ITMI20110088U1 - Dispositivo riabilitativo perfezionato per la mano - Google Patents
Dispositivo riabilitativo perfezionato per la manoInfo
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Description
Descrizione della domanda di brevetto per modello di utilità dal titolo:
“Dispositivo riabilitativo perfezionato per la mano”
Descrizione
Il presente trovato si riferisce a un dispositivo riabilitativo perfezionato per la mano.
Più in particolare, il presente trovato si riferisce a un dispositivo utilizzato in terapie di riabilitazione della mobilità e funzionalità delle articolazioni metacarpo-falangee, interfalangee distali e interfalangee prossimali lese o ridotte a seguito di traumi, incidenti o malaugurati e simili eventi oppure in caso di paresi o plegia della mano causata da lesioni del sistema nervoso centrale, mielolesioni o lesioni del sistema nervoso periferico; il medesimo dispositivo può trovare applicazione nel caso di terapie volte al miglioramento della mobilità e funzionalità delle articolazioni della mano, eventualmente in associazione con altri trattamenti fisioterapici.
Notoriamente, in caso di danni ai tessuti articolari a seguito di interventi o traumi oppure in caso di paralisi per lesioni midollari o del sistema nervoso centrale o periferico, la normale funzionalità delle articolazioni delle dita della mano può risultare alterata se non addirittura bloccata, con conseguenze sia a livello fisico che psichico.
I metodi utilizzati per il trattamento di tali patologie utilizzano programmi di riabilitazione spesso basati sulla tecnica denominata CPM (Continuous Passive Motion) o movimentazione passiva, che può prevedere l’uso di dispositivi motorizzati atti a movimentare le articolazioni senza che l’individuo affetto dalla patologia muova volontariamente un solo muscolo. I vantaggi della tecnica di riabilitazione CPM o riabilitazione passiva risiedono nel fatto che essa consente di migliorare il range articolare, prevenire aderenze intra-articolari, contratture extra-articolari e/o eventuali danni da immobilizzazione e facilitare un più rapido ritorno alla funzionalità delle articolazioni.
La tecnica di riabilitazione CPM può trovare applicazione anche a seguito di interventi chirurgici in quanto pennette di prevenire la formazione di rigidità che possono limitare il movimento articolare.
La medesima tecnica viene applicata per il trattamento di pazienti affetti da emiplegia, in quanto consente di ridurre l’edema della mano e stimola il recupero delle funzioni motorie.
Molteplici sono i dispositivi studiati e sviluppati per realizzare terapie riabilitative delle articolazioni della mano con la tecnica della riabilitazione passiva o CPM; la quasi totalità, tuttavia, è destinata unicamente a pazienti di natura ortopedica.
Alcuni tradizionali dispositivi, come quello oggetto del brevetto US 4.875.469, comprendono un supporto da polso provvisto di un corpo contenitore internamente al quale sono alloggiati i meccanismi di azionamento definiti da motori e batterie, i mezzi di controllo e i sensori, il dispositivo comprende astine o tiranti collegati con le dita della mano del paziente e con una guida o carrello scorrevole all’ interno del corpo contenitore. Tuttavia, tale dispositivo realizza la movimentazione passiva delle articolazioni della mano movimentando un solo dito o gruppi di dita con lo stesso movimento e gli stessi tempi di movimentazione/azionamento ed esclude dal trattamento il pollice; inoltre, tale dispositivo è, oltre che complesso, pesante, limitato e di diffìcile portabilità per il paziente, dato che il sistema di movimentazione occupa il lato palmare dell’ arto.
Il brevetto US 5.697.892 descrive un dispositivo di riabilitazione delle articolazioni della mano con tecnica CPM tale da consentire una completa flessione ed estensione delle articolazioni delle dita; tale dispositivo comprende un elemento base disposto nella zona del polso fissato ad un supporto stabilizzato all’ avambraccio, un braccio fisso stabilizzato all’elemento base e un braccio mobile incernierato rispetto al braccio fisso, una leva rotante fissata al braccio mobile provvista di una barra trasversale sulla quale sono stabilizzati degli attacchi che seguono il profilo del dito della mano. Tuttavia anche tale soluzione realizzativa comporta inconvenienti legati alla complessità costruttiva, agli ingombri e al peso considerevole e, inoltre, permette la movimentazione solo di tute le dita contemporaneamente ad esclusione del pollice, che può essere mobilizzato solo separatamente.
La domanda di brevetto 2003/0073939 descrive un apparato di riabilitazione con tecnica CPM comprendente un’unità di movimentazione fissata all’ avambraccio e un dispositivo per Γ estensione/flessione delle dita della mano fissato all’unita di movimentazione; l’unità di movimentazione comprende un dispositivo a vite comandato da un motore che consente la movimentazione di un accoppiamento cui sono collegati gli elementi resilienti collegati alle dita della mano. Pure questa tipologia di soluzione comporta degli inconvenienti legati agli ingombri e ai pesi della struttura e, inoltre, alla impossibilità di muovere ciascun dito singolarmente e con tipi di movimentazione e/o tempistiche differenti. La mobilizzazione del pollice è consentita solo montando un apposito accessorio.
Scopo del presente trovato è quello di ovviare agli inconvenienti sopra riportati.
Più in particolare, lo scopo del presente trovato è quello di provvedere un dispositivo riabilitativo perfezionato per la mano da utilizzarsi sia per trattamenti di mobilizzazione passiva che attiva assistita.
Ulteriore scopo del presente trovato è quello di provvedere un dispositivo di riabilitazione che effettui la flessoestensione di tutte le cinque dita della mano o, qualora le condizioni cliniche lo suggeriscano, solo di alcune di esse.
Ulteriore scopo del presente trovato è quello di provvedere un dispositivo di riabilitazione che sia facilmente indossabile, leggero, esteticamente curato, più simile ad un guanto che a un esoscheletro robotico e tale da poter essere applicato sull’arto del paziente anche da individui non appartenenti al settore medico così da consentire un eventuale svolgimento della terapia riabilitativa al di fuori degli ambienti ospedalieri o similari.
Ulteriore scopo del presente trovato è quello di provvedere un dispositivo di riabilitazione altamente flessibile, modulare, riconfigurabile e facilmente adattabile in funzione delle differenti caratteristiche anatomiche dei pazienti. Un ulteriore scopo del presente trovato è quello di provvedere un dispositivo che consenta di effettuare una movimentazione singola e/o simultanea delle dita della mano, secondo esercizi, sequenze e combinazioni liberamente programmabili dall’operatore.
Ulteriore scopo del presente trovato è quello di provvedere un dispositivo di riabilitazione che possa essere utilizzato per trattamenti riabilitativi anche a seguito di traumi o lesioni del sistema nervoso centrale causate da ictus o da altre patologie che determinano paresi o plegia dell’arto.
Ulteriore scopo del presente trovato è quello di provvedere un dispositivo riabilitativo che lasci completamente libero il lato palmare della mano, in modo da non favorire il “grasping reflex” o riflesso di prensione che caratterizza alcuni pazienti con lesioni del sistema nervoso.
Ulteriore scopo del presente trovato è quello di provvedere un dispositivo riabilitativo che consenta al braccio del paziente di muoversi, o essere mosso, durante la terapia e permetta alla mano di afferrare oggetti e simulare gesti e attività quotidiane (ADLs: Activities of Daily Living).
Ulteriore scopo del trovato è quello di provvedere un dispositivo di riabilitazione predisposto a possibili implementazioni volte al trattamento dell’ articolazione del polso e/o all’ integrazione di sensori di posizione e/o forza.
Un ulteriore scopo del presente trovato è quello di provvedere un dispositivo di riabilitazione motoria atto a garantire un elevato valore di resistenza ed affidabilità nel tempo e tale, inoltre, da poter essere facilmente ed economicamente realizzato.
Questi ed altri scopi vengono raggiunti dal dispositivo riabilitativo perfezionato per la mano del presente trovato, che comprende un tutore calzato a parziale copertura della mano e dell’ avambraccio del paziente, una o più fasce e una ulteriore fascia, rispettivamente provviste di ditali e di un ulteriore ditale, calzate sulle dita della mano e fissate al detto tutore, cinque aste flessibili scorrevoli rispetto a guaine, passanti o fibbie per realizzare una movimentazione passiva e attiva assistita, contemporanea, e/o selettiva, in flessione/estensione delle dita con esercizi, sequenze e/o combinazioni di movimenti liberamente impostabili dall’operatore, dette aste flessibili con un’estremità incernierata alle falangi di estremità delle cinque dita del paziente e con l’estremità opposta collegata a cinque attuatoli contenuti in un’unità di comando remota provvista di un dispositivo di regolazione della tensione delle aste medesime.
Le caratteristiche costruttive e funzionali del dispositivo riabilitativo perfezionato per la mano del presente trovato potranno essere meglio comprese dalla dettagliata descrizione che segue nella quale si fa riferimento alle allegate tavole di disegno che rappresentano una forma di realizzazione preferita e non limitativa e in cui:
la figura 1 rappresenta una vista schematica laterale del dispositivo riabilitativo perfezionato per la mano del presente trovato in una configurazione con un dito flesso;
la figura 2 rappresenta una vista schematica del dispositivo del trovato in una configurazione con le dita distese;
la figura 3 rappresenta una vista schematica dall’alto del dispositivo di ortesi del trovato;
la figura 4 rappresenta a livello schematico una vista di un particolare costitutivo del dispositivo del trovato;
la figura 5 rappresenta schematicamente una vista di un dispositivo dii regolazione della tensione delle aste flessibili secondo una forma di realizzazione preferita e non limitativa.
Con riferimento alle citate figure, il dispositivo riabilitativo perfezionato per la mano del presente trovato, indicato complessivamente con 10 nelle figure da 1 a 3, comprende un tutore 12 definito da una calza o fascia realizzata in tessuto o in altro materiale traspirante e anallergico e/o elastico calzato a parziale copertura della mano 13 e del? avambraccio 14 del paziente utilizzatore del dispositivo del trovato stabilizzata a mezzo di fìbbie o fasce/fascette di velcro, cerniere e simili.
In corrispondenza dell’estremità di detto tutore 12 disposta in direzione della mano 13 del paziente, è presente una porzione o striscia 16 di tessuto adesivo del tipo Velcro atta a consentire il fissaggio di una fascia 18 provvista internamente o integrante, come corpo unico con essa, ditali 20 da calzare sulla falange di estremità delle dita indice, medio, anulare e mignolo della mano; in una forma di realizzazione alternativa il dispositivo del trovato è provvisto di quattro fasce 18, una per l’indice, una per il medio, una per l’anulare, una per il mignolo.
Una ulteriore fascia 22 provvista di un ulteriore ditale 24 è fissata alla striscia 16 in corrispondenza dell’articolazione del pollice con l’ulteriore ditale 24, inserito internamente o ricavato in corpo unico con l’ulteriore fascia 22, calzato sulla seconda falange o estremità del pollice; in una forma di realizzazione alternativa la fascia 18 e l’ulteriore fascia 22 possono essere definiti da un pezzo unico.
In un’ulteriore forma di realizzazione alternativa il tutore 12 e le fasce 18 e 22 possono essere definiti da un pezzo unico.
In corrispondenza di ciascun ditale 20 della fascia 18 e dell’ulteriore ditale 24 dell’ulteriore fascia 22 è stabilizzata, tramite incollaggio, cucitura o con altra nota tipologia di fissaggio, una placca 26 ad una estremità della quale è incernierata, con meccanismo di aggancio rapido, un’asta flessibile 28 scorrevole rispetto a un passante 30 fissato, incollato o realizzato in pezzo unico con la fascia 18 e con l’ulteriore fascia 22 del pollice. Lo snodo tra l’asta flessibile 28 e la placca 26, definito dall’accoppiamento tra un’estremità dell’asta flessibile 28 e la placca 26, consente un’adeguata rotazione tra le medesime permettendo di realizzare la completa flessione delle dita della mano.
Detto passante 30 è realizzato in tessuto elastico o in altro idoneo materiale flessibile atto a consentire lo scorrimento dell’asta flessibile 28 con un valore di attrito minimo o addirittura nullo.
In una fonna di realizzazione alternativa, schematizzata in figura 3, ciascuna asta 28 è scorrevole, oltre che supportata, rispetto ad almeno una fibbia 32 posizionata sul dorso di ciascuna delle dita della mano e fissata alla fascia 18 e all’ulteriore fascia 22; detta almeno una fibbia 32 è realizzata in materiale metallico, plastico, in fibra di carbonio, vetro o in altro idoneo materiale atto a consentire lo scorrimento dell’asta flessibile 28 con un valore di attrito minimo o addirittura nullo.
Un’ulteriore forma di realizzazione alternativa prevede una compresenza del passante 30 e di almeno una fibbia 32 per ciascun dito; detta fibbia 32 può essere posizionata internamente al passante 30.
Ciascuna asta flessibile 28 è, inoltre, scorrevole internamente ad una guaina 34 la cui estremità rivolta in direzione delle dita della mano 13 è stabilizzata rispetto a un manicotto 36 fissato alla fascia 18 e all’ulteriore fascia 22, Detta guaina 34 è di materiale metallico, plastico, fibra di carbonio, vetro o altro idoneo materiale flessibile atto a consentire lo scorrimento dell’asta flessibile 28 con un valore di attrito minimo o addirittura nullo.
Le aste flessibili 28 che scorrono alPintemo delle guaine 34 sono raccolte in una guaina protettiva 38 e collegate ad un’unità di comando remota 50 all’interno della quale trovano alloggiamento i cinque attuatoli che consentono la movimentazione in scorrimento delle aste flessibili 28 così da permettere il movimento di flessione/estensione delle articolazioni delle dita della mano 13.
L’estremità delle guaine 34 rivolta in direzione dell’unità di comando remota è provvista di un sistema di regolazione che modifica la posizione relativa di ciascuna guaina 34 rispetto all’asta flessibile 28. Detto sistema di regolazione consente, prima della messa in funzione del dispositivo, di portare manualmente le dita del paziente nella posizione di partenza desiderata, in funzione dei protocolli di riabilitazione e delle caratteristiche anatomiche e cliniche del paziente.
Una forma di realizzazione preferita e non limitativa di detto sistema di regolazione è rappresentata in figura 5, nella quale le guaine 34 (internamente alle quali scorrono le aste flessibili 28) sono fissate rispetto a morsetti ο manopole 40 coassiali rispetto agli steli 52 degli attuatoli e rotabilmente disposti rispetto a un piano dell’unita di comando. In particolare, il collegamento delle guaine 34 con i morsetti 40 avviene a mezzo di settori rigidi 42 assialmente scorrevoli rispetto ai morsetti 40 e provvisti di un’estremità zigrinata 44. Svitando o avvitando un morsetto 40 è possibile allentare o aumentare la sua presa sul settore rigido 42 cui la guaina 34 è collegata, consentendo di agire opportunamente con le dita sulla testa zigrinata 44 del settore rigido 42, provocandone lo scorrimento assiale, per regolare la lunghezza relativa della guaina 34 in rapporto all’asta flessibile 28 interna (collegata allo stelo 52 dell’attuatore), ottenendo una maggiore o minore tensione della stessa.
Il dispositivo del trovato può essere provvisto di sensori di potenza e/o di forza così da avere un feedback per l’attivazione degli attuatori e la regolazione della movimentazione in funzione delle risposte articolari spontanee del paziente nel corso della seduta di riabilitazione e per misurare le forze applicate dal paziente nel corso dell’esercizio.
Un software di gestione e controllo, provvisto di un’interfaccia grafica per la visualizzazione di simulazioni del movimento da eseguire o in corso di esecuzione, consente tanto al paziente quanto al fisioterapista di visualizzare l’andamento del movimento e di monitorarlo; in tal modo è possibile avere una visualizzazione preventiva e simultanea dei movimenti eseguiti. Inoltre, Γ associazione al movimento di feedback sonori e visivi consente di stimolare il recupero neuro-cognitivo del paziente.
L’utilizzo del dispositivo riabilitativo per la mano, sopra dettagliatamente descritto con riferimento alle sue caratteristiche costruttive, è di seguito dettagliato.
Preliminarmente al montaggio o disposizione del dispositivo rispetto alla mano del paziente, è necessario scegliere una taglia idonea del tutore 12, delle fasce 18 e 22 e dei ditali 20 e 24. Il tutore 12, le fasce 18 e 22 e i ditali 20 e 24 possono infatti essere realizzati in diverse taglie in modo da garantire la massima aderenza alle caratteristiche anatomiche della mano del paziente.
I ditali 20 e 24, cui sono fissate le placche 26, possono anche essere sfilati dalle fasce 18 e sostituiti con i ditali adatti a contenere l’ultima falange delle dita del paziente.
Prima di poter eseguire la riabilitazione è necessario calzare il tutore 12 sull’avambraccio e sul polso del paziente, calzare la o le fasce 18 e 22 sulle dita della mano e fissarle rispetto al tutore medesimo regolandone la posizione in funzione delle caratteristiche anatomiche delle dita, inserire le aste flessibili 28 nei passanti 30 e/o nelle fibbie 32, collegare le aste flessibili 28 alle placche 26 e stabilizzare le guaine 34 ai manicotti 36.
In alternativa, il montaggio del dispositivo può essere realizzato secondo la seguente sequenza di attività: calzare il tutore 12 sull’avambraccio e sul polso del paziente, inserire le aste flessibili 28 nei passanti 30 e/o nelle fibbie 32, collegare le aste flessibili 28 alle placche 26, calzare la o le fasce 18 e 22 sulle dita della mano e fissarle rispetto al tutore 12 regolandone la posizione in funzione delle caratteristiche anatomiche delle dita, stabilizzare le guaine 34 ai manicotti 36.
Prima di azionare il dispositivo è opportuno portare manualmente le dita del paziente nella posizione di partenza desiderata, modificando la tensione delle aste flessibili 28 attraverso il sistema di regolazione della posizione relativa di ciascuna guaina 34 rispetto all’asta flessibile 28 che scorre al proprio interno.
Successivamente il dispositivo viene azionato tramite l’unità di comando che impone la flessione/distensione delle aste flessibili secondo le modalità stabilite dai differenti protocolli di riabilitazione determinando un’azione di piegatura/distensione delle falangi delle dita del paziente.
H dispositivo permette di attuare una mobilizzazione delle dita o di gruppi di dita della mano in modo sequenziale o sincrono, secondo esercizi, sequenze e combinazioni liberamente programmabili dall’operatore. H dispositivo permette di escludere un dito o più dita dall’esercizio, variare la velocità di esecuzione, definire l’ordine dei movimenti, diversificare il range angolare da dito a dito, impostare eventuali pause in flessione o in estensione, stabilire il numero delle ripetizioni dei cicli di flessoestensione.
Come si rileva da quanto precede sono evidenti i vantaggi che il trovato consegue.
Ή dispositivo riabilitativo per la mano del presente trovato garantisce una bassa impedenza ad un movimento volontario del paziente e può, pertanto, essere vantaggiosamente utilizzato per trattamenti di mobilizzazione sia passiva che attiva assistita; infatti, il dispositivo del trovato non solo permette di imporre il movimento alle articolazioni delle dita, ma consente anche al paziente di movimentare spontaneamente le medesime, facendo intervenire gli attuatoli solo in alcune fasi del movimento o al verificarsi di determinate condizioni.
Un ulteriore vantaggio del dispositivo di riabilitazione del trovato è rappresentato dal fatto che esso consente la mobilizzazione contemporanea e/o singola in flessione/estensione delle dita, secondo esercizi, sequenze e combinazioni liberamente impostabili dall’operatore che può escludere una o più dita dall’esercizio, variare la velocità di esecuzione, definire l’ordine dei movimenti, diversificare il range angolare da dito a dito, impostare eventuali pause in flessione o in estensione, stabilire il numero delle ripetizioni dei cicli di flessoestensione.
Ulteriormente vantaggioso è il fatto che il dispositivo del trovato è facilmente indossabile, leggero (tenuto conto del fatto che l’unità di comando non è posizionata sul polso/avambraccio, ma è staccata dall’arto del paziente), esteticamente curato, più simile ad un guanto che a un esoscheletro robotico, e tale da poter essere applicato sull’arto del paziente anche da individui non appartenenti al settore medico, così da consentire un eventuale svolgimento della terapia riabilitativa al di fuori degli ambienti ospedalieri o similari.
Un ulteriore vantaggio del dispositivo di riabilitazione del trovato è rappresentato dal fatto che esso è altamente flessibile, modulare, riconfigurabile e facilmente adattabile in funzione delle differenti caratteristiche anatomiche dei pazienti; la flessibilità del software di gestione e controllo e la possibilità di realizzare simulazioni grafiche dei movimenti e associare feedback visivi e sonori ai movimenti delle dita consentono l’ implementazione di terapie personalizzate da parte di medici e/o fisioterapisti allo scopo di trattare diverse patologie e disabilità motorie e stimolare il recupero neurocognitivo del paziente.
Ulteriore vantaggio del dispositivo riabilitativo del trovato è rappresentato dal fatto che esso lascia completamente libero il lato palmare della mano, in modo da non favorire il grasping reflex che caratterizza alcuni pazienti con lesioni del sistema nervoso.
H dispositivo riabilitativo del trovato ha anche il vantaggio di consentire al braccio del paziente di muoversi, o essere mosso, durante la terapia e permettere alla mano di afferrare oggetti e simulare gesti e attività quotidiane (ADLs: Activities of Daily Living), fondamentali nel recupero neuromotorio.
Benché il trovato sia stato sopra descritto con particolare riferimento a una sua forma di realizzazione preferita data solo a scopo esemplificativo e non limitativo, numerose modifiche e varianti appariranno evidenti a un tecnico del ramo alla luce della descrizione sopra riportata. Il presente trovato intende, pertanto, abbracciare tutte le modifiche e le varianti che rientrano nello spirito e nell’ ambito delle rivendicazioni che seguono.
Claims (8)
- Rivendicazioni 1. Un dispositivo (10) riabilitativo perfezionato per la mano, utilizzato in terapie di riabilitazione della mobilità e funzionalità delle articolazioni metacarpo-falangee, interfalangee distali e interfalangee prossimali lese o ridotte a seguito di traumi, incidenti o malaugurati e simili eventi, in caso di paresi o plegia della mano causata da lesioni del sistema nervoso centrale, mielolesioni o lesioni del sistema nervoso periferico, comprendente un tutore (12) calzato a parziale copertura della mano (13) e dell’avambraccio (14) del paziente, una o più fasce (18) e una ulteriore fascia (22), rispettivamente provviste di ditali (20) e di un ulteriore ditale (24), calzate sulle dita della mano (13) e fissate al detto tutore (12), caratterizzato dal fatto di comprendere cinque aste flessibili (28) scorrevoli rispetto a guaine (34), passanti (30) o fibbie (32) per realizzare una movimentazione passiva e attiva assistita, contemporanea, e/o selettiva, in flessione/estensione delle dita con esercizi, sequenze e/o combinazioni di movimenti liberamente impostabili dall’operatore, dette aste flessibili con un’estremità incernierata alle falangi di estremità delle cinque dita del paziente e con l’estremità opposta collegata a cinque attuatori contenuti in un’unità di comando remota (50) provvista di un dispositivo di regolazione della tensione delle aste medesime.
- 2. Il dispositivo riabilitativo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che il dispositivo di regolazione della tensione delle aste flessibili (28) comprende morsetti o manopole (40) coassiali rispetto agli steli (52) degli attuatori, collegati e rotabilmente disposti rispetto airnnità di comando (50), settori rigidi (42) assialmente scorrevoli rispetto ai morsetti (40) e provvisti di un’estremità zigrinata (44) cui sono collegate le guaine (34) internamente alle quali scorrono le aste flessibili (28), collegate agli steli 52 degli attuatori.
- 3. Il dispositivo riabilitativo secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che le aste flessibili (28) sono incernierate con un’estremità ad un meccanismo di aggancio rapido definito da placche (26) stabilizzate ai ditali (20) e afl’ulteriore ditale (24).
- 4. Il dispositivo riabilitativo secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che i passanti (30) sono fissati, incollati o realizzati in pezzo unico con la fascia (18) e con l’ulteriore fascia (22), in tessuto elastico o in altro materiale flessibile atto a consentire lo scorrimento dell’asta flessibile (28) con un valore di attrito minimo o nullo, le fibbie (32) sono fissate alla fascia (18) e all’ulteriore fascia (22) e realizzate in materiale metallico, plastico, in fibra di carbonio, vetro o altro idoneo materiale atto a consentire lo scorrimento dell’asta flessibile (28) con un valore di attrito minimo o nullo.
- 5. Il dispositivo riabilitativo secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che ciascuna guaina (34) è realizzata in materiale metallico, plastico, fibra di carbonio, vetro o in altro materiale flessibile atto a consentire lo scorrimento delle aste flessibili con un valore di attrito minimo o nullo, posta a rivestimento di ciascuna asta flessibile (28) ed è stabilizzata rispetto a manicotti (36) stabilizzati rispetto alla fascia (18) e afl’ulteriore fascia (22), con detta guaine (34) raccolte in una guaina protettiva (38).
- 6. Il dispositivo riabilitativo secondo la rivendicazione 1 , caratterizzato dal fatto che la fascia (18) e l’ulteriore fascia (22) sono realizzate in corpo unico con i ditali (20) e l’ulteriore ditale (24) disposti internamente o ricavati in corpo unico, con la fascia (18) e l’ulteriore fascia (22) fissate al tutore (12) in corrispondenza di una porzione o striscia (16) di tessuto adesivo di Velcro.
- 7. Il dispositivo riabilitativo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto di comprendere sensori di potenza e/o di forza atti a realizzare un feedback per l’attivazione degli attuatori e la regolazione della movimentazione in funzione delle risposte articolari spontanee del paziente nel corso della seduta di riabilitazione e misurare le forze applicate dal paziente nel corso dell’esercizio.
- 8. Π dispositivo riabilitativo secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto di comprendere un software di gestione e controllo provvisto di un’interfaccia grafica per la visualizzazione di simulazioni del movimento da eseguire o in corso di esecuzione e feedback sonori e visivi associati ai movimenti delle dita.
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