ITBO960053A1 - Dispositivo e metodo per il trattamento di parti del corpo umano - Google Patents

Dispositivo e metodo per il trattamento di parti del corpo umano Download PDF

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ITBO960053A1
ITBO960053A1 IT96BO000053A ITBO960053A ITBO960053A1 IT BO960053 A1 ITBO960053 A1 IT BO960053A1 IT 96BO000053 A IT96BO000053 A IT 96BO000053A IT BO960053 A ITBO960053 A IT BO960053A IT BO960053 A1 ITBO960053 A1 IT BO960053A1
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Marco Carminati
Ivano Maci
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Marco Carminati
Ivano Maci
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Abstract

Il trovato é relativo ad un dispositivo e ad un metodo per il trattamento di parti del corpo umano, in particolare per eseguire modificazioni di tipo elettrico agendo in corrispondenza di almeno una porzione di epidermide (dS) del corpo medesimo presentante una relativa carica elettrostatica; con il dispositivo ed il metodo, utilizzando una sonda di ingresso (2) ed una sonda di uscita (3) tra loro elettricamente collegate e disposte su due differenti superfici equipotenziali (S1, S2) rispetto alla porzione di epidermide (dS), è possibile modificare, almeno parzialmente, lo stato di carica della porzione di epidermide (dS) per attivare un meccanismo di riequilibro elettrico da parte del corpo umano.[FIG. 1].

Description

DESCRIZIONE
annessa a domanda dibrevettoperINVENZIONE INDUSTRIALE daltitolo:
DISPOSITIVO E METODO PER IL TRATTAMENTO DI PARTI DEL CORPO UMANO.
presentetrovato concerne un dispositivo ed un metodo periltrattamento di partidelcorpoumano.
Inparticolare,iltrovatosiinseriscenell'ambitodegliinterventiotrattamentivolti ad apportare modificazionidinatura elettrica all’organismo umano tramite relative apparecchiatureodispositivi.
Attualmente vi sono svariati tipi di apparecchiature elettromedicali che forniscono un'azione terapeutica limitata al periodo della seduta ovvero dell'applicazionedell'apparecchiaturaallapartedatrattare.
Inoltre,sostanzialmente tutta la totalità delle apparecchiature elettromedicali necessitadiun'alimentazione,generalmente di tipo elettrico, atta all'attivazione delle stesse apparecchiature.
Uno degli scopi del presente trovato è quello di fornire un dispositivo per la cura del corpo umano presentante una notevole efficacia terapeutica e per il quale non è necessario ricorrere ad alcuna fonte di energia esterna elettrica o meccanica (né rete eletrica, né accumulatori), né a fonti di energia o radiazioni naturali. Non vengono applicati dall'esterno campi di induzione elettromagnetica all'individuo, ma si induce l'individuo a modificare i propri.
Il dispositivo ed il metodo sono stati ideati per modificare ed alterare opportunamente determinati equilibri elettrostatici dell'organismo umano che, da questa alterazione, trae lo spunto per innescare dei meccanismi biologici di riequilibro elettrico; conseguentemente a questi meccanismi l'organismo procede con una serie di reazioni che possono risultare riparative a molteplici patologie delle quali si parlerà, relativamente al dispositivo ed a scopo esemplificativo e non limitativo, nel prosieguo della presente descrizione.
II trovato prende le mosse dalla considerazione che la superficie cutanea del corpo umano è normalmente caratterizzata dalla presenza di cariche ferme o elettrostatiche di una certa entità, a causa dell'azione di vari fattori esterni, ambientali, ed interni all'organismo stesso.
In condizioni stazionarie, considerando una porzione della superficie cutanea, la relativa carica elettrostatica risulta essere in equilibrio sia con la carica dell'ambiente esterno, sia con la carica sottocutanea, cioè quella interna dell'organismo in quel punto.
Alla base del trovato vi è l'"estr azione" di una certa quantità di questa carica dalla superfìcie cutanea (che chiameremo anche dS) ovvero una modificazione dello stato di carica. Poiché l'organismo tende a riportarsi ad una configurazione di equilibrio, ovvero a far tornare in equilibrio elettrico con l'ambiente circostante quella zona dS, viene attivato un meccanismo che è risultato essere estremamente interessante sia in casi di organismi sani sia in presenza di patologie.
Per compensare la modificazione della carica suddetta sulla superficie dS l'organismo reagisce inviando nella zona una quantità di cariche di compensazione tramite il sangue che, grazie al fatto di essere composto in maggioranza da acqua, risulta un mezzo idoneo a trasportare cariche elettriche in quanto le sue molecole si comportano come un dipolo elettrico.
Per facilitare l'afflusso di sangue nella zona il meccanismo usato dal corpo è la dilatazione dei vasi nella zona stessa dove, dopo breve tempo dall'inizio dell'applicazione, si crea una vasodilatazione attiva che innesca i meccanismi riparatori di un'eventuale patologia in loco.
Il fenomeno di spostamento di carica citato sopra oltre che a provocare la vasodilatazione attiva in loco, reinstaura il collegamento elettrico tra la zona malata e il resto dell'organismo innescando naturalmente il processo di guarigione. E' opportuno ricordare, infatti, che la prima alterazione elettrica di una cellula malata è la diminuzione della differenza di potenziale con l'esterno, che, normalmente, ovvero in condizioni di "salute" della cellula stessa, si aggira, indicativamente, intorno ai 70 mV e serve per la normale vita cellulare.
In sostanza quando una cellula (o un insieme di cellule) si ammala, l'organismo reagisce "ignorandola", cioè isolandola elettricamente. Con il meccanismo innescato dal presente trovato si creano le condizioni perché l'organismo ristabilisca un'interazione di natura elettrica con la zona cellulare ammalata e vengano attivati tutti i meccanismi di guarigione (o di trattamento non terapeutico in generale per quanto concerne il solo metodo) di cui l'organismo è capace.
II metodo ed il dispositivo in oggetto inducono l'organismo a rimettere in moto determinati processi che, una volta attivati, non terminano con la fine dell'applicazione, ma si interrompono soltanto con il raggiungimento deH'equilibrio elettrico di cui in precedenza. Questa caratteristica è particolarmente significativa per patologie croniche, normalmente di difficile cura con altri metodi.
Dal punto di vista della possibile struttura del dispositivo in oggetto, facendo riferimento alla figura 1, è possibile semplificare, per comodità di descrizione, considerando la superficie carica dS di cui in precedenza come generatrice nello spazio di un campo centrale, o campo elettrico E, senza tenere conto degli eventuali altri campi indotti.
Considerando due superfici equipotenziali S, e S2 del campo nello spazio prossimo alla superficie dS, disposte rispettivamente a distanze R, e R2 dalla superficie stessa, queste avranno ovviamente un potenziale diverso, V1 e V2.
Il dispositivo è sostanzialmente costituito da tre parti fondamentali: - un primo elemento conduttore o sonda di ingresso "di collegamento elettrico" con la superficie S, più prossima alla superficie cutanea dS; - un secondo elemento conduttore o sonda di uscita "di collegamento elettrico" con la superficie S2 più lontana da dS; - un circuito conduttore più o meno complesso che collega elettricamente le due sonde.
Il verificarsi di un collegamento tra le due superfici S, e S2 provoca appunto la modificazione della carica relativa alla superficie dS.
II cosiddetto "collegamento elettrico" tra una sonda e una superficie equipotenziale è stato realizzato sfruttando a livello locale l'effetto punta poiché la sonda è costituita da almeno una punta conduttrice (o più punte conduttrici collegate tutte tra loro con un qualsiasi sistema, come una piastra di rame o un semplice nodo).
Il collegamento elettrico tra le due sonde è realizzato con un conduttore a resistenza, induttanza e capacità variabili, in funzione dei trattamenti terapeutici da eseguire. Il conduttore può anche non essere allo stato solido ma presentarsi allo stato fluido.
Una possibile realizzazione del dispositivo può prevedere, in aggiunta alla sonda di ingresso cosi come precedentemente definita, una ulteriore sonda di ingresso o manipolo costituito da almeno un ulteriore elemento conduttore rivestito da una impugnatura e collegato ad una sonda di uscita analogamente all'esempio di cui in precedenza.
Le possibili applicazioni del trovato sono simili, ma molto più vaste e funzionali, a quelle dei laser terapeutici (sia ad infrarossi che a C02) e questo in relazione al fatto che anche i laser, oltre ad un effetto termico Joule hanno rilevanza nei fenomeni biologici tissutali che sono di natura elettrica come il riassorbimento di edemi e sostanze infiammatorie, rigenerazione e riparazione dei tessuti.
Le indicazioni cliniche tipiche e facilmente confrontabili con tecniche di medicina fisica già conosciute sono nell'ambito della patologia ortopedica post-traumatica (in particolare in ambito sportivo) ed in dermatologia per quanto riguarda le lesioni trofiche delle dermatosi angiopatiche.
I risultati ottenuti dalla sperimentazione del trovato da parte dei Richiedenti, hanno comportato una notevole riduzione dei tempi standard di guarigione anche e soprattutto con patologie di base complicanti come diabete o aterosclerosi. Inoltre la maggior parte dei casi risolti sono stati trattati dopo aver tentato invano altre terapie conosciute sia fisiche che farmacologiche.
Gli effetti biologici hanno evidenziato un processo caratterizzabile in tre momenti.
II primo effetto, rilevabile già durante la prima seduta, è una vasodilatazione attiva nella zona del trattamento (cosa questa difficilmente ottenibile con qualsiasi altra terapia, laser inclusi), con conseguente iperemia manifestata in un aumento locale di temperatura ( t = 5°, 6°C).
Il secondo effetto è che aU'iperemia si accompagna una notevole riduzione dell'edema e della diapedesi sia nei tessuti superficiali che profondi (come, ad esempio, fasce muscolari) e questo già alla prima seduta.
Infine, come terzo effetto, vi può essere una notevole diminuzione della sintomatologia dolorosa locale anche qui alla prima seduta, e con tendenza a recedere in gran parte anche a distanza di tempo e definitivamente.
Sono da segnalare, inoltre, effetti di rilassamento muscolare con diminuzione del tono dovuto a fenomeni di affaticamento (ad esempio in àmbito sportivo) ma anche negli ipertoni da lesione centrale.
Un aspetto vantaggioso del trovato consiste in una decisa ed energica azione antiedemigena, non paragonabile con altre terapie. Questa azione avviene senza "limiti di profondità" sul paziente: a differenza dei normali laser terapeutici anche potenti (C02, neodimio, ecc.), che non riescono ad intervenire oltre una profondità cutanea superiore al centimetro o poco di più, il dispositivo instaura nel paziente il meccanismo terapeutico indipendentemente dalla profondità a cui si trova l'edema o la patologia da trattare.
Un altro aspetto del trovato è che l’azione terapeutica instaurata non termina alla fine della seduta, come con altre apparecchiature per terapia fisica, ma il meccanismo innescato prosegue per molte ore dopo la fine della seduta tanto che anche il giorno successivo il paziente può risentire in maniera molto marcata dell'azione dell'apparecchiatura.
La vasodilatazione attiva instaurata dal trovato è difficilmente ottenibile con altri metodi fisici o farmacologici.
Infine, il fatto che metodo e dispositivo funzionino senza ausilio di energia esterna (elettrica...) o di farmaci e che si applichino praticamente senza contatto diretto sull'individuo, li rendono compatibili con tutti gli ambienti dove si voglia svolgere il trattamento (o la terapia nel caso del dispositivo) e con tutte le tipologie di paziente.
A titolo puramente esplicativo e non limitativo del trovato, verranno qui di seguito descritte alcune delle indicazioni generali sulle applicazioni del trovato.
In àmbito ortopedico:
- patologie di ordine medico;
- inserzionopatie tendineo-ligamentose, muscolari ed articolari;
- patologie croniche degenerative a livello articolare;
- osteoartrosi;
- connettivopatie:
- patologie acute infiammatorie soprattutto in associazione con terapia medica; - patologie da traumatismo dell'apparato ligamentoso tipo distorsioni I, II grado e dell'apparato muscolare (dallo stiramento alla rottura parziale).
In àmbito medico-sportivo: risulta estremamente valido in tutto l'àmbito patologico traumatico muscolo-tendineo e nel surmenage da attività sportiva e/o di allenamento (ha notevole effetto decontratturante).
In angiologia e dermatologia:
- utilizzabile nelle lesioni dermatologiche di media e notevole gravità da angiopatie periferiche sia di natura arteriopatica che flebopatica (essenzialmente lesioni ulcerative agli arti inferiori);
- soluzioni di continuo in genere (ferite, lacerazioni, ecc. ...) decubiti da stati ipocinetici ed ustioni I, II, III grado.
Saranno riportati alcuni dei risultati ottenuti tramite l'utilizzo dell'apparecchiatura, limitatamente alle sperimentazioni eseguite.
Ovviamente, le potenzialità dell'apparecchiatura possono essere superiori ai risultati riportati, sia nei settori citati che in altri.
L’effetto analgesico è presente come risultato del trattamento di patologie con sintomatologia soggettiva spiccata. Infatti sia in campo angiologico che ortopedico e neurologico gli effetti analgesici e antiedemigeni sono i più rilevanti.
L'effetto analgesico è spiccato nelle patologie acute di natura ortopedica e nelle patologie del sistema nervoso periferico soprattutto di natura irritativa e infiammatoria.
E' da sottolineare che quando il trattamento è molto precoce e si inserisce nelle prime fasi dell'infiammazione acuta l'effetto analgesico è preceduto da un paradossale breve aumento della sintomatologia, e ciò è associato ad una riduzione dei tempi del processo infiammatorio; questo è spiegabile con l'azione evidente della vasodilatazione attiva ottenuta con l'apparecchiatura, che velocizza il processo e fugacemente ne aumenta gli effetti sintomatologici soggettivi.
L'effetto analgesico è stato utilmente evidenziato durante le sperimentazioni in diverse condizioni tra le quali sono da segnalare:
- nevralgia del trigemino;
- sindromi di intrappolamento periferico a tipo tunnel carpale;
- sindromi irritative di radici di pertinenza del plesso lombo sacrale (sciatalgia, cruralgia, ecc);
- herpes zoster;
- cefalea tensiva;
- mialgie di miositi e da contrattura antalgica posturale;
- inserzionopatie e patologia ligamentosa articolare in fase acuta di pertinenza non chirurgica.
Per quanto riguarda la metodologia di applicazione pratica del dispositivo (inteso sia come modulo, costituito dall'esempio descritto per primo, sia come manipolo, esempio descritto successivamente), il dispositivo è utilizzabile nell'ambito di patologie mediche acute, subacute e croniche.
Sono stati trattati casi sia di ordine artopratico e degenerativo delle grandi e piccole articolazioni sia patologie acute infiammatorie, traumatiche o meno, delle parti molli (tendini, muscoli e ligamenti).
Dato il notevole effetto miorilassante e decontratturante dispositivo e metodo sono utili nei casi di affaticamento muscolare e di stress da attività sportiva intensa, Per il notevole effetto antiedemigeno, il dispositivo, è utile, inoltre, nelle sindromi da intrappolamento del S.N.P.
Il dispositivo è composto da un modulo principale (primo esempio), con un primo elemento conduttore o sonda di ingresso da porre in prossimità del soggetto, e, in aggiunta, può prevedere il manipolo.
La sonda di ingresso può essere preferibilmente utilizzata ad una distanza di 10 -15 cm dalla zona da trattare; il manipolo va utilizzato a contatto per scorrimento con leggera pressione.
Il manipolo è utilizzabile per la valutazione della reattività cutanea locale tramite un test preliminare; il test è da eseguire preferibilmente in tute le patologie, tranne nei casi di versamento articolare in genere e nelle situazioni di soluzione di continuo della cute.
Il test può essere eseguito facendo scorrere il manipolo perpendicolarmente alla superficie da trattare lungo l'asse principale del segmento corporeo in senso cranio -caudale, ripetutamente.
In tal modo si possono osservare due fenomeni: un primo fenomeno di arrossamento marcato da reazione iperemica locale o un secondo fenomeno di pallore da reazione ischemica locale.
Nel primo caso si è in una condizione così detta di eccesso, equivalente, ad esempio, ad una tensione muscolare coinvolgente il muscolo interamente o gruppi muscolari con caratteristiche di metabolismo tendente ad acidosi lattica.
Il secondo fenomeno è relativo ad esiti di traumatismo locale, dalla semplice contusione muscolare e peri articolare, ai vari quadri lesionali acuti tendinei, muscolari e articolari.
In funzione dell'esito del test, il manipolo può essere utilizzato in maniera consona al tipo di fenomeno verificatosi.
Le caratteristiche tecniche del trovato, secondo i suddetti scopi, sono chiaramente riscontrabili dal contenuto delle rivendicazioni sotto riportate ed i vantaggi dello stesso risulteranno maggiormente evidenti nella descrizione che segue, fatta con riferimento ai disegni allegati, che ne rappresentano una forma di realizzazione puramente esemplificativa e non limitativa, in cui:
- la figura 1 illustra una rappresentazione schematica di un esempio di realizzazione del presente trovato in applicazione su una parte di corpo umano;
- le figure 2, 3 e 4 illustrano schematicamente possibili esempi di realizzazione del trovato.
Conformemente alle figure dei disegni allegati, e in accordo con quanto detto in precedenza, il dispositivo ed il relativo metodo per il trattamento di parti del corpo umano, realizzati secondo il presente trovato, sono utilizzabili, in particolare, per eseguire modificazioni di tipo elettrico agendo in corrispondenza di almeno una porzione di epidermide dS del corpo medesimo.
La descrizione che segue è volta ad illustrare sia il dispositivo che il metodo, ma quanto sarà detto nel prosieguo varrà in senso più generale per il dispositivo, mentre avrà finalità più specifiche per il metodo. In sostanza, con il dispositivo si possono eseguire terapie e cure di vario tipo sull'organismo umano, secondo gli esempi non limitativi sopra illustrati, mentre con il metodo è possibile, in particolare, ottenere effetti quali vasodilatazione attiva, rilassamento muscolare, recupero da stress da affaticamento o similari, con esclusione di metodi diagnostici, chirurgici e terapeutici.
Dispositivo e metodo si basano sul fatto che l'organismo tende a riequilibrare modifiche della carica elettrostatica dell'epidermide.
Per questo motivo il metodo prevede di disporre ad una prima distanza prestabilita Ri dalla porzione di epidermide dS almeno un primo elemento conduttore o sonda di ingresso 2. Alla distanza Rb la sonda di ingresso 2 si trova in una prima superficie equipotenziale S, rispetto al campo relativo alla carica elettrostatica della porzione dS medesima.
Il primo elemento conduttore 2 risulta provvisto di almeno una estremità libera conformata a punta 20, ed è elettricamente collegato, tramite un relativo circuito di collegamento 4, ad un secondo elemento conduttore o sonda di uscita 3, anch’esso presentante almeno una estremità a punta 30 e disposto in corrispondenza di una seconda superficie equipotenziale S2, ad una seconda distanza R2 maggiore della prima distanza prestabilita R,, e quindi presentante un differente valore di potenziale.
II trattenimento del primo elemento conduttore 2 per un periodo prestabilito in corrispondenza della prima distanza prestabilita R,, consente di modificare, almeno parzialmente, lo stato di carica della porzione dS, con la conseguente attivazione del meccanismo di riequilibro elettrico sopra descritto.
La realizzazione del dispositivo può essere di vario tipo; ad esempio, si può avere una configurazione come quella illustrata nelle figure 1 e 2, dove sonda di ingresso 2, sonda di uscita 3 e circuito di collegamento 4 risultano distinte tra loro, oppure, come in figura 3, si possono avere soluzioni nelle quali la sonda di uscita 3 risulta integrata al circuito di collegamento 4.
Come detto anche in precedenza, il dispositivo, indicato con 1 nella sua totalità, può comprendere un manipolo 2’ (illustrato in figura 4) costituito da un elemento conduttore, conformato a punta in almeno una estremità libera 20', presentante un corpo di rivestimento, realizzato ad esempio in materiale plastico, definente una impugnatura 23 atta alla presa del manipolo stesso ed al suo strofinio sulla porzione di epidermide dS.
Il manipolo 2' risulta collegato, tramite un circuito di collegamento 4 analogo a quello di cui sopra, al secondo elemento conduttore o sonda di uscita 3; anche nel caso del manipolo il dispositivo può assumere una configurazione "semplificata", similare a quella rappresentata in figura 3.
Nel caso del manipolo 2', la modificazione dello stato di carica della porzione di epidermide dS è ottenuta in corrispondenza dello strofinio del manipolo 2' sulla porzione di epidermide dS stessa.
In aggiunta alla interazione di tipo elettrico con la porzione di epidermide dS è possibile abbinare, in una soluzione preferibile ma non limitativa, un'azione di tipo meccanico; questo è ottenibile grazie al fatto che il manipolo 2' può essere provvisto, in corrispondenza dell'estremità libera 20' di cui sora di una testa di contatto presentante delle disuniformità o corrugazioni superficiali 22, atte appunto ad interagire anche meccanicamente con la porzione di epidermide dS. Tali corrugazioni sono illustrate nel particolare della figura 4 da cerchi concentrici 22.
Il primo elemento conduttore o sonda di ingresso 2 può essere provvisto di una pluralità di estremità conformate a punta; il numero delle estremità a punta può essere compreso tra 20 e 40.
Il secondo conduttore o sonda di uscita può essere anch'esso provvisto di una pluralità di estremità, preferibilmente 1 o 2.
Il preferibile numero delle estremità a punta presentate dalle sonde 2 e 3 menzionato in precedenza è da intendersi in combinazione con determinati valori presentati dal circuito di collegamento 4, come quelli menzionati qui di seguito.
Il circuito di collegamento 4 può essere realizzato in vari modi e può essere allo stalo solido o fluido. Ad esempio può essere costituito da componenti elettronici di tipo passivo che possono essere caratterizzati da differenti valori dei corrispondenti parametri elettrici.
Un possibile esempio di realizzazione può prevedere le caratteristiche elettriche di R=0,1 Ohm, L=0,6 mH, C virtualmente infinito. Un altro esempio può essere un circuito elettrico presentante le caratteristiche elettriche di R=2300 Ohm, L— 17 H, C virtualmente infinito. Entrambi gli esempi di realizzazione possono essere previsti in un unico circuito provvisto di mezzi di commutazione, indicati con 41, e posizionabili su due posizioni X]s X2 corrispondenti alle due caratteristiche elettriche di cui sopra.
I componenti elettronici della possibile realizzazione del circuito di collegamento 4 sopra detto possono essere annegati in resina o altro materiale plastico.
Anche il primo elemento conduttore o sonda di ingresso 2 ed il secondo elemento conduttore o sonda di uscita 3 possono essere rivestiti da un materiale plastico di copertura, rappresentato in tratto discontinuo in figura 2, atto a proteggere parti del corpo umano da indesiderate interazioni di tipo meccanico le estremità a punta 20 e 30 presentate dalle due sonde. Inoltre, può essere previsto un braccio di lavoro e fissaggio 10 atto a posizionare il dispositivo rispetto alla parte del corpo da trattare (anche il braccio 10 è rappresentato schematicamente in tratto discontinuo).
Facendo riferimento al dispositivo 1 così come descritto, il metodo prevede perciò la disposizione del dispositivo 1 ad una distanza tale dalla porzione di epidermide dS da posizionare la sonda di ingresso 2 in corrispondenza di una prima superficie S,, equipotenziale rispetto a un campo in cui è inserita la carica elettrostatica della porzione dS medesima.
La sonda di uscita 3 si viene a trovare in corrispondenza di una seconda superficie equipotenziale S2 e quindi ad un potenziale differente rispetto alla sonda di ingresso 2.
Il trattenimento della sonda di ingresso, per un periodo prestabilito, sulla prima superficie S,, comporta una modificazione, almeno parziale, dello stato di carica della porzione di epidermide dS, con le conseguenze sull'equilibrio elettrico di cui in precedenza.
Nel caso di utilizzazione del manipolo 2' il metodo prevedere una prima fase di strofinio della porzione di epidermide dS con il manipolo.
Vi è poi una seconda fase che prevede la verifica della reazione della porzione dS medesima all’interazione col manipolo 2<1>: in pratica si rileva una eventuale situazione di iperemia o di ischemia della porzione dS.
Infine, viene eseguito un ulteriore strofinio con il manipolo 2' sulla porzione di epidermide dS per un periodo di tempo variabile in funzione della presenza di iperemia o ischemia.
II trovato cosi concepito è suscettibile di numerose modifiche e varianti, tutte rientranti nell'ambito del concetto inventivo. Inoltre, tutti i dettagli possono essere sostituiti da elementi tecnicamente equivalenti.

Claims (14)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Dispositivo per il trattamento di parti del corpo umano, in particolare per eseguire modificazioni di tipo elettrico agendo, per curare zone interne o superficiali, in corrispondenza di almeno una porzione di epidermide (dS) del corpo medesimo presentante una relativa carica elettrostatica; dispositivo caratterizzato dal fatto di essere costituito da almeno un primo elemento conduttore o sonda di ingresso (2), conformato a punta in almeno una estremità libera (20), atto ad essere disposto, ad una prima distanza prestabilita (R,) da detta porzione (dS), in corrispondenza di una prima superficie equipotenziale (S,) ed elettricamente collegato, tramite un relativo circuito di collegamento (4), ad un secondo elemento conduttore o sonda di uscita (3), conformato a punta in almeno una seconda estremità libera (30) ed atto ad essere disposto in corrispondenza di una seconda superfìcie equipotenziale (S2), ad una seconda distanza (Rj) da detta porzione (dS), maggiore di detta prima distanza prestabilita (Ri), così da modificare, almeno parzialmente, lo stato di carica di detta porzione (dS) almeno in corrispondenza del trattenimento di detto primo elemento conduttore o sonda di ingresso (2) in detta prima superficie equipotenziale (S,).
  2. 2. Dispositivo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto di comprendere un manipolo (2') costituito da un elemento conduttore, conformato a punta in almeno una estremità libera (20’), presentante una impugnatura (23) atta alla presa del manipolo stesso ed al suo strofinio su detta porzione di epidermide (dS), collegato, tramite detto circuito elettrico di collegamento (4), a detto secondo elemento conduttore o sonda di uscita (3), così da modificare, almeno parzialmente, lo stato di carica di detta porzione (dS) almeno in corrispondenza dello strofinio di detto manipolo (2’) su detta porzione di epidermide (dS).
  3. 3. Dispositivo secondo la rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che detto manipolo (2') è provvisto, in corrispondenza di detta estremità libera (20'), di una testa di contatto presentante delle disuniformità o corrugazioni superficiali (22), atte a fare interagire anche meccanicamente detto manipolo (2*) con detta porzione di epidermide.
  4. 4. Dispositivo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detto primo elemento conduttore o sonda di ingresso (2) è provvisto di una pluralità di estremità conformate a punta.
  5. 5. Dispositivo secondo la rivendicazione 4, caratterizzato dal fatto che detto primo elemento conduttore o sonda di ingresso (2) è provvisto di un numero di estremità a punta da 20 a 40.
  6. 6. Dispositivo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto detto secondo elemento conduttore o sonda di uscita (3) è provvisto di un numero di estremità a punta da 1 a 2.
  7. 7. Dispositivo secondo la rivendicazione 1 , caratterizzato dal fatto che detto circuito di collegamento (4) è un circuito elettrico presentante le caratteristiche elettriche di R=0,1 Ohm, L=0,6 mH, C virtualmente infinito.
  8. 8. Dispositivo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detto circuito di collegamento (4) è un circuito elettrico presentante le caratteristiche elettriche di R=2300 Ohm, L=17 H, C virtualmente infinito.
  9. 9. Dispositivo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detto primo elemento conduttore o sonda di ingresso (2) e detto secondo elemento conduttore o sonda di uscita sono rivestiti da un materiale plastico di copertura, atto a proteggere parti del corpo umano da indesiderate interazioni di tipo meccanico con dette estremità a punta.
  10. 10. Metodo per il trattamento di parti del corpo umano, in particolare per eseguire modificazioni di tipo elettrico agendo in corrispondenza di almeno una porzione di epidermide (dS) del corpo medesimo presentante una relativa carica elettrostatica, al fine di ottenere effetti quali vasodilatazione attiva, rilassamento muscolare, recupero da stress da affaticamento o similari in zone interne o superficiali dello stesso corpo, con esclusione di metodi diagnostici, chirurgici e terapeutici, caratterizzato dal fatto di prevedere le seguenti fasi: disporre ad una prima distanza prestabilita (R,) da detta porzione di epidermide, in corrispondenza di una prima superficie equipotenziale (S,), almeno un primo elemento conduttore o sonda di ingresso (2), conformato a punta in almeno una sua prima estremità libera (20) ed elettricamente collegato, tramite un relativo circuito di collegamento (4), ad un secondo elemento conduttore o sonda di uscita (3), conformato a punta in almeno una sua seconda estremità libera (30) e disposto, in corrispondenza di una seconda superfìcie equipotenziale (S2), ad una seconda distanza (R2) da detta porzione (dS), maggiore di detta prima distanza prestabilita (R,); trattenere detto primo elemento conduttore o sonda di ingresso (2), per un periodo prestabilito a detta prima distanza prestabilita (R,), in modo da modificare, almeno parzialmente, lo stato di carica di detta porzione di epidermide (dS).
  11. 11. Metodo secondo la rivendicazione 10, caratterizzato dal fatto di prevedere le seguenti fasi: disporre ad una prima distanza prestabilita (R,) da detta porzione di epidermide (dS), in corrispondenza di una prima superficie equipotenziale (S,), almeno un primo elemento conduttore o sonda di ingresso (2), provvisto di una serie di estremità libere conformate a punta (20), elettricamente collegate tra loro e, tramite un relativo circuito di collegamento (4), ad un secondo elemento conduttore o sonda di uscita (3), disposta in corrispondenza di una seconda superficie equipotenziale (S2), ad una seconda distanza (Rj) da detta porzione di epidermide (dS), maggiore di detta prima distanza prestabilita (Rj); tratenere deto primo elemento conduttore o sonda di ingresso (2), per un periodo prestabilito a deta prima distanza prestabilita (R,), in modo da modificare, almeno parzialmente, lo stato di carica di detta porzione (dS).
  12. 12. Metodo secondo la rivendicazione 10, caraterizzato dal fato di prevedere le seguenti fasi: mettere a contatto con detta porzione di epidermide (dS) un manipolo (2') costituito da almeno un elemento condutore provvisto di almeno una estremità libera (20') ed una impugnatura (21), esercitando una pressione con deto manipolo su detta porzione di epidermide (dS), con strofinio del manipolo (2’) sulla porzione medesima (dS); verificare la reazione della porzione (dS) medesima all'interazione con detto manipolo (2'), ovvero rilevare una eventuale situazione di iperemia o di ischemia della porzione (dS) stessa; eseguire un ulteriore strofinio di detto manipolo (2') su detta porzione di epidermide (dS) per un periodo di tempo variabile in funzione della presenza di iperemia o ischemia.
  13. 13. Metodo secondo la rivendicazione 12, caraterizzato dal fatto di utilizzare un manipolo (2') provvisto, in corrispondenza di detta estremità libera (20'), di una testa di contato presentante delle disuniformità o corrugazioni superficiali (22), ate a combinare un'azione di tipo meccanico alle dette modificazioni di tipo elettrico.
  14. 14. Dispositivo e metodo secondo le rivendicazioni precedenti e secondo quanto descritto ed illustrato con riferimento alle figure degli uniti disegni e per gli accennati scopi.
IT96BO000053A 1996-02-06 1996-02-06 Dispositivo e metodo per il trattamento di parti del corpo umano IT1285552B1 (it)

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