ITMI20012685A1 - Metodo e sistema per raddoppiare l'efficienza spettrale inhun sistemadi trasmissione radio - Google Patents

Metodo e sistema per raddoppiare l'efficienza spettrale inhun sistemadi trasmissione radio Download PDF

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ITMI20012685A1
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Claudio Colombo
Primo Garofali
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    • H04ELECTRIC COMMUNICATION TECHNIQUE
    • H04BTRANSMISSION
    • H04B7/00Radio transmission systems, i.e. using radiation field
    • H04B7/02Diversity systems; Multi-antenna system, i.e. transmission or reception using multiple antennas
    • H04B7/10Polarisation diversity; Directional diversity

Description

DESCRIZIONE
La presente invenzione riguarda in generale le trasmissioni radio ed in particolare riguarda un metodo ed un sistema di trasmissione radio avente un'alta efficienza spettrale, valutata in termini di capacità di trasmissione di un canale radio.
Come è noto, le trasmissioni radio sono particolarmente attraenti per la possibilità che offrono di connettere due (o più) stazioni poste a distanze consistenti senza dover posare cavi o fili tra una stazione e l'altra. Tuttavia, una delle limitazioni che affligge tale tipo di trasmissione è l'efficienza spettrale, valutata in termini di capacità di trasmissione di un canale radio, relativamente modesta. Per aumentare l'efficienza spettrale sono state escogitate diverse soluzioni che sono tuttora utilizzate.
La classica soluzione consiste nell'aumentare la complessità della modulazione in trasmissione. In altre parole, si trasmette un numero di simboli più elevato ed in questo modo è come se si aumentassero i bit/sec trasmessi.
Una soluzione alternativa, utilizzabile anche in associazione con la soluzione classica consiste nel cosiddetto "riuso di frequenza". Nelle soluzioni basate sul riuso di frequenza, si utilizza lo stesso canale sfruttando la polarizzazione (si trasmette con polarizzazione lineare in H e V oppure con polarizazione destrorsa e sinistrorsa). In ricezione è possibile discriminare i segnali ricevuti.
Lo scopo principale della presente invenzione è quello di fornire un sistema di trasmissione radio che abbia un'efficienza spettrale aumentata rispetto a quella ottenuta dall'una o dall'altra soluzione nota.
Uno scopo ulteriore della presente invenzione è quello di fornire un sistema di trasmissione radio con aumentata efficienza spettrale che possa anche essere utilizzato in combinazione con le soluzioni note per fornire un sistema con efficienza spettrale ancora più elevata.
Questi scopi, oltre ad altri, vengono ottenuti mediante un metodo ed un sistema aventi le caratteristiche indicate nelle rivendicazioni 1 e 10, rispettivamente. Ulteriori caratteristiche vantaggiose della presente invenzione vengono indicate nelle rispettive rivendicazioni dipendenti. Tutte le rivendicazioni sono da considerare come una parte integrante della presente descrizione.
L’idea che sta alla base della presente invenzione è quella di sfruttare opportunamente il fenomeno dell’ interferenza per trasmettere due segnali diversi tra loro, utilizzando per ognuno di essi portanti alla medesima frequenza, ottenendo in questo modo un raddoppio dell’efficienza spettrale, intesa come quantità di informazione trasmessa nell’unità di banda di frequenza occupata.
In pratica, viene trasmesso uno stesso segnale da due antenne diverse in modo da avere due sorgenti coerenti di segnale. Così facendo, sul fronte di ricezione si avranno dei punti di massimo e dei punti di minimo di questo segnale. Se il segnale originario viene sfasato opportunamente con un'antenna rispetto all'altra, l'effetto sarà quello di poter posizionare in modo corrispondente (e quindi a piacere) i massimi e i minimi sul fronte di ricezione.
La presente invenzione non impedisce di, ed in effetti si presta a, utilizzare antenne a doppia polarizzazione (H e V o qualsiasi altro tipo di polarizazione ortogonale) per ottenere un'efficienza spettrale ancora più elevata.
Segue ora una descrizione dettagliata della presente invenzione, data a puro titolo esemplificativo e non limitativo, da leggersi con riferimento alle annesse tavole di disegni illustrativi, in cui:
- Fig. 1.1 mostra un sistema di trasmissione radio atto a trasmettere un segnale S per mezzo di una frequenza portante P;
- Fig. 1.2 mostra il piano delle frequenze del sistema di Fig. 1.1;
- Fig. 1.3 mostra, per una particolare configurazione di sistema, un diagramma con il valore di campo in ordinata e la distanza tra i punti di ricezione in ascissa;
- Fig. 2 mostra i fronti di ricezione/trasmissione (primo fronte e secondo fronte) e la posizione reciproca delle antenne;
- Fig. 3.1 mostra un sistema di trasmissione radio monodirezionale secondo la presente invenzione;
- Fig. 3.2 mostra il piano delle frequenze del sistema di Fig. 3.1;
- Fig. 4 mostra un sistema di trasmissione radio bidirezionale secondo la presente invenzione; - Fig. 5 mostra un sistema di trasmissione radio bidirezionale con polarizzazione incrociata ortogonale secondo la presente invenzione; e
- Fig. 6 è un completamento della Fig. 5.
L'interferenza è un effetto tipico della propagazione per onde, che si manifesta quando due moti oscillatori di eguale frequenza e di differenza di fase costante interessano la stessa regione spazio-temporale. Fra i primi ad occuparsi di questo fenomeno fu Thomas Young, che dimostrò con esso la natura ondulatoria della luce, confutando la teoria corpuscolare di Newton. L'apparato sperimentale di Young era costituito da una sorgente luminosa puntiforme e monocromatica, illuminante uno schermo con due piccoli fori: per il principio di Huygens, i fori si comportavano come sorgenti secondarie di onde luminose sferiche coerenti, ed in fase per costruzione, cosicché la luce da essi prodotta produceva interferenza. Si osservavano a valle dei fori delle zone di massimo illuminamento e delle zone oscure, corrispondenti alle zone ventrali e nodali.
Alla base della comprensione teorica del fenomeno vi è la semplice legge per la composizione delle ampiezze dei moti oscillatori: le ampiezze prodotte da ciascun foro al punto P, distante ri dal primo foro e r2 dal secondo, possono essere scritte come:
e la differenza di fase in ( ) er cui, con la tecnica dei vettori rotanti, si trova l'ampiezza risultante in P come ed il termine cosinusoidale produce gli effetti costruttivi e distruttivi tipici dell'interferenza. Ad esempio, se le am- no eguali, per l'intensità di illuminamento si trova l'espressione
Quello descritto è un effetto del tutto generale, che si applica senza particolari modifiche a qualsiasi moto ondulatorio, ed in particolare anche alla propagazione delle onde radio.
L'idea che sta alla base della presente invenzione è quella di sfruttare opportunamente il fenomeno dell'interferenza per trasmettere due segnali diversi tra loro, utilizzando per ognuno di essi portanti alla medesima frequenza, ottenendo in questo modo un raddoppio deH'efficienza spettrale, intesa come quantità di informazione trasmessa nell'unità di banda di frequenza occupata.
In Fig. 1.1 è mostrato il caso di un trasmettitore TX1 per trasmettere un segnale S per mezzo di una frequenza portante P. Trasmettendo questo segnale da due antenne a e b distanti tra loro d, per il fenomeno dell'interferenza su un ipotetico fronte di ricezione posto a distanza L o parallelo alla congiungente le due antenne a e b, si troveranno zone di massima ricezione del segnale trasmesso (Sa dall'antenna a e Sb dall'antenna b) e zone di minima ricezione. Solo per semplicità di descrizione del fenomeno si considera il caso di fronte di ricezione parallelo, ma nulla vieta di considerare qualsiasi forma o posizione del fronte di ricezione e trasmissione. Come verrà mostrato più avanti, esistono dei punti di massimo assoluto di ricezione con un intorno ove la ricezione si mantiene elevata e punti di minimo assoluto di ricezione, dove la ricezione è nulla, con un intorno ove la ricezione si mantiene bassa. Un esempio del valore campo ricevuto nel caso di una portante a 38 GHz su una tratta L lunga 3 Km con due antenne a e b a distanza d pari a 4.2 m che emettono il segnale in fase tra loro, è mostrato in Fig. 1.3 dove sulle ordinate c'è il valore del campo relativo (0 dB essendo il punto di massimo ricevuto sul fronte d'onda) e sull'ascissa la distanza tra i punti in ricezione.
L'esistenza di zone di massimo e di minimo è dovuta al fatto che in queste zone si combina un'onda emessa da due punti spazialmente separati, quindi coerente in frequenza, della stessa ampiezza (nota) e con la stessa fase. Le zone di massimo sono quelle dove i due contributi si sommano in fase, perché hanno compiuto lo stesso percorso, o perché la differenza dei percorsi è pari a multipli interi di mezza lunghezza d'onda (riferita alla frequenza della portante). Le zone di minimo sono quelle dove i due contributi si sommano in controfase. La geometria del sistema e la frequenza della portante determina la distanza tra minimi e massimi che assume la ben nota forma rappresentata in Fig. 1.3.
Tutto questo è valido nell'ipotesi che le due sorgenti in a e b emettano l'onda con la stessa fase. È facile intuire che se si provoca artificialmente uno sfasamento prima dell'emissione dell'onda da una sola delle due sorgenti, è possibile modificare le posizioni dei massimi e dei minimi sul fronte di ricezione.
Con riferimento a Fig. 3.1, si ipotizzi che:
dall'antenna a venga trasmesso un segnale SI (in uscita dal trasmettitore TX1) sulla portante P0 e dall'antenna b venga trasmesso lo stesso segnale SI sulla portante P0 ma sfasato di un certo angolo Q (tramite la cella di ritardo o phase shifter PSb) in modo tale da ottenere, sul fronte di ricezione, un massimo assoluto in a' ed un minimo assoluto in b';
- dall'antenna b venga trasmesso un segnale S2 (in uscita dal trasmettitore TX2) sulla portante P0 e dall'antenna a venga trasmesso lo stesso segnale S2 sfasato di un certo angolo Q' (tramite il phase shifter PSa) in modo tale da ottenere, sul fronte di ricezione, un massimo assoluto in b' ed un minimo assoluto in a'.
Risulta che un ricevitore RX1 posto in a’ riceve solo il segnale SI ed un ricevitore RX2 posto in b' riceve solo il segnale S2. Notiamo che abbiamo trasmesso e ricevuto due segnali utilizzando la medesima portante P0 e quindi occupando la banda di frequenza che avrebbe occupato una singola trasmissione, ottenendo così un raddoppio dell'efficienza spettrale. Fig. 3.2 mostra appunto il piano delle frequenze del sistema di Fig. 3.1.
È dimostrato che è possibile fissare la distanza d' tra le antenne a' e b' in ricezione pari alla distanza d esistente tra le antenne a e b di trasmissione allo scopo di implementare un sistema di trasmissione bidirezionale mostrato in Fig. 4.
Nel sistema di Fig. 4 vi sono: un primo, un secondo, un terzo ed un quarto ricetrasmettitore (RTX1, RTX2, RTX3, RTX4) che generano quattro rispettivi segnali (S1, S2, S3, S4) e ricevono quattro segnali (S4, S3, S2, SI); quattro sfasatori (PSa, PSb, PSa', PSb’) per sfasare di un certo angolo i segnali da trasmettere (S2, SI, S4, S3) sulla medesima portante Po e ottenere quattro rispettivi segnali sfasati (S2*, SI*, S4*, S3*); quattro sommatoli (ADa, ADb, ADa-, ADbO per sommare i segnali non sfasati e quelli sfasati e ottenere segnali somma (S1+S2*, S2+S1*, S3+S4*, S4+S3*); quattro circolatori (CRa, CRb, CR*·, CRb') a tre bocche; e, naturalmente, quattro antenne (a, b, a', b'). I circolatori potrebbero anche essere diplexer o un qualunque dispositivo che permetta di discriminare segnali in trasmissione e ricezione.
Nel sistema di Fig. 4, dall'antenna a viene trasmesso il segnale SI sulla portante Po e dall'antenna b viene trasmesso lo stesso segnale SI sulla portante Po ma sfasato di un certo angolo Q; sul fronte di ricezione, SI avrà un massimo assoluto in a' (uscita del cireolatore CRg·) ed un minimo assoluto in b'. Dall'antenna b viene trasmesso il segnale S2 sulla medesima portante Po e dall'antenna a viene trasmesso lo stesso segnale S2 sfasato di un certo angolo Q'; sul fronte di ricezione, S2 avrà un massimo assoluto in b' (uscita del cireolatore CRb') ed un minimo assoluto in a'. Dall'antenna a’ viene trasmesso il segnale S3 sulla portante P1 e dalfantenna b' viene trasmesso lo stesso segnale S3 sulla portante P1 ma sfasato di un certo angolo Q; sul fronte di ricezione, S3 avrà un massimo assoluto in a (uscita del circolatore CRa) ed un minimo assoluto in b. Infine, dall'antenna b' viene trasmesso il segnale S4 sulla medesima portante Pi e dall'antenna a' viene trasmesso lo stesso segnale S4 sfasato di un certo angolo Q'; sul fronte di ricezione, S4 avrà un massimo assoluto in b (uscita del cireolatore CRb,) ed un minimo assoluto in a.
E conosciuto un metodo "a polarizzazione incrociata" indicato solitamente come "riuso di frequenza" che ottiene un risultato analogo a quello secondo la presente invenzione. Questo sfrutta l'ortogonalità tra le polarizzazioni di un'onda. In particolare utilizza per la trasmissione del primo segnale la polarizzazione verticale (oppure la circolare destrosa) e per il secondo segnale la polarizzazione orizzontale (oppure la circolare sinistrosa).
A tutti gli effetti il sistema secondo la presente invenzione è da attribuirsi alla famiglia dei sistemi a riuso di frequenza. La prerogativa del presente sistema è quella di essere compatibile con il sistema a polarizzazione incrociata, nel senso che i due sistemi sono utilizzabili in alternativa tra loro, ma anche assieme ottenendo ottimi benefici in termini di efficienza spettrale. Il sistema riportato nelle Figure 5 e 6 illustra appunto i concetti secondo la presente invenzione combinati con i concetti di polarizzazione incrociata.
Nel sistema di Figure 5 e 6, dall'antenna a viene trasmesso il segnale S1v sulla portante Po polarizzata in V e dall'antenna b viene trasmesso lo stesso segnale Sly sulla portante Po ma sfasato di un certo angolo Q (cioè S1v*); sul fronte di ricezione, S1v avrà un massimo assoluto in a' sulla polarizzazione V (uscita del cireolatore CRa-v) ed un minimo assoluto in b' Sempre dall'antenna a viene trasmesso il segnale S6H sulla portante Po polarizzata in H e dall'antenna b viene trasmesso lo stesso segnale S6H sulla portante Po ma sfasato di un certo angolo Q' (eventualmente anche uguale a Q); sul fronte di ricezione, S6H avrà un massimo assoluto in b' sulla polarizzazione H (uscita del cireolatore CRI,'H) ed un minimo assoluto in a'. Analogamente avverrà per gli altri segnali S2V, S3V, ... S8V; S1V, S2V, ...S8V, come è facilmente intuibile dalle Figure 5 e 6.
Combinando i concetti noti di riuso di frequenza con quelli secondo la presente invenzione, la capacità di un singolo canale radio è addirittura quadruplicata rispetto a quella di un singolo canale radio senza polarizzazione incrociata.
Ad ogni modo, le variabili in gioco su cui lavorare sono: le distanze (d, d') tra le antenne in trasmissione o in ricezione e la lunghezza del percorso (L) tra il fronte di trasmissione e quello di ricezione. Dal momento che siamo interessati ad avere un sistema reciproco, si considererà d=d'; pertanto, gli unici parametri in gioco saranno la distanza tra le antenne (d) e la lunghezza del percorso (L), sempre relazionati alla lunghezza d'onda della portante.
Si precisa che, con riferimento alle varie Figure 2, la lunghezza del percorso L deve essere intesa come una distanza tra il piano delle antenne di trasmissione (fronte d'onda di trasmissione) ed il piano delle antenne di ricezione (fronte d'onda di ricezione). E solo per ragioni di comodità che si considera solo il caso di antenne posizionate le une di fronte alle altre come nella configurazione di antenne inferiore di Fig. 2.3. Nel caso di antenne posizionate come in Fig. 2.1, si dovrà intervenire in maniera differenziata sugli sfasamenti dei segnali.
Dal momento che, generalmente, la lunghezza del percorso è imposta, l'unico parametro di progetto può essere la distanza d tra le antenne. A questo proposito, le antenne in trasmissione/ricezione possono indifferentemente essere disposte orizzontalmente (una a fianco all'altra) o verticalmente (una sull'altra). Tuttavia è preferibile montarle orizzontalmente per evitare che i fenomeni di propagazione, che dipendono notoriamente dalla quota, diano problemi ed interferiscano con i risultati.
In altre parole, disponendo le antenne alla medesima altezza, si evitano, con maggior probabilità, problemi di fading differenziale che porterebbero ad avere propagazioni diverse su link paralleli. È vero che i segnali devono arrivare alle antenne di ricezione con la medesima fase ma anche l'ampiezza deve essere uguale, altrimenti la loro somma in controfase non porta all'annullamento, cioè alla cancellazione.
Nelle varie Figure 3.1, 4 e 5 si è deciso di sfasare uno solo dei segnali trasmessi attraverso un'antenna. Ad esempio, in Fig. 3.1, l'antenna a trasmette un segnale sfasato (S2*) e un segnale non sfasato (S1). Nulla tuttavia vieta di sfasare anche SI per compensare differenze di percorso del segnale. L'importante è sempre avere uno sfasamento globale che sia tale che su un'antenna i segnali ricevuti si sommano in fase e sull'altra antenna si sommano in controfase. Lo sfasamento può quindi essere imposto artificialmente (tramite gli sfasatoli) o giocando sul percorso. Genericamente, si potrebbe dire (con riferimento a Fig. 3.1, ad esempio) che lo sfasamento fornito da PSa è uno sfasamento relativo.
Benché, in linea di principio, affinché la presente invenzione funzioni, la differenza dei percorsi compiuti dai segnali possa essere qualsiasi (purché multipla di λ/2 rispetto alla lunghezza d’onda della portante), tale differenza di percorsi si deve considerare limitata a pochi multipli di lunghezza d'onda della portante in modo che non vi siano differenze di attenuazione di tratta e differenze di propagazione dal punto di vista della fase in modo che il segnale modulante rimanga coerente in se. In altre parole, le differenze di fase della portante devono essere insignificanti dal punto di vista dell'inviluppo del segnale (tempo di simbolo ecc...).
È evidente che, alla luce della presente descrizione e degli annessi disegni, potranno venire in mente ad un tecnico del ramo usi diversi della presente invenzione, così come numerose varianti, modificazioni, adattamenti e sostituzioni di parti con altre funzionalmente equivalenti. Tuttavia, tali nuovi usi, varianti, modificazioni, adattamenti e sostituzioni di parti rientrano entro l'ambito di protezione della presente invenzione che è limitato solamente dalle rivendicazioni che seguono.

Claims (12)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Metodo per aumentare l'efficienza spettrale in un sistema di trasmissione radio puntopunto, il metodo comprendendo le fasi di: prevedere un primo fronte comprendente una prima ed una seconda antenna (a, b; a', b'), dette antenne essendo distanziate di una certa distanza (d; d’); prevedere un secondo fronte comprendente una prima ed una seconda antenna (a', b'; a, b), dette antenne essendo distanziate di una certa distanza (d'; d), detti fronti essendo separati da una lunghezza (L), ed essendo caratterizzato dalle fasi di: alimentare la prima antenna (a; a') del primo fronte con un primo segnale (SI, Sly, S6H, S3, S3y, S7H) ed un secondo segnale (S2*, S2v*, S5H*; S4*, S4V*, S8H*) sfasato di un certo angolo (Q); alimentare la seconda antenna (b, b') del primo fronte con il secondo segnale (S2, S2v, S5H; S4, S4v, S8H) ed il primo segnale (S1*, S1v*, S6H*; S3*, S3v*, S7H*) sfasato di un certo angolo (Q'), in cui detti segnali sono trasmessi utilizzando portanti ad una medesima frequenza, e in cui la differenza tra le distanze tra un'antenna del secondo fronte (a', b'; a, b) e le due antenne del primo fronte (a, b; a', b') provoca un'ulteriore sfasamento delle portanti tale per cui, in corrispondenza della prima antenna del secondo fronte la somma del primo segnale e del secondo segnale sfasato avviene in fase e, in corrispondenza della seconda antenna del secondo fronte, avviene in controfase.
  2. 2. Metodo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che l'angolo (Q, Q') di sfasamento del primo segnale o del secondo segnale è nullo.
  3. 3. Metodo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che l'angolo (Q) di sfasamento del primo segnale è uguale all'angolo (Q') di sfasamento del secondo segnale.
  4. 4. Metodo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detta fase di alimentare la prima antenna (a; a') del primo fronte con un primo segnale comprende la fase di alimentare la prima antenna del primo fronte con un primo segnale sfasato.
  5. 5. Metodo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detta fase di alimentare la seconda antenna (b, b’) del primo fronte con il secondo segnale comprende la fase di alimentare la seconda antenna del primo fronte con un secondo segnale sfasato.
  6. 6. Metodo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detto sistema di trasmissione è bidirezionale, la distanza tra le antenne (a, b; a', b') del primo fronte essendo uguale alla distanza tra le antenne (a', b'; a, b) del secondo fronte.
  7. 7. Metodo secondo la rivendicazione 6, caratterizzato dal fatto di comprendere l'ulteriore fase di ricevere, tramite detta prima e detta seconda antenna (a, b; a', b') del primo fronte, un terzo (S3, S3v, S7H; S1, S1v, S5H) ed un quarto segnale (S4, S4v, S8H; S2, S2v, S6H), rispettivamente, inviati attraverso le antenne (a', b'; a, b) appartenenti al secondo fronte.
  8. 8. Metodo secondo la rivendicazione 7, caratterizzato dal fatto che il terzo segnale (S3, S3v, S7H; S1, S1v, S5H) viene trasmesso assieme al quarto segnale sfasato (S4*, S4v*, S8H*; S2*, S2v*, S6H*) e detto quarto segnale (S4, S4V, S8H; S2, S2y, S6H) viene trasmesso assieme al terzo segnale sfasato (S3*, S3V*, S7H*; S1*, S1v*, S5H*), in cui detti terzo e quarto segnale sono trasmessi utilizzando portanti alla medesima frequenza.
  9. 9. Metodo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni 1-8, caratterizzato dal fatto che dette antenne (a, b, a', b') sono riceventi/trasmittenti a doppia polarizzazione (H, V), detto primo segnale comprendendo un segnale polarizzato in un modo (S1v, S3y) ed un segnale polarizzato in un altro modo (S6H, S7H), detto secondo segnale comprendendo un segnale polarizzato in un modo (S2v, S4v) ed un segnale polarizzato in un altro modo (S5H, S8H).
  10. 10. Sistema di trasmissione radio punto-punto atto a fornire un'efficienza spettrale aumentata, il sistema comprendendo: un primo fronte comprendente una prima ed una seconda antenna (a, b; a', b'), dette antenne essendo distanziate di una certa distanza (d; d'); un secondo fronte comprendente una prima ed una seconda antenna (a', b’; a, b), dette antenne essendo distanziate di una certa distanza (d'; d), detti fronti essendo separati da una lunghezza (L), il sistema essendo caratterizzato dal fatto che la prima antenna (a; a’) del primo fronte viene alimentata con un primo segnale (SI, Sly, S6H; S3, S3V, S7H) ed un secondo segnale (S2*, S2V*, S5H*; S4*, S4V*, S8H*) sfasato di un certo angolo (Q); la seconda antenna (b, b') del primo fronte viene alimentata con il secondo segnale (S2, S2V, S5H; S4, S4y, S8H) ed il primo segnale (SI*, S1v*, S6H*; S3*, S3y*, S7H*) sfasato di un certo angolo (Q'), in cui detti segnali sono trasmessi utilizzando portanti ad una medesima frequenza, e in cui la differenza tra le distanze tra un'antenna del secondo fronte (a', b'; a, b) e le due antenne del primo fronte (a, b; a', b') provoca un'ulteriore sfasamento delle portanti tale per cui, in corrispondenza della prima antenna del secondo fronte la somma del primo segnale e del secondo segnale sfasato avviene in fase e, in corrispondenza della seconda antenna del secondo fronte, avviene in controfase.
  11. 11. Sistema secondo la rivendicazione 10, caratterizzato dal fatto che è un sistema bidirezionale, la distanza tra le antenne (a, b; a', b') del primo fronte essendo uguale alla distanza tra le antenne (a*, b'; a, b) del secondo fronte.
  12. 12. Sistema secondo la rivendicazione 11, caratterizzato dal fatto di comprendere circolatori per ricevere, tramite detta prima e detta seconda antenna (a, b; a', b') del primo fronte, un terzo (S3, S3y, S7H; S1, S1v, S5H) ed un quarto segnale (S4, S4y, S8H; S2, S2y, S6H), rispettivamente, inviati attraverso le antenne (a', b'; a, b) appartenenti al secondo fronte.
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