ITMI20111701A1 - Composizioni per il trattamento della carta - Google Patents

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ITMI20111701A1
ITMI20111701A1 IT001701A ITMI20111701A ITMI20111701A1 IT MI20111701 A1 ITMI20111701 A1 IT MI20111701A1 IT 001701 A IT001701 A IT 001701A IT MI20111701 A ITMI20111701 A IT MI20111701A IT MI20111701 A1 ITMI20111701 A1 IT MI20111701A1
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Paolo Alioli
Marco Brena
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    • DTEXTILES; PAPER
    • D21PAPER-MAKING; PRODUCTION OF CELLULOSE
    • D21HPULP COMPOSITIONS; PREPARATION THEREOF NOT COVERED BY SUBCLASSES D21C OR D21D; IMPREGNATING OR COATING OF PAPER; TREATMENT OF FINISHED PAPER NOT COVERED BY CLASS B31 OR SUBCLASS D21G; PAPER NOT OTHERWISE PROVIDED FOR
    • D21H21/00Non-fibrous material added to the pulp, characterised by its function, form or properties; Paper-impregnating or coating material, characterised by its function, form or properties
    • D21H21/14Non-fibrous material added to the pulp, characterised by its function, form or properties; Paper-impregnating or coating material, characterised by its function, form or properties characterised by function or properties in or on the paper
    • D21H21/30Luminescent or fluorescent substances, e.g. for optical bleaching

Description

COMPOSIZIONI PER IL TRATTAMENTO DELLA CARTA
La presente invenzione riguarda composizioni per il trattamento superficiale della carta avente elevate prestazioni in termini di grado di bianco e una migliorata resistenza alla luce, particolarmente utilizzabili per la produzione di carte destinate alla stampa a getto d’inchiostro.
È noto che i trattamenti superficiali della carta, in patina o size press, consistono nell’ applic azione sulla superficie del foglio di carta di uno o più strati uniformi di composizioni comprendenti un pigmento minerale e/o un adesivo (legante) per rendere la superficie del foglio più uniforme e liscia, regolare le proprietà di assorbimento di liquidi (acqua, oli o inchiostri in fase di stampa), aumentare la coesione superficiale e migliorare le proprietà ottiche.
Tali composizioni per il trattamento superficiale della carta comprendono inoltre anche uno o più sbiancanti ottici, che hanno la funzione di impartire un alto grado di bianco alla carta trattata.
Generalmente però, la carta trattata con sbiancanti ottici stilbenici mostra una scarsa resistenza ai cambiamenti di colore derivanti dalla esposizione alla luce. Il punto più debole della molecola degli sbiancanti ottici stilbenici è costituita dal doppio legame dello stilbene, che per effetto dell’esposizione alla luce subisce una isomerizzazione dalla forma “trans” della molecola, che risulta meno energetica, alla forma "cis", più ricca di energia. Quest’ultima assorbe le radiazioni ultraviolette a onde più corte della forma "trans", e non è fluorescente. Pertanto, nei prodotti di carta trattati con le composizioni tradizionali di ottici stilbenici, l’esposizione alla luce causa una perdita del grado di bianco della carta.
La ricerca di una composizione sbiancante avente una elevata stabilità alla luce è un argomento di costante attualità, soprattutto nella produzione di carte destinate alla stampa a getto d’inchiostro.
Inoltre, poiché le stampanti a getto d’inchiostro utilizzano coloranti anionici, le composizioni per il trattamento superficiale della carta comprendono molto frequentemente un additivo fissatore cationico.
Tuttavia, è noto che tali additivi riducono la resa degli sbiancanti ottici.
Pertanto, è desiderabile disporre di uno sbiancante ottico stilbenico avente una buona compatibilità con detti additivi fissatori cationici.
Sorprendentemente, si è trovato che lo sbiancante ottico stilbenico avente la seguente formula 1 presenta una ottima compatibilità con le composizioni per il trattamento superficiale della carta comprendenti additivi fissatori cationici. La stabilità alla luce dello sbiancante ottico stilbenico di formula 1 nelle composizioni dell’ invenzione, comprendenti additivi fissatori cationici, è risultata superiore a quella dei principali prodotti sbiancanti stilbenici utilizzati nel settore.
Ulteriori vantaggi e caratteristiche della composizione secondo la presente invenzione risulteranno evidenti agli esperti del ramo dalla seguente descrizione dettagliata e non limitativa di alcune sue forme realizzative con riferimento agli annessi disegni in cui le figure da 1 a 8 mostrano il confronto tra i gradi di bianco di provini in carta trattati con composizioni secondo l’invenzione e secondo la tecnica nota.
Secondo la presente invenzione viene quindi fornita una composizione per il trattamento superficiale della carta comprendente:
- almeno un pigmento minerale;
- almeno un legante;
- almeno un additivo fissatore cationico; ed
- almeno uno sbiancante ottico di formula 1
formula 1
in cui A<+>e B<+>, indipendentemente l’uno dall’altro, sono scelti nel gruppo formato da ione idrogeno, ioni di metalli alcalini, ione ammonio, ioni ammonio sostituiti di formula HN<+>RIR2R3in cui Ri, R2ed R3, indipendentemente l’uno dall’altro, sono scelti nel gruppo formato da idrogeno, gruppi alchilici Ci-C4lineari o ramificati e gruppi idrossialchilici C1-C4lineari o ramificati; e
n è un numero compreso tra 0 e 6.
I composti preferiti di formula 1 sono quelli in cui A<+>e B<+>, indipendentemente l’uno dall’altro, sono scelti nel gruppo formato da Li<+>, Na<+>, K<+>, NH4<+>e HN<+>RIR2R3in cui Ri, R2ed R3, indipendentemente l’uno dall’altro, sono scelti nel gruppo formato da idrogeno, -CH3, -CH2CH2OH, -CH2CH(CH3)OH. E’ particolarmente preferito per esempio lo ione HN<+>(CH3)2(CH2CH2OH).
Lo sbiancante ottico di formula 1 può essere ottenuto mediante procedimenti noti nella tecnica. Per esempio, con un procedimento analogo a quello descritto nel seguente esempio 1 sostituendo però la morfolina con diisopropanolammina nella stessa quantità molare.
Come sbiancante ottico di formula 1, in cui n=0 e B<+>= Na<+>, nelle composizioni secondo la presente invenzione può essere vantaggiosamente utilizzato il prodotto Optiblanc® XL commercializzato dalla Richiedente.
La concentrazione dello sbiancante ottico nella composizione secondo la presente invenzione è compresa tra 0.001% e 3.50% riferito al peso secco totale della composizione.
I pigmenti minerali utilizzabili nella composizione possono essere, per esempio, carbonato di calcio, silice, caolino, talco, biossido di titanio, bario solfato, idrossido di alluminio, bianco satin o loro miscele. Preferibilmente, nella composizione secondo la presente invenzione sono contenuti i pigmenti carbonato di calcio precipitato o silice.
II legante è una sostanza che, rivestendo le particelle di pigmento, le unisce tra loro, ancorandole poi al supporto. Tutti i leganti sintetici normalmente utilizzati nella preparazione di patine per carta possono essere utilizzati nelle composizioni dell’ invenzione. Per esempio, sono utilizzabili carbossimetilcellulosa, idrossialchilcellulosa, polivinilalcol e lattici polimerici come copolimeri stirene/butadiene e/o stirene/acrilato, vinilacetato, eventualmente modificati con l’introduzione di un terzo monomero come acrilonitrile, acrilammide, acido acrilico, acido metacrilico, acido maleico, acido itaconico, vinil cloruro, vinil esteri, etilene, o loro miscele.
Possono anche essere presenti leganti naturali, in forma di polvere o di dispersioni acquose come caseina, amido, amilosio, amilopectina, anche in miscela tra loro o con i leganti sintetici.
Preferibilmente il legante è polivinilalcol, con grado di idrolisi da 60 a 99% e più preferibilmente da 80 a 98%.
Come additivo fissatore cationico, nella composizione secondo la presente invenzione è contenuto un polimero cationico. Preferibilmente, detto additivo fissatore cationico, in forma protonata o quatemarizzata, è scelto nel gruppo formato da polivinilammine, poliallilammine, polietilenimmine, dicianodiammidi condensate, resine poliammidiche-pohamminiche, resine poliammidiche-epicloroidriniche ed amidi cationiche. Il polimero particolarmente preferito è il poli-DADMAC (polidiallildimetilammonio cloruro) .
La composizione per il trattamento superficiale della carta secondo la presente invenzione può inoltre contenere opzionalmente altri additivi comunemente utilizzati quali antischiuma, coloranti, disperdenti, sali di metalli divalenti come calcio e magnesio, agenti reticolanti, lubrificanti, correttori di pH, biocidi e conservanti, modificatori di reologia e ritenzione d’acqua.
La composizione per il trattamento della carta secondo la presente invenzione è applicata in forma di dispersione in ambiente acquoso; i componenti della composizione possono essere miscelati in qualsiasi ordine, e lo sbiancante ottico può essere aggiunto in forma bquida, dispersione o polvere.
Uno o più strati delle composizioni dell’ invenzione possono essere applicate sulla carta utilizzando un qualsiasi metodo atto allo scopo, come la patinatura a lame metalliche, a rullini livellanti, con spazzole, a lama d’aria, a coltelli, a compressione, a tendina, ecc.
La successiva immobilizzazione ed asciugatura della composizione per il trattamento superficiale della carta può essere effettuata con aria calda e/o irraggiamento IR e/o con cilindri essiccatori riscaldati a vapore, e a seguire con calandratura a caldo.
Le composizioni dell’invenzione possono essere applicate su qualsiasi supporto cartaceo. Il risultato, dopo trattamento, è comunque strettamente correlato al tipo di supporto utilizzato.
L’invenzione è megbo illustrata nei seguenti esempi non limitativi.
Le concentrazioni delle soluzioni degli sbiancanti ottici sono caratterizzate dal parametro E<1%>icm, che corrisponde al valore dell’estinzione specifica misurata alla lunghezza d’onda di massimo assorbimento di una soluzione contenente 1% del prodotto in questione, misurata con un cammino ottico di 1 cm.
Esempio 1 (preparazione del composto di formula 2)
formula 2
In un pallone di vetro provvisto di agitatore, termometro, refrigerante a ricadere a bolle, pHmetro e imbuto gocciolatore, furono caricati 480 g di acqua demineralizzata e si aggiunsero 0,2 g di alcool C10-C12 poliglicol etere, ed a una temperatura compresa tra 0 e 5°C si aggiunsero prima 60 g di cloruro di cianurile (0,3252 moli) e successivamente nel corso di 30 minuti, 314,2 g di una soluzione di 2,5 anilindi solfonato sodico al 28,5% (0,3252 moli). Durante l’aggiunta del 2,5 anilindisolfonato sodico il pH fu lasciato scendere fino a un valore minimo di 2, sempre mantenendo la temperatura tra 0 e 5°C e preferibilmente tra 0-2°C.
Si mantenne il pH tra 2 e 3 per 3 ore alimentando 39,5 g di NaOH 30% (0,2963 moli).
Successivamente, 62,4 g di acido 4,4’-diammino-stilbene-2,2’-disolfonico con titolo minimo 95% (0,1621 moli) furono alimentati in 30 minuti, mantenendo il pH tra 5,6 e 7,5 mediante aggiunte di ca 169 g di NaOH al 15% (0,635 moli). Durante questa fase si raggiunse una temperatura compresa tra 20-25 °C. Dopo 15’ si portò la temperatura a 40-50°C e si mantenne per 2 ore.
Successivamente, sotto riscaldamento si aggiunsero 31 g morfolina ( 0,3563 moli) in 30’, mantenendo il pH a 9-10 con 87,4 g di NaOH al 15% (0,3274 moli). Si portò la temperatura a 95-100°C e si mantenne questa temperatura per 3,5 h controllando il pH ( 9-10).
Al termine di questo periodo, si raffreddò la massa a 50°C e si chiarificò su terra Clarcel DIC/S, lavando il filtro con 44,6 di acqua demineralizzata, ed ottenendo 1288 g di soluzione chiarificata con valore di E<1%>icm85 a 350 nm.
Si lasciò cristallizzare a 20°C, si filtrò il precipitato e si portò a secco in stufa a 105°C, ottenendo ca 230 g di polvere con E<1%>icm417 a 350 nm e con un contenuto di NaCl pari al 6,7% in peso.
La polvere può essere usata tal quale o formulata per ottenere la forma liquida stabile.
Esempio 2 (preparazione del composto di formula 3)
formula 3
In un pallone di vetro provvisto di agitatore, termometro, refrigerante a ricadere a bolle, pHmetro e imbuto gocciolatore si caricarono 480 g di acqua deminerahzzata, si aggiunsero 0,2 g di alcool C10-C12 poliglicol etere ed a una temperatura compresa tra 0 e 5°C, si aggiunsero 60 g di cloruro di cianurile (0,3252 moli). Successivamente, sempre alla stessa temperatura, in 30 minuti si alimentarono 314,2 g di soluzione di 2,5 anilindi solfonato sodico al 28,5% (0,3252 moli). Durante l’aggiunta del 2,5 anilindisolfonato sodico il pH venne lasciato scendere fino a un valore minimo di pH 2, mantenendo la temperatura sempre tra 0 e 5°C e preferibilmente tra 0-2°C .
Si mantenne il pH tra 2 e 3 per 3 ore, alimentando 39,5 g di NaOH al 30% (0,2963 moli) e successivamente, senza scaldare nè raffreddare, si alimentarono 62,4 g di acido 4,4’-diammino-stilbene-2,2’-disolfonico con titolo minimo del 95 % (0,1621 moli) in 30’, mantenendo il pH tra 5, 6-7, 5 mediante aggiunta di ca 169 g NaOH al 15% (0,635 moli). Durante questa fase si raggiunse la temperatura tra 20-25°C, dopo 15’ si portò la temperatura a 40-50°C e si mantenne per 2 ore.
Successivamente, si attivò il riscaldamento e si aggiunsero in 30 minuti 26,1 g di dietilammina (0,3577moli) mantenendo il pH a 9-10 con 87,4 g di NaOH al 15% (0,3274 moli). Si portò la temperatura a 95-100°C e si mantenne a questa temperatura per 3,5 h controllando il pH ( 9-10).
Dopo questo periodo, si raffreddò la massa a 50°C e si chiarificò su terra Clarcel DIC/S, lavando il filtro con 44,6 g di acqua demineralizzata, ottenendo 1260 g di soluzione chiarificata con E<1%>icm85 a 350 nm e con contenuto di NaCl del 4,9 % ca in peso.
La soluzione ottenuta fu sottoposta ad osmosi per essere concentrata e desalinizzata. Il modulo di osmosi usato era OSMONIC mod. SY-SEPA CF dotato di membrane GH .
La soluzione chiarificata d’intermedio (Eli 85) venne sottoposta ad osmosi operando a 20 Kg/cm ed alla temperatura di 40°C, ottenendo 586 g di soluzione concentrata con E<1%>icm147 a 350 nm e con contenuto di NaCl dello 0,81% in peso.
Si lasciò cristallizzare a 20°C, si filtrò il precipitato e si portò a secco in stufa a 105°C, ottenendo ca 180 g di polvere con E<1%>icm441,2 a 350 nm e con un contenuto di NaCl pari allo 0,66 % in peso.
La polvere può essere usata tal quale o formulata per ottenere la forma liquida stabile.
In tutti i seguenti esempi applicativi, fu utilizzata carta di supporto tipo “Fabriano 2 liscio” a grammatura 110 g/m .
I provini patinati ottenuti negli esempi applicativi 2, 3 e 4 furono prodotti applicando, mediante una racla da laboratorio, uno strato uniforme di composizione per il trattamento superficiale della carta, addizionata con diverse aliquote degli sbiancanti ottici da testare.
I provini patinati prodotti nell’ esempio applicativo 1 furono ottenuti utilizzando un applicatore automatico Sheen 1133N equipaggiato con una wire bar 1140/32/10.
Negli esempi applicativi 1, 2 e 3 gli sbiancanti ottici furono formulati a E<1%>icm= 100,0. Nell’esempio applicativo 4, che descrive l’applicabilità dello sbiancante di formula 1 sia in forma liquida che in polvere, lo sbiancante ottico fu formulato a E<1%>icm= 68.0 (forma liquida) e E<1%>icm= 283.3 (forma polvere).
Le quantità di sbiancante ottico, espresse in percentuale in peso, sono riferite al contenuto solido secco della composizione.
Al termine dell’ applicazione i provini furono asciugati a temperatura ambiente per un’ora.
II valore di Whiteness e le coordinate colorimetriche furono rilevate mediante un riflettometro ELREPHO LWE450-X Datacolor.
II test di solidità alla luce fu realizzato mediante un Suntest CPS+ (Heraeus) esponendo i provini selezionati alla radiazione della lampada allo xeno con potenza pari a 500 W/m<2>
Esempio applicativo 1
Una composizione fu preparata miscelando i seguenti componenti:
100 parti di silice Silica Gasil M35
25 parti di alcol polivinilico Mowiol 4-98
2.5 parti di polimero cationico Poly-DADMAC (soluzione al 32%)
acqua demineralizzata fino a secco finale pari a 28.5%
e poi fu divisa in 7 porzioni. Una porzione fu lasciata tal quale (ovvero non fu aggiunto nessuno sbiancante ottico in funzione di riferimento), ciascuna delle altre porzioni fu addizionata rispettivamente con 1,0 % in peso oppure con 2,0% in peso, di uno dei seguenti sbiancanti ottici:
sbiancante ottico formula 1 (Optiblanc XL)
sbiancante ottico formula 3
sbiancante ottico formula 2.
Ciascuna delle sette composizioni così ottenute fu applicata su una carta di supporto ed i sette provini risultanti furono sottoposti a misura del grado di bianco e delle coordinate colorimetriche.
I valori ottenuti sono riportati nella seguente tabella 1 e nella figura 1.
Tabella 1
Dopo la lettura del grado di bianco i provini 2, 4 e 6 (contenenti Γ 1,0% del rispettivo sbiancante ottico) e i provini 3, 5 e 7 (contenenti il 2.0% del rispettivo sbiancante ottico) furono esposti al Suntest CPS+ per il test di solidità alla luce.
I valori ottenuti sui provini 2, 4 e 6 sono riportati nella seguente tabella 2, nell’ultima colonna della quale è riportata la differenza percentuale del grado di bianco del provino rispetto al riferimento al tempo zero, cioè non esposto alla luce, e dopo 10 e 30 minuti di esposizione alla luce. Gli stessi risultati sono riportati nella figura 2.
Analogamente, i valori ottenuti sui provini 3, 5 e 7 sono riportati nella seguente tabella 3 e nella figura 3.
Tabella 2
Tabella 3
Questo esempio dimostra che i provini contenti lo sbiancante ottico di formula 1 hanno migliori prestazioni in termini di brighteness e whiteness e maggiore resistenza all’esposizione alla luce dei provini contenenti i candeggianti ottici di formula 2 e 3.
Esempio applicativo 2
Una composizione preparata miscelando i seguenti componenti:
100 parti di carbonato di calcio precipitato Syncarb (Omya S.p.A.)
12 parti di alcol polivinilico Mowiol 4-98
3.0 parti di polimero cationico Poly-DADMAC (soluzione al 32%)
Acqua demineralizzata fino ad un contenuto secco finale pari al 43.0%
fu divisa in 10 porzioni. Una porzione fu lasciata tal quale (ovvero non fu aggiunto nessuno sbiancante ottico in funzione di riferimento), ciascuna delle altre porzioni fu addizionata rispettivamente con 0,8%, 1,6% oppure 2,4% in peso di uno dei seguenti sbiancanti ottici:
sbiancante ottico formula 2
sbiancante ottico formula 1 (Optiblanc XL)
sbiancante ottico formula 3
I valori ottenuti sono riportati nella seguente tabella 4 e nella figura 4.
Tabella 4
Dosaggio Whiteness
Sbiancante Provino Brightness
sbiancante D65/10° L* a* b* ottico N° D65/10°
% CIE
Riferimento
senza 8 0,00 95,3 98,36 97,69 1 ,03 -0,95 sbiancante
9 0,80 101 ,6 117,03 98,03 2,26 -5,02 formula 2 10 1 ,60 104,6 125,49 98,18 2,80 -6,88
11 2,40 106,3 130,10 98,27 3,07 -7,90 12 0,80 102,1 118,93 98,05 2,38 -5,44 formula 1 13 1 ,60 105,9 128,73 98,26 2,94 -7,59
14 2,40 107,9 133,87 98,39 3,21 -8,71 15 0,80 101 ,3 116,46 98,00 2,23 -4,90 formula 3 16 1 ,60 104,4 124,82 98,18 2,70 -6,73
17 2,40 106,3 129,73 98,28 2,99 -7,8 Questo esempio dimostra che i provini contenti lo sbiancante ottico di formula 1 hanno migliori prestazioni in termini di brighteness e whiteness.
Esempio applicativo 3
Una composizione preparata miscelando i seguenti componenti:
80 parti di carbonato di calcio precipitato Syncarb (Omya S.p.A.)
20 parti di carbonato di calcio Hydrocarb 90AV
10 parti di alcol polivinilico Mowiol 4-98
2.5 parti di polimero cationico Poly-DADMAC (soluzione al 32%)
acqua demineralizzata fino ad un secco finale pari a 40.0%
fu divisa in 7 porzioni. Una porzione fu lasciata tal quale (ovvero non fu aggiunto nessuno sbiancante ottico in funzione di riferimento), ciascuna delle altre porzioni fu addizionata rispettivamente con 0.3% - 0.6 %- 0.9% dei seguenti sbiancanti ottici:
sbiancante ottico formula 2
sbiancante ottico formula 1 (Optiblanc XL)
I valori ottenuti sono riportati nella seguente tabella 5 e nella figura 5.
Tabella 5
Dopo la lettura del grado di bianco, i provini 19 e 22, contenenti lo 0.3% di sbiancante ottico furono esposti al Suntest CPS+ per il test di solidità alla luce.
I valori ottenuti sono riportati nella seguente tabella 6 e nella figura 6.
Tabella 6
La migliore resa in termini di brighteness e whiteness e la migliore solidità alla luce dello sbiancante ottico di formula 1 risultano evidenti.
Esempio applicativo 4 (applicabilità ottico formula 1 in soluzione ed in polvere-) Una composizione preparata miscelando i seguenti componenti:
100 parti di silice Silica Gasil M35
25 parti di alcol polivinilico Mowiol 4-98
2.5 parti di polimero cationico Poly-DADMAC (soluzione al 32%)
Acqua demineralizzata fino secco finale pari a 28.5%
fu divisa in 2 parti.
Ad una parte fu aggiunta una quantità di 1.50% in peso di sbiancante ottico di formula 1 (Optiblanc XL) formulato in forma di soluzione acquosa ad E<1%>icm= 68.0. L’altra parte fu addizionata con 0.36 % in peso di sbiancante ottico di formula 1 in polvere, ottenuto da una formulazione commerciale di Optiblanc XL secondo il seguente metodo.
Un campione commerciale di ottico formula 1, Optiblanc XL venne concentrato su rotavapor alla temperatura di 80°C e pressione ridotta, fino all’ ottenimento di una dispersione omogenea. La dispersione così ottenuta fu essiccata per 24 ore sotto vuoto, (T=80°C). La polvere ottenuta fu macinata manualmente con mortaio e pestello, quindi mantenuta in stufa sotto vuoto per due ore. Il campione ottenuto era una polvere giallo chiaro, con estinzione specifica pari a 283.3 e contenuto di acqua rilevato con titolatore Karl Lisher pari a 11.70%.
Il dosaggio di 0.36% del prototipo in polvere così ottenuto, con E<1%>icm= 283.3 equivale esattamente al precedente dosaggio di 1.50% di ottico formulato in forma di soluzione acquosa ad E<1%>lcm= 68.0.
Le due composizioni furono utilizzate per trattare superficialmente campioni di carta, ottenendo così i provini 25, 26 che furono sottoposti a valutazione dei parametri colorimetrici. I valori ottenuti sono riportati nella seguente tabella 7 e nella figura 7.
Tabella 7
Dopo la lettura del grado di bianco i provini 25 e 26, sono stati esposti al Suntest CPS+ per il test di solidità alla luce;
I valori ottenuti sono riportati nella seguente tabella 8 e nella figura 8.
Tabella 8
I risultati di questo esempio dimostrano che il candeggiante ottico nelle composizioni secondo la presente invenzione può essere utilizzato efficacemente sia in forma di soluzione acquosa (Optiblanc XL) che in forma di polvere.

Claims (10)

  1. VENDICAZIONI 1. Composizione per il trattamento della carta comprendente: - almeno un pigmento minerale; - almeno un legante; - almeno un additivo fissatore cationico; ed - almeno uno sbiancante ottico di formula 1
    formula 1 in cui A<+>e B<+>, indipendentemente l’uno dall’altro, sono scelti nel gruppo formato da ione idrogeno, ioni di metalli alcalini, ione ammonio, ioni ammonio sostituiti di formula HN<+>RIR2R3in cui Ri, R2ed R3, indipendentemente l’uno dall’altro, sono scelti nel gruppo formato da idrogeno, gruppi alchilici Ci-C4lineari o ramificati e gruppi idrossialchilici C1-C4lineari o ramificati; e n è un numero compreso tra 0 e 6.
  2. 2. Composizione secondo la precedente rivendicazione, in cui A<+>e B<+>, indipendentemente l’uno dall’altro, sono scelti nel gruppo formato da Li<+>, Na<+>, K<+>, NH4<+>e HN<+>RIR2R3 in cui Ri, R2ed R3, indipendentemente l’uno dall’altro, sono scelti nel gruppo formato da idrogeno, -CH3, -CH2CH2OH, -CH2CH(CH3)OH.
  3. 3. Composizione secondo la rivendicazione 1 o 2 in cui detto additivo fissatore cationico, in forma protonata o quaternarizzata, è scelto nel gruppo formato da polivinilammine, poliallilammine, polietilenimmine, dicianodiammidi condensate, resine poliammidiche-poliamminiche, resine poliammidiche-epicloroidriniche, amidi cationici.
  4. 4. Composizione secondo la precedente rivendicazione in cui detto additivo fissatore cationico è poli-DADMAC (polidiallildimetilammonio cloruro).
  5. 5. Composizione secondo la rivendicazione 1 in cui la concentrazione dello sbiancante ottico di formula 1 è compresa tra 0.001% e 3.50% riferito al peso secco della composizione.
  6. 6. Composizione secondo la rivendicazione 1, comprendente inoltre antischiuma, coloranti, disperdenti, sali di metalli divalenti come calcio e magnesio, agenti reticolanti, lubrificanti, correttori di pH, biocidi e conservanti, modificatori di reologia e ritenzione d’acqua.
  7. 7. Sospensione comprendente acqua ed una composizione secondo una delle rivendicazioni da 1 a 6.
  8. 8. Carta trattata mediante una sospensione secondo la rivendicazione 7.
  9. 9. Uso di una sospensione secondo la rivendicazione 7 per il trattamento superficiale della carta mediante patinatrici e/o presse collanti.
  10. 10. Uso di una sospensione secondo la rivendicazione 7 per trattare un supporto cartaceo, preferibilmente un supporto cartaceo destinato alla stampa fotografica o a getto d’inchiostro .
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