate 23 disposte sulla superficie prevalente di sviluppo della rete 22 stessa.
Tali terminazioni acuminate 23, così come i puntali 14, risultano immerse nel flusso di fluido ricettore di cariche elettrostatiche e le loro estremità appuntite promuovono la trasmissione delle cariche elettrostatiche con detto fluido.
Preferibilmente, l’apparato 1 comprende inoltre un assorbitore 24 di cariche elettrostatiche, operativamente interposto tra i manufatti 3 ed il dispersore 6. In tale configurazione, il conduttore di collegamento 5 presenta un primo tratto 5a che collega un primo terminale di collegamento 24a dell’assorbitore 24 ai manufatti 3 (ed in particolare alla citata struttura di supporto 4 metallica), ed un secondo tratto 5b che collega un secondo terminale di collegamento 24b dell’assorbitore 24 al nucleo 10.
L’assorbitore 24, rappresentato più in dettaglio in fig.
3, à ̈ atto a favorire la sottrazione di cariche elettrostatiche dai manufatti in lavorazione 3. Tale assorbitore 24, comprende essenzialmente una massa di accumulo 25 in piombo o altro materiale avente peso specifico maggiore di quello del manufatto 3 e della struttura di supporto 4, ed un elemento di drenaggio 26 in rame o altro materiale avente conducibilità elettrica maggiore di quella della massa di accumulo 25. L’elemento di drenaggio 26 porta, alle rispettive estremità opposte, i due terminali di connessione 24a, 24b rispettivamente impegnati ai capi del primo e del secondo tratto 5a, 5b del conduttore di collegamento 5. Più in particolare, la massa di accumulo 25 e l’elemento di drenaggio 26, realizzati ciascuno in forma di nastro continuo, risultano reciprocamente accoppiati in corrispondenza rispettivi lati di scambio e sono avvolti in forma di bobina cilindrica 27 secondo una pluralità di spire consecutive 27a. Da parte opposta ai suddetti lati di scambio, la massa di accumulo 25 e l’elemento di drenaggio 26 presentano rispettivi lati di separazione distanziati ciascuno dalla spira 27a rispettivamente adiacente, eventualmente tramite interposizione di uno strato di isolamento in carta 28 o altro materiale dielettrico.
La presente invenzione à ̈ particolarmente concepita per essere utilizzata in impianti di verniciatura in accordo con quanto sopra descritto, al fine di ottenere un efficace smaltimento delle cariche elettrostatiche che tendono ad accumularsi nei manufatti in lavorazione.
Ciò non esclude, ovviamente, la possibilità di applicare i concetti innovativi proposti dall’invenzione in qualunque altra circostanza ove sia desiderata l’eliminazione di cariche elettrostatiche da un oggetto. L’invenzione raggiunge gli scopi proposti.
Si à ̈ infatti riscontrato che l’architettura dell’apparato secondo l’invenzione, ed in particolare la struttura con nucleo centrale, puntali sottoposti a differenza di potenziale rispetto alla terra e flusso di aria tra nucleo e puntali migliora la dispersione delle cariche elettrostatiche rispetto alle soluzioni esistenti.
Inoltre, la peculiare realizzazione del nucleo in una successione di lamelle impaccate rende l’apparato 1 facilmente adattabile all’impiego per rimozione di cariche elettrostatiche da materiali diversi. Si à ̈ infatti constatato che variando il numero e la proporzione reciproca delle lamelle di ferro e piombo si ottengono architetture in grado di ottimizzare l’abilità di rimozione delle cariche elettrostatiche da materiali diversi quali, ad esempio, ferro o legno.
In maggior dettaglio, la specifica configurazione descritta à ̈ ottimizzata per la dispersione di cariche elettrostatiche nella verniciatura di manufatti in ferro mentre un aumento del numero di lamelle di ferro per ciascun gruppo tende ad ottimizzare la dispersione di cariche elettrostatiche nella verniciatura di manufatti in legno.

Claims (11)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Apparato per l’eliminazione di cariche elettrostatiche da un corpo, comprendente: - un dispersore (6) di cariche elettrostatiche preposto a generare un flusso di un fluido ricettore di cariche elettrostatiche; - almeno un conduttore di collegamento (5), operativamente connesso a detto dispersore (6) e collegabile ad un corpo (3) dal quale rimuovere cariche elettrostatiche; caratterizzato dal fatto che detto dispersore (6) comprende: - un nucleo (10), connesso a detto conduttore di collegamento (5) per ricevere cariche elettrostatiche da detto corpo (3) ed immerso in detto flusso del fluido ricettore di cariche elettrostatiche per rilasciare dette cariche elettrostatiche a detto fluido, - una pluralità di puntali (14) disposti attorno al nucleo (10) e ad esso affacciati in modo tale che detti puntali (14) risultino immersi in detto flusso di fluido ricettore di cariche elettrostatiche; e - dispositivi (17) per generare una differenza di potenziale tra detti puntali (14) ed un conduttore di terra (18).
  2. 2. Apparato secondo la rivendicazione 1, in cui detto nucleo (10) comprende lamelle metalliche (20, 21) parallelamente accostate in relazione di reciproco contatto.
  3. 3. Apparato secondo la rivendicazione 2, in cui dette lamelle metalliche (20, 21) sono tra loro accostate secondo piani di mutuo contatto che si sviluppano lungo una direzione di avanzamento di detto flusso nel dispersore (6).
  4. 4. Apparato secondo la rivendicazione 2 o 3, in cui il nucleo comprende lamelle di accumulo (21) sequenzialmente intercalate alamelle di drenaggio (20), in cui le lamelle di accumulo (21) sono realizzate in materiale metallico avente peso specifico maggiore di quello delle lamelle di drenaggio (20), e le lamelle di drenaggio sono realizzate in materiale metallico avente conducibilità elettrica maggiore di quella delle lamelle di accumulo.
  5. 5. Apparato secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni da 2 a 4, comprendente inoltre una rete metallica (22), preferibilmente in rame, avvolta attorno al nucleo (10) e presentante una pluralità di terminazioni acuminate (23) disposte su una superficie prevalente di sviluppo di detta rete metallica (22).
  6. 6. Apparato secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, in cui detti puntali (14) sono tra loro collegati da almeno una barra conduttrice (15) in materiale elettricamente conduttivo, preferibilmente alluminio.
  7. 7. Apparato secondo la rivendicazione 6, in cui detti puntali (14) sono realizzati in titanio o altro materiale, preferibilmente metallico, avente resistività maggiore di quella della barra conduttrice (15).
  8. 8. Apparato secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, in cui detto dispersore (6) comprende: - una struttura portante (7) presentante una parete tubolare (8) definente internamente un condotto (9) entro il quale à ̈ disposto detto nucleo (10) in modo tale che tra il nucleo (10) e la parete tubolare (8) risulti definito un volume sostanzialmente anulare (11), detti puntali (14) essendo supportati da detta parete tubolare (8), e - dispositivi (12) per la generazione di un flusso di detto fluido ricettore di cariche elettrostatiche, preposti a generare un flusso assiale di detto fluido in detto volume anulare (11) e lungo detta parete tubolare (8).
  9. 9. Apparato secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, in cui detti dispositivi (17) per generare una differenza di potenziale tra i puntali (14) ed il conduttore di terra (18) comprendono un circuito magnetico (19) avente un avvolgimento induttore (19a) collegabile ad una rete elettrica ed un avvolgimento indotto (19b) avente un primo terminale elettricamente collegato ai puntali (14) ed un secondo terminale elettricamente collegato al conduttore di terra (18).
  10. 10. Apparato secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, comprendente inoltre un assorbitore (24) di cariche elettrostatiche, in cui detto conduttore di collegamento (5) presenta un primo tratto (5a), collegato ad un primo terminale di collegamento (24a) dell’assorbitore (24) e collegabile ad un corpo (3) dal quale rimuovere cariche elettrostatiche, ed un secondo tratto (5b) che collega un secondo terminale di collegamento (24b) dell’assorbitore (24) a detto nucleo (10).
  11. 11. Procedimento per l’eliminazione di cariche elettrostatiche da un corpo, caratterizzato dal fatto di comprendente le fasi di: - predisporre un apparato (1) secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni; - collegare elettricamente un capo di detto conduttore di collegamento (5) ad un corpo (3) da cui rimuovere cariche elettrostatiche o ad una struttura di supporto (4) di detto corpo (3); - generare una differenza di potenziale tra i puntali (14) ed il conduttore di terra (18); - generare un flusso del fluido ricettore di cariche elettrostatiche in modo tale che detto flusso investa il nucleo (10) ed i puntali (14).
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