ITMI20100189A1 - Apparecchiatura per l'erogazione di bevande, in particolare acqua - Google Patents

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ITMI20100189A1
ITMI20100189A1 IT000189A ITMI20100189A ITMI20100189A1 IT MI20100189 A1 ITMI20100189 A1 IT MI20100189A1 IT 000189 A IT000189 A IT 000189A IT MI20100189 A ITMI20100189 A IT MI20100189A IT MI20100189 A1 ITMI20100189 A1 IT MI20100189A1
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IT
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gas
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dispenser
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IT000189A
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Inventor
Marco Santandrea
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Cillichemie Italiana S R L
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Description

DESCRIZIONE
“APPARECCHIATURA PER L’EROGAZIONE DI BEVANDE, IN PARTICOLARE ACQUAâ€
La presente invenzione ha per oggetto un’apparecchiatura per l’erogazione di bevande, in particolare per l’erogazione di acqua.
Nel dettaglio, forma oggetto del trovato, un apparecchio dotato di un’unità di trattamento dell’acqua in grado di erogare acqua trattata, acqua trattataraffreddata ed acqua trattata-raffreddata ed addizionata di anidride carbonica. Come à ̈ noto esistono oggi in commercio apparecchiature per l’erogazione di bevande in cui un circuito idraulico preleva acqua da un’opportuna sorgente idrica, tratta quest’ultima, in particolare raffreddandola ed addizionandola di anidride carbonica, per erogare acqua refrigerata ed addizionata di gas.
Questa tipologia di macchine solitamente à ̈ in grado di erogare anche acqua solamente refrigerata o acqua solamente trattata a temperatura ambiente.
A mero titolo di esempio à ̈ noto dal brevetto americano US 4764315 un dispositivo refrigeratore e carbonatore per acqua che consenta l’erogazione di acqua addizionata di anidride carbonica.
Tale dispositivo à ̈ costituito da un serbatoio presentante una camera esterna in cui viene immessa acqua prelevata da una sorgente idrica ed una camera interna in cui l’acqua à ̈ addizionata di gas.
Un opportuno circuito refrigerante attivo in corrispondenza di una superficie esterna del serbatoio abbassa la temperatura dell’acqua nella camera esterna; quindi l’acqua viene prelevata e immessa all’interno del carbonatore vero e proprio (camera interna).
In corrispondenza della camera centrale, viene immessa C02in pressione e dal fondo della camera viene prelevato l’opportuno quantitativo di liquido addizionato di anidride carbonica.
Ulteriori privative descrivono apparecchi per il trattamento e l’erogazione dell’acqua addizionata con gas in cui à ̈ presente una spirale o una camera di refrigerazione dell’acqua che, a seconda dei casi, à ̈ tangente, contigua o immersa nell’acqua addizionata con gas presente nel contenitore di raccolta di un saturatore in maniera tale che quest’ultimo risulti raffreddato.
La richiedente ha valutato che gli attuali sistemi per il trattamento dell’erogazione di bevande sono suscettibili di miglioramenti sotto diversi punti di vista, soprattutto per quanto riguarda la qualità dell’acqua da essi fornita, se dotati di appositi filtri con caratteristiche certificate che permettano di gestire nei modi e nei tempi il loro utilizzo.
In altri termini ancora i sistemi noti non consentono o non garantiscono una specifica e corretta manutenzione in maniera tale da poter mantenere costante ed ottimale la qualità dell’acqua erogata.
Inoltre i saturatori presenti su apparecchi noti non sono in grado di soddisfare oggi l’elevata domanda di acqua addizionata con anidride carbonica poiché i loro contenitori di raccolta hanno in generale volumi ridotti.
La limitazione à ̈ dovuta a diversi fattori tra cui il fatto che il saturatore presente nel serbatoio debba avere dimensioni ridotte perché resti spazio sufficiente all’acqua da raffreddare nell’apposito strumento; inoltre il processo di addizione del gas à ̈ più facilmente eseguibile in quantità ridotte di acqua.
Scopo della presente invenzione à ̈ quello di risolvere sostanzialmente i problemi riscontrati nella tecnologia nota proponendo un apparecchio per il trattamento e l’erogazione di bevande, in particolare acqua, che sia efficiente, compatto e assicuri un’eccellente qualità dell’acqua erogata e naturalmente abbia costi ridotti di produzione e conseguentemente di vendita.
E inoltre uno scopo del trovato quello di consentire ed assicurare una specifica ed ottimale manutenzione dell’intera apparecchiatura così da garantire un gusto più gradevole e sicuro dal punto di vista igienico-sanitario dell’acqua.
Ulteriore scopo ausiliario dell’invenzione à ̈ quello di aumentare l’efficienza dell’apparecchio, in particolare per quanto riguarda la quantità di acqua addizionata con anidride carbonica, al fine di rendere il minore possibile lo spreco di gas per consentire di utilizzare bombole che lo contengono di dimensioni contenute ed ottimizzarne l’utilizzo su un quantitativo di acqua notevole.
Uno scopo aggiuntivo à ̈ anche quello di limitare il più possibile la proliferazione batterica che potrebbe far scadere la qualità dell’acqua e/o comportare rischi sanitari.
Gli scopi suddetti e quelli espressi qui di seguito saranno più evidenti nel corso della seguente descrizione e sono essenzialmente perseguiti da un’apparecchiatura per l’erogazione di bevande, in particolare acqua, secondo quanto rivendicato.
Ulteriori caratteristiche e vantaggi appariranno maggiormente dalla descrizione dettagliata di una forma realizzativa in accordo con l’invenzione,
Questa descrizione sarà illustrata qui di seguito facendo riferimento agli uniti disegni che l’accompagnano, forniti a solo scopo esemplificativo, e pertanto non limitativo nei quali:
- La fig. 1 à ̈ uno schema di flusso di un apparecchio per il trattamento e l’erogazione di bevande, in particolare acqua, realizzato sulla scorta della presente invenzione;
- Le figg. 2a e 2b sono visioni di dettaglio di saturatori consigliati, ma non vincolanti, per addizionare anidride carbonica all’acqua, mostrati in sezione.
Facendo riferimento alle figure, un apparecchio per l’erogazione di bevande, in particolare acqua, à ̈ stato generalmente identificato con il riferimento 1.
Osservando il layout di figura 1 si nota innanzitutto la presenza di un opportuno circuito idraulico 101 destinato al trasporto dell’acqua.
In particolare sono presenti mezzi di attacco 3 del circuito stesso ad almeno una sorgente 102 di acqua.
In particolare l’acqua potrà essere prelevata da rete (acquedotto) o anche da qualsiasi altra fonte idrica continua o discontinua.
Il prelievo dell’acqua dalla rete o da fonte idrica sarà realizzato con limpiego di opportuni raccordi idraulici in funzione del diametro della tubatura e della filettatura della stessa.
Osservando il circuito idraulico, subito a valle dei mezzi di attacco 3 si nota innanzitutto la presenza di un primo ramo di prelievo 105 che ha una propria estremità 105a posta in corrispondenza dei mezzi di attacco 3 e l’estremità opposta 105b posta in corrispondenza di una prima diramazione 106.
Seguendo la direzione di avanzamento dell’acqua prelevata lungo il ramo di prelievo 105 sono presenti opportuni mezzi 113 per intercettare l’acqua, nel particolare caso definiti da un’opportuna valvola, in particolare un’elettrovalvola normalmente chiusa, la quale si trova asservita ad un’unità di controllo 4 successivamente descritta per, selettivamente, consentire o impedire l’alimentazione di acqua all’intero circuito idraulico 101.
A valle dell’elettrovalvola 16, in direzione di avanzamento del flusso à ̈ presente un’unità di trattamento dell’acqua 2 destinata ad effettuare trattamenti chimici e/o fisici all’acqua.
Nel dettaglio l’unità di trattamento 2 trattiene o rimuove sostanze indesiderate nell’acqua e può comprendere una o più unità di filtraggio e/o una o più unità di affinamento dell’acqua.
A seconda delle esigenze l’unità di filtraggio/affinamento impiega una o più delle tipologie di trattamento basate, ad esempio, su carboni attivi, resine scambiatrici, ceramica, polimeri plastici, cellulosa, osmosi inversa, nanofiltrazione, membrana selettiva o addolcimento.
In altre parole, al fine di permettere di disporre di acqua perfettamente idonea al consumo umano, à ̈ previsto un trattamento dell’acqua; il trattamento come precisato potrà essere costituito da filtrazione e/o da processi di dissalazione o altro ancora.
Più dettagliatamente, à ̈ stato notato che l’acqua opportunamente affinata con filtri a resine e/o carbone attivo o altro affinante, meglio se batteriostatico, risulta di gusto più gradevole e sicuro dal punto di vista igienico e sanitario. Naturalmente nel caso di acqua con salinità elevata si potranno prevedere dei trattamenti della stessa complessi ed efficaci quali ad esempio quelli basati sul’ impiego di membrane selettive o resine scambiatrici (osmosi inversa, nanofiltrazione, addolcimento, etc...).
Si noti poi che vantaggiosamente l’unità di trattamento 2 comprende mezzi di riconoscimento 103 dell’unità di trattamento stessa, i quali incorporano informazioni relative almeno all’unità di trattamento.
Tali informazioni potranno essere, ad esempio, legate alla tipologia di unità di trattamento, al suo produttore, all’ anno di produzione o alla scadenza, nonché un’ulteriore serie di informazioni atte a consentire la corretta identificazione e riconoscimento dell’unità di trattamento, nonché il suo ottimale e sicuro utilizzo. Come citato l’apparecchiatura comprende anche una unità di controllo 4 la quale à ̈ atta a ricevere le informazioni relative all’unità di trattamento per eventualmente determinare opportune condizioni operative dell’apparecchiatura 1.
In particolare l’unità di controllo à ̈ atta a leggere le informazioni contenute nell’unità di trattamento 2 quando quest’ultima viene installata a bordo dell’apparecchiatura.
La forma preferita dei mezzi di riconoscimento 103 à ̈ costituita da un’opportuna memoria 104 che contiene le citate informazioni in grado di trasmettere queste ultime su specifica richiesta dell’unità di controllo 4, o meglio di un suo sistema di lettura 116.
In altri termini l’unità di controllo 4 sarà dotata di un apposito lettore 116 per prossimità che opera con tecnologie wireless quali le tecnologie RFID, MIFARE o similari.
Di fatto il lettore per prossimità 116 à ̈ interfacciato ad una scheda elettronica 117 che consente la corretta gestione dell’apparecchio,
In altre parole, una volta che l’unità di filtrazione 2 à ̈ stata installata, la memoria 104 si trova correttamente posizionata ed alla giusta distanza dal citato lettore per prossimità 116 e pertanto l’unità di controllo 4 può acquisire i dati contenuti nel filtro 2 prima di validare il funzionamento dell’apparecchiatura.
In una forma realizzativa alternativa non preferita, i mezzi di riconoscimento 103 potrebbero essere costituiti da un codice a barre o da una banda magnetica, letti tramite lettore laser o magnetico.
Alternativamente ancora, si potrebbe pensare ad un sistema plug and play che comporta l’inserimento di un connettore per la lettura dati dell’unità di filtrazione 2 in fase di montaggio o sostituzione del filtro.
Come precedentemente citato l’unità di controllo 4 à ̈ atta a determinare le opportune condizioni operative dell’apparecchiatura a seguito della lettura delle informazioni dell’unità filtrante 2.
Le condizioni operative determinate sono scelte almeno tra le seguenti:
- la condizione di normale funzionamento dell’apparecchiatura; ed - una condizione di fermo apparecchiatura, in cui la stessa non eroga acqua o bevande (o alternativamente almeno una condizione di segnalazione di possibile non funzionamento ideale o malfunzionamento dell’apparecchiatura stessa tramite un opportuno display 118 di visualizzazione).
In altri termini l’apparecchio per il trattamento e il raffreddamento e l’addizione di anidride carbonica in acqua e la sua successiva distribuzione come bevanda à ̈ dotato di un sistema intelligente in grado di riconoscere, accettare, rifiutare o comunque caratterizzare un’unità di trattamento 2 che presenta un sistema di memoria 104 dei dati del tipo con funzionamento in radiofrequenza (MIFARE) o similare, al fine di tutelare la qualità dell’acqua erogata e preservare il corretto funzionamento dell’apparecchio.
In generale l’unità di controllo 4 potrà decidere in funzione delle informazioni ricevute di chiudere o di mantenere aperta l’elettrovalvola 16 in modo tale che l’impianto possa o meno funzionare.
Un’opportuna programmazione dell’unità di controllo 4 potrà consentire una pluralità di diverse opzioni/restrizioni oltre alle due citate condizioni operative comandabili; sarà possibile dare informazioni all’utente tramite il display 118, ad esempio, dell 'approssimarsi dell’esaurimento dell’unità filtrante e della necessità della sostituzione o anche la segnalazione di un’unità filtrante non ottimale ai fini della generazione della miglior bevanda.
In altri termini ancora l’apparecchio “intelligente†, dotato del sistema MIFARE sopra citato, à ̈ perfettamente in grado di accettare elementi filtranti e/o affinanti di provenienza certa e di alta qualità e di escludere quelli oramai esauriti o scaduti e che potrebbero, in certi casi, divenire fonte di inquinamento o di malfunzionamento dell’ apparecchio.
Proseguendo sul ramo di prelievo 105 a valle dell’unità di trattamento 2 si nota la presenza di un sensore di pressione 28 e di un’opportuna pompa 8.
Con l’ausilio della pompa 8 à ̈ possibile creare nel circuito idraulico 101 una pressione elevata, il cui valore ottimale può essere identificato in un intervallo di circa 6-8 bar, seppure in via non limitativa.
L’incremento di pressione favorisce inoltre una miglior solubilizzazione dell’anidride carbonica nell’acqua.
La pompa preceduta e protetta dal pressostato di minima 28 contro la marcia a secco dovuta a mancanza di acqua di rete o anche a filtro intasato.
Si noti peraltro che ponendo tutta l’acqua in pressione si ottiene anche di evitare ristagni che potrebbero divenire punti di proliferazione batterica (rami morti) e si ottiene un più facile controllo e gestione della pressione dell’acqua erogata. Ovviamente, laddove la pressione di rete fosse ritenuta opportuna e sufficiente si potrebbe anche evitare l’utilizzo della citata pompa 8.
Proseguendo lungo la direzione di avanzamento dell’acqua trattata si giunge in corrispondenza di una prima diramazione 106.
Il ramo inferiore di figura 1 Ã ̈ in particolare un ramo di erogazione di acqua trattata 107.
L’acqua attraversa una valvola di non ritorno 119 ed entra in un opportuno regolatore di flusso 17 che consente di regimare al meglio le portate e le pressioni di erogazione dell’acqua trattata.
Subito a valle del regolatore di flusso 17 à ̈ presente un’elettrovalvola 13 normalmente chiusa che consente selettivamente di far passare l’acqua trattata verso un erogatore 7 per il consumo da parte dell’utente.
L’acqua affinata dagli strumenti di trattamento (unità di trattamento 2) può quindi essere inviata direttamente all’utilizzo tramite il ramo di erogazione di acqua trattata 107 e la relativa elettrovalvola 13.
Tornando alla prima diramazione 106, il ramo che si sviluppa superiormente nella citata figura 1 porta l’acqua trattata attraverso una valvola di non ritorno 120 verso opportuni mezzi per il raffreddamento dell’acqua 109 i quali sono in generale costituiti da una tubazione di circolazione 9 dell’acqua atta a essere raffreddata per contratto tramite un’opportuna sorgente di freddo.
In altri termini l’acqua trattata sarà sottoposta per prima cosa a raffreddamento per contatto con il sistema di evaporazione di un circuito frigorifero.
Come evidenziato nella figura 2a la tubazione di circolazione 9 potrà essere di sagoma elicoidale avvolta attorno ad un serbatoio(circolare) del saturatore di seguito descritto in configurazione alternata rispetto ad un’analoga tubazione 10 a forma di spirale che costituisce l’evaporatore del citato circuito frigorifero. In alternativa, la tubazione di circolazione 9 contenente l’acqua da raffreddare potrà essere posta in una tubazione interna al serbatoio 115 (del saturatore) lasciando all’esterno il solo tubo dell’evaporatore 10.
In questo modo si ottiene un maggior scambio termico sul tubo dell’acqua da raffreddare, poiché lo stesso si trova immerso in acqua fredda o in corso di raffreddamento (si veda la figura 2b).
L’acqua raffreddata in uscita dalla tubazione di circolazione 9 giunge in corrispondenza di una seconda diramazione 110.
Da qui l’acqua raffreddata può proseguire attraverso un opportuno regolatore di flusso 18 ed un’elettrovalvola 14 verso l’erogatore 7.
In questa maniera comandando l’elettrovalvola 14 à ̈ possibile per l’utente far erogare all’apparecchiatura acqua trattata e fredda tramite il ramo di erogazione di acqua raffreddata 111.
Dalla seconda diramazione 110 l’acqua trattata e raffreddata può proseguire in un ramo di preparazione di acqua raffreddata ed addizionata di gas 112 per venire immessa all’interno del serbatoio 115 di un dispositivo 6 per l’addizione di un gas all’acqua.
In particolare tale dispositivo 6 Ã ̈ un sistema comprendente un solubilizzatoresaturatore per addizionare, ad esempio, anidride carbonica di tipo alimentare in acqua.
Si noti che il processo di raffreddamento del serbatoio 115 Ã ̈ eseguito dal citato tubo regriferatore (evaporatore) 10 del tipo a spirale elicoidale facente parte del circuito frigorifero attivo sulla serpentina esterna del saturatore.
Il refrigeratore ha il compito di raffreddare il serbatoio e di conseguenza anche l’acqua in esso contenuta, sia per mantenerla ad una bassa temperatura, sia per favorire la successiva addizione di gas (anidride carbonica) secondo quanto richiamato dalla legge chimico-fisica di Henry di solubilizzazione di gas in acqua.
Ovviamente il saturatore sarà poi protetto esternamente da un’apposita coibentazione non rappresentata dalle unite figure.
Il processo di addizione di anidride carbonica avviene nella camera 115 del serbatoio di accumulo del solubilizzatore-saturatore ed à ̈ eseguita facendo entrare un getto opportunamente orientato di acqua atomizzata e refrigerata che viene immessa nel serbatoio in una sua zona superiore tramite una bocca 11 di immissione di acqua dotata di atomizzatore.
Il getto d’acqua penetra nella massa presente nella camera portando con sé lo strato sovrastante di anidride carbonica.
Inoltre, con questa operazione, si generano opportune turbolenze nell’acqua che favoriscono l’ulteriore solubilizzazione dell’anidride carbonica.
In altri termini l’acqua precedentemente affinata e raffreddata viene immessa nel saturatore 6 tramite il circuito di immissione dotato di una valvola di ritegno con l’impiego dell’ugello 11 che nebulizza l’acqua nella parte alta della camera del saturatore 6.
Il sistema di immissione 11 à ̈ costituito da un tubo forato in uno o più punti, decentrato rispetto all’asse del serbatoio, al fine di creare dei getti opportunamente orientanti di acqua, preferibilmente atomizzata, al fine di favorirne con un’azione combinata, un’energica azione mescolante e rotatoria della massa d’acqua presente.
La turbolenza prodotta nell’acqua ed i getti stessi trascinano lo strato superficiale sovrastante di anidride carbonica che favorisce l’addizione per intimo contatto tra acqua e gas stesso.
Il sistema di saturazione 121 per addizionare il gas comprende innanzitutto un opportuno contenitore o riserva del citato gas, (ad esempio di anidride carbonica) indicata con riferimento 22 in figura 1.
L’anidride carbonica di qualità alimentare viene inviata attraverso un opportuno ramo di immissione 122 verso il saturatore 6 ad un valore di pressione predeterminato che verrà raggiunto tramite l’impiego di un apposito riduttore di pressione 23.
Più precisamente, nell’unità 6 di addizione di gas à ̈ fatta arrivare anidride carbonica proveniente da una bombola 22 associata preventivamente all’apparecchiatura stessa.
Anche in questo sistema di distribuzione à ̈ previsto Γ inserimento di un’opportuna valvola di non ritorno 123 e di un misuratore di pressione 24. La bombola 22 à ̈ dotata di un apposito riduttore di pressione 23 possibilmente del tipo regolabile con manometro, tarato in modo da permettere l’immissione dell’anidride carbonica nel contenitore 115 quando la pressione in quest’ultimo diminuisce; à ̈ possibile altresì utilizzare il pressostato 24 di minima in grado di avvisare in merito all’esaurimento del gas all’interno della bombola 22.
Ovviamente, per evitare sovrappressioni all’interno del serbatoio 115 à ̈ stata prevista la presenza di un’opportuna valvola di sicurezza o di sfogo 25 opportunamente tarata.
Osservando le figure si nota poi come l’acqua addizionata di gas sarà ripresa nella parte bassa della camera in corrispondenza di almeno un condotto di prelievo 20 di acqua addizionata di gas.
Da qui l’acqua sarà inviata ad un’opportuna elettrovalvola 15 e quindi all’erogatore 7 tramite il ramo di erogazione 123.
Anche in questo circuito à ̈ presente un’opportuna valvola di non ritorno o di ritegno (non mostrata) al fine di evitare ritorni d’acqua.
Si noti che la messa in esercizio della pompa 8 à ̈ affidata all’impiego di un sistema di determinazione di livelli di minima o di massima all’ interno del serbatoio 115.
Con un sistema di sonde di livello 21 inserite nella camera alta del serbatoio saturatore 115 à ̈ possibile, ad un valore predeterminato, causare il funzionamento della pompa 8 per ripristinare il volume d’acqua stabilito, in particolare nel caso di prelievo dell’acqua dall’apparecchio.
Si noti poi che l’acqua addizionata con l’anidride carbonica in uscita dal serbatoio 115 risulta avere una pressione elevata, ed à ̈ pertanto previsto ed opportuno l’inserimento di un apposito compensatore di pressione (regolatore di flusso 19) il quale, creando una perdita di carico localizzata, determina una riduzione della pressione e di conseguenza permette, previo il passaggio nella citata valvola 15, il prelievo di acqua in piena sicurezza dall’erogatore 7.
Come illustrato nelle figure 2A e 2B il contenitore 115 che costituisce il saturatore/refrigeratore, ha una conformazione cilindrica ed à ̈ generalmente realizzato in metallo al fine di favorire lo scambio termico tra il tubo evaporatore 10 e il tubo di circolazione 9 dell’acqua.
Come già citato il sistema di refrigerazione 10 à ̈ costituito da una spirale attraversata da un liquido refrigerante all’interno di un sistema di refrigerazione già noto e pertanto non ulteriormente descritto o inclusa nei disegni.
La spirale si estende esternamente al contenitore 115 seguendo un percorso elicoidale-tangenziale che aderisce alla parete laterale del contenitore stesso. Quale conseguenza, la spirale 10 raffredda il contenitore che, a sua volta, raffredda l’acqua contenuta nella camera interna.
E ulteriormente previsto un controllo della temperatura dell’acqua mediante l’impiego di un apposito termostato 26 inserito nel serbatoio 115 che, oltre a regolare il sistema di refrigerazione, permette di riscontrare la temperatura dell’acqua erogata.
Come già menzionato, al fine di mantenere la temperatura all’interno del saturatore 6 ed evitare dispersioni termiche, sarà presente all’esterno del materiale termicamente isolante.
Come illustrato in figura 1, l’apparecchio comprende anche un distributore erogatore 7 collegato idraulicamente, tramite il ramo di erogazione di acqua trattata 107 (se deve erogare esclusivamente acqua trattata a temperatura ambiente), oppure tramite un ramo di erogazione di acqua raffreddata 111 (se l’acqua à ̈ trattata e raffreddata prima dell’erogazione), oppure tramite un ramo di erogazione 123 (se l’acqua à ̈ trattata, raffreddata ed addizionata di gas), La gestione dell’erogazione delle acqua con le loro specifiche caratteristiche à ̈ affidata alle elettrovalvole normalmente chiuse; in particolare l’elettrovalvola 13 in caso di acqua solo trattata, l’elettrovalvola 14 in caso di acqua trattata e raffreddata, o l’elettrovalvola 15 in caso di acqua trattata, raffreddata, addizionata di anidride carbonica.
La gestione tramite un singolo erogatore 7 risulta essere più semplice, ma ovviamente potrà essere sostituito da una pluralità di erogatori, ad esempio ciascuno collegato al rispettivo ramo terminale 12A, 12B, 12C per l’erogazione della specifica tipologia di acqua.
Si noti infine che l’apparecchiatura potrà comprendere un sistema di disinfezione 114 attivo almeno in corrispondenza dell’erogatore 7.
Il sistema di disinfezione 114 comprenderà ad esempio uno o più LED UV per dirigere una radiazione ultravioletta verso l’erogatore 7 evitando la risalita di cariche batteriche nel circuito idraulico 101.
In altri termini all’erogatore 7 sarà possibilmente associato il sistema di debatterizzazione/disinfezione al fine di evitare l’indesiderata risalita di cariche batteriche con effetto di retro-contaminazione.
Il dispositivo ausiliario di disinfezione 27 comprende in generale almeno un emettitore di raggi ultravioletti costituiti da almeno un diodo led del tipo avente un’emissione di luce ultravioletta.
Questi sistemi, in generale composti da una pluralità di led emettitori a raggi ultravioletti, sono atti ad un’azione germicida sfavorendo la proliferazione batterica nell’erogatore nelle zone ad esso circostanti,
In particolare, l’impiego di diodi LED-UV per questo tipo di applicazione ha una durata di funzionamento in piena efficienza superiore ad altri sistemi con lampade germicide UV ed un consumo energetico molto ridotto.
L’azione sterilizzatrice ottenuta con radiazione luminosa che danneggia l’acido desossiribonucleico con la formazione di dimeri e timine in conseguenza alla rottura di legami tra fosfati e desossiribosio e l’idrolisi della citosina che porta alla morte delle cellule batteriche.
Il circuito, nei casi di acqua proveniente da fonti non affidabili, potrà essere dotato di un dispositivo di disinfezione ausiliario, preferibilmente un ulteriore debatterizzatore a raggi ultravioletti.
Questi ulteriori mezzi di disinfezione saranno operanti in corrispondenza di uno o più punti del circuito idraulico 101, quali il ramo di prelievo 105 e/o il ramo di erogazione di acqua 107 e/o il ramo di preparazione di acqua fredda 108 e/o il ramo di acqua raffreddata 111 e/o il ramo di acqua raffreddata ed addizionata di gas 112.
L’invenzione consegue importanti vantaggi.
È stata infatti resa possibile la produzione e/o la fornitura di apparecchi per il trattamento e l’erogazione di acqua a temperatura ambiente raffreddata o raffreddata e addizionata con anidride carbonica, prelevata da rete (acquedotto) e da altra fonte idrica, installabile al punto d’uso in abitazioni private (cucina) o in ambienti quali uffici, mense, palestre, negozi, esercizi pubblici ed in qualsiasi altro luogo, dotato di un sistema di filtrazione e/o affinamento dell’acqua con sistema di memoria dati del tipo con funzionamento in radio-frequenza (MIFARE) o similari al fine di tutelare la qualità dell’acqua erogata e preservare il corretto funzionamento dell’apparecchio.
L’apparecchio realizzato presenta caratteristiche di compattezza, costi di produzione e di vendita decisamente interessanti.
In aggiunta, l’acqua opportunamente filtrata e/o affinata, se mantenuta fredda, può restare in un serbatoio per un periodo di tempo maggiore, meglio se addizionata con anidride carbonica, contenendo la proliferazione batterica che farebbe sicuramente scadere la qualità.
Inoltre l’apparecchio permette di disporre ed erogare un quantitativo di acqua ottimale solo trattata, trattata e raffreddata, trattata, raffreddata e addizionata di anidride carbonica.
L’utilizzo di sistemi di affinamento dell’acqua dotati del sistema di radiofrequenza permette una gestione dell’apparecchio di tipo intelligente e di conseguenza sicuro ed affidabile, oltre che automatico.
La particolare forma cilindrica del contenitore e saturatore determina una facile realizzazione dello stesso che permette, tra l’altro, di contenere i volumi e di disporre di una grande superficie di scambio termico e, nel caso dell’acqua addizionata di anidride carbonica, anche tra acqua e lo stato sovrastante di gas favorendo ulteriormente la solubilizzazione di quest’ultimo.
E altresì possibile utilizzare una pompa idraulica con caratteristiche in prevalenza basse con conseguente risparmio energetico in quanto, il particolare sistema di immissione dell’acqua à ̈ definito dagli ugelli 11 favorisce ulteriormente l’effetto turbolenza utilizzando così la diffusione dell’ anidride carbonica nell’acqua stessa.
Questa caratteristica permette, nel caso in cui la pressione di rete sia già elevata, di eliminare la pompa stessa dall’apparecchio,
In altri termini ancora l’invenzione descritta risolva tutta una serie di problemi riscontrati nella tecnologia nota, sia in termini di quantità, ma soprattutto di qualità e sicurezza igienica del prodotto erogato.
È inoltre migliorata notevolmente l’esecuzione dell’apparecchio e di conseguenza vengono ridotti i costi sia di realizzazione sia di gestione dello stesso da parte dell’utenza utilizzatrice.

Claims (10)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Apparecchiatura per l’erogazione di bevande, in particolare acqua, comprendente: un circuito idraulico (101) di trasporto dell’acqua; mezzi di attacco (3) del circuito idraulico ad almeno una sorgente (102) di acqua; almeno un erogatore (7) in comunicazione di fluido con il circuito (101) per erogare la bevanda, in particolare acqua, ad almeno un utente; un dispositivo (6) per l’addizione di un gas all’acqua idraulicamente connesso al circuito (101) tra i mezzi di attacco (3) e l’erogatore (7); un’unità di trattamento dell’acqua (2) per effettuare trattamenti chimici e/o fisici dell’acqua idraulicamente connesso al circuito (101) tra i mezzi di attacco (3) e l’erogatore (7) ed in particolare posto a monte del dispositivo (6) per l’addizione di un gas all’acqua; caratterizzato dal fatto che l’unità di trattamento (2) comprende mezzi di riconoscimento (103) dell’unità di trattamento incorporanti informazioni relative almeno all’unità di trattamento (2), e dal fatto che l’apparecchiatura comprende inoltre un’unità di controllo (4) atta a ricevere dette informazioni relative all’unità di trattamento (2) per eventualmente determinare opportune condizioni operative dell’apparecchiatura (1).
  2. 2. Apparecchiatura secondo la rivendicazione precedente, in cui i mezzi di riconoscimento (103) comprendono una memoria (104) atta a contenere dette informazioni, l’unità di controllo (4) essendo atta a leggere dette informazioni, in particolare essendo atta a leggere a distanza tramite comunicazione con tecnologia wireless quale RFID, MIFARE o simile.
  3. 3. Apparecchiatura secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui le condizioni operative determinate sono scelte almeno tra le seguenti: - Una condizione di normale funzionamento dell’ apparecchiatura; e - Una condizione di fermo apparecchiatura in cui la stessa non eroga acqua e/o una condizione di segnalazione di possibile non funzionamento ideale/malfunzionamento dell’ apparecchiatura.
  4. 4. Apparecchiatura secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui l’unità di trattamento (2) tratta/rimuove sostanze indesiderate nell’acqua e comprende un’unità di filtraggio e/o un’unità di affinamento dell’acqua, in particolare l’unità di filtraggio o affinamento impiegando una o più delle tipologie di trattamento basate su: carboni attivi, resine scambiatoci, ceramica, polimeri plastici, cellulosa, osmosi inversa, nano-filtrazione, membrane selettive, addolcimento.
  5. 5. Apparecchiatura secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui il circuito idraulico (101) comprende un ramo di prelievo (105) presentante un’estremità (105a) in corrispondenza dei mezzi di attacco (3) ed un’estremità opposta (105b) in corrispondenza di una prima diramazione (106), l’unità di trattamento (2) essendo idraulicamente interposta tra detta unità (105a) e detta prima diramazione (106), in particolare un ramo di erogazione di acqua trattata (107) sviluppandosi da detta prima diramazione (106) per portare acqua trattata dall’erogatore (7), un ramo di preparazione di acqua fredda (108) sviluppandosi da detta prima diramazione (106) verso mezzi per il raffreddamento dell’acqua (109) sino ad una seconda diramazione (110), opzionalmente dalla seconda diramazione (110) sviluppandosi un ramo di erogazione di acqua raffreddata (111) per portare acqua raffreddata a detto erogatore (107), un ramo di preparazione di acqua raffreddata e addizionata di gas (112) sviluppandosi dalla seconda diramazione (110) verso il dispositivo per la addizione di gas (6) fino all’erogatore (7).
  6. 6. Apparecchiatura secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, comprendente inoltre mezzi (113) per intercettare una portata di acqua del circuito idraulico (101), comprendenti, ad esempio, una o più elettrovalvole (13, 14, 15, 16), detti mezzi (113) essendo asserviti all’unità di controllo (4), l’unità di controllo (4) comandando detti mezzi (113) per portare l’apparecchiatura dalla condizione di normale funzionamento alla condizione di fermo apparecchiatura e viceversa, ad esempio in funzione delle informazioni contenute nella memoria (104) dell’unità di trattamento (2).
  7. 7. Apparecchiatura secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, comprendente inoltre un sistema di disinfezione (114) attivo almeno in corrispondenza dell’erogatore (7), il sistema di disinfezione (114) comprendendo, ad esempio, uno o più led UV per dirigere una radiazione ultravioletta verso detto erogatore (7) evitando la risalita di cariche batteriche nel circuito idraulico (101), opzionalmente il sistema (114) comprendendo mezzi di disinfezione operanti in corrispondenza di uno o più punti del circuito idraulico (101), quali il ramo di prelievo (105) e/o il ramo di erogazione di acqua (107) e/o il ramo di preparazione di acqua fredda (108) e/o il ramo di acqua raffreddata (111) e/o il ramo di acqua raffreddata addizionata di gas (112).
  8. 8. Apparecchiatura secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, comprendente inoltre mezzi per il raffreddamento dell’acqua (109) presentanti una tubazione di circolazione (9) dell’acqua atta a raffreddare per contatto con una sorgente di freddo, in particolare la tubazione di circolazione (9) potendo scambiare calore direttamente con il tubo refrigeratore/evaporatore (10) di un circuito frigorifero o per immersione in un fluido refrigeratore, quale acqua refrigerata.
  9. 9. Apparecchiatura secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui il dispositivo (6) per l’addizione di un gas all’acqua comprende: un serbatoio (115), preferenzialmente cilindrico; - almeno un condotto di immissione (27) di gas, particolarmente C02alimentare, in detto serbatoio (115); almeno una bocca (11) di immissione di acqua, preferibilmente refrigerata, dotata di un atomizzatore per immettere in corrispondenza di una zona superiore del serbatoio (115) acqua che si misceli trasportando con sé il gas presente nel serbatoio generando turbolenze nella massa d’acqua contenuta nel serbatoio stesso; - almeno un condotto di prelievo (20) di acqua addizionata di gas.
  10. 10. Apparecchiatura secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, comprendente inoltre almeno una pompa (8) asservita all’unità di controllo (4) per consentire di porre in pressione il circuito idraulico (101) aH’interno di un intervallo di pressione desiderato.
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