ITMI20101881A1 - Valvola di regolazione di fluidi per impianti, in particolare per impianti di condizionamento - Google Patents

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ITMI20101881A1
ITMI20101881A1 IT001881A ITMI20101881A ITMI20101881A1 IT MI20101881 A1 ITMI20101881 A1 IT MI20101881A1 IT 001881 A IT001881 A IT 001881A IT MI20101881 A ITMI20101881 A IT MI20101881A IT MI20101881 A1 ITMI20101881 A1 IT MI20101881A1
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IT
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IT001881A
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Roberto Cimberio
Tiziano Guidetti
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Fimcim Spa
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Description

DESCRIZIONE
“VALVOLA DI REGOLAZIONE DI FLUIDI PER IMPIANTI, IN PARTICOLARE PER IMPIANTI DI CONDIZIONAMENTOâ€
CAMPO DEL TROVATO
La presente invenzione ha per oggetto una valvola di regolazione di fluidi per impianti di condizionamento. La valvola di regolazione oggetto dell’invenzione consente di controllare il flusso all’interno di un circuito. La valvola presenta un ampio campo di utilizzo fornendo allo stesso tempo un alto grado di precisione e rapidità sul controllo del fluido; a mero titolo di esempio, un’applicazione tipica può presentarsi su impianti di condizionamento dove à ̈ richiesta una gestione opportuna del flusso attraversante l’impianto al fine di tener conto della frequente variazione di portata alle varie utenze.
STATO DELL’ARTE
Come à ̈ noto esistono in commercio valvole di regolazione di flusso che consentono di regolare la portata, la pressione o di regolare la pressione differenziale tra due punti distinti dell’impianto in cui la valvola à ̈ installata. Un primo esempio, illustrato nella domanda US2007/0125432, prevede l’uso di un valvola di regolazione con un ingresso, un uscita ed una membrana preposta a ricevere segnali di pressione ed a regolare il flusso tra ingresso ed uscita. La membrana opera in antagonismo ad una molla e, intercettando almeno parzialmente il flusso tra ingresso ed uscita, determina una differenza di pressione tra entrata ed uscita della valvola. La posizione della membrana à ̈ legata alla pressione del fluido attraversante la valvola ed ad un ulteriore segnale di pressione proveniente da un altro punto dell’impianto. La pressione dei fluidi in contatto con la membrana determina la posizione della membrana stessa, la quale incrementa o diminuisce il passaggio di fluido tra ingresso ed uscita.
Un secondo esempio, illustrato nella domanda WO20 10/074921 mostra una valvola di regolazione del flusso o della perdita di carico; la valvola à ̈ dotata di un sistema di controllo per impostare un valore di riferimento della perdita di carico desiderata o del valore di flusso desiderato e per regolare automaticamente la posizione di un otturatore.
Un terzo esempio, illustrato nella domanda coreana KR100835707, prevede l’utilizzo di una valvola per la regolazione del flusso. La valvola comprende un’apertura di ingresso, un’apertura di uscita ed un otturatore. In base alla differenza di pressione tra un punto prestabilito dell’impianto e il punto in cui la valvola à ̈ installata viene modulata la posizione dell’otturatore in antagonismo all’azione di una molla direttamente collegata all’otturatore. La valvola à ̈ provvista di un sistema per la regolazione del precarico della molla: regolando il precarico à ̈ possibile regolare la differenza di pressione tra i punti in cui le pressioni sono rilevate.
SOMMARIO DEL TROVATO
Un primo scopo della presente invenzione e quello di fornire una valvola che consenta l’impostazione di una serie di valori relativi a parametri fisici del fluido circolante nell’impianto e che sia in grado di regolare il flusso di fluido in base e dette impostazioni.
Un altro scopo del trovato à ̈ mettere a disposizione una valvola sensibile a variazioni di pressione o flusso all’interno del circuito in cui la valvola à ̈ predisposta, consentendo di regolare automaticamente il flusso di fluido in almeno un ramo dell ’ impianto .
Un altro scopo del trovato à ̈ quello di offrire una valvola in grado di aumentare la sensibilità di regolazione del flusso.
Un ulteriore scopo del trovato mettere a disposizione una valvola avente un ampio tratto operativo in cui non si pregiudichi la sensibilità sulla variazione del flusso.
Uno o più degli scopi menzionati à ̈ sostanzialmente raggiunto da una valvola in accordo con le unite rivendicazioni.
Ulteriori aspetti del trovato sono qui di seguito descritti.
Un 1° aspetto prevede una valvola di regolazione di fluidi per impianti, in particolare impianti di condizionamento, comprendente: almeno un corpo valvolare presentante almeno un’entrata, almeno un’uscita ed almeno un canale che pone in comunicazione di fluido l’entrata con l’uscita; almeno un elemento di intercettazione di fluido operante in detto canale, detto elemento di intercettazione 42 definendo, in cooperazione con il corpo valvolare 36, un’apertura di passaggio 43 di fluido tra l’entrata 37 e l’uscita 38 di ampiezza variabile in funzione di posizioni assunte dall’elemento di intercettazione 42 relativamente al corpo valvolare 36 lungo una prefissata corsa operativa; ed almeno un dispositivo di controllo 25 configurato per:
> ricevere in ingresso almeno un primo segnale relativo ad un’intensità di un parametro fisico di un fluido circolante in una prima sezione 22 di detto impianto ed un secondo segnale relativo all’intensità del medesimo parametro fisico di un fluido circolante in una seconda sezione 23 di detto impianto,
> generare un segnale di uscita funzione di detto primo e detto secondo segnale, detto segnale di uscita essendo utilizzabile per controllare la posizione angolare dell’elemento di intercettazione 42.
In un 2° aspetto in accordo con il 1° aspetto detto elemento di intercettazione 42 Ã ̈ configurato per ruotare rispetto ad un asse di rotazione 44 che si estende trasversalmente rispetto ad un asse di sviluppo prevalente 50 di detto canale 39.
In un 3° aspetto in accordo con il 2° aspetto il dispositivo di controllo 25 à ̈ configurato per movimentare l'elemento di intercettazione secondo una pluralità di posizioni operative angolarmente sfalsate tra loro. Le posizioni angolari sono distinte e, in corrispondenza di ogni distinta posizione angolare, il dispositivo di controllo à ̈ configurato per valutare, sulla base del segnale di uscita, se sia necessario un ulteriore spostamento angolare o meno. Un passo angolare à ̈ definito tra una posizione operativa ed una posizione operativa angolarmente successiva. In pratica si intende come passo la distanza angolare tra posizioni distinte dell’elemento di intercettazione in corrispondenza delle quali il dispositivo di controllo à ̈ configurato a eseguire la citata valutazione.
In un 4° aspetto in accordo con l’aspetto precedente il passo angolare, almeno per un tratto prefissato di detta corsa operativa, à ̈ inferiore a 1° (un grado).
In un 5° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti precedenti 3° o 4° il passo angolare, almeno per un tratto prefissato di detta corsa operativa, Ã ̈ inferiore a 0.5° (mezzo grado).
In un 6° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti precedenti dal 3° al 5° il passo angolare, almeno per un tratto prefissato di detta corsa operativa, à ̈ inferiore a 1 ° (un grado) ed in cui almeno per un tratto della corsa operativa il passo angolare non à ̈ costante, opzionalmente in cui il tratto in cui il passo non à ̈ costante comprende almeno il 10% della corsa operativa.
In un 7° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti precedenti dal 3° al 6° in cui il passo angolare si riduce in modo progressivo, opzionalmente esponenziale, per un tratto che comprende almeno il 10% della corsa operativa.
In un 8° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti precedenti dal 3° al 7°, in cui l'ampiezza del passo angolare à ̈ funzione dell'intensità del parametro fisico del fluido circolante nella prima sezione 22 ed all’intensità del medesimo parametro fisico del fluido circolante in una seconda sezione 23 di detto impianto. In pratica il dispositivo di controllo regola il passo angolare in funzione delle misure, ad esempio di pressione, nelle due sezioni. Ad esempio il dispositivo di controllo à ̈ configurato per ridurre il passo angolare in modo progressivo al ridursi di uno scarto tra un valore di riferimento ed un valore reale dato dalla differenza dell'intensità del parametro fisico del fluido circolante nella prima sezione e intensità del medesimo parametro fisico del fluido circolante in una seconda sezione.
In un 9° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti precedenti dal 3° al 8°, il tratto della corsa operativa in cui il passo à ̈ non costante e/o inferiore ad 1° comprende un tratto iniziale 45 della corsa operativa, detto tratto iniziale essendo a sua volta compreso tra una posizione iniziale 46 di completa chiusura dell'apertura di passaggio 43 ed una posizione intermedia 47 in cui l'apertura di passaggio 43 à ̈ aperta non di più del 40%.
In un 10° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti precedenti dal 3° al 9°, il tratto della corsa operativa in cui il passo à ̈ non costante e/o inferiore ad 1 ° comprende un tratto iniziale 45 della corsa operativa, detto tratto iniziale essendo a sua volta compreso tra una posizione iniziale 46 di completa chiusura dell'apertura di passaggio 43 ed una posizione intermedia 47 in cui l'apertura di passaggio 43 à ̈ aperta non di più del 30%.
In un 11° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti precedenti dal 3° al 10°, il tratto della corsa operativa in cui il passo à ̈ non costante e/o inferiore ad 1° comprende un tratto finale 48 della stessa corsa operativa, detto tratto finale essendo a sua volta compreso tra una posizione finale 49 di completa apertura dell'apertura di passaggio 43 ed una posizione intermedia in cui l'apertura di passaggio 43 à ̈ aperta non di più del 50%.
In un 12° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti precedenti dal 3° al 11°, il tratto della corsa operativa in cui il passo à ̈ non costante e/o inferiore ad 1° comprende un tratto finale 48 della stessa corsa operativa, detto tratto finale essendo a sua volta compreso tra una posizione finale 49 di completa apertura dell'apertura di passaggio 43 ed una posizione intermedia in cui l'apertura di passaggio 43 à ̈ aperta non di più del 40%.
In un 13° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti precedenti, l'elemento di intercettazione 42 presenta una superficie esterna rotante attorno a detto asse 44 la quale presenta conformazione sostanzialmente sferica o cilindrica.
In un 14° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti precedenti detto corpo valvolare 36 presenta almeno un setto 36a posto trasversalmente all'asse di sviluppo prevalente 50 del canale 39 ed avente una rispettiva luce di passaggio, detto setto 36a essendo disposto a monte e/o a valle dell'elemento di intercettazione 42 per definire la sagoma di detta apertura di passaggio 43. In pratica il setto à ̈ un diaframma sagomato che in cooperazione con l’apertura nell’elemento di intercettazione definisce la forma dell’apertura di passaggio.
In un 15° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti precedenti l'apertura di passaggio 43 à ̈ sagomata in modo tale che, a seguito di una movimentazione dell’elemento di intercettazione 42 per detto tratto iniziale e/o finale 45, 48 di detta corsa operativa, il rapporto incrementale tra variazione percentuale dell’area dell’apertura di passaggio 43 e spostamento percentuale dell’elemento di intercettazione 42 presenta valore assoluto compreso tra 0 e 4,
in cui detta variazione percentuale dell’area dell’apertura di passaggio 43 comprende il rapporto tra la variazione dell’area di passaggio a seguito di uno spostamento dell’elemento di intercettazione 42 ed un’area di riferimento, ed in cui detto spostamento percentuale comprende il rapporto tra lo spostamento dell’elemento di intercettazione 42 e la corsa operativa.
In un 16° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti precedenti l'apertura di passaggio 43 à ̈ sagomata in modo tale che, a seguito di una movimentazione dell’elemento di intercettazione 42 per detto tratto iniziale e/o finale 45, 48 di detta corsa operativa, il rapporto incrementale tra variazione percentuale dell’area dell’apertura di passaggio 43 e spostamento percentuale dell’elemento di intercettazione 42 presenta valore assoluto compreso tra 0 e 2.5.
In un 17° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti precedenti l'apertura di passaggio 43 à ̈ sagomata in modo tale che, a seguito di una movimentazione dell’elemento di intercettazione 42 per detto tratto iniziale e/o finale 45, 48 di detta corsa operativa, il rapporto incrementale tra variazione percentuale dell’area dell’apertura di passaggio 43 e spostamento percentuale dell’elemento di intercettazione 42 presenta valore assoluto compreso tra 0 e 1.5.
In un 18° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti precedenti da 15° a 17° il rapporto incrementale tra variazione percentuale dell’area dell’apertura di passaggio 43 e spostamento percentuale dell’elemento di intercettazione 42, per il tratto iniziale che comprende non più del 30% della corsa operativa, presenta valore assoluto compreso tra 0 e 4.
In un 19° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti precedenti da 15° a 18° il rapporto incrementale tra variazione percentuale dell’area dell’apertura di passaggio 43 e spostamento percentuale dell’elemento di intercettazione 42, per il tratto iniziale che comprende non più del 30% della corsa operativa, presenta valore assoluto compreso tra 0 e 2.5.
In un 20° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti precedenti da 15° a 19° il rapporto incrementale tra variazione percentuale dell’area dell’ apertura di passaggio 43 e spostamento percentuale dell’elemento di intercettazione 42, per il tratto finale 48 che comprende non più del 40% della corsa operativa, presenta valore assoluto compreso tra 0 e 4.
In un 21° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti precedenti da 15° a 20° il rapporto incrementale tra variazione percentuale dell’area dell’apertura di passaggio 43 e spostamento percentuale dell’elemento di intercettazione 42, per il tratto finale 48 che comprende non più del 40% della corsa operativa, presenta valore assoluto compreso tra 0 e 2.5.
In un 22° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti precedenti da 15° a 21° il rapporto incrementale tra variazione percentuale dell’area dell’apertura di passaggio 43 e spostamento percentuale dell’elemento di intercettazione 42 presenta valore assoluto sostanzialmente costante per un tratto intermedio 47 della corsa operativa compreso tra il tratto iniziale ed il tratto finale, ed in cui il tratto intermedio comprende tra il 20% ed il 40% della corsa operativa.
In un 23° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti precedenti detto primo e detto secondo segnale sono relativi all’intensità della pressione del fluido in detta prima e seconda sezione 22, 23 di detto impianto.
In un 24° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti precedenti generare detto segnale di uscita prevede di determinare un segnale differenziale di controllo comprendente una differenza o un rapporto tra l’intensità di detto primo e di detto secondo segnale.
In un 25° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti precedenti generare detto segnale di uscita prevede di determinare un segnale differenziale di controllo comprendente una differenza o un rapporto tra l’intensità di detto primo e di detto secondo segnale, ed in cui il segnale differenziale di controllo comprende la differenza o il rapporto tra l’intensità della pressione del fluido in detto prima sezione 22 e l’intensità della pressione del fluido in detta seconda sezione 23, opzionalmente in cui detto dispositivo di controllo 25 comprende un pressostato differenziale 55 il quale riceve in ingresso il primo ed il secondo segnale e genera in uscita il segnale differenziale di controllo,
In un 26° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti precedenti detto dispositivo di controllo 25 Ã ̈ configurato per:
consentire l’impostazione di almeno un valore di riferimento,
comparare detto valore di riferimento con il valore di detto segnale differenziale di controllo,
generare detto segnale di uscita in funzione di detta comparazione.
In un 27° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti precedenti, in cui detto dispositivo di controllo 25 comprende un attuatore 56, ad esempio un attuatore elettrico, attivo su detto elemento di intercettazione 42, detto attuatore 56 consentendo lo spostamento di detto elemento di intercettazione 42 lungo detta corsa operativa.
In un 28° aspetto in accordo con l’aspetto precedente, detto dispositivo di controllo 25 à ̈ connesso con detto attuatore 56, detto dispositivo di controllo 25 essendo inoltre configurato per comandare una movimentazione di detto elemento di intercettazione 42 in funzione di detto segnale di uscita e per posizionare l’elemento di intercettazione 42 secondo detta pluralità di posizioni lungo detta corsa operativa.
In un 29° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti precedenti 21 o 28°, il dispositivo di controllo controlla l'ampiezza del passo angolare secondo cui l'attuatore movimenta l'elemento di intercettazione in funzione del valore del segnale differenziale di controllo e di un valore di riferimento, opzionalmente in cui il dispositivo di controllo controlla l'ampiezza del passo angolare secondo cui l'attuatore movimenta l'elemento di intercettazione in funzione della differenza tra il valore del segnale differenziale di controllo ed il valore di riferimento.
In un 30° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti precedenti, detta valvola di regolazione 1 comprende mezzi di segnalazione acustica 59 e/o mezzi di segnalazione ottica 60, detti mezzi di segnalazione acustica e/o ottica 59, 60 essendo connessi a detto dispositivo di controllo 25 il quale à ̈ configurato per comandare detti mezzi di segnalazione a fornire:
una rappresentazione ottica e/o acustica di un valore istantaneo di detto segnale di uscita, e/o
una rappresentazione ottica e/o acustica di uno scostamento di un valore istantaneo di detto segnale di uscita rispetto ad un valore di riferimento.
In un 31° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti precedenti, detto dispositivo di controllo 25 à ̈ configurato per controllare detta movimentazione dell’elemento di intercettazione 42 consentendo la riduzione della differenza tra detto valore di riferimento ed il valore di detto segnale differenziale di controllo.
In un 32° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti precedenti, detto dispositivo di controllo 25 comprende mezzi di settaggio 57, detti mezzi di settaggio 57 essendo connessi a detto dispositivo di controllo 25, quest’ultimo essendo configurato per consentire l’impostazione di un prefissato numero di parametri di controllo che definiscono condizioni di lavoro della valvola.
In un 33° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti precedenti, detti parametri di controllo comprendono almeno uno selezionato nel gruppo avente: un primo parametro di controllo relativo alla tipologia di movimentazione dell’elemento di intercettazione,
un secondo parametro di controllo relativo ad un escursione massima nei valori di detto primo e detto secondo segnale o nel valore della differenza tra detti primo e secondo segnale,
un terzo parametro di controllo relativo alla tipologia di funzione che lega il segnale di uscita a detti primo e secondo segnale,
un quarto parametro di controllo relativo alla velocità di convergenza tra valore reale e valore di riferimento.
In un 34° aspeto in accordo con il 33° aspeto precedenti, deto secondo parametro di controllo comprende i valori di fondo scala del pressostato differenziale 55.
In un 35° aspeto in accordo con il 33° o il 34° aspeto, relativamente al terzo parametro, deta funzione comprende un legame di tipo proporzionale o integrale o derivativo o la combinazione di questi.
In un 36° aspeto in accordo con il 33° o il 34° o il 35° aspetto detto quarto parametro di controllo specifica un tempo di convergenza definito come il transitorio temporale in cui detto valore di deto segnale differenziale di controllo converge al valore di riferimento.
In un 37° aspeto in accordo con il 33° o il 34° o il 35° o il 36° aspeto detti mezzi di setaggio 57 consentono di memorizzare un prefissato numero di configurazioni relative a valori di deti parametri di controllo utili alla gestione di deto dispositivo di controllo 25, opzionalmente in cui deti mezzi di setaggio 57 comprendono micro-interrutori.
In un 38° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspeti precedenti, deta valvola di regolazione 35 comprende un sensore di temperatura posizionato su detto corpo valvolare 36, deto sensore di temperatura consentendo di rilevare la temperatura in corrispondenza di deta seconda sezione 23.
In un 39° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti precedenti, detto dispositivo di controllo 25 comprende mezzi di ingresso 37, detti mezzi di ingresso 37 consentendo l’impostazione di almeno un valore di riferimento, opzionalmente consentendo l’impostazione della pressione differenziale tra detta prima e seconda sezione 22, 23.
In un 40° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti precedenti detto dispositivo di controllo 25 comprende una memoria ed à ̈ configurato per consentire la memorizzazione di una pluralità di valori di riferimento prestabiliti e per consentire la selezione di almeno uno di tali valori da parte di un utilizzatore.
In un 41° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti precedenti detto elemento di intercettazione 42 presenta una superficie laterale di rotazione di conformazione cilindrica o sferica.
In un 42° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti precedenti detta apertura di passaggio 43 comprende una sagomatura frontale 51 presentante due parti sostanzialmente simmetriche in cui ciascuna di dette parti presenta una prima porzione 52 ad arco di cerchio, una seconda porzione 53 ad arco di cerchio avente raggio di dimensione inferiore a quello di detta prima porzione 52, un flesso di raccordo 54 che collega detta prima porzione 52 con detta seconda porzione 53.
In un 43° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti precedenti detta apertura di passaggio 43 comprende una sagomatura longitudinale 61, relativa ad una sezione longitudinale rispetto all’asse di sviluppo prevalente 50 di detto canale 39, presentante una sezione progressivamente crescente da detta entrata 37 a detta uscita 38 di detto corpo valvolare 36.
In un 44° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti precedenti in cui detto dispositivo di controllo à ̈ configurato per ricevere detti parametri di controllo e, in funzione del valore di questi, regolare il senso di rotazione dell’elemento di intercettazione 42 secondo detto asse 44 che si estende trasversalmente rispetto all’asse di sviluppo prevalente 50.
In un 45° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti precedenti detta prima sezione 22 Ã ̈ definita in corrispondenza di detto corpo valvolare 36, detta valvola di regolazione 1 comprendendo un passaggio 62 che pone in comunicazione di fluido detto canale 39 con detto pressostato differenziale 55.
In un 46° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti precedenti detto elemento di intercettazione 42 operante in detto canale 39 di detto corpo valvolare 36 Ã ̈ configurato per ruotare secondo un angolo di movimentazione rispetto ad un asse di rotazione 44 che si estende trasversalmente rispetto ad un asse di sviluppo prevalente 50 di detto canale 39, opzionalmente in cui detto elemento di intercettazione 42 presenta una superficie laterale di rotazione di conformazione cilindrica o sferica.
In un 47° aspetto in accordo con il precedente aspetto il rapporto incrementale tra variazione percentuale dell’area dell’apertura di passaggio 43 e spostamento percentuale dell’elemento di intercettazione 42, per il tratto iniziale compreso tra il 20 ed il 30% della corsa operativa, cade in un range tra 0 ed 1.5.
In un 48° aspetto in accordo con uno qualsiasi degli aspetti 46° o 47°, il rapporto incrementale tra variazione percentuale dell’area dell’apertura di passaggio 43 e spostamento percentuale dell’elemento di intercettazione 42, per il tratto finale compreso tra il 20 ed il 30% della corsa operativa, cade in un range tra 0 ed 1.5.
Un 49° aspetto concerne un impianto di distribuzione di fluido ad una pluralità di utenze, in cui rimpianto utilizza una o più delle valvole secondo uno qualsiasi degli aspetti dal 1 al 48°.
Un 50° aspetto riguarda un impianto di condizionamento 1 comprendente: almeno un’entrata generale 2, almeno un’uscita generale 3, un circuito 4 che pone in comunicazione di fluido l’entrata generale 2 con l’uscita generale 3, una pluralità di utenze 5 disposte su detto circuito 4, almeno un sistema di bilanciamento 20 del flusso attivo su detto circuito 4, detto sistema di bilanciamento 20 comprendendo:
> almeno un sensore 21 per rilevare almeno un valore reale dipendente dalla differenza di intensità, tra una prima sezione 22 a monte di dette utenze 5 ed una seconda sezione 23 a valle di dette utenze, di almeno un parametro fisico del fluido,
> almeno un organo di regolazione del flusso 24, > almeno un dispositivo di controllo 25 connesso con il sensore 21, attivo sull’organo di regolazione 24 del flusso e configurato per consentire una memorizzazione di almeno un valore di riferimento del medesimo parametro fisico del fluido, comparare detto valore di riferimento con detto valore reale, comandare l’organo di regolazione 24 tramite un segnale di uscita per regolare il fluido all’intemo di detto circuito 4 in modo tale da mantenere sostanzialmente allineato il valore reale con il valore di riferimento o da ridurre una differenza tra valore reale e valore di riferimento.
In un 51° aspetto in accordo il 50° aspetto, rimpianto comprende una prima linea di rilevamento 26 che pone in collegamento di fluido un primo punto 27 di detto circuito 4 situato a monte di ciascuna utenza 5 con detto sensore 21 di detto sistema di bilanciamento 20, ed una seconda linea di rilevamento 28 che pone in collegamento di fluido un secondo punto 29 di detto circuito 4 situato a valle di ciascuna utenza 5 con detto sensore 21 di detto sistema di bilanciamento 6.
In un 52° aspetto in accordo il 51° aspetto, detto secondo punto 29 Ã ̈ situato sostanzialmente su detto organo di regolazione 24, detto organo di regolazione 24 essendo situato a valle di ciascuna utenza 5, direttamente connesso su detto circuito 4 ed in collegamento di fluido con detto sensore 21.
In un 53° aspetto in accordo il 50° o il 51° o il 52° aspetto detto sensore 21 à ̈ un sensore differenziale, il quale consente di rilevare la differenza di intensità tra monte e valle delle utenze 5 del parametro fisico del fluido, ed in cui detto sensore 21 rileva una differenza tra un primo valore reale relativo all’intensità del parametro fisico in corrispondenza del primo punto 27 del circuito 4, ed un secondo valore reale relativo all’intensità del medesimo parametro fisico relativo al secondo punto 29 di detto circuito 4.
In un 54° aspetto in accordo il 50° o il 51° o il 52° aspetto detto sensore 21 comprende un primo sensore 30 il quale à ̈ in collegamento di fluido con la prima linea di rilevazione 26 e consente di rilevare l’intensità del parametro fisico nel primo punto 27 di detto circuito 4, ed un secondo sensore 31 il quale à ̈ in collegamento di fluido con la seconda linea di rilevazione 28 e consente di rilevare l’intensità del medesimo parametro fisico nel secondo punto 29 di detto circuito 4.
In un 55° aspetto in accordo uno qualsiasi degli aspetti precedenti dal 50° al 54°, ciascuna utenza 5 comprende un rispettivo canale di mandata 6 emergente dal circuito 4, un rispettivo canale di ritorno 7 in collegamento di fluido con detto canale di mandata 6 e disposto per ritornare fluido nel circuito 4, almeno un dispositivo utilizzatore interposto idraulicamente tra detto canale di mandata 6 e detto canale di ritorno 7.
In un 56° aspetto in accordo uno qualsiasi degli aspetti precedenti dal 50° al 55°, ciascuna utenza 5 comprende un rispettivo canale di mandata 6 emergente dal circuito 4, un rispettivo canale di ritorno 7 in collegamento di fluido con detto canale di mandata 6 e disposto per ritornare fluido nel circuito 4, almeno un dispositivo utilizzatore interposto idraulicamente tra detto canale di mandata 6 e detto canale di ritorno 7 ed in cui ciascuna utenza 5 presenta almeno un rispettivo organo di chiusura 24, parziale o totale, disposto o sul canale di mandata 6 o sul canale di ritorno 7.
In un 57° aspetto in accordo uno qualsiasi degli aspetti precedenti 55° o 56° impianto comprende almeno un collettore di mandata 10 disposto a monte di dette utenze 5, almeno un collettore di ritorno 11 disposto a valle di dette utenze 5, detto collettore di mandata 10 e detto collettore di ritorno 11 essendo collegati rispettivamente all’entrata generale 2 per la distribuzione del fluido a dette utenze 5 e all’uscita generale 3 per la raccolta del fluido in uscita da dette utenze 5.
In un 58° aspetto in accordo il precedente aspetto detto organo di regolazione 24 à ̈ impegnato una linea 32 interposta tra un’uscita del collettore di ritorno I l e l’uscita generale 3.
In un 59° aspetto in accordo uno qualsiasi degli aspetti precedenti dal 50° al 57°, organo di regolazione 24 e dispositivo di controllo 25 sono parte di una valvola di regolazione 35 operante a valle delle utenze 5, in cui la valvola di regolazione 35.
In un 60° aspeto secondo il 59° aspeto deta valvola di regolazione ha le carateristiche di cui a uno qualsiasi degli aspeti dal 1° al 48°.
BREVE DESCRIZIONE DEI DISEGNI
Alcune forme realizzative ed alcuni aspeti del trovato saranno qui di seguito descriti con riferimento agli uniti disegni, fomiti a solo scopo indicativo e pertanto non limitativo in cui:
La figura 1 mostra una prima configurazione dell'impianto di condizionamento; La figura 2 mostra una seconda configurazione dell'impianto di condizionamento ;
La figura 2a mostra una terza configurazione dell’impianto di condizionamento; La figura 3 à ̈ una vista prospetica di una valvola di regolazione utilizzabile negli impianti di figure 1 -2a;
La figura 4 Ã ̈ una vista frontale della valvola di regolazione di figura 3 in una prima condizione di utilizzo;
La figura 5 Ã ̈ una vista in sezione della valvola di regolazione di figura 3;
La figura 6 Ã ̈ una vista frontale della valvola di regolazione di figura 3 in una seconda condizione di utilizzo;
La figura 7 Ã ̈ una vista frontale della valvola di regolazione di figura 3 in una terza condizione di utilizzo;
La figura 8 à ̈ una vista prospetica del corpo valvolare della valvola di figura 3; La figura 9 à ̈ una vista dall'alto di una forma di realizzazione alternativa di una valvola di regolazione utilizzabile nell’impianto di figura 1; La figura 10 à ̈ una vista frontale di della valvola di figura 9;
La figura 11 Ã ̈ una sezione secondo la traccia XI-XI di figura 10; e
La figura 12 Ã ̈ un diagramma comparativo relativo alla caratteristica di due valvole che mette in relazione l'area percentuale dell'apertura di passaggio con 10 spostamento percentuale dell'elemento di intercettazione.
DESCRIZIONE DETTAGLIATA
Con riferimento alle unite figure, con 1 à ̈ complessivamente indicato un impianto di condizionamento comprendente un'entrata generale 2, un’uscita generale 3, un circuito 4 che pone in comunicazione di fluido l’entrata generale 2 con l’uscita generale 3.
Sia l'entrata generale sia l'uscita generale dispongono di una valvola in ingresso 2a ed una valvola in uscita 3 a, ad esempio del tipo a sfera o a saracinesca, le quali regolano la portata generale all'intemo del circuito 4.
11 circuito alimenta un prefissato numero di utenze 5, ad esempio comprendenti ciascuna uno o più scambiatori di calore con relativi gruppi di ventilazione (fancoil), le quali sono disposte in corrispondenza o in prossimità di ambienti da condizionare. All'intemo delle utenze 5 avviene lo scambio termico, consentito dall'alimentazione di fluido da parte dell'entrata generale 2.
Il circuito presenta almeno due canali principali: un canale di mandata 6, per inviare fluido alle utenze, ed un canale di ritorno 7 in collegamento di fluido con il canale di mandata 6 e disposto per ricevere il fluido a valle delle utenze. Le utenze 5 sono interposte idraulicamente tra il canale di mandata 6 ed il canale di ritorno 7. Il fluido prima di essere ripartito alle varie utenze viene intercettato da un filtro 8 il quale impedisce alle impurità di raggiungere le utenze.
Il canale di mandata 6 ed il canale di ritorno 7 sono rispettivamente connessi ad un collettore di mandata 10 disposto a monte di dette utenze 5 ed ad un collettore di ritorno 11 disposto a valle di dette utenze 5. Il collettore di mandata 10 ed il collettore di ritorno 11 sono collegati rispettivamente all’entrata generale 2, per la distribuzione del fluido alle utenze 5, ed all’uscita generale 3, per la raccolta del fluido in uscita dalle utenze 5.
L'impianto di condizionamento comprende inoltre per ciascuna utenza almeno una rispettiva linea di mandata 6a fuoriuscente dal collettore di mandata e facente capo all’utenza; su ciascuna linea di mandata 6a agisce un rispettivo organo di chiusura 9, parziale o totale. Gli organi di chiusura 9 intercettano il fluido in entrata alle utenze 5. Tali organi 9 sono azionati per variare i parametri di alimentazione di una determinata utenza; in particolare ciascun organo di chiusura 9 può comprendere una valvola on/off la quale chiude o apre l'alimentazione di ciascuna utenza 5.
11 collettore di ritorno 7 riceve da ciascuna utenza una rispettiva linea di ritorno 12; su ciascuna linea di ritorno à ̈ disposta una valvola di bilanciamento 13 che ha la funzione di regolare la portata in uscita dalle utenze in funzione delle esigenze di temperatura previste per ciascun ambiente nel quale l'utenza 5 à ̈ installata.
L'impianto presenta inoltre un circuito di collegamento 14 che pone in collegamento di fluido il collettore di mandata 10 con il collettore di ritorno 11, bypassando le utenze. Sul circuito di collegamento 14 à ̈ disposta una valvola di chiusura 15 del collettore di mandata 10 ed una valvola di chiusura 16 del collettore di ritorno 11. Il circuito di collegamento 14 à ̈ in connessione di fluido a sua volta con uno scarico 17 il quale à ̈ interposto tra le rispettive valvole di chiusura del collettore di mandata e di ritorno. Lo scarico 17 presenta una valvola di scarico generale 18 utile per lo scarico di fluido in eccesso presente nel circuito di collegamento 14 dopo che si à ̈ effettuato il settaggio del circuito 4. Oltre alla valvola di scarico generale 18, il circuito di scarico 17, presenta una valvola di sfiato 19, posizionata in una zona dell’impianto in posizione superiore ai collettori, utile per eliminare eventuali bolle d'aria aH'interno del circuito 4. L'impianto di condizionamento 1 comprende un sistema di bilanciamento del flusso 20, attivo sul circuito 4. Il sistema di bilanciamento 20 comprende un almeno sensore 21 per rilevare un valore reale che à ̈ dipendente dalla differenza di intensità che un medesimo parametro fisico, ad esempio una pressione o un flusso, assume tra una prima sezione 22 a monte delle utenze 5 ed una seconda sezione 23 a valle delle utenze. Più in dettaglio, il sensore può misurare ad esempio una differenza o un rapporto tra la pressione reale presente nella sezione 22 e la pressione regnante nella sezione 23 fornendo un segnale di uscita proporzionale alla detta differenza o rapporto tra le pressioni nelle due sezioni citate.
Il sistema di bilanciamento presenta inoltre un organo di regolazione 24 del flusso ed un dispositivo di controllo 25 connesso con il sensore 21 ed attivo sull’organo di regolazione 24 del flusso. In pratica il dispositivo di controllo comprende un’unita di controllo, ad esempio del tipo a microprocessore, capace di ricevere in ingresso il segnale dal o dai sensori 21 e di agire sull’organo di regolazione in funzione di tale segnale. In accordo con una forma realizzativa, il sistema di bilanciamento 20 à ̈ posto in collegamento con due linee di rilevamento. Più in dettaglio, una prima linea di rilevamento 26 pone in collegamento di fluido un primo punto 27, parte della prima sezione 22 del circuito 4 e situato a monte di ciascuna utenza 5, con il sensore 21 del sistema di bilanciamento 20; una seconda linea di rilevamento 28 pone in collegamento di fluido un secondo punto 29, parte della seconda sezione 23 del circuito 4 e situato a valle di ciascuna utenza 5, con il sensore 21 del sistema di bilanciamento 20. Il sensore 21, ad esempio un sensore differenziale, à ̈ configurato per rilevare la differenza di intensità, tra monte e valle delle utenze 5, del parametro fisico del fluido. Scendendo in maggior dettaglio il sensore 21 rileva un una differenza tra un primo valore reale relativo all’intensità del parametro fisico in corrispondenza del primo punto 27 del circuito 4, ed un secondo valore reale relativo all’intensità del medesimo parametro fisico relativo al secondo punto 29 del circuito 4. Il secondo punto 29 à ̈ ad esempio situato sostanzialmente sull'organo di regolazione 24, il quale à ̈ disposto a valle di ciascuna utenza 5, direttamente connesso con il circuito 4 ed in collegamento di fluido con il sensore 21. Qualora il parametro rilevato sia la pressione, il sensore 21 comprende un sensore di pressione differenziale il quale genera in uscita un segnale di intensità proporzionale o funzione della differenza di pressione tra i citati punti 27 e 29.
Alternativamente all’uso di un sensore differenziale, à ̈ possibile realizzare una configurazione differente del circuito nella quale il sensore 21 comprende un primo sensore 30, in collegamento di fluido con la prima linea di rilevazione 26, il quale consente di rilevare l’intensità del parametro fisico nel primo punto 27 del circuito 4, ed un secondo sensore 31 , il quale à ̈ in collegamento di fluido con la seconda linea di rilevazione 28, che consente di rilevare l’intensità del medesimo parametro fisico nel secondo punto 29 del circuito 4.
Il canale di ritorno 7 può comprendere una linea 32, interposta tra un’uscita generale 33 del collettore di ritorno Il e l’uscita generale 3 de impianto 1, sulla quale à ̈ impegnato l'organo di regolazione 24.
Come specificato in precedenza, il primo punto 27 à ̈ situato a monte delle utenze 5, in particolare à ̈ possibile disporre il primo punto 27 sostanzialmente sul collettore di mandata 10, mentre il secondo punto di rilevamento 29 si trova in corrispondenza dell'organo di regolazione 24.
Per quanto concerne il dispositivo di controllo 25, esso à ̈ collegato con il o i sensori sopra descritti e con l'organo di regolazione. Tale dispositivo di controllo à ̈ configurato per consentire una memorizzazione di un valore di riferimento relativo al parametro fìsico del fluido che si sta misurando con i sensori descritti. Ad esempio, il dispositivo di controllo può comprendere una o più unità a microprocessore con relative memorie in grado di immagazzinare un codice che quando eseguito dalla o dalla unità a microprocessore rende il dispositivo di controllo capace di eseguire le procedure qui di seguito descritte. Il dispositivo di controllo à ̈ anche configurato per comparare il valore di riferimento con il valore reale in relazione al medesimo parametro fisico e per comandare l’organo di regolazione 24 tramite un segnale di uscita così da regolare il flusso di fluido all’interno del circuito 4 in modo tale da mantenere sostanzialmente allineato il valore con il valore di riferimento. Ad esempio, il dispositivo di controllo viene configurato per determinare il valore reale come differenza tra i valori del parametro fisico misurati nella prima e nella seconda sezione dal o dai sensori 21 (esemplificativamente la differenza di pressione tra le due sezioni) e per comparare tale differenza con un valore di riferimento memorizzato dal dispositivo di controllo. A seguito della comparazione se la differenza tra le pressioni nelle due sezioni sopra citate à ̈ uguale o prossima al valore di riferimento impostato, il dispositivo di controllo non esercita alcuna azione fino ad un successivo ciclo di controllo che può essere attivato manualmente o determinato periodicamente dal dispositivo di controllo o determinato sempre dal dispositivo di controllo al raggiungimento di una soglia di scostamento massimo tra il valore reale e quello di riferimento.
L'impianto dispone inoltre di uno strumento di visualizzazione 34 collegato con il dispositivo di controllo 25. Il dispositivo di controllo 25 Ã ̈ configurato per comandare una visualizzazione sullo strumento di visualizzazione 34 del valore reale (ad esempio della differenza reale tra le pressioni misurate nelle sezioni 22 e 23), del valore riferimento (ad esempio una differenza di pressione di riferimento) o di entrambi i valori di detto parametro fisico del fluido.
Nelfesempio realizzativo illustrato, l'organo di regolazione 24 ed il dispositivo di controllo 25 sono parte di una valvola di regolazione 35 operante a valle delle utenze 5. La valvola di regolazione 35 comprende: un corpo valvolare 36 presentante almeno un’entrata 37, un’uscita 38 ed un canale 39 che pone in comunicazione di fluido l’entrata 37 con l’uscita 38. Il corpo valvolare 36 presenta degli organi di collegamento 40 disposti in corrispondenza dell'entrata 37 e dell'uscita 38 della valvola che consentono il fissaggio della valvola sul circuito 4. Gli organi di collegamento possono essere ad esempio filettature o attacchi rapidi. Il canale 39 presenta una sede 41 atta ad ospitare un elemento di intercettazione 42 il quale in cooperazione con il corpo valvolare 36 forma l'organo di regolazione 24 e definisce un'apertura di passaggio 43 tra l'entrata 37 e l'uscita 38. L'apertura di passaggio 43 presenta ampiezza variabile in funzione di posizioni assunte dall’elemento di intercettazione 42 relativamente al corpo valvolare 36. L'elemento di intercettazione 42 à ̈ configurato per agire lungo una prefissata corsa operativa la quale comprende una prefissato numero posizioni operative distinte e angolarmente o traslativamente sfalsate tra loro: in pratica il dispositivo di controllo à ̈ configurato per movimentare l’elemento di intercettazione tra una posizione operativa ed una posizione operativa successiva secondo un passo controllato dal dispositivo di controllo 25 stesso, come più in dettaglio qui di seguito illustrato.
La movimentazione dell'elemento di intercettazione 42 può essere rotativa o traslativa. Nel primo caso la movimentazione avviene per rotazione secondo un angolo di movimentazione attorno ad un asse di rotazione 44 che si estende trasversalmente rispetto ad un asse di sviluppo prevalente 50 di detto canale 5. Nel secondo caso la movimentazione può avvenire secondo una direzione rettilinea.
Considerando il caso in cui l'elemento di intercettazione 42 esegua ima movimentazione rotativa: per poter eseguire una movimentazione di tipo rotativo, l'elemento di intercettazione 42 deve presentare una superficie esterna di geometria sostanzialmente sferica o cilindrica, come à ̈ possibile notare dalle unite figure. Le varie posizioni operative dell'elemento di intercettazione 42 sono angolarmente sfalsate di uno o più passi angolari di ampiezza controllata dal dispositivo di controllo: ad ogni passo angolare il dispositivo di controllo à ̈ programmato per riverificare ciclicamente la differenza tra il valore reale ed il valore di riferimento e quindi se tale differenza non à ̈ accettabile comandare un nuovo passo angolare.
Nel caso di valvola rotativa, il dispositivo di controllo può essere configurato in modo che, lungo almeno una parte della corsa operativa (ad esempio per un tratto maggiore o uguale al 10% della corsa operativa), il passo angolare, presenti un valore inferiore a 1° (un grado), opzionalmente inferiore a 0.5° (mezzo grado), al fine di evitare una instabilizzazione nel controllo della valvola.
Inoltre, può essere previsto che il dispositivo di controllo regoli il passo angolare per mantenere tale passo costante lungo la corsa operativa.
Alternativamente, il dispositivo di controllo può regolare il passo in modo che l’ampiezza di quest’ultimo sia variabile lungo un tratto (ad esempio per un tratto maggiore o uguale al 10% della corsa operativa) o lungo l’intera corsa operativa. Ad esempio, à ̈ possibile prevedere un passo che sia funzione dello scostamento tra il valore reale del parametro fìsico rilevato dai sensori ed il valore di riferimento del parametro fisico stesso: ad esempio il passo potrà essere relativamente grande (ad esempio uno o più gradi) se la differenza il valore reale e quello di riferimento à ̈ superiore ad una certa soglia e potrà essere relativamente piccolo (ad esempio inferiore ad un grado) se la differenza il valore reale e quello di riferimento à ̈ inferiore ad una certa soglia. Alternativamente, in caso di passo variabile, il passo angolare si può ridurre in modo progressivo durante l'apertura o la chiusura della valvola: opzionalmente il passo può ad esempio ridursi progressivamente in modo esponenziale man mano che la valvola viene aperta.
Come visibile in figura 12, il tratto della corsa operativa in cui il passo à ̈ variabile ed eventualmente anche inferiore ad un grado comprende un tratto iniziale 45 compreso tra una posizione iniziale 46 di completa chiusura dell'apertura di passaggio 43 ed una posizione intermedia 47 in cui l'apertura di passaggio 43 à ̈ aperta non di più del 50%, opzionalmente non di più del 40%. Il tratto della corsa in cui il passo à ̈ variabile ed eventualmente anche inferiore ad un grado comprende inoltre un tratto finale 48 compreso tra una posizione finale 49 di completa apertura dell'apertura di passaggio 43 e la posizione intermedia 47 in cui l'apertura di passaggio 43 à ̈ aperta non di più del 40%, opzionalmente non di più del 30%.
In una forma di realizzazione, illustrata in figure 4, 6, 7 e 10, l'apertura di passaggio 43 à ̈ sagomata in modo tale che, a seguito di una movimentazione dell’elemento di intercettazione 42 per un tratto iniziale e/o finale (che può coincidere con i tratti 45, 48 di figura 12) della corsa operativa, il rapporto incrementale tra variazione percentuale dell’area dell’apertura di passaggio 43 e spostamento percentuale dell’elemento di intercettazione 42 presenti valore assoluto variabile lungo la corsa ma compreso tra 0 e 4, opzionalmente tra 0 e 2.5: grazie a questo tipo di variazione l’incremento di area allo spostarsi dell’elemento di intercettazione non à ̈ eccessivo e consente quindi un efficiente controllo della caduta di pressione (e del flusso) attraverso la valvola permettendo di meglio gestire il bilanciamento dell’impianto (ancora una volta, una curva caratteristica di una valvola ad apertura sagomata à ̈ rappresentata in figura 12 - vedere curva avente tratto continuo con triangoli di riferimento). Come visibile in figura 12, per il tratto iniziale 45 che comprende non più del 30% della corsa operativa, si ha che il rapporto incrementale tra variazione percentuale dell’area dell’apertura di passaggio 43 e spostamento percentuale dell’elemento di intercettazione 42 presenta valore assoluto variabile lungo la corsa ma sempre compreso tra 0 e 4, ad esempio tra 0 e 2.5. Più in dettaglio tale rapporto incrementale cade in un range tra 0 ed 1.5 in un tratto iniziale che à ̈ compreso tra il 20 ed il 30% della corsa operativa. A sua volta, per il tratto finale 48 che comprende non più del 40% della corsa operativa, il rapporto incrementale tra variazione percentuale dell’area dell’apertura di passaggio 43 e spostamento percentuale dell’elemento di intercettazione 42 presenta valore assoluto variabile ma compreso tra 0 e 4, ad esempio tra 0 e 2.5. Più in dettaglio tale rapporto incrementale cade in un range tra 0 ed 1.5 in un tratto finale che à ̈ compreso tra il 20 ed il 30% della corsa operativa. Infine, sempre con riferimento a figura 12, per un tratto intermedio 47 della corsa operativa compreso tra il tratto iniziale 45 ed il tratto finale 48 e comprendente tra il 20% ed il 40% della corsa operativa, si ha che il rapporto incrementale tra variazione percentuale dell’area dell’apertura di passaggio 43 e spostamento percentuale dell’elemento di intercettazione 42 presenta valore assoluto sostanzialmente costante.
Si noti che lo spostamento percentuale à ̈ definito come il rapporto tra lo spostamento dell’elemento di intercettazione 42 e la corsa operativa.
A sua volta la variazione percentuale dell’area dell’apertura di passaggio 43 à ̈ definita come rapporto tra la variazione dell’area di passaggio a seguito di uno spostamento dell’elemento di intercettazione 42 ed un’area di riferimento, ad esempio l’area di completa apertura del passaggio 43.
Come precedentemente descritto l'elemento di intercettazione 42 à ̈ operante all'interno del canale 39 del corpo valvolare 36, ed à ̈ configurato per variare l'apertura di passaggio 43 tramite la sua movimentazione. Come à ̈ possibile notare dalle unite figura l'elemento di intercettazione 42 à ̈ configurato per ruotare secondo un angolo di movimentazione rispetto ad un asse di rotazione 44 che si estende trasversalmente rispetto ad un asse di sviluppo prevalente 50 del canale 39. In particolare l'elemento di intercettazione 42 può essere configurato in modo tale da eseguire uno spostamento che consente di ridurre o aumentare l'area di passaggio 43. Secondo una vista frontale, come à ̈ possibile notare dalla figura 3, l'apertura di passaggio 43 à ̈ caratterizzata da una sagomatura frontale 51 presentante due parti sostanzialmente simmetriche in cui ciascuna delle parti presenta una prima porzione 52 ad arco di cerchio, una seconda porzione 53 ad arco di cerchio avente raggio di dimensione inferiore a quello della prima porzione 52, un flesso di raccordo 54 che collega la prima porzione 52 con la seconda porzione 53. Secondo la vista longitudinale l'apertura di passaggio presenta una sagomatura longitudinale 61 che caratterizzata una sezione progressivamente crescente da detta entrata 37 all'uscita 38 del corpo valvolare 36. Nell’esempio illustrato benché la sezione cresca progressivamente la sagoma di tale sezione in vista frontale può rimanere costante ed uguale a quella sopra descritta e mostrata in figura 3.
La movimentazione dell'organo di regolazione quindi dell'elemento di intercettazione 42 à ̈ come accennato regolata dal dispositivo di controllo 25, il quale à ̈ in particolare configurato per ricevere in ingresso almeno un primo segnale relativo ad un’intensità del parametro fisico del fluido circolante nella prima sezione dell'impianto ed un secondo segnale relativo all’intensità del medesimo parametro fisico di un fluido circolante nella seconda sezione dell'impianto, e quindi generare un segnale di uscita funzione del primo e del secondo segnale. Il primo ed il secondo segnale sono relativi all'intensità della pressione del fluido rispettivamente nella prima e seconda sezione dell'impianto.
Il segnale di uscita à ̈ ad esempio un segnale differenziale di controllo comprendente una differenza o un rapporto tra l’intensità del primo e del secondo segnale: ad esempio il segnale differenziale di controllo comprende la differenza o il rapporto tra l’intensità della pressione del fluido nella prima sezione e l’intensità della pressione del fluido nella seconda sezione.
L'intensità del segnale di uscita à ̈ utilizzata per controllare la posizione dell’elemento di intercettazione 34 con un controllo ad anello eseguito ciclicamente. Come sensore può essere usato un pressostato differenziale 55 il quale riceve in ingresso il primo ed il secondo segnale e genera in uscita il segnale differenziale di controllo. Il pressostato differenziale 55 à ̈ disposto sul corpo valvolare 36 della valvola di regolazione 35 e riceve il primo segale relativo dal primo punto 27 dell'impianto ed il secondo segnale relativo al secondo punto 29 dell'impianto. Il secondo punto à ̈ situato sostanzialmente all'uscita della valvola di regolazione, e quindi disposto successivamente, secondo il verso di percorrenza del flusso, rispetto all'elemento di intercettazione 42. L'uscita 38 della valvola ed il pressostato differenziale 55 sono in collegamento di fluido tramite un passaggio 62.
L'intensità del valore misurato dal pressostato differenziale 55 à ̈ proporzionale o funzione dalla differenza di pressione tra il primo ed il secondo punto 27, 29. Benché si à ̈ fatto poco sopra sempre riferimento ad un parametro fisico corrispondente alla pressione, il parametro fisico può anche essere la portata: in tal caso il sensore differenziale potrà essere un sensore differenziale tra la portata nel primo e quella nel secondo segmento.
Sulla sezione dove à ̈ disposto il corpo valvolare può anche essere presente un sensore di temperatura il quale misura la temperatura del fluido in uscita dalla valvola.
Il dispositivo di controllo 25 à ̈ configurato inoltre per: consentire l’impostazione di almeno un valore di riferimento, comparare il valore di riferimento con il valore del segnale differenziale di controllo e generare il segnale di uscita in funzione della comparazione. La comparazione dei segnali influisce sullo spostamento dell'elemento di intercettazione 42, il quale viene movimentato direttamente da un attuatore 56, attivo sull'elemento di intercettazione 42, lungo la corsa operativa. L'attuatore 56 può essere di tipo elettrico o meccanico. Il caso analizzato mostra un attuatore 56 di tipo elettrico che consente di posizionare l’elemento di intercettazione 42 secondo una pluralità di posizioni lungo la corsa operativa. Il dispositivo di controllo 25 regola la movimentazione dell’elemento di intercettazione 42 consentendo di ridurre la differenza tra il valore di riferimento ed il valore del segnale differenziale di controllo.
Il dispositivo di controllo 25 comprende una memoria la quale consente la memorizzazione di una pluralità di valori di riferimento prestabiliti e consente la selezione di questi da parte di un utilizzatore.
Il dispositivo di controllo 25 comprende inoltre mezzi di settaggio 57. 1 mezzi di settaggio 57 sono connessi al dispositivo di controllo 25 e consentono l’impostazione di un prefissato numero di parametri di controllo che definiscono le condizioni di lavoro.
Il dispositivo di controllo 25 comprende inoltre mezzi di ingresso 58, i quali consentendo l’impostazione di un valore di riferimento, ad esempio consentendo l’impostazione di una pressione differenziale di riferimento tra la prima e la seconda sezione.
I parametri di controllo comprendono: un primo parametro di controllo relativo alla tipologia di movimentazione dell’elemento di intercettazione 42, un secondo parametro di controllo relativo ad un escursione massima nei valori del primo e del secondo segnale o nel valore della differenza tra il primo ed il secondo segnale, un terzo parametro di controllo relativo alla tipologia di funzione che lega il segnale di uscita al primo ed al secondo segnale, un quarto parametro di controllo relativo alla velocità di convergenza tra valore reale e valore di riferimento.
Scendendo in ulteriore dettaglio à ̈ possibile specificare che, per il caso in cui la movimentazione dell'elemento di intercettazione 42 à ̈ di tipo circolare, il primo parametro definisce il senso di rotazione dell'elemento di intercettazione 42. Il secondo parametro invece comprende i valori di fondo scala del pressostato differenziale 55 definendo così un range di valori prestabiliti. Il terzo parametro di controllo specifica la tipologia di funzione che lega il segnale di uscita a detti primo e secondo segnale: ad esempio tale funzione comprende un legame di tipo proporzionale o integrale o derivativo o la combinazione di questi. Il quarto parametro di controllo regola la velocità di convergenza dal valore reale al valore di riferimento impostato sul dispositivo di controllo 25.
I mezzi di settaggio 57 consentono inoltre di memorizzare un prefissato numero di configurazioni relative a valori di detti parametri di controllo utili alla gestione del dispositivo di controllo 25.
Nel caso mostrato nelle figura i mezzi di settaggio sono dei micro interruttori che presentano solo due valori di settaggio per ciascun parametro di controllo.
La valvola di regolazione 35 consente di monitorare il valore reale ed il valore di riferimento per mezzo di mezzi di segnalazione acustica 59 e/o mezzi di segnalazione ottica 60. Questi mezzi di segnalazione sono connessi al dispositivo di controllo 25 il quale à ̈ configurato per comandare i mezzi di segnalazione acustica e/o ottica 59, 60 a fornire: una rappresentazione ottica e/o acustica di un valore istantaneo del segnale di uscita, e/o una rappresentazione ottica e/o acustica di uno scostamento di un valore istantaneo del segnale di uscita rispetto ad un valore di riferimento.

Claims (12)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Valvola di regolazione (35) di fluidi per impianti, in particolare impianti di condizionamento, comprendente: almeno un corpo valvolare (36) presentante almeno un’entrata (37), almeno un’uscita (38) ed almeno un canale (39) che pone in comunicazione di fluido l’entrata (37) con l’uscita (38), almeno un elemento di intercettazione (42) di fluido operante in detto canale (39), detto elemento di intercettazione (42) di fluido definendo un’apertura di passaggio (43) di fluido tra l’entrata (37) e l’uscita (38) di ampiezza variabile in funzione di posizioni assunte dall’elemento di intercettazione (42) relativamente al corpo valvolare (36) lungo una prefissata corsa operativa, detta apertura di passaggio (43) essendo sagomata in modo tale che, a seguito di una movimentazione dell’elemento di intercettazione (42) per almeno per un tratto iniziale e/o finale di detta corsa operativa, il rapporto incrementale tra variazione percentuale dell’area dell’apertura di passaggio (43) e spostamento percentuale dell’elemento di intercettazione (42) presenta valore assoluto compreso tra 0 e 4.00, opzionalmente tra 0.00 e 2.50 ed un dispositivo di controllo (25) configurato per: > ricevere in ingresso almeno un primo segnale relativo ad un’intensità di un parametro fisico di un fluido circolante in una prima sezione (22) di detto impianto ed un secondo segnale relativo all’intensità del medesimo parametro fisico di un fluido circolante in una seconda sezione (23) di detto impianto, > generare un segnale di uscita funzione di detto primo e detto secondo segnale, detto segnale di uscita essendo utilizzabile per controllare la posizione dell’elemento di intercettazione (42).
  2. 2. Valvola di regolazione secondo la rivendicazione 1, in cui il rapporto incrementale tra variazione percentuale dell’area dell’apertura di passaggio (43) e spostamento percentuale dell’elemento di intercettazione (42), per il tratto iniziale che comprende non più del 30% della corsa operativa, presenta valore assoluto compreso tra 0 e 4, opzionalmente tra 0 e 2.5; in cui il rapporto incrementale tra variazione percentuale dell’area dell’apertura di passaggio (43) e spostamento percentuale dell’elemento di intercettazione (42), per il tratto finale che comprende non più del 40% della corsa operativa, presenta valore assoluto compreso tra 0 e 4, opzionalmente tra 0 e 2.5; in cui in cui il rapporto incrementale tra variazione percentuale dell’area dell’apertura di passaggio (43) e spostamento percentuale dell’elemento di intercettazione (42) presenta valore assoluto sostanzialmente costante per un tratto intermedio della corsa operativa compreso tra il tratto iniziale ed il tratto finale, ed in cui il tratto intermedio comprende tra il 20% ed il 40% della corsa operativa, ed in cui detta variazione percentuale dell’area dell’apertura di passaggio (43) comprende il rapporto tra la variazione dell’area di passaggio a seguito di uno spostamento dell’elemento di intercettazione (42) ed un’area di riferimento, ed in cui detto spostamento percentuale comprende il rapporto tra lo spostamento dell’elemento di intercettazione (42) e la corsa operativa.
  3. 3. Valvola di regolazione secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detto primo e detto secondo segnale sono relativi all’intensità della pressione del fluido in detta prima e seconda sezione (22, 23) di detto impianto ed in cui generare detto segnale di uscita prevede di determinare un segnale differenziale di controllo comprendente una differenza o un rapporto tra l’intensità di detto primo e di detto secondo segnale, opzionalmente in cui il segnale differenziale di controllo comprende la differenza o il rapporto tra l’intensità della pressione del fluido in detto prima sezione (22) e l’intensità della pressione del fluido in detta seconda sezione (23), ancor più opzionalmente in cui. detto dispositivo di controllo (25) comprende un pressostato differenziale (55) il quale riceve in ingresso il primo ed il secondo segnale e genera in uscita il segnale differenziale di controllo.
  4. 4. Valvola di regolazione secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detto dispositivo di controllo (25) à ̈ configurato per: > consentire l’impostazione di almeno un valore di riferimento, > comparare detto valore di riferimento con il valore di detto segnale differenziale di controllo, > generare detto segnale di uscita in funzione di detta comparazione.
  5. 5. Valvola di regolazione secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detto dispositivo di controllo (25) comprende un attuatore (56), ad esempio un attuatore elettrico, attivo su detto elemento di intercettazione (42), detto attuatore (56) consentendo lo spostamento di detto elemento di intercettazione (42) lungo detta corsa operativa, detto dispositivo di controllo (25) essendo inoltre configurato per comandare una movimentazione di detto elemento di intercettazione (42) in funzione di detto segnale di uscita.
  6. 6. Valvola di regolazione secondo la rivendicazione 5, in cui il dispositivo di controllo à ̈ configurato per: > posizionare l’elemento di intercettazione (42) secondo una pluralità di posizioni lungo detta corsa operativa dette posizioni essendo separate da un passo, in corrispondenza di ciascuna di dette posizioni il dispositivo di controllo ripetendo dette fasi di comparazione e generazione, > controllare l'ampiezza del passo secondo cui l'attuatore movimenta l'elemento di intercettazione in funzione del valore del segnale differenziale di controllo e del valore di riferimento, opzionalmente in cui il dispositivo di controllo controlla l'ampiezza del passo secondo cui l'attuatore movimenta l'elemento di intercettazione in funzione della differenza tra valore del segnale differenziale di controllo e valore di riferimento.
  7. 7. Valvola di regolazione secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detta valvola di regolazione (1) comprende mezzi di segnalazione acustica (59) e/o mezzi di segnalazione ottica (60), detti mezzi di segnalazione acustica e/o ottica (59, 60) essendo connessi a detto dispositivo di controllo (25) il quale à ̈ configurato per comandare detti mezzi di segnalazione (59, 60) a fornire: una rappresentazione ottica e/o acustica di un valore istantaneo di detto segnale di uscita, e/o una rappresentazione ottica e/o acustica di uno scostamento di un valore istantaneo di detto segnale di uscita rispetto ad un valore di riferimento.
  8. 8. Valvola di regolazione secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detto dispositivo di controllo (25) à ̈ configurato per controllare detta movimentazione dell’elemento di intercettazione (42) e per determinare la riduzione della differenza tra detto valore di riferimento ed il valore di detto segnale differenziale di controllo.
  9. 9. Valvola di regolazione secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detto dispositivo di controllo (25) comprende mezzi di settaggio (57), detti mezzi di settaggio (57) essendo connessi a detto dispositivo di controllo (25) e consentendo l’impostazione di un prefissato numero di parametri di controllo che definiscono condizioni di lavoro della valvola, ed in cui detti parametri di controllo comprendono almeno uno selezionato nel gruppo avente: > un primo parametro di controllo relativo alla tipologia di movimentazione dell’elemento di intercettazione, > un secondo parametro di controllo relativo ad un escursione massima nei valori di detto primo e detto secondo segnale o nel valore della differenza tra detti primo e secondo segnale, > un terzo parametro di controllo relativo alla tipologia di funzione che lega il segnale di uscita a detti primo e secondo segnale, > un quarto parametro di controllo relativo alla velocità di convergenza tra valore reale e valore di riferimento; in cui detto secondo parametro di controllo comprende i valori di fondo scala del pressostato differenziale (55), in cui relativamente al terzo parametro detta funzione comprende un legame di tipo proporzionale o integrale o derivativo o la combinazione di questi, ed in cui detto quarto parametro di controllo specifica un tempo di convergenza definito come il transitorio temporale in cui detto valore di detto segnale differenziale di controllo converge al valore di riferimento, ed in cui detti mezzi di settaggio (57) consentono di memorizzare un prefissato numero di configurazioni relative a valori di detti parametri di controllo utili alla gestione di detto dispositivo di controllo (25), opzionalmente in cui detti mezzi di settaggio (57) comprendono microinterruttori.
  10. 10. Valvola di regolazione secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detto dispositivo di controllo (25) comprende mezzi di ingresso (58), detti mezzi di ingresso (58) consentendo l’impostazione di almeno un valore di riferimento, opzionalmente consentendo l’impostazione della pressione differenziale tra detta prima e seconda sezione (22, 23), ed in cui detto dispositivo di controllo (25) comprende una memoria ed à ̈ configurato per consentire la memorizzazione di una pluralità di valori di riferimento prestabiliti e per consentire la selezione di almeno uno di tali valori da parte di un utilizzatore.
  11. 11. Valvola di regolazione secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti da 2 a 10, in cui detto elemento di intercettazione (42) operante in detto canale (39) di detto corpo valvolare (36) à ̈ configurato per ruotare secondo un angolo di movimentazione rispetto ad un asse di rotazione (44) che si estende trasversalmente rispetto ad un asse di sviluppo prevalente (50) di detto canale (39), opzionalmente in cui detto elemento di intercettazione (42) presenta una superficie laterale di rotazione di conformazione cilindrica o sferica, in cui il rapporto incrementale tra variazione percentuale dell’area dell’apertura di passaggio (43) e spostamento percentuale dell’elemento di intercettazione (42), per il tratto iniziale compreso tra il 20 ed il 30% della corsa operativa, cade in un range tra 0 ed 1.5, e/o in cui il rapporto incrementale tra variazione percentuale dell’area dell’apertura di passaggio (43) e spostamento percentuale dell’elemento di intercettazione (42), per il tratto finale compreso tra il 20 ed il 30% della corsa operativa, cade in un range tra 0 ed 1.5.
  12. 12. Valvola di regolazione secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detta apertura di passaggio (43) comprende una sagomatura frontale (51) presentante due parti sostanzialmente simmetriche in cui ciascuna di dette parti presenta una prima porzione (52) ad arco di cerchio, una seconda porzione (53) ad arco di cerchio avente raggio di dimensione inferiore a quello di detta prima porzione (52), un flesso di raccordo (54) che collega detta prima porzione (52) con detta seconda porzione (53), e/o in cui detta apertura di passaggio (43) comprende una sagomatura longitudinale (61), relativa ad una sezione longitudinale rispetto all’asse di sviluppo prevalente (50) di detto canale (39), presentante una sezione progressivamente crescente da detta entrata (37) a detta uscita (38) di detto corpo valvolare (36).
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