ITMI20112261A1 - Eiettore multifase ad assetto variabile per recupero di produzione a testa pozzo - Google Patents

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ITMI20112261A1
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IT
Italy
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hollow structure
ejector
channel
rotation
Prior art date
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IT002261A
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Inventor
Paolo Andreussi
Alberto Ansiati
Gianfederico Citi
Berardo Lorenzo Di
Stefano Magi
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Eni Spa
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    • FMECHANICAL ENGINEERING; LIGHTING; HEATING; WEAPONS; BLASTING
    • F04POSITIVE - DISPLACEMENT MACHINES FOR LIQUIDS; PUMPS FOR LIQUIDS OR ELASTIC FLUIDS
    • F04FPUMPING OF FLUID BY DIRECT CONTACT OF ANOTHER FLUID OR BY USING INERTIA OF FLUID TO BE PUMPED; SIPHONS
    • F04F5/00Jet pumps, i.e. devices in which flow is induced by pressure drop caused by velocity of another fluid flow
    • F04F5/44Component parts, details, or accessories not provided for in, or of interest apart from, groups F04F5/02 - F04F5/42
    • F04F5/46Arrangements of nozzles
    • F04F5/461Adjustable nozzles
    • FMECHANICAL ENGINEERING; LIGHTING; HEATING; WEAPONS; BLASTING
    • F04POSITIVE - DISPLACEMENT MACHINES FOR LIQUIDS; PUMPS FOR LIQUIDS OR ELASTIC FLUIDS
    • F04FPUMPING OF FLUID BY DIRECT CONTACT OF ANOTHER FLUID OR BY USING INERTIA OF FLUID TO BE PUMPED; SIPHONS
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    • F04F5/14Jet pumps, i.e. devices in which flow is induced by pressure drop caused by velocity of another fluid flow the inducing fluid being elastic fluid
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Description

EIETTORE MULTIFASE AD ASSETTO VARIABILE PER RECUPERO DI
PRODUZIONE A TESTA POZZO
La presente invenzione si riferisce a un eiettore multifase ad assetto variabile.
L’oggetto della presente invenzione trova impiego nel settore petrolifero e, in particolare, si presta a essere utilizzato in impianti di estrazione di correnti idrocarburiche multifase †on-shore†, “off-shore†(topside) e sottomarini.
Nel dettaglio, l’oggetto della presente invenzione si rivolge alle tecnologie destinate alla movimentazione delle correnti multifase o “boosting mulfifase†provenienti da pozzi ad alta e bassa pressione.
Sono note, nel settore petrolifero e in settori affini, tecniche di estrazione delle correnti multifase che sfruttano l’energia di pozzi ad alta pressione per aspirare la corrente multifase presente in pozzi a bassa pressione.
Tali tecniche di estrazione vengono attuate per mezzo di opportuni eiettori multifase o simili pompe a getto nelle quali un flusso ad alta pressione, denominato “drive†, si miscela, cedendo energia, con un flusso a bassa pressione, denominato “suction†.
Generalmente, gli eiettori o pompe a getto presentano strutture e configurazioni semplici in cui tutti i componenti che le costituiscono sono statici e non presentano parti in movimento permettendo un elevato grado di affidabilità a un costo contenuto.
La maggior parte degli eiettori multifase e delle pompe a getto diffuse nel mercato si concentrano prevalentemente su applicazioni destinate alla movimentazione di gas. Alcuni esempi di eiettori destinati unicamente alla movimentazione di gas sono provvisti di un ugello in grado di calibrarsi per ottimizzare l’utilizzo del gas di spinta al variare delle condizioni di flusso.
Per i pozzi che producono flussi multifase, la necessità di utilizzare almeno un separatore a monte dell’eiettore o della pompa a getto, limita particolarmente le applicazioni in campo dei dispositivi noti, specialmente in relazione a sviluppi di tipo sottomarino.
Normalmente, per le applicazioni multifase, viene adottato un separatore gas/liquido il quale à ̈ disposto sia a monte dell’eiettore, per quanto concerne la movimentazione dei gas, sia a monte della pompa di movimentazione, per quanto concerne la movimentazione della fase liquida.
In questo caso gli eiettori sono ad assetto statico e sono in grado di trattare, come flussi “drive†e “suction†, olio, gas e acqua. Questa tipologia di eiettori può essere utilizzata in raffinerie, industrie chimiche, in impianti di refrigerazione e per la produzione di urea.
Per applicazioni di tipo “on-shore†sono inoltre noti eiettori, eduttori, termo-compressori, sistemi per il vuoto, miscelatori a getto per industrie della chimica fine e della trasformazione del petrolio, le cui strutture destinate alla movimentazione dei fluidi presentano assetti statici.
Un esempio di eiettore multifase ad assetto statico, simile a quelli sopra citati, à ̈ descritto e illustrato nel documento GB2384027. Nel dettaglio, tale eiettore comprende una struttura provvista di una prima apertura di ingresso atta a essere connessa a una prima sorgente di alimentazione di un fluido ad alta pressione e una seconda apertura di ingresso collegabile a una seconda sorgente di alimentazione di un fluido a bassa pressione. La struttura comprende inoltre un’apertura di uscita per la fuoriuscita dei fluidi in ingresso dalla prima e dalla seconda apertura. L’eiettore comprende una boccola di ingresso disposta in corrispondenza della prima apertura. La boccola di ingresso definisce un restringimento di sezione per il passaggio del primo fluido proveniente dalla prima apertura.
L’eiettore comprende inoltre, tra le aperture di ingresso e l’apertura di uscita, un organo di miscelazione per miscelare i fluidi provenienti dalla prima e dalla seconda apertura di ingresso.
La struttura dell’eiettore presenta un assetto statico che non può variare durante il suo uso. La variazione della configurazione strutturale à ̈ possibile unicamente a seguito del disassemblaggio dei componenti e della loro sostituzione con altri componenti di dimensioni differenti.
Sebbene la diffusione commerciale dei summenzionati eiettori multifase o pompe a getto sia particolarmente rilevante, la Richiedente ha riscontrato che gli eiettori multifase, in particolare per applicazioni petrolifere, non sono esenti da alcuni inconvenienti e sono migliorabili sotto diversi aspetti, principalmente in relazione all’efficienza, alla flessibilità di impiego, alla versatilità, alla praticità e semplicità di configurazione sia in applicazioni “on-shore†e “off-shore†che sottomarine, alla robustezza strutturale nonché alla resistenza a elevate pressioni. In particolare, la Richiedente ha riscontrato che i principali svantaggi legati all’uso degli eiettori multifase noti sono determinati dalla loro scarsa efficienza e flessibilità.
Com’à ̈ noto, l’efficienza di un eiettore multifase diminuisce quando le condizioni di lavoro discostano da quelle di progetto. La scarsa flessibilità ne limita quindi l’utilizzo nei campi a olio e a gas a causa della variazione nel tempo dei parametri erogativi dei pozzi dovuta, ad esempio, all’esaurimento naturale del giacimento o all’incremento del “water cut†o del “GOR†, vale a dire del rapporto gas/olio.
Il rapporto tra il massimo e il minimo valore di ciascuna delle variabili sopra menzionate, normalizzato all’unità, denominato “rangeability†, per il quale sono validi i dati di accuratezza e precisione di un eiettore può essere migliorato utilizzando strutture e configurazioni interne differenti. Tuttavia, questo richiede la sostituzione parziale o completa delle parti dell’eiettore.
Ogni intervento di questo genere necessita di un fermo impianto e non può essere eseguito in casi di applicazioni sottomarine.
Alcune soluzioni prevedono la predisposizione di batterie di due o più eiettori, ciascuno configurato appositamente per una particolare condizione di lavoro dei giacimenti. Va tuttavia notato che tale soluzione richiede comunque una previsione accurata delle varie fasi di vita dei giacimenti per poter disporre configurazioni differenti in grado di lavorare al meglio una volta selezionate.
Scopo principe della presente invenzione à ̈ risolvere i problemi riscontrati nella tecnica nota.
E’ uno scopo della presente invenzione provvedere un eiettore multifase efficiente.
Un ulteriore scopo della presente invenzione à ̈ proporre un eiettore multifase versatile in grado di adattarsi alle variazioni dei giacimenti nel corso tempo.
E’ anche uno scopo della presente invenzione provvedere un eiettore multifase che si presti ad essere impiegato sia in applicazioni “on-shore†che in applicazioni “off-shore†e sottomarine.
E’ altresì uno scopo della presente invenzione proporre un eiettore multifase semplice e pratico da configurare.
E’ inoltre uno scopo della presente invenzione provvedere un eiettore multifase robusto e resistente alle elevate pressioni, come per esempio quelle presenti negli sviluppi sottomarini ad elevata profondità.
Un altro scopo della presente invenzione à ̈ provvedere un eiettore economico da realizzare e commercializzare. E’ infine uno scopo della presente invenzione proporre un eiettore multifase la cui configurazione strutturale à ̈ modificabile a distanza.
Gli scopi sopra specificati, e altri ancora, sono sostanzialmente raggiunti da un eiettore multifase, come espresso e descritto nelle seguenti rivendicazioni. Tale eiettore può essere ottimizzato a livello progettuale, in funzione delle condizioni operative, mediante impiego di uno specifico codice multifase monodimensionale, sviluppato dalla richiedente, utilizzato per il dimensionamento della geometria interna e per la verifica delle prestazioni dell’eiettore.
Viene ora riportata, a titolo esemplificativo, la descrizione di una forma di esecuzione preferita, ma non esclusiva, di un eiettore multifase, in accordo con la presente invenzione. Tale descrizione sarà effettuata qui di seguito con riferimento all’unito disegno, fornito a solo scopo indicativo e pertanto non limitativo, in cui à ̈ rappresentato, in sezione, un eiettore multifase, in accordo con la presente invenzione.
Come rappresentato schematicamente nella figura allegata, con il numero 1 Ã ̈ complessivamente indicato un eiettore multifase, in accordo con la presente invenzione.
L’eiettore multifase 1 comprende almeno una struttura cava 2 delimitante un vano di alloggiamento 3.
La struttura cava 2 Ã ̈ provvista di una prima apertura di ingresso 4, raccordabile a una prima sorgente di alimentazione (non rappresentata nelle figure allegate) di un primo fluido multifase, in particolare un primo pozzo o simile giacimento, presentante un primo valore di pressione.
Come visibile nella figura 1, la prima apertura di ingresso 4, à ̈ ricavata in una prima flangia di attacco 2a disposta in corrispondenza di una prima estermità 2b della struttura cava 2.
La struttura cava 2 Ã ̈ provvista di una seconda apertura di ingresso 5, raccordabile a una seconda sorgente di alimentazione (non rappresentata in quanto nota) di un secondo fluido multifase, in particolare un secondo pozzo o simile giacimento, presentante un secondo valore di pressione inferiore al primo valore di pressione di detto primo fluido.
Come visibile nella figura 1, la seconda apertura di ingresso 5 à ̈ ricavata in una seconda flangia di attacco 2c di detta struttura cava 2 la quale à ̈ saldata a un raccordo intermedio 2d di connessione idraulica 2f il quale à ̈ sua volta saldato alla prima estremità 2b della struttura cava e a una porzione tubolare 2g della stessa da parte opposta alla prima estremità 2b.
La struttura cava 2 presenta inoltre un’apertura di uscita 6 per la fuoriuscita dei fluidi multifase in ingresso attraverso le apertura di ingresso 4, 5.
Come visibile nella figura 1, l’apertura di uscita 6 à ̈ ricavata attraverso una terza flangia di attacco 2e della struttura cava 2 disposta in corrispondenza di una seconda estremità 2g della medesima e saldata alla porzione tubolare 2f da parte opposta al raccordo intermedio 2d.
Sempre con riferimento alla figura 1, l’eiettore multifase 1 comprende almeno una boccola 7 disposta all’interno del vano di alloggiamento 3 in prossimità della prima apertura di ingresso 4.
Nel dettaglio, la boccola 7 à ̈ disposta, almeno parzialmente, all’interno del raccordo intermedio 2d della struttura cava 2, in corrispondenza della seconda apertura di ingresso 5.
Come visibile nella figura 1, la boccola 7 à ̈ longitudinalmente attraversata da un canale di transito 7a che presenta una prima apertura 7b in comunicazione di fluido con la prima apertura di ingresso 4 della struttura cava 2 e, una seconda apertura 7c, in comunicazione di fluido con la seconda apertura di ingresso 5 e l’apertura di uscita 6 della struttura cava 2.
Scendendo nel dettaglio, la prima apertura 7b del canale di transito 7a della boccola 7 si allarga in allontanamento dalla rispettiva seconda apertura 7c secondo una svasatura sostanzialmente tronco-conica realizzata in una porzione cilindrica 7d della boccola 7 attestata a tenuta contro la superficie interna della cavità di alloggiamento 3 nel tratto definito dal raccordo intermedio 2d.
La seconda apertura 7c del canale di transito 7a della boccola 7 à ̈ realizzata in corrispondenza di un’estremità libera 7e di una porzione tubolare 7f della boccola 7 che si estende da detta porzione cilindrica 7d verso l’apertura di uscita 6 della struttura cava 2.
Scendendo nel dettaglio, la seconda apertura 7c del canale di transito 7a della boccola 7 si restringe in allontanamento dalla rispettiva prima apertura 7b a definire una rispettiva superficie interna 7g sostanzialmente tronco-conica.
Come visibile nella figura 1 la sezione della porzione tubolare 7f della boccola 7 à ̈ inferiore alla sezione del vano di alloggiamento 3 per cui il canale di transito 7a e la seconda apertura 7c di quest’ultimo costituicono una strozzatura per il primo fluido multifase ad alta pressione proveniente dalla prima apertura di ingresso 4.
Vantaggiosamente, l’eiettore multifase 1 comprende almeno una spina di strozzatura 8 operativamente associata alla boccola 7 per regolare l’area di passaggio di detto primo fluido, in corrispondenza di detta seconda apertura 7c del canale di transito 7a. In altre parole, la spina di strozzatura 8 permette la regolazione dell’ampiezza dell’aria di passaggio delimitata tra la seconda apertura 7c del canale di transito 7a e la spina di strozzatura 8.
Al fine di poter regolare l’ampiezza della summenzionata aria di passaggio, la spina di strozzatura 8 à ̈ vantaggiosamente mobile tra una prima posizione, in cui l’area di passaggio definita tra la spina di strozzatura 8 e la seconda apertura 7c del canale di transito 7a della boccola 7 presenta un’ampiezza massima (non rappresentata nella figura), e una seconda posizione (figura 1), in cui la seconda apertura 7c del canale di transito 7a della boccola 7 à ̈ occluso dalla spina di strozzatura 8.
Le variazioni dell’aria di passaggio tra l’ampiezza massima e l’ampiezza minima (figura 1) consente di variare la sezione critica del canale di transito 7a e, di conseguenza, la portata del primo fluido ad alta pressione proveniente dalla prima apertura di ingresso 4. In questo modo risulta vantaggiosamente possibile adattare l’assetto dell’eiettore multifase 1 in relazione alle variazioni nel tempo delle condizioni di lavoro della prima sorgente di alimentazione del primo fluido ad alta pressione e della seconda sorgente di alimentazione del secondo fluido a bassa pressione.
Sempre con riferimento alla figura 1, la spina di strozzatura 8 si sviluppa, almeno parzialmente, lungo il canale di transito 7a della boccola 7 e presenta, in corrispondenza della seconda apertura 7c di quest’ultimo, una superficie esterna inclinata 8a, sostanzialmente conica, che si restringe in allontanamento dalla prima apertura 7b.
La superficie esterna inclinata 8a à ̈ predisposta ad attestarsi, almeno in parte, contro la superficie interna 7g tronco-conica della seconda apertura 7c del canale di transito 7a quando la spina di strozzatura 8 si trova nella seconda posizione.
L’eiettore multifase 1 comprende anche mezzi di comando 9 operativamente associati alla struttura cava 2 per azionare in movimentazione, dall’esterno, la spina di strozzatura 8 tra la prima e la seconda posizione.
Come visibile nella figura 1, i mezzi di comando 9 comprendono un organo di comando 10 ruotabile attorno a un rispettivo asse di rotazione X in accordo con un primo senso di rotazione per attuare la movimentazione della spina di strozzatura 8 dalla prima alla seconda posizione (figura 1), e in accordo con un secondo senso di rotazione, contrario al primo senso di rotazione, per attuare la movimentazione della spina di strozzatura 8 dalla seconda alla prima posizione.
L’organo di comando 10 à ̈ operativamente impegnato a un’estremità 8b della spina di strozzatura 8 che attraversa la prima estremità 2b della struttura cava 2 da parte opposta alla superficie conica 8a in modo tale che le rogazioni dell’organo di comando 10 corrispondano a rispettive traslazioni della spina di strozzatura tra la prima e la seconda posizione.
Vantaggiosamente, l’organo di comando 10 presenta una porzione di aggancio 10a atta a ricevere in impegno un rispettivo utensile mediante il quale à ̈ possibile attuare la rotazione dell’organo di comando stesso in uno senso di rotazione o nell’altro.
In alternativa, l’organo di comando 10 può essere operativamente connesso a un rispettivo mezzo automatico di attuazione, come per esempio un motore o un simile attuatore attivabile a distanza e in remoto da un’appropriata centrale di controllo e/o comando. L’eiettore multifase 1 comprende inoltre almeno un organo di miscelazione 11 operativamente disposto all’interno del vano di alloggiamento 3 in corrispondenza dell’apertura di uscita 6 per miscelare il primo e il secondo fluido provenienti rispettivamente dalla prima e dalla seconda apertura di ingresso 4, 5.
Come visibile nelle figura 1, l’organo di miscelazione 11 delimita un rispettivo canale di flusso 12, a sezione ristretta, per il transito dei fluidi in miscelazione.
Vantaggiosamente, il canale di flusso 12 presenta una prima apertura 12a in comunicazione di fluido con la seconda apertura 7c del detto canale di transito 7a della boccola 7 e la seconda apertura di ingresso 5 della struttura cava 2, e una seconda apertura 12b, in comunicazione di fluido con l’apertura di uscita 6 della struttura cava 2.
Scendendo nel dettaglio, l’organo di miscelazione 11 comprende un primo corpo 13, sostanzialmente cilindrico, nel quale à ̈ definita la prima apertura 12a del canale di flusso 12. Il primo corpo 13 presente un conformazione sostanzialmente cilindrica ed à ̈ ermeticamente attestato contro la superficie interna del vano di alloggiamento 3 in corrispondenza della porzione tubolare 2f della struttura cava 2.
L’organo di miscelazione 11 comprende anche un secondo corpo 14 che presenta uno stelo 14a almeno parzialmente inserito all’interno del primo corpo 13 e una porzione sostanzialmente cilindrica 14b solidale allo stelo 14a da parte opposta rispetto al primo corpo 13.
Come visibile nella figura 1, la porzione cilindrica 14b del secondo corpo 14 definisce la seconda apertura 12b del canale di flusso 12 il quale à ̈ a sua volta definito, almeno in parte, dal primo corpo 13, e almeno in parte, dal secondo corpo 14.
In accordo con un aspetto vantaggioso della presente invenzione, la lunghezza del canale di flusso 12 dell’organo di miscelazione 11 à ̈ regolabile tra una prima condizione (figura 1), corrispondente a una lunghezza minima, e una seconda condizione, corrispondente a una lunghezza massima.
Maggiore à ̈ la lunghezza del canale di flusso 12 dell’organo di miscelazione 11, maggiore à ̈ il grado di miscelazione dei fluidi multifase provenienti dalle aperture di ingresso 4, 5 della struttura cava 2. Viceversa, al diminuire della lunghezza del canale di flusso 12 dell’organo di miscelazione 11, si riduce anche il grado di miscelazione del primo e del secondo fluido multifase.
Al fine di consentire la regolazione della lunghezza complessiva dell’organo di miscelazione 11, il primo e il secondo corpo 13, 14 sono vantaggiosamente mobili relativamente l’uno rispetto all’altro tra una posizione di massimo inserimento (figura 1) dello stelo 14a del secondo corpo 14 all’interno del primo corpo 13, corrispondente alla prima condizione di regolazione della lunghezza del canale di flusso 12, e una seconda posizione (non rappresentata) di minimo inserimento dello stelo 14a del secondo corpo 14 all’interno del primo corpo 13, corrispondente alla seconda condizione di regolazione del canale di flusso 12.
Preferibilmente, l’eiettore multifase 1 comprende mezzi ausiliari di comando 15 operativamente associati all’ organo di miscelazione 11 per muovere relativamente, dall’esterno, i corpi 13, 14 tra la prima e la seconda posizione.
In accordo con la soluzione realizzativa illustrata nella figura 1, il secondo corpo 14 dell’organo di miscelazione 11 à ̈ mobile, longitudinalmente all’interno della struttura cava 2, rispetto al primo corpo 13. In questo caso, i mezzi ausiliari di comando 15 comprendono un organo ausiliario di comando 16 operativamente impegnato, mediante mezzi intermedi di trasmissione 17 di tipo noto, al secondo corpo 14 dell’organo di miscelazione 11.
L’organo ausiliario di comando 15 à ̈ ruotabile attorno a un rispettivo asse di rotazione Y in accordo con un primo senso di rotazione per attuare la movimentazione del secondo corpo 14 dalla prima alla seconda posizione, e in accordo con un secondo senso di rotazione contrario al primo, per muovere il secondo corpo 14 dalla seconda alla prima posizione.
Al fine di stabilizzare la movimentazione del secondo corpo 14 dell’organo di miscelazione 11 tra la prima e la seconda posizione, il secondo corpo 14 à ̈ munito di una spina di guida 18 che scorre all’interno di una rispettiva apertura 19 ricavata nel primo corpo 13.
Vantaggiosamente, l’organo ausiliario di comando 16 presenta una porzione di aggancio 16a atta a ricevere in impegno un rispettivo utensile mediante il quale à ̈ possibile attuare la rotazione dell’organo ausiliario di comando stesso in uno senso di rotazione o nell’altro.
In alternativa, l’organo ausiliario di comando 16 può essere operativamente connesso a un rispettivo mezzo automatico di attuazione, come per esempio un motore o un simile attuatore, attivabile a distanza e in remoto da un’appropriata centrale di controllo e/o comando. L’eiettore multifase 1 in accordo con la presente invenzione risolve i problemi riscontrati nella tecnica nota e raggiunge importanti vantaggi.
Innanzitutto, l’eiettore multifase sopra descritto à ̈ particolarmente efficiente e flessibile essendo in grado di adattarsi alle variazioni nel tempo delle condizioni di erogazione dei pozzi e/o giacimenti interessati. Nel dettaglio, la presenza di un assetto variabile conferisce all’eiettore la capacità di adattarsi alle differenti condizioni di lavoro che possono sussistere fra giacimenti differenti nonché alle summenzionate variazioni nel tempo delle condizioni di lavoro dei giacimenti medesimi.
In aggiunta, il sopra descritto eiettore multifase ad assetto variabile consente la semplificazione dei sistemi noti costituiti da una pluralità di eiettori ad assetto statico in quanto à ̈ in grado di sostituire completamente questi ultimi assolvendo ai medesimi compiti secondo una modalità significativamente performante.
Va inoltre rilevato che l’eiettore multifase sopra descritto risulta particolarmente versatile in quanto si presta, in modo pratico e semplice, a essere utilizzato sia in applicazioni “on-shore†e “off-shore†che sottomarine.
In aggiunta, non essendoci più l’esigenza di provvedere a parti sostituibili e, pertanto, smontabili, à ̈ possibile realizzare il summenzionato eiettore multifase secondo una struttura robusta e adatta a resistere a elevate pressioni. Il summenzionato eiettore multifase si presta quindi a essere facilmente impiegato a elevate profondità marine senza richiedere gli accorgimenti necessari per le strutture costituite da componenti disassemblabili e sostituibili.
Va inoltre rilevato che le variazioni nell’assetto del summenzionato eiettore multifase possono essere anche eseguite a distanza e in remoto collegando sia l’organo di comando della spina di strozzatura che l’organo ausiliario di comando del secondo corpo dell’organo di miscelazioni a corrispettivi mezzi automatizzati di movimentazione attivabili da appropriate centrali di controllo e/o comando poste per esempio su strutture “off-shore†fisse (es. piattaforme) o galleggianti (“FPSO – Floating Production Storage Offloading†).
Vantaggiosamente, l’eiettore multifase ad assetto variabile sopra descritto consente un significativo incremento di produzione in assenza di costi operativi. Inoltre, tale eiettore multifase consente il considerevole abbattimento dei costi di manutenzione in quanto à ̈ in può essere regolato in relazione alle variazioni di lavoro dei pozzi senza sostituzione di componenti strutturali.
Va anche rilevato che l’eiettore multifase sopra descritto non richiede complesse variazioni al normale equipaggiamento utilizzato per la realizzazione dei sistemi di recupero dei fluidi multifase.
Infine, ma non per questo meno rilevante, il summenzionato eiettore multifase à ̈ realizzabile e commercializzabile a costi a contenuti accorpando in un unico modello svariate configurazioni di lavoro in grado di far fronte a una molteplicità di condizioni di lavoro di giacimenti differenti.

Claims (9)

  1. RIVENDICAZIONI 1) Eiettore multifase (1) comprendente: almeno una struttura cava (2) delimitante un vano di alloggiamento (3), detta struttura cava (2) essendo provvista di una prima apertura di ingresso (4), raccordabile a una prima sorgente di alimentazione di un primo fluido presentante un primo valore di pressione, una seconda apertura di ingresso (5), raccordabile a una seconda sorgente di alimentazione di un secondo fluido, presentante un secondo valore di pressione inferiore al primo valore di pressione di detto primo fluido, e almeno un’apertura di uscita (6); almeno una boccola (7) disposta all’interno di detto vano di alloggiamento (3) in prossimità di detta prima apertura di ingresso (4), detta boccola (7) essendo longitudinalmente attraversata da un canale di transito (7a) presentante una prima apertura (7b) in comunicazione di fluido con detta prima apertura di ingresso (4) di detta struttura cava (2) e una seconda apertura (7c) in comunicazione di fluido con detta seconda apertura di ingresso (5) e detta apertura di uscita (6) di detta struttura cava (2); almeno un organo di miscelazione (11) operativamente disposto all’interno di detto vano di alloggiamento (3) in corrispondenza di detta apertura di uscita (6) per miscelare detti primo e secondo fluido provenienti rispettivamente da detta prima (4) e seconda (5) apertura di ingresso, detto organo di miscelazione (11) delimitando almeno un rispettivo canale di flusso (12) per il transito di detti fluidi, detto canale di flusso (12) presentando una prima apertura (12a) in comunicazione di fluido con detta seconda apertura (7c) di detto canale di transito (7a) di detta boccola (7) e detta seconda apertura di ingresso (6) di detta struttura cava (2), e una seconda apertura (12b) in comunicazione di fluido con detta apertura di uscita (6) di detta struttura cava (2), caratterizzato dal fatto di comprendere almeno una spina di strozzatura (8) operativamente associata alla boccola (7) per regolare l’area di passaggio di detto primo fluido in corrispondenza di detta seconda apertura (7c) di detto canale di transito (7a), detta spina di strozzatura (8) essendo mobile tra una prima posizione, in cui l’area di passaggio definita tra detta spina di strozzatura (8) e detta seconda apertura (7c) di detto canale di transito (7a) di detta boccola (7) presenta un’ampiezza massima, e una seconda posizione, in cui detta seconda apertura (7c) di detto canale di transito (7a) di detta boccola (7) à ̈ occluso da detta spina di strozzatura (8).
  2. 2. Eiettore multifase (1) secondo la rivendicazione 1, comprendente inoltre mezzi di comando (9) operativamente associati a detta struttura cava (2) per azionare movimentazione, dall’esterno, detta spina di strozzatura (8) tra la prima e la seconda posizione.
  3. 3. Eiettore multifase (1) secondo la rivendicazione 2, in cui detti mezzi di comando (9) comprendono almeno un organo di comando (10) ruotabile attorno a un rispettivo asse di rotazione (X) in accordo con un primo senso di rotazione per attuare la movimentazione di detta spina di strozzatura (8) dalla prima alla seconda posizione, e in accordo con un secondo senso di rotazione, contrario al primo senso di rotazione, per attuare la movimentazione di detta spina di strozzatura (8) dalla seconda alla prima posizione.
  4. 4. Eiettore multifase (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui: detta seconda apertura (7c) di detto canale di transito (7a) di detta boccola (7) si restringe in allontanamento dalla rispettiva prima apertura (7b), detta spina strozzatura (8) sviluppandosi, almeno parzialmente, lungo detto canale di transito (7a) e presentando, in corrispondenza di detta seconda apertura (7c), una superficie esterna inclinata (8a) sostanzialmente conica che si restringe in allontanamento dalla prima apertura (7b); detta prima apertura (7b) di detto canale di transito (7a) di detta boccola (7) si allarga in allontanamento dalla rispettiva seconda apertura (7c) secondo una svasatura sostanzialmente tronco-conica.
  5. 5. Eiettore multifase (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui detto organo di miscelazione (11) comprende: un primo corpo (13), sostanzialmente cilindrico, nel quale à ̈ definita la prima apertura (12a) del canale di flusso (12); un secondo corpo (14) presentante uno stelo (14a) almeno parzialmente inserito in detto primo corpo (13) e una porzione cilindrica (14b) solidale a detto stelo (14a), detta porzione cilindrica (14b) di detto secondo corpo (14) definendo detta seconda apertura (12b) di detto canale di flusso (12), detto canale di flusso (12) di detto organo di miscelazione (11) essendo definito, almeno in parte, da detto primo corpo (13), ed almeno in parte, da detto secondo corpo (14).
  6. 6. Eiettore multifase (1) secondo la rivendicazione 7, in cui la lunghezza di detto canale di flusso (12) di detto organo di miscelazione (11) Ã ̈ regolabile tra una prima condizione, corrispondente a una lunghezza minima, e una seconda condizione, corrispondente a una lunghezza massima.
  7. 7. Eiettore multifase (1) secondo la rivendicazione 6, in cui detti primo e secondo corpo (13, 14) di detto organo di miscelazione (11) sono mobili relativamente l’uno rispetto all’altro tra una posizione di massimo inserimento di detto stelo (14a) di detto secondo corpo (14) all’interno di detto primo corpo (13), corrispondente alla prima condizione di regolazione della lunghezza di detto canale di flusso (12), e una seconda posizione di minimo inserimento di detto stelo (14a) di detto secondo corpo (14) all’interno di detto primo corpo (13), corrispondente alla seconda condizione di regolazione di detto canale di flusso (12).
  8. 8. Eiettore multifase (1) secondo la rivendicazione 7, comprendente inoltre mezzi ausiliari di comando (15) operativamente associati a detto organo di miscelazione (11) per muovere relativamente, dall’esterno, detti primo e secondo corpo (13, 14) tra la prima e la seconda posizione.
  9. 9. Eiettore multifase (1) secondo la rivendicazione 7 o 8, in cui detto secondo corpo (14) à ̈ mobile, longitudinalmente all’interno di detta struttura cava (2), rispetto a detto primo corpo (13), detti mezzi ausiliari di comando (15) comprendendo un organo ausiliario di comando (16) operativamente impegnato a detto secondo corpo (14), detto organo ausiliario di comando (16) essendo ruotabile attorno a un rispettivo asse di rotazione (Y) in accordo con un primo senso di rotazione per attuare la movimentazione di detto secondo corpo (14) dalla prima alla seconda posizione, ed essendo ruotabile attorno al rispettivo asse di rotazione (Y) in accordo con un secondo senso di rotazione contrario al primo, per muovere detto secondo corpo (14) dalla seconda alla prima posizione.
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