ITBO950057A1 - Dispositivo adattatore per manipoli odontoiatrici - Google Patents

Abstract

Un dispositivo adattatore prevede un elemento di interfaccia (10) interponibile e bloccabile tra un elemento terminale (4) ed un secondo corpo (3) così da definire un prolungamento di un manipolo (M); l'elemento (10) è dotato al suo interno, ed in corrispondenza della superficie contraffacciata all'elemento terminale (4), di un terzo condotto (11) cieco accoppiabile coassialmente con un primo condotto (5) di alimentazione di aria spray proveniente dall'elemento terminale (4) e di un quarto condotto (12) accoppiabile con il corrispondente primo condotto (6) di alimentazione di acqua e liquido fisiologico; il quarto condotto (12) inoltre si sviluppa dall'interno dell'elemento (10) all'esterno dello stesso per collegarsi con una porzione di condotto (9) solidale esternamente ad un primo corpo (1).(FIG. 1).

Description

DESCRIZIONE

annessa a domanda di brevetto per INVENZIONE INDUSTRIALE dal titolo:

DISPOSITIVO ADATTATORE PER MANIPOLI ODONTO-LATRICI.

Il presente trovato concerne un dispositivo adattatore per manipoli odontoiatrici, in particolare per manipoli odontoiatrici utilizzati in operazioni chirurgiche del cavo orale.

Gli attuali manipoli odontoiatrici sono suddivisi in strumenti previsti per lavori di asportazione dentale, quali ad esempio la turbina ed il micromotore, e in strumenti adatti a fasi complementari, quali ad esempio la siringa o la lampada polimerizzatrice.

I micromotori sono generalmente costituiti da un primo corpo definente l'impugnatura vera e propria del manipolo e dotato di una testa d'estremità di accoppiamento per un utensile operativo (ad esempio una fresa), il quale primo corpo viene accoppiato ad un secondo corpo, entro cui è previsto un motore, coassialmente e tramite un innesto rapido posto alle rispettive estremità. Il secondo corpo a sua volta è collegato, all'altra estremità libera, ad un terminale di alimentazione di acqua o liquido fisiologico, di aria spray, di aria di raffreddamento del micromotore e di corrente elettrica per lo stesso micromotore; il terminale rappresenta l'estremità finale di un cavo dipartentcsi da una tavoletta porta manipoli di un riunito da dove vengono addotti i vari fluidi e l'energia elettrica sopra citati necessari per il funzionamento del manipolo.

Nei manipoli standard di ultima generazione, sia il primo che il secondo corpo sono dotati, al loro interno, di condotti indipendenti, ed a tenuta, di passaggio dei fluidi di pulizia (oltre ché dell'aria di raffreddamento) dal terminale fino in prossimità dell'utensile, da dove sfociano, attraverso corrispondenti fori. Questa architettura costruttiva è nata infatti per permettere una più facile c sicura manovrabilità del manipolo da parte del medico, oltre che permettere una distribuzione adeguata e mirata del fluido nell'intorno della zona di lavoro.

Vi sono però talune operazioni, in particolare quelle prettamente chirurgiche, che necessitano di un manipolo operativo particolare, solitamente privo dei condotti interni di passaggio dei fluidi refrigeranti. Le ragioni di questa scelta tecnica sono varie: in alcuni casi si richiede per il fluido refrigerante una via totalmente "disposablc" (ovvero ad unico utilizzo), in altre situazioni vi è la necessità di addurre il liquido refrigerante direttamente all'interno del fusto di appositi utensili operativi forati longitudinalmente. il canale di adduzione del fluido quindi può non essere il medesimo utilizzato nei manipoli standard che, come detto, è integrato nel secondo corpo del manipolo sfociando poi nel primo ed in prossimità della testa d'estremità.

In ogni caso, in queste applicazioni chirurgiche, è richiesto attivo solo il canale di adduzione del liquido che, preferenzialmente, è costituito da cosiddetto liquido fisiologico, con esclusione dell'aria, in quanto è necessario per il medico avere sempre una visuale perfetta della zona del cavo orale interessata senza che la pulizia della stessa provochi nebulizzazioni o schizzi non voluti nell'intorno della zona per opera della miscela spray.

Per ottenere ciò (vedi anche brevetto US - 4.359.317) sono noti da tempo dei manipoli dotati di una porzione di un canale di adduzione solidale esternamente al primo corpo in prossimità della turbina c sagomato in modo da sfociare in direzione dell'utensile o all'interno del canale stesso; a questa porzione di canale viene collegato un condotto specifico di adduzione del liquido fisiologico proveniente o da una diramazione apposita del terminale o indipendente dal manipolo, in modo da by-passare i condotti tradizionali di adduzione di aria e acqua.

Ne consegue che, se si desidera accoppiare tale manipolo ad un motore standard dotato dei passaggi interni di fluido refrigerante alimentato tramite il cordone di collegamento al riunito, è necessario che il fluido refrigerante venga prelevato a monte del motore (ovvero del secondo corpo) e che i condotti di passaggio interni al motore vengano chiusi in corrispondenza dell'ingresso al motore stesso per evitare che, non essendo accoppiati a tenuta a corrispondenti condotti del primo corpo, si determinino indesiderabili perdite. In pratica è necessario, per chiudere i condotti tradizionali, sostituire il secondo corpo provvisto del micromotore con uno "dedicato" allo scopo, ovvero senza condotti interni di passaggio dei fluidi o comunque con possibilità di chiusura dei condotti a monte del secondo corpo. Questa soluzione però risulta costosa e scomoda per il medico che utilizza maggiormente i micromotori standard.

Lo scopo del presente trovato quindi è quello di eliminare l'inconveniente appena citato attraverso la realizzazione di un dispositivo adattatore per manipoli odontoiatrici, pratico, sicuro e che consenta l'utilizzo dei micromotori standard in abbinamento con le parti operative dei manipoli per operazioni chirurgiche nel cavo orale.

Le caratteristiche tecniche del trovato, secondo i suddetti scopi, sono chiaramente riscontrabili dal contenuto delle rivendicazioni sottoriportate ed i vantaggi dello stesso risulteranno maggiormente evidenti nella descrizione dettagliata che segue, fatta con riferimento ai disegni allegati, che ne rappresentano una forma di realizzazione puramente esemplificativa e non limitativa, in cui:

- la figura 1 illustra un dispositivo adattatore per manipoli odontoiatrici applicato su un manipolo per operazioni chirurgiche, in una vista prospettica in esploso;

- la figura 2 illustra il dispositivo in oggetto in una rispettiva vista frontale;

- la figura 3 illustra una sezione III - III di cui a figura 2;

- la figura 4 illustra una sezione IV - IV di cui a figura 3;

- la figura 5 illustra un sezione V - V di cui a figura 2;

- la figura 6 illustra una sezione VI - VI di cui a figura 2.

Conformemente alle figure dei disegni allegati, e con particolare riferimento a figura 1, il dispositivo adattatore c applicabile a manipoli odontoiatrici, in particolare per manipoli, indicati globalmente con M, utilizzati in operazioni chirurgiche del cavo orale.

Sempre osservando figura 1, questi manipoli M comprendono un primo corpo 1 operativo dotato, ad una estremità la, di un utensile 2 (ad esempio una fresa), mentre all'altra estremità lb il primo corpo 1 è accoppiabile stabilmente, in modo noto, all'estremità 3a di un secondo corpo 3 alloggiarne un micromotore di movimentazione dell'utensile 2.

A sua volta il secondo corpo 3 è accoppiabile, all'altra estremità 3b, ad un elemento terminale 4 facente parte di un condotto generale 20 proveniente, ad esempio, da una tavoletta porta manipoli (non illustrata); sull'elemento terminale 4 sfociano due primi condotti 5 e 6 (illustrati in linea discontinua in fig. 1) di alimentazione rispettivamente di aria e di acqua o liquido fisiologico al secondo corpo 3 dotato di rispettivi secondi condotti 7, 8 di passaggio degli stessi fluidi (questi ultimi solo parzialmente illustrati). Nel caso illustrato il primo corpo 1 è anche dotato di una porzione di condotto 9 disposto esternamente allo stesso e sfociante in prossimità dell'utensile 2. Questa porzione di condotto 9 è di tipo rigido ed è fissata sulla superficie esterna dell'estremità del primo corpo.

Nella soluzione in oggetto è previsto (vedi sempre fig. 1) un elemento di interfaccia 10 interponibile e bloccabile tra l'elemento terminale 4 ed il secondo corpo 3 così da definire un prolungamento del manipolo M. Come visibile anche in figura 2, l’elemento 10 risulta a conformazione cilindrica per adattarsi all'ergonomia di sviluppo del manipolo M ed è dotato al suo interno ed in corrispondenza della superficie contraffacciata aH'clemento terminale 4 (vedi figg. 3, 4 e 5) di un terzo condotto 11 cieco accoppiabile coassialmente con il primo condotto 5 di alimentazione di aria proveniente dall'elemento terminale 4 c di un quarto condotto 12 accoppiabile con il corrispondente primo condotto 6 di alimentazione di acqua o liquido fisiologico.

Il quarto condotto 12 si sviluppa daH'interno dell'elemento 10 fino all'esterno dello stesso in modo da collegarsi con la suddetta porzione di condotto 9 solidale esternamente al primo corpo 1. In questo modo si ottiene un blocco del passaggio di aria (non utilizzata in operazioni chirurgiche) ed il by-passaggio dei canali interni tradizionali dell'acqua o del liquido fisiologico.

Per permettere questo collegamento esterno il quarto condotto 12 è suddiviso in due rami 12a e 12b (vedi figg. 3, 4 e 6): il primo ramo 12a (vedi fig. 3) si collega all'esterno con il primo condotto 6 dell'elemento terminale 4, mentre il secondo ramo 12b, in cui il primo sfocia, si diparte daH'interno dcH'elemento 10 c fuoriesce radialmente dallo stesso (vedi fig.

6). Al difuori dell'elemento 10, il secondo ramo 12b presenta una conformazione ad angolo retto rivolto verso il secondo corpo 3 a montaggio effettuato; i rami 12a e 12b risultano preferenzialmente di tipo rigido, mentre la porzione 12c che collegllerà il secondo ramo 12b alla porzione di condotto terminale 9 può essere di tipo flessibile (il percorso dell'acqua o del liquido fisiologico è indicato con la freccia F).

Più in dettaglio l'elemento 10 è anche dotato di primi 13 e secondi 14 mezzi di accoppiamento rispettivamente con l'elemento terminale 4 e con il secondo corpo 3: questi mezzi, nel caso illustrato, sono materializzati da rispettive filettature avvitabilmente accoppiabili con corrispondenti filettature presentate dal terminale 4 (interna) e dal secondo corpo 3 (esterna).

Per ottenere un corretto accoppiamento con il secondo corpo 3, l'elemento 10 è dotato, sulla superficie contraffacciata al secondo corpo 3, di due sesti condotti 15 ciechi (visibili nelle figure 3 e 5) accoppiabili ai corrispondenti secondi condotti 7 e 8 di aria e rispettivamente di acqua o liquido fisiologico. Oltre a questi condotti, l'elemento 10 è dotato di un settimo condotto 16 centrale e passante che collega relativi canali 17 dell'elemento terminale 4 e del secondo corpo 3 per il passaggio di aria di raffreddamento del micromotore.

Oltre a questi condotti di passaggio di fluidi, l'elemento 10 è anche dotato, per maggior completezza costruttiva, sia di primi contatti 18 che di secondi contatti 19: entrambi questi gruppi si sviluppano bilateralmente all'elemento 10 e permettono il passaggio di rispettivi segnali elettrici di cui, i primi contatti 18 per l'alimentazione del micromotore, mentre i secondi contatti 19 permettono l'accensione di una lampadina (non illustra— ta) affacciata ad un fascio di fibre ottiche di illuminazione del manipolo, nel caso in cui questo ne fosse dotato, dall'elemento terminale 4 al secondo corpo 3, in quanto si trovano contraffacciati a relativi innesti (non illustrati) presenti sugli stessi.

Sia i condotti finora descritti che i contatti sono disposti radialmente sulle due superfici di interfaccia dell'elemento rispetto al canale di passaggio dell'aria disposto in corrispondenza di un asse longitudinale di sviluppo dell'elemento.

In pratica il medico che si accinge ad effettuare una operazione chirurgica deve semplicemente collegare, per avvitamento, il terminale 4 all'elemento di interfaccia 10 e quest'ultimo al secondo corpo 3; quindi vengono uniti il quarto condotto 12, fuoriuscente dall'elemento 10, e la porzione di condotto 9 rigida e solidale al primo corpo 1 del manipolo M tramite la porzione di condotto flessibile 12c.

Il dispositivo finora descritto quindi raggiunge gli scopi prefissati grazie ad una sistema di interfacciamento tra terminale e secondo corpo semplice e facilmente applicabile ai manipoli e tale appunto da permettere l'utilizzo, per operazioni chirurgiche, dei micromotori di tipo standard. L'elemento in oggetto permette di utilizzare i terminali di alimentazione standard: in tal modo si razionalizza ed economizza l'uso dei manipoli e si facilita il compito del medico.

Il trovato così concepito è suscettibile di numerose modifiche e varianti, tutte rientranti nell'ambito del concetto inventivo. Inoltre, tutti i dettagli possono essere sostituiti da elementi tecnicamente equivalenti.

Claims (9)

1. RIVENDICAZIONI 1. Dispositivo adattatore per manipoli odontoiatrici, in particolare per manipoli (M) utilizzati in operazioni chirurgiche del cavo orale; detti manipoli (M) comprendendo un primo corpo (1) operativo dotato, ad una estremità (la), di un utensile (2) ed all'altra estremità (lb) essendo accoppiabile stabilmente all'estremità (3a) di un secondo corpo (3) alloggiarne un micromotore di movimentazione di detto utensile; detto secondo corpo (3) essendo a sua volta accoppiabile, all'altra estremità (3b), ad un elemento terminale (4) presentante almeno due primi condotti (5, 6) di alimentazione rispettivamente di aria e di acqua o liquido fisiologico a detto secondo corpo (3) dotato di rispettivi secondi condotti (7, 8) di passaggio degli stessi fluidi, detto primo corpo (1) essendo altresì dotato di una porzione di condotto (9) disposto esternamente allo stesso e sfociante in prossimità di detto utensile (2), caratterizzato dal fatto di prevedere un elemento di interfaccia (10) interponibile c bloccabilc tra detto elemento terminale (4) c detto secondo corpo (3) così da definire un prolungamento del detto manipolo (M); detto elemento (10) essendo dotato al suo interno, ed in corrispondenza della superficie contraffacciata a detto elemento terminale (4), di almeno un terzo condotto (11) cicco accoppiabile coassialmente con il detto primo condotto (5) di alimentazione di aria proveniente da detto elemento terminale (4) e di un quarto condotto (12) accoppiabile con il corrispondente primo condotto (6) di alimentazione di acqua o liquido fisiologico; detto quarto condotto (12) sviluppandosi dall'interno di detto elemento (10) all'esterno dello stesso in modo da collcgarsi con detta porzione di condotto (9) solidale esternamente a detto primo corpo (1).
2. 2. Dispositivo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detto elemento (10) presenta una conformazione esterna cilindrica ed è dotato di primi (13) e secondi (14) mezzi di accoppiamento rispettivamente con detto elemento terminale (4) e con detto secondo corpo (3).
3. 3. Dispositivo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detto elemento (10) è dotato, sulla superficie contraffacciata a detto secondo corpo (3), di due sesti condotti (15) ciechi accoppiabili ai corrispondenti secondi condotti (7, 8) di aria spray e rispettivamente di acqua o liquido fisiologico.
4. 4. Dispositivo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detto elemento (10) è dotato di un settimo condotto (16) centrale e passante atto a collegare relativi canali (17) di detto elemento terminale (4) e detto secondo corpo (3) per il passaggio di aria di raffreddamento per detto micromotore.
5. 5. Dispositivo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detto quarto condotto (12) è suddiviso sostanzialmente in due rami (12a, 12b), di cui il primo (I2a) di collegamento esterno e diretto con detto primo condotto (6) di detto elemento terminale (4), ed il secondo (12b) dipartentesi dall'interno di detto elemento (10) e fuoriuscente radialmente dallo stesso.
6. 6. Dispositivo secondo la rivendicazione 5, caratterizzato dal fatto che detto secondo ramo (12b) presenta, esternamente a detto elemento (10), una conformazione ad angolo retto rivolto verso detto secondo corpo (3).
7. 7. Dispositivo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detto elemento (10) è dotato di primi contatti (18), sviluppantisi bilateralmente, per il passaggio di un primo segnale elettrico e contraffacciati sia a detto elemento terminale (4) che a detto secondo corpo (3).
8. 8. Dispositivo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detto elemento (10) è dotato di secondi contatti (19), sviluppantisi bilateralmente, per il passaggio di un secondo segnale elettrico c contraffacciati, detti secondi contatti (19), sia a detto elemento terminale (4) che a detto secondo corpo (3).
9. 9. Dispositivo secondo le rivendicazioni precedenti e secondo quanto descritto ed illustrato con riferimento alle figure degli uniti disegni e per gli accennati scopi.