ITMI20072200A1 - Apparato per la decorazione d'oggetti per mezzo della caduta per gravita'di polvere polimerica termoindurente da incisioni rappresentanti un disegno fatte su un supporto ruotante a forma di cilindro o nastro chiuso che utilizza campi elettrici - Google Patents

Apparato per la decorazione d'oggetti per mezzo della caduta per gravita'di polvere polimerica termoindurente da incisioni rappresentanti un disegno fatte su un supporto ruotante a forma di cilindro o nastro chiuso che utilizza campi elettrici Download PDF

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Description

Descrizione dell’invenzione avente per Titolo:
Apparato per la decorazione d’oggetti per mezzo della caduta per gravità di polvere polimerica da incisioni rappresentanti un disegno fatte su un supporto a forma di cilindro o nastro, con l’uso di campi elettrici.
Riassunto:
Nel settore della decorazione di oggetti sono state proposte, da tempo, diverse tecnologie applicative.
Alcuni degli apparati, da esse derivati, noti allo stato dell’arte, coprono una gamma di applicazioni che va dalla decorazione per trasferimento di un disegno da un film stampato con decalcomanie o con inchiostri che sublimano, alla decorazione per mezzo di retini serigrafici; da quelle per mezzo di particolari teste di stampa ad inchiostri, fino a dispositivi laser.
Un ultimo apparato è quello di decorazione per caduta di polveri polimeriche, per forza di gravità, da delle particolari incisioni rappresentanti il disegno, fatte su un supporto a forma di nastro o cilindro messo in rotazione. Tale apparato di decorazione che prende nome di “polvere su polvere” garantisce i minori costi di produzione ma pagati sia a scapito della produttività e sia della precisione e risoluzione del disegno. Questo sistema sarà oggetto della descrizione perché, data la sua attuale semplice tecnologia, può essere oggetto di nuovi passi inventivi, che ad esso applicati, possano cambiare funzionalmente e vantaggiosamente quanto finora di tale apparato è noto.
Descrizione
L’oggetto da decorare, in questa tecnologia, è preparato per prima con la superficie ricoperta di polvere polimerica tennoindurente, applicata mediante verniciatura elettrostatica, come per esempio su profilati dì alluminio per infissi. Tale oggetto, dopo la verniciatura, deve essere introdotto in un forno perché la polvere possa raggiungere una temperatura di circa 110° C° per ottenere sua una parziale polimerizzazione e conseguente adesione alla superfìcie dell’oggetto. Lo scopo di tale parziale riscaldamento è quello di fare in modo che la polvere costituente il decoro, successivamente depositata sulla prima, una volta riscaldato, di nuovo il tutto, alla temperatura definitiva di totale polimerizzazione dì circa 200° C°, si integri perfettamente con la precedente. I legami tra le due polveri si ottengono attraverso la formazione, in entrambe, di catene polimeriche tridimensionali stabili, che si integrano Luna con l’altra indissolubilmente, pur riuscendo a mantenere la forma del disegno usato per la decorazione.
Al fine di descrivere esplicitamente il funzionamento dell’ invenzione, faremo uso dei seguenti disegni, che non sono in scala e con dimensioni proporzionate tra i vari componenti, ma chiaramente ricostruibili, al fine di rendere facilmente comprensibile la nuova tecnica di detto trovato:
Fig. 1, 2, 3, 4, 5 apparato dì decorazione per caduta di polvere secondo la tecnica oggi applicata e nota
Fig. 6, 7, 8, oggetto decorato su una faccia e ruotato per presentare quella successiva.
Fig. 9 apparato di decorazione secondo l’invenzione utilizzante un campo elettrico generato da degli elettrodi a forma di doppia lamina.
Fig. 10 apparato in funzione con la doppia lamina e ITnterazione del campo elettrico sulle particelle di polvere.
Fig. 11 apparato con la formazione di una quasi-lente elettrostatica dovuta al campo elettrico generato da due lamine piane orizzontali alimentate ad uguale tensione dello stesso segno elettrico.
Fig. 12 vista del trovato facente uso di una quasi-lente a lamine verticali, alimentate con lo stesso segno elettrico.
Fig. 13 vista in rappresentazione assonometrica del trovato.
Fig. 14, 15, 16, 17, esempio di costruzione di una tipologia di lente elettrostatica applicata all’apparato.
L’apparato rappresentato dalle fig. 1, 2, 3, 4, 5, è la tecnica nota per la decorazione di oggetti come profilati di alluminio con disegni che simulano essenze di legno. L’apparato consta dì un nastro 4, che compie un percorso a ciclo chiuso intorno ad un cilindro 1 di grande diametro rispetto ad un cilindro o un diedro di diametro o dimensione geometrica molto più piccola lb. Un contenitore di polvere 2, fig. 1, 2, alimenta con il tubo 2b un distributore 3 che con un movimento trasversale lungo una guida 6b, rispetto al moto del nastro 4, distribuisce uniformemente la polvere sullo stesso, riempiendo l incisioni 4b che rappresentano il disegno da riprodurre, fig. 3. Al disotto del distributore 3 un raschiatore fìsso 6, asporta l’eccesso di polvere dalla superfìcie piana dei nastro 4 lasciandola solo nelle incisioni 4b rappresentanti il disegno. Sul piano costituito dai tappeti ruotanti 9, 8, intorno ai cilindri motorizzati 7, 7b, 11, 1 lb o altri mezzi di trasporto, è appoggiato l oggetto 10 da decorare, nel nostro caso un profilato per infìssi già verniciato con vernici polimeriche termoindurenti come descritto precedentemente. Nella zona centrale della macchina sotto la parte lb vi è un’apertura longitudinale 12b, sotto la quale è posto un raccoglitore 12 della polvere che non si è depositata sul profilato cadendo per gravità dal nastro 4 dal punto lb, fig. 1, 4. Nella fig. 3 è rappresentato il dispositivo mentre è caricato con la polvere 13 emessa dal distributore 3, livellata con l’asportazione dell’eccesso depositato sul nastro 4 con il raschiatore 6, in modo che, sulle parti lisce cioè senza gli incavi 4b che rappresentano il disegno, non resti polvere, come nella fig. 3, con l’eccesso di questa che cade nel contenitore 12, Nella fig. 4 è rappresentato il dispositivo in funzione con la caduta della polvere 13 dalle cave 4b dal punto di rotazione lb, che si deposita secondo il disegno sull’oggetto IO, messo in movimento longitudinale sotto di esso. In fig. 5, è rappresentato 1 oggetto 10 decorato con venature tipo legno 13b, dove tra una venatura e 1 altra abbiamo delle particelle di polvere depositata per dispersione 13c, che, secondo la loro densità sulla superficie dell’oggetto 10, possono confondere le linee del disegno, fìg. 5. Una volta decorata una superficie dell’oggetto 10, la polvere deve essere stabilizzata con il riscaldamento a 1 10 C° per evitare che, nelle successive fasi di movimentazione per la decorazione di altre superfìci, possa distaccarsi.
Un altro dei sistemi, che rientra nell’ambito di polvere su polvere, ma non descritto nei disegni, si avvale di un cilindro serigrafico cavo ruotante. Al suo interno è distribuita la polvere per il decoro ed è forzata ad uscire attraverso lo stesso retino serigrafico rappresentante il disegno, mediante un raschiatore posto al suo interno. La velocità di rotazione del cilindro è sincronizzata con quella di avanzamento di un oggetto piano da decorare posto a contatto con esso. Nel passaggio della polvere dall’interno all’esterno del cilindro si produce per sfregamento un leggero effetto triboelettrico su detta polvere, cioè di carica elettrostatica della stessa che, per le forze di attrazione che si creano, la costringe ad aderire alle superfìci dell’oggetto. Ma questa forza d’adesione non è tale da consentire l’ulteriore manipolazione dell’oggetto, senza far cadere la polvere dispostasi secondo il disegno, prima di presentare un’altra faccia alla decorazione, senza il richiesto fissaggio a 110 C°.
Il sistema di decorazione noto, per caduta polvere, ha sempre presentato, in sostanziale analisi, i seguenti problemi :
a) la superficie dell’oggetto da decorare deve essere molto vicina al punto di rilascio lb della polvere dal nastro o dal cilindro per evitare che il disegno da essa rappresentato si disperda, sia per effetto della forza di gravità, sia per la forza viscosa di attrito in aria, sia per la forza di galleggiamento di Archimede. Per cui gli effetti di galleggiabilità della polvere in caduta, opposti a quelli della gravità, dovuta alle citate forze, la obbligano a seguire linee di deposito non perfettamente verticali.
b) La caduta della polvere, secondo il disegno dal nastro o cilindro sull’oggetto, ha un deposito con accumuli causali sulle superfici, dovuti alle forze di adesione di Van der Waall, agenti tra oggetti di piccolo diametro, come per la polvere, cioè tra 5-70 microns, dando luogo a dislivelli del disegno non ritenuti accettabili ai fini della qualità.
c) Il materiale costruttivo del nastro o cilindro, essendo solitamente dielettrico, è soggetto all’acquisizione di cariche elettriche per lo sfregamento sui cilindri 1, lb di metallo o plastica intorno a cui ruota. Per cui si manifesta un effetto di attrazione e di adesione tra la polvere e il nastro a causa dell’induzione di carica elettrostatica, su questa, di segno contrario. Un ultimo nocivo effetto che si verifica è di dispersione delle particelle di polvere in caduta, dovuto al fatto che le stesse avendo acquistato carica elettrica dello stesso segno si respingono l’un l’altra causando delle discrepanze nel disegno. d) Il sistema può decorare solo una faccia alla volta; infatti girando il materiale per esporre un’altra superficie, la polvere depositata secondo il disegno su una, cadrebbe non facendo la stessa alcun tipo di adesione. Perciò la polvere polimerica di decoro depositata su una faccia dell’oggetto necessita di un riscaldamento per iniziare a polimerizzare ed essere sufficientemente aderente in modo da poter posizionare un’altra superfìcie dell’oggetto per la decorazione. Inoltre allontanando l’oggetto di decoro dal punto lb di caduta verticale della polvere 13, si rende meno precisa e affidabile la riproduzione del disegno per le cause dei punti a, b.
Lo scopo del trovato sarà sostanzialmente quello di risolvere, vantaggiosamente, i problemi citati, per raggiungere sia uno standard del disegno almeno vicino a quelli di sublimazione, sia di aumentare la produttività del sistema, con la riduzione delle attuali quattro operazioni di fissaggio faccia per faccia della polvere del disegno: tre perr il pre-riscaldamento a circa 1 10 C°, più la quarta per la polimerizzazione definitiva a 200 C°, una volta decorata l’ultima faccia. Il trovato le accorperà riducendole solo a due: una parziale su due facce contigue e una definitiva finale per le altre due facce rimanenti, con un grande risparmio di tempo per ottenere il prodotto finito.
L’apparato rappresentato dalle fig. 1, 2, 3, 4, 5, è l’attuale tecnica nota per la decorazione di oggetti come profilati di alluminio con disegni che simulano essenze di legno come già descritto.
Come precedentemente riportato il primo dei problemi fondamentali di tale apparato è che lo spessore delle linee riprodotte sul supporto da decorare 10, si presenta con bordi non netti e precisi, sia con depositi di polvere 13c non richiesti fra una riga e l’altra, fig. 5. Tutto questo accade perchè la polvere in caduta, solo gravimetrica, non riesce a mantenere sia la costanza dello spessore, sia la coerenza perfetta dei bordi del disegno a causa degli effetti aerodinamici, dovuti sia a quanto richiamato al precedente punto a, sia alle leggere correnti d’aria create per la rotazione del nastro intorno ai supporti 1, lb, sia per l’avanzamento lineare dell’oggetto 10, posto sotto di esso trascinato dai tappeti 8, 9, correnti d’aria che contribuiscono alla dispersione della polvere.
Al fine di ottenere gli scopi prefissati dell’invenzione è stato fatto uso di due campi elettrici: uno con la funzione di costruire, tra due lamine conduttive contrapposte, una quasi lente elettrostatica sottile per focalizzare la polvere in caduta sull’oggetto; il secondo campo, creato da un elettrodo a filo, alimentato ad alta tensione, con la funzione di creare un effetto corona per generare ioni monopolari negativi che, catturati dalle note zone elettronegative delle particelle di polvere, già depositate sull’oggetto, le fissino per adesione elettrostatica. Allora si può ruotare il profilo, per decorare una sua seconda faccia contigua, prima di stabilizzare, per riscaldamento a 110 C° vantaggiosamente, le due facce decorate invece di una sola come era fatto con la tecnica precedente.
Una particella di tale polvere polimerica per verniciatura elettrostatica, usata in questo caso come polvere di decorazione, presenta, come detto, delle zone superficiali chiamate elettronegative per la loro capacità di attirare ioni negativi, molecole libere di aria con cariche elettriche negative. Per cui possiamo affermare che tale polvere abbia sempre e comunque una debole carica negativa, come verificato nelle prove di laboratorio, proprio dovuta agli ioni negativi liberi dell’aria che tali zone superficiali hanno per affinità catturato. In tal caso, un campo elettrico E, a sua volta scelto di segno negativo, può essere vantaggiosamente disposto, con elettrodi opportuni, per dare alle sue linee di forza F, una forma geometrica che si può definire di quasi lente elettrostatica convergente. Tale lente è, in questo caso, fonnata dalle lamine 5, 5c e 5b, 5d, alimentate come in fìg. 9, da un generatore di tensione 20 bipolare. Il campo elettrico E, che ha lìnee di forza rappresentate con F e dello stesso segno elettrico della polvere, la respinge verso la linea di centro 24: evita la dispersione delle particelle 13 in caduta, costringendole a seguire le linee G convergenti e mantenendo perciò la coerenza del disegno, fig. 9, come fosse messo a fuoco sulla superfìcie dell’oggetto 10. Come era richiesto per soddisfare uno degli scopi del trovato. Nella fìg. 10 le lamine 5, 5c, 5b e 5d, formanti la lente, sono alimentate con tensione monopolare, ottenendo lo stesso effetto di focalizzazione e deposito della polvere del disegno. La polvere rappresentante il disegno è poi fissata alla superficie dell’oggetto 10, che avanza a mezzo dei tappeti 8, 9 di trasporto, a causa della generazione di un effetto corona, cioè la creazione di ioni monopolari negativi 19, da parte di un elettrodo lineare 18, alimentato ad alta tensione elettrica, posto ad una certa distanza dal punto di rilascio della polvere lb.
Gli ioni 19 sono catturati dalla zone superficiali elettronegative delle particelle di polvere 13 già deposta sull’oggetto 10. Le particelle di polvere 13 generano, per induzione elettrostatica, nella superficie dell’oggetto, delle cariche virtuali dette cariche specchio, ma di segno elettrico contrario. Per ie note leggi fisiche di attrazione tra cariche elettriche di segno diverso si genera una forza che costringe la polvere ad aderire a detto oggetto.
Le fìg. I l, 12, con particolari ingranditi, spiegano ìn modo più esplicito come è raggiunto tale vantaggioso risultato di contenimento della dispersione della polvere 13 di caduta del disegno. Nello spazio H compreso tra le coppie di elettrodi contrapposti, il campo elettrico generato dalle lamine 5, 5c e 5b, 5c può acquistare, come detto, la forma rappresentata con linee tratteggiate F nelle figure 1 1 e 12, secondo l’opportuno tipo di alimentazione elettrica dato alle lamine. Tutte le forme, disegnate nelle figure assunte dal campo elettrico sono ricavate da simulazioni computerizzate. Le due lamine superiori contrapposte 5, 5b sono alimentate mediante il filo conduttivo 6 da un generatore 20 con una tensione elettrica negativa. Le due lamine sottostanti, a ciascuna di esse, 5c, 5d possono essere col legate alla terra elettrica di detto generatore 20 con il filo 6b, oppure ad un altro generatore di tensione elettrica di segno positivo, ma con tensione di valore molto minore della precedente. In questo caso le linee di forza F del campo elettrico generato El5dai bordi 16 ed l6b delle lamine 5, 5b ha la forma come da disegno, fig. 11. Ugualmente avremo un campo elettrico E2con linee di forza F2generato dai bordi 17, 17b delle lamine 5c, 5d. Tali due campi elettrici, aventi lo stesso segno elettrico, com’è noto, si respingono nello spazio inter-elettrodìco H. Poiché sono tra loro ìn repulsione, le loro linee di forza Fj, F2;non possono congiungersi lasciando, quindi, uno spazio in FI, configurato da una linea immaginaria 24, tra gli elettrodi 5, 5c e 5b, 5d, che rappresenta la lìnea di equilibrio tra le forze repulsive dovute ai due campi elettrici.
Un elemento di polvere 13, posto all’interno dì detto spazio H, fìg. 11, avendo le stesso segno elettrico del campo E], sarà da questo respinto se si avvicina alle lamine 5, 5c di sinistra, dove, nella loro immediata vicinanza, il campo elettrico E; esercita una forza di repulsione più elevata, fino ad arrivare alla zona 24 dello spazio H, con direzione rappresentata dalla freccia 25. Se la particella 13 si muovesse verso destra, il campo E2generato dalle lamine 5b, 5d, le respingerà a sua volta, come E|, ma verso sinistra fino al solito punto di mezzeria 24 dove, ancora una volta, l’effetto dei due campi tra loro repulsivi è considerato in equilibrio, con direzione rappresentata dalla freccia 25b. Dove le forze dei due campi sì equilibrano, le particelle di polvere sono costrette a fermare il loro moto di traslazione orizzontale e cadere, per gravità, dal punto Ib, perpendicolarmente senza possibilità di altri movimenti laterali lungo la zona 24. Per cui la polvere 13 rilasciata dal mezzo 4 è costretta a cadere lungo una perpendicolare nella zona 24, come volevamo ottenere, con il vantaggio di non potersi discostare da essa. Questo effetto permette, anche, di poter aumentare la distanza perpendicolare dell’oggetto 10 da decorare dal punto di caduta della polvere Ib, proprio perché, anche all 'aumentare della distanza tra l’oggetto 10 e il punto lb, detta polvere non si disperde come negli impiantì fino ad oggi noti, ma resta con grande vantaggio coerente alla forma incisa del disegno che si vuole riprodurre grazie all’utilizzo dei campi elettrici.
Un altro scopo da soddisfare è quello di ridurre il numero dei riscaldamenti in forno dell’oggetto, cercando un mezzo che faccia restare la polvere aderente alla prima superfìcie decorata in maniera tale da poter esporre alla decorazione una superficie contigua senza causare danni alla prima decorata. Il mezzo rappresentato dal numero 18 mostra schematicamente, un emettitore di ioni negativi 19 generati da uno o più elettrodi alimentati ad alta tensione, da un alimentatore regolabile, al fine di poter aumentare remissione degli ioni e relativamente la carica della polvere, non rappresentato in fig. 9. I quali ioni si legano, come già descritto, alle zone elettronegative della polvere 13 depositata sull’oggetto 10.
La polvere caricata così elettricamente resterà aderente alla superficie dell’oggetto 10 inducendo sullo stesso una carica elettrostatica, definita dalla fisica, carica specchio, di segno contrario. Com’è noto cariche di segno opposto si attraggono. In questo caso, poiché la polvere per la forte adesione non si distacca, possiamo ruotare l’oggetto 10 di 90° per esporre la faccia B, fig. 7, contigua ad A, in modo da non depositare mai in questa fase, la detta faccia A sul tappeto di trasporto. Dopo l’esposizione di B potremo fissare la polvere sulle due facce A e B mediante un riscaldamento a 100°- 120° C, com’è d’uso, risparmiando una fase di riscaldamento secondo quanto era prescritto e necessario dovuto alla precedente tecnologia. Identico procedimento è fatto per le facce C e D, fig. 7 e 8.
In questo caso il riscaldamento delle superfìci, una volta decorate, deve essere fatto alle temperature finali di cottura delle polveri di decorazione intorno ai 200° C, per consentire la loro totale polimerizzazione e penetrazione nel substrato superficiale, come precedentemente preparato e descritto, anch’esso polimerico, della superficie dell’oggetto 10. L’invenzione riduce, con grande vantaggio, solo a due le fasi di riscaldamento dell’oggetto in decorazione contro le quattro della tecnica nota, conseguendo il dimezzamento del tempo per decorare i manufatti e un aumento della produttività nella stessa unità di tempo.
La fig. 13 mostra il trovato in assonometria con l’aggiunta dei particolari 21 e 23. Tali particolari hanno lo scopo di sopperire alla scelta del materiale con cui è fatto il tappeto o cilindro 4. Infatti tale materiale può essere un dielettrico, cioè non conduttivo elettricamente, oppure di materiale conduttivo. Esaminiamo per primo il caso del materiale dielettrico. Questo come sappiamo per sfregamento sui cilindri 1 e lb si può caricare elettricamente, ma il segno della carica acquisita non è costante dipendendo da una serie di fattori tra cui le condizioni atmosferiche e lo stato di pulizia del nastro o cilindro. Questa particolarità potrebbe influenzare negativamente 10 stato di carica elettronegativa richiesta alla polvere. Usando una spazzola conduttiva 21, collegata ad una terra elettrica, che tocca la superfìcie del nastro o cilindro 4, in una zona opportunamente scelta, siamo certi dì azzerare gran parte delie cariche elettriche formatesi sulla loro superficie. In questo caso per far fronte ad una eventuale troppo debole carica elettronegativa della polvere di decoro per cattura degli ioni negativi liberi, è stato aggiunto un sistema 23 di generazione di ioni negativi, per effetto corona, a bassa corrente di emissione, dell’ordine di 20, 30 micro amperes che caricherà debolmente sia la polvere 13 depositata nelle cave 4b del nastro 4, sia la superfìcie dello stesso nastro. In questo caso il mezzo 21 serve a ridurre in parte, ma a sufficienza la carica elettrica superficiale del nastro 4.
Nei caso del nastro o cilindro 4 costruito di materiale elettricamente conduttivo non avremo accumulo di cariche elettriche essendo sufficiente che 11 cilindro 1 sia collegato ad una terra elettrica. In tal caso abbiamo il vantaggio di non avere cariche elettriche sulla superfìcie del nastro o cilindro, ma solo la carica della polvere 13 dielettrica.
Altro vantaggio perseguito dal trovato è stato quello di poter aumentare la distanza del punto di caduta lb della polvere 13 rispetto all’oggetto 10, vantaggio che non era raggiungibile con la tecnologia nota poiché la dispersione del disegno diventava tale, per gli effetti delle forze descritte, da non renderlo più leggibile.
Le fig. 14, 15, 16, rappresentano una tipologia di costruzione di una quasi lente elettrostatica atta ad ottenere quanto richiesto. La fig. 14 e 15 in assonometria, rappresentano una lente piana definita di Einzel. Una serie di elettrodi segmentati sovrapposti 5, 5c, contrapposti a quelli 5b, 5d sono alternativamente alimentati con tensioni V a polarità negativa e tensione nulla di collegamento ad una terra. Le linee di forza F, rappresentate con linee segmentate, per gli effetti descritti del campo elettrico E così generato, hanno la forma come da disegno di fig. 14 e 15, dove è chiaramente rappresentato l’effetto di repulsione con quelle generate dagli elettrodi contrapposti, (Disegni ricavati da simulazioni di campo elettrico computerizzate). Come é rappresentato dal disegno i campi elettrici lasciano al centro, tra gli elettrodi un canale libero di forze H, fig. 14, entro cui è obbligata a passare la polvere 13 di caduta rappresentante il disegno, come è già stato descritto.
Le fig. 16 e 17 rappresentano anch’esse una quasi-lente elettrostatica a lamine piane contrapposte 5, 5b. con agli estremi due lamine 5e e 5f.
Le prime due, le 5, 5b sono collegate ad una tensione a polarità negativa e le seconde, 5e e 5f allo zero elettrico, o segno positivo, di un generatore 20.
Le linee di forza F del campo E assumono la forma descritta nel disegno, lasciando anch’esse un canale H in cui passerà la polvere 13 con il ricercato effetto di non dispersione e fecalizzazione .
L’invenzione è stata sostanzialmente ed esplicitamente descritta in una sua particolare forma applicativa, rivolta alla decorazione di profilati di alluminio per infissi, ma è ovviamente applicabile ad altri oggetti che al momento richiedano la stessa tecnologia decorativa. È evidente che si possono apportare numerose facili e conseguenti varianti e disposizioni costruttive sia alla forma da dare alle lenti create con i campi elettrici allo scopo di focalizzare la polvere, sia alle numerose possibilità applicative e varianti costruttive senza uscire dall’ambito di protezione richiesta da questa domanda di brevetto industriale.

Claims (14)

  1. Rivendicazioni 1) Apparato per la decorazione di oggetti ottenuta per mezzo di un nastro chiuso o un cilindro ruotanti la cui superfìcie abbia incisioni rappresentanti il disegno del decoro; tali incisioni siano caricate con polvere polimerica termoindurente; detta polvere sia fatta cadere sull’ oggetto di decoro per gravità da una prescelta particolare posizione superficiale di detti nastro o cilindro durante la loro rotazione; l oggetto di decoro appoggiato ad un mezzo trasportatore scorra sotto tale punto di rilascio per essere decorato su tutta una sua superfìcie caratterizzato da: - l’utilizzo di campi elettrici generati da uno o più elettrodi alimentati con opportuna tensione elettrica; - ad almeno un campo elettrico che assuma una forma geometrica tale da costringere la polvere in caduta a seguire una prefissata traiettoria verticale dallo scelto punto di rilascio della polvere fino all’oggetto di decoro. - un campo elettrico, distinto dal precedente, generato da un opportuno elettrodo per avere un effetto corona per generare la produzione di ioni monopolari che, catturati dalla polvere rappresentante il disegno depositata sull’oggetto, facciano aderire per attrazione elettrostatica detta polvere a detto oggetto.
  2. 2) Rivendicazione come la precedente caratterizzata dall’uso di un campo elettrico, generato da opportuni elettrodi, per fargli assumere la forma di una lente elettrostatica.
  3. 3) Rivendicazione come la precedente caratterizzata dall’uso di due o più campi elettrici di stesso segno per fare in modo che detti campi siano tra loro in repulsione.
  4. 4) Rivendicazione come la 2 caratterizzata dal fatto che le linee di forza del campo elettrico assumano la forma di una lente convergente.
  5. 5) Rivendicazione come la 3 caratterizzata dal fatto che i campi elettrici tra loro in repulsione generati da più elettrodi formino nel loro spazio inter-elettrodico di separazione una zona virtuale di equilibrio tra le forze repulsive tra loro generate.
  6. 6) Rivendicazione come le precedenti caratterizzata dal fatto che gli elettrodi generanti i campi elettrici siano disposti in maniera speculare intorno al punto di rilascio della polvere dal nastro o dal cilindro.
  7. 7) Rivendicazione come le precedenti caratterizzata dal fatto che la polvere di decoro, in caduta da detto apparato, passi attraverso i suddetti campi elettrici prima dì depositarsi sull’oggetto di decoro.
  8. 8) Rivendicazione come la 4 caretterizzata dal fatto che la polvere in caduta attraverso detto campo elettrico si focalizzi sul’oggetto di decoro.
  9. 9) Rivendicazione come la 5 caretterizzata dal fatto che le particelle di polvere in caduta attraverso detti campi elettrici dello stesso segno con forze tra loro in repulsione, passino attraverso la zona inter-elettrodica lungo la linea virtuale di equilibrio tra dette forze.
  10. 10) Rivendicazione come le precedenti caretterizzata dal fatto che le particelle di polvere in caduta attraverso detti campi elettrici abbiano carica elettrica dello stesso segno del campo in modo da subire a loro volta un effetto di repulsione che le costringano a seguire la zona inter-elettrodica virtuale di equilibrio.
  11. 11 ) Rivendicazione come la 1 caretterizzata dal fatto che se le particelle di polvere non assumono liberamente sufficiente carica elettrica sia usato un generatore di ioni negativi o positivi, a secondo del segno elettrico usato per i campi elettrici, posto in modo opportuno per caricare dette particelle già depositate sul nastro o cilindro prima della loro caduta per gravità.
  12. 12) Rivendicazione come la 1 caretterizzata dal fatto che se il materiale del nastro o cilindro è dielettrico, per cui può acquisire cariche elettriche per triboelettricità, sia usato un mezzo di materiale conduttivo a contatto con il nastro o cilindro per annullare le cariche elettriche da questi assunte.
  13. 13) Rivendicazione caretterizzata dal fatto di usare un generatore di effetto corona per creare ioni monopolari che catturati dalla polvere depositata del decoro la obbligano per attrazione elettrostatica ad aderire all’oggetto.
  14. 14) Rivendicazione caretterizzata dal fatto che l’apparato consenta un processo di decorazione e adesione tale da ridurre a due soltanto le quattro fasi note di fissaggio e definitiva polimerizzazione della polvere di decorazione per mezzo del riscaldamento in un forno, come dettagliatamente descritto.
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