ITMI20072236A1 - "composizioni topiche per il trattamento di stati di irritazione cutanea, dermatite atopica e altre manifestazioni cutanee ad eziologia allergica" - Google Patents

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Enrico Rachela
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Descrizione del brevetto per invenzione industriale avente per titolo:
“COMPOSIZIONI TOPICHE PER IL TRATTAMENTO DI STATI DI IRRITAZIONE CUTANEA, DERMATITE ATOPICA E ALTRE MANIFESTAZIONI CUTANEE AD EZIOLOGIA ALLERGICA”
Campo dell’invenzione
La presente invenzione riguarda composizioni topiche per il trattamento di stati di irritazione cutanea, dermatite atopica e altre manifestazioni cutanee ad eziologia allergica, contenenti bisabololo, acido 18-beta glicirretico, vitamina E acetato, triterpeni da Centella asiatica e diterpeni pentaciclici da Ginkgo biloba.
Premessa
In dermocosmetologia i vari tentativi di classificare i vari tipi cutanei sono sempre risultati troppo complessi o poco accurati. I caratteri che differenziano una cute dall’altra sono infatti troppo numerosi (spessore corneo, spessore epidermico, spessore dermico, vascolarizzazione, numero delle ghiandole per cm , attività ghiandolare, numero dei follicoli, dimensione degli sbocchi ghiandolari, capacità elastica, idratazione, ritenzione, desquamazione, attività sudorale, peluria e molti altri ancora) per essere valutati nel loro insieme. Soltanto il parametro “pigmentazione” (praticamente inalterato nel corso della vita perché diretta conseguenza di alcune precise caratteristiche genetiche) ha permesso ad oggi una classificazione nei ben caratterizzati fototipi (6). Tutti gli altri caratteri, pur definendo il tipo cutaneo, non sono di reale utilità classificativa. Ad oggi la suddivisione più comunemente accettata è quella che fa riferimento, come per i capelli, a caratteristiche come “normale”, “grassa” e “secca”, dove per “normale” si identifica qualcosa che si colloca nel mezzo tra “grassa” e “secca”.
Recentemente la dermatologia ha dedicato attenzione ad un tipo particolare di cute che molto spesso si associa alla cute secca: la cute irritabile. Il concetto di cute irritabile, pur non essendo ancora accettato da tutti gli AA, tende ad essere considerato realtà a sé stante. Si è deciso infatti di definire “facies cosmetica” tutti quei soggetti, essenzialmente di sesso femminile, che mostrano cute irritabile associata ad una generica intolleranza alla maggior parte dei prodotti cosmetici in assenza di sensibilizzazioni specifiche riscontrabili.
Nel cosiddetto “status cosmetico”, la cute diviene improvvisamente secca, arrossata, pruriginosa, infiammata ed edematosa. In alcuni casi può rendersi evidente una parziale desquamazione che, oltre ad essere antiestetica, prolunga il fenomeno infiammatorio con intuibili conseguenze.
Il disturbo, come già detto in precedenza, colpisce in prevalenza le donne. In uno studio riguardante 79 soggetti affetti da dermatite del volto, è stato infatti osservato come nell’ 89% dei casi il disturbo riguardasse il sesso femminile. Tra questi il 40% circa mostrava segnali riconducibili a fenomeni di natura allergica e non più del 20% mostrava dati anamnestici di atopia.
Ezipatogenesi del fenomeno irritativo cutaneo
Da un punto di vista eziopatogenetico si ritiene che il fenomeno dell’ irritabilità cutanea sia essenzialmente legato a:
1) stress ambientale (freddo, caldo, UV, clima secco, inquinamento, ecc.);
2) utilizzo continuato di prodotti anche solo debolmente irritanti;
3) inefficienza della funzione barriera dello strato corneo;
4) deficit connettivale, anche parziale, per ciò che concerne il metabolismo di collagene e dei mucopolissaccaridi.
Essendo quindi l irritazione cutanea un fenomeno estremamente complesso, e comunque determinato da numerosi fattori, soltanto un trattamento che tenga conto del maggior numero possibile di variabili ha le maggiori possibilità di riuscita.
È anche necessario considerare che gran parte dei fenomeni irritativi localizzati a livello cutaneo è strettamente legato all’esistenza di fenomeni più o meno evidenti di atopia. La natura allergica del fenomeno irritativo finisce, da questo punto di vista, per essere, se non il tutto, almeno una forte concausa della manifestazione cutanea.
La dermatite da contatto
La dermatite allergica da contatto (DAC) è la manifestazione cutanea di una risposta del sistema immunitario nei confronti di alcune sostanze estranee all’ organismo. Lattore scatenate la dermatite è una sostanza definita “allergene” (in quanto capace di generare una reazione allergica) che viene ripetutamente a contatto con la pelle.
Tale reazione, definita in ambito immunologico “reazione di ipersensibilità ritardata” o “di tipo IV”, non è mediata da anticorpi come si potrebbe ritenere, ma da un particolare subset di cellule immunitarie: i linfociti T. Tali cellule, sensibilizzate dopo un primo contatto con l’allergene, reagiscono ad un successivo contatto scatenando una reazione immunitaria locale (che necessita di circa 48 ore per svilupparsi ed è per questo definita “ritardata”) che sul piano clinico-dermatologico si traduce con la dermatite allergica.
Le lesioni cutanee, caratterizzate essenzialmente da bruciore, prurito, arrossamento, edema e gonfiore, compaiono sempre nelle aree a contatto con la sostanza allergizzante. Nel caso di una prima esposizione alla sostanza in questione, la dermatite non compare mai prima di 5-7 giorni dall’inizio del contatto. In seguito, come già detto, ogni contatto con l’allergene indurrà una ricomparsa delle lesione nell’arco delle 48 ore successive.
Ovviamente, in talune circostanze, la manifestazione clinica può estendersi oltre l’area di contatto con l’allergene, fino ad una localizzazione paradossa, come nel caso della reazione eczematosa scatenata da alcune sostanze allergizzanti contenute nello smalto da unghie che tende a localizzarsi alle palpebre per la semplice abitudine di strofinarsi gli occhi.
Il quadro clinico più tipico di una reazione eczematosa da contatto inizia con Γ arrossamento della parte interessata (eritema) seguito da prurito. In seguito, sull’area eritematosa compaiono piccoli rilievi puntiformi e vere e proprie vescicole. Queste, normalmente superficiali, tendono a rompersi facilmente determinando piccole lesioni che con il tempo evolvono in croste. Se lo stimolo allergico persiste il quadro clinico si cronicizza: in tal caso la cute può divenire inspessita, pigmentata, fessurata e ricoperta da piccole squamette; un sintomo sempre presente è il prurito, che a questo stadio risulta essere molto intenso.
Nella maggior parte dei casi è la sede di comparsa delle manifestazioni cliniche che deve in qualche modo indirizzare il sospetto sulla natura della sostanza allergizzante. Nel caso del cuoio capelluto si tratta di tinture, shampoo ed altri trattamenti per capelli; quando la localizzazione è il volto le cause principali vanno ricercate nei cosmetici e nei farmaci per uso topico. Quando le zone colpite sono rappresentate dai padiglioni auricolari, polsi, area del collo, caviglie, l’agente allergenico è da ricercarsi in qualche elemento presente nei gioielli o nella bigiotteria usata. Per quanto riguarda le ascelle, i deodoranti e i prodotti per la depilazione restano i maggiori imputati. Le reazioni ai deodoranti ed agli antitraspiranti sono favorite dall’ umidità e dall’occlusione che si realizzano in relazione a fattori anatomici peculiari delle pieghe ascellari. Le mani rappresentano comunque la sede di maggior riscontro delle dermatiti da contatto, in quanto qualsiasi sostanza, anche se destinata a zone anatomiche diverse, viene inizialmente in contatto con l’epidermide delle mani.
Gli allergeni da contatto sono sempre più numerosi ed il loro numero è destinato ad aumentare. Questo perchè si tratta di sostanze di largo impiego in ambito industriale, dai detersivi per uso domestico alle resine per uso artigianale alle materie plastiche e così via. È facile quindi comprendere come la dermatite allergica sia frequentemente una malattia professionale che interessa le categorie più diverse: le casalinghe, i parrucchieri, gli artigiani, gli odontotecnici, i pittori ecc.
Una reazione allergica può anche verificarsi in seguito ed in stretta correlazione con un’allergia su base alimentare. Tipico l’esempio del neonato allergico alle proteine del latte vaccino che manifesta reazione cutanea sul volto caratterizzata da rossore e desquamazione in seguito ad ingestione di derivati alimentari a base o contenenti proteine vaccine.
Ad oggi i principali allergeni identificati come responsabili di reazioni allergiche cutanee sono comunque: nichel, cobalto, cementi, porcellane, vernici, formaldeide, inchiostro, prodotti tessili, tinture, materie plastiche, colle, cuoio conciato, reagenti per lo sviluppo fotografico, cosmetici, shampoo, smalto per unghie, insetticidi, disinfettanti, alcune candeggine, tinture per capelli, coloranti tessili, coloranti per il cuoio, Balsamo del Perù.
Nello sviluppo della reazione allergica da contatto il ruolo maggiore è probabilmente giocato dal PAF (insieme a prostaglandine e leucotrieni). Molecola autacoide a struttura lipofila inizialmente identificata in quanto responsabile dell’aggregazione piastrinica, oggi il PAF è un riconosciuto mediatore di molti processi che conducono alla manifestazione patologica, dal broncospasmo all’infiammazione in ambito oftalmico, dai fenomeni allergici ai disturbi del sistema nervoso centrale, oltre alla già menzionata attività pro-coagulante e alla reazione eczematosa da contatto.
Appare quindi evidente che l’antagonismo sul PAF possa tradursi in vantaggi nell’ambito di diverse manifestazioni patologiche.
Riassunto dell’invenzione
Si è ora trovato che l’associazione di bisabololo (alfa e/o racemo); acido 18-beta glicirretico; vitamina E e triterpeni da Centella asiatica e da Ginkgo biloba, è dotata di forte azione antinfiammatoria e anti-allergica a livello topico, in grado di contrastare tutti quei fattori responsabili dell’irritazione cutanea, di dermatite atopica e di altre manifestazioni cutanee ad eziologia allergica.
Di seguito vengono descritti i vari componenti impiegati.
alfa-Bisabololo
È un principio attivo presente nell’olio essenziale della camomilla comune ( Matricaria chamomilla ), dotato di un’azione antiflogistica ben nota e documentata nei settori dermatologico, stomatologico ed otorinolaringoiatrico.
L’alfa-bisabololo, capace di arrestare i più comuni processi infiammatori cutanei, è stato testato, con esito favorevole, nelle dermatosi acute, nelle dermatiti da contatto, negli esantemi allergici e negli eczemi, dimostrando al tempo stesso una notevole sicurezza d’impiego.
Attualmente l’alfa-bisabololo viene considerato uno dei principi attivi più affidabili per il settore cosmetico, soprattutto per ciò che concerne l’infiammazione cutanea.
Acido 18-beta glicirretico
È un triterpene pentaciclico, che si ottiene per estrazione ed idrolisi dalla radice della liquirizia ( Glycyrrhiza glabra ), dotato di potente azione antinfiammatoria topica. Infatti attraverso l’inibizione della 11-beta idrossisteroideidrogenasi tissutale inibisce la naturale conversione del cortisolo dalla forma attiva a quella inattiva: mediante tale interazione enzimatica, l’acido glicirretico prolunga la normale attività antinfiammatoria del cortisolo, che normalmente viene ad essere rilasciato in sede tissutale in seguito a stimolo infiammatorio.
Testato sperimentalmente come antinfiammatorio locale, l’acido glicirretico ha dimostrato di inibire l’edema indotto nella zampa dell’animale da esperimento mediante inoculo con olio di Croton con un’efficacia superiore (90% circa) a quella messa in luce dai comuni antinfiammatori non steroidei (in questo caso indometacina). In questo senso, l’acido 18-beta glicirretico può essere considerato il più potente antinfiammatorio topico di origine naturale.
Vitamina E
Chiamata anche tocoferolo, è una molecola ben caratterizzata per il suo profilo antiossidante ed anti-invecchiamento. La sua azione, che si oppone efficacemente a quella dei radicali liberi, tende ad innalzare uno schermo difensivo sulle cellule e sui tessuti (cute inclusa). Considerata inoltre la sua natura lipofila, la molecola tende a concentrarsi soprattutto a livello della porzione più superficiale della cute dove esercita un’indubbia azione protettiva, oltre che anti-rughe ed anti-irritante.
Frazione triterpenica da Centella asiatica
La Centella asiatica , nota anche come Hydrocotyle asiatica , appartiene alla famiglia della Apiacee. L’azione terapeutica della Centella era nota già secoli fa: utilizzata per la cura della cute, ne furono presto evidenziate le proprietà linfodrenanti e cicatrizzanti. La ricerca scientifica ne ha in seguito giustificato l’uso, mettendone in luce l’azione positiva sul metabolismo di collagene e mucopolisaccaridi.
Le sostanze attive della pianta sono note con il termine di “frazione triterpenica”. Mediante un processo di purificazione estremamente complesso è possibile ottenere, a partire dalla parte aerea della Centella asiatica, una miscela di tale frazione così composta: acido madecassico (30%), acido asiatico (30%), asiaticoside (40%).
Tali sostanze, assolutamente note sotto il profilo tossicologico, riconoscono come bersaglio principale i tessuti connettivi ed, in particolare, il fibroblasto. È stato infatti dimostrato che, attraverso l’interazione con tali targets, questi triterpeni accelerano l’uptake e il metabolismo della Lisina e della Prolina (due aminoacidi fondamentali per la struttura finale del collagene), aumentano la sintesi e il rilascio di tropocollagene e stimolano il turn-over dei mucopolisaccaridi acidi nel tessuto connettivo.
La frazione terpenica da Ginkso biloba
A partire dall’estratto secco standardizzato e titolato di Ginkgo biloba (Gb) è possibile purificare la cosiddetta frazione terpenica. Questa, che nell’estratto corrisponde al 6%, è costituita da 6 molecole “cage shape-like” (cioè a forma di gabbia) identificate come ginkgolide A, ginkgolide B, ginkgolide C, ginkgolide J, ginkgolide M e bilobalide. Quest’ultimo non sembra essere un vero e proprio principio attivo quanto piuttosto un prodotto della degradazione dei 5 ginkgolidi che si genera all’interno della pianta. Questi ultimi sono i veri responsabili di un’attività farmacologica che ha importanti ricadute tanto in patologia umana quanto nella comune dermocosmesi (vedi introduzione): l’attività PAF-antagonista.
Tale frazione, nel suo insieme, è responsabile di un’attività antiedema (60%) nel modello di induzione di una reazione infiammatoria che si ottiene impiegando l’olio di Croton. Questa attività viene incrementata (83%) quando tale frazione viene utilizzata in forma fitosomiale, essendo quest’ ultima meglio assorbita.
La forma fitosomiale della frazione terpenica della Gb, formulata in gel 1.5%, è stata quindi valutata in un modello (patch test) che ben si presta allo screening di sostanze per le quali è possibile ipotizzare una attività anti- dermatite da contatto. Il test, eseguito su 10 soggetti (contro placebo) patch test positivi per il nichel, ha dato ottimi risultati, soprattutto se si tengono in considerazione i risultati che normalmente si ottengono impiegando sostanze, ovviamente non steroidee, come la pentossifillina.
In virtù delle proprietà antinfiammatorie ed antiedema sopra citate ed in relazione alla capacità PAF-antagonista espressa, la frazione terpenica da Gb ha determinato una significativa riduzione del diametro del ponfo indotto, dell’intensità della reazione eritematosa e del prurito soggettivo.
I risultati clinici ottenuti, associati all’ottimo profilo tossicologico del prodotto (valutato attraverso: tossicità acuta, irritazione cutanea, irritazione oculare, sensibilizzazione cutanea e test di Ames), rendono la frazione terpenica da Gb un valido strumento da impiegarsi in tutte quelle preparazioni dermocosmetiche finalizzate al trattamento delle reazioni infiammatorie locali ed eczematose da contatto sviluppate su base allergica.
Descrizione dell’invenzione
La presente invenzione, pertanto, ha per oggetto composizioni topiche comprendenti bisabololo, acido 18-beta glicirretico, vitamina E, triterpeni da Centella asiatica e diterpeni da Ginkgo biloba , dotate di una forte azione antinfiammatoria e anti- allergica a livello cutaneo, per il trattamento degli stati di irritazione cutanea, dermatite atopica e altre manifestazioni cutanee ad eziologia allergica.
La presente invenzione, più particolarmente, ha per oggetto composizioni topiche comprendenti una fonte di bisabololo (alfa e/o racemo); una fonte di acido 18-beta glicirretico o lo stesso in forma pura; vitamina E acetato, una frazione triterpenica da Centella asiatica e i diterpeni purificati da Ginkgo biloba.
Secondo l’invenzione, l’alfa-bisabololo potrà essere presente come tale in forma pura o come miscela di bisabololo racemo o come olio essenziale di camomilla contenente tra l 1 e il 75% di bisabololo. Secondo un aspetto preferito, l’alfa-bisabololo sarà presente nella composizione in quantità varianti tra 0,01 e 10%, preferibilmente 1%, sul peso totale della composizione.
Secondo l’invenzione, l’acido 18-beta glicirretico potrà essere presente come tale in forma pura, o come estratto derivato dalla liquirizia radice. Secondo un aspetto preferito, l’acido 18-beta glicirretico sarà presente in forma complessata di fitosoma, in quantità varianti tra 0,01 e 10% sul peso totale della composizione, preferibilmente in quantità dell’ 1,5%.
Secondo l’invenzione, la vitamina E sarà presente nella composizione in quantità varianti tra 0,01 e 10% sul peso totale della composizione. Secondo un aspetto preferito, la vitamina E sarà presente in forma di acetato, in percentuale dello 0,1% sul peso totale della composizione.
Secondo l’invenzione, i triterpeni da Centella asiatica saranno impiegati sia in forma libera sia come fitosoma. Secondo un aspetto preferito, i triterpeni da Centella asiatica saranno presenti in forma di fitosoma, in quantità varianti tra 0,01 e 5%, preferibilmente 0,25%, sul peso totale della composizione.
Secondo l’invenzione, i diterpeni da Ginkgo biloba saranno impiegati sia in forma libera sia come fitosoma. Secondo un aspetto preferito, i diterpeni da Ginkgo biloba saranno presenti in forma di fitosoma, in quantità varianti tra 0,01 e 5%, preferibilmente 0,5%, sul peso totale della composizione.
Secondo la presente invenzione, è preferito l’uso della forma fitosomiale, in considerazione della miglior attività cutanea che tale forma fornisce al principio attivo. In termini generali, i fitosomi sono complessi con fosfolipidi, quali lecitine, fosfatidilcolina, fosfatidiletanolammina, fosfatidilserina e simili, come descritto, per esempio, in EP 441 279 e disponibili commercialmente sotto la denominazione commerciale di Fitosoma®.
Il fitosoma è un’entità chimica determinata dall’ interazione stochiometrica, eseguita in solvente aprotico, di una frazione polifenolica standardizzata o di un suo componente purificato con i fosfolipidi estratti dalla soja ( Glycine max). Tali fosfolipidi appartengono alla classe delle distearoilfosfatidilcoline. Sulla base delle sue caratteristiche, chimico-fisiche, spettroscopiche e biologiche, il fitosoma può essere considerato una nuova entità chimica e, paragonato al principio attivo in forma libera, deve essere inteso come un complesso che ne incrementa l’attività biologica, ne migliora l’assorbimento e ne permette una più lunga durata d’azione.
Da un punto di vista tossicologico i fitosomi presentano ottime caratteristiche in termini di tossicità acuta orale e intraperitoneale nel ratto, di irritazione acuta nell’occhio del coniglio, di irritazione cutanea nel coniglio, di irritazione cronica nella cute del coniglio, di tollerabilità e sensibilizzazione cutanea nell’uomo.
Le composizioni della presente invenzione potranno inoltre contenere altri componenti attivi, ad azione complementare o comunque utile per il trattamento delle forme irritative cutanee, quali per esempio altre vitamine del gruppo delle antiossidanti (C ed A), vitamine del gruppo B e/o ingredienti ottenuti per via estrattiva e dotati di attività antinfiammatoria e antiossidante come i derivati di Terminalia sericea, di Camellia sinensis, di Curcuma longa, di Olea europea, di Lycopersicum aesculentum e di Vitis vinifera. Ingredienti ulteriormente complementari capaci di cooperare nell’azione anti- irritativa della formulazione oggetto dell’ invenzione sono il coenzima Q10, il glutatione, la superossididismutasi, oligoelementi come il selenio e gli aminoacido solforati.
Le composizioni della presente invenzione saranno formulate in modo adatto alla somministrazione topica, preparate secondo metodi convenzionali ben noti in tecnica farmaceutica, come quelli descritti in “Remington’s Pharmaceutical Handbook”, Mack Publishing Co., N.Y., USA, utilizzando eccipienti convenzionali.
Esempi di formulazioni preferite secondo la presente invenzione sono gel, emulsione (o/w e w/o), crema, pomata, spray, polvere.
Si riportano di seguito alcuni esempi di formulazioni dell’invenzione.
ESEMPIO 1 - CREMA-GEL
Ingrediente Quantità (% in peso) Olio essenziale di camomilla 1% Acido 18 beta glicirretico in forma di fitosoma 1,5% Vitamina E acetato 0,1% Triterpeni da Centella asiatica in forma di fitosoma 0,25% Terpeni purificati da Ginkgo biloba in forma di fitosoma 0,50% ESEMPIO 2 - GEL
Ingrediente Quantità (% in peso) Olio essenziale di camomilla 0,2% Acido 18 beta glicirretico in forma di fitosoma 0,5% Vitamina E acetato 0,1% Triterpeni da Centella asiatica 0,25% Terpeni purificati da Ginkgo biloba 0,50% ESEMPIO 3 - POMATA
Ingrediente Quantità (% in peso) Olio essenziale di camomilla 1% Acido 18 beta glicirretico in forma di fitosoma 1,0% Vitamina E acetato 0,1% Triterpeni da Centella asiatica in forma di fitosoma 0,25% Terpeni purificati da Ginkgo biloba in forma di fitosoma 0,25% ESEMPIO 4 - EMULSIONE W/O
Ingrediente Quantità (% in peso) Olio essenziale di camomilla 1% Acido 18 beta glicirretico in forma di fitosoma 1,5% Vitamina E 0,1% Triterpeni da Centella asiatica 1,00% Terpeni purificati da Ginkgo biloba in forma di fitosoma 1,50% ESEMPIO 5
Ingrediente Quantità (% in peso) Olio essenziale di camomilla standardizzato in bisabololo 0,50% Acido 18 beta glicirretico in forma di fitosoma 1,50% Vitamina E acetato 0,10% Triterpeni da Centella asiatica in forma di fitosoma 0,10% Terpeni purificati da Ginkgo biloba in forma di fitosoma 1,50%

Claims (11)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Composizioni topiche contenenti: a) bisabololo, b) acido 18-beta glicirretico, c) vitamina E, d) triterpeni da Centella asiatica e e) diterpeni da Ginkgo biloba.
  2. 2. Composizioni secondo la rivendicazione 1, contenenti i componenti attivi entro i seguenti intervalli percentuali in peso: a) bisabololo, b) acido 18-beta glicirretico, c) vitamina E, d) triterpeni da Centella asiatica e e) diterpeni da Ginkgo biloba.
  3. 3. Composizioni secondo le rivendicazioni 1 - 2, in cui il bisabololo è presente come alfa-bisabololo, come tale in forma pura o come miscela di bisabololo racemo o come olio essenziale di camomilla contenente tra Γ 1 e il 75% di bisabololo.
  4. 4. Composizioni secondo le rivendicazioni precedenti, in cui l alfa-bisabololo è presente in quantità varianti tra 0,01 e 10%, preferibilmente 1%, sul peso totale della composizione.
  5. 5. Composizioni secondo le rivendicazioni 1 - 2, in cui l’acido 18-beta glicirretico è presente come tale in forma pura, come estratto o in forma di complessi con fosfolipidi, in quantità varianti tra 0,01 e 10% sul peso totale della composizione, preferibilmente in quantità dell’ 1,5%.
  6. 6. Composizioni secondo le rivendicazioni 1 - 2, in cui la vitamina E è presente in quantità varianti tra 0,01 e 10% sul peso totale della composizione, preferibilmente in. forma di acetato, in quantità dello 0,1% sul peso totale della composizione.
  7. 7. Composizioni secondo le rivendicazioni 1 - 2, in cui i triterpeni da Centella asiatica sono presenti in forma libera o in forma di complessi con fosfolipidi, in quantità varianti tra 0,01 e 5%, preferibilmente 0,25%, sul peso totale della composizione.
  8. 8. Composizioni secondo le rivendicazioni 1 - 2, in cui i diterpeni da Ginkgo biloba s sono presenti in forma libera o in forma di complessi con fosfolipidi, in quantità varianti tra 0,01 e 5%, preferibilmente 0,5%, sul peso totale della composizione.
  9. 9. Composizioni secondo le rivendicazioni precedenti, contenenti inoltre vitamina C, vitamina A, vitamine del gruppo B, derivati di Terminalia sericea, di Camellia sinensis, di Curcuma longa, di Olea europea, di Lycopersicum aesculentum e di Vitis vinifera.
  10. 10. Composizioni secondo le rivendicazioni precedenti, in forma di gel, emulsione (o/w e w/o), crema, pomata, spray, polvere.
  11. 11. Uso di: a) bisabololo, b) acido 18-beta glicirretico, c) vitamina E, d) triterpeni da Centella asiatica e e) diterpeni da Ginkgo biloba per la preparazione di composizioni topiche per il trattamento di stati di irritazione cutanea, dermatite atopica e altre manifestazioni cutanee ad eziologia allergica.
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