ITBO980511A1 - Metodo per la realizzazione di elementi di chiusura in sughero natural e ed impianto per l' attuazione del medesimo . - Google Patents

Metodo per la realizzazione di elementi di chiusura in sughero natural e ed impianto per l' attuazione del medesimo . Download PDF

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Description

D E S C R I Z I O N E
del brevetto per invenzione industriale
La presente invenzione è relativa ad un metodo per la realizzazione di elementi di chiusura in sughero naturale per contenitori di liquidi.
In particolare, la presente invenzione è relativa ad un metodo per la realizzazione di tappi in sughero naturale per bottiglie di vino, cui la presente descrizione farà esplicito riferimento senza per questo perdere in generalità.
In generale, il vino viene conservato in bottiglie di vetro, il quale è un materiale di origine minerale di elevata inerzia chimica, è facilmente sterilizzabile e presenta delle caratteristiche meccaniche stabili. Per questo motivo, il vetro delle bottiglie non interagisce con il vino e quindi garantisce che il vino non venga alterato da sostanze estranee per tutto il tempo della conservazione. Da circa duecento anni le bottiglie di vino vengono chiuse per mezzo di tappi di sughero naturale o per mezzo di tappi derivati dal sughero naturale, il quale è un materiale di origine vegetale, che, se da un lato, grazie alle sue caratteristiche derivanti dalla propria origine vegetale è praticamente insostituibile come materia prima per realizzare dei tappi per bottiglie di vino, d'altro lato, è spesso inaffidabile per il fatto che le sue caratteristiche sia chimiche, sia fisiche sono incostanti. In altre parole, in percentuale più o meno grande i tappi di sughero possono conferire al vino dei sapori anomali, come ad esempio il noto sapore di tappo o altri sapori sgradevoli, oppure non garantiscono una tenuta efficace dando luogo a delle perdite, fenomeno noto con il nome di colosità, o permettono un eccessivo interscambio di ossigeno fra l'ambiente esterno e l'interno della bottiglia. Da studi effettuati è emerso che esiste una stretta relazione fra i fenomeni della colosità e dell'interscambio di ossigeno ed i sapori sgradevoli del vino, i quali, pertanto, non sono solamente imputabili a determinati composti chimici contenuti nei tappi, ma anche alla non omogenea risposta meccanica dei tappi.
I tappi di sughero naturale di tipo noto vengono ottenuti dalla corteccia suberosa delle querce da sughero, dalle quali viene asportato il tessuto corticale sotto forma di tavole curve, chiamate plance di corteccia suberosa, dalle quali dopo una serie di trattamenti vengono fustellati i tappi. La corteccia suberosa presenta una serie di anelli di accrescimento annuali concentrici rispetto al tronco della quercia e delle lenticelle che si estendono radialmente rispetto al tronco della quercia. Le lenticelle, talvolta anche chiamate pori, sono dei cunicoli a sezione irregolare, che si estendono in modo sostanzialmente rettilineo, sono paralleli gli uni agli altri, quando le plance vengono appiattite durante il processo di lavorazione, e sono passanti attraverso l'intero spessore della plancia.
Secondo le metodologie note per la produzione di tappi in sughero naturale le plance vengono sottoposte ad una successione di fasi di lavorazione, la prima delle quali consiste in una stagionatura delle citate plance, che viene effettuata in aree esposte agli agenti atmosferici. Le scopo principale della stagionatura è quello di ottenere una stabilizzazione dimensionale dovuta alla perdita di acqua dal tessuto vegetale della plancia.
La stagionatura delle plance presenta però degli inconvenienti poiché, da un lato, i lunghi tempi di stagionatura della plance, generalmente non inferiori a sei mesi, si ripercuotono in elevati costi di investimento in plance immobilizzate, e l'intera fase di stagionatura richiede delle ampie aree di stockaggio delle plance e, d'altro lato, durante l'esposizione delle plance ad asciugare nelle citate aree, le plance stesse possono essere contaminate da agenti inquinanti esterni, provenienti per esempio da fitofarmaci, da pesticidi o da diserbanti presenti nell'ambiente esterno oppure possono essere contaminate da macro o microrganismi. In questa fase, l'intera plancia può essere anche contaminata da sostanze inquinanti già presenti nella faccia esterna della plancia stessa che si propagano nel resto della plancia. Le contaminazioni sopra citate vengono poi mantenute nei tappi e possono determinare l'insorgere di gusti sgradevoli nel vino.
Scopo della presente invenzione è quindi quello di fornire un metodo per la realizzazione di un elemento di chiusura di contenitori per liquidi che riduca al minimo gli inconvenienti sopra descritti.
Secondo la presente invenzione viene fornito un metodo per la realizzazione di elementi di chiusura in sughero naturale per contenitori di liquidi da plance grezze di sughero naturale, ciascun detto elemento comprendendo una superficie laterale compresa fra due basi opposte, il metodo comprendendo le fasi di ricavare dei prodotti semilavorati dalle dette plance, i detti prodotti semilavorati presentando delle dimensioni sostanzialmente ridotte rispetto alle dimensioni delle plance, il detto metodo essendo caratterizzato dal fatto di comprendere una fase di stagionatura dei detti prodotti semilavorati, una fase di stagionatura delle plance essendo omessa dal detto metodo.
Secondo l'invenzione la fase di stagionatura viene effettuata con prodotti semilavorati di dimensioni sostanzialmente ridotte rispetto alla plance e quindi la perdita di umidità viene agevolata da un vantaggioso rapporto fra la massa e la superficie dei prodotti semilavorati che si traduce inevitabilmente in tempi di stagionatura più brevi rispetto ai tempi di stagionatura delle plance.
La presente invenzione è inoltre relativa ad un impianto per la realizzazione di elementi di chiusura in sughero naturale per contenitori di liquidi da plance grezze di sughero naturale, ciascun detto elemento comprendendo una superficie laterale compresa fra due basi opposte, l'impianto comprendendo almeno una stazione per ricavare dei prodotti semilavorati dalle dette plance, i detti prodotti semilavorati presentando delle dimensioni sostanzialmente ridotte rispetto alle dimensioni delle plance, il detto impianto essendo caratterizzato dal fatto di comprendere una stazione di stagionatura dei detti prodotti semilavorati, una stazione di stagionatura delle plance essendo omessa dal detto impianto.
La presente invenzione verrà ora descritta con riferimento ai disegni annessi, che ne illustrano un esempio di attuazione non limitativo, in cui:
- la figura 1 è una vista prospettica, con parti asportate per chiarezza, di una plancia di sughero sottoposta al metodo oggetto della presente invenzione;
- la figura 2 è una vista schematica di un impianto di attuazione del metodo oggetto della presente invenzione;
- le figure 3a, 3b e 3c sono viste prospettiche, con parti asportate per chiarezza, di elementi di chiusura ottenuti con il metodo oggetto della presente invenzione;
- la figura 4 è una vista prospettica, con parti asportate per chiarezza, di liste ottenute in una fase di lavorazione del metodo oggetto della presente invenzione;
- la figura 5 è una vista in elevazione frontale, parzialmente in sezione e con partì asportate per chiarezza, di un dispositivo di spazzolatura dell'impianto della figura 2;
- la figura 6 è una vista in elevazione frontale, parzialmente in sezione con parti asportate per chiarezza, di un dispositivo di appiattimento ed ammorbidimento dell'impianto della figura 2;
- la figura 7 è una vista prospettica, con parti asportate per chiarezza, di un dispositivo di controllo dell'impianto della figura 2;
- la figura 8 è una vista schematica di una immagine fornita dal dispositivo della figura 7;
- la figura 9 è una vista prospettica, con parti asportate per chiarezza, di un dispositivo di taglio dell'impianto della figura 2;
la figura 10 è una vista prospettica di un ulteriore dispositivo dì controllo dell'impianto della figura 2;
- la figura 11 è una vista prospettica, con parti asportate per chiarezza, di una installazione di stagionatura dell'impianto di figura 2;
- la figura 12 è una vista in sezione, con parti asportate per chiarezza, di un contenitore impiegato nell'impianto della figura 2;
- la figura 13 è una vista, parzialmente in sezione e con parti asportare per chiarezza, di una installazione di bollitura dell'impianto della figura 2;
- le figure 14a e 14b sono una vista prospettica di semilavorati ottenuti con il metodo oggetto della presente invenzione;
- la figura 15 è una vista prospettica, con parti asportate per chiarezza di un ulteriore semilavorato ottenuto con il metodo oggetto della presente invenzione; - la figura 16 è una vista prospettica, parzialmente esplosa e con parti asportate per chiarezza di un dispositivo di sporaggio dell'impianto della figura 2;
- La figura 17 è una vista in elevazione laterale con parti asportate per chiarezza di una macchina di decolorazione dell'impianto della figura 2;
- la figura 18 è una vista in pianta, con parti asportate per chiarezza di un dispositivo di lubrificazione dell'impianto della figura 2;
- la figura 19 è una vista prospettica con parti asportate per chiarezza di elementi di chiusura realizzati e imballati secondo il metodo oggetto della presente invenzione;
- la figura 20 è una vista prospettica con parti asportate per chiarezza di una installazione i stagionatura in continuo; e
- la figura 21 è una vista prospettica con parti asportate per chiarezza di una installazione di lavaggio.
Con 1 nella figura 1, viene indicata una plancia di sughero, la quale viene asportata dal tessuto corticale di una quercia suberosa non illustrata. La plancia 1 presenta la forma di una porzione di guscio cilindrico di lunghezza L, larghezza W e spessore S, una pancia 2, ovvero una faccia concava, la quale è sostanzialmente liscia ed è la parte rivolta verso il tronco della citata quercia suberosa non illustrata, ed una schiena 3, ovvero una faccia convessa, la quale è disposta dalla parte opposta della pancia 2 ed è fortemente rugosa. La plancia 1 presenta, inoltre, una pluralità di lenticelle 4, anche note con il nome di pori, le quali sono dei cunicoli di dimensioni relativamente ridotte e di sezione irregolare, che si estendono in modo passante fra la pancia 2 e la schiena 3 secondo direzioni R, che sono sostanzialmente radiali rispetto al citato tronco non illustrato e sono sostanzialmente perpendicolari alla pancia 2 ed alla schiena 3 stesse. La plancia 1 presenta degli strati 5 di accrescimento annuale, i quali presentano la stessa conformazione a guscio cilindrico della plancia 1, e delle fessure 6 naturali, le quali sono relativamente profonde e sono disposte longitudinalmente lungo la schiena 3.
Nella figura 2, con 7 viene indicato un impianto per la lavorazione delle plance 1 per realizzare dei tappi 8, 9 o 10 dì sughero naturale, come meglio illustrato nelle figure 3a, 3b e 3c.
Con riferimento alla figura 3a, il tappo 8 presenta la forma di un cilindro di altezza H e di diametro D e con una superficie laterale 8L e due basi 8B, un asse 11 ed è realizzato con un unico pezzo 12 di sughero, il quale presenta le proprie lenticelle 4 disposte sostanzialmente parallele all'asse 11.
Con riferimento alla figura 3b, in modo analogo al tappo 8, il tappo 9 presenta la forma di un cilindro di altezza H e di diametro D con una superficie laterale 9L e due basi 9B, ed un asse 13. Il tappo 9 è realizzato in due pezzi 14 e 15, i quali presentano la forma di cilindro di diametro D, sono giuntati lungo un piano sostanzialmente trasversale all'asse 13 e presentano le rispettive lenticelle 4 disposte parallelamente all'asse 13.
Con riferimento alla figura 3c, il tappo 10 presenta la forma di un cilindro di altezza H1 e di diametro DI con una superficie 10L laterale e due basi 10B, ed un asse 16, ed è realizzato in un unico pezzo 17, il quale presenta le rispettive lenticelle 4 orientate trasversalmente rispetto all'asse 16.
Come illustrato nella figura 2, l'impianto 7 comprende in successione una stazione 18 di pretaglio, nella quale le plance 1 vengono suddivise in liste 19, una stazione 20 di spazzolatura delle liste 19, una stazione 21 di appiattimento delle liste 19, una stazione 22 di controllo delle liste 19, nota anche con il nome di pre-imaging, una stazione 23 di taglio rapido delle liste 19 per formare dei cubetti 24 di sughero, che presentano una base di circa 5 cm di lato ed una altezza pari allo spessore S, come meglio indicato nella figura 10. L'impianto 7 comprende, inoltre, una stazione 25 di controllo dei cubetti 24, la quale provvede a controllare i cubetti 24, a scartare i cubetti 24 che non presentano del sughero di qualità ed a classificare i cubetti 24 che sono stati accettati secondo le proprie caratteristiche secondo quanto verrà meglio esplicitato nel seguito della presente trattazione. Con riferimento alla figura 2, l'impianto 7 prevede una stazione 26 di spanciatura e scrostatura dei citati cubetti 24, la quale è facoltativa, come indicato dalle linee tratteggiate nella figura 2 ed è seguita da una stazione 27 di stagionatura dei citati cubetti 24.
L'impianto prevede a valle della stazione 27 di stagionatura una stazione 28 di bollitura, la quale è seguita da una stazione 29 di taglio dei cubetti 14 per effettuare una operazione, chiamata operazione di taglio delle basi, per realizzare sostanzialmente dei cubetti 30a e 30b e 30c, come meglio illustrato nella figura 14a, 14b e 14c, da cui sono stati eliminate delle porzioni che originariamente erano collocate in corrispondenza della pancia 2 e della schiena 3 di una plancia 2 per conferire ai cubetti 30a, 30b e 30c delle rispettive altezze H, DI a, e H2, dove indica una parte che eccede il diametro DI del tappo 10.
A valle della stazione 29, l'impianto 7 comprende due linee parallele B e C, la prima delle quali è prevista per la realizzazione dei tappi 9, mentre la seconda linea C è prevista per la realizzazione dei tappi 8 e 10. La prima linea B prevede una stazione 31 di formazione di aste 32 con asse 33, come meglio illustrato nella figura 15, le quali sono ottenute per incollaggio dei cubetti 30c ponendo attenzione al fatto che le lenticelle 4 siano mantenute parallele all'asse 33 dell'asta 32.
La prima linea B dell'impianto 7 comprende, inoltre, una stazione 34 di taglio laterale, nella quale le aste 32 vengono tagliate in modo da conferire alle aste 32 stesse una forma cilindrica di diametro D pari al diametro D dei tappi 9. La prima linea B comprende ancora una stazione 35 di taglio delle aste 32, le quali vengono tagliate trasversalmente con un passo pari alla altezza H in modo da realizzare dei tappi 9 di altezza H e diametro D.
La seconda linea C dell'impianto 7 prevede una stazione 36 di taglio laterale dei cubetti 30 per realizzare dei tappi 8 o 10 a seconda dell'orientamento delle lenticelle 4 rispetto all'asse 11 e 16 dei rispettivi tappi 8 e 10. Nel caso di tappi 10 viene asportata la parte eccedente individuata dalla dimensione a.
L'impianto 7 comprende a valle delle linee citate una linea E di finitura dei tappi 8, 9 e 10, la quale comprende in successione una stazione 37 di essiccazione, una stazione 38 di decolorazione, una stazione 39 sporaggio, una stazione 40 di lavaggio, una stazione 41 di timbratura, una stazione 42 di lubrificazione, una stazione 43 di impacchettamento, ed una stazione 44 di sterilizzazione. La stazione 37 di essiccazione e la stazione 44 di sterilizzazione sono stazioni facoltative. L'impianto 7 comprende, inoltre, una unità 45 di controllo centralizzata, la quale comprende una memoria M ed è collegata con tutte le stazioni 18, 20,....23, 25,...31, 34,. ,44 per monitorare le diverse fasi di lavorazione dell'impianto 7. L'unità 45 ha la funzione di ricevere e di memorizzare nella memoria M le informazioni rilevate dalla stazione 22 di pre-imaging e dalla stazione 25 di imaging e di elaborare tali informazioni per gestire e controllare l'impianto 7. Le informazioni memorizzate comprendono le immagini delle liste 19 e dei cubetti 24 e costituiscono gli elementi di identificazione sia delle liste 19 e dei cubetti 24, sia dei cubetti 30a, 30b, 30c e dei tappi ottenuti nelle operazioni successive dell'impianto 7. Questa procedura è resa possibile grazie al fatto che la disposizione delle lenticelle 4 rappresenta una disposizione unica per ogni porzione di sughero.
Nella stazione 18 di pre-taglio dalla plancia 1 di lunghezza L vengono tagliate longitudinalmente per realizzare le liste 19 di lunghezza L , illustrate nella figura 4. Il pre-taglio viene effettuato per mezzo di un dispositivo di taglio, non illustrato, oppure in alternativa tramite un dispositivo, anch'esso non illustrato, che sottopone la plancia 1 ad un flessione fino a spaccare la plancia 1 in corrispondenza delle fessure 6. In altre parole, le liste 19 sono sostanzialmente delle plance 1 che presentano una larghezza W1 sensibilmente inferiore alla larghezza W delle plance 1, quindi le liste 19, in modo del tutto analogo alle plance 1, comprendono una pancia 2, una schiena 3, le lenticelle 4 e gli strati 5 di accrescimento .
Con riferimento alla figura 5, la stazione 20 di spazzolatura è definita da un dispositivo 46 di spazzolatura delle liste 19, il quale comprende un convogliatore 47, che è provvisto di un telaio 48, dei rulli 49 di sostegno disposti secondo un arco di cerchio ed un nastro 50 trasportatore disposto al di sopra dei rulli 49, in modo da formare una superficie di sostegno delle liste 19 a forma di settore cilindrico. Il dispositivo 46 comprende, inoltre, una pluralità di spazzole 51, 52 e 53, di cui solamente tre sono illustrate nella figura 5, che sono disposte al di sopra del nastro 50. La spazzola 51 occupa una posizione centrale, mentre le spazzole 52 e 53 sono disposte rispettivamente da bande opposte rispetto alla spazzola 51 e sono inclinate in modo da seguire la curvatura del nastro 50. Ciascuna delle tre spazzole 51, 52 e 53 si trova alla stessa distanza determinata dal nastro 50. La distanza delle spazzole 51, 52 e 53 dal nastro 50 è regolabile in funzione dello spessore S delle liste 19 secondo le direzioni indicate dalle frecce FI, F2 ed F3. In pratica, le liste 19 vengono avanzate dal nastro 50 lungo un percorso determinato e non illustrato, mentre le spazzole 51, 52 e 53 provvedono ad asportare delle impurità superficiali, che si trovano sulla schiena 3 di ciascuna lista 19.
Con riferimento alla figura 6, la stazione 21 di appiattimento è definita da un dispositivo 54 di appiattimento, il quale comprende una vasca 55 in materiale inerte atta ad alloggiare una catasta 56 di liste 19 sovrapposte, ed un organo 57 pressore atto a comprimere la catasta 56 per appiattire le liste 19. La vasca 55 viene riempita di acqua, la quale è depurata da sostanze clorurate e può essere a temperatura ambiente oppure, nel caso in cui si desideri accelerare la fase di appiattimento, riscaldata. Per mezzo di questa operazione le liste 19 di sughero vengono rese facilmente lavorabili sia per l'effetto dell'appiattimento, sia per l'effetto di un ammorbidimento del sughero stesso.
Con riferimento alla figura 7, la stazione 22 di controllo è definita da un dispositivo 58 di riconoscimento delle liste 19 appiattite, il quale comprende un nastro 59 trasportatore per avanzare le citate liste 19 lungo un percorso PI di avanzamento, una telecamera 60 disposta al di sopra del nastro 59 ed una unità 61 di elaborazione collegata con un display 62. L'unità 61 di elaborazione provvede ad ottimizzare l'operazione del taglio delle liste 19 per ridurre al minimo gli scarti di sughero nella successiva stazione 23 di taglio delle liste 19. Nella figura 8, una immagine I visualizzata dal display 62 mostra, oltre alla lista 19 rilevata, la posizione ottimale di linee 63 e 64 di taglio in funzione della minimizzazione degli scarti dovuti sia al fatto che le liste 19 presentano dei bordi irregolari, sia al fatto che le liste 19 presentano delle zone di sughero di scarsa qualità, le quali sono caratterizzate da una gran numero di cavità o da una grande densità di lenticelle 4, che sono rilevate dalla telecamera 60, la quale opera associando diversi livelli di tonalità di grigio alle diverse zone della lista 19.
Con riferimento alla figura 9, la stazione 23 di taglio è definita da una macchina 65 di taglio, la quale comprende una ganascia 66 a forchetta, la quale é affacciata ad un'altra ganascia 67 a forchetta. Le ganasce 66 e 67 comprendono rispettivi supporti 68 e 69 sostanzialmente rettilinei, i quali sono disposti perpendicolarmente l'uno rispetto all'altro. Dal supporto 68 si estendono perpendicolarmente al supporto 68 stesso una pluralità di dita 70, le quali sono parallele fra loro, perpendicolari al supporto 68 ed uniformemente distribuite lungo il supporto 68 stesso e presentano un lato 71 dentellato, che è rivolto verso l'altra ganascia 67. In modo analogo alla ganascia 66, la ganascia 67 comprende una pluralità di dita 72, le quali si estendono dal rispettivo supporto 69, sono parallele fra loro, perpendicolari al supporto 69 ed alle dita 32, sono uniformemente distribuite lungo il supporto 69, e presentano un lato 73 dentellato, che è affacciato all'altra ganascia 66. La macchina 65 comprende, inoltre, due carrelli 74 e 75 di taglio, i quali supportano dei rispettivi assi 76 e 77 motorizzati, che supportano, a loro volta, rispettivi gruppi di lame 78 e 79 circolari.
Le lame 78 e 79 sono di uguale diametro, sono uniformemente distribuite lungo i rispettivi assi 76 e 77 che sono disposti perpendicolarmente l'uno rispetto all'altro e sono atte ad essere avanzate lungo rispettivi percorsi P2 e P3 di avanzamento per impegnare dei vani disposti fra le rispettive dita 70 e 72. In pratica, i carrelli 74 e 75 sono avanzati, in istanti successivi, ed in direzioni perpendicolari fra loro, e portano le rispettive lame 78 e 79, poste in rotazione da rispettivi azionamenti non illustrati, ad intercettare una lista 19 disposta fra le ganasce 66 e 67. Il posizionamento della lista 19 fra le ganasce 66 e 67 viene controllata dall'unità 45 di controllo in modo tale che le lame 78 e 79 effettuino i tagli lungo delle direttrici che corrispondano alle linee 63 e 64 di taglio individuate dal dispositivo 58 di riconoscimento.
Tramite la sopra citata operazione di taglio vengono realizzati i cubetti 24 di sughero, illustrati nella figura 10, di dimensioni di circa 5 cm per 5 cm di base e con uno spessore pari allo spessore S della plancia 1 di origine.
Con riferimento alla figura 10, la stazione 25 di controllo è definita da un dispositivo 80 di controllo, che comprende un convogliatore 81, una telecamera 82, una unità 83 di elaborazione, un display 84 ed un organo 85 espulsore. L'unità 83 di elaborazione è collegata alla telecamera 82, al display 84 ed all'organo 85 espulsore. Il dispositivo 80 viene impiegato per selezionare i cubetti 24, per scartare i cubetti 24, che presentano un numero di lenticelle 4 superiore ad un valore stabilito per unità di superficie oppure presentano delle cavità, e per codificare i cubetti 24 accettati. La codificazione dei cubetti 24 è basata sul fatto che ciascun cubetto 24 presenta delle caratteristiche di disegno delle lenticelle 4 che rendono ciascun cubetto 24 distinguibile da tutti gli altri. I dati relativi alla identità di ciascun cubetto 24 accettato sono immagazzinati nella memoria M della unità 45 di elaborazione per poter identificare nel corso delle fasi successive l'origine ed il tipo di lavorazione di ciascun tappo 8, 9, 10.
La fase di controllo prevede di acquisire l'immagine di almeno una superficie di ciascuno dei detti prodotti 24 semilavorati e di espellere i prodotti 24 semilavorati, la cui immagine non rientra in un intervallo determinato da immagini di riferimento limite.
La stazione 26 di spanciatura è definita da una macchina di spanciatura e scrostatura di tipo noto e non illustrata. La fase di spanciatura viene posta in alternativa alla operazione di spazzolatura.
Con riferimento alla figura 11, la stazione 27 di stagionatura è definita da una installazione 86 di stagionatura, che comprende una camera 87 sterile, che è richiusa da una porta 88, attraverso la quale viene effettuato il carico e lo scarico dei cubetti 24, un condotto 89 di alimentazione di aria ed un condotto 90 di scarico dell'aria ed un ventilatore 91 per alimentare dell'aria attraverso il condotto 89 di alimentazione. Lungo il condotto 89 dì alimentazione sono disposti in successione fra il ventilatore 91 e la camera 87, una sonda 92 per rilevare la temperatura e l'umidità dell'aria, una sonda 93 per rilevare la presenza di sostanze inquinanti nell'aria stessa, un riscaldatore 94 un filtro 95 ed, immediatamente a monte della camera 87, una sonda 96 per rilevare la temperatura ed una sonda 97 per rilevare la presenza di sostanze inquinanti. Il condotto 89 è collegato alla camera 87 per mezzo di un collettore 98 e comunica con la camera 87 attraverso una griglia 99. In modo analogo, il condotto 90 di scarico è collegato alla camera 87 da un collettore 100 e comunica con la camera 87 attraverso una griglia 101.
Il ventilatore 91 le sonde 92, 93, 96 e 97, il riscaldatore 94 ed il filtro 95 vengono controllati da una unità U di controllo, la quale provvede ad interrompere le operazioni quando l'aria non presenta le caratteristiche richieste.
Il ciclo di stagionatura dell'installazione 86 presenta una durata media di circa sei ore, tuttavia, la sua durata dipende dalle condizioni della temperatura e della umidità dell'aria e dalla quantità di acqua contenuta dai cubetti 24 di sughero. In pratica, la stagionatura dei cubetti 24 viene effettuata in un ambiente controllato sia dal punto di vista termico sia dal punto di vista della presenza di eventuali sostanze inquinanti nell'aria.
I cubetti 24 per essere alimentati alla stazione 28 di bollitura vengono disposti in contenitori 102 modulari, come illustrato nella figura 12, ciascuno dei quali comprende un corpo 103 a bicchiere ed un rispettivo coperchio 104 avvitabile al corpo 103. Il corpo 103 a bicchiere comprende una base 105 con un bordo 106 atto ad incastrarsi al coperchio 104 in modo da impilare i contenitori 102 uno al disopra dell'altro. Il corpo 103 a bicchiere presenta dei fori 107 sia sulla propria superficie laterale, sia sulla base 105 per mettere in comunicazione il vano interno del contenitore 102 con l'ambiente esterno. In modo analogo, il coperchio 104 è provvisto di fori 107 e presenta un anello 108 di aggancio disposto nella zona centrale del coperchio 104 stesso ed un profilo svasato 108 atto ad alloggiare il bordo 106. I contenitori 102 vengono riempiti di cubetti 102 o di altri semilavorati per effettuare dei trattamenti dei cubetti 24 a contatto con delle sostanze liquide.
Con riferimento alla figura 13, la stazione 28 di bollitura è definita da una installazione 109 di bollitura in continuo, la quale viene alimentata con i contenitori 102 modulari contenenti i cubetti 24.
1/ installazione 109 comprende una tubazione piena di acqua conformata a Y, la quale comprende un tratto 110 di tubo verticale, che è raccordato a due tratti 111 e 112 di tubo, i quali sono inclinati da bande opposte rispetto al tatto 110 verticale e formano rispettivi angoli di circa 30° rispetto ad un piano A orizzontale. I tratti 111 e 112 sono raccordati fra loro in corrispondenza del tratto 110 verticale e definiscono un percorso PP di avanzamento dei contenitori 102 modulari che sono collegati fra loro per mezzo di una catena 113. Il tratto 111 comprende una estremità superiore, la quale è richiusa da un coperchio 114 incernierato ad apertura tramite galleggiante di tipo noto e non illustrato, ed un condotto 115 di rabbocco, il quale è provvisto di una valvola 116, attraverso la quale viene effettuato il rabbocco dell'acqua.
In modo analogo al tratto 111 di tubo, il tratto 112 tubo comprende una estremità superiore provvista di un coperchio 117 incernierato in prossimità del quale è disposto un azionamento AZ intermittente per trascinare la catena 113 ed i contenitori 102.
Il tratto 110 di tubo è chiuso nella parte inferiore da una valvola 118, per mezzo della quale è possibile svuotare dall'acqua l'installazione 109 ed è collegato con un riscaldatore 119 per realizzare il riscaldamento dell'acqua contenuta nell'installazione 109.
Durante l'operazione di bollitura i cubetti 24 assumono una elasticità sensibilmente superiore alla elasticità dei cubetti 24 non bolliti grazie alla modificazioni che intervengono nella struttura cellulare del sughero.
I cubetti 24 dopo questa operazione vengo estratti dai contenitori 102 e vengono sottoposti, nella stazione 29, alla operazione nota con il nome di taglio delle basi con dei macchinari di tipo noto e non illustrati, per eliminare una parte di sughero in corrispondenza della schiena 3, generalmente di scarsa qualità, ed una parte di sughero in corrispondenza della pancia 2 originaria. Tali operazioni di taglio hanno anche lo scopo di rifinire delle superfici che saranno le superfici di base 8B, dei tappi 8, oppure di realizzare i cubetti 30b di altezza pari a DI a, per realizzare i pezzi 30c dei tappi 9, come meglio illustrato nelle figure 14a e 14b e 14c.
Con riferimento alla linea B, nella stazione 31 i pezzi 30c di altezza H2 vengono giuntati gli uni agli altri facendo coincidere le sezioni per formare le aste 32. Nella stazione 34 di taglio laterale le aste 32 vengono tagliate parallelamente all'asse 33 in modo da conferire una forma cilindrica alle aste 32 stesse e fino a raggiungere il diametro D dei tappi 9. Nella stazione 35, le aste 32 vengono tagliate trasversalmente al proprio asse 33 ad intervalli di lunghezza pari all'altezza H dei tappi 9.
Con riferimento alla linea C, nella stazione 36 viene effettuato il taglio laterale di pezzi 30a o in alternativa dei pezzi 30b. L'operazione consìste nell'asportare del sughero in modo da conferire il diametro D ai pezzi 30a ed il diametro D1 ai pezzi 30b per formare rispettivamente dei tappi 8 e 10.
Nella stazione 37 di essiccazione viene realizzata una essiccazione dei tappi 8, 9 o 10, nel caso in cui i tappi 8, 9 e 10 presentino un contenuto di umidità elevato. L'operazione di essiccazione viene eseguita tramite un installazione di essiccazione non illustrata ed analoga alla installazione 86 di stagionatura.
Con riferimento alla figura 16, la stazione 39 di sporaggio è definita un dispositivo 120 di sporaggio, il quale comprende una pluralità di tasche 121 a sezione variabile, ciascuna delle quali è definita da quattro ganasce 122 mobili affacciate due a due ed atte ad essere avvicinate reciprocamente secondo le frecce F illustrate nella figura 16 stessa. Ciascuna tasca 121 presenta quattro lati, ciascuno dei quali è definito da una ganascia 122 e presenta due lati liberi. Il dispositivo 120 comprende inoltre in corrispondenza dei lati liberi di ciascuna tasca 121 delle bocche 123 di aspirazione collegate a dei mezzi aspiranti di tipo noto e non illustrati. I tappi 8, 9 e 10 vengono trattenuti dalle ganasce 122, mentre le bocche 123 aspirano le impurità caratteristiche del sughero come ad esempio delle particelle, generalmente chiamate spore, che sono presenti all'interno delle lenticelle 4 e che si distaccano dalle pareti delle lenticelle 4 durante le precedenti fasi di lavorazione. Le ganasce 122 vengono avvicinate in modo da deformare i tappi 8, 9 e 10 e quindi causare un ulteriore distacco delle citate particelle, mentre le bocche 123 di aspirazione continuano ad aspirare le particelle che si distaccano fino alla riapertura delle ganasce 122.
La stazione 40 di lavaggio è definita da una vasca, non illustrata, nella quale vengono disposti i contenitori 102 modulari pieni di tappi 8, 9 e 10 ed un liquido di lavaggio contenente una determinata percentuale di alcool etilico per uso alimentare. Nella citata vasca vengono create delle turbolenze per agitare il liquido e per muovere i tappi 8, 9 e 10 per esercitare oltre ad un lavaggio chimico un lavaggio meccanico.
Con riferimento alla figura 17, la stazione 38 di decolorazione comprende una macchina 124, la quale comprende un convogliatore 125, il quale è provvisto di un nastro 126, che è avvolto attorno ad una coppia di pulegge 127 ed è realizzato in materiale trasparente alla radiazione ultravioletta, e presenta una ramo 128 operativo. La macchina 124 comprende, inoltre, due dispostivi 129 e 130 di emissione di raggi ultravioletti, i quali sono rispettivamente disposti al disopra ed al disotto del ramo 128 operativo. I tappi 8, 9 e 10 vengono avanzati dal convogliatore 125 lungo un percorso determinato e vengono investiti dal disopra e dal disotto dalla radiazione ultravioletta emessa dai dispostivi 129 e 130, i quali sono regolabili in funzione dell'intensità richiesta per il trattamento.
In uso, gli elementi di chiusura 8, 9 e 10 vengono alimentati prima alla stazione 38 di decolorazione successivamente alla stazione 29 di sporaggio e successivamente alla stazione 40 di lavaggio come illustrato nello schema della figura 2.
La stazione 41 di timbratura è definita da un dispositivo timbratore non illustrato, il quale provvede ad apporre una segno distintivo su una delle basi 8B, 9B, 10B dei tappi 8, 9 e 10 con inchiostro di tipo alimentare. La base 8B, 9B e 10B timbrata definisce la base superiore del tappo 8, 9 e 10 nel senso che non dovrà essere disposta a contatto con il liquido contenuto nella bottiglia di tipo noto e non illustrata. Il segno distintivo comprende sia la sigla del produttore sia un codice a barre o altro segno di catalogazione atto a ricondurre alle origini dei tappi 8, 9 e 10 stessi.
Con riferimento alla figura 18, la stazione 42 di lubrificazione è definita da un dispositivo 131 di lubrificazione, il quale comprende un convogliatore 132 per avanzare i tappi 8, 9 e 10 con i rispettivi assi 11, 13 e 16 disposti verticalmente e delle guide 133 per disporre i tappi 8, 9 e 10 in fila. Il dispositivo 131 comprende, inoltre, dei rulli 134 con assi 135 verticali, i quali sono disposti da bande opposte rispetto al percorso dei tappi 8, 9 e 10 e presentano rispettive superfici 136 laterali realizzate in materiale assorbente, le quali vengono alimentate con del liquido lubrificante di tipo noto. I rulli 134 sono posti in rotazione da un azionamento di tipo noto e non illustrato ed impartiscono una rotazione ai tappi 8, 9 e 10 durante l'avanzamento dei tappi 8, 9 e 10 stessi lungo il percorso. Le superfici 8L, 9L e 10L laterali tappi 8, 9 e 10 a contatto con le superfici 136 laterali dei rulli 134 assorbono parte del liquido lubrificante.
Secondo una variante non illustrata il dispositivo 131 presenta dei rulli non illustrati di altezza pari alla altezza delle aste 32 per effettuare la lubrificazione delle aste 32 prima del taglio trasversale. In questo modo, si evita che parte del lubrificante possa venire a contatto con le superfici di base 9B dei tappi 9.
Secondo una ulteriore variante non illustrata, la stazione 42 di lubrificazione può essere omessa e sostituita da una stazione di rivestimento nella quale le superfici 8L, 9L e 10L dei rispettivi tappi 8, 9 e 10 sono rivestite con un film plastico non illustrato. La stazione 43 di impacchettamento è definita da una macchina impacchettatrice di tipo noto e non illustrata per formare dei sacchi di tappi 8, 9 e 10. In alternativa alla citata confezione in sacco, viene realizzato una confezione di tappi 8, 9 e 10 a cartuccia 137, come illustrato nella figura 19, in cui i tappi sono equiorientati e trattenuti fra un blister 138 di materiale plastico ed una striscia 139 di chiusura del blister 138 stesso.
Secondo una variante dell'impianto 7, la stazione 27 è definita anziché dalla installazione 86 di stagionatura da una installazione 140 di stagionatura in continuo secondo quanto illustrato nella figura 20. L'installazione 140 comprende un condotto 141, il quale si estende fra un ingresso 142 ed una uscita 143 richiusa da un coperchio 144 incernierato ed è raccordato ad un condotto 145 di collegamento fra il condotto 141 ed un gruppo 146 di ventilazione, il quale aspira aria dall'ambiente esterno e la invia al condotto 141 attraverso il condotto 145. Fra il gruppo 146 di ventilazione ed il condotto 145 è disposto un deumidificatore 147 ed un gruppo 148 riscaldatore. In modo analogo alla installazione 86, l'installazione 140 può essere equipaggiata con delle sonde, non illustrate nella figura 20, ed una unità di elaborazione, non illustrata nella figura 20, per elaborare e visualizzare i dati rilevati.
In uso, il gruppo 146 alimenta dell'aria al condotto 141, il quale viene percorso dall'aria verso l'ingresso 142 del condotto 141 stesso e, nello stesso tempo i contenitori 102 modulari, che contengono i cubetti 24, vengono trascinati per mezzo di una catena 149 dall'ingresso all'uscita 143. In altre parole viene realizzata in questo modo una stagionatura in controcorrente.
Secondo una ulteriore variante, la stazione 40 di lavaggio prevede in sostituzione del lavaggio con alcool etilico per usi alimentari una installazione 150 di lavaggio, la quale comprende una camera 151, che è richiusa da un coperchio 152, è supportata da molle 153 collegate a degli elementi 154 vibranti per porre in vibrazione la camera 151 stessa. La camera 151 comprende un parete 155 inferiore a forma di imbuto richiuso da una valvola 156 attraverso la quale possono essere scaricati polveri e liquidi, una parete 157 laterale, in corrispondenza della parte superiore della quale sono collegati dei condotti 158, 159, 160 e 161. Il condotto 158 comprende un giunto 162 elastico e collega la camera 151 con un generatore 163; il condotto 159 comprende un giunto 162 elastico e collega la camera 151 con un gruppo 164 di ozonizzazione per alimentare dell'ozono all'interno della camera 151 stessa. Il condotto 160 comprende un giunto 162 e collega la camera 151 ad un gruppo 165 per la generazione del vuoto nella camera 151 mentre il condotto 161 comprende una valvola 166 per porre la camera 151 in comunicazione con l'ambiente esterno, in particolare per l'ingresso e l'uscita di liquidi e di gas. In uso i tappi 8, 9 e 10 vengono disposti nella camera 151 la. quale viene posta in vibrazione mentre l'interno della camera viene alimentato con ozono e viene sottoposto a cicli alternati di pressione e di depressione. In pratica, i tappi 8, 9 e 10 sono sottoposti a due tipi di azione meccanica: azione vibratoria ed alle variazioni di pressione, ed ad una azione chimica dovuta all'ozono.
Il metodo e l'impianto 7, oltre a permettere di ridurre i tempi di stagionatura, presentano svariati vantaggi. In particolare, essendo la separazione di parti di sughero realizzata unicamente con utensili di taglio ed essendo evitati tutti gli utensili che possono produrre delle polveri come la smerigliatura, non vengono prodotte polveri che intaserebbero le lenticelle 4 e, quindi tale metodo permette di realizzare dei tappi 8 e 9 e 10 con un maggiore grado di pulizia rispetto a quelli tradizionali .
Inoltre, il presente metodo prevede di sostituire la tradizionale timbratura a fuoco e pertanto viene evitata la generazione di sostanze nocive che vengono generalmente prodotte con tale operazione. Il taglio rapido permette di realizzare in una sola operazione la suddivisione di una lista 19 in cubetti 24, mentre la stazione 22 di pre-imaging delle liste 19 permette dì individuare le linee 63 e 64 di taglio più opportune per ridurre al minimo le parti di sughero da scartare.

Claims (40)

  1. R I V E N D I C A Z I O N I 1) Metodo per la realizzazione di elementi (8; 9; 10) di chiusura in sughero naturale per contenitori di liquidi da plance (1) grezze di sughero naturale, ciascun detto elemento (8; 9; 10) comprendendo una superficie laterale (8L; 9L; 10L) compresa fra due basi (8B; 9B; 10B) opposte, il metodo comprendendo le fasi di ricavare dei prodotti (24) semilavorati dalle dette plance (1), i detti prodotti (24) semilavorati presentando delle dimensioni sostanzialmente ridotte rispetto alle dimensioni delle plance (1), il detto metodo essendo caratterizzato dal fatto di comprendere una fase di stagionatura dei detti prodotti (24) semilavorati, una fase di stagionatura delle plance (1) essendo omessa dal detto metodo.
  2. 2) Metodo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che la detta fase stagionatura de prodotti (24) semilavorati viene effettuata in una atmosfera controllata.
  3. 3) Metodo secondo la rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che la detta fase di stagionatura comprende una sottofase di controllo della temperatura della atmosfera ed una sottofase di controllo della purezza della detta atmosfera.
  4. 4) Metodo secondo una delle rivendicazioni da 1 a 3 caratterizzato dal fatto che la detta fase di stagionatura prevede di insufflare dell'aria riscaldata e depurata all'interno di una camera (87) o di un condotto (141) contenente i detti prodotti (24) semilavorati.
  5. 5) Metodo secondo una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato da fatto di ricavare almeno due liste (19) di sughero da ciascuna delle dette plance (1).
  6. 6) Metodo secondo la rivendicazione 5, caratterizzato dal fatto di comprendere la fase di spazzolare una superficie (3) di ciascuna plancia (1) o di ciascuna lista (19).
  7. 7) Metodo secondo al rivendicazione 1 o 6, caratterizzata dal fatto di comprendere la fase di appiattire delle liste (19) o delle plance (1) la detta fase essendo effettuata tramite un organo (57) pressore sulle liste (19) o plance (1) accatastate in una vasca (55) piena di acqua.
  8. 8) Metodo secondo una delle rivendicazioni da 1 a 6, caratterizzato da fatto di acquisire un'immagine (I) di una superficie (2; 3) di una plancia (1) o di una lista (19) e di determinare sull'immagine (I) stessa la posizione di linee (63, 64) di taglio fra loro ortogonali e di memorizzare la posizione delle dette linee (63, 64) rispetto alla detta superficie (2; 3).
  9. 9) Metodo secondo la rivendicazione 8, caratterizzato di tagliare la detta plancia (1) o la detta lista (19) lungo le dette linee (63, 64) di taglio, la detta plancia (1) o la detta lista (19) essendo trattenuta in una posizione determinata rispetto a degli utensili (78, 79) di taglio sulla base della posizione memorizzata, tramite il detto taglio essendo realizzati i detti prodotti (24) semilavorati.
  10. 10) Metodo secondo una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che la detta fase di stagionatura dei prodotti (24) semilavorati è seguita da una fase di bollitura in continuo dei detti prodotti (24) semilavorati .
  11. 11) Metodo secondo la rivendicazione 10, caratterizzato dal fatto che la detta fase di bollitura comprende la sottofase di avanzare i detti prodotti (24) semilavorati all'interno di un tubo (111, 112) contenente dell'acqua riscaldata.
  12. 12) Metodo secondo una delle precedenti rivendicazioni, caratterizzato dal fatto di comprendere la fase di controllo superficiale, la detta fase di controllo prevedendo di acquisire l'immagine di almeno una superficie di ciascuno dei detti prodotti (24) semilavorati e di espellere i prodotti (24) semilavorati, la cui rispettiva immagine non rientra in un intervallo determinato da immagini di riferimento limite.
  13. 13) Metodo secondo la rivendicazione 12, caratterizzato dal fatto che la detta fase di controllo comprende la sottofase di memorizzare l'immagine di ciascun prodotto (24) semilavorato.
  14. 14) Metodo secondo una delle precedenti rivendicazioni, caratterizzato dal fatto di comprendere una fase sporaggio di ciascun elemento (8; 9; 10) di chiusura, la detta fase di sporaggio comprendendo la sottofase sottoporre ad un'aspirazione le basi (8B; 9B; 10B) dei detti elementi (8; 9; 10) di chiusura.
  15. 15) Metodo secondo la rivendicazione 14, caratterizzato dal fatto che la detta fase di sporaggio comprende l'ulteriore sottofase di comprimere i detti elementi (8; 9; 10) di chiusura con forze di compressione radiali rispetto a rispettivi assi (11; 13; 16) di simmetria dei detti elementi (8, 9, 10) di chiusura per deformare elasticamente i detti elementi (8, 9, 10) di chiusura e di rilasciare dalla compressione i detti elementi (8; 9; 10) di chiusura, mentre viene effettuata l'aspirazione in corrispondenza delle basi (8B; 9B; 10B).
  16. 16) Metodo secondo una delle precedenti rivendicazioni, caratterizzato dal fatto di comprendente una fase di lavare i detti elementi (8; 9; 10) di chiusura con una miscela liquida comprendente alcol etilico per uso alimentare.
  17. 17) Metodo secondo una delle rivendicazioni da 1 a 16, caratterizzato dal fatto di comprendere una fase di lavare i detti elementi (8; 9; 10) di chiusura con una miscela comprendente ozono.
  18. 18) Metodo secondo la rivendicazione 16 o la rivendicazione 17, caratterizzato dal fatto che i detti elementi (8; 9; 10) di chiusura durante la fase di lavaggio sono sottoposti ad una azione meccanica vibratoria .
  19. 19) Metodo secondo una delle precedenti rivendicazioni, caratterizzato dal fatto di comprendere una fase di sbiancare i detti elementi (8; 9; 10) di chiusura, sottoponendo gli elementi {8; 9; 10) di chiusura ad una radiazione ultravioletta.
  20. 20) Metodo secondo una delle precedenti rivendicazioni, caratterizzato dal fatto di comprendere una fase di timbratura dei detti elementi (8; 9; 10) di chiusura per mezzo di un inchiostro per usi alimentari, la detta timbratura essendo effettuata su una sola base (8B; 9B; 10B) di ciascun elemento (8; 9; 10) di chiusura.
  21. 21) Metodo secondo una delle precedenti rivendicazioni, caratterizzato dal fatto di comprendere la fase di lubrificare le superfici (8L; 9L; 1QL) laterali dei detti elementi (8; 9; 10) di chiusura o le superfici laterali di aste (32) comprendenti una pluralità di elementi (9) di chiusura impilati, la detta lubrificazione essendo realizzata per mezzo di rulli (134) girevoli a contatto con le dette superfici laterali (8L; 9L; 10L).
  22. 22) Metodo secondo una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto di formare una cartuccia (137) di elementi (8; 9; 10) di chiusura equiorientati, la detta cartuccia (137) comprendendo una successione di elementi (8; 9; 10) chiusura adiacenti gli uni agli altri lungo le rispettive superfici (8L; 9L; 10L) laterali ed un blister (138) di materiale di incarto richiuso da una striscia (139) amovibile.
  23. 23) Metodo secondo una delle precedenti rivendicazioni, caratterizzato dal fatto di comprendere in successione temporale le fasi di tagliare dalle dette plance (1) o detti prodotti (24) semilavorati di essiccare i detti prodotti (24) semilavorati di ricavare dai detti prodotti (24) semilavorati tramite ulteriori operazioni di taglio i detti elementi (8, 9, 10) di chiusura, di decolorare i detti elementi (8, 9, 10) di chiusura, di sottoporre i detti elementi (8, 9, 10) di chiusura ad una fase di sporaggio, e di lavare i detti (8, 9, 10) elementi di chiusura.
  24. 24) Impianto per la realizzazione di elementi (8, 9, 10) di chiusura in sughero naturale per contenitori di liquidi da plance (1) grezze di sughero naturale, ciascun detto elemento (8; 9; 10) comprendendo una superficie laterale (8L; 9L; 10L) compresa fra due basi (8B; 9B; 10B) opposte, l'impianto (7) comprendendo almeno una stazione per ricavare dei prodotti (24) semilavorati dalle dette plance (1), i detti prodotti (24) semilavorati presentando delle dimensioni sostanzialmente ridotte rispetto alle dimensioni delle plance (1), il detto impianto essendo caratterizzato dal fatto di comprendere una stazione (27) di stagionatura dei detti prodotti (24) semilavorati, una stazione di stagionatura delle plance (1) essendo omessa dal detto impianto (7).
  25. 25) Impianto secondo la rivendicazione 24, caratterizzato dal fatto che la stazione (27) di stagionatura è definita da una installazione (86; 140) comprendente una camera (87) o un condotto (141) di stagionatura ad atmosfera controllata.
  26. 26) Impianto secondo la rivendicazione 24, caratterizzato dal fatto che la detta installazione (86) di stagionatura comprende delle sonde (92, 96) di rilevamento della temperatura e dell'umidità della atmosfera e delle sonde (93; 97) di rilevamento della composizione della detta atmosfera.
  27. 27) Impianto secondo la rivendicazione 24, caratterizzato dal fatto che la detta installazione (86) di stagionatura comprende un condotto (89) di alimentazione dell'atmosfera alla detta camera (87) ed un ventilatore (91) per insufflare dell'aria riscaldata e depurata attraverso il detto condotto all'interno della detta camera (87) contenente i detti prodotti (24) semilavorati.
  28. 28) Impianto secondo una delle rivendicazioni da 24 a 26, caratterizzato dal fatto di comprendere una stazione di pre-taglio (18) per suddividere le dette plance (1) in liste (19) di uguale lunghezza.
  29. 29) Impianto secondo la rivendicazione 28, caratterizzato dal fatto di comprendere una stazione (20) di spazzolatura delle dette plance (1) o delle dette liste (19), le plance (1) e le liste (19) comprendendo una faccia (2) concava, chiamata pancia, ed una faccia (3) convessa, chiamata schiena, la detta stazione (18) essendo definita da un dispositivo (46) di spazzolatura comprendente un convogliatore (47) per supportare la detta pancia (2) ed una pluralità di spazzole (51, 52, 53) disposte al disopra del detto convogliatore (47) per spazzolare la detta schiena (3).
  30. 30) Impianto secondo la rivendicazione 28 o 29, caratterizzato da fatto di comprendere una stazione (21) di appiattimento di dette liste (19) o di dette plance (1), la detta stazione (21) essendo definita da un dispositivo (54) di appiattimento comprendente una vasca (55) per immergere una catasta (56) delle dette liste (19) o plance (1), ed un organo (57) pressore per esercitare una compressione sulla detta catasta (56).
  31. 31) Impianto secondo una delle rivendicazioni da 28 a 30, caratterizzato da fatto di comprendere una stazione (22) di controllo definita da un dispositivo (58) di controllo comprendente una telecamera (60) per acquisire l'immagine (I) di una plancia (1) o di una lista (19) e di una unità (61) di elaborazione per determinare con riferimento all'immagine (I) stessa la posizione di prime e seconde linee (63, 64) di taglio fra loro ortogonali e di memorizzare la posizione delle dette prime e seconde linee (63, 64) rispetto alla lista (19) o alla plancia (1) stessa.
  32. 32) Impianto secondo la rivendicazione 31, caratterizzato dal fatto di comprendere una stazione (23) di taglio definita da una macchina (65) di taglio per tagliare la detta plancia (1) o la detta lista (19) lungo le dette linee (63, 64) di taglio e realizzare i detti prodotti (24) semilavorati, la detta macchina (65) comprendendo una prima ed una seconda ganascia (66, 67) per trattenere la detta plancia (1) o la lista (19) in una posizione determinata e primi e secondi utensili (78, 79) di taglio, i detti primi utensili (78) di taglio essendo mobili in una prima direzione lungo le dette linee (63) di taglio ed detti secondi (79) utensili di taglio essendo mobili lungo una seconda direzione trasversale alla prima lungo le dette seconde linee (64) di taglio.
  33. 33) Impianto secondo una delle rivendicazioni da 24 a 32, caratterizzato dal fatto di comprendere una stazione (28) di bollitura disposta a valle della stazione (27) di stagionatura, la detta stazione (28) di bollitura essendo definita da una installazione (109) di bollitura in continuo dei detti prodotti (24) semilavorati .
  34. 34) Impianto secondo la rivendicazione 33, caratterizzato dal fatto che la detta installazione (109) di bollitura in continuo comprende un tubo (111, 112) contenente dell'acqua riscaldata, una pluralità di contenitori (102) modulari dei detti prodotti (24) semilavorati e dei mezzi (AZ, 113) per avanzare i detti contenitori (102 modulari all'interno del detto tubo (111, 112).
  35. 35) Impianto secondo una delle rivendicazioni da 24 a 34, caratterizzato dal fatto di comprendere una seconda stazione (25) di controllo definita da un dispositivo (80) di controllo atto a controllare i detti prodotti (24) semilavorati e comprendente un organo (85) espulsore per espellere i prodotti (24) semilavorati/ che presentano delle caratteristiche superficiali che non rientrano in un intervallo di accettabilità determinato.
  36. 36) Impianto secondo la rivendicazione 35, caratterizzato dal fatto che il detto dispositivo (80) di controllo comprende una telecamera (82) ed una unità (83) di elaborazione per memorizzare l'identità di ciascun prodotto (24) semilavorato accettato sulla base di rispettive caratteristiche superficiali.
  37. 37) Impianto secondo una delle rivendicazioni da 24 a 36, caratterizzato dal fatto di comprendere una stazione (39) di sporaggio definita da un dispositivo (120) di sporaggio comprendente almeno due bocche (123) di aspirazione atte ad aspirare le polveri in corrispondenza delle basi (8B; 9B; 10B) di ciascun elemento (8; 9; 10) di chiusura.
  38. 38) Impianto secondo la rivendicazione 37, caratterizzato dal fatto che il detto dispositivo (120) comprende delle ganasce (122) atte a comprimere i detti elementi (8; 9; 10) di chiusura lungo le rispettive superfici (8L; 9L; 10) laterali per deformare elasticamente i detti elementi (8; 9; 10) di chiusura e di rilasciare i detti elementi (8; 9; 10) di chiusura.
  39. 39) Impianto secondo una delle rivendicazioni da 24 a 38, caratterizzato dal fatto di comprendere una stazione (38) di decolorazione definita da una macchina (124) di decolorazione comprendente almeno una sorgente (129, 130) di radiazione ultravioletta atta ad investire i detti elementi (8; 9; 10) di chiusura.
  40. 40) Impianto secondo una delle rivendicazioni da 24 a 39, caratterizzato dal fatto di comprendere una stazione (42) di lubrificazione dei detti elementi (8; 9; 10) di chiusura definita da un dispositivo (131) di lubrificazione comprendente un convogliatore (132) atto ad avanzare i detti elementi (8; 9; 10) di chiusura lungo un percorso determinato, i detti elementi (8; 9; 10) di chiusura presentando un orientamento determinato, una pluralità di rulli (134) atti ad essere disposti a contatto dei detti elementi (8; 9; 10) di chiusura lungo la superficie (8L; 9L; 10L) laterale dei detti elementi (8; 9; 10) di chiusura per lubrificare le dette superfici (8L; 9L; 10L) laterali.
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