ITMI20070008U1 - Lampada uv a singolo innesto - Google Patents

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ITMI20070008U1
ITMI20070008U1 ITMI20070008U ITMI20070008U1 IT MI20070008 U1 ITMI20070008 U1 IT MI20070008U1 IT MI20070008 U ITMI20070008 U IT MI20070008U IT MI20070008 U1 ITMI20070008 U1 IT MI20070008U1
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    • HELECTRICITY
    • H01ELECTRIC ELEMENTS
    • H01RELECTRICALLY-CONDUCTIVE CONNECTIONS; STRUCTURAL ASSOCIATIONS OF A PLURALITY OF MUTUALLY-INSULATED ELECTRICAL CONNECTING ELEMENTS; COUPLING DEVICES; CURRENT COLLECTORS
    • H01R33/00Coupling devices specially adapted for supporting apparatus and having one part acting as a holder providing support and electrical connection via a counterpart which is structurally associated with the apparatus, e.g. lamp holders; Separate parts thereof
    • H01R33/05Two-pole devices
    • H01R33/06Two-pole devices with two current-carrying pins, blades or analogous contacts, having their axes parallel to each other
    • HELECTRICITY
    • H01ELECTRIC ELEMENTS
    • H01JELECTRIC DISCHARGE TUBES OR DISCHARGE LAMPS
    • H01J5/00Details relating to vessels or to leading-in conductors common to two or more basic types of discharge tubes or lamps
    • H01J5/50Means forming part of the tube or lamps for the purpose of providing electrical connection to it
    • H01J5/54Means forming part of the tube or lamps for the purpose of providing electrical connection to it supported by a separate part, e.g. base

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  • Vessels And Coating Films For Discharge Lamps (AREA)
  • Common Detailed Techniques For Electron Tubes Or Discharge Tubes (AREA)

Description

DESCRIZIONE
Annessa a domanda di brevetto per MODELLO DI UTILITÀ' avente per titolo:
“LAMPADA UV A SINGOLO INNESTO”
Il presente trovato ha per oggetto una lampada o lampadina UV a singolo innesto.
In particolare, la lampada secondo il trovato è del tipo ad alogenuri metallici, e si colloca nel settore delle lampade UV abbronzanti.
E’ noto l'utilizzo, nel settore dell'abbronzatura UV, di lampade le quali racchiudono un gas inerte entro un bulbo trasparente, e presentano due elettrodi ai capi del bulbo per sottoporne il gas ad una differenza di potenziale elettrico. Collegando la lampada alla rete elettrica domestica, il gas contenuto nel bulbo e sottoposto alla differenza di potenziale imposta dagli elettrodi si attiva, emettendo potenza luminosa e termica. Tale connessione elettrica è ottenuta prevedendo, ad un'estremità del bulbo, un terminale di attacco avente due spinotti metallici sporgenti di tipo standard, di forma cilindrica, ciascuno connesso elettricamente ad un rispettivo elettrodo della lampada. I due spinotti sono accoppiabili ad una rispettiva presa di un riflettore abbronzante mediante un accoppiamento del tipo presa-spina noto.
Il gas racchiuso nel bulbo comprende generalmente un gas inerte, ed alogenuri metallici i quali conferiscono al gas specifiche proprietà di luminosità e conduttività quando lo stesso è attraversato da corrente.
Tali lampade richiedono, all'accensione, una differenza di potenziale elettrico molto elevata (ordine di grandezza di alcune migliaia di volt), necessaria a vincere le caratteristiche isolanti del gas inerte racchiuso nel bulbo ed a creare un passaggio di corrente attraverso il gas. Tale differenza di potenziale, seppur applicata per un breve tempo necessario alla generazione di una scarica elettrica attraverso il gas, provoca dei sovraccarichi elettrici, ed in particolare sovracorrenti, che tendono a danneggiare gli spinotti sia in termini di fusione degli spinotti stessi a causa delle sovracorrenti, sia in termini di scariche elettriche tra i due spinotti a seguito della sovratensione iniziale impressa.
Va infatti fatto presente che i due spinotti, realizzando un attacco del tipo presaspina noto, sono reciprocamente distanziati di una quantità spesso insufficiente per evitare l'insorgere di scariche elettriche tra gli spinotti stessi all'accensione della lampada. Ciò è anche legato alla continua evoluzione tecnologica delle lampade, le quali sono progettate per operare a parametri di funzionamento, quali potenza, tensione, corrente e temperatura, sempre più gravosi, mentre la geometria dell'attacco e degli spinotti è rimasta sostanzialmente immutata nel tempo.
Come conseguenza di quanto appena indicato, le lampade UV del tipo noto sono soggette frequentemente ad irregolarità di funzionamento della lampada, nonché al rischio di danneggiamenti permanenti e conseguente necessità di sostituzione delle lampade stesse.
Compito tecnico del presente trovato è pertanto quello di mettere a disposizione una lampada UV esente dagli inconvenienti sopra lamentati.
Nell'ambito di tale compito tecnico, è importante scopo del trovato proporre una lampada UV che presenti un’elevata regolarità di funzionamento.
Ulteriore scopo del trovato è peraltro mettere a disposizione una lampada UV che presenti un'elevata durata di funzionamento nel tempo.
Questi scopi ed altri ancora, come emergerà nel seguito della presente descrizione, sono sostanzialmente raggiunti da una lampada UV avente le caratteristiche espresse nella rivendicazione 1 e/o in una o più delle rivendicazioni da essa dipendenti.
Secondo un’ulteriore aspetto del trovato, viene proposta una base di innesto per lampade UV avente le caratteristiche espresse nella rivendicazione 16.
Viene ora illustrata, a titolo esemplificativo ma non limitativo, una forma di realizzazione preferita ma non esclusiva di una lampada UV in accordo con il presente trovato e con le figure allegate, in cui:
- la figura 1 mostra una vista prospettica di una lampada in accordo con il presente trovato;
- la figura 2 mostra una vista prospettica di una prima porzione della lampada di figura 1;
- la figura 3 mostra una prima vista prospettica di una seconda porzione di lampada di figura 1;
- la figura 4 mostra una seconda vista prospettica della porzione di lampada di figura 3;
- la figura 5a mostra una vista prospettica di una terza porzione della lampada di figura 1 ;
- la figura 5b mostra una vista laterale e parzialmente in sezione della terza porzione di figura 5a;
- la figura 6 mostra una vista prospettica di una coppia di componenti della lampada di figura 1.
Con riferimento alle figure annesse, con 1 è complessivamente indicata una lampada o lampadina UV a singolo innesto in accordo con il trovato.
La lampada 1 è vantaggiosamente utilizzabile in impianti per abbronzatura e, più in particolare, in riflettori semicilindrici atti ad essere rivolti verso un utilizzatore per investire l'utilizzatore stesso con raggi UV abbronzanti.
In accordo con quanto mostrato in figura I , la lampada 1 comprende un bulbo 2 cavo, trasparente almeno ai raggi UV. Il bulbo 2 presenta una porzione centrale 2a sostanzialmente cilindrica a sezione circolare, e due porzioni d’estremità 2b opposte connesse alla porzione centrale mediante porzioni tronco-coniche 2c, in accordo con la figura 2 annessa.
Entro ciascuna delle due porzioni d'estremità 2b è annegato un rispettivo conduttore 3 metallico il quale presenta una prima estremità 3 a sfociante internamente al bulbo 2 e definente un elettrodo 4 del bulbo 2 stesso, ed una seconda estremità 3b emergente dal bulbo 2 e definente un morsetto di alimentazione 5 del bulbo 2 stesso. I due elettrodi 4 si dispongono in posizione opposta tra loro e rivolti reciprocamente uno rispetto all'altro, in modo tale che i due elettrodi siano affacciati alla porzione centrale 2a del bulbo 2.
Il bulbo 2, ed in particolare la porzione centrale 2a. contiene una miscela aeriforme comprendente un gas inerte ed alogenuri metallici. Tale miscela, sotoposta in modo noto ad una scarica elettrica tra i due elettrodi 4, emette potenza termica e luminosa anche a frequenze superiori al campo delle frequenze visibili, e pertanto anche frequenze UV utili nel campo dell 'abbronzatura.
La lampada 1 secondo il trovato comprende inoltre un singolo connettore 6, il quale è stabilmente accoppiato ad una delle due porzioni d'estremità 2b de) bulbo 2. Il connettore 6 comprende un corpo principale 7 avente una conformazione sostanzialmente scatolare e presentante una porzione frontale 7a accoppiabile ad una corrispondente base di innesto 100 di un riflettore non illustrato, una porzione posteriore 7b opposta alla porzione frontale 7a ed una superficie laterale 7c di connessione tra le porzioni frontale 7a e posteriore 7b. Le porzioni frontale 7a e posteriore 7c definiscono corrispondenti superfici opposte "S" di forma sostanzialmente rettangolare, preferibilmente piane. Preferibilmente, le citate superfici "S" presentano un profilo periferico almeno parzialmente bombato per facilitare un afferraggìo del corpo principale 7. Nella forma realizzativa illustrata in figura 3, le superfici "S" hanno lati maggiori "A" rettilinei e lati minori "B" bombati.
Il corpo principale 7 è realizzato in materiale isolante, preferibilmente un materiale ceramico.
Il corpo principale 7 presenta una cavità 8. preferibilmente prismatica a sezione rettangolare, avente un'apertura di accesso 9 ricavata sulla porzione posteriore 7b del corpo principale 7. Tale cavità 8 si estende preferibilmente dalla citata apertura di accesso 9 fino alla porzione anteriore 7a del corpo principale ed, in corrispondenza della citata porzione anteriore 7 a, è delimitata da una delle due superfici "S" opposte. La superfìcie "S" situata in corrispondenza della porzione frontale 7a del corpo principale 7 presenta due aperture 10 passanti, aventi preferibilmente conformazione di feritoie. Le aperture 10 presentano conformazione rettangolare allungata e sono preferibilmente disposte parallelamente tra loro ad una distanza reciproca minima di 20 mm, per ragioni che verranno chiarite nel seguito.
Come visibile nella forma realizzativa preferita illustrata in figura 3, la superficie "S" situata in corrispondenza della porzione frontale 7a del corpo principale 7 è, a meno delle due aperture 10, sostanzialmente chiusa e definisce una superficie di delimitazione della cavità 8.
Il corpo principale 7 presenta inoltre due coppie di scanalature 11 parallele, rivolte verso la cavità 8 e ciascuna delle quali sostanzialmente allineata con una delle citate aperture 10. Le scanalature 1 1 di ciascuna coppia sono tra loro affacciate e si sviluppano lungo una direzione che si estende tra la porzione posteriore 7a del corpo principale 7 e la porzione frontale 7 dello stesso, preferibilmente perpendicolarmente alle citate superfici opposte "S".
Nella forma realizzativa preferita ed illustrata in figura 4, le aperture 10 sono disposte con la propria direzione prevalente di sviluppo orientata perpendicolarmente ai lati maggiori "A" delle superfici "S".
Il corpo principale 7 comprende inoltre due elementi di connessione elettrica 12, associati stabilmente al corpo principale 7 ed elettricamente connessi con rispettivi morsetti 5. Nella forma realizzativa preferita ed illustrata, ciascun elemento di connessione elettrica 12 è elettricamente connesso ad un rispettivo morsetto 5 e, quindi, ad uno dei citati elettrodi 4.
Vantaggiosamente, ciascun demento di connessione elettrica 12 è una lamina piana 12a, preferibilmente realizzata in materiale metallico. La citata conformazione a lamina degli elementi di connessione elettrica 12 determina una conformazione allungata degli elementi 12 stessi, e consente di ridurre allo stesso tempo una corrispondente dimensione trasversale degli elementi 12 stessi rispetto agli spinotti cilindrici tradizionalmente utilizzati. Ne deriva peraltro la possibilità di aumentare una distanza reciproca tra gli elementi di connessione eletrica 12 senza aumentare le dimensioni del connettore 6, nonché una maggiore dissipazione termica legata alla conformazione allungata, ed in particolare sottile, delle lamine 12a.
Come visibile in figura 6, ciascuna lamina 12a presenta una prima porzione 13 avente una dimensione inferiore ad una corrispondente dimensione di una delle citate aperture 10, ed una seconda porzione 14, opposta alla prima 13, avente dimensione maggiore di tale apertura 10. Le lamine 12a hanno spessore costante inferiore a 3 mm, preferibilmente circa 1 mm.
Ciascuna lamina 12a c inserita a cavallo di una rispettiva apertura 10, in modo tale che la prima porzione 13 a dimensione inferiore sia parzialmente inserita nell'apertura 10 e parzialmente aggettante esternamente al corpo principale 7 ed in allontanamento dalla porzione frontale 7a di quest'ultimo. La seconda porzione 14 della lamina 12a è invece aggettante all'interno della cavità 8, ed è vantaggiosamente impegnata entro una delle citate coppie di scanalature 11. La citata variazione delle dimensioni tra la prima 13 e la seconda 14 porzione delle lamine 12a definisce un riscontro di battuta di ciascuna lamina 12a su una superficie della porzione frontale 7a rivolta verso la cavità 8, impedendo uno sfilamento della lamina 12a dalla rispettiva apertura 10.
Le lamine 12a sono tra loro parallele ed, in accordo con quanto descritto circa le aperture 10, le lamine 12a sono tra loro distanziate di almeno 20 mm, preferibilmente 22mm. Come mostrato in figura 1, le lamine 12a sono reciprocamente disposte in modo tale da presentare superfici prevalenti di sviluppo tra loro affacciate.
Nella configurazione appena descritta, la prima porzione 13 delle lamine 12a, aggettante esternamente al corpo principale 7, è impegnable entro la citata base di innesto 100 di un riflettore UV mentre la seconda porzione 14 di ciascuna lamina 12a è elettricamente col legata ad un elettrodo 4 della lampada 1.
Vantaggiosamente, la prima porzione 13 di ciascuna lamina piana 12a ha una sezione trasversale massima di 10 mm<2>, preferibilmente 8 mm<2>, la quale è superiore rispetto alla sezione trasversale degli spinotti cilindrici normalmente impiegati nelle lampade UV tradizionali. Ne consegue una minor resistenza elettrica degli elementi di connessione elettrica 12, e quindi una loro adattabilità all'utilizzo a tensioni e correnti maggiori rispetto a valori standard.
Vantaggiosamente, una delle due lamine 12a presenta un'appendice 15 estendentesi all'interno della cavità 8 e disposta trasversalmente rispetto ad una direzione di inserimento della lamina I2a nella rispettiva apertura 10. In altre parole, l'appendice 15 è disposta sostanzialmente parallelamente alla citata porzione frontale 7a del corpo principale 7, vale a dire perpendicolarmente alle scanalature 11. L'appendice 15 è prevista qualora il morsetto 4 elettricamente connesso a tale lamina 12a sia collocato in posizione disassata rispetto alla lamina 12a stessa, e quindi sia necessario predisporre un elemento metallico che intercetti l'elettrodo 4 e pertanto faccia da "ponte" tra il morsetto 4 e la lamina 12a stessa.
Nella forma realizzativa illustrala, l'appendice 15 è rivolta verso all'altra lamina 12a. In tale circostanza, al fine di impedire l'innesco di scariche elettriche tra l'appendice 15 e la lamina 12a opposta, il corpo principale 7 presenta una parete di separazione 16 in materiale isolante, preferibilmente nello stesso materiale del corpo principale 7, interposta tra l'appendice 15 c l'altra lamina 12a. La citata parete di separazione 17 si estende preferibilmente in allontanamento dalla porzione frontale 7a del corpo principale 7 verso la cavità 8.
All'interno della cavità 8 ed in corrispondenza dell'apertura di accesso 9 è almeno parzialmente inserita una delle porzioni d'estremità 2b del bulbo 2. Ciascun morsetto 4 del bulbo 2 è, ad inserimento avvenuto, in contatto elettrico con una delle due lamine 12a od, al più, con la citata appendice 15.
La cavità è inoltre almeno parzialmente, preferibilmente completamente, riempita con un materiale legante plasmabile di tipo indurente, preferibilmente cemento ceramico. Tale materiale, ad indurimento avvenuto, determina un bloccaggio in posizione stabile delle lamine 12a e delia citata porzione d'estremità 2b del bulbo 2 rispetto al corpo principale 7, determinando pertanto un fissaggio reciproco del connettore 6 e del bulbo 2.
Le lamine 12a risultano pertanto bloccate dalla variazione di dimensione delle proprie due porzioni 13, 14 rispetto ad uno sfilamento dal corpo principale 7, e dal materiale legante indurito rispetto ad un inserimento indesiderato entro la cavità 8. Le lamine 12a sono infatti soggette ad un'azione di spinta verso la cavità 8 a seguito del'accoppiamento tra il connettore 7 e la base di innesto 100, secondo modalità che verranno qui di seguito descritte.
In figura 5a è rappresentata una base dì innesto 100 in accordo con il presente trovato. La base di appoggio comprende un supporto 101, vincolabile stabilmente ad una porzione fissa di un riflettore UV non illustrato, ed un elemento di base 102, stabilmente connesso al supporto. L'elemento di base è atto ad accoppiarsi con il connettore 6 della lampada I mediante un accoppiamento del tipo presa-spina. Nella forma realizzativa illustrata, l'elemento di base 102 presenta una superficie di impegno 103 associabile alla porzione frontale 7a del corpo principale 7 della lampada 1. Preferibilmente, la superficie di impegno 103 è incassata rispetto ad un ingombro esterno dell'elemento di base 102 per definire un appoggio reciproco tra la base di innesto 100 ed il connettore 6 anche su una porzione della superficie laterale 7c del corpo principale 7. La superficie di impegno 103, a tal proposito, è sostanzialmente controsagomata alla porzione frontale 7a del corpo principale 7. La superficie di impegno 103 è dotata di una coppia di sedi di innesto 104, ciascuna delle quali atta ad alloggiare una corrispondente prima porzione 13 di una lamina 12a della lampada 1. Le sedi di innesto 104 sono tra loro distanziate di almeno 20 mm, preferibilmente 22 mm, ed al massimo 30 mm, e sono posizionate in corrispondenza delle aperture 10 del connettore 6 quando quest'ultimo è accoppiato alla base di innesto 100.
Ciascuna sede di innesto 104 è associata ad una rispettiva polarità elettrica, per alimentare le due lamine 12a, e quindi i due morsetti 4 della lampada 1, con una differenza di potenziale elettrico.
Preferibilmente, ciascuna sede di innesto 104 è internamente equipaggiata con mezzi di presa 105 attivi elasticamente sulla prima porzione 13 di una lamina 12a per trattenere la stessa in posizione inserita all’interno della sede di innesto 104. In accordo con una forma realizzativa preferita, ed illustrata in figura 5b, i mezzi di presa 105 comprendono una coppia di linguette elastiche 106 contrapposte, tra le quali è inseribile a pressione la prima porzione 13 di una lamina 12a.
La base di innesto 100 e la lampada 1 comprendono inoltre mezzi di accoppiamento meccanico 107 attivi sulla base di innesto 100 e sulla lampada 1 per generare un accoppiamento stabile degli stessi. Preferìbilmente, tali mezzi di accoppiamento meccanico comprendono almeno una sede "C" ricavata sul corpo principale 7 ed impegnabile a scatto da mezzi clastici presenti sulla base di innesto 100. Nella forma realizzativa illustrata in figura 5a, i citati mezzi elastici comprendono una coppia di elementi flessibili 109 i quali sono posizionati in corrispondenza di porzioni opposte dell'elemento di base 102 e deformabili tra una posizione dì rilascio, in cui sono allontanati tra loro sotto l'azione di ima forma esterna, ed una posizione di presa, in cui si avvicinano tra loro sotto l'azione di ritorno elastico. Gli elementi flessibili 109 presentano rispettive sporgenze 110 rivolte l'una verso l'altra impegnabili a scatto, nella posizione di presa, con le citate sedi "C" del corpo principale 7 della lampada 1.
Secondo una forma realizzativa non illustrata, i mezzi di accoppiamento meccanico 107 sono rimossi. In tale configurazione, il connettore 6 e la base di innesto 100 sono stabilmente associati mediante l'azione di presa esercitata dalle linguette elastiche 106 sulle prime porzioni 13 delle lamine I2a,
Una modalità preferita di realizzazione di una lampada UV in accordo con il presente trovato è qui di seguito descritta.
Vengono dapprima predisposte due lamine 12a ed un corpo principale 7 in accordo con le caratteristiche tecniche precedentemente descritte. Successivamente, le lamine 12a sono inserite nel corpo principale 7 in modo che le loro prime porzioni 13 si collochino in posizione aggettante esternamente al corpo principale 7 stesso. Più in dettaglio, durante tale fase le citate coppie di scanalature 11 guidano le lamine 12a, ed in particolare le seconde porzioni 14 delle stesse, fino a che le prime porzioni 13 delle lamine 12a passano attraverso le aperture 10 e le seconde. Durante tale fase, le lamine 12a sono orientate con le prime porzioni 13 rivolte verso una direzione di inserimento entro la cavità 8 del corpo principale 7.
Al termine di tale fase, una porzione d'estremità 2b del bulbo 2 viene almeno parzialmente inserita entro la cavità 8 ed i morsetti 4 del bulbo 2 vengono connessi elettricamente alle lamine 12a. Alternativamente, la fase di connettere elettricamente i morsetti 4 con le lamine 12a può avvenire prima dell'inserimento delle lamine 12a entro le rispettive aperture 10, per esempio mediante saldatura dei morsetti 4 con le rispettive lamine 12a.
Successivamente alle citate fasi ed al fine di bloccare in posizione stabile il corpo principale 7, il bulbo 2 e le lamine 12a, viene predisposta un'ultima fase di riempimento della cavità 8 con il citato materiale legante di tipo indurente, il quale ad indurimento avvenuto impedisce ogni movimento relativo tra le citate parti della lampada 1.
Il presente trovato raggiunge gli scopi proposti superando gli inconvenienti della tecnica nota.
La conformazione a lamina degli elementi di connessione elettrica consente, infatti, una maggior dissipazione termica conseguente al passaggio di corrente attraverso gli stessi, permettendo un maggior flusso di potenza in alimentazione alla lampada UV.
Inoltre, la sezione trasversale delle lamine, maggiorata rispetto agli spinotti della tecnica nota, consente una maggior intensità di corrente in ingresso alla lampada, particolarmente vantaggiosa in condizioni di accensione della lampada stessa in cui le sovracorrenti raggiungono picchi anche di dieci volte il valore di corrente durante il funzionamento a regime.
La distanza tra le lamine, inoltre, è maggiorata rispetto alla distanza esistente tra gli spinotti della tecnica nota, e ciò evita pericolose scariche che si innescano, tra gli spinotti tradizionalmente usati, durante i transitori di accensione in cui la tensione applicata raggiunge voltaggi elevati, in particolare 5000-6000 volt. Dai vantaggi appena descritti, si evince chiaramente che una lampada UV in accordo con il presente trovato, presenta un funzionamento regolare esente da archi elettrici imprevisti ed indesiderati, e da ciò ne deriva inoltre una maggior previsione di durata della lampada stessa.

Claims (16)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Lampada UV, comprendente: - un bulbo (2); - almeno un primo elettrodo (4) ed un secondo elettrodo (4) associati al bulbo (2); - un connettore (6), accoppiato al bulbo (2) e presentante due elementi di connessione elettrica (12) aggettanti da una porzione di detto connettore (6), ciascuno di detti elementi di connessione elettrica (6) essendo elettricamente collegato ad uno di detti elettrodi (4); detta lampada (1) essendo caratterizzata dal fatto che detti due elementi di connessione elettrica (12) sono tra loro distanziati di almeno 20 mm.
  2. 2. Lampada secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che detti elementi di connessione elettrica (12) sono lamine piane (12a).
  3. 3. Lampada secondo la rivendicazione 1 o 2. caratterizzata dal fatto che detti elementi di connessione elettrica (12) presentano ciascuno una prima porzione (13) destinata ad un accoppiamento elettrico con una base di innesto (100) di un riflettore UV, detta prima porzione (13) presentando una sezione trasversale massima di 10 mm<2>.
  4. 4. Lampada secondo la rivendicazione 2. caratterizzata dal fatto che dette lamine piane (12a) sono parallele tra loro.
  5. 5. Lampada secondo la rivendicazione 4, caratterizzata dal fatto che dette lamine piane (I2a) sono affacciate tra loro in corrispondenza di rispettive superfìci prevalenti di sviluppo.
  6. 6. Lampada secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detto connettore (6) comprende un corpo principale (7), rigidamente connesso al bulbo (2) della lampada (1) ed impegnatale stabilmente con una corrispondente base di innesto (100) fissa di un riflettore a raggi UV per posizionare la lampada (1) rispetto a detto riflettore.
  7. 7. Lampada secondo la rivendicazione 6, caratterizzata dal fatto che detto corpo principale (7) presenta mezzi di accoppiamento meccanico (107) attivi su detta base di innesto (100) per consentire un accoppiamento stabile tra la lampada (1) e la base di innesto (100).
  8. 8. Lampada secondo la rivendicazione 7. caratterizzata dal fatto che detti mezzi di accoppiamento meccanico (107) comprendono almeno una sede (C) ricavata su detto corpo principale (7) ed impegnabile a scatto da corrispondenti mezzi elastici presenti su detta base di innesto (100).
  9. 9. Lampada secondo una qualsiasi delle rivendicazioni dalla 6 alla 8, caratterizzata dal fatto che detto corpo principale (7) presenta una coppia di aperture passanti (10) in corrispondenza di una sua porzione frontale (7a) destinata ad affacciarsi a detta base di innesto (100), ciascuno di detti elementi di connessione elettrica (12) essendo impegnato in una rispettiva apertura (10).
  10. 10. Lampada secondo la rivendicazione 9, caratterizzata dal fatto che detto corpo principale (7) presenta una cavità (8), comunicante con dette aperture (10) ed avente un'apertura di accesso (9) rivolta da parte opposta rispetto a detta porzione frontale (7a) per alloggiare stabilmente una porzione di detto bulbo (2) internamente alla cavità (8), detta cavità (8) consentendo un inserimento di detti elementi di connessione elettrica (12) nelle rispettive aperture (10) ed un bloccaggio degli stessi in una posizione a cavallo di dette aperture (10).
  11. 11. Lampada secondo la rivendicazione 10. caratterizzata dal fatto che deto corpo principale (7) presenta due coppie di scanalature (11 ) parallele, affacciate a detta cavità (8) e ciascuna delle quali sostanzialmente allineata con una di dette aperture (10), ciascun elemento di connessione elettrica (12) essendo impegnabile entro una di dette coppie di scanalature (11) per essere guidato durante l’inserimento nella rispettiva apertura (10).
  12. 12. Lampada secondo la rivendicazione 10 o 1 1 caratterizzata dal fatto che ciascuno di detti elementi di connessione elettrica (12) presenta una prima porzione (13) parzialmente inserita all'interno di un'apertura (10) ed aggettante dal connettore (6), ed una seconda porzione (14) interna alla cavità (8) ed avente sezione maggiorata rispetto ad una corrispondente dimensione dell'apertura (10), per definire un riscontro di battuta di detto elemento di connessione elettrica (12) a seguito del suo inserimento in detta apertura (IO).
  13. 13. Lampada secondo una qualsiasi delle rivendicazioni dalla 10 alla 12, caratterizzata dal fatto che uno di detti elementi di connessione elettrica (12) presenta un'appendice (15) disposta trasversalmente rispetto ad una direzione di inserimento di detto elemento di connessione elettrica (12) nella rispettiva apertura (10), per intercettare una porzione di un conduttore (3) elettricamente connesso ad uno di detti elettrodi (4) ed accoppiarsi elettricamente allo stesso.
  14. 14. Lampada secondo la rivendicazione 13, caratterizzata dal fatto che detta appendice (15) si estende all'interno di detta cavità (8) ed è rivolta verso l’altro elemento di connessione elettrica (12), detto corpo principale (7) presentando una parete di separazione (16) in materiale isolante interposta tra detta appendice (15) e detto altro elemento di connessione elettrica (12).
  15. 15. Lampada secondo una qualsiasi delle rivendicazioni dalla 10 alla 14, caratterizzata dal fatto che detta cavità (8) è almeno parzialmente riempita con un materiale legante di tipo indurente, per rissare stabilmente tra loro almeno il corpo principale (7), gli elementi di connessione elettrica (12) ed il bulbo (2).
  16. 16. Base di innesto per lampade UV, comprendente: - un elemento di base (102) stabilmente accoppiabile ad una porzione di un riflettore UV e presentante una coppia di sedi di innesto (104) per corrispondenti elementi di connessione elettrica (12) di una lampada (1) UV; - mezzi di accoppiamento meccanico (107), posizionati sull'elemento di base (102) ed attivi su almeno una porzione di detta lampada (1) UV per trattenere detta lampada (1) UV sul l'elemento di base (102); caratterizzato dal fatto che dette sedi di innesto (104) sono tra loro distanziate di almeno 20 rara,
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