ITMI20120313U1 - Spazzolino da denti tascabile ripiegabile. - Google Patents

Spazzolino da denti tascabile ripiegabile.

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ITMI20120313U1
ITMI20120313U1 IT000313U ITMI20120313U ITMI20120313U1 IT MI20120313 U1 ITMI20120313 U1 IT MI20120313U1 IT 000313 U IT000313 U IT 000313U IT MI20120313 U ITMI20120313 U IT MI20120313U IT MI20120313 U1 ITMI20120313 U1 IT MI20120313U1
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IT
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brush
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hinge
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Eligio Ponzini
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Ponzini Spa
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    • A46B5/0033Brush bodies; Handles integral with brushware having articulations, joints or flexible portions bending or stretching or collapsing
    • A46B5/0041Mechanical joint or hinge, made up of several components
    • AHUMAN NECESSITIES
    • A45HAND OR TRAVELLING ARTICLES
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    • AHUMAN NECESSITIES
    • A46BRUSHWARE
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Description

SPAZZOLINO DA DENTI TASCABILE RIPIEGABILE
DESCRIZIONE
Campo dell'innovazione
Il presente modello riguarda uno spazzolino da denti tascabile, in particolare uno spazzolino ripiegabile.
Stato della tecnica anteriore
Come noto, gli spazzolini tascabili sono strumenti per l'igiene orale che sono concepiti - in termini di ingombro o di configurazione - per essere facilmente trasportabili. In particolare, gli spazzolini tascabili possono assumere alternativamente una configurazione operativa, di dimensioni adeguate a renderla efficacemente manipolabile nell'uso, ed una configurazione "contratta", nella quale la testina pulente (provvista delle setole di pulizia) è protetta dall'ambiente esterno e lo spazzolino occupa complessivamente un ingombro ridotto, più consono alle esigenze di trasporto in viaggio (per esempio all'interno di una tasca, in una borsetta, e così via).
La tecnica nota ha offerto innumerevoli diverse soluzioni. Una tipologia di spazzolino tascabile particolarmente apprezzabile, di cui ci si occuperà nella presente domanda, si compone sostanzialmente di due porzioni reciprocamente incernierate l'una sull'altra, una prima conformata ad impugnatura e una seconda comprendente le setole di pulizia. Esempi di questa tecnica nota sono illustrati ad esempio in US 4.482.263, US 5.003.658, US 5.464.294, EP 20.268, GB 174.874 e US 2.657.412.
Tutte queste soluzioni, tuttavia, presentano diversi inconvenienti. Innanzitutto i due componenti dello spazzolino, per esigenze costruttive, presentano una forma ed una struttura ottimizzata in funzione del loro ripiegamento, a discapito dell'ergonomia complessiva dello spazzolino nella configurazione operativa aperta. Va infatti notato che l'approccio consolidato in questo settore è quello di concepire e disegnare un contenitore di dimensioni ridotte per la porzione di testina dotata di setole, per poi adattarlo anche alla funzione di impugnatura: questo approccio inevitabilmente produce risultati mediocri dal punto di vista ergonomico complessivo.
Quindi spesso questi spazzolini sono presi in considerazione dagli utenti solo nel caso debbano spostarsi provvisoriamente dal loro luogo di domicilio, ma non vengono tollerati nell'uso corrente quotidiano, ciò che relega questi prodotti a mercati di nicchia.
Peraltro, poiché tutte le soluzioni note presentano degli ampi vani di alloggiamento della testina, la porzione di impugnatura presenta una cavità aperta significativa, che è antiestetica e fastidiosa nell'uso.
Infine, lo stampaggio separato dei vari componenti e il loro successivo assemblaggio risultano piuttosto costosi - i pezzi stampati separatamente devono essere ripresi e assemblati insieme - e comunque non determinano mai una configurazione finale con un accoppiamento perfetto, perchè i pezzi dei vari lotti di produzione possiedono diverse tolleranze che producono giochi variabili. Ciò implica o un ripiegamento difficoltoso o, più facilmente, uno sgradito rischio di smontaggio accidentale (così come è stato assemblato, lo spazzolino di tecnica nota può essere scomposto nei suoi componenti esercitando una modesta trazione). Per di più, gli elementi che compongono la cerniera, o l'innesto, tra i due componenti principali dello spazzolino, proprio perché sono destinati ad essere deformati al fine di realizzarne l'assemblaggio, sono soggetti a rompersi o a cedere sotto sforzo, compromettendo la solidità dello spazzolino.
Problema tecnico e descrizione sommaria
Problema alla base del presente modello è dunque quello di superare gli inconvenienti della tecnica nota, fornendo uno spazzolino ripiegabile perfezionato, che sia fabbricabile in modo economico, sia saldamente accoppiato con precisione nella zona di cerniera e sia esteticamente gradevole ed ergonomico in qualsiasi condizione d'uso, così da essere utilizzabile anche a prescindere dalla sua attitudine al ripiegamento.
Questi scopi vengono conseguiti attraverso le caratteristiche menzionate nella rivendicazione 1. Le rivendicazioni subordinate descrivono caratteristiche preferenziali della preferite del modello.
Breve descrizione dei disegni
Ulteriori caratteristiche e vantaggi dello spazzolino secondo il modello risulteranno comunque meglio evidenti dalla descrizione dettagliata che segue, data a titolo di esempio ed illustrata nei disegni annessi, nei quali:
fig. 1 è una vista in alzato laterale dello spazzolino secondo il modello con la testina rappresentata sia in assetto aperto, di utilizzo, che in assetto prossimo alla chiusura;
fig. 2 è una vista in pianta dall'alto dello spazzolino di fig. 1;
figg. 3 e 4 sono viste rispettivamente in alzato laterale e in pianta dall'alto dello stesso spazzolino delle figure 1 e 2, ma in assetto chiuso, di non utilizzo;
figg. 3A e 4A sono viste analoghe a quelle delle figg. 3 e 4 in cui il coperchio di chiusura lascia vedere in trasparenza la testina insetolata;
fig. 5 è una vista in alzato laterale, in esploso, che mostra le diverse parti componenti dello spazzolino secondo il modello;
fig. 6A è una vista in pianta dall'alto della sola parte di impugnatura; e fig. 6B è una vista in pianta dal basso della sola parte di coperchio (ventre interno).
Descrizione dettagliata
Come mostrano i disegni, in particolare fig. 5, uno spazzolino ripiegabile o tascabile si compone di una porzione di impugnatura P, di una porzione di lavoro L, e di una porzione di coperchio C.
La porzione di lavoro L comprende ad un estremo una testina 1 dotata di setole, che si prolunga in un collo 2 il quale porta, al suo estremo opposto alla testina 1, un bulbo che definisce primi mezzi di incernieramento 3.
La porzione di impugnatura P comprende a sua volta un corpo centrale di presa 4, fusiforme, che presenta ad una estremità prossimale secondi mezzi di incernieramento 5; nella zona di estremità distale 7, il corpo di impugnatura 4 presenta una cavità o impronta principale 6, formante sede per l'alloggiamento della testina 1 in assetto di spazzolino chiuso.
L'estremità distale 7 dell'impugnatura P è conformata in modo da consentire anche, come meglio descritto nel seguito, l'aggancio e l'incernieramento di un coperchio C.
Lo spazzolino secondo il modello è fabbricato di materiale plastico, secondo una modalità preferita che si metterà in luce più avanti. In particolare, l'andamento generale delle linee e delle superfici è assolutamente analogo a quelle di un moderno spazzolino con impugnatura ergonomica.
Più precisamente, nella forma esemplificativa illustrata, la porzione di lavoro L è stampata di un unico pezzo, comprendente la testina 1 ed il collo 2 che termina con detto bulbo costituente i primi mezzi 3 di cerniera. Questi ultimi sono atti ad impegnarsi a rotazione con detti secondi mezzi 5 di cerniera, solidali con la porzione P di impugnatura.
Le due porzioni di impugnatura P e di lavoro L sono reciprocamente girevoli intorno ad un asse di rotazione (trasversale all'asse longitudinale principale dello spazzolino) determinato da detti primo e secondo mezzi di cerniera 3 e 5 che, accoppiandosi reciprocamente secondo la modalità che si illustrerà più avanti, definiscono appunto una porzione di cerniera delle due parti L e P dello spazzolino.
Per ottenere un buon ripiegamento ed al contempo una ergonomia gradevole del dispositivo, secondo una forma preferita, il corpo di impugnatura 4 presenta una forma sostanzialmente a fuso, con sezione genericamente ellittica ed affusolato verso le estremità; lo spessore maggiore del figura geometrica che circoscrive il fuso cade in corrispondenza della zona di cavità 6, dove la testina 1 finisce per essere accolta nell'assetto ripiegato.
Il corpo 4, sul suo lato ventrale - ossia il lato rivolto dalla stessa parte delle setole durante l'uso - si apre con detta impronta principale o cavità 6 ed una impronta a sella 6a (ben visibile in fig. 2) sagomata in modo da accogliere almeno parte del collo 2 e della testina 1. Come ben visibile nelle figg. 1 e 5, la porzione di estremità prossimale - che definisce i secondi mezzi di cerniera 5 - è piegata lievemente verso la parte ventrale, rispetto all'asse longitudinale dell'impugnatura 4. Ciò produce nel profilo laterale una zona a sella 6a'. Tra la zona a sella 6a' e l'estremità prossimale, il copro di impugnatura presenta un profondo incavo che va a definire una coppia di forcelle 7 e 8 terminali, tra le quali si distende un perno di cerniera 9. Per la migliore ergonomia dello spazzolino ripiegabile, il perno 9 di cerniera è spostato verso il ventre rispetto all'asse longitudinale x-x' dell'impugnatura P.
La porzione di lavoro presenta una testina insetolata 1, dalla quale si prolunga un esile collo 2 incurvato rispetto al piano di lavoro y-y' delle setole. In particolare, la curvatura del collo è tale da disporre il bulbo di cerniera 3 spostato verso la zona ventrale dello spazzolino, rispetto al piano di lavoro y-y' delle setole. Tale spostamento è di pochi millimetri ed è sufficiente a portare la testina 1 in alloggiamento nella sede 6 - nell'assetto ripiegato -con il collo 2 adagiato in modo esteticamente aggraziato (si vedano figg. 3 e 3A) sull'impronta 6a dell'impugnatura 4.
Nel bulbo di cerniera 3 è previsto un foro 3a nel quale è destinato ad accoppiarsi - nel modo che si descriverà più avanti - il perno di cerniera 9 dell'impugnatura P. A tal fine, il bulbo di cerniera 3 è di dimensione maggiore rispetto alla restante porzione di collo 2, col quale si raccorda mediante la zona di radice 2a.
La porzione di lavoro L, una volta che venga fatta ruotare attorno alla cerniera 3,5, nel senso indicato dalla freccia F, può essere ripiegata sull'impugnatura P nel modo mostrato nelle figure 3 a 5, ove la testina 1 delle setole può essere accolta nella cavità 6, il collo 2 nell'impronta 6a e la radice 2a del collo 2 tra le due forcelle 7 e 8 della cavità terminale.
Come ben visibile nelle figure, l'impronta 6a ha una profondità variabile lungo il suo sviluppo sul corpo massiccio 4 dell'impugnatura. L'impronta 6a è infatti meno profonda in prossimità della porzione di cerniera 3,5 e va progressivamente approfondendosi, sino ad aprirsi nella cavità 6, dove anche il corpo di impugnatura è più voluminoso ed è meglio in grado di accogliere la testina 1 della porzione di lavoro L.
Più precisamente, la profondità dell'impronta 6a e della cavità 6 segue un profilo analogo allo spessore della porzione di lavoro L: pertanto è meno profonda nella sella 6a' dove accoglie semplicemente il collo 2 ed è invece più profonda nella cavità 6, in cui deve accogliere la testina 1.
Di conseguenza anche la larghezza dell'impronta non è costante, ma segue il profilo perimetrale della porzione di lavoro L (come ben visibile nella fig. 2).
In questo modo, una volta che la porzione di lavoro L viene ripiegata sull'impugnatura P (figg. 3 e 3A) e va ad occupare l'impronta 6, 6a, la superficie esterna complessiva dello spazzolino ripiegato risulta genericamente continua e l'impronta 6, 6a viene sostanzialmente chiusa in modo raccordato dalla stessa porzione di lavoro L.
Per consentire una buona chiusura della porzione L sull'impugnatura P, il collo 2 si diparte dalla porzione di cerniera 3,5 con uno spessore d che è sostanzialmente minore del corrispondente spessore D dell'impugnatura in prossimità della cerniera 3,5. Ciò consente, da un lato, di accogliere completamente tutto lo spessore d del collo 2 nella sella 6a, anche nella zona in prossimità della cerniera 3,5 dove è meno profonda e, d'altro lato, di ottenere che il profilo dorsale del collo 2 - una volta richiuso lo spazzolino - rimanga circa a filo della superficie ventrale dell'impugnatura, col desiderato gradevole effetto estetico, ben apprezzabile nelle figg. 3 e 5.
La cerniera viene definita dalle due parti sulla porzione di lavoro L e sulla porzione di impugnatura 6. I primi mezzi 3 sono in forma di un bulbo che presenta due superfici laterali parallele attraversate perpendicolarmente dal foro di cerniera 3a. I secondi mezzi 5 sono in forma di una forcella con rebbi 7 e 8 tra cui si distende il perno di rotazione 9. Le due superfici parallele dei primi mezzi 3 sono dunque destinate a poggiare a scivolare in rotazione contro analoghe superfici interne dei rebbi 7 e 8.
Quando i due pezzi P ed L sono accoppiati tra loro, il bulbo 3 è alloggiata di precisione, liberamente girevole, tra i due rebbi 7 e 8 della impugnatura P; questo accoppiamento garantisce la stabilità laterale della porzione di cerniera. Il perno 9 è destinato inoltre a ruotare liberamente all'interno del corrispondente foro trasversale 3a, con ciò assicurando il vincolo e la guida a rotazione.
Benché si possa prevedere di fabbricare separatamente l'impugnatura P dalla porzione di lavoro L, per poi inserire il bulbo 3 tra le flange 7 e 8, e infine inserire un perno 9 dall'esterno, si ritiene preferibile, secondo un ulteriore aspetto originale del presente modello, ottenere l'intera porzione di cerniera 3,5 direttamente in un'unica fase di co-stampaggio di materiali plastici incompatibili.
Quest'ultima viene conseguita definendo un primo componente strutturale - ad esempio la forcella 7,8 col relativo corpo 4 ad essa solidale - di un primo materiale plastico A, sul quale è poi sovrastampato il secondo componente - ad esempio il bulbo 3 col relativo collo 2 - di un secondo materiale B incompatibile col primo.
A sua volta uno dei componenti può essere sovrastampato con altro materiale riempitivo od estetico, quale ad esempio la zona più morbida di materiale elastomerico 4a prevista sul corpo 4.
In altre parole, i due materiali A e B vengono scelti in termini di temperatura di fusione e natura, tali da non portare ad alcuna saldatura tra le parti, ma invece permette di realizzare un accoppiamento preciso (a vantaggio della regolarità del movimento di rotazione) e molto saldo (a vantaggio della sicurezza di impiego).
Il termine "incompatibile" viene qui utilizzato per indicare che un primo materiale non si accoppia o non si lega, per caratteristiche fisiche o chimiche, ad un secondo materiale. Ciò implica sia una non affinità tra i materiali, sia una sufficiente differenza di temperatura di fusione per evitare che l'uno deformi l'altro. Si ottiene dunque l'insieme di impugnatura P e porzione di lavoro L come complesso unitario, già assemblato nelle due fasi successive di stampaggio, senza ulteriori operazioni di montaggio. Oltre a ciò, l'accoppiamento del primo 3 e del secondo 5 mezzo di cerniera 5 è ottenuto di precisione e consente dunque una regolarità di rotazione e il mantenimento saldo nel tempo del reciproco legame di queste due parti.
Come materiale A si può impiegare un materiale plastico del gruppo poliesteri aromatici (ad esempio PC policarbonato, PET Polietiletereftalato, PBT Polibutilentereftalato), poliammidi omopolimeri e copolimeri (ad esempio PA6, PA66, PA12), che hanno tutti punto di fusione relativamente elevato (per esempio superiore a 215-225°C), mentre per il materiale B si può far impiego di materiali plastici del gruppo poliolefine (per esempio PE-LD, PE-HD, PP omopolimero e copolimero), polimeri vinilici (per esempio polimeri dello stirolo omopolimero quali PS o MS; polistiroli copolimeri quali SAN o ABS; polimeri di cloruro di vinile quale PVC), polimeri poliacrilici e metacrilici (ad esempio PMMA, copolimero metacrilato-(acrilonitrile)-butadiene-stirene) che hanno punto di fusione relativamente basso (per esempio inferiore a 185-195°C). Per conseguenza, al momento dello stampaggio, il materiale B avrà una temperatura insufficiente a far fondere la parte precedentemente formata col materiale A, assicurando che la connessione non si deformi.
Preferibilmente il processo prevede di stampare prima la porzione di lavoro L nella forma illustrata in fig. 5, eventualmente insetolandola (operazione che può essere eseguita alternativamente al completamento dell'assemblaggio dello spazzolino), e poi si procede a sovrastampare il componente strutturale dell'impugnatura P. In questa seconda fase, i rebbi 7 ed 8 ed il perno 9 si formando sfruttando come controstampo direttamente le superfici laterali del bulbo 3 e lo stesso foro 3a, ciò che quindi assicura una notevole precisione di fabbricazione e comunque una libera rotazione delle parti (perchè costruite con materiali incompatibili che non si saldano fra loro).
In questo modo la cerniera 3, 5 viene consolidata in modo stabile e non è più possibile alcun involontario disassemblaggio.
Tramite un disegno accurato degli stampi, considerando anche i ritiri propri di ciascun materiale, è poi possibile ottenere il minimo gioco desiderato tra i primi e i secondi mezzi di cerniera così da conseguire un funzionamento di ripiegamento gradevole dello spazzolino, ossia con uniformità di rotazione, ma senza giochi trasversali eccessivi, che risulterebbero sgradevoli.
Per stabilire un fondo corsa della porzione di lavoro L nella direzione di rotazione opposta alla freccia F - così da mantenere lo spazzolino aperto e disteso durante l'uso - è prevista una sporgenza o camma di battuta 2b alla base del bulbo 3. Questo elemento di battuta è destinato ad entrare in contatto con uno spallamento definito tra i due rebbi 7 e 8, in modo da determinare la posizione di fondo corsa aperto dello spazzolino.
Secondo una variante preferita, l'impronta 6, in corrispondenza della zona di alloggiamento dei ciuffi di setole, presenta una serie di fori o fenditure passanti (non rappresentati), che hanno lo scopo di lasciar percolare goccioline d'acqua che dovessero eventualmente distaccarsi dai ciuffi di setole e finire sul fondo dell'impronta. In questo modo l'alloggiamento della testina e delle relative setole viene mantenuto sempre asciutto, evitando problemi sanitari.
Infine, a completamento della struttura di spazzolino descritta sopra, preferibilmente è previsto un elemento di coperchio indicato nel suo complesso con C.
Questo elemento è formato da un semiguscio 10, preferibilmente in materiale trasparente o semitrasparente, che è destinato a formare copertura di protezione della cavità 6 di alloggiamento della testina 1 delle setole. Il coperchio C a semiguscio presenta ad una prima estremità, due alette 11 e 12, tra le quali si estende un ponticello 13 in forma di perno. Corrispondentemente, all'estremità distale dell'impugnatura 4 è prevista una protuberanza terminale 7 in cui è praticata una sede 7a per il perno 13, in forma di un' asola che termina con un allargamento di diametro corrispondente a quello del perno 13.
Alla estremità opposta, il semiguscio 10 presenta una sfinestratura allargata 14, per la funzione meglio descritta qui di seguito.
Il margine libero 15 del semiguscio 10, che è il bordo inferiore nel disegno della fig. 5, ha un profilo che si adatta di precisione al profilo 6b della cavità 6 della impugnatura P.
Con un coperchio C così formato è possibile, da un lato, un facile montaggio dello stesso sull'impugnatura: infatti è sufficiente inserire il perno 13 nella sede 7a ad asola della estremità 7 dell'impugnatura P e, con leggero forzamento, portare questo perno entro il foro centrale allargato della fessura 7a.
Ruotando attorno all'asse di questo perno 13, il coperchio C può allora passare dalla posizione chiusa, rappresentata in fig. 3 alla posizione aperta rappresentata in fig. 1 (assetto aperto), o viceversa. Nella posizione chiusa, la porzione di lavoro L è ripiegata sulla porzione d'impugnatura P, la testina 1 con le setole si trova all'interno della cavità 6 e la porzione di raccordo del collo 2 attraversa la finestra 14; il bordo sagomato 15 del semiguscio 10 sposa perfettamente il bordo della cavità 6, realizzando una continuità della superficie laterale e della figura geometrica complessiva dell'impugnatura.
Nella posizione aperta, il coperchio C è stato fatto ruotare in direzione A (v. fig. 1) per lasciare libera la cavità 6, in modo che il collo 2 può essere mosso verso l'alto, ruotando secondo la freccia B (come rappresentato con linee a tratti in fig. 1), per far uscire la testina 1 dalla cavità 6 ed infine portare la porzione di lavoro L nella posizione finale, rappresentata a linee piene nella stessa fig. 1. Dopo che collo 2 e testina 1 hanno raggiunta questa posizione, il coperchio C può essere richiuso, per dare continuità alla porzione di impugnatura P e consentire una facile presa della mano che utilizza lo spazzolino.
S'intende comunque che il presente modello non deve considerarsi limitato alla particolare disposizione illustrata sopra, che costituisce soltanto una forma esemplificativa di esso, ma che diverse varianti sono possibili, tutte alla portata di un tecnico del ramo, senza per questo uscire dall'ambito di protezione del modello, come definito dalle rivendicazioni che seguono.
In particolare, benché non espressamente illustrato, l'applicazione delle setole sulla testina 1 può essere eseguita in qualsiasi modo desiderato, prima o dopo l'accoppiamento della porzione di impugnatura P alla porzione di lavoro L, senza che ciò influisca in alcun modo sull'insegnamento principale qui fornito. Ad esempio, l'applicazione delle setole può avvenire con tecnologia tradizionale, con ancorine metalliche, oppure con la nota tecnologia "inmolding".
Ancora, il singolare profilo dell'impugnatura, come appare nei disegni allegati, o la scelta delle combinazioni di materiali potranno essere variati a piacimento.

Claims (11)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Spazzolino da denti ripiegabile, del tipo comportante una porzione di lavoro (L), provvista di una testina (1) portante le setole, aggettante da un elemento di collo (2), ed una porzione di impugnatura (P) a corpo fusiforme (4), tra dette due porzioni essendo prevista una porzione di cerniera (3,5) atta a consentire una reciproca rotazione secondo un asse trasversale all'asse longitudinale dello spazzolino, caratterizzato da ciò che la porzione di impugnatura presenta, verso una estremità distale, una impronta principale (6) di forma e profondità adeguata ad accogliere di misura detta testina (1), quando la porzione di lavoro (L) venga ripiegata sulla porzione di impugnatura (P) intorno a detta cerniera (3, 5), e da ciò che tra detta impronta principale (6) e detta porzione di cerniera (3, 5), il corpo fusiforme (4) di detta porzione di impugnatura (P) presenta una impronta a sella (6a) per ospitare parzialmente detto collo (2).
  2. 2. Spazzolino come in 1), in cui detta impronta principale (6) e detta impronta a sella (6a) sono tra loro raccordate e conformate in modo tale che la porzione di lavoro (L), quando accolta in dette impronte principale e a sella (6, 6a), determini con la sua superficie dorsale un profilo ad arco raccordato al profilo dell'impugnatura (P).
  3. 3. Spazzolino come in una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, in cui detta porzione di cerniera (3, 5) si compone di primi mezzi a cerniera (3) solidali a detta porzione di lavoro (L) e secondi mezzi a cerniera (5) solidali a detta porzione di impugnatura (P), reciprocamente impegnati, detti primi mezzi (3) e detti secondi mezzi (5) di cerniera essendo ottenuti di materiali reciprocamente incompatibili e sovrastampati gli uni sugli altri.
  4. 4. Spazzolino come in 3), in cui detti primi mezzi a cerniera sono in forma di un bulbo (3) a facce piane contrapposte, attraversato da un foro centrale (3a), atto a cooperare con un perno di rotazione (9) facente parte di detti secondi mezzi a cerniera (5).
  5. 5. Spazzolino come in 4), in cui detti secondi mezzi a cerniera (5) sono in forma di una forcella con una coppia di rebbi (7, 8) tra i quali si estende detto perno di rotazione (9).
  6. 6. Spazzolino come in una qualsiasi delle rivendicazioni 3) a 5), in cui detta porzione di impugnatura (P) e detta porzione di lavoro (L) sono formate da materiali plastici diversi e appartenenti alternativamente al gruppo dei poliesteri aromatici, poliammidi omopolimeri e copolimeri, oppure al gruppo poliolefine, polimeri vinilici, polimeri poliacrilici e metacrilici.
  7. 7. Spazzolino come in una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, in cui detta impronta principale (6) di alloggiamento della testina (1) delle setole è associato un coperchio (10) a semiguscio, formante copertura di protezione di detta impronta principale (6) e della testina (1) in essa alloggiata.
  8. 8. Spazzolino come in 7, in cui il margine libero di detto semiguscio (10) ha un profilo che sposa il profilo (6b) di detta impronta principale (6), così da raccordarsi e determinare una continuità della superficie esterna dell'impugnatura (P).
  9. 9. Spazzolino come in 7, in cui detto coperchio a semiguscio (10) è impegnato a rotazione, mediante accoppiamento a scatto, con una estremità distale (7) di detta impugnatura provvista di mezzi di ritegno (7a).
  10. 10. Spazzolino come in 7, 8 o 9, in cui detto coperchio a semiguscio (10) presenta inoltre una sfinestratura (14) allargata che, in condizioni di spazzolino ripiegato e chiuso, consente il passaggio di una porzione di detto collo (2).
  11. 11. Spazzolino come in una qualsiasi delle rivendicazioni 7 a 10, in cui detto coperchio a semiguscio (10) è realizzato in materiale trasparente o semitrasparente.
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