ITMI20110587A1 - Plettro da pollice calzante - Google Patents

Description

D E S C R I Z I O N E

Descrizione dell’ INVENZIONE INDUSTRIALE dal titolo:

“Plettro da pollice calzante”

Campo di applicazione dell'invenzione

La presente invenzione si riferisce al campo degli accessori per strumenti musicali a corde pizzicate, di quelli sorretti dal musicista durante l’esecuzione, e più precisamente ad un plettro da pollice calzante.

Rassegna dell'arte nota

Il plettro è una lamina per mezzo della quale un musicista pizzica le corde di uno strumento musicale, come ad esempio una chitarra o un mandolino. Il plettro è usato principalmente per evitare di pizzicare le corde direttamente con le dita. I polpastrelli sono infatti zone molto delicate ed il ripetuto sfregamento contro le corde comporterebbe danni alla cute, soprattutto quando le corde sono realizzate in acciaio come nel caso delle chitarre elettriche.

I plettri possono essere realizzati in materiali sintetici di tipo plastico oppure naturali, come l’acciaio, l’agata (un tipo di quarzo), o il legno santo ed hanno forma ovale o triangolare con gli spigoli arrotondati; l’angolo più acuto è quello comunemente utilizzato per pizzicare le corde. Lo spessore di un plettro può variare da 0,5 a 5 mm (come nel caso dei plettri di agata) ma più comunemente si aggira attorno al millimetro. Dallo spessore e dalla durezza di un plettro dipende il suono prodotto pizzicando le corde; in particolare, tanto minore è lo spessore del plettro tanto più morbido e meno controllato è il suono ottenuto.

I plettri vengono solitamente stretti fra il pollice e l’indice della mano che pizzica le corde; quelli di forma triangolare più larga sono tenuti tra il pollice opposto all’indice e al medio.

I chitarristi, per avere libera la mano nelle pause tra l’esecuzione di un brano ed il successivo, tendono ad infilare il plettro nel manico della chitarra, tra le corde ed i tasti, oppure in apposite fessure ricavate nelle aste dei microfoni. Così facendo però notevole è il rischio che il plettro cada e venga smarrito. In alternativa, il plettro viene spesso tenuto in bocca, stretto tra le labbra; in tal caso, c’è il pericolo che il plettro venga ingerito o causi infezioni.

Una prima soluzione al problema di cui sopra viene fornita dalla domanda di brevetto n. MI2009A001082, la quale ha per oggetto un arrangiamento anulare per plettri comprendente un elemento chiuso o chiudibile attorno al dito indice della mano che pizzica le corde, e un filo di nylon che connette l’elemento anulare al bordo del plettro. L’elemento anulare può essere: un anello rigido; il filo stesso di nylon terminante in un’asola in cui il filo è libero di scorrere; un elemento oblungo chiudibile ad anello per mezzo di fermagli magnetici o di due archi di curvatura speculare in grado di agganciarsi l’un l’altro; un filo in acciaio armonico non temprato a memoria di forma piegabile attorno al dito con la stretta voluta; e due strisce di velcro contigue ed agganciabili l’un l’altra. Questo arrangiamento anulare ha però lo svantaggio che il plettro quando non viene tenuto in mano pende dal dito per mezzo del filo di nylon. Ciò può creare disagio al chitarrista in quanto il plettro potrebbe rimanere impigliato tra le corde della chitarra.

Una soluzione alternativa consiste nel praticare un foro nel plettro per l’inserimento di un dischetto metallico e nell’applicare una piccola calamita adesiva al corpo chitarra, ad esempio in corrispondenza della parete sottostante le corde oppure sotto il battipenna o ancora, nelle chitarre acustiche, internamente alla cassa armonica. Nelle pause tra l’esecuzione di un brano ed il successivo il chitarrista appoggia il plettro sulla chitarra in corrispondenza della zona ove è stata applicata la calamita e l’attrazione magnetica esercitata da quest’ultima sul dischetto metallico tiene il plettro adeso allo strumento. Questa soluzione comporta però l’impiego di un elemento aggiuntivo da applicare alla chitarra e ciò costituisce uno svantaggio quando un chitarrista, durante un concerto, ha la necessità di cambiare la chitarra a seconda dei brani da eseguire. Ciascuna delle chitarre da utilizzare deve infatti essere dotata di un magnete e relativo plettro, oppure solo di un magnete se il chitarrista vuole continuare utilizzare lo stesso plettro. In quest’ultimo caso vi è l’ulteriore svantaggio che ad ogni cambio di chitarra il chitarrista deve ricordarsi di rimuovere il plettro dalla chitarra che cessa di utilizzare per poi apporlo su quella da suonare durante il brano successivo.

Una diversa soluzione al problema di avere libera la mano nelle pause tra l’esecuzione di un brano ed il successivo viene fornita dalla domanda di brevetto per modello d’utilità n. BG2009U000004, avente per oggetto un dispositivo atto a vincolare un plettro per chitarra al pollice consentendo totale indipendenza a tutte le dita. Il dispositivo include un anello elastico da infilare sulla falange più esterna del pollice della mano che pizzica le corde, l’anello avendo un’apertura laterale per l’introduzione del plettro, detto anello avendo un foro in prossimità del bordo della detta apertura laterale per l'inserimento di un ribattino metallico fungente da perno di rotazione alla testa del plettro, che può fuoriuscire dall’apertura trasversalmente al pollice oppure variamente ruotato per l’esecuzione musicale secondo differenti stili.

Lo sfregamento del perno contro la parete della propria sede, causato dal continuo infilamento e sfilamento dell’anello elastico sul pollice, comporta la graduale perdita di elasticità del materiale circostante il foro che, allargandosi, determina il distacco del plettro dall’anello.

Ancora un’altra soluzione al problema evidenziato è fornita dai cosiddetti “plettri da pollice” commercializzati ad esempio dalla DUNLOP, in cui la testa del plettro si prolunga a formare una anello semiaperto da calzare sulla falange che consente al plettro di essere calzato trasversalmente al pollice. Il materiale plastico costituente un tale plettro è flessibile ma non deformabile al punto di adattarsi alla forma della falange. Ciò comporta la possibilità di sfilamento del plettro qualora la falange sia di piccolo diametro, ad esempio nei bambini, oppure l’esercizio di una pressione eccessiva su falangi di grosso diametro che a lungo termine potrebbe causare disagi al chitarrista, quali edema o abrasione. Inoltre la punta del plettro DUNLOP ha un distanziamento eccessivo tra la zona di attacco sulla corda e la zona di aggancio al dito indice che non consente un facile controllo della dinamica. La punta del plettro presenta un arrotondamento che ne aumenta l’attacco sulla corda causando eccessivo sfregamento e rumore, specie quando la chitarra è amplificata. La forma della punta non consente un alto livello di precisione durante l’esecuzione proprio perché la forma stessa intralcerebbe il movimento discendente ed ascendente del plettro.

Per ovviare in parte agli inconvenienti evidenziati il plettro da pollice dovrebbe essere commercializzato in differenti formati: small, medium, large.

Sommario dell’invenzione

Scopo della presente invenzione è quello di superare gli inconvenienti suddetti. Per conseguire tali scopi la presente invenzione ha per oggetto un plettro calzante il pollice trasversalmente ad esso, in cui secondo l'invenzione include almeno un elemento longitudinale di materiale elastico le cui estremità sono rese solidali ad una faccia di un plettro, una prima estremità in prossimità della punta e l’altra estremità in prossimità del lato opposto, di modo che pollici di differenti dimensioni possano essere introdotti tra la detta faccia ed il detto elemento longitudinale restando a contatto di entrambi per via dell’elasticità, come descritto nella rivendicazione 1.

Ulteriori caratteristiche della presente invenzione ritenute innovative sono descritte nelle rivendicazioni dipendenti.

In una forma di realizzazione dell’invenzione il plettro inoltre include un secondo elemento longitudinale identico al primo, anch’esso avente una prima estremità in prossimità della punta e l’altra in prossimità del lato opposto, i due elementi longitudinali essendo pressoché paralleli ai lati obliqui del plettro.

Secondo un aspetto dell’invenzione, il detto elemento longitudinale è costituito da un materiale elastomerico naturale o sintetico.

In una prima forma realizzativa il detto materiale elastomerico naturale è il caucciù.

In una diversa forma realizzativa il detto materiale elastomerico sintetico è uno dei polimeri atossici derivati dai seguenti radicali: nitrilico, butilico, etilene-propilene-diene.

Secondo un aspetto dell’invenzione, detto elemento longitudinale in materiale elastomerico ha spessore e flessibilità tale per cui esso forma un percorso chiuso contenuto in un piano ortogonale alla detta faccia.

Vantaggi dell’invenzione

Il plettro calzante realizzato secondo l’invenzione non è soggetto alla scomposizione a seguito del continuo infilamento e sfilamento.

L’elasticità dei mezzi di applicazione integrali al plettro lo rendono calzabile sulla falange del pollice di qualunque chitarrista.

Breve descrizione delle figure

Ulteriori scopi e vantaggi della presente invenzione risulteranno chiari dalla descrizione particolareggiata che segue di un esempio di realizzazione della stessa e dai disegni annessi dati a puro titolo esplicativo e non limitativo, in cui: - le figure 1, 2, 3 sono delle viste, rispettivamente, prospettica, laterale e dall’alto di un plettro calzabile secondo la presente invenzione;

- le figure 4, 5, 6 sono delle viste, rispettivamente, prospettica, laterale e dall’alto di una variante realizzativa del plettro di figura 1 ;

- la figura 7 è una vista prospettica del plettro di figura 1 calzato sul pollice di un chitarrista;

- la figura 8 è una vista prospettica del plettro di figura 4 calzato sul pollice di un chitarrista;

- la figura 9 è una vista prospettica di un chitarrista che utilizza il plettro di figura 1.

Descrizione dettagliata di alcune forme preferite di realizzazione dell’invenzione

Nella descrizione che segue, elementi uguali che compaiono in figure differenti potranno essere indicati con gli stessi simboli. Nell’illustrazione di una figura è possibile fare riferimento ad elementi non espressamente indicati in quella figura ma in figure precedenti. La scala e le proporzioni dei vari elementi raffigurati non corrispondono necessariamente a quelle reali.

La figura 1 mostra una prima realizzazione di un plettro 1 calzante un pollice trasversalmente (figura 7). Il plettro calzante 1 comprende un plettro 2, tradizionalmente costituito da una lamina rigida in materiale plastico a forma di triangolo mistilineo, simmetrico rispetto ad un asse longitudinale passante per la punta 3. Nel profilo del plettro 2 si evidenzia una testa 4 raccordata alla punta 3, opposta alla testa, da due lati 5 e 6. Una striscia rettangolare 7 in materiale elastico è disposta lungo l’asse longitudinale del plettro 2, con le due estremità 8, 9 solidali per un corto tratto ad una faccia dello stesso. La larghezza della striscia 7 è circa tre quarti la larghezza massima del plettro 2, ciò non toglie che possa assumere larghezze differenti. La lunghezza della porzione libera di striscia 7 è superiore alla distanza tra le estremità 8, 9 della stessa, tale lunghezza è pari a circa una volta e mezzo la lunghezza del plettro, tale lunghezza potrebbe anche essere diversa in base all’elasticità del materiale prescelto. Le due estremità 8, 9 della striscia 7 sono incollate alla faccia del plettro 2, direttamente sulla faccia, o introdotte in una rispettiva fessura ed ivi incollate. La figura 2 mostra l’insieme costituito dal plettro 2 e dalla striscia 7, incurvata tra le due estremità 8, 9 a formare un arco. La figura 3 mostra la larghezza della striscia 7 in rapporto a quella del plettro 2.

La figura 4 mostra una diversa realizzazione di un plettro 15 calzante un pollice trasversalmente (figura 8). Il plettro calzante 15 comprende un plettro 16 identico al plettro 2. Due elementi cilindrici 17, 18 di materiale elastico sono piegati a formare due archi solidali ad una stessa faccia del plettro 16 da parti opposte rispetto all’asse longitudinale passante per la punta. Per la connessione dei due elementi 17, 18 il plettro 16 ha quattro fori, indifferentemente passanti o non passanti, di cui due 21 , 23 in prossimità della punta ed altri due 22, 24 in prossimità della testa, tutti e quattro adiacenti ai lati obliqui 19, 20. Le estremità dell’elemento cilindrico 17 sono inserite nei fori 21 e 22 ed ivi incollate. Le estremità dell’elemento cilindrico 18 sono inserite nei fori 23 e 24 ed ivi incollate. La figura 5 mostra l’insieme costituito dal plettro 16 e dagli elementi cilindrici 17, 18 incurvati a formare due rispettivi archi. La figura 6 mostra lo spessore degli elementi cilindrici 17, 18 in rapporto alla larghezza della faccia del plettro 16.

La striscia 7 e gli elementi cilindrici 17, 18 sono costituiti da un materiale elastomerico, come la gomma naturale o sintetica. Gli elastomeri sono polimeri caratterizzati da un modulo di elasticità relativamente basso rispetto agli altri polimeri, ciò significa che con un minimo sforzo essi possono essere allungati fino a diverse volte la loro lunghezza iniziale per poi recuperare a riposo le loro dimensioni originali. Grazie all’impiego di elastomeri la striscia 7 e gli elementi cilindrici 17, 18 sono deformabili al punto di adattarsi alla forma della falange distale di un pollice qualunque (adulto o bambino) che viene infilato tra essi ed il plettro. Un esempio di materiale elastomerico naturale utilizzato nel plettro calzante è il caucciù. Esempi di materiali elastomerici sintetici sono i polimeri atossici derivati dai seguenti radicali: nitrilico, butilico, etilene-propilene-diene.

Uno studio anatomico su un campione rappresentativo di giocatori di bowling di diverse età, e quindi per analogia di possibili chitarristi, pubblicato sul web ha stabilito che l'intervallo di larghezze dei pollici è compreso tra 17 e 27 mm. Ciò ha consentito di fare una stima delle dimensioni della falange distale di pollici di possibili chitarristi e di appurare che l’elasticità degli elastomeri sopra indicati è tale per cui la striscia 7 o gli elementi longitudinali 17 e 18 sono in grado di adattarsi alla forma e alle dimensioni dei pollici anche qualora la lunghezza della porzione libera di striscia o degli elementi longitudinali sia uguale alla distanza tra le estremità solidali alla faccia del plettro. Inoltre da prove sperimentali è risultato che plettri calzanti realizzati impiegando gli elastomeri di cui sopra possono essere utilizzati sia da chitarristi bambini senza correre il rischio che il plettro possa sfilarsi dal pollice, sia da chitarristi aventi mani relativamente grandi senza che la striscia o gli elementi longitudinali elastici esercitino sul pollice una pressione tale da provocare edemi o comunque disagi al chitarrista.

La figura 7 mostra la mano destra di un chitarrista sul cui pollice è calzato il plettro di figura 1. Come si può notare in figura, la striscia elastica 7 mantiene il plettro 2 trasversale al pollice, adeso al polpastrello anche in assenza della pressione esercitata dall’indice.

La figura 8 mostra la mano destra di un chitarrista sul cui pollice è calzato il plettro di figura 4. Gli elementi longitudinali elastici 17 e 18 mantengono il plettro 16 trasversale al pollice, adeso al polpastrello anche in assenza della pressione esercitata dall’indice.

La figura 9 mostra un chitarrista intento a suonare una chitarra acustica utilizzando il plettro calzante 1 di figura 1 calzato sul pollice della mano destra. Una figura analoga può essere ricavata per il plettro calzante 15 di figura 4.

Sulla base della descrizione fornita per un esempio di realizzazione preferito, è ovvio che alcuni cambiamenti possono essere introdotti dal tecnico del ramo senza con ciò uscire daN’ambito dell’invenzione come risulta dalle seguenti rivendicazioni.

Claims (6)

1. R I V E N D I C A Z I O N I 1. Plettro calzante (1 , 15) il pollice trasversalmente ad esso, caratterizzato dal fatto che include almeno un elemento longitudinale (7, 17, 18) di materiale elastico le cui estremità sono rese solidali ad una faccia di un plettro (2, 16), una prima estremità in prossimità della punta e l’altra estremità in prossimità del lato opposto, di modo che pollici di differenti dimensioni possano essere introdotti tra la detta faccia ed il detto elemento longitudinale restando a contatto di entrambi per via dell’elasticità.
2. 2. Il plettro calzante (15) della rivendicazione 1 caratterizzato dal fatto che inoltre include un secondo elemento longitudinale (18) identico al primo (17), anch’esso avente una prima estremità in prossimità della punta e l’altra in prossimità del lato opposto, i due elementi longitudinali (17, 18) essendo pressoché paralleli ai lati obliqui (19, 20) del plettro (16).
3. 3. Il plettro calzante della rivendicazione 1 , caratterizzato dal fatto che detto almeno un elemento longitudinale (7, 17, 18) è costituito da un materiale elastomerico naturale o sintetico.
4. 4. Il plettro calzante della rivendicazione 3 caratterizzato dal fatto che detto materiale elastomerico naturale è il caucciù.
5. 5. Il plettro calzante della rivendicazione 3 caratterizzato dal fatto che il detto materiale elastomerico sintetico è uno dei polimeri atossici derivati dai seguenti radicali: nitrilico, butilico, etilene-propilene-diene.
6. 6. Il plettro calzante della rivendicazione 3 caratterizzato dal fatto che detto almeno un elemento longitudinale in materiale elastomerico (7, 17, 18) ha spessore e flessibilità tale per cui esso forma un percorso chiuso contenuto in un piano ortogonale alla detta faccia.