ITFO980028A1 - Perfezionamenti alle centrali aspiranti degli impianti aspirapolverecentralizzati per abbattere ed evacuare le polveri con acqua. - Google Patents

Perfezionamenti alle centrali aspiranti degli impianti aspirapolverecentralizzati per abbattere ed evacuare le polveri con acqua. Download PDF

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ITFO980028A1
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nebulizer
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Alberto Lazzarini
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Harper S S R L
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Description

Descrizione del trovato avente come titolo "PERFEZIONAMENTI ALLE CENTRALI ASPIRANTI DEGLI IM-PIANTI ASPIRAPOLVERE CENTRALIZZATI PER ABBATTERE ED EVACUARE LE POLVERI CON ACQUA".
DESCRIZIONE
Notoriamente gli impianti aspirapolvere centralizzati hanno una pluralità di prese di aspirazione distribuite strategicamente in diversi punti di un edificio e collegate, mediante una rete di tubazioni sotto traccia, ad un'unica centrale aspirante dove le polveri, giungendo con l'aria aspirata, vengono in parte abbattute con un movimento ciclonico ed in parte trattenute da un filtro attraverso il quale agisce il gruppo aspirante.
Mentre l'aria filtrata viene convogliata all’esterno e preferibilmente lungo un condotto di scarico, le polveri cadono sul fondo del vano di filtraggio, ovvero in un apposito contenitore asportabile e quasi sempre attrezzato per potervi fissare un sacchetto di plastica da rimuovere periodicamente con le polveri raccolte.
Le eventuali differenze attualmente riscontrabili tra le centrali aspiranti di diversa provenienza riguardano quasi esclusivamente il tipo di motore di cui il gruppo aspirante è dotato e che, mentre in alcune è raffreddato da un'apposita ventola, in altre si avvale del raffreddamento offerto dal passaggio dell'aria aspirata e diretta ad un condotto di scarico.
Pertanto, nelle centrali aspiranti note, indipendentemente dalla presenza o meno del sacchetto di plastica e dei relativi mezzi di fissaggio, tutte le polveri raccolte permangono nel vano di filtraggio fino al momento del prelievo. Ne consegue che ad ogni avvio dell'impianto di aspirazione, a scapito della durata del filtro ed anche della qualità del filtraggio, tutte le polveri in precedenza raccolte vengono coinvolte dal movimento ciclonico dell'aria aspirata ed è probabile che le micropolveri, inizialmente trattenute nel vano di filtraggio, attraversino il filtro in una successiva fase di aspirazione.
Occorre inoltre osservare che attualmente è sconsigliato l'uso di un qualsiasi impianto aspirante centralizzato quando occorre rimuovere liquidi ed eventuali corpi appuntiti oppure taglienti (frammenti di vetro, trucioli di metallo, chiodi, stuzzicadenti, ecc.), essendo tutte le centrali dotate di filtro in carta la cui integrità verrebbe ovviamente compromessa da simili rifiuti.
Al fine di evitare il permanere delle polveri nel vano di filtraggio ed il loro coinvolgimento nella movimentazione ciclonica di successive aspirazioni, alcune centrali aspiranti di nuova concezione sono congegnate in modo che, al cessare di ogni fase aspirante, le polveri cadano in un vano di raccolta chiuso ed accessibile solo temporaneamente mediante l’apertura automatica di una valvola, oppure nel sifone di un sistema di evacuazione con acqua, anch’esso automatico.
Tuttavia, risultano ancora oggi irrisolti i più gravi problemi connessi all’impiego del filtro tradizionale in quanto, anche se protetto da corpi rigidi o taglienti mediante uno scudo cilindrico di materiale rigido nel quale è inserito a formare un'intercapedine, ciò non evita l'accumulo delle polveri all'esterno del suddetto filtro ed i periodici interventi di pulizia per assicurarne l'efficienza.
I perfezionamenti compresi nel presente trovato rivoluzionano il settore delle centrali aspiranti in quanto evitano l'impiego del filtro tradizionale e sollevano le centrali aspiranti dai problemi conseguenti .
In sintesi, l’abbattimento delle polveri e la loro evacuazione avvengono mediante acqua ed è pertanto previsto l'allacciamento della centrale aspirante sia alla rete idrica come a quella fognaria.
Ad onor del vero, sono già noti sistemi ad acqua per l'abbattimento delle polveri o di altre sostanze nocive volatili, ma i perfezionamenti esposti nel presente trovato risultano comunque particolarmente originali ed innovativi essendo stato necessario escogitare accorgimenti specifici che consentissero, all'interno del medesimo involucro, sia un efficace abbattimento delle polveri per mezzo dell'acqua con cui evacuarle successivamente e sia l'eliminazione di tutte le particelle d'acqua rimaste in sospensione nell'aria dovendo quest 'ultima, prima dell'espulsione attraverso un apposito condotto di scarico, raffreddare il motore elettrico (through flow) dell'uno o più gruppi aspiranti di cui la centrale è dotata.
Infatti, grazie ai perfezionamenti ideati, nella nuova centrale aspirante si ha dapprima il lavaggio dell'aria con l'acqua dalla stessa nebulizzata attraverso un passaggio forzato di accelerazione e successivamente, grazie al moto vorticoso di un ciclone a cui l'aria è sottoposta prima di giungere al motore elettrico di ciascun gruppo aspirante, vengono separate, dal flusso d'aria in uscita, tutte le particelle d'acqua nebulizzata eventualmente rimaste ancora in sospensione.
Per meglio descrivere il trovato sono state allegate tre tavole di disegno, raffiguranti schematicamente una preferita forma di attuazione e dove, a solo titolo indicativo e non limitativo, sono rappresentate:
- la FIG. 1, che mostra la centrale aspirante sezionata verticalmente, secondo ZZ, in corrispondenza del nebulizzatore;
- la FIG. 2, che mostra la centrale aspirante sezionata verticalmente, secondo WW, in corrispondenza del ciclone;
- le FIGG. 3 e 4, che mostrano la centrale aspirante sezionata orizzontalmente e rispettivamente secondo XX e YY.
Secondo la versione qui rappresentata, la centrale aspirante è interamente racchiusa in un involucro 1 che, cilindrico nella parte superiore e troncoconico in quella inferiore, termina in un raccordo sifonato 2 comunicante, attraverso una elettrovalvola, con il condotto di scarico 4 da collegare alla rete fognaria.
In detto raccordo 2, sifonato per impedire l'afflusso dei miasmi dalla rete fognaria, è previst un coperchio 3 per consentire la periodica ispezione e pulizia sia del sifone e sia di una griglia amovibile ivi disposta ad evitare intralci all'elettrovalvola di scarico ed anche l'intasamento del condotto 4 con rifiuti più o meno ingombranti. Inoltre, il sifone e la griglia consentono anche il recupero di piccoli oggetti aspirati incidentalmente.
Nella parte tronco-conica inferiore del suddetto involucro 1 si addentrano tangenzialmente, preferibilmente a quote diverse e da opposte direzioni, i condotti 5 e 6 che, comandati da una elettrovalvola e collegati alla rete idrica, provvedono all'immissione dell'acqua di esercizio determinando nell'occasione un moto vorticoso di pulizia. Una valvola di non ritorno, situata nel condotto 7 affacciantesi nella porzione cilindrica dell'involucro 1, definisce l'esatto livello al quale deve giungere l'acqua di esercizio prima dell'avvio del gruppo aspirante. Tale livello, indicato nei disegni dalla linea tratteggiata 8, sommerge la parte inferiore del nebulizzatore A e del ciclone B, entrambi discendenti dalla base orizzontale 9 aperta soltanto in corrispondenza del cilindro interno 16 del ciclone e formante un'intercapedine con la sovrastante base orizzontale 10 aperta in corrispondenza del gruppo aspirante 11 ivi supportato.
Dopo l’afflusso della giusta quantità di acqua di esercizio, l’avvio automatico del gruppo aspirante 11, comunicante con l'esterno attraverso il condotto 12 affacciantesi nel vano motore per consentire l'espulsione dell'aria, determina una depressione in tutte le zone della centrale aspirante tra loro comunicanti, con esclusione quindi del vano motore e della zona Al del nebulizzatore A nella quale, attraverso il condotto 13, giungono l'aria e le polveri aspirate dall'impianto.
Come raffigurato nei disegni delle FIGG. 1 e 2, nelle zone in depressione si ha un innalzamento del liquido con conseguente sensibile abbassamento nella zona Al del nebulizzatore A dove, giungendo il livello dell’acqua a filo del bordo inferiore della parete 14, la differenza di pressione esistente ai due opposti lati di detta parete ed il sottile varco creato nell'acqua dal passaggio dell'aria producono un flusso piatto talmente veloce da consentire la nebulizzazione dell'acqua in finissime gocce che, venendo poi a contatto con la polvere in sospensione nell'aria, formano agglomerati sempre più pesanti che ricadono nell'acqua sottostante .
Come si evince dai disegni delle FIGG. 1, 3 e 4, al di sotto della camera Al del nebulizzatore, avente conformazione cilindrica solo nella parte superiore essendo piana la parete verticale 14 che separa la suddetta camera Al da quella adiacente A2, trovasi una parete verticale 17 che, parallela alla parete 14 e stabilmente sommersa in quanto giungente ad una quota più bassa rispetto al bordo inferiore della suddetta parete 14, ottimizza la nebulizzazione delimitando e concentrando la turbolenza dell’acqua in prossimità del passaggio forzato dell'aria.
Per migliorare ulteriormente l'efficacia del nebulizzatore, la camera di nebulizzazione A2 è conformata ad allargare dal basso verso l'alto e si affaccia all’interno dell'involucro 1 con una bocchetta orientata verso il basso.
Poiché il nebulizzatore non è collegato direttamente al ciclone ed anzi la bocchetta del primo è orientata in modo che il flusso in uscita discenda a lambire l’acqua sottostante prima di disperdersi nell'involucro 1, buona parte del liquido nebulizzato, con o senza polveri, ritorna in acqua ancor prima di giungere al ciclone B, situato anch'esso all'interno dell'involucro 1 nel quale si affaccia con una bocchetta orientata tangenzialmente rispetto all'intercapedine anulare formata dal cilindro esterno 15 parzialmente sommerso e da quello interno 16, più corto del primo ed accessibile dal basso, intorno al quale il flusso d'aria con le gocce d'acqua in sospensione discende con un moto vorticoso prima di risalire, all'interno dello stesso cilindro 16, verso il gruppo aspirante 11 ed il relativo motore elettrico da raffreddare. Grazie alla forza centrifuga impressa dal ciclone alla corrente aeriforme, le eventuali particelle d'acqua ancora in sospensione si depositano contro la superficie interna del cilindro 15 e discendono lungo questa nell'acqua sottostante .che sarà evacuata successivamente, attraverso il condotto 4, previa apertura dell'apposita elettrovalvola di scarico.
Alla stessa stregua di altre centrali aspiranti note, il funzionamento della presente centrale perfezionata è regolato automaticamente da una centralina elettronica che, oltre a comandare le elettrovalvole per l'ingresso e lo scarico dell'acqua, comanda l'avvio dell'uno o più gruppi aspiranti soltanto dopo l'afflusso dell'acqua di esercizio fino al livello prestabilito per il funzionamento della centrale.
Nei casi in cui la centrale perfezionata fosse attrezzata con più gruppi aspiranti, la centralina elettronica provvederebbe anche a regolare automaticamente il loro intervento in relazione alle esigenze operative del momento.
Infine, anche se l'esempio raffigurato e descritto si avvale di un unico gruppo aspirante 11 situato in un vano ricavato nella parte superiore dell'involucro 1, in pratica l'uno o più gruppi aspiranti potrebbero avere una diversa collocazione, anche all'esterno dell'involucro 1, purché l'aria vi giunga comunque passando per il ciclone B.
E' ovvio che, ferme restando le caratteristiche di massima illustrate e descritte, non sono escluse eventuali modifiche e varianti che, comunque comprese nel presente ambito brevettuale, in pratica potrebbero anche riguardare o derivare dall’impiego di gruppi aspiranti con motori di tipo diverso da quello (through flow) previsto nell'esempio rappresentato e descritto.

Claims (1)

  1. RIVENDICAZIONI 1) "PERFEZIONAMENTI ALLE CENTRALI ASPIRANTI DEGLI IMPIANTI ASPIRAPOLVERE CENTRALIZZATI PER ABBATTERE ED EVACUARE LE POLVERI CON ACQUA", nonché per separare quest'ultima dall'aria in tal modo utilizzabile per il raffreddamento del motore elettrico del gruppo aspirante, caratterizzati in via principale dal fatto che nelle centrali perfezionate, racchiuse in un involucro 1 allacciato alla rete idrica ed a quella fognaria per il prelievo e lo scarico dell'acqua di esercizio, viene effettuato dapprima il lavaggio dell'aria con l'acqua dalla stessa nebulizzata attraverso un passaggio forzato di accelerazione e successivamente, grazie al moto vorticoso di un ciclone a cui l'aria è sottoposta prima di giungere al motore elettrico di ciascun gruppo aspirante, vengono separate, dal flusso d'aria in uscita, tutte le particelle d'acqua nebulizzata eventualmente rimaste ancora in sospensione . 2) "PERFEZIONAMENTI ", come alla precedente rivendicazione, caratterizzati dal fatto che il nebulizzatore A per il lavaggio dell'aria con l'acqua dalla stessa nebulizzata ed il ciclone B per trattenere le gocce d'acqua trascinate dal flusso d'aria in uscita sono entrambi parzialmente immersi nell'acqua di esercizio sulla quale si affacciano tutti i vani interessati dal passaggio dell'aria e nella quale possono quindi ricadere, in qualsiasi momento, le gocce d'acqua nebulizzata con le polveri raccolte. 3) "PERFEZIONAMENTI , come alle precedenti rivendicazioni, caratterizzati dal fatto che l'involucro 1, cilindrico nella parte superiore e tronco-conico in quella inferiore, termina in un raccordo sifonato 2 che, comunicante attraverso una elettrovalvola con il condotto di scarico 4 da collegare alla rete fognaria, è provvisto di un coperchio 3 per la periodica ispezione e pulizia sia del sifone e sia di una griglia amovibile ivi disposta ad evitare intralci all'elettrovalvola di scarico ed anche l'intasamento del condotto 4 con rifiuti più o meno ingombranti. 4) "PERFEZIONAMENTI ", come alla rivendicazione n. 3), caratterizzati dal fatto che nella parte tronco-conica inferiore dell'involucro 1 si addentrano tangenzialmente, preferibilmente a quote diverse e da opposte direzioni, i condotti 5 e 6 che, comandati da una elettrovalvola e collegati alla rete idrica, provvedono all'immissione dell'acqua di esercizio della centrale realizzando un moto vorticoso di pulizia. 5) "PERFEZIONAMENTI ", come alle precedenti rivendicazioni, caratterizzati dal fatto che una valvola di non ritorno, situata nel condotto 7 affacciatesi nella porzione cilindrica dell’involucro 1, definisce l'esatto livello al quale deve giungere l'acqua di esercizio prima dell'avvio del gruppo aspirante essendo necessario che detta acqua sommerga la parte inferiore del nebulizzatore A e del ciclone B, entrambi discendenti dalla base orizzontale 9 aperta soltanto in corrispondenza del cilindro interno 16 del ciclone e formante un'intercapedine con la sovrastante base orizzontale 10 aperta in corrispondenza del gruppo aspirante 11 ivi supportato. 6) "PERFEZIONAMENTI ", come alle precedenti rivendicazioni, caratterizzati dal fatto che dopo l'afflusso della giusta quantità di acqua di esercizio e l'avvio automatico del gruppo aspirante 11 comunicante con 1'esterno attraverso il condotto di scarico 12 affacciantesi nel vano motore per l'espulsione dell'aria, si ottiene, in tutte le zone della centrale aspirante tra loro comunicanti, una depressione e l'innalzamento del livello dell'acqua a scapito della zona Al del nebulizzatore A dove, invece, il livello dell'acqua discende fino al filo del bordo inferiore della parete 14 in corrispondenza del quale, grazie alla differenza di pressione esistente ai due opposti lati di detta parete ed al sottile varco creato nell'acqua dal passaggio dell'aria, si forma un flusso piatto talmente veloce da nebulizzare l'acqua in finissime gocce che, a contatto con la polvere in sospensione nell'aria, formano agglomerati sempre più pesanti e destinati a ricadere nell'acqua sottostante . 7) "PERFEZIONAMENTI ", come alle precedenti ri_ vendicazioni, caratterizzati dal fatto che la camera Al del nebulizzatore, dove attraverso il condotto 13 giungono l'aria e le polveri aspirate dall'impianto, è cilindrica solo nella parte superiore essendo piana la parete verticale 14 che separa la suddetta camera Al da quella adiacente A2. 8) "PERFEZIONAMENTI ", come alle precedenti rivendicazioni, caratterizzati dal fatto che nella parte inferiore del nebulizzatore, in corrispondenza della sovrastante camera Al, trovasi una parete verticale 17 che, parallela alla parete 14 e stabilmente sommersa dall'acqua in quanto giungente ad una quota più bassa rispetto al bordo inferiore della suddetta parete 14, ottimizza la nebulizzazione delimitando e concentrando la turbolenza dell'acqua in prossimità del passaggio forzato dell’aria. 9) "PERFEZIONAMENTI ", come alle precedenti rivendicazioni, caratterizzati dal fatto che l'efficacia del nebulizzatore risulta incrementata dall'avere la camera di nebulizzazione A2 conformata ad allargare dal basso verso l'alto e ad affacciarsi all'interno dell'involucro 1 con una bocchetta che, orientata verso il basso, indirizza il flusso in uscita a discendere per lambire l'acqua sottostante. 10) "PERFEZIONAMENTI ", come alle precedenti rivendicazioni, caratterizzati dal fatto che l’aria e le particelle d'acqua immesse dal nebulizzatore A nell'involucro 1 incontrano successivamente il ciclone B e vi accedono attraverso una bocchetta orientata tangenzialmente rispetto all'intercapedine anulare formata dal cilindro esterno 15 parzialmente sommerso e da quello interno 16, più corto del primo ed accessibile dal basso, intorno al quale il flusso d'aria, prima di risalire verso il gruppo aspirante 11 ed il relativo motore elettrico da raffreddare, discende con un moto vorticoso depositando, per forza centrifuga e contro la superficie interna del cilindro 15, le eventuali particelle d'acqua rimaste ancora in sospensione. 11) "PERFEZIONAMENTI ", come alle precedenti rivendicazioni, caratterizzati dal fatto che una centralina elettronica, oltre a comandare le elettrovalvole per l'ingresso e lo scarico dell'acqua, comanda l'avvio dell'uno o più gruppi aspiranti soltanto dopo l'afflusso dell'acqua di esercizio fino al livello prestabilito per il funzionamento della centrale ed inoltre, in presenza di due o più gruppi aspiranti, la stessa centralina elettronica provvede anche a regolare automaticamente il loro intervento in relazione alle esigenze operative del momento. 12) "PERFEZIONAMENTI ", come alle prededenti rivendicazioni, caratterizzati dal fatto che l'uno o più gruppi aspiranti, di una centrale potrebbero avere una collocazione diversa da quella raffigurata nell'esempio, anche all'esterno dell'involucro 1, purché l'aria aspirata giunga comunque ad essi soltanto dopo un movimento ciclonico che ne assicuri la separazione dall'acqua. 13) "PERFEZIONAMENTI ALLE CENTRALI ASPIRANTI DEGLI IMPIANTI ASPIRAPOLVERE CENTRALIZZATI PER ABBATTERE ED EVACUARE LE POLVERI CON ACQUA", come a tutte le precedenti rivendicazioni, sostanzialmente come illustrati e descritti per gli scopi specificati ed indipendentemente da quelle modifiche o varianti che, senza esulare dal presente ambito brevett ale, in pratica potrebbero anche riguardare o derivare dall'impiego di gruppi aspiranti con motori di tipo diverso da quello (through flow) previsto nell'esempio rappresentato e descritto.
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