ITFI20090227A1 - Dispositivo per lo sgancio automatico di una linea, in particolare una linea di collegemento di una vela da kite surfung al corpo del surfista - Google Patents

Dispositivo per lo sgancio automatico di una linea, in particolare una linea di collegemento di una vela da kite surfung al corpo del surfista Download PDF

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ITFI20090227A1
ITFI20090227A1 IT000227A ITFI20090227A ITFI20090227A1 IT FI20090227 A1 ITFI20090227 A1 IT FI20090227A1 IT 000227 A IT000227 A IT 000227A IT FI20090227 A ITFI20090227 A IT FI20090227A IT FI20090227 A1 ITFI20090227 A1 IT FI20090227A1
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Nardi Dei Gherardo Flaccomio
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Nardi Dei Gherardo Flaccomio
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    • B63SHIPS OR OTHER WATERBORNE VESSELS; RELATED EQUIPMENT
    • B63HMARINE PROPULSION OR STEERING
    • B63H8/00Sail or rigging arrangements specially adapted for water sports boards, e.g. for windsurfing or kitesurfing
    • B63H8/10Kite-sails; Kite-wings; Control thereof; Safety means therefor
    • B63H8/18Arrangements for connecting the user to a kite-sail; Kite-safety means, e.g. chicken loops, safety leashes or quick release mechanisms
    • FMECHANICAL ENGINEERING; LIGHTING; HEATING; WEAPONS; BLASTING
    • F16ENGINEERING ELEMENTS AND UNITS; GENERAL MEASURES FOR PRODUCING AND MAINTAINING EFFECTIVE FUNCTIONING OF MACHINES OR INSTALLATIONS; THERMAL INSULATION IN GENERAL
    • F16GBELTS, CABLES, OR ROPES, PREDOMINANTLY USED FOR DRIVING PURPOSES; CHAINS; FITTINGS PREDOMINANTLY USED THEREFOR
    • F16G11/00Means for fastening cables or ropes to one another or to other objects; Caps or sleeves for fixing on cables or ropes
    • F16G11/10Quick-acting fastenings; Clamps holding in one direction only
    • FMECHANICAL ENGINEERING; LIGHTING; HEATING; WEAPONS; BLASTING
    • F16ENGINEERING ELEMENTS AND UNITS; GENERAL MEASURES FOR PRODUCING AND MAINTAINING EFFECTIVE FUNCTIONING OF MACHINES OR INSTALLATIONS; THERMAL INSULATION IN GENERAL
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Description

DISPOSITIVO PER LO SGANCIO AUTOMATICO DI UNA LINEA, IN PARTICOLARE UNA LINEA DI COLLEGAMENTO DI UNA VELA DA KITE SURFING AL CORPO DEL
SURFISTA
DESCRIZIONE
La presente invenzione riguarda specialmente il settore delle attrezzature per lo sport acquatico noto come “kite surfing†e più in particolare ha per oggetto un dispositivo di emergenza per lo sgancio dell’ala dal corpo dell’utente. Il dispositivo in questione si presta d'altra parte più genericamente ad essere utilizzato anche in altri ambiti, sportivi o meno.
Come à ̈ noto nella pratica sportiva del kite surfing l’utente, d’ora in avanti chiamato per semplicità “surfista†, calza una tavola galleggiante, in genere di materiale plastico, ed à ̈ collegato per mezzo di cavi ad uno speciale telo, detto ala o vela, che gonfiato dal vento lo trascina, consentendo la navigazione, e lo solleva dal pelo dell’acqua per l’esecuzione di salti ed evoluzioni acrobatiche in aria ed esercizi vari. In particolare, l’ala à ̈ costituita da un telo sostanzialmente rettangolare dai cui angoli del lato posteriore, rispetto alla direzione di avanzamento determinata dal vento, si estendono due cavi fissati alle estremità di una barra di guida manovrata come un manubrio dal surfista per il pilotaggio dell’ala. Dagli angoli del lato anteriore dell’ala si estendono altri due cavi convergenti al centro della barra di guida e passanti attraverso di essa per terminare fissati ad un anello, detto "chicken loop", atto ad impegnarsi su un gancio estendentesi da una barra di connessione, detto trapezio, solidale al corpo del surfista. Facendo scorrere la barra di guida lungo il cavo centrale solidale al trapezio à ̈ possibile regolare la portanza dell’ala.
Normalmente il surfista à ̈ dunque attaccato all’ala per mezzo del gancio su cui si impegna l’anello (chicken loop) posto all’estremità dei cavi connessi agli angoli anteriori dell’ala. Risulta importante, soprattutto nella fase di apprendimento della pratica sportiva del kite surfing, mantenere l’anello impegnato saldamente sul gancio affinché non vi sia possibilità di sgancio accidentale. Può del resto risultare utile, in certe circostanze, poter svincolare volontariamente la barra di guida dal trapezio, e vincolarla di nuovo, in modo rapido e sicuro. Ad assicurare tale funzionalità provvedono vari dispositivi della tecnica nota, tra cui in modo particolarmente soddisfacente quello descritto nella pubblicazione di domanda internazionale PCT n. WO/2007/000787.
Una circostanza che tuttavia può essere fonte di gravi pericoli per l'incolumità del surfista à ̈ quella che si determina in caso di repentini cambiamenti peggiorativi delle condizioni ambientali, con il sopraggiungere improvviso di fortissime raffiche di vento, talmente brusche ed inaspettate da non lasciare all'utente la freddezza ed il tempo e necessari all'azione di sgancio volontario. Il surfista può così rimanere totalmente in balia della vela, venendo sollevato e trascinato senza alcuna possibilità di controllo. Le conseguenze di situazioni del genere possono essere, e sono purtroppo state in passato, gravissime e persino fatali, specialmente ove si verifichino nella fase di rientro o addirittura di disarmo sulla terraferma, quando l'utente à ̈ più facilmente esposto ad urti con ostacoli ambientali quali natanti, rocce, edifici, infrastrutture in genere, autoveicoli ecc..
Lo scopo della presente invenzione à ̈ di fornire un nuovo dispositivo di fissaggio per praticare l’attività sportiva del kite surfing il quale consenta di affrontare le situazioni ambientali appena descritte annullando o comunque riducendo sensibilmente i rischi per l'incolumità del surfista.
Un altro scopo della presente invenzione à ̈ quello di fornire un dispositivo di fissaggio del tipo summenzionato il quale presenti inoltre una ragionevole semplicità strutturale, tale da consentirne la produzione a costi relativamente contenuti e anche l’applicazione successiva ad attrezzature convenzionali e già esistenti.
Questi scopi vengono raggiunti con il dispositivo per lo sgancio automatico di una linea, in particolare una linea di collegamento di una vela da kite surfing al corpo del surfista, le cui caratteristiche essenziali sono definite dalla prima delle rivendicazioni annesse.
Caratteristiche e vantaggi del dispositivo per lo sgancio automatico di una linea, in particolare una linea di collegamento di una vela da kite surfing al corpo del surfista secondo l'invenzione risulteranno più chiaramente dalla descrizione che segue di sue forme realizzative, fatta a titolo esemplificativo e non limitativo, con riferimento ai disegni annessi in cui:
- la figura 1 Ã ̈ una vista assonometrica di un dispositivo secondo la presente invenzione, in una prima forma realizzativa;
- la figura 2 mostra il dispositivo di figura 1, ancora in vista assonometrica, ma in esploso;
- le figure 3 e 4 sono viste laterali del dispositivo di figura 1, rispettivamente in configurazione agganciata e sganciata;
- le figure 5 e 6 sono sezioni assiali del dispositivo, rispettivamente secondo le frecce V-V di figura 3 e VI-VI di figura 4;
- la figura 7 à ̈ una vista in sezione assiale di una variante costruttiva del dispositivo nella prima forma realizzativa, con rappresentate sia la configurazione agganciata sia quella sganciata, contestualmente in rispettive metà del dispositivo;
- la figura 8 Ã ̈ una vista assonometrica di un dispositivo secondo la presente invenzione, in una seconda forma realizzativa;
- la figura 9 mostra il dispositivo di figura 8, ancora in vista assonometrica, ma in esploso;
- la figura 10 Ã ̈ una vista dall'alto del dispositivo nella seconda forma realizzativa di cui alle figure 8 e 9;
- la figura 11 Ã ̈ una vista in sezione assiale secondo le frecce XI-XI di figura 10; - la figura 12 Ã ̈ una vista in sezione trasversale del dispositivo secondo le frecce XII-XII di figura 11;
- la figura 13 Ã ̈ una vista assonometrica di una variante costruttiva del dispositivo nella seconda forma realizzativa;
- la figura 14 Ã ̈ una vista dall'alto del dispositivo di figura 13; e
- la figura 15 Ã ̈ una vista in sezione assiale del dispositivo secondo le frecce XV-XV di figura 14.
Con riferimento alle figure da 1 a 7, il dispositivo secondo l'invenzione, in generale ed in particolare nella prima forma realizzativa mostrata in tali figure, viene disposto ad intercettare una linea L che, tradizionalmente in una attrezzatura da kite surfing, si diparte da un chicken loop C, cioà ̈ l'anello attraverso il quale avviene l'aggancio al corpo del surfista. In una prima variante costruttiva (figure 1-6) il dispositivo à ̈ integrato con lo stesso chicken loop C, mentre in una seconda variante (figura 7) esso va semplicemente ad intercettare la linea a monte dell'anello C. Ci si soffermerà di seguito in dettaglio sulla prima variante costruttiva, la seconda essendo d'altra parte del tutto conforme (a parte l'assenza dell'anello, sostituito da una connessione, non rappresentata, ad un segmento della linea L), come segnalato dall'identità degli indici numerici di riferimento adottati.
L'anello C ha una forma a goccia e, sul lato opposto a quello di curvatura più aperta, à ̈ solidale ad un elemento femmina, complessivamente indicato con 1, che si impegna reversibilmente con un elemento maschio 2, solidale alla linea L diretta all'ala dell'attrezzatura, non mostrata. Sia l'elemento maschio femmina 1 e che l'elemento maschio 2 hanno una configurazione assialsimmetrica rispetto ad un asse di simmetria X, che corrisponde all'asse lungo cui avviene la connessione/sconnessione reciproca. L'asse X giace sul piano dell'anello C cosicché. in pratica, l'elemento femmina 1 si estende radialmente dall'anello stesso.
L'elemento femmina 1 comprende un corpo a tazza 11 integralmente connesso all'anello C, con il fondo 11a all'estremità interna all'anello ed un vano 11b aperto all'estremità opposta. Il vano 11b à ̈ internamente filettato per impegnarsi con un manicotto tubolare 12 che aggetta coassialmente dal corpo 11 terminando all'estremità libera con una flangiatura 12a, preceduta da un gradino 12c che incrementa il diametro esterno rispetto a quello della porzione filettata. A monte del gradino 12c sono ricavate radialmente sul manicotto 12 aperture 12d, preferibilmente coniche con diametro crescente verso l'esterno, ad esempio in numero di quattro equidistanziate sulla circonferenza del manicotto.
La sede 12b definita internamente dal manicotto 12 ospita scorrevolmente uno spintore 13, a sua volta conformato a tazza con un fondo 13a rivolto verso il corpo 11, ed una flangiatura radiale 13c atta a riscontrare, in una posizione di fine corsa di espulsione corrispondente ad una configurazione di sgancio, su uno spallamento interno 12e della sede 12b del manicotto 12. Una molla elicoidale interna 14 Ã ̈ disposta entro il vano 11b e la sede 12b per sollecitare lo spintore 13 verso la posizione di fine corsa di espulsione o sgancio.
In tale posizione, assumibile solo in assenza dell'elemento maschio 2 (figure 6 e 7), lo spintore 13 intercetta le aperture 12d ricavate sul manicotto 12. La porzione terminale della sede 12 à ̈ inoltre sagomata, come si vedrà meglio tra breve, per accoppiarsi con il maschio 2 nella configurazione agganciata. In tale configurazione, il maschio 2 forza verso il basso lo spintore 13, che al contempo accoglie nel proprio vano interno 13b un'estremità dello stesso maschio.
Tornando alle aperture coniche 12d del manicotto 12, esse accolgono rispettive sferette 15 atte a spostarsi entro le aperture in modo più o meno decentrato rispetto all'asse X, per sporgere sia dalla superficie interna sia fa quella esterna del manicotto stesso. Una camicia tubolare 16 à ̈ impegnata scorrevolmente sull'esterno dell'assieme di corpo 11 e manicotto 12. La camicia 16 à ̈ internamente sagomata in modo da generare, in cooperazione con le variazioni di diametro esterno dell'assieme appena citato, un'intercapedine anulare 17, entro cui à ̈ alloggiata una molla esterna elicoidale 18. Quest'ultima à ̈ sollecitata in compressione tra una faccia di estremità 11c del corpo 11, ed un gradino 16a formato internamente dalla camicia 16. Entrambe le molle sono rappresentate in modo schematico nelle figure.
Sempre con riferimento alla camicia 16, essa si prolunga oltre l'intercapedine 17 nella zona delle aperture 12d con le sferette 15. In tale zona l'interno della camicia 16 à ̈ sagomato secondo una svasatura conica 16a (si veda in particolare la figura 7) che ne allarga il diametro, nel verso di espulsione, a partire da un valore nominale pari a quello esterno del manicotto 12 (con il quale à ̈ in contatto scorrevole) nella zona di filettatura. Alla svasatura 16a segue una porzione cilindrica 16b di diametro sostanzialmente corrispondente a quello massimo definito dal gradino 12c del manicotto 12, per cui in corrispondenza di tale porzione cilindrica il distanziamento dal manicotto 12 genera uno spazio anulare 19 atto da accogliere le sferette 15 sporgenti dalle aperture 12b. La porzione cilindrica 16b termina all'estremità 16c della camicia, contro cui à ̈ atta a riscontrare la flangiatura di estremità libera 12a del manicotto 12.
L'elemento maschio 2 consta in pratica di una spina che, come anticipato, va ad accoppiarsi con la porzione di estremità libera della sede 12b del manicotto 11 e con il vano interno 13b dello spintore 13. Più precisamente, sul maschio 2 sono individuabili, a partire dall'estremità di connessione con la linea L, quattro segmenti cilindrici di diametro progressivamente decrescente: un primo segmento a disco 21 di diametro tale da non potersi inserire entro la sede 12b; un secondo segmento 22, di diametro corrispondente ad una sezione di estremità libera della sede 12b; un terzo segmento 23, di diametro corrispondente ad una sezione della sede 12b in cui corrispondenza sono ricavate le aperture 12d, ed un quarto segmento di estremità libera 24 atto a penetrare il vano interno 13b dello spintore 13.
Lo scalino tra il secondo ed il terzo segmento 22, 23 à ̈ atto a corrispondere ad un corrispondente scalino formato nella sede 12b, nella configurazione di aggancio (figura 5), mentre lo scalino tra il terzo segmento 23 e quello di estremità 24 riscontra sull'estremità dello spintore 12, forzandolo in verso contrario a quello di espulsione. Sul terzo segmento 23 à ̈ infine ricavata una gola circonferenziale 25 atta ad impegnarsi con le sferette 15, sporgenti entro la sede 12b, nella configurazione di aggancio.
Il dispositivo secondo l'invenzione nella prima forma realizzativa opera nella seguente maniera. Nella configurazione di reciproco aggancio tra elemento maschio 2 ed elemento femmina 1 (figura 5), l'impedimento al distacco tra i due elementi nella direzione X Ã ̈ legata all'interferenza tra le sferette 15 e la gola 25 sul segmento 23. Tale interferenza, a sua volta effetto della sporgenza forzata delle sferette verso l'asse X, Ã ̈ causata dalla pressione della svasatura 16a della camicia 16, che traduce in sollecitazione radiale la spinta assiale della molla esterna 18, compressa entro l'intercapedine 17. Un maggiore o minore avvitamento reciproco del manicotto 12 rispetto al corpo a tazza 11 genera una maggiore o minore compressione della molla 18, che a sua volta si traduce in un aumento o diminuzione della sollecitazione radiale sulle sferette 15 e dunque, infine, in una corrispondente variazione dello sforzo assiale necessario al disimpegno per sfilamento dell'elemento maschio 2.
Più precisamente, la trazione della linea si trasmette dal maschio 2 all'assieme manicotto 12/tazza 11, che come risultato tende a introdursi maggiormente nella camicia 16, ostacolata dalla molla 18. Quando tuttavia la forza supera il limite prefissato, lo spiazzamento assiale tra camicia 16 ed assieme interno diviene tale da aprire lo spazio 19 in modo tale da consentire il completo accesso delle sferette 15 in estrazione radiale, con conseguente disimpegno dalla gola 25.
In pratica, il grado di avvitamento regola ed impone la tensione di sganciamento che può dunque essere variata a piacimento, entro determinati limiti, dall'utente. Tale tensione potrà essere visualizzabile immediatamente attraverso opportune tacche ricavate sull'esterno del corpo 1, con relativi valori numerici, progressivamente interessate dalla sovrapposizione della camicia 16. Quest'ultima, infatti, nella configurazione di aggancio, à ̈ solidale allo spostamento assiale con il manicotto 12 per effetto del riscontro sulla flangiatura 12a, per cui avvitando il corpo 11 si ha una progressiva introduzione di esso nella camicia 16. L'avvitamento può anzi essere operato agendo manualmente, oltre che sul corpo 1, sul manicotto 12, eventualmente opportunamente zigrinato all'estremità esposta, oppure sulla stessa camicia 16, il cui montaggio potrà essere tale da consentire lo spostamento assiale ma non quello circonferenziale rispetto al manicotto 12, attraverso un ovvio sistema di blocco alla rotazione, non rappresentato quale un impegno tra una sporgenze ed una scanalatura assiale su rispettive superfici di contatto.
Quando la tensione della linea L supera quella di sgancio il maschio 2 viene dunque estratto (figure 6 e 7). In conseguenza di ciò, lo spintore 13 precedentemente fermato dal riscontro del maschio 2, viene espulso per azione della molla interna 14 fino all'arresto per interferenza tra flangiatura radiale 13c e spallamento interno 12e della sede 12b. In tale posizione di fine corsa si ha la sovrapposizione con le aperture 12d e conseguente totale intrappolamento delle sferette 15 che, come detto, hanno contestualmente trovato alloggio spostandosi esternamente nello spazio anulare 19. La camicia 16 assume una posizione stabile di massimo spostamento, rispetto alla tazza 11, verso il basso (cioà ̈ verso l'anello C), per effetto delle stesse sferette che, spostatesi verso l'esterno entro lo spazio 19, agiscono in contrasto tra la zona superiore (verso cioà ̈ il maschio 2) dei rispettivi fori 12d e la svasatura 16a, vincendo la resistenza della molla 18.
Per riarmare l'attrezzatura, sarà sufficiente reinserire il maschio 2 in modo da ripristinare la configurazione di aggancio. L'ingresso del maschio fa rientrare assialmente lo spintore 13 nella tazza 11, con conseguente possibilità di accentramento radiale delle sferette 15, a ripristinare l'impegno con la gola 25. Tale accentramento à ̈ sollecitato e facilitato dalla spinta della molla 18 che sollecita la camicia 16 a risalire, e dunque ad agire in pressione sulle sferette attraverso la svasatura 16a.
Con riferimento adesso alle figure da 8 a 15, una seconda forma realizzativa del dispositivo prevede anche in questo caso, una doppia modalità costruttiva, e cioà ̈ con integrazione al chicken loop (figure 8-12) e in intercettazione della linea L a monte dell'anello (figure 13-15). La seguente descrizione si soffermerà soltanto sulla prima variante, la seconda essendo identica fuorché per l'ovvio, differente sistema di connessione dell'elemento femmina al relativo segmento di linea (non rappresentato) e contrassegnata dai medesimi indici numerici di riferimento.
Prendendo ancora a riferimento un asse X corrispondente alla direttrice della linea L e individuante la direzione lungo cui avviene la connessione/sconnessione, l'elemento femmina 101 comprende un corpo 111 di forma assialsimmetrica rispetto al suddetto asse X, ad esempio definita da uno zoccolo cilindrico alla base (cioà ̈ adiacentemente all'anello C) e da una porzione conica. Il corpo 111 à ̈ spaccato diametralmente da una frattura 112 in due metà identiche e complementari 113. Le pareti reciprocamente affacciate di tali metà, quelle cioà ̈ delimitanti la frattura 112, sono inoltre centralmente scavate in modo da generare un canale assiale 114 con un'estremità svasata 114a che ne allarga conicamente il diametro verso la base dello zoccolo, adiacente all'anello C, e cioà ̈ andando in verso opposto a quello di sgancio.
Le due metà 113 sono reciprocamente serrate da una coppia di viti 115, impegnate entro rispettive sedi 116 ricavate sul corpo 111 su un piano ortogonale all'asse X, lungo rispettive corde parallele simmetricamente opposte rispetto all'asse e secanti la linea di frattura 112, preferibilmente con angolazione non retta. In pratica, viste in pianta come in figura 10, la frattura 112 e le sedi 116 risultano disposte secondo una traccia a Z.
Il serraggio à ̈ reso elastico da molle elicoidali 117 disposte coassialmente a rispettive viti 115 e sollecitate in compressione tra le teste delle viti e spallamenti formati dalle sedi 116 nel segmento di ingresso 116a (figura 12), quello cioà ̈ destinato ad accogliere le testa a vite infissa. I segmenti di ingresso sono preferibilmente dislocati in posizione diagonalmente opposte, e così, corrispondentemente, i segmenti di uscita 116b, filettati per l'impegno delle viti 115. Evidentemente, un maggiore o minore avvitamento delle viti 115 aumenta o diminuisce la compressione sulle molle 117 e dunque si traduce in un maggiore o minore forza di reazione rispetto ad un possibile allentamento del serraggio, con conseguente allontanamento reciproco, tra le due metà 113.
L'elemento maschio à ̈ semplicemente costituito da un blocchetto 102 solidale a un’estremità della linea L, di forma troncoconica con conicità congruente all'estremità svasata 114a del canale 114, con la quale viene fatto impegnare in fase di montaggio, facendo dapprima passare la linea L nel canale 114, opportunamente allargato allentando il serraggio tra le due metà del corpo, e quindi procedendo a chiudere reciprocamente le suddette metà.
Operativamente, si ha dunque in questo caso una connessione tra linea L ed anello C che si mantiene tale finche la sollecitazione di trazione sulla linea non à ̈ tale da tradursi, attraverso la conicità delle superfici di contatto tra blocchetto 102 ed estremità svasata 114a del canale 114, in una componente radiale in grado di vincere la forza elastica di serraggio esercitata dalle molle, e dunque di aprire il canale 114 per far passare il blocchetto 102 sganciando la linea L.
La taratura del dispositivo avviene come detto intervenendo sulle viti 115, e possono essere previsti sul corpo 111 segni di riferimento atti a fornire un immediato e visuale riscontro della corrispondenza tra grado di avvitamento e sollecitazione di trazione che il dispositivo à ̈ in grado di sopportare prima di cedere allo sganciamento.
Risulta evidente da quanto precede come il dispositivo secondo la presente invenzione fornisca una soluzione estremamente vantaggiosa al problema di sicurezza riferito nella parte introduttiva. Facendo uso del dispositivo, che potrà essere utilizzato come accessorio di attrezzature preesistenti o integrato in attrezzature di nuova protezione, il surfista avrà la sicurezza di essere sganciato dall'ala nel caso di eventi atmosferici straordinari ed imprevisti che ne potrebbero causare il sollevamento improvviso e fuori controllo, in circostanze di grande pericolo quale la fase di disarmo a terra.
La taratura del dispositivo sarà di norma tale da pilotare lo sgancio in corrispondenza di una sollecitazione sostanzialmente pari al peso corporeo del surfista, così appunto da evitare il sollevamento. Tale taratura non sarà del resto di ostacolo al normale uso dell'attrezzatura, durante il quale il sollevamento del surfista può ben avvenire ma il relativo carico sarà distribuito anche e soprattutto sulle linee facenti capo al manubrio.
Una volta avvenuto lo sgancio, il riarmo sarà eseguibile con operazioni relativamente semplici e senza il ricorso ad alcuna attrezzatura. Anche nella seconda forma realizzativa, infatti, sarà possibile reinserire la linea nel canale 114 semplicemente prevedendo un moschettone che distacchi la linea stessa a monte del dispositivo (verso la vela), per ripristinarne poi la continuità una volta che il blocchetto 102 si sia sistemato nel proprio alloggiamento 114a. Nel primo caso, anche la taratura potrà evidentemente avvenire senza alcun utensile, mentre nella seconda forma realizzativa sarà sufficiente un semplice cacciavite.
In generale, le soluzioni costruttive proposte sono strutturalmente semplici, e dunque non comportano un aggravio, sul costo dell'attrezzatura, del tutto accettabile.
Benché si sia fatto riferimento all'impiego preferito nell'ambito di una attrezzatura da kite surfing, à ̈ evidente che il dispositivo secondo l'invenzione si può prestare all'utilizzo in qualsiasi ambito in cui si manifesti la necessità di interrompere una linea a seguito di sollecitazioni straordinarie che possano portare ad un indesiderato e pericoloso sollevamento o trascinamento fuori controllo di un utilizzatore. Altri ambiti sportivi, ad esempio quello dello sci nautico, della vela, ma anche più in generale quello delle attrezzature da lavoro (ad esempio nella cantieristica), ed altri ancora, possono dunque essere interessati dalla presente invenzione.
L'invenzione à ̈ stata fin qui descritta con riferimento a forme preferite di realizzazione. È da intendersi che possano esistere altre forme di realizzazione che afferiscono al medesimo nucleo inventivo, come definito dall’ambito di protezione delle rivendicazioni qui di seguito riportate.

Claims (19)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Dispositivo per lo sgancio automatico di una linea (L) di collegamento di un utilizzatore ad un componente esterno, quale un’ala da kite surfing, caratterizzato dal fatto di comprendere mezzi complementari (1, 2, 101, 102) reciprocamente distaccabili per interrompere detta linea, mezzi elastici (18, 117) atti ad impedire il distacco reciproco di detti mezzi complementari fino al raggiungimento di un predeterminato limite di sollecitazione di trazione subita da detta linea (L), consentendo un distacco automatico al superamento di detto limite, il dispositivo comprendendo inoltre mezzi di regolazione (11, 12, 115) atti a variare un precarico di detti mezzi elastici (18, 117) e conseguentemente detto limite di sollecitazione, in funzione del peso di detto utilizzatore.
  2. 2. Dispositivo secondo la rivendicazione 1, in cui detti mezzi complementari (1, 2) comprendono un elemento maschio (2, 102) ed un elemento femmina (1, 101) solidali a rispettive estremità di detta linea (L) ed atti ad essere reversibilmente e coassialmente impegnati lungo un asse (X) di connessione/sconnessione reciproca.
  3. 3. Dispositivo secondo la rivendicazione 2, in cui detto elemento femmina (1) comprende un corpo a tazza (11) di simmetria assiale rispetto a detto asse (X), con un fondo (11a), impegnato a vite con un manicotto tubolare (12) che aggetta coassialmente dal corpo (11) all’estremità opposta rispetto al fondo (11a), mezzi traslabili radialmente (15) atti a sporgere radialmente sia da una superficie interna sia da una superficie esterna di detto manicotto tubolare (12) per impegnarsi, rispettivamente, con detto elemento maschio (2) inserito entro detto manicotto (12), e con una superficie svasata (16a) di una camicia (16) disposta scorrevolmente, coassialmente a detto manicotto (12) e a detto corpo (11), detti mezzi elastici (18) comprendendo una molla esterna (18) disposta ed operanti in compressione lungo detto asse (X) tra detta camicia (16) e detto corpo a tazza (11), per cui ad un diverso grado di avvitamento di detto corpo (11) e di detto manicotto (12) risponde un diverso contrasto esercitato da detta camicia (16) a un'espansione radiale di detti mezzi traslabili (15) ed al conseguente disimpegno con detto elemento maschio (2).
  4. 4. Dispositivo secondo la rivendicazione 3, in cui detti mezzi traslabili (15) comprendono una pluralità di sferette (15) alloggiate in rispettive aperture (12d) ricavate su detto manicotto (12) ed atte ad impegnarsi con una gola circonferenziale (25) di detto elemento maschio (2).
  5. 5. Dispositivo secondo la rivendicazione 4, in cui dette aperture (12d) sono coniche con diametro crescente allontanandosi dall'asse (X) del manicotto (12), ed equidistanziate sulla circonferenza dello stesso manicotto (12).
  6. 6. Dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 3 a 5, in cui detta molla esterna (18) à ̈ una molla elicoidale accomodata in una intercapedine anulare (17) e sollecitata in compressione tra una faccia di estremità (11c) di detto corpo (11), ed un gradino (16a) formato internamente da detta camicia (16).
  7. 7. Dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 3 a 6, in cui detta svasatura (16a) di detta camicia (16) ne allarga il diametro interno, allontandosi da detto corpo a tazza (11), a partire da un valore sostanzialmente pari a quello esterno di detto manicotto (12), con cui à ̈ in contatto scorrevole, ed à ̈ seguita assialmente da una porzione cilindrica (16b) di diametro sostanzialmente corrispondente a quello definito da un gradino (12c) formato da detto manicotto (12) oltre detti mezzi traslabili (15), per cui in corrispondenza di tale porzione cilindrica (16b) si genera uno spazio anulare (19) atto da accogliere detti mezzi traslabili (15) espansi radialmente verso l'esterno, detto spazio anulare (19) essendo delimitato assialmente da detto gradino (12c) e da detta svasatura (16a).
  8. 8. Dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 3 a 7, in cui detto manicotto (12) ospita uno spintore (13) atto a scorrere alternativamente entro detto manicotto (12) e detto corpo a tazza (11), contrastato elasticamente da una molla interna (16) operante in compressione tra lo spintore (16) e detto fondo (11a) di detto corpo a tazza (11), fino ad una posizione di fine corsa di sgancio in cui, in assenza di detto elemento maschio (2), intercetta la zona di detti mezzi traslabili (15) sollecitandone lo spostamento verso l’esterno.
  9. 9. Dispositivo secondo la rivendicazione 8, in cui detto spintore (13) ha a sua volta una conformazione a tazza, atta ad accogliere parzialmente detto elemento maschio (2), e ad essere da esso sospinto in allontanamento dalla posizione di fine corsa di sgancio, all’introduzione entro detto manicotto (12).
  10. 10. Dispositivo secondo la rivendicazione 9, in cui detto spintore (13) presenta una flangiatura radiale (13c) atta a riscontrare, in detta posizione di fine corsa di sgancio, su uno spallamento interno (12e) del manicotto (12).
  11. 11. Dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 8 a 10, in cui detto elemento maschio (2) comprende, a partire da un'estremità di connessione con detta linea (L), una pluralità di segmenti cilindrici di diametro progressivamente decrescente tra cui: un segmento a disco (21) di diametro tale da non potersi inserire entro detto manicotto (12); un segmento interno (23) di diametro corrispondente a quello interno di una sezione del manicotto (12) in cui corrispondenza sono disposti detti mezzi traslabili (15) e tale da operare in riscontro su detto spintore (13), su detto segmento interno (23) essendo ricavata detta gola circonferenziale (25); ed un segmento di estremità libera (24) atto a penetrare all’interno di detto spintore (13).
  12. 12. Dispositivo secondo la rivendicazione 11, comprendente inoltre uno scalino formato a monte di detto segmento interno (23), atto a riscontrare, nella configurazione di impegno tra elemento maschio ed elemento femmina, su un corrispondente scalino formato internamente da detto manicotto (12).
  13. 13. Dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 3 a 12, in cui su detto corpo a tazza (11) sono ricavate marcature atte a visualizzare il posizionamento di detta camicia (16) rispetto ad esso, ed a fornire una corrispondenza tra detto posizionamento, che varia in risposta all’avvitamento tra detto corpo a tazza (11) e detto manicotto (12), e detto limite di sollecitazione su detta linea (L).
  14. 14. Dispositivo secondo la rivendicazione 2, in cui detto elemento femmina (101) comprende un corpo (111) di forma assialsimmetrica rispetto al suddetto asse (X), spaccato diametralmente da una frattura (112) in due metà complementari (113), centralmente scavate in modo da generare un canale assiale (114) per l’impegno con detto elemento maschio (102), l'elemento femmina (101) comprendendo inoltre mezzi di serraggio (115) operanti tra dette metà con il contrasto di detti mezzi elastici (117).
  15. 15. Dispositivo secondo la rivendicazione 14, in cui detto canale assiale (114) ha un'estremità svasata (114a) che ne allarga conicamente il diametro, atta ad impegnarsi con detto elemento maschio costituito da un blocchetto (102) solidale a detta linea (L), di forma troncoconica con conicità congruente a detta estremità svasata (114a) di detto canale assiale (114).
  16. 16. Dispositivo secondo la rivendicazione 14 o 15, in cui detti mezzi di serraggio comprendono una coppia di viti (115) impegnate entro rispettive sedi (116) ricavate su detto corpo (111) su un piano ortogonale a detto asse (X), lungo rispettive corde parallele simmetricamente opposte rispetto a detto asse e secanti detta frattura (112), detti mezzi elastici comprendendo rispettive molle (117) disposte coassialmente a dette viti (115) ed operando in compressione tra le teste delle viti e spallamenti formati da dette sedi (116).
  17. 17. Dispositivo secondo la rivendicazione 16, in cui dette sedi (116) hanno angolazione non retta rispetto a detta frattura (112), per cui viste secondo detto asse (X) detta frattura (112) e dette sedi (116) risultano disposte secondo una traccia a Z.
  18. 18. Dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 14 a 17, in cui su detto corpo (101) sono ricavate marcature atte a visualizzare il grado di avvitamento di dette viti (115), ed a fornire una corrispondenza tra esso, e detto limite di sollecitazione su detta linea (L).
  19. 19. Dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detta linea (L) termina in un anello di connessione (C) agganciabile direttamente o indirettamente al corpo dell'utilizzatore, uno di detti elementi (1, 2, 101, 102) essendo integrato con detto anello (C).
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