ITMI20000634A1 - Dispositivo per l'erogazione di fluidi alimentari particolarmente perdistributori automatici o semiautomatici di bevande calde o fredde - Google Patents

Dispositivo per l'erogazione di fluidi alimentari particolarmente perdistributori automatici o semiautomatici di bevande calde o fredde Download PDF

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Description

D E S C R I Z IO N E
Il presente trovato ha come oggetto un dispositivo per l'erogazione di fluidi alimentari, particolarmente per distributori automatici o semiautomatici di bevande calde o fredde.
Nei distributori automatici o semiautomatici di bevande calde o fredde, l'erogazione della bevanda viene effettuata mediante un dispositivo di erogazione costituito da un'elettrovalvola, che costituisce l'elemento di intercettazione del flusso del liquido dispensato.
Le elettrovalvole attualmente utilizzate per questo impiego sono generalmente costituite da un corpo cavo all’interno del quale è definita una camera di erogazione che comunica con una luce di ingresso, connessa ad un condotto di immissione del fluido da erogare, e con una luce di uscita, connessa ad un condotto di erogazione del fluido.
La luce di ingresso presenta generalmente un asse orizzontale, mentre la luce di uscita presenta generalmente un asse verticale ed è situata ad un livello inferiore rispetto alla luce di ingresso. All'interno della camera di erogazione, è disposto un organo otturatore, azionato mediante un elettromagnete, che è mobile a comando per aprire o chiudere la luce di uscita.
In sostanza, in questi dispositivi di tipo noto, la camera di erogazione risulta costantemente in comunicazione con il condotto di immissione del fluido da erogare ed è quindi occupata dal fluido da erogare anche quando non è richiesta l'erogazione di tale fluido.
In questi dispositivi, la quantità del fluido erogato viene regolata imponendo un tempo prefissato all'azionamento dell'elettromagnete che comanda l'organo otturatore ed è quindi di fondamentale importanza, per ottenere un'erogazione sufficientemente precisa, che i tempi di risposta dell'organo otturatore, in occasione dell'azionamento dell'elettromagnete che lo comanda, risultino quanto più costanti nel corso del tempo.
Questi tipi di dispositivi denotano alcuni problemi.
Infatti, a seguito del fatto che l'organo otturatore agisce sulla luce di uscita, in occasione dell'apertura di tale luce di uscita, può innescarsi casualmente un flusso più o meno laminare e quindi più o meno ordinato di fluido attraverso la luce di erogazione che può portare ad alterazioni del flusso del fluido erogato e quindi che può portare a variazioni nella quantità del fluido erogato a parità di tempo di apertura della luce di uscita.
Inoltre, per il fatto che la camera di erogazione risulta costantemente occupata dal fluido, si possono verificare depositi di calcare sulle pareti della camera di erogazione e, in particolar modo, a ridosso dell'organo otturatore. Questi depositi di calcare possono alterare i tempi di risposta dell'organo otturatore all'azionamento dell'elettromagnete e quindi possono portare anch'essi ad alterazioni della quantità del fluido erogato.
La formazione di depositi calcarei può inoltre provocare la migrazione di particelle di calcare che possono interporsi tra l'organo otturatore e la luce di uscita, provocando alterazioni della tenuta, e quindi causando perdite quando l'organo otturatore viene portato nella posizione di chiusura.
Sempre a causa della continua presenza di fluido all'iiterno della camera di erogazione, nei dispositivi di tipo noto, si possono verificare passaggi del fluido dalla camera di erogazione all'interno dell'involucro che alloggia l'elettromagnete. Tali infiltrazioni possono danneggiare l'elettromagnete alterandone il funzionamento e quindi compromettendo la funzionalità del dispositivo.
Compito precipuo del presente trovato è quello di risolvere i problemi sopra esposti, realizzando un dispositivo per l'erogazione di fluidi alimentari, particolarmente per distributori automatici o semiautomatici di bevande calde o fredde, in grado di assicurare una costanza ed un'elevata precisione, inalterabili nel tempo, della quantità del fluido erogato.
Nell'ambito di questo compito, uno scopo del trovato è quello di realizzare un dispositivo che eviti o sostanzialmente riduca la possibilità di formazione di depositi di calcare nella zona interessata dall'organo otturatore utilizzato per attuare o per interrompere l'erogazione del fluido.
Un altro scopo del trovato è quello di realizzare un dispositivo nel quale i tempi di risposta dell'organo otturatore, nell'attuare o nell'interrompere l'erogazione del fluido, risultino sostanzialmente inalterati nel tempo.
Un ulteriore scopo del trovato è quello di realizzare un dispositivo che presenti un'elevata affidabilità di funzionamento e che possa essere prodotto con costi competitivi.
Questo compito, nonché questi ed altri scopi che meglio appariranno in seguito, sono raggiunti da un dispositivo per l'erogazione di fluidi alimentari, particolarmente per distributori automatici o semiautomatici di bevande calde o fredde, comprendente un corpo cavo con definita internamente una camera comunicante con una luce di ingresso connessa ad un condotto di immissione del fluido da erogare e con una luce di uscita connessa ad un condotto di erogazione del fluido, in detta camera essendo disposto un organo otturatore collegato a mezzi di azionamento e mobile a comando, per azione di detti mezzi di azionamento, per interrompere il collegamento tra detta luce di ingresso e detta luce di uscita, caratterizzato dal fatto che detto organo otturatore è disposto in prossimità di detta luce di ingresso ed è mobile a comando per aprire o chiudere detta luce di ingresso.
Ulteriori caratteristiche e vantaggi del trovato risulteranno maggiormente dalla descrizione di una forma di esecuzione preferita, ma non esclusiva, del dispositivo secondo il trovato, illustrata a titolo indicativo e non limitativo, negli uniti disegni, in cui:
la figura 1 illustra schematicamente il dispositivo secondo il trovato sezionato in un piano verticale, con l'organo otturatore nella posizione di chiusura;
la figura 2 illustra il dispositivo in modo analogo alla figura 1, con l'organo otturatore nella posizione di apertura.
Con riferimento alle figure citate, il dispositivo secondo il trovato, indicato globalmente con il numero di riferimento 1, comprende un corpo cavo 2, nel quale è definita una camera 3 che comunica con una luce di ingresso 4 e con una luce di uscita 5.
Preferibilmente, la camera 3 presenta una conformazione sostanzialmente cilindrica con asse verticale, con eventuali variazioni di diametro lungo il suo sviluppo assiale, e la luce di ingresso 4 è situata ad un livello di altezza superiore rispetto alla luce di uscita 5.
Opportunamente, la luce di ingresso 4 presenta un asse sostanzialmente orizzontale, mentre la luce di uscita 5 presenta un asse sostanzialmente verticale.
All'interno della camera 3, è disposto un organo otturatore 6, il quale è collegato a mezzi di azionamento, preferibilmente di tipo elettromagnetico. L'organo otturatore 6 è mobile a comando, per azione dei mezzi di azionamento, per interrompere il collegamento tra la luce di ingresso 4 e la luce di uscita 5.
Secondo il trovato, l'organo otturatore 6 è disposto in prossimità della luce di ingresso 4 ed è mobile a comando per aprire o chiudere la luce di ingresso 4.
Preferibilmente, l'organo otturatore 6 è costituito da una paletta 7, che è incernierata attorno ad un asse di incem ieramento 8 il quale è sostanzialmente perpendicolare all'asse della luce di ingresso 4. La paletta 7 è girevole a comando, attorno all'asse di incem ieramento 8 per azione dei mezzi di azionamento, per aprire o chiudere la luce di ingresso 4.
La paletta 7 costituisce un ramo di una prima leva 30 che è infulcrata, con una sua porzione intermedia, attorno all'asse di incem ieramento La luce di ingresso 4 è definita dall'estremità di un corpo tubolare 9, che costituisce il condotto di ingresso del fluido e che si protende internamente alla camera 3. La paletta 7, nella posizione di chiusura della luce di ingresso 4, si impegna contro tale èstremità del corpo tubolare 9.
I mezzi di azionamento sono preferibilmente costituiti da un elettromagnete 10, che agisce a comando su un organo mobile 11, suscettibile di attrazione magnetica, che è collegato alla paletta 7 per provocare la sua rotazione attorno all'asse di incernieramento 8, come meglio apparirà in seguito .
L'elettromagnete 10 è preferibilmente disposto all'interno di un involucro 12 che è fissato all'estremità superiore del corpo cavo 2.
L'elettromagnete 10 è disposto con l'asse del suo nucleo sostanzialmente in orizzontale, parallelamente all'asse della luce di ingresso 4.
L'organo mobile 11 è costituito da una seconda leva 13, la quale è incernierata, in prossimità di una sua estremità, all'involucro 12 attorno ad un asse 14, orizzontale, che è orientato sostanzialmente parallelamente all'asse di incernieramento 8.
La seconda leva 13 si affaccia ad un'estremità del nucleo 15 dell'elettromagnete io ed è collegata alla prima leva 30 attraverso una barra di rinvio 16.
La prima leva 30, alla quale appartiene la paletta 7, si affaccia, con il suo ramo opposto alla paletta 7 rispetto all'asse di incernieramento 8, all'altra estremità assiale dell'elettromagnete 10.
La barra di rinvio 16, che si estende tra questo ramo della prima leva 30 e la seconda leva 13, è supportata, in modo scorrevole, parallelamente all'asse del nucleo 15 dell'elettromagnete 10, dallo stesso corpo 17 dell'elettromagnete.
La prima leva 30 è dotata inoltre di una diramazione 18 che è collegata all'estremità di una molla 19, anch'essa posta all'interno dell'involucro 12. La molla 19 è connessa, con l'altra sua estremità, ad un piolo 20 fissato internamente all'involucro 12, in modo tale da contrastare elasticamente la rotazione della prima leva 30 nel senso di rotazione che attua il disimpegno della paletta 7 dalla luce di ingresso 4.
La paletta 7 è opportunamente rivestita da una membrana 21 che costituisce l'elemento di tenuta nella chiusura della paletta 7 contro la luce 4. La membrana 21 riveste pressoché completamente la paletta 7 e presenta una sua porzione che è interposta tra l'involucro 12 e il corpo cavo 3, in modo tale da isolare, a tenuta di fluido, l'interno dell'involucro 12 dalla camera 3.
Il corpo 2 presenta, al di sotto della luce di uscita 5, un prolungamento 22 che costituisce il condotto di erogazione. Lungo tale condotto di erogazione 22, può essere previsto un tappo 23, manovrabile manualmente, per chiudere il condotto di erogazione 22 quando il dispositivo non deve essere utilizzato.
Il funzionamento del dispositivo secondo il trovato è il seguente. Quando l'elettromagnete 10 non è eccitato, l'azione della molla 19 sulla prima leva 30, mantiene la paletta 7 contro la luce di ingresso 4. In questo modo, viene impedita l'erogazione del fluido attraverso il condotto di erogazione 22.
E' da notare che, in queste condizioni, la camera 3, diversamente dalle camere di erogazione dei dispositivi di tipo tradizionale, è vuota e viene quindi evitata efficacemente la possibilità di formazione di depositi calcarei sulle pareti della camera 3.
Quando l'elettromagnete 10 viene eccitato, attira la leva 13 la quale, spingendo la barra di rinvio 16, provoca la rotazione della prima leva 30 attorno all'asse di incernieramento 8 in contrasto all'azione della molla 19. Per effetto di questa rotazione, la paletta 7 si allontana dalla luce di erogazione 4 aprendola e quindi consentendo il flusso del fluido dal condotto di ingresso 9 verso il condotto di erogazione 22.
E' da notare che il fluido, immettendosi nella camera 3, investe la paletta 7, o meglio la membrana 21 che la riveste, attuando una sorta di pulizia della stessa membrana e quindi escludendo con sicurezza la permanenza di eventuali particelle solide sulla superficie della membrana 21 rivolta verso la luce di ingresso 4.
Quando l'elettromagnete 10 viene diseccitato, la molla 19 riporta la paletta 7 nella posizione di chiusura e la seconda leva 13 in allontanamento al nucleo 15 dell'elettromagnete 10 interrompendo l'erogazione del fluido.
Si è in pratica constatato come il dispositivo secondo il trovato assolva pienamente il compito prefissato in quanto, attuando l'interruzione del fluido mediante la chiusura della luce connessa al condotto di immissione del fluido nel dispositivo, evita efficacemente l'insorgere di disturbi nell'azionamento dell'organo otturatore mantenendo costante e ripetibile nel tempo la quantità del fluido erogato.
Un ulteriore vantaggio, derivante dalla pulizia dell'organo otturatore effettuata dal flusso dello stesso fluido erogato e dalla prevenzione nella formazione di depositi calcarei, è quello di ridurre il numero di interventi di manutenzione necessari per mantenere efficiente il dispositivo .
Il dispositivo così concepito è suscettibile di numerose modifiche e varianti, tutte rientranti nell'ambito del concetto inventivo; inoltre, tutti i dettagli potranno essere sostituiti da altri elementi tecnicamente equivalenti .
In pratica, i materiali impiegati, purché compatibili con l'uso specifico, nonché le dimensioni, potranno essere qualsiasi secondo le esigenze e lo stato della tecnica.

Claims (11)

  1. R I V E N D I C A Z I O N I 1. Dispositivo per l'erogazione di fluidi alimentari, particolarmente per distributori automatici o semiautomatici di bevande calde o fredde, comprendente un corpo cavo con definita internamente una camera comunicante con una luce di ingresso connessa ad un condotto di immissione del fluido da erogare e con una luce di uscita connessa ad un condotto di erogazione del fluido, in detta camera essendo disposto un organo otturatore collegato a mezzi di azionamento e mobile a comando, per azione di detti mezzi di azionamento, per interrompere il collegamento tra detta luce di ingresso e detta luce di uscita, caratterizzato dal fatto che detto organo otturatore è disposto in prossimità di detta luce di ingresso ed è mobile a comando per aprire o chiudere detta luce di ingresso.
  2. 2. Dispositivo, secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detto organo otturatore comprende una paletta incernierata attorno ad un asse di incem ieramento sostanzialmente perpendicolare all'asse di detta luce di ingresso; detta paletta essendo girevole a comando attorno a dettò asse di incem ieramento, per azione di detti mezzi di azionamento, per aprire o chiudere detta luce di ingresso.
  3. 3. Dispositivo, secondo le rivendicazioni 1 e 2, caratterizzato dal fatto che detta luce di ingresso è definita dall'estremità di un corpo tubolare protendentesi intern amente a detta camera; detta paletta, nella posizione di chiusura di detta luce di ingresso, impegnandosi con detta estremità del corpo tubolare.
  4. 4. Dispositivo, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti. caratterizzato dal fatto che detta camera presenta una conformazione sostanzialmente cilindrica con asse verticale, detta luce di ingresso essendo orientata con il suo asse sostanzialmente orizzontalmente e detta luce di uscita essendo orientata con il suo asse sostanzialmente verticalmente, detta luce di ingresso essendo situata ad un livello di altezza superiore rispetto a detta luce di uscita.
  5. 5. Dispositivo, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di azionamento comprendono un elettromagnete agente a comando su un organo mobile suscettibile di attrazione magnetica e collegato a detta paletta per la sua rotazione attorno a detto asse di incernieramento.
  6. 6. Dispositivo, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta paletta costituisce il ramo di una prima leva infulcrata, con una porzione intermedia del suo sviluppo, attorno a detto asse di incernieramento; detto organo mobile essendo collegato al ramo apposto di detta prima leva.
  7. 7. Dispositivo, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto organo mobile comprende una seconda leva infulcrata ad una struttura di supporto e girevole attorno al suo fulcro per azione dell'attivazione di detto elettromagnete, detta seconda leva essendo collegata a detta prima leva attraverso una barra di rinvio.
  8. 8. Dispositivo, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta prima leva è girevole attorno a detto asse di incernieramento, nel senso attuante l'apertura di.detta luce di ingresso, in contrasto a mezzi elastici di richiamo.
  9. 9. Dispositivo, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto elettromagnete è posto all'interno di un involucro connesso a detto corpo cavo superiormente a detta camera; detta paletta essendo rivestita da una membrana interposta, con una sua porzione, tra detto involucro e detto corpo cavo per isolare a tenuta di fluido l 'interno di detto involucro da detta camera .
  10. 10. Dispositivo, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto elettromagnete è orientato con l'asse del suo nucleo sostanzialmente in orizzontale perpendicolarmente a detto asse di incernieramento; detta seconda leva essendo infulcrata a detto involucro attorno ad un asse sostanzialmente parallelo a detto asse di incernieramento ed affacciandosi ad un'estremità assiale di detto nucleo; detta barra di rinvio essendo supportata scorrevolmente dal corpo di detto elettromagnete lungo una direzione parallela all'asse di detto nucleo; il ramo di detta prima leva, opposto a detta paletta rispetto a detto asse di incernieramento, affacciandosi a detto elettromagnete dalla parte opposta a detta seconda leva.
  11. 11. Dispositivo per l'erogazione di fluidi alimentari, particolarmente per distributori automatici o semiautomatici di bevande calde o fredde, caratterizzato dal fatto di comprendere una o più delle caratteristiche descritte e/o illustrate,
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