ITFI960026A1 - Dispositivo laser per il trattamento di sintomatologie dolorose e relativo metodo - Google Patents

Dispositivo laser per il trattamento di sintomatologie dolorose e relativo metodo Download PDF

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ITFI960026A1
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laser
laser beam
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laser source
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IT96FI000026A
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Leonardo Masotti
Francesco Muzzi
Francesco Repice
Cesare Paolini
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El En S R L
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Abstract

Il sistema modulare comprende una pluralità di moduli trasportatori (50 - 59), ciascuno corredato di una propria motorizzazione (53.H, 55.M), di almeno un sensore (53.F, 55.F) di rilevamento della presenza di un carico e di un autonomo dispositivo di controllo (50.C - 59.C). I dispositivi di controllo sono tra loro collegati da una rete di logica (65) per lo scambio reciproco di informazioni e da una rete di potenza (61) per l'alimentazione delle motorizzazioni dei singoli moduli. (Fig. 2)

Description

"Dispositivo laser per il trattamento di sintomatologie dolorose e relativo metodo"
DESCRIZIONE
Campo tecnico
La presente invenzione si riferisce ad un dispositivo per il trattamento locale, di sintomatologie tramite applicazione laser, ad esempio per impiego in fisioterapia.
Stato della tecnica
L'impiego del laser in applicazioni mediche ed estetiche è noto.
Nel settore più strettamente terapeutico il laser viene impiegato ad esempio per convogliare attraverso un endoscopio ed una fibra ottica un fascio ad alta densità di energia all'interno di un organo per la distruzione di polipi per ipertermia.
In campo estetico il laser viene impiegato con basse energie per il trattamento anti- invecchiante della pelle.
Sommario del1'invenzione
Sostanzialmente , la presente invenzione si basa sul riconoscimento del fatto che applicando un fascio laser opportunamente defocalizzato ed entro una opportuna gamma di lunghezze d'onda in determinati punti dell'epidermide di un soggetto affetto da sintomatologie dolorose di varia origine (derivante ad esempio da traumi passati e recenti, artrosi o reumatismi), la stimolazione delle terminazioni nervose tramite l'energia incidente provoca una riduzione graduale ed infine anche la scomparsa del dolore.
Pertanto, forma oggetto della presente invenzione un dispositivo per il trattamento laser di sintomatologie dolorose, comprendente una prima sorgente laser, un primo mezzo convogliatore dell'energia laser ad un manipolo, e mezzi ottici, di defocalizzazione del fascio laser posti nel percorso del fascio laser.
Vantaggiosamente, il mezzo convogliatore è costituito da una fibra ottica, davanti all'estremità di uscita della quale sono disposti i mezzi ottici di defocalizzazione.
E' stato rilevato che effetti particolarmente consistenti e quindi risultati rapidi nella riduzione della sintomatologia dolorosa si ottengono con l'impiego di una sorgente impulsata che emette ad una lunghezza d'onda compresa fra 750 nanometri e 2,5 micrometri e preferibilmente tra 900 nanometri e 1,2 micrometri e con un'energia da 30 a 300 mJoule per impulso, e preferibilmente tra 100 e 200 mJoule per impulso. Una sorgente laser particolarmente idonea è il laser NdYAG con una lunghezza d'onda di 1,06 micrometri. La frequenza degli impulsi nonché la loro durata sono anch'essi parametri che influenzano sostanzialmente l'efficacia del trattamento. E' stato rilevato che la frequenza ottimale può essere selezionata tra 10 e 40 Hz e preferibilmente tra 15 e 25 Hz, per durate di impulso variabili da 100 a 200 microsecondi.
Il manipolo può venire tenuto alla distanza opportuna dall'epidermide del soggetto sottoposto dal trattamento dall'operatore. Per rendere l'impiego più sicuro e più agevole all'operatore, in una forma di attuazione preferita il manipolo è, tuttavia, corredato di un elemento distanziatore per tenere detti mezzi ottici di defocalizzazione ad una distanza predeterminata del corpo di un soggetto a cui viene applicato il trattamento, evitando la necessità di determinare e mantenere manualmente la distanza ottimale.
Sempre al fine di facilitare l'impiego del dispositivo, esso può essere corredato di una seconda sorgente laser che emette ad una lunghezza d'onda nel campo del visibile, e mezzi a fibra ottica od equivalenti per convogliare il fascio laser generato da detta seconda sorgente verso il manipolo.
I punti dove l'applicazione dell'energia laser fornisce i benefici maggiori, detti "trigger points" o punti di innesco sono determinati dalle caratteristiche anatomiche del corpo. Essi si localizzano, ad esempio, in corrispondenza dell'attacco tra muscolo e tendine. In tale zona si ha normalmente anche una riduzione dello spessore dell'epidermide. La determinazione del punto di innesco si può effettuare sulla base dell'esperienza. Ma ciò richiede adeguate conoscenze di anatomia e può rendere complesso l'impiego del dispositivo. Pertanto, allo scopo di ovviare a questi inconvenienti e di rendere più facilmente utilizzabile il dispositivo, secondo una forma di realizzazione particolarmente vantaggiosa viene previsto un rivelatore di "trigger point" cioè di punto di innesco, ad esempio operante tramite misurazione della resistenza attraverso l'epidermide. In corrispondenza dei punti di innesco, infatti, la resistenza cala dai valori normali di circa 200 kOhm a valori di pochi k.Ohm.
In una possibile forma di attuazione il rivelatore dei punti di innesco comprende una coppia di elettrodi associati al manipolo che, durante l'uso, vengono mantenuti a contatto con il corpo del soggetto sottoposto al trattamento, ed i quali sono collegati a mezzi di misurazione della resistenza elettrica tra detti elettrodi. I mezzi di misurazione determinano la generazione di un segnale di controllo che comanda l'emissione di un impulso o di una serie di impulsi da parte della a sorgente laser in corrispodenza della rivelazione di un punto di innesco.
Breve descrizione dei disegni
Il trovato verrà meglio compreso seguendo la descrizione e l'unito disegno, il quale mostra una pratica esemplificazione non limitativa del trovato stesso. Nel disegno l'unica figura mostra il manipolo del dispisitivo e schematicamente le sorgenti laser ed i sistemi di controllo.
Descrizione dettagliata dell'invenzione Nell'allegato disegno schematico, con 1 è indicata una sorgente laser, ad esempio un laser NdYAG con un'emissione a 1,06 micrometri, collegato tramite una fibra ottica 3 ad un manipolo 5. All'interno del manipolo l'estremità di uscita 3A della fibra ottica 3 è fissata tramite un manicotto elastico 7 ed una ghiera di serraggio 9. Di fronte all'estremità 3A della fibra ottica 3 è disposta un'ottica di defocalizzazione 11, 13.
Il manipolo 5 termina con un'estremità convergente 5A alla quale è fissato un distanziale 15 con una superficie 15A che viene portata a contatto con l'epidermide E del soggetto a cui viene applicato il trattamento. In questo modo l'ottica di defocalizzazione 11, 13 viene tenuta sempre ad una distanza prestabilita dall'epidermide. Cosi una volta fissata l'energia è univocamente determinata la densità di energia.
Una seconda sorgente laser 17 che emette in continuo con una lunghezza d'onda nel visibile inietta un fascio laser nella fibra 3 tramite una fibra ottica ausiliaria 19, un connettore 21 ed un miscelatore. In alternativa, ed in maniera equivalente, la seconda sorgente laser può inviare il fascio in un dispositivo noto di miscelazione coassiale dei due fasci laser. I due fasci resi coassiali vengono poi inviati ad un dispositivo noto per il lancio in fibra.
In questo modo la zona di trattamento è illuminata e può essere vista dall'operatore anche in presenza del distanziale 15, se questo è aperto oppure realizzato con un materiale trasparente.
Al distanziale 15 sono associati due elettrodi 23, 25 collegati ad un misuratore di resistenza 27. Questo misura la resistenza dell'epidermide in corrispondenza della zona di applicazione del manipolo 5 e, tramite un generatore di segnale di innesco 29, genera un segnale di controllo per la sorgente laser 1 in modo tale che quest'ultima emetta impulsi alla frequenza e della durata desiderate quando il manipolo 5 si trova in corrispondenza di un punto di innesco o "trigger point", dove la resistenza misurata dal misuratore 27 è minore.
E' inteso che il disegno non mostra che una esemplificazione data solo quale dimostrazione pratica del trovato, potendo esso trovato variare nelle forme e disposizioni senza peraltro uscire dall'ambito del concetto che informa il trovato stesso. L'eventuale presenza di numeri di riferimento nelle rivendicazioni accluse ha lo scopo di facilitare la lettura delle rivendicazioni con riferimento alla descrizione ed al disegno, e non limita l'ambito della protezione rappresentata dalle rivendicazioni.

Claims (16)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Dispositivo per il trattamento laser di sintomatologie dolorose, comprendente una prima sorgente laser (1), un mezzo convogliatore (3) dell'energia laser ad un manipolo (5), e mezzi ottici (11, 13), di defocalizzazione del fascio laser posti nel percorso di detto fascio laser.
  2. 2. Dispositivo come da rivendicazione 1, in cui detto mezzo convogliatore è una fibra ottica (3) e che detti mezzi ottici di defocalizzazione sono posti davanti all'estremità di uscita (3A) delia fibra ottica.
  3. 3. Dispositivo come da rivendicazione 1 o 2, in cui detta sorgente laser è una sorgente impulsata che emette ad una lunghezza d'onda compresa fra 0,75 e 2,5 micrometri e preferibilmente tra 0,9 e 1,5 micrometri.
  4. 4. Dispositivo come da rivendicazione 3, in cui detta sorgente laser emette impulsi con energia compresa fra 30 e 300 mJoule e preferibilmente fra 80 e 200 mJoule.
  5. 5. Dispositivo come da rivendicazione 2 o 3, in cui detta sorgente laser emette un fascio laser impulsato con impulsi di durata compresa fra 100 e 200 raicrosecondi e ad una frequenza selezionabile tra 10 e 40 Hz.
  6. 6. Dispositivo come da una o più delle rivendicazloni precedenti, in cui detto manipolo (5) è corredato di un elemento distanziatore (15) per tenere detti mezzi ottici di defocalizzazione (11, 13) ad una distanza predeterminata dal corpo di un soggetto a cui viene applicato il trattamento,
  7. 7. Dispositivo come da una o più delle rivendicazioni precedenti, comprendente una seconda sorgente laser (17) che emette ad una lunghezza d'onda nel campo del visibile, e mezzi (3, 19) per convogliare il fascio laser generato da detta seconda sorgente verso detto manipolo.
  8. 8. Dispositivo come da rivendicazioni 2 e 7, in cui detta seconda sorgente laser 117) è associata a mezzi per iniettare l'energia emessa da detta seconda sorgente laser (17) nella detta fibra ottica (3),
  9. 9. Dispositivo come da una o più delle rivendicazioni precedenti, comprendente un rivelatore di "trigger point" che emette un segnale di rivelazione di un "trigger point" e mezzi di sincronizzazione tra detto segnale di rivelazione del "trigger point" e l'emissione di un fascio laser da detta prima sorgente laser (1).
  10. 10. Dispositivo come da rivendicazione 9, in cui detto rivelatore comprende una coppia di elettrodi (23, 25) associati a detto manipolo (5) che, durante l'uso. vengono mantenuti a contatto con il corpo in un soggetto sottoposto al trattamento, ed i quali sono collegati a mezzi (27) di misurazione della resistenza elettrica tra detti elettrodi (23, 25), detti mezzi di misurazione determinando la generazione di un segnale di controllo che comanda l'emissione di un impulso od una serie di impulsi da parte di detta prima sorgente laser (1).
  11. 11. Metodo per il trattamento laser di sintomatologie dolorose in cui un fascio laser defocalizzato viene convogliato sull'epidermide di un soggetto sottoposto al trattamento in corrispondenza di un "trigger point".
  12. 12. Metodo come da rivendicazione 11, in cui detto fascio laser è un fascio laser impulsato.
  13. 13. Metodo come da rivendicazione 12, in cui detto fascio laser ha una lunghezza d'onda compresa fra 0,75 e 2,5 micrometri e preferibilmente fra 0,9 e 1,5 micrometri.
  14. 14. Metodo come da rivendicazione 11 e 12, in cui detto fascio laser emette impulsi con un'energia compresa fra 30 e 300 raJoule e preferibilmente fra 80 e 200 mJoule.
  15. 15. Metodo come da una o più delle rivendicazioni 12 a 14, in cui gli impulsi di detto fascio laser hanno una durata compresa fra 100 e 200 microsecondi.
  16. 16, Metodo come una o più delle rivendicazioni 11 a 15, in cui detto "trigger point" viene localizzato tramite una misura di resistività sull'epidermide con un sistema di misurazione ad elettrodi ed in cui quando detto sistema di misurazione individua un "trigger point” emette un segnale di attivazione di una sorgente laser per emettere uno o più impulsi laser in corrispondenza dì detto "trigger point".
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